Roma, 29 giugno 2008
Carlo Olivieri
Umanista
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
l'indirizzo è: www.iluoghidelcuore.it
Cari amici, spesso trovate questa immagine parzialmente cancellata da pennellate di calce, se vi ricordate anche nel Presepe virtuale, nella tavola il sogno di Maria, ponevo a stessa immagine, è un anno che tento di portare alla luce questa bellissima chiesa, ormai a uno stato di vergognoso abbandono. Oggi un amico ha fatto un post, mettendo questa cartolina che vi allego. Cari amici vi chiedo se ve la sentite, fatemi un regalo, cercate questa cartolina e speditela, se non avete nulla da sollecitare, vi chiedo di menzionare e sollecitare "Madonna della Grotta" di Ceglie Messapica, i post servono anche a questo. Grazie franca
Madonna della Grotta, e lì che piange, come si può abbandonarla? Giorni fa, volevo postare ancora il Presepe virtuale, e i suoi sogni, ho rinunciato, mi sentivo sconfortata e abbandonata.
Quello che non riesco a comprendere, dei Cegliesi, questo lungo sonno. Ringrazio Pasquale, per avermi regalato le sue gite, per scoprire e per vedere le bellezze intorno a Ceglie, 'Madonna della Grotta' resta sempre nella mia mente, e nel mio cuore, mi chiedo, come si può abbandonare una Mamma? Il giorno che mi sono trovata, di fronte a la sua immagine, fu così grande l'emozione, non passa giorno, che, il ricordo torna, nella mia mente. Spero un giorno, prima di finire la mia vita, di tornare a portare, un fiorel quell'antico altare.
Madre nostra
Sola con tuo figlio
nel buio di una grotta
in silenzio preghi per noi.
Madre del cielo e della terra
perdonaci per la nostra assenza.
Svegliaci dal nostro torpore
illumina la la nostra mente
portaci per mano.
Non ci abbandonare Madre nostra
facci ritrovare
la via della pace e dell'amore.
franca bassi
Carezzato da una dolce brezza
Sulla riva del lago
l’anima in cielo
sperduto nella contemplazione
della tua immane grandezza
notte placida di luna piena
le stelle brillano nell’immenso
sembrano rispondere con dei bagliori
pulsando ai miei occhi e al mio cuore
quiete attorno a me
mi sento divino
un luccichio serpeggia sull’acqua
mi sporgo
sulla superficie del lago
la volta del cielo
la luna
la sagoma scura degli alberi
e il mio viso
carezzato da una dolce brezza
tra le stelle
Pietro Atzeni
Oggi Intervisto ( che è anche nostro cdv con il nik sarmigezetusa ecco il suo il suo blog ) l'autore di "Gli interessi in comune" un libro che sta ottenendo come potete leggere in questi siti
1)http://www.feltrinellieditore.it/SchedaLibro?id_volume=5001049
2)http://tinyurl.com/6f5a5j
3)http://tinyurl.com/6o7cml
4)http://www.anobii.com/books/013a8fa06850d94469/
e in questo video qua
ASSALAMU ALEIKUM
Ecco finalmente il video-nasheed "IL MUSULMANO E' FRATELLO DEGLI UOMINI" un pò diverso dai miei video precedenti. Ci tengo moltissimo a questo video lo dedico a tutti gli uomini nel mondo di religioni diverse. Siamo tutti fratelli dello stesso Dio, come dice questo nasheed. NOI CE LA FAREMO, SI CE LA FAREMO, TUTTI INSIEME, SOLO INSIEME. Per migliorare questo mondo. ABBATTIAMO LE BARRIERE INUTILI CHE CI DIVIDONO E CI SEPARANO dice il testo. Questo è un mio nasheed completamente nuovo, appena nato in questi giorni, mashallah! Fatelo girare nei vari blog, siti ecc... Mamdouh
http://it.youtube.com/watch?v=HbF_5lFh2bs
Quando il Lodo Schifani-bis, anzi il Lodo Alfano, anzi il Dolo Berlusconi sarà sulla Gazzetta Ufficiale, l'Italia sarà l'unica democrazia al mondo in cui quattro cittadini sono «più uguali degli altri» di fronte alla legge. Un privilegio che George Orwell, nella «Fattoria degli animali», riservava non a caso ai maiali. E che, nell'Italia del 2008, diventa appannaggio dei presidenti della Repubblica, del Senato (lo stesso Schifani), della Camera e soprattutto del Consiglio. I massimi rappresentanti delle istituzioni, che nelle altre democrazie devono dare il buon esempio e dunque mostrarsi più trasparenti degli altri, in Italia diventano immuni da qualunque processo penale durante tutto il mandato, qualunque reato commettano dopo averlo assunto o abbiano commesso prima di assumerlo.
Compresi i reati comuni, "extrafunzionali", cioè svincolati dalla carica e persino dall'attività politica. Anche strangolare la moglie, anche arrotare con l'auto un pedone sulle strisce, anche stuprare la colf o molestare una segretaria. O magari corrompere un testimone perché menta sotto giuramento in tribunale facendo assolvere un colpevole. Che poi è proprio il caso nostro, anzi Suo. Come scrisse il grande Claudio Rinaldi sull'"Espresso" a proposito del primo Lodo, «un'autorizzazione a delinquere».
La suprema porcata cancella, con legge ordinaria - votata in un paio di minuti dal collegio difensivo allargato del premier imputato, che ha nome "Consiglio dei ministri" - l'articolo 3 della Costituzione repubblicana. Che recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali...». La questione è tutta qui. Le chiacchiere, come si dice a Roma, stanno a zero. Se tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, non ne possono esistere quattro che non rispondono in nessun caso alla legge per un certo numero di anni in base alle loro "condizioni personali e sociali", cioè alle cariche che occupano. Se la Costituzione dice una cosa e una legge ordinaria dice il contrario, la legge ordinaria è incostituzionale. A meno, si capisce, di sostenere che è incostituzionale la Costituzione (magari prima o poi si arriverà anche a questo). Ora, quando in una democrazia governo e parlamento varano una legge incostituzionale, a parte farsi un'idea della qualità del governo e del parlamento che hanno eletto, i cittadini non si preoccupano. Sanno, infatti, che le leggi incostituzionali sono come le bugie: hanno le gambe corte. Il capo dello Stato non le firma, il governo e il parlamento le ritirano oppure, se non accade nessuna delle due cose, la Corte costituzionale le spazza via. Ma purtroppo siamo in Italia, dove le leggi incostituzionali, come le bugie, hanno gambe lunghissime. Non è affatto scontato che il presidente della Repubblica o la Consulta se la sentano di bocciare il Lodo-bis. A furia di strappi, minacce, ricatti, vere e proprie estorsioni politiche, il terrore serpeggia nelle alte sfere (che preferiscono chiamarlo "dialogo"). E anche la Costituzione è divenuta flessibile, anzi trattabile. Un mese fa è passata con tutte le firme e le controfirme una legge razziale (per solennizzare il 60° anniversario di quelle mussoliniane) denominata "decreto sicurezza": quella che istituisce un'aggravante speciale per gli immigrati irregolari. Se fai una rapina e sei di razza ariana e di cittadinanza italiana, ti becchi X anni; se fai una rapina e sei extracomunitario, ti becchi X+Y anni. Vuoi mettere, infatti, la soddisfazione di essere rapinato da un italiano anziché da uno straniero. E il principio di uguaglianza? Caduto in prescrizione. Stavolta è ancora peggio, perché non è in ballo il destino di qualche vuccumpra', ma l'incolumità giudiziaria del noto tangentaro (vedi ultima sentenza della Cassazione sul caso Sme-Ariosto) che siede a Palazzo Chigi. Infatti è già tutto un distinguo, a destra come nella cosiddetta opposizione, sulle differenze che farebbero del Lodo-bis una versione "migliore" del Lodo primigenio. Il ministro ad personam Angelino Jolie assicura che, bontà sua, «la sospensione dei processi non impedisce al giudice l'assunzione delle prove non rinviabili, la prescrizione è sospesa, l'imputato vi può rinunciare. La sospensione non è reiterabile e la parte civile può trasferire in sede civile la propria pretesa». Il che, ad avviso suo e di tutti i turiferari arcoriani sparsi nei palazzi, nelle tv e nei giornali, basterebbe a rendere costituzionale la porcata. Noi, che non siamo costituzionalisti, preferiamo affidarci a chi lo è davvero (con tutto il rispetto per Angelino e il suo gemellino Ostellino), e cioè all'ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida. Il quale, interpellato il 18 giugno da Liana Milella su "la Repubblica", ha spiegato come e qualmente chi cita la sentenza della Consulta che nel 2004 bocciò il primo Lodo e sostiene che questo secondo la recepisce, non ha capito nulla: «La prerogativa di rendere temporaneamente improcedibili i giudizi per i reati commessi al di fuori dalle funzioni istituzionali dai titolari delle più alte cariche potrebbe eventualmente essere introdotta solo con una legge costituzionale, proprio come quelle che riguardano parlamentari e ministri... La bocciatura del vecchio lodo nel 2004 da parte della Consulta è motivata dalla violazione del principio di uguaglianza dei cittadini quanto alla sottoposizione alla giurisdizione penale». L'unica soluzione per derogare all'articolo 3 è modificare eventualmente la Costituzione (con doppia lettura alla Camera e doppia lettura al Senato, e referendum confermativo in mancanza di una maggioranza dei due terzi). E non con una legge che sospenda automaticamente i processi alle alte cariche: sarebbe troppo. Ma, al massimo, con una norma che spiega Onida - «introduca una forma di autorizzazione a procedere che consentirebbe di valutare la concretezza dei singoli casi. Ragiono su ipotesi, perché gli ‘scudi' sono da guardare sempre con molta prudenza... La sospensione non dovrebbe essere automatica, ma conseguire al diniego di una autorizzazione a procedere. E comunque la legge costituzionale resta imprescindibile». Insomma, quando Angelino Jolie sbandiera la «piena coincidenza del Lodo con le indicazioni della Consulta», non sa quel che dice. La rinunciabilità del Lodo non significa nulla (comunque Berlusconi, l'unico ad averne bisogno, non vi rinuncerà mai: altrimenti non l'avrebbe fatto). E la possibilità della vittima di ricorrere subito in sede civile contro l'alta carica che le ha causato il danno, se non fosse tragica, sarebbe ridicola: uno dei quattro presidenti si mette a violentare ragazze o a sparare all'impazzata, ma i giudici non lo possono arrestare (nemmeno in flagranza di reato), nè destituire dall'incarico fino al termine della legislatura; in compenso le vittime, se sopravvivono, possono andare dal giudice civile a chiedere qualche euro di risarcimento... Che cos'è: uno scherzo? L'unica differenza sostanziale tra il vecchio e il nuovo Lodo è che stavolta vale per una sola legislatura: non per un premier che viene rieletto, nè per un premier (uno a caso) che passa da Palazzo Chigi al Quirinale. Ma ciò vale fino al termine di questa legislatura. Dopodiché Berlusconi, una volta rieletto o asceso al Colle, potrà agevolmente far emendare il Lodo, sempre per legge ordinaria, e concedersi un'altra proroga di 5 o di 7 anni.
A questo punto si spera che il capo dello Stato non voglia cacciarsi nell'imbarazzante situazione in cui si trovò nel 2004 Carlo Azeglio Ciampi: il quale firmò (e secondo alcuni addirittura ispirò tramite l'amico Antonio Maccanico) il Lodo, e sei mesi dopo fu platealmente smentito dalla Corte costituzionale. Uno smacco che, se si dovesse ripetere, danneggerebbe la credibilità di una delle pochissime istituzioni ancora riconosciute dai cittadini: quella del Garante della Costituzione. Quando una legge è manifestamente, ictu oculi, illegittima, il capo dello Stato ha non solo la possibilità, ma il dovere di rinviarla al mittente prima che lo faccia la Consulta. In ogni caso, oltre al doppio filtro del Quirinale e della Consulta, c'è anche quello dei cittadini. Che, tanto per cominciare, scenderanno in piazza a Roma l'8 luglio contro questa e le altre leggi-canaglia. Dopodiché potranno raderle al suolo con un referendum, già preannunciato da Grillo e Di Pietro. Si spera che anche il Pd se non gli eletti, almeno gli elettori vi aderirà. Secondo Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, «il Lodo deve valere dalla prossima legislatura». Forse non ha pensato che così il Caimano si porterebbe dietro lo scudo spaziale anche al Quirinale.
« Sono poco soddisfatto dei miei lavori scritti sino ad oggi. Da oggi, voglio aprire un nuovo cammino. » (Lettera di Beethoven all’amico Krumpholz, 1802)
Beethoven e la “nona sinfonia”
spazioinwind.libero.it/cagliero 2 La nona sinfonia • tutta la storia della musica. • • complesso senza l'ausilio dell'udito, in quegli anni infatti Beethoven era già completamente sordo • Beethoven. • o o o o La nona sinfonia: Finale Il finale prevede l’inserimento di quattro voci soliste e di un coro che intonano le parole dell’ode “Inno alla gioia" del poeta Friedrich von Schiller. Con la nona sinfonia Beethoven volle formulare un aperto invito alla fratellanza universale. Proprio per rendere tale messaggio il più chiaro possibile egli decise di far cantare nel finale un testo del poeta tedesco a lui contemporaneo, Friedrich von Schiller " l'Inno alla Gioia". L'ode "An die Freude" è una lirica nella quale la gioia è intesa non certo come semplice spensieratezza e allegra, ma come risultato a cui l'uomo giunge quando si libera dal male, dall'odio e dalla cattiveria. Proprio per questa esortazione alla fraterna amicizia la melodia su cui viene intonato questo Inno alla gioia è stata oggi assunta come inno europeo. E' stato adottato dal Consiglio d'Europa nel 1972 e viene utilizzato dall'Unione europea dal 1986
La sinfonia in re minore op 125 è da molti considerata uno dei capolavori più straordinari di
Fu composta da Beethoven negli anni tra il 1822 e il 1824, oltre dieci anni dopo l’ottava sinfonia.
Per un non-musicista è quasi incredibile immaginare come sia possibile comporre un brano così
La “nona” fu eseguita per la prima volta a Vienna nel 1824, sotto la direzione dello stesso
La nona sinfonia è suddivisa in quattro movimenti:
Allegro ma non troppo, un poco maestoso
Scherzo, Molto vivace
Adagio molto e cantabile
Finale
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LEGGI TUTTO QUI':
http://etnomondi1.splinder.com/post/17454823/RADIO+NI+HAO
E IL VIDEO DEL MESE:
Questo è un appello, molto semplice, che ha come scopo quello di diffondere il più possibile la voce su quanto sta per accadere a Radio Facoltà Di Frequenza. Stando alla realtà, l'ultima riunione del Senato Accademico è stata quella in cui si sarebbe deciso di "chiudere l'ossigeno a FdF". La prima radio universitaria italiana sta per essere spazzata via nel prossimo CdA dell'Università di Siena
(...)
Noi de La Belle Epop, giovane trasmissione di Radio FdF, abbiamo pensato di informare i bloggers a noi più cari e rendere partecipi di questa triste situazione anche le band, le etichette e gli ascoltatori. Tutti coloro i quali hanno contribuito, direttamente o meno, al nostro anno di trasmissioni. E tutti sin da ora sono in anticipo ringraziati se volessero dare la loro mano alla causa Save FdF.
(...)
Ognuno è libero di aderire o meno utilizzando i proprio mezzi (radio, blog, webzine, giornali) anche il minimo gesto può essere utile. Persino la sola mail di supporto diventa preziosa in questo caso. Se eutanasia deve essere, vorremmo che faccia rumore. Basta veramente poco. dunque, con un provvedimento di taglio della frequenza che rischia di essere approvato senza esser discusso e combattuto come si converrebbe.
Vi invito dunque a visitare il sito www.savefdf.tk e a supportarne la campagna.
Ma che bravo il nostro amato presidente del consiglio, ancora una volta grazie all'intelligenza degli Italiani, sta cercando di farla franca e di risolvere i soliti problemi giudiziari. I suoi onorevoli avvocati hanno studiato con molta cura una legge che gli permetterà di non essere processato. Si continua a strombazzare il problema della sicurezza, ma allora esiste soltanto contro gli immigrati e gli zingari, mentre invece le nostre alte cariche istituzionali possono fare tranquillamente tutto quello che vogliono.
Ma la legge non doveva essere uguale per tutti?
Questo è solo l'inizio di una catena di eventi difettosi umilianti violenti e razzisti....
Muhammad Milad Raza Qadri è davvero una scoperta per noi, anche se in realtà canta nasheed ed incide cd da un pò di anni.
E' giovanissimo, ha solo 18 anni, è nato il 25 Marzo del 1990 in Scozia, ma è di origine pakistana...
Leggi quì il resto:
http://etnomondi1.splinder.com/post/17455152/Muhammad%3A+l%E2%80%99artista+pakistan
Quì il video:
http://it.youtube.com/watch?v=RC5oPGcDNr8
E' vero che dovrei non parlarne più e parlare d'altro magari di cose più importanti perchè come ho detto precedentement...