2.8.09

Serenità

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Cari amici, nel mio quartiere stanno suonando le campane. Oggi è domenica, doniamo un po' di serenità a chi ha bisogno. Io vi dono delle immagini fatte pochi giorni fa, quando sono andata a trovare mio nipote Andrea a Montelivata. Sono anni che frequenta con il gruppo di "Boy scout" si trova molto bene nella natura, anche perché da sempre che lo conduco nei boschi. Ogni volta che troviamo un ritaglio di tempo andiamo alla ricerca di emozioni. Ho trascorso una bellissima giornata nella piena serenità. Sotto la radura degli alberi un gran  fervore; nel preparare un altare fatto con tavole e una croce legata con lo spago, ma l'emozione grande quando due Boy hanno fatto la Prima Comunione, nella semplicità circondati dalla bellissima natura. Per  la seconda volta ho assistito alla santa Messa  in mezzo alla natura e la prima volta che ho assistito alla cerimonia, della “Prima Comunione”, senza tanti fronzoli. Ricordiamoci quando un nostro nipote, un figlio deve avvicinarsi a Dio, non ha bisogno di grandi capitali, basta una croce e un semplice altare. I soldi che risparmiate, potete indirizzarli a chi soffre la fame e la sete. Ricordiamoci che al mondo c'è tanta sofferenza. In questo modo aiutiamo anche i nostri bambini alla semplicità della vita. Immagini di franca, dimenticavo se nel bosco trovate un po' di fragoline dividetele con chi non le ha trovate.Una serena Domenica. Franca Bassi

1.8.09

Estate






2551_18921 Onde e gabbiani Immagine tratta dal Web.



Godere l'estate
nel verde passeggiare
infrangere le onde
col corpo, in mezzo al mare.

Restare in solitudine
col grido del gabbiano
che ti sfiora con le ali
e poi se ne va, lontano.

Poter salirgli in groppa
leggera volteggiare
senza peso, nè corpo
sull'Oceano viaggiare.

Spruzzata dai marosi
col salmastro sul viso
guardar dall'alto tutti
Lassù
dal Paradiso.

Scritto da Marilicia - senza data.


 

Un po' di luce per te dolce clochard

Roma 5

Cari amici, oggi sono molto triste, sono stata tutto un giorno a cercare di rintracciare il Clochard che si è tolto la vita. Per un giorno intero ho chiamato tantissimi telefoni senza sapere dove è stato portato.Non riesco a scrivere le mie parole sono vuote lui viveva al centro di Roma ha lasciato la sua misera vita.  ..."Roma, 30 lug. - Un uomo impiccato all'inferriata esterna della chiesa di San Rocco... solo una tragedia della solitudine la morte di Ruggero I., 45 anni, il "clochard". Domani andrò in chiesa e cercherò di sapere che fine ha fatto il suo corpo.Questa sera lascerò alle mie finestre delle candele per Ruggero.Se incontrate un povero tendete una mano,e parlate con loro. franca


                                                                            GABBIANI


GABBIANI7                                                                            Immagini di franca


                                           


                                                                        immagine in rete grazie

31.7.09

La kill-pill incombe


 


Cossiga ci spiega che la Ru486 va fermata perché “è contro la 194”


“Così l’aborto diventerà un metodo contraccettivo come gli altri” Anche il ministro Ronchi contrario


Poche ore prima che l'Aifa votasse a maggioranza l'introduzione della pillola abortiva RU486 in Italia, il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, ha chiesto un decreto per bloccare l’adozione della pillola e ha rivolto un’interpellanza al governo e al ministero del Welfare. Convinto com’è che il presidente, Giorgio Napolitano, dopo essersi rifiutato di firmare il decreto legge che tentava di bloccare l’esecuzione di Eluana, questa volta una firma non la negherebbe. “Chiedo che si faccia riferimento alla legge 194 – spiega al Foglio – e si spieghino i limiti dell’aborto farmacologico, più pericoloso di quello chirurgico. Così l’aborto diventerà un metodo contraccettivo come gli altri. Io mi muovo sul piano morale del male minore, e il male minore è l’aborto chirurgico. Anche per la presa di coscienza cui obbliga: c’è un colloquio da fare, poi un’operazione chirurgica. Qui si tratta di mandar giù una pillola e via”.

Su una questione così importante, dice l’ex presidente, l’iter non prevede l’approvazione del ministero, che almeno, spiega, “è tenuto a rispondere alle Camere. Bisogna bloccare un’Agenzia che ormai, come altre agenzie indipendenti, riduce il Parlamento a strumento consultivo. Andiamo verso l’inno alla Repubblica platonica, al governo degli esperti che possono ignorare gli eletti dal popolo. Ci troveremo, ne sono certo, con un’Agenzia che stabilirà come la dose di morfina che causa la dolce morte sia un antidolorifico”. Cossiga si aspetta perfino una sentenza della Cassazione, visto che “stiamo arrivando al punto in cui l’inizio e la fine della vita sono nelle mani di tecnici”. Che spesso non sono nemmeno d’accordo fra loro. “La Ru486 è contro la legge”.


Per la 194 del 1978 – spiega l’interpellanza – l’aborto deve avvenire in ospedale, invece le donne ingoieranno due pillole (una per abortire, l’altra per espellere il feto) e poi, dopo al massimo due giorni, torneranno a casa senza sapere quando né dove avverrà realmente l’aborto. In più la legge parla di nuove tecniche “meno rischiose”, mentre la mortalità per aborto chimico è dieci volte quella per metodo chirurgico. “I medici così se ne laveranno le mani, un giorno avremo distributori di pillole come quelli del caffé”. La battaglia sulla pillola abortiva è iniziata in Europa, dove l’Emea, l’Agenzia del farmaco, l’ha approvata. Tutti i paesi in cui l’azienda produttrice, la francese Exelgyn, decide di fare richiesta sono tenuti a fare automaticamente lo stesso. Salvo che, come è accaduto, non emergano nuovi dati sulla sicurezza del farmaco. L’azienda, sollecitata dal ministero, ha comunicato all’Aifa che le morti per Ru486 sono in realtà 29, non 17. L’Aifa ha risposto di esserne già a conoscenza, eppure la cosa non risulta in nessun verbale. “Chissà quali interessi economici ci sono dietro. Per non parlare delle pressioni ideologiche”. Come quelle di chi spaccia la kill-pill per l’affermazione dell’autodeterminazione femminile, la possibilità di abortire senza dolore. E ha spinto perché la pillola fosse approvata in fretta, senza ulteriori approfondimenti.


“Perché non si dice semplicemente che l’aborto è libero? – chiede Cossiga – La 194 è il frutto di tempi di scontro, ora non ci si può mettere mano perché non c’è la maggioranza. Una parte dei cattolici è convinta che la legge debba essere laica, o meglio senza riferimento a una qualsiasi morale. Basta vedere il senatore Marino, o Dario Franceschini. Ma perché, per esempio, non si può ammazzare una persona? E se è proibito che un parlamentare tiri in ballo la morale, perché non stabilire per legge la depenalizzazione dell’infanticidio davanti a un ‘disagio psichico’, come nel caso dell’aborto?”.


Intanto monsignor Elio Sgreccia, già presidente della Pontificia accademia per la vita, ha chiesto di bloccare il procedimento e ha spiegato che, come per l’aborto chirurgico, “per la Ru486 c’è la scomunica per il medico, per la donna e per tutti coloro che spingono al suo utilizzo”. Con “l’aggravante” del rischio di vita della madre a causa di un farmaco con “la valenza del veleno”. “In fatto di salute non si gioca sui soldi”, dice, ma nell’interpellanza Cossiga ricorda che fra il ricovero (necessario per legge) e il follow-up (i controlli per evitare infezioni o emorragie) i costi per la sanità vanno ricalcolati. In serata, il ministro delle Politiche europee, Andrea Ronchi, si è detto contrario all’adozione della Ru486.


Senza titolo 1588

Non mi piace la trasmissione di Enrico Ruggeri "Mistero" perchè mette in discussione molti dogmi cristiani. Se non fosse vero quello che si legge nei Vangeli, Gesù celibe e nato da una Vergine, perchè chi prega ottine le grazie richieste? Parlasse di alieni e di tutte le stupidità di questo mondo ma non toccasse più la Chiesa ed i suoi Dogmi. Spero che il Vaticano si esprima in merito.

Romilda Marzari

Senza titolo 1587

GRUPPO CONSILIARE ITALIA DEI VALORI


 


Piazza del Comune, 2


Tel 0574 1836364 1836359


Fax 0574 31220


www.comune.prato.it


a.donzella@comune.prato.it








 


AL SINDACO




AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Prato.29/7/2009


p.g.




Oggetto: DOMANDA D’ATTUALITA’ SULLE CONSEGUENZE DEL DECRETO SICUREZZA PER I BAMBINI NATI DA MADRI CLANDESTINE


 



Premesso che il prossimo 8 agosto entrerà in vigore il cosiddetto Decreto sicurezza che fra le tante misure prevederà anche quella che impedisce ai clandestini di poter svolgere un qualsiasi atto di stato civile.


Dato per certo che questo impedirà alle donne straniere prive di permesso di soggiorno di poter riconoscere i propri figli in caso di parto, a Prato nei primi sei mesi del 2009 sono nati 412 bambini in queste condizioni ed altrettanti si prevede che nasceranno entro il 31 dicembre prossimo.


E’ prevedibile che fra meno di due settimane il reparto di maternità dell’ospedale di Prato, da simbolo di integrazione diventerà un luogo da cui fuggire per le mamme prive di permesso di soggiorno.


Così come riportato dalla stampa, le conseguenze di questa legge sulla realtà di Prato potrebbero portare alla creazione di cliniche clandestine, alla mercificazione delle paternità, a tutta una serie di illegalità che andranno a scapito della salute delle mamme, dell’integrità delle famiglie e della sicurezza collettiva.




CHIEDO



- Se sussiste effettivamente l’impedimento per le donne straniere prive di permesso di soggiorno che hanno partorito, di riconoscere i propri figli.




- In caso affermativo, se questa A. C. può individuare misure idonee a scongiurare le drammatiche conseguenze di questa legge per cui i bambini e le mamme potrebbero venire separati fin dalla nascita.




Se ne richiede l’iscrizione all’o.d.g. del prossimo Consiglio Comunale.








IL PRESIDENTE DEL GRUPPO CONSILIARE DELL’ITALIA DEI VALORI




Aurelio Donzella



Senza titolo 1586

Roma -  Oggi alle ore 11.00 Palazzo Chigi, Uniti contro la Mafia nelle istituzioni, da Fondi a tutte le altre realta' con infiltrazioni criminali nel resto d'Italia.
Antonio Di Pietro ed il sen. Stefano Pedica saranno insieme a noi.
Appuntamento lato Galleria Alberto Sordi.
Qualcosa puo' cambiare e noi saremo numerosi a gridarlo !

Odio gli indifferenti


Davanti a tali news che sis tanno ripetendo  con più frequenza  mi  viene d'aggiungere  a " odio  gli indifferenti  " Gramsci  febbraio  1917  qui  il testo  . odio gli indifferenti che non aiutano , almeno chiama  il soccorso e che  ......  e fanno finta di niente   che  vengano sanzionati   a pene  pecuniarie   per  ommissione di soccorso  . Idem per  gli amministratori del demanio marittimo che  non hanno messo  bagnini  .


 


 


Napoli L’uomo di 73 anni è affogato davanti a «Mappatella beach», nel centro della città


Sotto l’ombrellone accanto a un morto


L’indifferenza dei bagnanti: c’è chi spalma la crema e chi si tuffa













Il cadevare di Antonio Sommaripa nella spiaggia della Mappatella
Il cadevare di Antonio Sommaripa nella spiaggia della Mappatella

C’è un ombrellone rovesciato sulla battigia sotto il quale è adagiato il cadavere di un uomo interamente coperto da un lenzuolo e da un asciugamano. A un paio di metri, una borsa e una sedia da bar vuota. Siamo sulla cosiddetta Mappatella Beach, pieno lungomare di Napoli, su via Caracciolo, dove ai napoletani piace fare il pic nic.



Quel che è successo, si può anche raccontare dopo, ma sono le fotografie a colpire per prime. Intorno al corpo senza vita, c’è una spiaggia estiva moderatamente affollata: una donna dalla schiena abbondante di pieghe che spalma la crema sulle spalle di una signora con cappellino bianco, un gruppetto di uomini che sembra chiacchierare le mani incrociate sul dorso, chi continua a prendere la tintarella, chi si sistema sulla sdraio, chi stende il suo telo sulla sabbia, chi si bagna i piedi, chi legge, un ragazzino che corre a tuffarsi nel mare calmissimo. C’è anche un cane accucciato dietro una sedia. Agghiacciante normalità da solleone. Normalità con morto. Solo un bambino e un anziano poco distanti gettano uno sguardo a quell’uomo disteso sotto il lenzuolo, con un’aria di attesa, le mani sui fianchi.

la seguenza







Il resto sono occhi che guardano altrove, anzi che fanno di tutto per evitare di incrociare l’immagine della morte così sfacciatamente immobile. O forse no, non evitano niente, non la vedono e basta. L’ombrellone rovesciato li aiuta a schermare uno scandalo tanto intollerabile. L’uomo aveva 73 anni, si chiamava Antonio Sommaripa, abitava nel quartiere Miano e in mattinata i bagnanti hanno visto galleggiare il suo corpo (che per quanto ne sapevano poteva essere ancora in vita) su quell’innocuo e piccolo specchio d’acqua chiuso dagli scogli, dove dicono che non annegherebbe neanche un bambino lasciato solo. Invece di soccorrerlo, hanno preso un telefonino e hanno chiamato il 118, perché ci pensassero i medici del Pronto Soccorso a fare il possibile (l’impossibile).Solo dopo, qualcuno ci ha ripensato e ha deciso di trascinarlo a riva. I medici non hanno potuto che constatarne il decesso per annegamento. Niente bagnini, sulla spiaggia centrale di Napoli? Niente bagnini, a quanto pare. Ma soprattutto, nessuna pietà sulla spiaggia centrale di Napoli? Nessuna pietà. A giudicare dall’agghiacciante normalità di quelle scene, dove nulla riesce a turbare i sacri rituali preagostani, un morto vale una sedia vuota, una borsa abbandonata, un cestino dei rifiuti. Rifiuto esso stesso, se si può continuare a leggere un libro o il giornale con un cadavere a due passi, se si riesce ad aprire un tubetto per spalmarlo sulle spalle arrossate dell’amica, se si può rimanere sdraiati pancia all’aria e gambe divaricate ad abbronzarsi.Neanche i sassi che circondano la Mappatella Beach sembrano capaci di tanta indifferenza di fronte a un uomo morto. C’è una famosa poesia di Ungaretti, intitolata «Veglia», in cui un soldato evoca una nottata di guerra del ’14 passata a fianco di «un compagno / massacrato / con la sua bocca / digrignata / volta al plenilunio / con la congestione delle sue mani»: ricorda che in quella notte, disteso a fianco della morte («penetrata nel mio silenzio »), non si è sentito mai «tanto attaccato alla vita» e ha cominciato a scrivere «lettere piene d’amore». Ci vuole il massacro di una guerra per avere tanto rispetto della morte, e perciò della vita? O lo si può avere non solo sotto il plenilunio ma nel solleone, non solo al fronte ma anche su una spiaggia, non solo in divisa ma anche in costume da bagno? Con le pance sporgenti, con le gambe adipose? Insomma, in tempo di pace. E di benessere.



Paolo Di Stefano
31 luglio 2009 corriere dela sera 




30.7.09

Curragghja ( curraggia ) 25 anniversario strumentalizzato

Il post  d'oggi 30  sarebbe dovuto iniziare  in un 'altro modo ma mentre  facevo  la  mia quotidiana  ( mens  sano in corpore sano  )   attività fisica   quotidiana  ( corro  e cammino  )  sulla panoramica  la  famosa Curraggia   (  quella  del  tragico rogo   del 28 luglio  2009  vedere video    del pro,mo del documentario da me  messo e riportato anche qui su l blog  da  qualche parte   (  ma repebile    sulla   http://www.youtube.com/watch?v=y3MFI0BMM6c ) e  quest'altro video fotografico






Ieri  29   mi sono ,.come  sempre   mi succede tutte le  volte paso   o faccio attività fisica mattuitna   principalmente  da quelle parti  , mi sono   fermato  in  raccoglimento    aggiungendo  silenzio ad silenzio  davanti  al cippo e poi  alle  lapidi  dei caduti   e li ho trovato  ispirazione per  foto  ( vedere  l'alum fotografico upload   cellulare   di  useppes@tiscali.it    di facebook  ) e  ho  mi sono  venuti in mente   (  come mi succede spesso  mentre cammino   )  dei pensieri  in  moviment  parafrando il blog  del compagno  di strada Mario pischedda  e  ho scattato dele  foto   con il cellulare  ( la prima  la desra   le altre due al centro






Il pensiero che   mi ha  scombussolato il post  d'oggi  è  questo   qui   un pensiero  rimaneggiato   e modificato   rispettoala  mia nota  sull'account  (  quello configurato nel blog  ) di facebook  e  che  ha suscitato molte polemniche  , ne  riporterò alcune sotto 




Mentre  cammminavo per riprendere fiato    sono arrivato al monumento \  cippo dedicato a tutti  i caduti  nell'incendio del 1983  ( vedere  video  fotografico sopra   e  le  foto  sia del  29   sia  del  30  scattate da me   ) ho visto poco più avanti    del monumento ufficiale   le lapidi  degli altri  caduti   senza  fiori   , rispetto  al cippio  , e  mi sono chiesto  come  come mai quando si celebra curraggia si mettono solo corone nel monumenti al centro e non come   si può vedere da alle foto da me scattate  ieri mattina  con il cellulare  nelle tombe \ lapidi per gli  altri caduti . ? sono per c aso poco importanti ? rispetto al loro generale \ comandante "ricoperto" invece insieme al suo vice , da quelli ufficiali del cippo centrale ? 
E mentre  pasavooltre riprendendo al corsa  , mi veniva  da canticcchiare per  oprrimere  le  lacrime  il ritornello   della  famosa  ( che  poi  colonna sonora  del post  )  Dormono sula collina di de  Andrè
Il mio post  è stato  oggetto  giustamente di polemiche sull'account  principale di facebook
 Manuela scano  ...dovresti sapere che alcune famiglie hanno deciso di fare le lapidi..ed altre no...nn credo che solo perchè una famiglia decide d nn dedicare nessuna lapide sia da considerare parente di una vittima di serie b,dal momento che per alcuni è una ferita ancora aperta...infatti dovresti esserti accorto che su 9 vittime, le lapidi vere e proprie sn solo 3 e in piu una piccola lapide ossia quella che hai messo nella foto.ciao buona giornata.
 IO   credevo  fossero  tutte  ufficiali  . Il mio era solo un dubbio , perchè le autorità o chi va a celebrarli , mette i fiori solo ed esclusivamente in un posto , cioè quello centrale , e non 
**** la lapide centrale è quella dedicata a tutti,cn tutti i nomi.....c sn tante cose che nn vengono ufficialmente dette per curraddjia, perchè nn tutte le famiglie la vivono e l hanno vissuta allo stesso modo.
IO hai ragione . fra le cose non ufficialemente dette , c'è  cosa  che mi hanno raccontato  e che  si vede ( almeno questa  è la mia interpretazione  )  dal  documentario di Gianluca Meda  (  ne trovate il promo  sulala mia pagina  ddi  youtube  o  nell'url citato ssopra  )  ricostruisce la vicenda se avete voglia di guardarlo è disponibile a tutti... guardatelo si intitola CURRAGGIA UNA FERITA ANCORA APERTA  , mi hanno raccontato che alcuni andarono anche in costume da bagno e  ciabatte   o a curiosare nonostante i il blocco dela polizia e sia i volontari ( andati per spirito di dovere o per opportunismo ) spensero in ritaro l'incendio , per salvare alcuni incoscienti. Che  La  collina  era  (  non  che oggi  sia   cambiato  niente    anche se  non è  come  era  allora  che  c'erano anche  mettali pesanti ) discarica  cittadina    e  che  alcuni morti  (  e feriti  )   si sono sciolti  per le  alte temperature   dovute  a plastica  e  mettali bruciati   . Oltre  che all'errore umano , arerei arrivati in ritardo  , stanchezza   deò corpo forestale   ( infatti l'incedio fu spento  alle  5.00 del  matino ma non fu bonificato e  con il caldo  riparti  e sucesse quel che successe  )
Oggi  30   ritornando  a fare  attività fisica ,una semplice  camminata 


tavolta  dotato   di macchian  fotografica   perchè   turbato da    il commento al mio reportage  fotografico     sulla giornata celebrativa  di   *********** << ora l'anniversario è diventato uno spettacolo teatrale per la borghesia "birbona" di tempio, che cerca, attraverso le disgrazie altrui, visibilità mediatica. Che tristezza. Quando l'abbiamo organizzato noi l'incontro veniva fatto in piazza e non a teatro, perche il popolo, l'unico che veramente ha versato lacrime per questa disgrazia è in piazza che bisogna incontrarlo.
La cosa divertente è che il sindaco di tempio ( non so se è se lo hanno rieletto i suoi concittadini... contenti loro... ) mai si è fatto vedere a quella manifestazione in quella data. In tanti anni che è stata proposta mai ha presenziato... non può rinunciare alle sue gite in barca). Domanda: qualel'impatto mediatico della iniziativa? quale utilità? Il fatto che la Murino, che è una diva, abbia letto, pagata tra l'altro profumatamante, i testi scritti da chissàchi ( io lo so, ma non lo dico) che impatto ha avuto nel territorio? POVERI MORTI DI CURRAGGIA, uccisi una altra volta >>   e  *****  : <<  concordo sul fatto che certe manifestazioni debbano essere accessibili a tutti invece, come al solito, in teatro entrano solo e sempre le stesse persone, persino quando gli spettacoli sono a pagamento è praticamente impossibile trovare dei biglietti se non sei abbonato o amico di qualche membro politico del Comune...ma questa è un'altra storia...a ... Visualizza altromaggior ragione un evento che, in modi diversi, ha toccato ogni cittadino di Tempio e dintorni, DEVE OBBLIGATORIAMENTE manifestarsi nelle piazze e nei luoghi dove tutti, dal più piccolo al più anziano, dal più ricco al più povero...possano poter partecipare al ricordo di una delle pagine più tristi della storia locale.... al mio  reportage   fotografico  sullo spettacolo    della  giornata  celebrativa  o meglio pseudo celebrativa   del  28  luglio 

ho fatto queste  foto






  scegliendo  volutamente   (  visto  che   con il cellulare  non si  può mettere il bianco e  nero  )   nelle  altre due   volutamente il  bianco e nero  per  indicare   che  nonostante  siano passati 25  anni  ,  si continua  a  piangersi  adossso  e   a  piangere lacrime di coccodrillo  e  a ricordare   retoricamente  , senza  farlo  , come invece  si dovrebbe davanti a  disgrazie  come queste   guardare avanti , e  senza  strumetalizzare o  cercando  un caprio espriatorio senza  guardare  che a causa  dela loro mancanza  di prevenzione  ( erba  alta  , scarsa  pulizia  delle  strade e  delle  cunette  ,   nessuna sanzione  agli incivilie  nuovi barbari che  gettano  di tutto )   ed amplicando  un fenomeno che esiste  ed   è,reale  visto  che  se  n'è occupata  e segnalato la commissione antimafie    e  come segnalano   gli indipendentisti quello  delle  mafie  (  ediliza selvaggia , rimboschimenti  , mangimi ,  assunzioni  forestali , ecc  )  come hanno fatto la giunta  --- in questo caso ---- del centro destra   . Infatti se  sono  andato allo spettacolo  , potendo vederlo  comodamente  a casa  visto che c'era  la diretta tv , era  solo per  vedere degli amici  che  erano fra  gli artisti in sala  



Quindi  giù cari politicanti   giùle mani  dalla memoria   e  copsi  che li uccidete  due  volte  . Il vero ricordo  si  fa   con la prevenzione  e la cura dei  luoghi continua dei  . Infstti  Su a Curragghjia una lapide è rimasta a terra per mesi dopo essere stata buttata giù dal vento. Stranamente qualche settimana fa l'hanno riparata. Idem per le pulizie  .Per me non è questo ricordare, li avrebbero ricordati meglio prevenendo ogni nuovo pericolo d'incendio





 




Bagnasco, l'Avvenire e l'utopia


Ancora nessuna risposta alla lettera, ma vi è un crescendo di indignazione nel mondo cattolico di base che invade sempre più con lettere di fuoco la redazione di Avvenire, il giornale dei vescovi. Il direttore Dino Boffo che non scrive solo per sua iniziativa, ma concorda con la segreteria della Cei le strategie editoriali, non può non pubblicare alcune lettere accompagnate da commenti anche duri. La strategia però è dozzinale: per recuperare la faccia che hanno tenuta nascosta, ora si pubblicano le lettere dei lettori, si fa un commento sul giornale dei Vescovi e questo dovrebbe essere sufficiente. Lo stesso direttore, Boffo, scrive il 28 luglio che i vescovi hanno parlato chiaramente e chi ha voluto capire ha capito. Bene, forse siamo tardi di comprendonio, ma sappiamo che il bacino che fa la differenza è il 70% dei pensionati e casalinghe: se sanno qualcosa lo sanno solo attraverso la tv, da cui però sono stati informati su niente. Lo stesso interessato, invece di rispondere alle domande di Repubblica e alle interrogazioni in parlamento, e invece di chiedere scusa al Paese, cosa fa? Si vanta delle sue prodezze. Davanti alla Confcommercio dichiara: «Io non sono un santo, lo avete capito, speriamo lo capiscano anche quelli di Repubblica», smentendo ancora una volta se stesso e confermando lo spergiuro sulla testa dei figli. Non solo sta cercando di ribaltarle in sua forza: attraverso un’apparizione a P. Pio in Puglia. Il titolo che preferirebbe? «Berlusconi appare a P. Pio e lo perdona». Siamo al ridicolo. Egli non ha alcuna intenzione di ammettere i suoi misfatti, ma non esita a usare la religiosità popolare, quella viscerale del sud, quella che nessuna teologia e nessun concilio riescono a scalfire perché P. Pio è un idolo autorizzato. Andare lì anche per caso, purché le tv lo riprendano, sarebbe un colpo magistrale. Lo stanno aiutando in questa manfrina, forse quelle stesse che hanno ricevuto un favore come seggio al parlamento e questi si dichiarano cattolici come il presidente del consiglio. Se la gerarchia permette questo incesto tra la prostituzione sfruttata e la religiosità popolare, forse salva Berlusconi, ma certamente inquina i pozzi anche della religione. Se i vescovi hanno da dire qualcosa, devo parlare apertamente: andare in tv e dire:
«Il signor Berlusconi Silvio, presidente del consiglio, ha sempre fatto sfoggia degli insegnamenti della Chiesa e spesso si è direttamente riferito alla morale cattolica come modello delle sue scelte. Ebbene, questo signore ha perso tutta la nostra stima perché ha preso in giro la nazione, il popolo, le istituzioni, la Chiesa e la morale. Se le notizie pubblicate da un giornale e un settimanale sono vere, come pare che siano (le intercettazioni sono incontrovertibili) e lo stesso presidente dei fatti ha dato versioni diverse, noi ne condanniamo la mentalità, la sufficienza, la supponenza e il comportamento che invece di essere stimolo ed esempio, è stato e continua ad essere di scandalo. Non possiamo accettarlo né tollerarlo.
Egli è spergiuro e i figli hanno il diritto di rinnegare un simile padre perché non ne è più degno. Noi vescovi d’Italia in nome dell’etica pubblica e privata, in nome di quella dignità delle Istituzioni che il signor Berlusconi ha semplicemente deturpato e imbrattato, ne chiediamo le pubbliche dimissioni. Diffidiamo coloro che si appellano al cattolicesimo a sostenerlo, aiutarlo, perché è un pericolo per il Paese e la stabilità legale. Nessuno può votare leggi contro la dignità dell’uomo, della donna e a favore del suo esclusivo interesse come sta sistematicamente facendo l’interessato. La situazione è grave e grave è anche il nostro appello. Diffidiamo il signor Berlusconi di adire qualsiasi santuario o chiesa che voglia usare strumentalmente per superare l’ondata di sdegno che si leva dal mondo cattolico e non credente per uno stile di governo che è solo intrallazzo e interessi corporativi e personali. Nessun cattolico, degno di questo nome e nessun cittadino degno di questa appartenenza può appoggiare con voto, con adesione e in qualsiasi forma, quest’uomo per la cui miseria noi vescovi preghiamo.
No, Berlusconi non è un santo, come egli stesso a dire, in un contesto ridanciano e vanitoso,! Ne eravamo certi, ma pensiamo anche che sia colui che si paragonava al Messia che mandava «gli apostoli» del suo vangelo in missione in un mondo popolato da comunisti e miscredenti. Credevamo che fosse colui che esaltava la morale cristiana, e segnatamente cattolica, credevamo che fosse colui che aveva proposto la sua famiglia come modello di «famiglia italiana», credevamo che fosse malato… credevamo. Ora sappiamo che è solo un miserabile che cerca di emergere con una battuta dalla sentina in cui si è rotolato e in cui ha invischiato le Istituzioni repubblicane. Che pena, quella platea di uomini e donne «perbene» che plaudono e applaudono ridendo e anche invidiando l’utilizzatore finale di prostitute. Si, il prostituito mentitore e spergiuro è un vero modello dell’Italia. Dell’Italia corrotta e cattolicamente religiosa».


Ecco perché è ancora importante che si continui a firmare e a fare firmare l’appello al papa perché non lo riceva: se abbassiamo la guardia, lorsignori si sentono liberi di fare quello che vogliono. Alla data attuale ore 12,00 del 22 luglio le firme raccolte erano di 3.881.
Chi vuole firmare l’appello al papa che continua, può farlo al seguente sito:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/l%e2%80%99appello-di-un-prete-ai-cattolici-%e2%80%9cimpediamo-l%e2%80%99incontro-tra-ratzinger-e-berlusconi%e2%80%9d/


 

Paolo Farinella, prete - Genova

29.7.09

Senza titolo 1585

  QUESTO E' UN VECCHIO PROVA CORRENTE !  L'AVETE MAI VISTO ?  :-)


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2Lettera di Ultimo su un quotidiano schierato come Libero.

2Lettera di Ultimo su un quotidiano schierato come Libero.

Ci teniamo a ribadire che questa associazione è apolitica e l'unico motivo per cui la lettera di Ultimo contro Bolzoni è stata pubblicata da Libero è perchè le altre testate hanno gentilmente rifiutato. Dal corriere della sera in poi, sono state contattate tutte le redazioni.

grazie a tutti quelli che nel proprio blog hanno pubbicato la lettera. E grazie a tutti coloro che continueranno a sostenerci, di qualunque parte politica siano"



La lettera



"Le velenose insinuazioni e le offese che Attilio Bolzoni propala dal quotidiano La Repubblica contro le Istituzioni e contro valorosi servitori dello Stato sono l’ultima operazione di terrorismo giornalistico che lo contraddistingue da tempo come zelante scrivano al servizio del suggeritore e della lobby editoriale o giudiziaria di turno. Questa volta siamo di fronte ad una ignobile manovra eversiva il cui risultato più immediato è la riabilitazione e la legittimazione di un criminale del calibro di Riina Salvatore e dello stragismo corleonese. Ancora una volta, dopo un decennio di articoli falsi, dopo un processo pubblico e una chiara sentenza di assoluzione, Attilio Bolzoni infanga la trasparenza e l’efficacia dell’operazione con cui è stato catturato Riina e le azioni collegate e successive. E’ necessario che i giovani e i cittadini onesti sappiano che la lotta contro Cosa Nostra è un patrimonio del popolo e non lo scettro di potere e di privilegio di elite giornalistico-giudiziarie settarie e di parte, forse infiltrate da Cosa Nostra. Diffidate di questa antimafia salottiera e settaria, abbiate fiducia nello Stato e nei suoi servitori che con coraggio, mentre tutti rimanevano inermi e indifferenti, hanno affrontato, scovato e scardinato Riina Salvatore e i suoi Corleonesi, senza patti e senza ricatti. L’unica trattativa che io conosca, perché ammessa pubblicamente, è quella tentata dal quotidiano La Repubblica con i Talebani del latitante Osama Bin Laden per la liberazione di un giornalista italiano. Evidentemente quella della trattativa è la loro cultura. Non la mia. Vergogna!
Onore a tutti i combattenti caduti contro la mafia".

ultimo

Questo è il comunicato di Ultimo alle risposte di Attilio Bolzoni.

Chiunque avesse un sito, un blog, qualunque mezzo di informazione, sarebbe molto d'aiuto se potesse inserire l'articolo di censurati.it in cui si fanno nomi e cognomi di persone che hanno contribuito a depistare, ingannare, punire chi ha messo la sua vita a rischio per il bene di tutti noi.

Il link è http://www.censurati.it/?q=node/3885 oppure mettere dentro direttamente il contenuto. Non ci interessa che citiate la fonte, perchè chi gestisce censurati.it è con noi nel direttivo dell'associazione e mette a disposizione tutto il materiale del sito. E' importante che tante cose omesse negli anni, vengano dette. Se non dalla stampa ufficiale, da quella contadina, ma vengano dette

un caro saluto a tutti, e... prepariamo a sentire le richieste di scarcerazione di Totò Riina, che come collaboratore chiederà di tornare ai domiciliari. Sta accadendo già in sicilia per altri detenuti al 41 bis che sono liberamente fuori in cliniche private, con tutti i contatti esterni che una detenzione ai domiciliari comporta.

L'antimafia, fra poco la fara' Totò Riina.

Non ci aspettiamo niente di buono da questi strani movimenti, ma come sempre, schiena dritta e andiamo avanti. Col sorriso

La risposta all'attacco verbale di un mafioso contro la giornalista Antonella Serafini
"Dopo l'articolo della nostra responsabile del settore "informazione", Ciancimino si sente leso, e da lezioni di etica e legalità

Imgpress pubblica una lettera aperta di Ciancimino ad Antonella Serafini, in cui suggerisce di lasciare lavorare le procure e non dire cose false

Dopo che Riina diventa il salvatore della verità, Ciancimino da esempi di legalità a noi (perchè Antonella Serafini è tutti noi) ci aspettiamo le prossime mosse da Provenzano o Madonia.

Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Da notare che però mai è accaduto che un boss si difendesse pubblicamente da attacchi giornalistici. Quello che può essere sembrato attacco, è però semplicemente una difesa da infamie che durano da anni.

visto che ciancimino chiude la lettera con "rimango a disposizione per chiarimenti", saremmo tentati dal rispondere NOI CON I MAFIOSI NON CI PARLIAMO. A parlare con loro sono già in tanti.

un sorriso, finalmente... e presto metteremo il materiale della meravigliosa giornata di oggi dedicata a Rita Atria"

Le difese dell'Associazione Capitano Ultimo
"Sono anni che provano a delegittimare e infangare il lavoro di chi con onestà e dedizione prova a fare un lavoro serio contro la criminalità. Passano gli anni, e vediamo che nulla cambia, accadde con Falcone, spesso dalle stesse firme. Dissero che nascondeva materiale scottante, lo accusarono di aver tradito l'antimafia, di aver tradito il suo ruolo di magistrato. La memoria è corta, in questa italia, e le stesse persone, a volte per mano degli stessi giornalisti, tornano a fare quelle accuse. Un domani sicuramente piangeranno sulla tomba di chi sta combattendo in tutti i modi che gli consentono. Ultimo si è visto attaccare da Attilio Bolzoni, su Repubblica, lo stesso Bolzoni che davanti a un giudice balbettava con reticenza, dietro a un vigliacco "non so, non ricordo, non posso dire la fonte". Ora quello che disse davanti ai giudici, lo dice con una penna velenosa forte della testata che lo copre e lo sostiene. Stiamo preparando una difesa che avremmo preferito evitare, per non scendere alla loro bassezza, però siamo stanchi di sentire sempre attaccato il nome di chi, con impegno, dolore, sacrificio della propria vita personale e quella dei propri uomini, ha fatto il proprio dovere e doversi sentire vilipeso così impunemente. La giustizia non vuol dire impunità... se finora Ultimo è stato indifferente a questi attacchi, adesso abbiamo deciso che è ora di ribellarci all'arroganza di chi poco sa e molto dice, con le armi della trasparenza, senza rabbia ma con tanta sete di giustizia.

Domani la replica del colonnello Ultimo agli attacchi vigliacchi di Bolzoni, in edicola. Censurati.it farà da cassa di risonanza alla voce di Ultimo, visto che per "scambi di cortesie" nessun giornale andrà a gamba tesa contro una testata come repubblica.

Non volevamo uno scontro, ma a questo punto è diventato GIUSTIZIA"


“QUANDO STAPPI UNA BOTTIGLIA DI VINO, TI SEI MAI CHIESTO SE QUEL TAPPO HA UNA STORIA DA RACCONTARE?”









Mia  intervista   a roberto Graffi www.robertograffifotografo.it/ (  troverete  in flask le immagini della mostra    e   tutte le iniziative    del progetto in quanto esso non  è solo  foto ma cinema ,  musica  , libro  )     che il 24  luglio ha inaugurato  all'osteria numero mille ha inaugurato la  mostra fotografica intitolata  : << Viaggio alla scoperta della poesia nascosta del mondo del sughero  >>che sarà presente fino al 30 settembre . Il luogo è ass Culturale OSTERIA NUMERO MILLE  (  via Empoli, 11 traversa via Gramsci contatti    3348744790 osterianumeromille@gmail.com )  a Tempio Pausania (OT) dal 24 luglio al 30 settembre 2009.
Una mostra   stupenda  da  andare a vedere  ,  in quanto   con  le immagini e  con il corto  ( che viene proiettato  continuamente  )  ha  sublimato   e reso  immortale  ,  bloccandolo   e  salvandolo dall'usura   del tempo  e  dala polvere  (  ed è per  questo per  segnalare  il trapasso    di un mestiere  , di una cultura\identità  messa seriamente indiscussione da  una  globalizzazione  neoliberista  e\o  ecomnomia  canaglia  per  parafrasare il titolo di un famoso  saggio doi Loretta  Napol eni  qui recensito  . Infatti   si usa  sempre  meno sughero sardo  e  si ricorre  a  sughero  estero  o sintetico   che ho  filamto   l'intervista  non a  colori  , ma   usando il colore seppia  )  che tutto  copre   e  altera  dell'oblio , il lavoro  millenario   del sughero e la sua trasformazione   in ogetti quotidiani  ( un tem
po   fino a  gli anni  '60 )  e  oggi in tappi  da sughero , materiale  isolante   ( ed  altri oggetti  come dice  la voce sughero di  wikipedia  )  souvenir  e   vestiti     come  dimostrano questo due  foto tratte    da   questo sito in cui si parla   delle  creazioni  di Anna Grindi ( quyi la sua homepage  , dove  trovatre  anche i suoi contatti )   e  da  cui sono state  tratte    queste  due  foto   riportate  ai  lati   .
Sapevo  in
quanto un mio  antenato,era,allora  una professione  molto comune   da  noi  in Gallura  e soprattutto a tempio ( dove  è stata sostituita  quasi compeltamente   da Calangianus   ) dove  un mio prozio paterno   stato imnprenditore   del sughero   e qualcosa  avevo sentito    raccontare da mio padre   e mio zio  , e da  il padre  ( l'ultimo quadretaio artigianale   ,  cioè che fa  i  quadretti di sughero a  mano   e non industrialmente  rimasto nella mia   città )   di una mia   amica  e  dal  uno dei responsabili dela bottega del comercio equo e solidale  in cui  faccio il volontario  che il padre  è stato sugheraio   , ma  non sapevo che  ci  fossero storie   come  quelle  riprese nel  corto e nelle  foto  di Roberto  di fatica  ,  di lavoro   di  generazioni    .  Un lavoro  ormai sempre  più meccanzizzato  e mopolizzato da  grosso gruppi industriali ,  e  glia artigiani che ora  stanno scomparendo   con esempre meno potere contratuale   perchè  obbligati  o  venderlo solo ed  escluisivamente   o  le famiglia industriali  e a sottostare  alle  loro   condizioni sul prezzo  .
Ora    sia per  evitare  d'annoiarvi co
n la mia loggorea  , sia  perchè  non so  pù che  altro  dire  , chiudo   sulle note ( ma  canzone  cosi   azzeccata  )   de  La storia siamo noi  di   De  Gregori   ,  invitandovi ( per c hoii è di tempio  e dintorni  o  della sardegna o in vacanza  da  queste parti )  a vedere la mosttra  o  a chi non può  vederla online  al sito  di Robderto   .

per  approffondire

                                    cosa  è il sughero 


                               Usi


 

Senza titolo 1584

SCUOLA PRIVATIZZATA? NO GRAZIE!

NO AL DDL APREA



Ma che razza di scuola è?

- Una scuola che si "governa" tramite un consiglio di amministrazione, diretto e gestito con poteri assolutistici dal dirigente scolastico e formato da 11 persone tra rappresentanti di docenti, genitori, studenti (nelle superiori con voto consultivo), degli enti locali, delle realtà culturali, produttive (che condizionerebbero la vita della scuola secondo i propri interessi, soprattutto se sono tra i finanziatori) e nessuna rappresentanza del personale ATA.

- Una scuola che può essere trasformata in fondazione e soggetta al condizionamento di chi la finanzia e la gestisce con la presenza nel consiglio di amministrazione, come se si trattasse di una SpA.

- Una scuola regionalizzata con il trasferimento a tali enti delle risorse umane (docenti e ATA) e dei beni e delle risorse finanziarie.

- Dove si lavorerà per chiamata diretta come in una ditta privata, senza la garanzia di un pubblico concorso nazionale, ma con un concorso di istituto.

- In cui i docenti non decidono neanche dell'offerta formativa, perché il piano elaborato dal collegio dovrà subire l'approvazione dell'onnipotente consiglio e dovrà soddisfare la richiesta prevalente delle famiglie.

- Con i docenti inquadrati per gradi come in un corpo militare e promossi al grado superiore, se lo vorrà il dirigente e il ministro delle finanze, che concederà i soldi.

- Con capi sottocapi e caporali.

- Sottoposti a periodica valutazione sull'attività svolta, documentata nel loro portfolio.

- Dove tra due insegnanti, a parità di ore lavorate ed anzianità di servizio, potranno esserci consistenti differenze di retribuzione, sulla base di un presunto merito attribuito da una commissione interna presieduta dal dirigente, con tutti i probabilissimi risvolti clientelari del caso.

- Dove il precariato sarà una condizione lavorativa permanente di tutti.

- Senza rappresentanza sindacale di istituto, le cui mansioni sarebbero svolte da più compiacenti associazioni professionali.

Quest' obbrobrio non è la scuola della Costituzione!

Eppure tutto ciò, per quanto incredibile e orribile, è contenuto in un disegno di legge presentato da Valentina Aprea, attualmente in discussione in Parlamento.

il DDL Aprea è un colpo mortale alla Scuola Pubblica e ai diritti dei lavoratori


- Destruttura il carattere pubblico dell'istruzione statale.

- Elimina la libertà d'insegnamento

- Attacca la Costituzione.

- Infrange l'unicità della funzione docente istituendo gerarchie di ruolo, giuridiche e funzionali.

- Viola le regole generali per il reclutamento dei dipendenti pubblici.

- Svilisce il contratto nazionale.

Bisogna disinnescare subito questo pericolosissimo progetto attraverso una massiccia opera di controinformazione ed una mobilitazione generale e diffusa nelle Scuole e nel Paese


Il Forum Insegnanti


CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ISTRUZIONE BENE COMUNE DI TUTTI I CITTADINI
FIRMA E DIFFONDI QUESTO APPELLO


Senza titolo 1583

  L'AVETE VISTO IL FILM IL BIDONE ?  :-)


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28.7.09

ho imboccato una nuova strada

 sono due le canzoni che  mi confermano  che  la strada  iniziata  è quella  giusta   e  che  fanno pensare  che non è vero che l'istinto che l'istinto di conservazione sia una legge assoluta vi sono dei momenti in cui la vita pesa più dell'attesa e della morte


  la  prima





la seconda



Mi manchi

sposi                                                                 


Ancora fanciulla mi sono affacciata felice alla nuova vita.
La tua finestra era piena d'amore e di sogni.
La mia purezza aspettava il tuo corpo.
Impaurita alla nuova vita
per un po'sorridendo tu mi ha portato per mano.
Ma la strada insieme è stata troppo breve.
Solo sette primavere!
Siamo rimasti insieme  abbracciati
fino alla fine della tua sofferenza.
Siamo stati alla finestra della nostra vita
piena d'amore solo sette brevi primavere.
Ti ricordi ...quando eravamo felici
fermi sulla riva ad ascoltare il vento
che accarezzava la nostra pelle e spettinava i miei capelli?
 in silenzio udivamo il canto delle sirene?
Poi come un sogno cattivo un'onda
ti ha strappato  alla tua giovane vita
e ti portò via da me per sempre.
Mi manchi tanto...mi mancherai sempre...
Anche se gli anni sono passati
e i tuoi figli li ho fatti uomini
lo sai che la strada è stata dura
e lo è ancora senza di te.
Mi mancherai!
Il tuo amore resterà dentro di me
e con tuoi figli.


franca bassi


Stile libero

Noi abbiamo Fede!

Intesa come Federica (Pellegrini), non Emilio, che lasciamo volentieri ad altri - e alle veline. Di lei mi ero già occupata lo scorso anno e ieri, ai Mondiali di nuoto in corso a Roma, ha infranto la barriera dei 4 minuti nei 400 s/l, col tempo record di 3'59''15. E ha già annunciato che se ne partirà per una meritata e goduriosa vacanza. Ci piace perché sa soffrire, perché ammette di essere debole, perché recalcitra e sfreccia, perché sexy e romantica, perché dura come l'acciaio e trepidante come una bimba. Nel tempo, cioè, troppo breve, in cui si assapora la libertà totale. Poi qualcuno ci ricorda che siamo soprattutto femmine. E ci fa tornare all'asciutto. Tu, invece, almeno simbolicamente, continua a sfuggirgli e torna nel tuo/nostro elemento naturale. Buone vacanze a tutt*, specialmente ai cuori viaggianti.














27.7.09

Senza titolo 1582

  L'AVETE LETTO IL LIBRO L'ALTIPIANO DELLE MERAVIGLIE ?  :-)


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faber suoni e parole cangianti 2009 ultime due giornate 24 e 25 luglio


   24\7\2009

In un venderdi notte , più tiepido sia dal punto di vista del fuoco e dalle a temperature nottourne rispetto al giorno precedente si è svolta la terza delle 4 giornate della manifestazione dedicata a Faber che ha visto come protagonisti il gruppo faber per sempre (
http://www.faberpersempre.com/gruppo.html ) .



i faber per sempre



Tale concerto è stato in pratica un racconto ( come dimostra questo video da me girato
http://www.youtube.com/watch?v=yENQrwe9UNU ) nel'anima di de Andrè npura e non uella trasformata in icona o santino .
A differenza delle atre cover band e dei cantanti di cover "De andreani " più o meno improvvisati è una dellle cover band ( eppure è un peccato vista la bravura e il talento che si limitino a suonare solo de andrè ) che più s'avvicibna stilisticamente al maestro e alo stesso tempo riesce a sperimentare ed ad innovare .
Un grazie a loro , che a differenza degli altri gruppi di questa edizione hanno proposto oltre che canzoni poco eseguite dalle cover band ( di cui parlavo prima ) come servo pastore o se ti tagliassero a pezzetti ( con la versione dele s trofe aggiunte : << ( signorina libertà , signorina anarchia >> , prendendo la caratteristica , cosa almeno dalle quelle che ho ascoltato , assente nellle altre cover band , di fare un lavoor filologico allla de andrè , il quale era sloito modificare come al canzone del maggio , via dela povertà , se ti tragliassero a pezzetti le sue canzoni ) . Ho fatto grazie a questa loro esibizione un salto nei mie primi ani di vita che hanno come colonna sonora le canzoni di Faber . Es ora che ho scoperto i retroscena , in quanto fra una canzone e l'altra raccontava anedoti poco conosciuti di faber , amero ldi più le canzoni sovracitate ora che ne conosco i retroscena .
Il concerto migliore , secondo me e secondo alcuni voci sia del pubblico sia degli adetti ai lavori , delle 15 ( se si cointa anche quella noiosa e solo pedisequa dell'associazione precedente ) edizione o 5 ( e si conta la brillante , dimnamica , innovativa , non pedisegua imitazione coem lo era la precedente ) del maerstro sandro fresi sotto in foto




sandro fresi direttore artistico delle 5 edizioni del festival faber suoni e parole cangianti



 25\7\2009

Quest'ultima serata anch'essa fresca tanto da doversi vestire con pantaloni lunghi e calze . del festival si è svolto l'ultimo concerto della dinamica , di rottura con l'ortodossia pedisegua dell'omaggio , e della iconografia standard ed ufficiale di de andrè innovativa , 5 edizione ( l'ultima ? )  diretta     come  direttore artistico per  5 edizioni del festival faber suoni e parole cangianti

Essa ha visto sul palco il gruppo esordien e , ma molto promettente e con buonissime potenzialità , il primo ( che io conosca e abia mai visto ) con una batterista fremminile dei http://www.fabernoster.it/

 .



chittarra del chittarista presa dalla sua pagina su facebook















Un ottimo spettacolo multimediale ( suoni , parole , danza ) dal titoolo Una smisurata canzone . Unici nei il 1 ) organizzativo , lo schermo che proettava le parole era troppo lontano e non al centro ., il 2 ) mio , mia nipote mi ha cambaito le opzioni colori della  digitale   , ed io non accortomene , ho girato il video della Ballerina Francesca zavattero , in color seppia , eccovelo qui http://www.youtube.com/watch?v=n6t1eb-DkVw
Esso è stato una proprio un smisuirato viaggio nei temi cari a de andrè inparticolare quelli dell'amore , della libertà , degli ultimi .
Essi hanno eseguito anche dele canzoni ( adesso non ricordo i titoli ) poco conosciute ai più del grande Faber , questo si chè un vero omaggio e non il quello ( che aveva caraterizzato le edizioni precedenti a quelle di Sandro fresi ) scialbo , noioso , retorico ( fatto fatto per fare ) e fatto solo ed esclusivamente dele canzoni note e stra note .
Buone le introduzioni alle singole canzoni che hanno sopperito alla posizione non centrale , ma periferica del proirettore , belle le interpretazioni ( teatrali oltre che musicali di alcune canzoni ) e le spiegazioni filosofiche in particolare l a ballata dell'amore cieco e bocca di rosa . Ottimo affiattamento non solo musicale ma anche d'amicizia ( come dimostra l'album fotografico del chittarista ( e queste foto da me scattate al concerto






















le risposte di Jovanotti: "Mozart e Tony Effe sono colleghi" - a Belve 17/12/2024

Caro Jovanotti alias Lorenzo Cherubini Anche nelle provocazioni o nell'ironia ci dev'essere un minimo di cultura di ba...