Alex & Luca Goldoni
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
11.9.04
PER NON DIMENTICARE
Senza titolo 235
Decisione improvvisa
Qual uragano,
si spande la macchia dell'istinto
che giovin forza ancora in sé
trattiene; fiera tra le sbarre,
alza il ruggire sopra la ragione
ed i pensieri stanchi, gazzelle
impaurite, spinge a fuggir
nella savana dell'ignoto.
E va speme
rinascente a correre tra sogno
ed illusione, architettura folle
di vita immaginaria, pensando
amore come castello antico.
Ardita tracotanza che favola
rilegge, romba tuona e scarica
le nuvole rigonfie.
Imperiosa,
aggredisce l'ora al timor ch'essa
si sciolga e liquefatta coli via:
squadra d'assalto tesa a conquistar
la gloria, si parte ardente e alle
convinzioni del dì passato oppone
fuoco e ferro per il solo vincer
sul ricordo.
Ah! Anima
di fragili incertezze, nulla in te
han condizionato i danni che vita
nel suo andare ha dimostrato, nulla
si pone a ostacolo impossibile. Ah!
rapido lampeggiar, mistico miraggio,
ti fai schiavo della tua stessa forza
e l'animo teso affondi.
10.9.04
Senza titolo 234
Ancora
Non ci credo ancora
stai arrivando accanto a me
e la notte è un pugno
di stelle e di allegria
palpo gusto ascolto e vedo
il tuo volto il tuo passo lungo
le tue mani e tuttavia
ancora non ci credo
il tuo ritorno ha tanto
a che vedere con te e con me
che per cabala lo dico
e per i dubbi lo canto
nessuno mai ti rimpiazza
e le cose più triviali
si trasformano in fondamentali
perché stai tornando a casa
tuttavia ancora
dubito di questa fortuna
perché il cielo di averti
mi sembra fantasia
però vieni ed è sicuro
e vieni col tuo sguardo
e per questo il tuo arrivo
rende magico il futuro
e ancorché non sempre abbia capito
le mie colpe e i miei disastri
invece so che nelle tue braccia
il mondo ha senso
e se bacio l’audacia
e il mistero delle tue labbra
non ci saranno dubbi né cattivi sapori
ti amerò di più
ancora.
Mario Benedetti
Mario Benedetti è nato a Udine nel 1955. Vive a Milano, dove insegna e collabora ad alcune riviste letterarie.
a chi mi chiede perchè tale nik e tale titolo del blog
tutti\e coloro (amici\che,conoscenti,parenti,ecc ) a cui dò il mio sito o nelle chat,nei forum,nei ng ( news groups) dove lascio l'url mio blog mi chiedono perchè scelgo\uso il nik ---- oltre a quelli che uso in giro per lareteneiluoghidicuihoparlatoprima:redpeppe\redbeppe,ulisse,redbeppe-ulisse oppure l'ultimo nik usato per la registrazione alla web comunity pacifista di http://www.bloggersperlapace.org ex bloggeersperlapace.splinder.it-- cdv\compagnidiviaggio, rispondo con questa poesia e con questa foto
J.Vernet, La Tempesta, Avignone http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_intertestualita/PRES_VIAGGIO.htm
La vita fugge e non s'arresta un'ora,
e la morte vien dietro a gran giornate,
e le cose presenti e le passate
mi danno guerra e le future ancora;
e 'l rimembrare e l'aspettar m'accora
or quinci or quindi, sì che 'n veritate,
se non ch'io ho di me stesso pietate,
i' sarei già di questi pensier fora.
Tornami avanti s'alcun dolce mai
ebbe 'l cor tristo, e poi l'altra parte
veggio al mio navigar turbati i venti;
veggio fortuna in porto, e stanco omai
il mio nocchier, e rotte arbore e sarte,
e i lumi bei, che mirar soglio, spenti.
F. Petrarca, Canzoniere
APPUNTI DI VIAGGIO
Sito precedente da cui è tratta la foto e in cui è pubblicato questo lavoro : LE TEMATICHE DELLA LETTERATURA ITALIANA fatto dalla Classe 5B Rag. Programmatori di ITCG CAVOUR di Vercelli.. ricerca curata dal prof. Roberto Crosio ( Il progetto di ricerca è stato aggiornato nell'a.s. 2002-2003 con i percorsi multimediali di Intertestualità e tematizzazioni ( me l'avressero insegnata cosi alle superiori )
RESISTERE RESISTERE RESISTERE
NOVITA' DEL SITO DI STAMPA ALTERNATIVA
http://www.stampalternativa.it
OGGI ad Acquapendente inizia il secondo
FESTIVAL DELLA LETTERATURA RESISTENTE
(http://www.letteraturaresistente.org)
Per il programma aggiornato consultate la pagina http://www.letteraturaresistente.org/progr.htm
Cosa ci fanno un poeta che viene dalla beat generation americana e uno degli ultimi carbonai della Maremma: SI INCONTRANO! Sono GARY SNYDER e ALESSANDRO FANI.
Senza titolo 233
Poesia contro la pedofilia
Detriti e sorrisi
nel cielo terso
ombra del paradiso
dove crescere è
un diletto,per molti
diventa una prigione
legando arti e negando
sogni,perché i mostri
non respirano,ti lasciano
nudo con la memoria
a bruciare la pelle a
far di carta le lacrime,
l’anima e le stelle,fermando
l’inchiostro del destino in
incubi dai quali non puoi
scappare,segnandoti a vita
nelle lacrime in cui vorresti
annegare ed ogni adulto si
fa nero sperando che finisca
prima di riaprire gli occhi per
nasconderti nella fantasia dei
luoghi dove nessuno ti tocchi
9.9.04
anche gli americani sono terroristi
da http://english.aljazeera.net/HomePage
US bombing kills more Falluja civilians
US air strikes have killed at least 12 Iraqi civilians in the town of Falluja in a third successive night of bombing. FULL STORY
• | US missiles pound Falluja |
• | Families flee US pounding of Falluja |
prima di parlare guardiamo noi stessi
I miei genitori , in particolare mia madre , hanno ragione a dirmi che il vero egoista sono io e non loro come dico io quando non mi fanno fare detterminate cose ( come andare sempre al pc ) e a volte ( la maggior parte a torto ) m'arrabbio . Hanno ragione :1) perchè se qualche volta mi dicono di NO non casca il mondo ; "3 ) perchè mi dicono sempre di SI . Inoltre come ho già scritto nel mio archivio cartaceo i sacrifici , le rinunce , e perchè no anche i rifiuti sia da parte dei miei , sia da parte mia quando alcuni ( o adirittura i miei bassi istinti o meglio la mia parte peggiore ) mi dicono di fare qualcosa che non và , m'allenano a decidere da me ed ausare meglio il mio spirito critico . E poi , come ho imparato dal mio analista e da voi miei cari cdv , essi possono servire per creare un opera d'arte e un eredità morale \ spirituale duratura che può costiuire un punto di partenza per qulli che vengono dopo di me sia che vogliano imitarmi peddisequamente ( come le pecore o come autonomi ) o vogliano prendere spunto per creare una loro opera d'arte .
Il volo del calabrone
Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare.
Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare.
Continuiamo a volare...
Senza titolo 231
O è già andato...e I arriva...
se si va da qualche parte, naturalmente....
I
Quando lasciai la Casa, uscendo per la prima volta allo scoperto, nel Mondo, non mi voltai neppure una volta.
Ed ancora oggi, non ne sento la necessità.
Era un giorno qualsiasi, di un anno qualunque, ed il cielo non aveva nulla di particolare, nessun segno che
lo rendesse speciale, quindi lo scordai, o meglio, come tutte le cose che proprio perché comuni, quotidiane,
non ti lasciano più ma divengono parte di te, lo portai per sempre nei miei occhi, un cielo infinito e terso,
dove chiunque ancora oggi, può vederci quello che vuole, non trovarci nulla di speciale, disegnarci un mondo,
immaginare una grande Storia, o bruciarsi nel ghiaccio dello spazio siderale;
Una porta, un varco che una volta superato, sparisce, lasciandoti in una dimensione aliena, dalla quale nulla
può farti tornare indietro, mai più.
L’avevo sentita, come altre volte, la musica, di là dal muro di cinta della mia casa d’orfano.
Lontana e lieve prima, poi più vicina e trillante, la immaginavo snodarsi lungo il sentiero nella foresta
circondante la casa, un richiamo per me solo, come una lucente scia di lucciole da seguire,
una chiamata sempre più imperiosa, struggente, incondizionata.
Dal mio giaciglio, avevo la sensazione che le pietre della mia stanza vibrassero internamente, come diapason,
riproducendo milioni di volte il suono che, prima fuori di me, ora era in me, era me stesso, la mia essenza.
Fui fuori, Oltre.
___.___
Nulla mi era stato dato. Nulla portai con me.
Le monache di clausura che mi trovarono, nella cappella del convento, poche parole e scarsi dettami
ebbero per me, nel corso degli anni trascorsi presso di loro.
Di certo imbarazzò non poco la cappella chiusa a chiave come sempre anche quel mattino, e che quell’unica
chiave fosse nel convento, e quindi troppi dubbi, o certezze sulla mia provenienza, e la riservatezza e la
sacralità di quel luogo così almeno fino allora avarissimo d’influenze e contatti esterni, le assoggettarono
ad una tolleranza silente ed una passiva accettazione della mia esistenza presso di loro,
come un fiore selvatico non piantato dalla volontà del giardiniere ma ugualmente vivo, al quale prestare
giusto le cure necessarie alla sua sopravvivenza,
ma comunque non inserito nello schema del giardino, diverso dal progetto, non previsto, certo da non mostrare
ai pochissimi viandanti che vi si trovassero a passare in quel luogo.
Fui così lasciato alla mia fantasia, alle mie emozioni, ai miei voli, più di quanto capiti ai più, su questa terra,
costretti alle regole dalla prima infanzia, agli usi e ai modi, alle convenzioni e ai dettami della società.
Nulla portai con me, tranne questi ricordi.
___.___
Imbruniva, e nel cielo morente voli d’ali tracciavano geometrie incomprensibili alla mente,
ma istintivamente note, familiari, al giovane cuore che pompava imperioso nel petto,
l’urgenza del destino da compiersi.
Con passi elastici, ottusi dal sottobosco odoroso, quasi ritmici, a sincrono con i tamburi e i flauti che seppur
nascosti alla vista, gli tenevano con dolci lacci l’anima, sparì ben presto dalla vista di tutto ciò che gli aveva
dato forma, rinascendo, nell’ora del sole morente, a nuova vita, e un sole nuovo, dentro di lui, resse la luce
del nuovo giorno a venire, la sostenne, la fece sua, per sempre.
Un rosso tulipano, in boccio.
___.___
Nella radura, sembravano aspettarmi.
Senza alcun’urgenza, o trepidazione, ma nell’aria c’era come la consapevolezza di un evento già scritto,
ma non per questo scontato.
Niente ansia o stupore, solo la sensazione di una completezza da realizzarsi, come di pezzi forgiati in maniera
tale che, solo tra loro, sia possibile l’incastro che, senza sforzo o pressione una volta avvenuto, non lascia
neanche traccia del punto d’unione.
Qualcuno tese la mano, invitandomi a sedere, ed io lo feci, e mangiai con loro per la prima volta, sotto il cielo giusto,
nella radura dove la gente del circo si era fermata, quella notte d’agosto.
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Il canto del Bagatto
Ora sono io,
che incanto il Mondo intorno,
sul tavolo è già pronta la mia scena
seduco
poiché il silenzio
ha generato frutti
che ad occhi umani paiono prodigi
ma è solo l’apparenza
di un misterioso evento
il primo passo per l’ignoto corso,
la base, il trampolino per la Storia
con la bacchetta
li piegherò al mio volere
coagulando in aria
altre realtà
la coppa sarà piena
di saperi inesprimibili
promessa di poteri inenarrabili
la spada penetrerà l’ignoto
per trarne conoscenza
ché solo osando puoi avanzare ancora
mi copriranno d’oro
per quello che vedranno
credendo di capire
ma quando svanirò
quanto di più
ne avran saputo?
Nulla.. o meglio…
il suo Principio.
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8.9.04
Senza titolo 230
voglio imparare a far sentire la mia voce.no,non sto dicendo che punto a sovrastare quella degli altri.l'importante è dimostrare che ci sono anch'io.che esisto.che sono una persona,ci sono miliardi di altre persone,ma anch'io ho qualcosa che mi rende unica,anch'io sono speciale e questo voglio che sia ben chiaro.ho quello che ci vuole per riuscirci?non lo so.so,però,che voglio farla finita con questa ridicola soggezione verso gente di cui non ho la minima stima.loro non mi rispettano?benissimo.facciano pure.continuino a comportarsi da perfetti imbecilli,piuttosto che da persone dotate di cervello.ma che non si aspettino che io,o chiunque altro ne abbia abbastanza di tutto questo,continui a lasciar perdere.
non farò la guerra a nessuno,sono fondamentalmente una persona tranquilla,anche se un po'impulsiva a volte.a questo ci ho pensato bene,però,e a lungo,e vi dico che qualcosa deve cambiare.non sono più disposta a sentirmi esclusa,a starmene in disparte perché non mi sento in grado di competere con gli altri.
7.9.04
Senza titolo 229
Un pezzo della mia vita è andato via.
Il più importante.
Mi guardo intorno,ma tutto gira,ed io,resto ferma senza gurdare.
Questa non è la mia vita.
Nulla mi appartiene.
Sono sperduta nel vuoto immenso.
Svanisce ogni esile speranza nel tenero pezzetto della mia vita condivisa è amata.
Sei andato via portandoti il mio tutto.
Stringo forte il mio corpo per trovarti.Ma mi copro di lacrime colme di disperazione
6.9.04
Senza titolo 228
Le parole come ombre d’una voce
E la tempesta è nel cuore il cuore è tempesta
L’alba è una luce che s’adagia sui muri filtra tra le finestre
Il mondo si schiude nell’anima
Noi siamo le risposte alle ombre segrete della notte
Siamo foglie rosse come il sangue...
Emilio Ferro
Senza titolo 226
Si lascian scorrer dentro
nell’ombra storta
che fa riferimento
senza rumore
copiosa a stento
la sabbia asciutta
da intrattenimento
ed intanto corre
senza spostare il vento
la polvere bianca
che io ho divelto
ridendo dei riflessi
spenti
che l’angoscia stende
al calar inesorabile
del sole dietro le stelle
piramidi di sabbia
sempre imperfette
Senza titolo 225
PRO_LOGO?
Sono ventuno, più una che è zero
Formano insieme una storia incantata
Una per una te ne parlerò
Ma il vero senso di quello che dico
È nella voglia che tu hai di Te
Tu hai le chiavi di tutte le porte
Io canto solo ciò che vedo in Te
Non darmi quindi né colpe né plausi
Sono lo specchio
Un riflesso del Se
..Nulla ti obbliga a leggere tutto
Nulla ti tiene legato qui..
Ma se poi insisti e rielabori il tutto
Forse il segreto di vivere è qui.
Nulla mi era stato dato.
Nulla portai con me.
O
Il vuoto assoluto.
Talmente incommensurabile da essere inesprimibile, totale.
Nulla che si possa dire del prima.
Cancellato.
Niente tempo.
Quando il pensiero si espande così, non c’è rischio, ma la certezza assoluta che nulla dopo sarà uguale,
anche la stessa sensazione d’espansione, la consapevolezza di essere un punto definito in uno spazio, perde di valore, senza riferimenti la ragione si perde, la memoria s’infrange, frammenti atomizzati di coscienza cosmica, una luce tanto forte che niente può rifletterla, quindi come il buio totale, eppure vedi oltre te, entro te, tu sei il cosmo e parte di esso e lui è parte di te, infinitesimale macroscopico tutt’uno…
Nessun riferimento spazio-temporale, ma senti di esistere, sospeso in te eppure fuori, oltre.
Completamente avvolto, anzi, parte di una miriade di luccichii d’arcobaleno, e sei uno di essi, ed essi si riflettono in te, mentre la tua essenza è pervasa come da un suono, che vibra ovunque, è in tutto, come se tutte le possibili manifestazioni, le cose, gli esseri, avessero voce, e la emettessero insieme e anche tu, anche tu stai vibrando..
E provi tutto l’amore che si può desiderare, un’armonia perfetta, senza nessuna regola o alternativa, unione suprema poiché indivisibile …
Poi…
Una voce…
La senti dire…
-se questa è la morte, non è brutta, anzi… è bellissima..-
ma nel sentirti pronunciare questa frase, un’altra voce, ti dice:
-ma io ho ancora tanto da fare, su questa terra.. alzarmi e uscire giù in strada, vedere persone, amare, ridere, conoscere ed avere esperienze, respirare i profumi di una primavera ancora da venire, custodire il segreto di un amico, veder nascere un bambino.. forse è ancora presto…voglio ancora vivere come ..so-
E mentre comprendi che le voci che odi sono le tue, quando ne acquisti consapevolezza…stai già rientrando in te, nel tuo corpo, ne senti l’odore, fletti i muscoli che guizzano obbedienti alle sollecitazioni di sempre, avverti un respiro roco, è il tuo, cola il sudore e non hai mosso il tuo corpo di un centimetro, ma l’orologio che segna implacabile il tempo di questo luogo, ti mostra che per due ore sei stato altrove, solo alcuni residui sfarfallii luccicanti e un suono impercettibile e decrescente, ancora ti richiama a ciò che poteva divenire, e non lo scordi più, e non sarà mai più lo stesso, mai più..
Non ne parli praticamente mai, qualche decennio fa ti avrebbero rinchiuso in manicomio, o esorcizzato, o beatificato…o deriso, evitato..
Ma ti piace, a volte, all’angolo del ricordo, quando imbrunisce presto o nelle lunghe notti d’estati sognanti e gravide di grilli infaticabili, ti piace immaginarti come il Matto delle carte, un piede sulla terra e l’altro lì nel vuoto, sospeso, che non si sa se il passo farà innanzi o indietro, che poi, trovami uno, ma uno solo, che sappia dirti, che differenza fa tra questa vita e l’altra…
Nessuno sa dove conduce il Viaggio
Neanche giurerei sulla partenza
Figurati l’arrivo se lo vedo..
Ma ancora a volte luccica negli occhi la follia..
la morte di un amico [ dialogo interiore ]
Sia che che una persona si suicidi muoia per morte naturale o per disgrazia , sia per la sua imprudenza \ incoscienza ( alcool , droga , ecc ) non stà bene fare commenti o pettegolezzi o cercare un perchè o una spiegazione del fatto a tutti i costi .
D) ma allora perchè collabori con il blog pillolarossa www.pioazzacarlogiuliani.org\pillolarossa ( quello dela contro inchiesta sulla moerte di carlo giuliani ? non ti sembra un incoerenza ?
R) Per cercare la verità e giustizia , perchè la sua storia non diventi " nebbia e stato " ; basta vedere le manipolazioni fatte sia sulla scena del fatto e altre stranezze varie che troverete su il blog pillolarossa o nella mia intervista ai curatori della contro inchiesta riportata qui
5.9.04
Senza titolo 224
...
Pensieri, parole..
ombre che scrutano mangiando i miei occhi.
E poi la tempesta di sole
l'alba appena accennata che graffia contro le porte del cuore..
..e tutto il mio mondo che non riesco a capire..
Odilia Liuzzi
Ossezia
|
4.9.04
Senza titolo 223
“Una candela su ogni finestra per i bimbi morti in Ossezia”..un sms mi è arrivato oggi sul cellulare.. se bastasse una candela per cancellare la cattiveria e le ingiustizie, il mondo sarebbe un’immensa torcia splendente,perché nessuno vuole stare male,nessuno vuole soffrire.Purtroppo sono gli interessi di pochi a governare e l’uomo dalla storia non impara mai.E le colpe di pochi ricadono sulla moltitudine innocente come una piaga biblica,pagano per i nostri errori coloro che neanche sanno perché muoiono…
Immagino l’angoscia di una madre che deve scegliere tra due figli chi salvare,ma come si puo’ scegliere dopo che ad entrambi hai dato la vita,come puoi scegliere a chi dare la morte?? Immagino il dolore di una madre che vede un bimbo morire alla frontiera perché non puo’ passare dall’altra parte per curarlo e le vedo le lacrime di quel bambino a cui hanno dato come gioco un fucile,che pero’ spara davvero…e la sua missione è uccidere quelli come lui.
Ma li vedete i bimbi nel mondo,i bimbi sfruttati,i bimbi del mondo che nessuno vuole vedere per comodita’,perché “se non ci penso non mi sento colpevole”?? Li vedete correre disperati,affamati,con l’angoscia piantata negli occhi in lacrime…
Se stasera accendero’ una candela alla mia finestra..sara’ per tutti i bambini del mondo,quelli meno fortunati degli altri,quelli abbandonati,quelli uccisi,quelli torturati e quelli dimenticati.
Per tutti loro dovra’ brillare una piccola luce…perché loro sono le stelle e noi le stiamo spegnendo ad una ad una.
Accendete anche voi una piccola candela ma soprattutto accendete la speranza e la volonta’ per cambiare le cose perché il domani siamo noi!
la distorsione dei media ufficiali [ ancora sui fatti dell'ossezia ]
LIBERO
Finisce in massacro l'attacco dei ter-
roristi ceceni alla scuola in Ossezia.
Nel commando anche dieci arabi
QUESTO E' TROPPO
Le belve islamiche fanno strage di sco-
lari: centinaia di morti e feriti
LA PADANIA
VITTIME CRISTIANE DELL'ISLAM CHE UCCIDE
Ossezia: finisce nel sangue il seque-
stro di bimbi nella piccola enclave or-
todossa tra i musulmani
Ancora morte
...tante cose vorrei dire, ma non so trovare le parole...
200 vite spezzate. Questo basta per pensare che il mondo sia una mela marcia.
3.9.04
commento a caldo sui fatti della cecenia
Gente che si limita a fotografare la realtà senza scavare a fondo,per vedere cos'è che genera barbarie...
Si scoprirebbe molto semplicemente che ciò che rende bestie questi uomini non è una loro malvagità innata,nè uno spirito maligno che alberga nei loro corpi,no.
E' semplicemente la realtà inumana che caratterizza i luoghi da dove provengono e che è l'unica realtà che sin da bambini hanno imparato a conoscere.
Pensate voi che questi uomini se fossero nati in uno stato libero avrebbero finito comunque per sequestrare bambini innocenti?
Allora perchè nessun italiano si barrica in una scuola con mille ostaggi?
Perchè noi siamo "buoni" mentre loro sono "cattivi"?
Allora i palestinesi,i ceceni,gli irakeni sono "cattivi"?
Non è idiota ragionare in questi termini?
Eppure molta gente ragiona così...e badate bene,i nostri governanti non lo fanno...semplicemente loro vogliono che la gente ragioni in questo modo perchè è l'unico modo che permette loro di stare dove stanno...a capo del mondo.
Detto questo io esorto tutti ad affinare lo spirito critico
per non giungere a conclusioni del tipo "il sangue si lava solo col sangue" perchè è da secoli che i nostri governanti agiscono seguendo questa massima,e da secoli il mondo non conosce che guerra e barbarie.
piacere solitario
Steso sul mio letto
Semi nudo
Il dito freddo dell’aria passa fra le lame della veneziana
Per accarezzare la mia pelle
Accompagnato da un leggero rumore metallico.
Una ninna nanna per me.
Imito l’aria e con un dito comincio a sfiorarmi
L’ombelico
Risalgo fino allo sterno
Fino al collo
Gioco con il pomo d’adamo
Con il mento
Il mio dito arriva in bocca, lo succhio
lo lecco con la lingua umida
Poi il dito fa un volo
Fino al capezzolo destro
E comincia a giocare
con la piccola collina ormai eretta e sensibile
Sensibile e dolorosa
Giro attorno al capezzolo
E decido di voler provare qualcosa di più del solletico
Decido di provare il dolore
Perché nel sesso
carezza e dolore
Portano entrambi al piacere
Pizzico forte il capezzolo e
La bocca si apre
Ma non voglio che un lamento sfugga
L’altra mano vuole partecipare
E vola a pizzicare l’altro capezzolo
Di più sempre di più
Una mano continua a giocare con il capezzolo
L’altra vola lì dove stanno avvenendo mutazioni incredibili
Dove i volumi variano e le solidità cambiano
Ormai i boxer non sono che una prigione
Una prigione dolorosa e piacevole
Perché piacere e dolore a volte vanno a braccetto
Ma la mano giunge a dare sollievo
E abbassa l’elastico dei boxer
Imprigionando non più l’uccello ma le gambe
Legandole in una sorta di prigionia
Ma l’uccello è libero e si erge
In tutto il suo splendore e la sua lunghezza
Svetta maestoso con la testa rubizza
E desidera di essere accarezzato
La mano circonda l’asta e tira verso il basso
Ma il piacere è una cosa che va data a stille
Piano piano
E dunque con il dito giro sui bordi della testa
E insisto sul retro dove il glande ha quella rientranza a punta
Dove il bordo non è tondo ma si interrompe
E il dito continua a girare vorticosamente
Fino a scendere poi lungo il canale rigonfio
Giù giù fino alle palle
La mano le soppesa
Ci gioca, le schiaccia
E poi ritorna sull’asta
Prende l’asta e la spinge fra le gambe
Chiudo le gambe imprigionando cazzo e gambe
Si vede solo il pelo
Un triangolo di pelo
Non sono più Adamo ma Eva
E mi fermo a giocare con i riccioli del pube
Incurante del doloro che viene dall’asta rigida
E costretta in posizione innaturale
Apro le gambe e come una molla ritorna nella sua posizione
Sbattendomi sull’addome come una frusta
Lo vedo… implora… piange… vuole venire
Ma io, cattivo, decido di no!
E rimango così, steso, con il cazzo che punta in su
Le braccia lungo i fianchi
Nelle orecchie la musica del vento
E mi addormento
"L'amore è libero, non è sottomesso mai al destino" (Guillaume Apollinaire)
Rimettendo in ordine il mio " archivio cartaceo " ho ritrovato la storia , pubblicata sulla rubrica settimanale :" uno ... due ... tre liberi tutti dell'unità il 3\8\2004 di http://greyskymorning.blog.tiscali.it/ nn ragazzo omosex ( nonche mio cdv diretto ovvero iscritto alla nostra comunity ) che ha portato alla maturità la persecuzione dei gay e lesbiche nei lager nazisti , ed proprio da ciò che prende spunto il post di oggi . Dopo il rapporto d'amicizia fra Chiara cleopatra e la sua compagna , e l'amicizia con Massimo Mele ( il fondfatore ) e gli appartenti al circolo gay \ lesbico bordeline di Sassari e, e l'amicizia e con il fondatore di finoscchi.splinder.com ( nonchè iscritto a questo blog , ho capito che anche se i beghini ( bigotti ) e sessuofibici di stato e delel gerarchie eclessiastiche ( vedere le loro reazioni di scandalo ad ogni gay pride o il loro rifiuto ad approvare leggi sulle coppie di fatto e sugli omosessuali ) cercano di negarlo esiste ed è vivo l'amore omosex \ lesbico .
Ed è proprio per la loro dolcezza e sofferenza dovuta : 1) alla morale benpensante omofobica ; " 2 ) alle persecuzioni \ repressioni sia fisiche che psicologiche delle dittature ., che danno danno più linfa al loro amore e insegnano qualcosa a cnhe a gli etero ; rendendolo più bello e profondo vedere esempio il film la finestra di fronte 2002 di Ferzan Ozpetek . Questo post inoltre segna il punto d'arrivo di alcune mie esperienze prima d'arrivare ad esserre etero , e che avevo rimosso sia :1) perchè le consideravo strane e devianti ; 2) sia per il mio carattere omofobico , poi definitavamente debellato con la conoscenza di le persone citate prima ( a cui è dedicato il post di oggi ) , la visione dei film di
(2003) La finestra di fronte ; (2001) Le fate ignoranti ; (1997) Il bagno turco ; per cercare le scede degli agli film di questo regista http://www.filmup.com/personaggi/ferzanozpetek/index.htm ., e i film : fragola e cioccolato ( http://film.spettacolo.virgilio.it/cinema/scheda.php?film=11251) , lo schermo velato ( http://film.spettacolo.virgilio.it/cinema/scheda.php?film=14867 ) e la bibliografia che trovate nel mio precedente post orgoglioe pregiudiozio . E la vicenda di Alfredo Ormando poeta ( http://www.arcigaymilano.org/stampa/dosart.asp?ID=9289 ) omosessuale cattolico che si è dato fuoco nel 1998 davanti a piazza san pietro per Sei anni fa si diede fuoco in piazza San Pietro lanciando la sua ultima disperata accusa contro l'intolleranza delle gerarchie vaticane verso le persone omosessuali.
con questo è tutto se qualcuno\a di voi avesse esperienze simili ,e le volesse racontare anche in forma anonima è benvenuto .
1.9.04
ancora sull'immigrazione
affermo che se non sapremo accogliere ( anche in misura limita ) e gli alzeremo i muri della burocrazia ( costringendoli a pagare la tagente alle ambasciate dei loro paesi per entrare in italia )e facendo succedere quello che è successo a quella donna italiana che per potersi sposare con extra comunitario l'ha dovuto nascondere ( causandogli involontariamente la morte ) entreranno ugualmente e ci schiacceranno , solo accogliendoli potremo ritrovare le radici delal nostra cultura arrichendola con quella loro ; se invece continueremo a costruire muri ( legislativi e morali ) anche loro li costruiranno nei loro paesi ; inoltre nel nostro paese avvremo gruppi diversi di uomini e donne che si frontegeranno contrapponendosi e noi "autoctoni " italici rimaremmo schiacciati
Finestre
Che tu non sia, o che tu sia...
che tu ti perda nel buio,
che tu faccia rumore, o che tu stia in silenzio,
resta una Luna a cullarsi sul mare,
a cantare, al cielo di notte, le note infinite di un cerchio importante.
Restano pigri gufi veglianti,
a ridosso di quelle stesse mura,
nel mesto silenzio della piazza nel centro.
Ti osservo.
Cadi...ti perdo...
Senza titolo 222
Dolce speme
Che fai soffrire
Le tue invisibili
Labbra non
So capire
Anche se a
Tutti sembri
Invera ognuno
Ti serba nei
Meandri attoniti
Delle sue
Preghiere
Legando ad essa
Dio e nella
Sua misericordia
La tua pena
31.8.04
Senza titolo 221
Sono giorni, questi, in cui ho una gran voglia di leggere. Perdermi nelle pagine. In pagine nuove, ma anche riassaporare racconti in cui ha viaggiato una me stessa di anni fa... scoprire quanto è diverso il loro sapore, ora che sono così diversa io... Si dice che i libri cambino ogni volta che li si rilegge. Chissà se è davvero così, o se non siamo piuttosto noi a ricevere le stesse parole in modo diverso. Proprio ieri mi è capitato di parlare ad un amico della storia di Lyra... all'improvviso, ho sentito una gran voglia di rileggerla! Lei viveva in un mondo speciale. In quel mondo, le persone non conoscevano cosa fosse la solitudine, nessuno l'aveva mai provata. Mai, perché dal momento stesso della loro nascita, prendeva forma anche la loro anima. E vivevano l'intera esistenza insieme ad essa. Cresceva anch'essa con la persona di cui custodiva e condivideva il cuore, vivendole accanto come fosse un animale da compagnia. Già, queste anime avevano forma animale. E ognuno, in quel mondo, poteva parlare, toccare, coccolare la propria anima. Sentire le sue stesse percezioni, le sue sofferenze, le sue paure, come avere un altro se stesso presente in diversa forma accanto al proprio corpo, sempre ogni giorno, una vita in simbiosi. Perché di questo si trattava, non compagnia ma vera simbiosi, una creatura indipendente ma anche una parte del proprio essere. In un certo senso, era un po' come trovarsi in compagnia di se stessi... ma la solitudine, quella vera, queste persone non l'avrebbero mai conosciuta. Lo desiderai... mentre, anni fa, leggevo per la prima volta questa storia, desiderai conoscerlo... conoscere il mio "daimon" - così si chiamavano queste coscienze vive, parola greca che racchiude un essere soprannaturale, di natura quasi divina... - la mia anima... "conoscerlo", perché anche nel nostro mondo esistevano. Ma non era tangibile la loro esistenza, e così succedeva che gli esseri umani se ne dimenticavano spesso... come accade tuttora...
Penso proprio che, appena avrò tempo, rileggerò la storia di Lyra e di Pan, e di Will... della bussola misuratrice di verità, e della lama che tagliava i confini tra i mondi...
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