Non dico che le offese alle religioni ( o alle credenze tradizioni ) e alle persone che n le rapressentino in qu8esto caso il pontefice non devono essere punite preso le sedi legali e giudiziarie ,infatti esiste il reato d'ingiurie e diffamazione ma arrivare a mettere un sito sotto sequestro Non mi và bene tutti \e hanno diritto alla libertà d'opinione ( tranne coloro che negano le verità storiche accertate ,come l'olocausto e i vari genocidi , su teorie ormai smentite scientificamente come exenofobia , omofobia e razzismo ) . Penso che sia scandaloso per una democrazia liberale limitare il diritto di satira, la libertà d'espressione e rincorrere nel 2005 i reati d'opinione. Il reato di vilipendio e tutti ireati di opinione andrebbero aboliti. E se chicchessia, aggiungo in modo approvabile, ritiene che questo papa sia un integralista e non un uomo di accoglienza, e stigmatizza questo con un fotomontaggio satirico, che possiamo anche considerare di dubbio gusto, è INAUDITO che venga censurato. Vergogna italia .Veniamo alla news . IL sito Indymedia per una vignetta satirico caricaturale del pontenfice in uniforme nazista , per la seconda volta dopo il blocco del 7 ottobre scorso, il sito italiano di informazione indipendente a cui fanno capo migliaia di “media-attivisti” da tutto il paese, è nuovamente finito nel mirino della procura. Stavolta l'accusa è di vilipendio della religione e della figura del Papa. Il sito è stato posto sotto sequestro, come richiesto dalla Procura della Repubblica di Roma, dal giudice per le indagini preliminari Marco Patarnello per la pubblicazione nei giorni scorsi della figura di Papa Ratzinger riprodotta con fotomontaggio in divisa nazista e la scritta «Papa nazista». I reati ipotizzati che hanno messo nei guai i mediattivisti sono dunque: vilipendio della religione e della figura del Papa. A sollecitare il provvedimento era stato il pubblico ministero Salvatore Vitello, provvedimento che ora il Gip ha emesso, riconoscendo che la pubblicazione da parte di Indy della figura del Pontefice in divisa nazista ostenta disprezzo per il sentimento religioso e per la persona del Papa. "L'offesa - osserva il magistrato - è stata fatta pubblicamente al ministro del culto collocato al vertice della gerarchia ecclesiastica cattolica". Va comunque sottolineato che il sito di Indymedia è un sito totalmente aperto in cui chiunque può pubblicare messaggi e notizie. Tanto che accanto ai "post" di accuse a Benedetto XVI si trovano anche messaggi che lo difendono e che commentano positivamente la sua nomina. Per il momento il sito di Indymedia Italia resta comunque visibile perché la Rackspace, la società che ospita i server e mette in rete il sito, non si trova in Italia. Tanto che l’ottobre scorso per oscurarlo si dovette scomodare addirittura l'Fbi con un doppio blitz a Londra e in Texas.Immediate le reazioni all'annuncio del sequestro del sito. Di un «inaccettabile attacco alla libertà di critica e di satira» parla Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana: «Si può non condividere la pubblicazione di un fotomontaggio ironico, peraltro non prodotto dalla redazione ma inviato con un messaggio anonimo, raffigurante il Pontefice in divisa nazista - spiega Serventi Longhi - Indymedia infatti diffonde senza alcun intervento qualunque tipo di mail, realizzando con ciò la propria linea editoriale, per la quale già in passato ha subito interventi repressivi. In ogni caso non condivido affatto il contenuto del messaggio, anzi lo trovo un grave errore storico, ma la libertà di espressione non può essere messa in discussione. Una magistratura inquirente che continua a perseguire reati di opinione reca un danno oggettivo alla credibilità stessa dell'istituzione. In ogni caso, la decisione di sopprimere un organo di informazione appare assolutamente sproporzionata. Sono convinto che il mondo della comunicazione, anche i giornalisti e gli organi di stampa più sensibili ai valori religiosi, non possano condividere un provvedimento così gravemente lesivo della libertà di espressione. Mi auguro che la magistratura inquirente e giudicante intervenga al più presto per revocare il provvedimento».Per chi volesse approfondire Ulteriori news ( leggibili fionchè il magistrato non ottiene risposta alla richiesta della rogatoria internazionale ) dalla prima di indymedia :
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
4.5.05
uno stato che assolve se stesso
Ieri 3 aprile 2005 dopo quasi 36 anni nessuno è colpevole per la strage di Milano meglio nota come Piazza Fontana ( il 12 dicembre 1969: alle 16,30 un ordigno esplode all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano provocando 16 morti e 84 feritie ) La cassazione assolve gli imputanti neofascisti e dice ai parenti delle vittime pagate le spese . Gli unici commenti che mi sento di condividere sono due : quello del Il gip di milano Guido salvemini ( che nel 1995 riapri l'inchiesta dopo una serie di depistagi e tentati insabbiamenti e assoluzioni ) << la verità giudiziaria non si esaurisce sempre nella condanna dei singoli responsabili . Mi sembra che la sentenza d'appello che ha assolto i singoli imputati abbia affermato chiaramente che gli attentati delò 12 dicembre , come quelli precenti furono opera del gruppo ordine nuovo e questo rimane ubn punto fermo >> ; e quella del senzatore Ds Guido Calvi ( che in quella tormentata vicenda giudiziaria difese , vedere link sotto , Pietro Valpreda ) <<[...] Basterebbe avere voglia di leggere le sentenze,basterebbe che i politici e giornalisti si documentassero . Alle fine di tante inchieste si sono raggiunte verità che niente e nessuno sono riusciti a mettere indiscussione [...] >> . Dovrei essere un po' felice e soddisfatto ein parte lo sono perchè se quella giudiziaria non la sapremo mai , quella storica è ormai accertata , ma in linea di massima sono purtroppo senza parole, e sono costernato , perchè : è come dice un familiare delel vittime << una sentenza nauseante cosi finisce la speranza >> è una strage di stato come il titolo dell'omonimo libro ( la famosa contro inchiesta ) e che jaha come me la " malattia della menoria qui in versione online qui ( occhio alle note in ogni capitolo altrimenti non capite niente ) riporto qui parte delle parole del " Io so " di P.Pasolini tratto . da : "Scritti Corsari", 14 Novembre 1974 per chi volesse il testo integrale di tale opera la trova sul corriere della sera
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in
realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei
primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti
ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi,
sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della
tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase
antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in
second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del
resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il
1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si
sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del
referendum.
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le
disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per
tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di
Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la
tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo
momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione
antifascista).
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei
personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto
operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei
personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici
ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori
comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e
sicari.
12 dicembre 1969: alle 16,30 un ordigno esplode all'interno della Banca
Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano provocando 16 morti e
84 feriti
Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni
e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire
tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di
immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche
lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un
intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove
sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte
del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile
che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza
con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano
inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano
ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione
della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è
poi così difficile [ ...]
Per chi come me ha la "malattia della memoria" ecco una serie di approffondimenti :
http://www.archivio900.it/chisiamo/chisiamo.htm
http://www.informagiovani.it/Terrorismo/piazzafontana/default.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_piazza_Fontana
http://www.ecn.org/ponte/fontana/index.php ttp://www.ecn.org/ponte/fontana/doss12.php e sempre dallo stesso link altri collegamenti per chi vuole approfondire tale evento
L'omicidio di Pinelli e la stampa
Ancora Aginter Presse L'organizzazione, gli scopi, le regole dell'Aginter Presse. Si parla anche di un interessamento della magistratura, ma, come sappiamo, i risultati sono stati scarsi...
Novità
La parata e la risposta.
Un documento del SIFAR (servizio segreto italiano) davvero illuminante...
GIANNETTINI AL POLLIO
L'INTERVENTO DI GIANNETTINI ( SERVIZI ITALIANI ) AL CONVEGNO CHE GETTO' LE BASI DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE
PINO RAUTI AL POLLIO
COME SOPRA...
EPOCA 1
L'ARTICOLO PUBBLICATO A POCHI GIORNI DALLA STRAGE DI PAIZZA FONTANA DAL SETTIMANALE "EPOCA". SI SPERA CHE LE FORZE ARMATE SCENDANO IN CAMPO...
EPOCA 2
IL COMMENTO DI "EPOCA" SUBITO DOPO LA STRAGE.
AGINTER-PRESSE
NELLA LISBONA DI SALAZAR UN'AGENZIA DI STAMPA SERVE DA COPERTURA PER OPERAZIONI SPORCHE IN VARIE PARTI DEL MONDO, ANCHE IN ITALIA. MA LA DITTATURA CADE E QUALCOSA VIENE A GALLA.
3.5.05
Senza titolo 649
IL blog grazie voi tutti ha raggiunto la bellezza di 20018 accessi in un anno . continuate cosi . Grazie di cuore Di cuore a tutti\e voi sia quelli\e che scrivono sempre che scrive raramente , per niente , che non hanno ancora accettato ( nè taqnto meno risposto con un si o un no ) all'invito rimanendo nelal lista d'attesa
news sul blog
2.5.05
Senza titolo 648
Sono più di trentamila ogni anno, gli animali salvati dai volontari Enpa. E non sono solo cani e gatti. Per età, per problemi fisici o comportamentali, i più sfortunati tra loro difficilmente troveranno qualcuno che li prenda con sé. Ma possono essere adottati a distanza da chi abbia a cuore il loro diritto all'esistenza. Se tu sei tra questi, scegli il tuo nuovo amico in questa pagina e adottalo a distanza contribuendo, insieme ad altre persone sensibili, al suo mantenimento per almeno un mese. Lo puoi fare con un versamento di 20 euro mensili per animale sul conto corrente postale n° 43321611 con causale “adozione a distanza di…(nome dell'animale scelto)”o con un bonifico bancario, anche continuativo, sul conto n° 80101775 (ABI 08530 CAB 22504 CIN P) della Banca d'Alba causale “adozione a distanza di…(nome dell'animale scelto)” intestati a: Enpa Onlus - Comunicazione & Sviluppo, piazza Carlo Alberto 30, 12042 Bra. Se sceglierai il bonifico bancario, ricordati di comunicarci il tuo indirizzo tramite fax, telefono, e-mail (comsviluppo@enpa.it) o compilando il modulo sottostante. Attraverso il medesimo modulo è possibile aderire all'adozione a distanza anche con carta di credito. Per essere più sicuro che i tuoi dati risultino ben leggibili, puoi comunque utilizzare il modulo anche se invii a parte il contributo tramite conto corrente postale. Il tuo contributo sarà fiscalmente deducibile e se vorrai interrompere l'adozione a distanza ti basterà cessare l'invio dei contributi. Adottando a distanza l'amico (o gli amici) che hai scelto, non solo ne riceverai l'attestato di adozione, la fotografia e la storia, ma aiuterai anche altri animali bisognosi che non hanno trovato spazio in questa pagina. Perché tutti hanno diritto al loro pezzetto di felicità. |
Storia di un partigiano evangelico comunista
A tutti quelli che dicono chje i comunisti sono atei e " mangia bambini rispondo citando queesto numero della Newsletters del gruppo religioso e politico culturale degli ecunenici per informazioni potete scrivere qui ecumenici@aliceposta.it al
Nato a Londra nel 1904 da padre veronese e madre napoletana, protestanti evangelici. Ritornato in Italia con i genitori nel 1909, compiva gli studi superiori a Milano. Organizzatore nel 1919 dell'Associazione Cristiana dei Giovani nell'ambito della quale promosse conferenze chiamando gli uomini più rappresentativi del pensiero filosofico-religioso d'allora: da Omodeo a U. Janni, da V. Cento a don Casciola, da A. Banfi a R. Rebora, da P. Zanfrognini a G. Rensi, da Tilgher a Lo Gatto, da Saitta a Pioli, da Salvatorelli a Martinetti, da Marchierò a Buonaiuti. Quest'ultimo anzi contrasse con Visco Gilardi una affettuosa amicizia in vista d'un apostolato cultural-etico -religioso. In seguito a ciò nacque l'editrice e poi la libreria nella quale il Gilardi ebbe una incisiva frequentazione con antifascisti di ideologia marxista alla quale anch'egli aderì di lì a poco senza cessare d'essere credente. Partecipò attivamente alla resistenza nel 1944-45. Ferdinando Visco Gilardi "Giacomo", responsabile dell’organizzazione di assistenza esterna al campo di concentramento di Bolzano, in contatto con il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia – C.L.N.A.I. - e di Mariuccia, sua moglie, compagna di fede e nella opposizione morale al fascismo, nella difficile prova della Resistenza.
Con Carlo Venegoni (PCI) di Legnano e Ada baruffino (PSI) si impegna immediatamente in una attività clandestina nel lager di Bolzano: attraverso un fitto scambio di corrispondenza, gestito a rischio della vita da un nutrito gruppo di persone, l’organizzazione partigiana interna al lager tiene infatti i collegamenti esterni proprio con Ferdinando Visco Gilardi, che coordina l’attività di assistenza da fuori su incarico del CLN di Milano.
Visco Gilardi verrà infine scoperto nel dicembre 1944, torturato dalle SS e rinchiuso egli stesso nel campo dove vi erano i suoi compagni/e.
A liberazione avvenuta, restò vice-prefetto per un biennio. Il suo incarico decadrà ben presto come gran parte di quelli che avevano partecipato alla Resistenza in Italia. È morto a Sesto San Giovanni nel 1970. Ecumenici invita quest’anno a devolvere l’otto per mille in favore della Chiesa Evangelica Valdese
Per chi sceglie invece la destinazione in favore dello Stato ricordiamo che quei soldi sono andati a finire comunque nelle tasche dell’Università Gregoriana in Vaticano, di Curie, Diocesi, Frati minori, Confraternite e parrocchie,dell’organizzazioni AVSI della Compagnia delle Opere e della comunità di Sant’Egidio … ( fonte www.Adista,it ) Per maggiori informazioni consiglio la lettura di questo articolo , molto interessante http://ecumenici.altervista.org/html/pivot/entry.php?id=30
Il loro spot vergognosamente censurato dalla Rai
1.5.05
Senza titolo 647
“Perché litighiamo,quasi ci scanniamo quando siamo a telefono o in msn e poi quando ci vediamo è come se nulla fosse successo?”
“…..boh….”
Una serata diversa… mi sono divertita tanto.. sentire un’aria più calda mi fa stare meglio… camminare per il centro storico tra un po’ di gente… soffermarci a guardare le cose… osservare batuffoli in braccio alle mamme… fermarci a vedere fare roda… guardare lui mentre si butta a far roda con loro…guardare e rimanere sempre più affascinata,desiderando di poterlo fare anche io…bere birra…giocare con i cagnolini… bello non c’è che dire….
…mi piace passare il tempo con lui…
“Io e te siamo simili”
“Si lo penso anche io”
Tutto questo è molto bello…
Ma quando andrà via questo periodo di bah?
Mi sento sempre meglio nei miei capelli da maschiaccio…
28.4.05
citarsi addosso, ovvero 100 di questi post
"Pensate alle vostre famiglie duramente provate dalla vostra condizione; pensate a coloro che vi vogliono bene e contano su di voi. Portate un po’ di serenità anche in questo luogo e tra di voi. Il segreto della vera felicità non è nel miraggio del facile successo; essa si costruisce pazientemente con lo spirito di sacrificio e di servizio, col fare il bene anche quando costa". (dal discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II rivolto ai detenuti della Casa Circondariale di Poggioreale, domenica 11 Novembre 1990)
scrivo cose, scrivo gente...
Parrà prematuro, quest'empito analitico da parte di chi dichiara così poca esperienza. Va detto che la mia frequentazione è stata da subito assidua, per capire questo medium multiforme e vedermi confermato che antepongo sempre il leggere allo scrivere. Ecco - tra l'altro - come viene a mancare il tempo: leggendo un numero sempre crescente di blog interessanti e relativi link. Inoltre, la crescente velocità nel consumo d'informazione non è invenzione mia: tocca cavalcarla, periclitanti sulla schiena di questa tigre mediatica, le cui potenzialità sono ben espresse in quest’articolessa su Business Week (lunga ma lungimirante: leggetela).
Avevo già sfiorato qui quello che, a mio avviso, è il problema identitario per eccellenza del medium blog (informazione a colpi di rimandi e poi?). Un lamento di Taran Rampersad su Morph (vogliamo post originali e non degli "ho letto, ha detto") mi ha spinto a chiedermi "cosa faccio qui?". Mi sento coinvolto in questa critica, perché la mia cifra informativa è prettamente ipertestuale. Mi piace assimilare e riproporre, con personali accostamenti o giustapposizioni, notizie e meta-notizie altrui. Mi pare che questa scelta strutturale ampli le possibilità dei lettori, senza obbligarli a condividere il peso della mia visione. Nulla d'originale, ma è tutto ciò che mi posso permettere, oltre a qualche sporadico approfondimento non programmabile.
ne ho viste che voi umani...
In effetti, alla critica di referenzialità selvaggia, un blog che a me piace molto, Quattro Passi, soccombe ben più del mio, coi suoi post sempre più scarni, righe di link eterogenei senza nesso o note. Peraltro il panorama italiano, generalmente inteso, mi sembra superare agevolmente - per vie laterali - questo cimento critico. C'è ad esempio la fiorente tradizione - quanto di meno anglosassone? - delle belle lettere, del "tema ben fatto". Abbiamo una pletora di scrittori struttural-scanzonati stile Barthes&Bart (nel senso di Roland e Simpson: pago debito a Tommaso Labranca, "la canzone del sola", epigrafe in "Estasi del pecoreccio", Castelvecchi 1994). Eleggo campioni del genere l'ineffabile Personalità Confusa e l'involuto ed ispido LiveFast di Cloridrato di Sviluppina (a scanso d'equivoci e bolle d'ostracismo: sto citando due talentuosi campioni, due che mi piacciono).
Non è da tutti scrivere bene, ma non credo che Rampersad si riferisse a questo, reclamando post più autentici. Immagino volesse spronare i blogger che s'occupano attivamente di società e politica. Ci sono anche da noi ma, a parte isolate realtà mirabilmente equilibrate (Pfaall, .commEurope e certo molti altri che, però, non ho ancora incontrato) ho letto in giro ninja di referenzialità (Jim Momo, linka poco ma cita a ruota) e pletore di liberali litigiosi (spesso in quota Tocque-Ville) sovente verbosissimi (il "tema ben fatto" in versione pamphlet). Poi c'è Beppe Grillo, che ha il pulpito facile e tonnellate d'accessi. Staremo a vedere se vorrà approfittare dei suggerimenti ben studiati che gli offrono i professionisti di Sky Tg 24 e vorrà fare più comunità e meno comizio.
minima immoralia
Due cose mi sconcertano, in fondo all'analisi della blogoboccia italiana, ed entrambe le ho viste ben espresse nel recente rumoroso esperimento di Ratzinger Boy. Se lo avete perso, nulla di che. Considerate però, numeri alla mano, che si è trattato di un grosso evento sociomediatico, con eco sui media paludati, la sua brava e dichiarata campagna di spamming (arte ed etica spesso configgono…) ed inevitabili riflessi (che si porterebbero dietro un lungo discorso sulla forumizzazione dei commenti... magari lo facciamo un'altra volta). La faccenda ha contribuito a fottermi la sua parte di tempo nel processo di riflessione per questo post (da buon speleologo della realtà ho letto migliaia di commenti, ora orbati al pubblico dibattito).
Mi sconcerta, innanzitutto, la quantità di tempo che alcuni possono destinare alla fuffa. La domanda circa l'occupazione con cui si sostenta Marco Spada ancora aleggia sulla sgomentevole quantità di scrittura prodotta per il superfake. Io non riuscirò mai a scrivere così tanto e con altrettanta facilità, ecco cosa invidio veramente al tipo. Non gli accessi. Ne abbiamo talmente pochi che, modestia a parte, possiamo invidiare chiunque. Di certo non ho apprezzato l'idea duchampista fuori tempo massimo (per scoprire che "l'ha detto la televisione" è stato sostituito da "l'ho letto in rete". Anvedi). Secondo sgomento: la quantità, il tono, la povertà cerebrale dei commenti al fenomeno di turno. Monta lo sconforto. Eccoci qui. Il perché, forse, riusciamo a capirlo; per chi, è meglio non saperlo...
Senza titolo 646
Anime e
fosco d'oscuro
cuore si perde
l'odio mai
esanime,le tue
labbra scarse
screziate di
menzogne si
fan veleno
d'ombra e
dolore,potessi
esalare la
mia morte
sarei lieto
d'un altro
amore
27.4.05
Senza titolo 645
TRENO...FRA LE NUVOLE
.
Simili a nuvole
si rincorrono, si raggiungono,
si scontrano,
si distendono, si dissolvono
i miei pensieri...
Come nuvole
scorrono veloci senza meta
in un cielo infinito...
confusione serena
disorientato affastellarsi
del prima e del poi...
del se e del ma...
in un tempo amico, nemico,
perenne tiranno...
.
P.S:...eheh,...questo reo tempo!:-)))
25.4.05
25 APRILE
E in virtù d'una parola
ricomincio la mia vita
sono nato per conoscerti
per chiamarti
libertà.
Paul Eluard
Senza titolo 644
Il 25 Aprile e il governo
L'EPIGRAFE
Lo avrai
camerata Kesserling
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio;
non con la terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovineti
riposano in serenità;
non con la neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono;
non con la primavera di queste valli
che ti vide fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno;
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi con lo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.
Piero Calamandrei
ATTI DI GOVERNO
- Silvio Berlusconi non ha MAI presenziato a una celebrazione del 25 Aprile negli anni in cui è stato presidente del consiglio (nemmeno quest'anno sarà a Milano a fianco di Ciampi, mentre la lega e AN era scontato che disertarssero l'appuntamento). Il leader di uno schieramento politico chiamato "casa delle libertà" dovrebbe avere a cuore la data che ricorda la riconquistata libertà e la nascita della Democrazia in Italia, e invece ha sempre accampato scuse per non essere presente alle cerimonie pubbliche che il suo ruolo istituzionale (nonchè il naturale senso civico) gli avrebbe dovuto imporre. Forse perchè la festa della Liberazione è tutt'uno con termini quali Antifascismo e Resistenza? In effetti buona parte dei suoi alleati politici non hanno mai avuto buoni rapporti con questi concetti.
- Nelle ultime due finanziarie si sono drasticamente ridotti i fondi destinati all'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani). Questi tagli hanno messo in grave crisi finanziaria l'associazione che, per far fronte alle spese per ricordare degnamente il sessantesimo anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo ha dovuto ricorrere a sottoscrizioni pubbliche.
- Allo stesso tempo, però, il governo ha varato una legge che equipara i repubblichini che combattevano a fianco dei nazisti (le Waffen SS, responsabili di 15.000 morti tra i civili italiani in stragi, rappresaglie e torture) ai partigiani, garantendo così a questi illustri "patrioti" la pensione di guerra. Viene così messo sullo stesso piano il partigiano che ha combattuto per liberare l'Italia dalla dittatura e il fascista che ha lottato a fianco dell'invasore tedesco, contro il suo popolo.
LA STOCCATA
Cosa Nostra propone di abolire la ricorrenza del venticinque aprile, simbolo di divisione fra gli italiani, e di sostituirla invece con una "Giornata della Concordia" che possa essere celebrata insieme da Ss e partigiani, mafiosi e carabinieri, giudici e ladroni. La proposta, apparsa sulle colonne del "Domenicale" (la rivista ideologica di
Dell'Utri) e' stata entusiasticamente ripresa dal Secolo d'Italia ("Basta con l'antifascismo") e An (La Russa: "Una festa da cambiare"). Negli Stati Uniti, contestualmente, il 4 luglio verra' festeggiato insieme a Bin Laden.
Riccardo Orioles da "La catena di San Libero"
DICHIARAZIONI UFFICIALI
Dove andrà il 25 aprile? "Di solito rendo omaggio al campo 10 dove sono sepolti i caduti della Repubblica Sociale". E i partigiani? "I privati fanno quello che vogliono".
Ignazio La Russa, Corriere della Sera, 9 aprile 2005
"Mussolini non ha ammazzato nessuno. Mandava la gente a fare le vacanze al confino".
Silvio Berlusconi, intervista allo Spectator, 2003
Criticare Mussolini mi riuscirebbe difficile. Noi non rinunciamo ai nostri valori, alle nostre radici.
Francesco Storace (AN), governatore del Lazio, al convegno sui martiri delle foibe tenuto a Fondi (Latina) il primo novembre 2003
"Cercheremo di attualizzare il nostro sogno, dimostrando che nel fascismo ci sono elementi validissimi per la società italiana".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Fini", Kaos).
"Non abbiamo niente da rimproverarci: il movimento da cui traiamo origine è stato sconfitto dal verdetto delle armi, non dalla Storia".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).
"Bisogna dire grazie a Mussolini se nel '22 l'Italia non è diventata comunista".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).
"Il saluto romano non mi scandalizza: in un momento dove tutti fanno a gara ad annacquare la propria identità, o se ne vergognano, c'è chi ne è orgoglioso".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).
"Mussolini? Un esempio di amore per la propria terra e la propria gente".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Gianfranco Fini", Kaos).
"Se Mussolini vincesse oggi, garantirebbe libertà agli italiani. Insieme a Cavour, Mazzini e Garibaldi, anche a Mussolini verranno intitolate piazze e monumenti".
(Gianfranco Fini, ottobre 1992, ibidem)
"L'identità che il Msi orgogliosamente rivendica non è tesa a restaurare il regime fascista, bensì a rilanciare quei valori che quel regime teneva ben presenti ed elevò alla massima dignità".
(Gianfranco Fini, novembre 1992, ibidem).
"Mussolini, per l'Italia, è stato il più grande statista del secolo".
(Gianfranco Fini, Mixer, 7 marzo 1994).
"L'unica colpa di Mussolini è di aver creduto che la guerra sarebbe durata poco. E' partito per correre i cento metri, gli è toccata una maratona. Ha preso una cantonata".
(Gianfranco Fini, 2 luglio 1994).
24.4.05
25 aprile 1945-2005
IL Post d’oggi , come sempre del resto per chi mi ha sempre seguito dall’inizio vuole essere uno strumento d’informazione ovviamente nel limite del possibile non settaria e obbiettiva , che aiuti nella ricerca della memoria ( vedere il post integrazione alle Faq ) e a conoscere ed acquisire quelle “ buone abitudini “ che unite agli “ strumenti diagnostici esistenti “ possono aiutare a far si che certe aberrazioni non sin ripetano mai più e che le bugie ( di stato e non ) non diventino verità e la verità non diventi menzogna In occasione dell’anniversario del 60 ° anniversario della liberazione si assisterà da una parte a un diluvio di retorica e di celebrazioni spontanee come quella che ci sarà il 25 aprile a Bortigiadas ( Sassari ) e ipocrite come quella del mio comune dove si è dimenticati di ricordare uno dei più grandi partigiani italiani Il colonnello dei carabinieri ( uno dei primi \ secondo altri il primo stesso fra i carabinieri ad andare in montagna e unirsi a Partigiani ) comandante di GL di Piacenza Fausto Cossu originario di Tempio P ( mia cittadina ) morto all’età di 90 la scorsa settimana sulla lotta partigiana : Allo stesso tempo ci saranno anche denigrazioni ni da parte dei revisionisti estremi - negazionisti e quindi delle tv e dei media ( la cui totalità o quasi è in mano alla destra di governo ) verso coloro che hanno combattuto per la democrazia e la libertà, accusandoli d’essere una esigua minoranza (tesi fuorviante se si estende a tutta la resistenza,in parte vera se si tieni conto della distinzione fra Attendismo e Non Attendismo all’interno del movimento resistenziale in quanto le lotte di liberazione sono vincenti solo se il pesce ha l’acqua in cui nuotare , infatti non si capirebbe la nascita e la durata anche se breve delle repubbliche partigiane ( sempre sullo stesso argomento il dossier del quotidiano l’unità ) la grande partecipazione popolare e il ruolo attivo delle donne la cui presenza e partecipazione è stata lungo come quella degli anarchici e dei movimenti non violenti , anche da quei partiti attendisti e non che hanno fatto la resistenza , sottovaluta e sminuita , ed solo recentemente affrontata trovate qui maggiori news ) e mettendoli sullo stesso piano, con una legge , con coloro ( I repubblichini ) ,che hanno partecipato allo sterminio nazista e allo loro stragi ne trovate qui l'elenco e qui chi essi erano.Per maggiori approfondimenti vedere i link riportati alla fine Ecco quindi come già in passato ho deciso di preferire, alle rituali e [ Sic ] spesso stucchevoli celebrazioni , nel mio piccolo , una iniziativa concreta volta a contribuire ad una memoria non retorica e solo celebrativa, perché : << Occorre essere attenti per essere padroni di se stessi >> come dicono gli ex Csi in linea Gotica . e come dicono anche dei miei amici di Gavoi ( Nuoro ) Francesca Cualbu,Enrico Mura,Luca Sedda nel loro libro GAVOESOS Il Ventennio e la Guerra che hanno scritto un libro sul loro periodo intervistando anziani del paese sul periodo fascista e sulla seconda guerra mondiale presenteranno il 25 aprile : << Mentre le guerre continuano a funestare questo nostro mondo e, a noi tutti, sembrano lontane, lontanissime, televisive, la generazione che ci ha preceduto e ci ha regalato il paese come oggi lo conosciamo, la generazione che ha vissuto il Ventennio, che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale, si va estinguendo. Nelle case e, nei giorni buoni, sulle panchine granitiche ai bordi delle vie e delle piazze, invecchia un patrimonio di memoria storica, inascoltato da quelli che di memoria e d’insegnamenti avrebbero più bisogno: i giovani . Convinti che ogni vecchio che muore rappresenta un archivio che si chiude per sempre, abbiamo deciso di tornare ad interrogare i protagonisti di quegli anni, i pochi che ancora oggi hanno voglia di parlare di quelle vicende talvolta dolorose, quanto dolorosa può essere la guerra. Abbiamo pensato di raccogliere le testimonianze, le fotografie, le lettere dei superstiti di quelle guerre, ma anche di quelle persone che nel paese hanno vissuto le ansie e le difficoltà di quel periodo, per cercare di scoprire come e quanto Gavoi, villaggio barbaricino, fosse coinvolto, travolto e partecipe di quel momento storico nefasto per l’Italia, per la Sardegna e per il mondo intero. Abbiamo pensato di riportare tutto questo in un libro che rimanga a testimoniare e a ricordare quegli anni a tutti i Gavoesi...». Occorre,quindi fare,come nella moderna medicina dove la diagnosi precoce sia lo strumento migliore per assicurare le massime possibilità di cura . E la diagnosi precoce , in tutti in campi , richiede la consapevolezza e informazione . Ma poiché lo sappiamo tutti ( almeno chi non vuole aprire gli occhi o ha mandato il cervello all’ammasso ) deve essere quella non omologata e standardizzata come è oggi in Italia salvo rare eccezioni di chi non ha voluto mandare il cervello all’ammasso o leccare culi . A che dice che il 25 aprile e l’antifascimo sono ormai superati dico questo : la nostra costituzione ( che si vuole cancellare completamente ) non è separabile dall’antifascismo e dalla guerra di liberazione , della quale l’insurrezione del 25 aprile non fu che l ‘epilogo ( e solo gli schiocchi in malafede sia a destra che a sinistra hanno inventato o riutilizzato il ritornello montalelliano : << s’insorse quando non c’era nulla contro cui insorgere >> ) . Non è separabile quella lotta dal suo grande e positivo risultato concreto che è la Costituzione . Un monumento che oggi è insidiato e che va difeso con ogni mezzo ., perché è il risultato di sofferenze di tanti e non può essere infangato o dimesso da un manipolo di neofascisti camuffati in cerca di rivalsa .Mi ritornano in mente le parole , lette in uno dei tanti dossier per 60 , di Livio bianco capo partigiano del Cuneese pronunciate nel lontano 1947 , rese ancora più attuali e che trovano conferma nelle violenze fasciste alla facoltà di Roma III o le manifestazioni e aggressioni di Forza Nuova trovate qui un elenco dettagliato : << quelle forze che credevamo d’aver per sempre debellato , verso cui abbiamo avuto il torto d’essere stati troppo indulgenti , sono sempre vive , e rialzano al testa , e cercano baldanzosamente al rivincita >> .Concludo questo Post con due citazioni . La prima una rivista di storia Millenovecento ( di destra certo ma non fascista un po’ revisionista a volte anche estremo , ma non faziosa ben curata e documentata per iscriversi alla neswletter info@millenovecento.it essa è in formato PDF e per essere letta necessita di Acrobat Reader, scaricabile gratuitamente sul sito www.adobe.it ) : << (…) Negli ultimi anni da parte di molti studiosi, dopo anni di alluvione di retorica sulla resistenza, c’è stato un tentativo di ridimensionare l’importanza di questo fenomeno. E’ stata messa in discussione la rilevanza militare, è stata messa sotto accusa in certi casi l’onestà personale di molti partecipanti, sono stati espressi dubbi sul valore democratico di grandi componenti resistenziali, specie quelle che si rifacevano allo stalinismo che in effetti non aveva molto da insegnare sul piano della democrazia. In qualche maniera anche la riscoperta dei combattenti della Rsi, molti dei quali avevano combattuto una guerra già persa solo per salvare l’onore nei confronti dell’alleato, è una critica implicita a chi ha combattuto sulle montagne in nome della libertà.Personalmente sono convinto che la resistenza abbia fatto una serie enorme di errori (…) >> . Certo come in tutti i movimenti di liberazione ci furono degli errori , ma non sono paragonabili a quelli fatti da coloro contro cui si combatte Quelli della resistenza italiana furono : quello del massacro della famiglia Govoni famiglia Govoni meglio nota come i sette fratelli Govoni ( per citare il caso più importante e più noto ), Le foibe ( sempre su tale argomento segnalo quest’altro sito http://digilander.libero.it/lefoibe/personale.htm ) oppure il caso di Porzus e per finire quello di Piazzale Loreto atto conclusivo della Guerra , Alcuni comprensibili ( le Foibe e Piazzale Loreto ) se inquadrati nel contesto storico , ma non giustificabili , condannabili gli altri , da non mettere tutti sullo stesso piano di quelli Nazi – Fascisti . << (…) Ma al di là di tutti questi elementi, ---sempre l’editoriale di Secciani su millenovecento di questo mese ---- che sono certamente importanti, sono personalmente convinto (e ripeto è un parere personale) che con tutti i suoi errori la resistenza sia stato un elemento fondamentale nella ricostruzione dell’Italia. Si parla molto della parola onore ogni volta che si citano i combattenti della Rsi ed è indubbio che da parte di molti ci sia stata questa motivazione nello schierarsi dalla parte di un regime screditato, ma è altrettanto indubbio che il vero onore dell’Italia sia stato salvato proprio dalla resistenza. E non certo perché si schierò dalla parte dei vincitori, ma perché era dalla parte di valori giusti. La democrazia, la libertà di espressione, la libertà di associazione, la libertà di mercato sono valori troppo grandi e troppo importanti per considerarli secondari. Il fatto che, sia pure con molte contraddizioni, la resistenza abbia dato il suo contributo a ristabilirli in Italia non è un fatto di pura retorica, ma qualcosa di fondamentale. E il fatto che quando sono arrivati i liberatori ci fosse già qualcuno che la libertà se l’era conquistata da sola, il fatto che la democrazia non sia stata solo un bene di importazione, non è certo un fatto secondario.>>.Seconda è ultima citazione :<< Se voi volete andare in pellegrinaggio nei luoghi ---- potete con i link sotto riportati ---- dove è nata la nostra costituzione andate nelle montagne dove caddero i partigiani , nelle carceri dove furono imprigionati , nei luoghi dove furono impiccati . Dovunque è morto un italiano per riscattare la dignità ; andati li , o giovani , col pensiero perché li è nata al nostra costituzione >> ( Pietro Calamandrei 1899-1956 un liberale \ azionista che oggi dai revisionisti estremi \ negazionisti viene definito in senso dispregiativo e fuorviante comunista )
23.4.05
aggiunta alle faq
Molti mi chiedono : come mai coltivo la memoria e se in tempi come questi fare ciò non è come dare el perle ai porci ?
Io coltivo la memoria perchè per capire quello che siamo e dove stiamo andando oggi , è neccessario sapere da dove veniamo e cosa siamo stati ma soprattutto perchè non sia fatto un uso politico struemntale dela memoria storica . E poi se la gioventù ( e non solo ) la si emotiva , la si incoragfgia in maniera non retotrica , accademica e strumentale , la sia aiuta a formarsi uan coscienza critica e storica e si fàò si che certi errori non si ripetano . E poi io preferisco ( cosi credio e sono sicuro anche per coloro scrivono sul mio blog ) che è meglio essere considerati illusi e sognatori come Il comandante aureliano protagonista del romanzo cent'anni di solitudine o come quello dela canzone il ballo d'Aureliano dei Modena city ramblers che essere un automa o una pecora , anzi peggio , aver mandato il cervello all'ammasso e non proporre iniziatve e accontentarsi acriticamente senza reagire di quello che passa il convento . Cocludo questo post con una cit : << .. .Luogo della memoria , pomeriggio di festa ,giovane umanità antica fiera indigesta . Cielo padano plumbeo , denso incantato incredulo un canto partigiano al comandante diavolo non temere il proprio tempo è un problema di spazio . Geniali dilettanti in selvaggi parata raqioni personali , una questione priovata ... >> ( Giovanni Lindo Ferretti )
Il samsara spezzato - Insonnia e delirio in una notte di mezza primavera
Ho sognato Dio, e son stato geloso.
Era come un bel bambino che nel gelido inverno della vita sta tutto il tempo davanti alla finestra della sua piccola e calda baita. E lui guarda il paesaggio innevato. Il sole brilla in alto nel cielo e qualche fiocco scende tranquillo e maestoso,e i suoi occhi sono fissi su un bell'albero di ciliegio in fiore; il contrasto del rosa dei fiori con il bianco della neve è proprio un paradiso per gl'occhi. Stava lì, tutto attento e appiccicato al vetro per non perdersi neanche un secondo di ognuno di quei sei miliardi di fiori; certi sono così belli che solo ad ammirarli se ne sentiva il profumo dolce. Assiste ogni giorno, sempre con la stessa meraviglia e lo stesso stupore che solo un bambino può avere, guarda quelle piccole opere d'arte nel loro breve processo di vita. Ad ogni fiore caduto spunta la gemma che lo sostituisce, e la vede gonfiarsi e cambiare fino ad aprirsi in una meraviglia di colore. Altre gemme nascono sottosviluppate e sembrano già destinate a morire, ma avvolte le stesse sbalordiscono per la loro energia e riescono a sbocciare in tutta la loro bellezza. Certi altri hanno la sfortuna di nascere su un ramo marcio e purtroppo non è colpa loro se li son nati, e nonostante le apparenze, con gran forza si tirano su le maniche e iniziano a crescere nel modo giusto, tanto da rendere vivo tutto il ramo malato. E tutti questi fiori sono diversi fra loro proprio come i cristalli del ghiaccio e quando giunge l'ora di cadere al suolo trascinano nella loro prossima gemma ciò che son stati. Il loro karma sarà la loro prossima guida a monito di un esistenza migliore e starà a loro scegliere come crescere e se aprirsi. Qualche fiore in una fioritura riesce ad aprirsi in tal modo che i suoi petali sono innumerevoli e dal profumo unico e penetrante. Sono quei fiori che avranno la fortuna di interrompere la loro sofferente ed infinita rinascita; da fiore diventeranno finalmente frutto. Un frutto che segnerà la fine e sarà un nuovo inizio per i fiori vicini. Il freddo colpisce solo certi fiori come se fosse una stupida prova di forza. E lui li guarda da dietro il vetro, li ama tutti e morirebbe di dolore se la fioritura si interrompesse, e sa di essere impotente verso tutti quei fiori malati e raggelati, perché anche se ne aiutasse uno solo tutti gl'altri reclamerebbero a gran voce lo sgarbo subito. Ma è ingiusto modificare ciò che matrigna natura ha creato. Come è ingiusto stare appeso lì, al freddo, con le nuvole che coprono dal sole le già sfortunate gemme. E le più deboli sperano di sbocciare prima di cadere.
Sono geloso; del caldo della baita e della bella e sofferente vista.
Dio è proprio un bastardo se permette tutto questo!
21.4.05
UNA VITA
Iraq, uccisa l'attivista Usa dei risarcimenti contro l'esercito americano.
Muore a Baghdad per un attentato suicida l'attivista americana Marla Ruzicka. Con lei c'era anche un autista del posto e un cittadino ceco. La conferma arriva dall'ambasciata statunitense nella capitale irachena. La Ruzicka era in Iraq per tenere il conto dei morti tra la popolazione e aiutare i cittadini iracheni a chiedere i risarcimenti al governo americano per i "danni collaterali" provocati dal fuoco delle truppe Usa.
(L'Unità Online)
"To have a job where you can make things better for people?
That's a blessing.
Why would I do anything else?"
Marla Ruzicka
Ecco il link al suo sito >>>>
20.4.05
Senza titolo 643
Esercizi
Quando scopri una verità devi cercare di attuarla. Contagiare il mondo col proprio stile di vita si chiama esempio.
La verità… Ma qual è la verità?
L’ascolto può curare: ascoltare significa smettere di arrabbiarsi e di stressarsi.
L’ascolto può riempire, ma è difficile metterlo in pratica: spesso infatti ci si aspetta qualcosa. Non tanto una ricompensa ma, ad esempio, ci si potrebbe aspettare che qualcuno si aspetti qualcosa da noi.
In realtà credo che nessuno pretenda niente: basta ascoltare.
L’ascolto suggerisce la risposta. Un “no”, non infastidisce nessuno ma può accadere che infastidisca me quando lo pronuncio.
Invece l’ascolto è un dono. Basta quello e nient’altro.
Possono dirti tutto o niente, ma se ascolti, come faranno a ferirti?
Ascolto significa però eliminare maschere, paure etc. Scoprire che sono soltanto alibi.
L’ascolto è quindi ascolto dell’altro, del mondo, di sé, delle proprie sensazioni, delle proprie emozioni.
Ascoltare la vita senza giudizio significa amare.
Ma come fare?
Ci sono situazioni che ti colpiscono dentro. Cazzotti nello stomaco. Bombe.
Penso almeno a tre situazioni che mi urtano.
Portare l’ascolto in queste situazioni… Se c’è ascolto non c’è ustione. Un sentire differente…
Penso a quelle terapie che sono dette “energetiche” o “vibrazionali”. Una sostanza viene diluita molte volte o, in altri casi, viene solo rappresentata energeticamente.
Cosa insegna tutto ciò? Forse che è necessario un ascolto sottile. Un ascolto molto più potente che non dà reazioni collaterali come quelle “ustioni” di cui conosciamo bene, ahimè, gli effetti.
Un ascolto diverso. Un ascolto che permetta la comprensione.
Un ascolto senza maschera: ascoltare la sofferenza giudicando, porta ad un dolore maggiore.
Ma come fare?
Educazione all’ascolto sottile. “Ascolto di conoscenza” che è l’opposto di “ascolto superficiale”.
Ora penso a quegli esercizi orientali (ma anche occidentali) chiamati meditazione. Esercizi di ascolto.
Ascolto diverso. Respiro, posizioni per il corpo, preghiera… Percorsi di consapevolezza.
Consapevolezza è un altro modo di chiamare l’ascolto.
Il vero messaggio è molto potente. Lo si capta con l’ascolto sottile.
Sedersi in meditazione non significa saper ascoltare. Ci deve essere qualcosa di più. Poi ci sono anche quelle maschere…
Probabilmente è come in palestra… E’ necessario allenarsi.
Creare il silenzio in sé per riuscire ad ascoltare veramente.
Pensieri, paure, aspettative… Tutte queste cose vietano la percezione profonda.
Forse l’ascolto fa cadere le maschere. Con l’allenamento si riesce a sentire…
All’inizio è dura… Come qualsiasi allenamento. Si comincia da poco, lentamente. Ma è necessario iniziare. Meglio prima.
Non è la santità! O forse è santità in un senso diverso da quello che le si dà oggi.
Se io mi incazzo è perché sono fatto così, perfetto così. Ascoltando però potrebbe andar via anche l’incazzatura.
La cosa fondamentale è però l’accettazione. Criticarti non ti porta lontano. Fai solo il gioco dell’ascolto superficiale. L’ascolto profondo non dà critica poiché è libero dal giudizio.
C’era uno a cui faceva male il ginocchio. Bestemmie, parolacce, sfortuna… Ma lo stava veramente ascoltando il suo dolore? O stava ascoltando i suoi dolorosi pensieri?
Ascoltare ma non giudicare. Sei solo tu che ti fai soffrire… E’ inutile dare la colpa agli altri. Un treno, a volte, è meglio perderlo.
Una visione chiara rende le cose facili. Naturali.
Uno degli obiettivi da raggiungere dovrebbe proprio essere la “dimensione naturale”.
Natura è istinto ma anche ricerca del vero.
Oggi, per fare un altro esempio (il solito esempio), il sesso è un tabù. E’ inutile dire il contrario. Sembra innaturale.
Paradossalmente è più naturale essere uccisi in guerra che farsi una sana scopata. Sembra che non muoia nessuno in queste guerre alla TV. Quando muore un connazionale magari è una tragedia apocalittica. Ma ben presto si dimentica.
Ci sono in giro videogames violentissimi e film pieni di sangue a cui ogni giovane (bambino, adolescente…) può liberamente accedere. Si parla tanto di terrorismo: ma ogni notizia del Tg è molto più che terrorizzante. E magari si dice ai giovani che devono ascoltare il telegiornale per essere informati.
Ad un certo punto un giovane può chiedere una informazione sul sesso e allora scatta il tremendo imbarazzo. Siamo più felici se un giovane sa come si muore ma riteniamo immorale insegnarli come indossare un profilattico. Poi magari la madre sviene se la figlia è incinta o se ha la sifilide.
La paura è contagiosa, il piacere no.
Non si parla di amore… Meglio parlare di morti, politiche assurde, danni del capitalismo, schiavitù, barbarie, dolore, malattia, omicidi, guerre, violenza negli stadi, droga e via dicendo.
Come se esistesse solo questo. Come se amore ce n’è poco. Così facendo ce ne sarà veramente poco perché un giorno nessuno saprà più cos’è… Scomparirà. Scompariranno le coccole, i baci, le carezze, i massaggi, due corpi nudi che si abbracciano, toccarsi, leccarsi, legarsi, bendarsi… O forse saranno solo esclusiva dei ricchi in qualche costosissima beauty-farm… E qualcuno dirà che è peccato perché lo fanno i “ricchi cattivi”…
La fantasia è diventata una malattia! Qualcosa che si fa di nascosto. Qualcosa che non si chiede ma con cui si parla solo con se stessi. E poi, tutti stressati, si va a bombardare qualche povero paese medio-orientale. Che quello non è male.
Maschere e paure. Ascoltare e guarire.
A volte faccio cose per non sentire. Di nascosto. Per non sentire rimproveri, giudizi; per non sentire l’urlo della coscienza: prodotto di una società malata che non ama ma che sa perfettamente (?) cosa sia il peccato, l’odio etc.
A volte faccio queste cose di nascosto quando invece potrebbero dare piacere anche ad altri. Potrebbero fornire di coraggio chi non riesce a cambiare la propria vita. Potrebbero dare l’esempio affinché qualcuno possa dire: “allora non sono solo! Credevo di non potercela fare… Ora, nel suo gesto, ho trovato il coraggio di cambiare”.
Photo by Ivan Scheers
19.4.05
17.4.05
esclusiva nazionale il capitano ultimo si co risponde alle accusa
per me e per www.censurati.it e la catena di san libero ( La "Catena di San Libero" e' una e-zine gratuita, indipendente e senza fini di lucro. Viene inviata gratuitamente a chi ne fa richiesta. Per riceverla, o farla ricevere da amici, basta scrivere a: riccardoorioles@libero.it. )
Metto on line una lettera che il capitano ultimo manda a un gruppo di ragazzi circa i dubbi sulla famosa mancata perquisizione del covo di Salvatopre rina . Abbiamo le sue parole, non i resoconti dei giornali. Evitiamo i filtri, leggiamo i fatti.
capitano ultimo wrote:
"vedo che purtroppo il dubbio si insinua e trova facile terreno ovunque. Nel sito ci sono le mie dichiarazioni e credo che da quelle di deve partire se si vuole capire.In sintesi, io ho proposto di non eseguire la perquisizione all'interno del comprensorio di via Bernini 54 perchè sarebbe stato più remunerativo seguire i fratelli Sansone che ugualmente abitavano all'interno di via Bernini 54 e che per la prima volta venivano indicati da Di Maggio come fiancheggiatori fedelissimi di Riina. In quel modo affermai -e il Proc. Caselli recepì chiaramente (vd dichiarazioni sul sito) -che seguendo i costruttori Sansone avremmo potuto disarticolare la struttura economica ed operativa facente capo a Riina.All' interno dell'appartamento dove un mafioso vive con la moglie ed i figli non si tengono oggetti o documenti che implicherebbero un coinvolgimento penale dei figli e della moglie; la mia esperienza mi dice questo, ma evidentemente ci sono persone molto più esperte di me a cominciare dalla dottoressa Vincenzina Massa, che affermano il contrario, (mancano episodi di riscontro alle loro tesi , ma non importa), quando si va al circo non si può scegliere lo spettacolo.infine dal nostro punto di osservazione non si vedeva l'abitazione di Riina (circostanza ben conosciuta dal dott. Aliquò - vedi dichiarazioni sul sito)e da altri, quindi anche mantenendo l'osservazione (cosa impossibile e da me comunque non compresa allora) non si sarebbe potuto rilevare nessuna frequentazione dell'appartamento quindi mi chiedo di che cosa stiamo parlando???una cosa è certa, questo processo e tutti i dubbi creati e sparsi sono strumentali agli interessi di Riina Salvatore e dei suoi alleati, da un lato delegittimano operatori antimafia e lo stato che questi rappresentano, dall' altro legittimano cosa nostra.Certamente la dott.Vincenzina Massa ed i suoi seguaci (Bolzoni,Lodato ecc..)la penseranno diversamente, ma d'altra parte quando si va al circo non si può scegliere lo spettacolo."
ultimo
Attenzione questo scritto può essere utilizzato e diffuso da
chiunque, nella più normale libertà .
N.B. -
Nel 2005, a quanto pare, a doversi giustificare non sono i mafiosi ma quelli che li arrestano. Vedremo se questo stato di cose cambierà col nuovo governo.
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