6.5.12

Mezzo secolo per chiedere scusa, storia di un italiano a Parigi

unione del 6\5\2012

di GIORGIO PISANO  pisano@unionesarda.it


GIAMPAOLO MAINAS - FOTO MAX SOLINAS
Si presenta negli uffici del giornale, a Quartu Sant'Elena, una mattina di pioggia. «Vorrei fare un appello per ritrovare una persona». Alla maniera di certi vecchi, usa un tono rispettoso e avanza timidamente verso la scrivania più vicina. Aspetta che gli dicano di accomodarsi e solo allora poggia la cartelletta di pelle nera che tiene stretta fra le mani. La sua idea è quella di chiedere la pubblicazione di due vecchie foto nella rubrica Come eravamo . «Io e   Tina. Guardi, lei aveva diciassette anni, io venti. Tutt'e due bellissimi».
Giampaolo Mainas parla uno strano italiano, inciampa soprattutto sugli accenti. Ha le mani molto curate, occhialini leggeri, sguardo limpido che tradisce innocenza ritrovata, tipica della gente della sua età. «Mi scusi, sono stato a lungo in Francia e non riesco ad esprimermi bene».
Emigrato?
«No, in gita. Una gita a Parigi che doveva durare quattro giorni».
E invece?
«Cinquant'anni. Sono cittadino francese. Ho fatto anche il militare lì. Però sono nato a Quartu».
E adesso è rientrato.
«Giusto un paio di settimane per rivedere i fratelli e qualche parente. Ho settantotto anni, un figlio che ne ha cinquantuno e due nipoti. Vedovo da pochissimo ma la mia vita ormai resta in Francia».
Tina era sua moglie?
«No, la mia ragazza, quella con cui stavo prima della partenza per Parigi. Di cognome fa Mireddu: non lo ricordavo ma mi ha rinfrescato la memoria scoprire una sua lettera dimenticata tra le pagine di un libro».
Perché vuole ritrovarla?
«Per ringraziarla e chiederle scusa».
Di cosa?

È la domanda che Mainas aspettava da tempo, molto tempo. A questo punto sente d'avere il coraggio necessario per vuotare il sacco. Apre la cartelletta e tira fuori un vecchio portafoglio. «Avevo questo quando sono partito, nel '57». Quel portafoglio è un album della vita lasciata in Sardegna: scoppia di foto ormai ingiallite. In una c'è una dedica che farebbe sorridere se non apparisse oltraggioso. Al mio grande amore . All'epoca Tina, che faceva la bambinaia presso una famiglia cagliaritana, aveva capelli corvini tagliati corti. Nella foto con dedica è felicemente in posa: mano sotto il mento nel tentativo di darsi un'aria pensierosa e un sorriso smagliante.
Il vecchio sta ormai navigando in un mondo tutto suo, vedere quelle foto (Tina formato tessera, Tina che sorride accanto a un bimbo, Tina alle spalle di una piazza, Tina in vacanza) fa scattare un interruttore segreto. «E pensare che di questo portafoglio m'ero quasi dimenticato. L'aveva custodito Michelle».
Chi è Michelle?
«Chi era, non chi è. È morta cinque mesi fa. Era mia moglie. L'avevo conosciuta un lunedì di giugno, passavo in Vespa a Saint Denis nella pausa-pranzo della sartoria...».
Perché lei faceva il sarto.
«Proprio. Avevo bottega in via Nazionale a Quartucciu. Guadagnavo bene. Un giorno un mio amico che stava nella Legione straniera mi stuzzica su Parigi. Mi fa immaginare una città piena di bellissime ragazze e io, che avevo vent'anni, abbocco».
Abbocca?
«Sì, casco felicemente nella trappola. Decido di andarci ma giusto per dare un'occhiata. Avevo molto lavoro e non potevo permettermi più di qualche giorno».
Poi che succede?
«Succede che mi portano a Pigalle, a vedere da vicino le ragazze più belle del mondo, mi portano a ballare, mi fanno vedere la vita come non l'avevo mai vista».
Partenza rinviata, quindi?
«Mentre sistemavo i bagagli, il solito amico mi dice: perché non resti qui?, ti trovo lavoro in un attimo. E in un attimo è successo davvero: abbiamo attraversato la strada, ci siamo infilati in un palazzetto di fronte e un minuto dopo eravamo nella sartoria di un ebreo».
Assunto?
«All'istante. Ha capito che non ero un pivellino. Così, inizio l'avventura dimenticandomi della bottega a Quartucciu ma non di Tina: sapevo che mi stava aspettando e poi, ad essere sincero, l'amavo veramente».
Però...
«Però Parigi è Parigi. Contavo di rientrare in Sardegna ma nel frattempo mi divertivo come non era mai accaduto prima. Poi c'è stato quel lunedì che mi ha bloccato».

Giampaolo la racconta in modo preciso, con un residuo di antico entusiasmo. Dunque lui gironzolava in Vespa in attesa di tornare al lavoro quando vede Michelle. Pausa, fruga nella cartelletta e spiega: «Mi piace documentare quel che dico». Ecco la foto di Michelle, viso affilato, naso perfetto. «Era una tentazione». Prova ad agganciarla offrendole un passaggio, la ragazza rifiuta. Ma lui l'accompagna lo stesso, senza scendere dalla Vespa. A passo d'uomo sullo scooter, la bombarda di domande qualunque. Lei abbandona la timidezza iniziale e risponde con qualche monosillabo. Gli comunica che sta per andare in villeggiatura e che quindi possono salutarsi in via definitiva fin da subito: non ci sarà seguito, insomma.

Ma lei non s'arrende.
«Aspetto un mese e la metto alla prova. Carico un'amica sulla mia Vespa, vado sotto casa di Michelle e la chiamo finché non s'affaccia alla finestra. Scendi, le dico. E lei incredibilmente viene giù».
Ed eravate in tre, giusto?
«Sì, a Parigi può succedere. Le presento la mia amica e le chiedo d'uscire insieme il giorno dopo. D'accordo, dice lei. E se ne va quasi senza salutare. A pensarci mi viene da ridere».
Perché?
«Mi sono ricordato d'aver abbandonato la scuola in prima media perché non sopportavo il francese».
L'ha imparato sul campo, il francese.
«Naturalmente. Dopo quell'incontro con Michelle, ho smesso di fare il sarto. E, nonostante fossi astemio, ho preso in gestione un bar».
Che c'entra essere astemi?
«Mi sembrava un controsenso. Quel bar, comunque, l'ho tenuto per tredici anni. Poi ho venduto tutto e mi sono preso un anno di riposo. Nel frattempo però c'è stato l'incidente e qui torna in causa Tina».
Che incidente?
«Una sera Michelle mi dice d'essere incinta. Anche se può far ridere detto da me, non sono di quelli che se la squagliano davanti alle proprie responsabilità. Decido: mi sposo. Ma prima devo avere la forza di dirlo a Tina».
Allora?
«Torno in Sardegna. E mi sento un mascalzone. Durante il viaggio ripenso alle lettere che le ho spedito, ricordo persino di quella volta che mi ero fatto accompagnare a Jerzu, dove abitava la sua famiglia, per parlare coi suoi».
Ci è andato con suo padre?
«Quando mai. Avevo l'amico giusto, uno che sembrava avanti con gli anni e vestiva sempre in abito completo. Sono andato con lui e l'ho presentato come zio».
Ha chiesto la mano di Tina?
«Essendo zio ed essendosi pure inventato che suo fratello (cioè mio padre) non poteva essere presente, ha girato attorno all'argomento lasciando tutti felici e contenti».
Poi?
«Come, poi? Poi ho fatto la gita, poi non sono tornato in Sardegna, poi ho conosciuto Michelle e l'ho messa incinta. È per questo che cercavo Tina».
Com'è andata?
« Dipende dai punti di vista. Ero imbarazzato. Avevo anche saputo che era venuta a cercarmi in sartoria facendosi passare per la figlia di un cliente. Ha detto due parole ed è fuggita».
Perché?
«Era disperata. Ma il pomeriggio che ci siamo incontrati non me l'ha fatto vedere. Mentre passeggiavamo lungo la strada di Giorgino, le ho detto che Michelle aspettava un bambino e che io non potevo tirarmi indietro».
E lei?
«Lei niente. Ha detto solo: va bene così, se è quello che vuoi. Quando l'ho lasciata sotto casa, mi ha stretto la mano e se n'è andata».
Com'è stata la vita con Michelle?
«Bellissima. Sono stato fortunato. Col cuore non l'ho mai tradita».
E col resto?
«A Saint Denis c'erano le belle ragazze di un tempo. Ogni tanto, perché l'uomo ha certe esigenze, sono andato con loro. Per questo dico che col cuore non l'ho mai tradita».
Avete mai parlato di Tina?
«Mai. Debbo dire che mi ero scordato del mio vecchio portafoglio. L'ho visto riapparire ad un tratto un giorno che Michelle chiacchierava con due amiche. All'improvviso ha detto: ora vi faccio vedere una vecchia fiamma di Giampaolo, ditemi voi chi di noi due era più bella».
E lei?
«Io sono letteralmente scappato. Solo più tardi ho scoperto che durante tutti quegli anni, il mio portafoglio era stato custodito dentro una scatola nell'armadio delle cose da non buttare. C'erano tutte le foto di Tina, compresa quella con la dedica al mio grande amore».
Quand'è tornato a casa, ne avete parlato?
«Nemmeno una parola. Michelle era straordinaria proprio per questo. Siamo tornati in Sardegna quasi ogni anno per le vacanze estive e non mi ha mai chiesto di Tina. Chessò, dove abitava, se l'avevo per caso rivista».
Cosa avrebbe risposto?
«La verità: di Tina, dopo quel giorno in cui le ho confessato di Michelle, non ho più avuto notizie».
Le è mai tornata in mente?
«Credo sia stato qualcosa che si è addormentato nella mia anima. Addormentato, non dimenticato. È rimasto lì ad aspettarmi finché Michelle non è morta».

Nella biografia di Giampaolo Mainas manca qualche dettaglio. Dopo un intero anno di riposo per riprendersi dalle fatiche della gestione del bar, ha acquisito una fabbrica di confezioni che stava andando in malora. È arrivato ad avere trentasei dipendenti e, come ricorda malvolentieri, a perdere il tesserino di artigiano per acquisire quello di industriale. «E gli industriali, in Francia, sono martoriati dalle tasse».

Perché vuole ritrovare Tina?
«Vorrei rincontrarla, chiederle che vita ha fatto perché io non ho più saputo niente di lei. Vorrei anche ringraziarla della sua gentilezza».
Ma se non ricordava nemmeno il cognome.
«Che c'entra? Quelli sono scherzi dell'età. Sono sicuro che se Tina vede la mia e la sua foto di allora, ricorderà immediatamente tutto».
Cosa le fa credere che non l'abbia dimenticata?
«È una speranza che vivo come una certezza. Eppoi, c'è anche un'altra ragione che mi spinge a cercarla».
Quale?
«Vorrei fare qualcosa per lei. Io sto bene economicamente e mi farebbe felice poterla aiutare. Sono qui: basta che mi contatti attraverso il giornale. Succeda quel che deve succedere».
Per esempio?
«Mettiamo che sia libera. Per il momento non ho posto per nessuno nel mio cuore: Michelle è morta da pochissimo e non mi sembra il caso. E se, incontrandoci, la fiamma dovesse riaccendersi?»
E se?
«Se è libera, la posso portar via subito. In Francia, per quel che ci resta da vivere. Dove la trovo una donna come lei, una donna che si è sacrificata per la mia felicità?»



PIATTI POVERI O VEGETARIANI O, SE VOLETE, ANCHE VEGANI: I "FUSCIUTI" O "SCAPPATI"



SOLO VERDURE E CONDIMENTI.
IL RICORDO DELLA CARNE O DEL PESCE PER I POVERI DI UNA VOLTA, LUSSO CHE SI POTEVANO PERMETTERE SOLO NEI PRANZI DELLE GRANDI FESTE.

E' risaputo che alla base di ogni scelta ci sono sempre motivazioni personali e oggettive molto valide e profonde. Normalmente i fattori determinanti sono di natura economica, culturale, ambientale, sociale e territoriale. Favoriscono o condizionano notevolmente le nostre scelte di vita. Nell'alimentazione, molto spesso, tali scelte sono fatte combinando i vari fattori fra loro secondo il gusto e la propria personalità. Predominanti e più frequenti sono quelli economici, e di ordine medico a cui si aggiungono quelli culturali (essere vegetariani o vegani) e religiosi. 
La fame però è sempre stato il primo flagello dell'umanità.
In questo frammento del film "Miseria e Nobiltà", ma è implicito dire che come esempio non è unico, la fame è la vera protagonista.
Lo sappiamo , anche gli italiani hanno sopportato la fame, ma hanno sempre escogitato rimedi per affievolirla.
In tutte le famiglie le graduatorie dei beni e dei bisogni, le classiche dell' economia politica, erano, e lo sono ancora,la pista per la antica danza della sopravvivenza: quadrare il bilancio familiare.
Adam Smith era sconosciuto alle nostre mamme o nonne e alle donne dei secoli passati, ma tutte erano abili economiste.
Vigeva l'ARTE DELL'ARRANGIARSI basata sul principio che "L'APPETITO AGUZZA L'INGEGNO" per "spendere poco e non scontentare nessuno".
Si è talmente consolidato tale modo di risparmiare che la cucina povera non è passata mai di moda.
La coltura scientifica ci è venuta in aiuto, e sapere che troppe proteine di origine animale sono dannosissime, ha dato anche una mano a riequilibrare il bilancio, la salute e l'ambiente.

Considerando che il gradimento dei cibi è anche legato a fattori emozionali affettivi, cioè ai luoghi e ai momenti importanti della nostra vita, sono stati esaltati odori e spezie caratterizzanti le rinomate pietanze. 
Infatti, tutti abbiamo un odore un sapore che ci guida nelle scelte e ci conduce ai momenti vissuti piacevolmente. Li ritroviamo nella memoria tra i nostri ricordi, insieme alle sensazioni che ormai sono indelebili dentro di noi. Proust ce lo insegna.
Quindi i"fusciuti" o "scappati" presenti nella cucina di tutta la Penisola con i loro odori o sapori sembrano essere delle vere e proprie "madeleine" che ricordavano le golosità e l'opulenza della festa alle generazioni passate e magari anche a noi, luoghi o persone.
Se non possiamo permetterci l'alimento base, ci possiamo accontentare dei condimenti e delle spezie che caratterizzano il piatto. Questo è il principio base dei "fusciuti".
Vi assicuro sono vere pietanze d'eccellenza, molto gustose, facili da preparare ed economiche al massimo!
Tutti piatti presenti in tutte le tradizioni culinarie italiane, semplicissimi e tutti con l'aggettivo scappato o fuggito. A scappare è sempre la carne, il pesce o meglio ancora il baccalà.

Vi do i link dove potrete trovare alcune delle ricette più facili, non vi risparmierò qualche suggerimento, o variante.


Qui c'è la ricetta de "lu pecurieddu scappatu" come si può facilmente capire "l'agnello scappato" in cui della originale pietanza sono rimaste le patate con tutti gli altri ingredienti.Vi consiglio di usare le patate novelle e le cipolle novelle bianche e schiacciate, affettatele molto fini. Aggiungete anche una spolveratina leggera di timo o origano. Se potete, e se volete, procuratevi dell'ottimo formaggio pecorino, grattugiatelo e mescolatelo con la mollica di pane; è proprio quello che darà carattere al piatto. Per i vegani, se eliminate il formaggio abbondate in briciole di pane tostato con l'origano o il timo, sarà anche molto buono.

Questa è la versione vegana, è un po' diversa dalla nostra ricetta povera, ma potrete provarla, sembra molto appetitosa. In questo link ci sono due ricette, quella de "l'agnello scappato", è tipicamente vegana; l'altra è molto tradizionale.





RAGU' SCAPPATO O FINTO RAGU' trovate la ricetta del ragù di magro:altra ricetta tradizionale povera. E' IL SUGO DIETETICO RACCOMANDATO NELLE DIETE PERCHE' PRIVO DI PURINE.
Qui nella ricetto ci mette il dado da brodo che io non metto perchè mi sembra inutile. Non arricchisce molto, ma se volete potete sempre provare , no?

Usa, le adolescenti in piazza contro l'uso del photoshop sulle riviste

La petizione promossa da una lettrice quattordicenne del noto magazine Seventeensta riscuotendo molto successo tra le sue coetanee adolescenti. Julia Bluhm ha quattordici anni e vive a Waterville nel Maine, ed è riuscita a creare fermento nell'opinione pubblica statunitense con la sua crociata online contro l'uso massiccio di Phothoshop nelle pagine della rivista per adolescenti Seventeen. "Seventeen Magazine: give girls images of real girls", questo è il titolo della petizione, ha superato le 40mila firme ed è stata consegnata nella redazione di New York durante un incontro tra Julia e alcuni rappresentanti della rivista. 


da http://www.nanopress.it/ Pubblicato il 4 Mag 2012




da http://www.repubblica.it/persone/







Ha 14 anni la promotrice di una petizione di successo che ha fatto discutere negli Stati Uniti. Si tratta della giovanissima Julia Bluhm, di Waterville nel Maine, che ha avviato online una crociata contro l'uso massiccio di Phothoshop nelle pagine della rivista per adolescenti Seventeen. La petizione, dal titolo "Seventeen Magazine: give girls images of real girls" ha superato le 40mila firme ed è stata consegnata nella redazione di New York durante un incontro tra Julia e alcuni rappresentanti della rivista. "Le foto delle ragazzine di Seventeen propongono un ideale impossibile per le giovani di oggi - ha spiegato Julia Bluhm chiedendo la pubblicazione di almeno un servizio al mese con foto non ritoccate (ap)

pensieri sparsi miei e non miei

non sempre l'istinto serve al viaggio e all'opera d'arte . a volte fa male e crea problemi ed equi
voci con i compagnidiviaggio \ compagnidistrada


il secondo non è  mio , ma  collima  con me  perchè  mi trovo nella stessa situazione  di  


anche l'attenzione verso la sensibilità altrui  è importante  


 non sempre  l'l'impulso  è uno strumento per creare   , al contrario  e per distruggere  o creare senza  fatica  







Diaz - Non pulire questo sangue (2012)

 proprio mentre scrivo    questo post  e  ripensando  al film  appena  visto  mi  sono tornate in mente  le parole  sia  di Pasolini sia    di questa  canzone





Prima  d0iniziare  al post   d’oggi  devo fare  delle premesse
La  prima
Riprendo  l’accenno   ,  sul perché vedo  ( anche se pochissimi   fra i nuovi   e appena  usciti o  in corso nelle  sale  generalmente  aspetto uno  \ due mesi rispetto  a  ai 4\8   mesi  che escano in dvd  )   i film scaricati o  in streaming  in rete  , fatto  nella Famigerata intervista   al poco  coraggioso    Carlo Cucchiarelli che mi ha  fatto  litigare    con quelli del circolo anarchico http://stragedistato.wordpress.com/ per …. ma questa  è un’altra storia che prima o poi affronterò  su questo  blog
Ecco i principali motivi per  cui   scarico  o mi faccio scaricare   e vedo   i film  senza  nessuna distinzione fra quelli apena usciti nelle sale o vecchi  ,  e  non più trasmessi  o mai trasmessi in tv   :

Scarsa o mancanza distribuzione nelle sale dove lo tengono pochi giorni rispetto ai grandi film o di “ cassetta “ ( generalmente polpettoni ) con grandi attori\ attrici o di grandi registi oppure  se nel caso abbia creato un caso o una grande discussione sui media ,2) nei piccoli paesi portano , salvo quel spirito coraggioso che da rassegna cinematografiche , solo film da cassetta                                                                                       
Curiosità nel vedere perché quel film è stato bastonato \ stroncato dalla critica o  ha creato  un vespaio di polemiche                                                                                                                                 Poca pazienza d’aspettare che ( se esce perché spesso neppure esce ) escano a noleggio ma  solo in vendita  o in vendita nelle  edicole  
Perché certi film come  questo pur mal fatti o parziali nella verità dei fatti ( qui le mancanze del film   volute per troppa paura d’essere etichettato / strumentalizzato del regista del film ? ) sono dei documentari da conservare
La seconda il cambio di rotta inizialmente  avevo  pensato di liquidare il film  Diaz  in due parole  e  con una parafrasi  di una famosa canzone di  De  Andre : storia  normale per chi c’è  stato vedere quasi per dovere per il rimpianto ( ero infortunato e poi i miei vecchi reduci del 68\77 avevano paura che andassi ) di non essere andato e per collaborare con carlo Gubitosa al libro   (  foto sopra   a sinistra    e    il link per  scaricarlo   , storia speciale per  chi non c’è stato  ma in particolare  vuole dimenticare e lasciarselo alle spalle  senza    fare chiarezza fino in fondo     >> lasciando   che a parlare   siano     :                            



 1) IL  trailler   del film e  il    video del social forum 















poiché non sò se visto chje mi da errore ha caricato o meno se non riuscite a vederlo lo trovate qua http://archive.org/details/Frame_G8_Diaz
e se avete stomaci forti su quello che è successo a Bolzaneto ascoltate cosa dice Marco Poggi, all'epoca in servizio come infermiere presso la caserma di Bolzaneto. colui che ha permesso l'apertura dell'inchiesta giudiziaria su tali fatti








          
Riporto quest'altro video per dimostrare a chi , mi ha scritto in privato appena ne ho parlato ( vedere   fra  i link   il mio post precedente  ) o chi dice è impossibile che in italia si avvenuta una cosa del genere. Esso è un  video che che contiene in sintesi oltre  i filmati in presa diretta sulle fasi più drammatiche del blitz alla scuola Diaz le   registrazioni degli spostamenti dei funzionari PS durante le 2 ore di "perquisizione" ( se  cosi  si  può chiamare  )  ma anche  di radio gap   quella del media center  della scuola  chiusa durante  il bliz  ,  delle  chiamate  dei cittadini ai centralini della polizia e dei carabinieri  , ecc  .

                                           
 un altro video    di risposta  a chi mi dice  e mi dirà   che insulto  i poliziotti e  e difendo i violenti  e altre menate varie  






                                                           2)    dei  siti 
Aggiungi didascalia
  da  quest'ultimo   segnalo  in particolare   questi capitoli  : 1) assalto alla  diaz  (  concordo con il termine assalto perché  nella  non è modo di fare una perquisizione   quello in quanto     nelle  perquisizioni d'urgenza   cioè quelle in mancanza  di un autorizzazione  del magistrato          si devono chiamare ad assistervi  legali  o  vicini di casa in caso di  movimenti  parlamentari  .,  vale solo per  armi o droga  invece  li  si  sono presi oltre a distruggerli per prendere l'hard  disk  i pc  del media center    foto a destra   e poi  hanno creato  prove  false   e messo apposta   gli attrezzi del  cantiere  della scuola vicina     che erano chiusi a chiave   e   molotov  trovate altrove  , ecc  ) .,    2) quello  sulle  violenze a Bolzaneto
Ma  non  ho resistito   e  ho scelto   di fare un post esteso visto  sia il silenzio   ( ma ormai  non mi stupisce  anche se  ancora m'indigna  ) 1)  del potere   che vieta  , ed  è per questo  che   se n'è parlato poco  sui  giornali  e  in tv  , alle forze  dell'ordine di  tacere e   di non replicare   e non concedere interviste  sul film .  riporto  testualmente  con foto sotto a destra     :
il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha diramato una nota a tutte le Questure e le direzioni: «In concomitanza con la proiezione di numerose pellicole cinematografiche che affrontano la ricostruzione storica di eventi relativi ad attività di polizia in situazioni ordinarie e straordinarie - scrive infatti il capo della segreteria, il prefetto Alessandro Raffaele Valeri - si ribadisce che qualsiasi intervista, partecipazione a convegni o dibattiti, va autorizzata da questo Dipartimento». 2)  di certa  sinistra  radical chic  bigotta  ed ipocrita o imboscata( per il caso di  Genova  2001 vedere  i  pulman  prenotati   e poi  annullati all'improvviso per  la  manifestazione del 21  luglio .,  oppure  l'uso strumentale  o accordi sottobanco per la manifestazione  del 20  luglio   con il  corteo delle Tute Bianche e di altri gruppi intenzionati a violare la zona rossa,  infatti le  cariche  violente   cessarono quando Bertinotti chiamò al cellulare  Gianfranco Fini  )   che che  si limita  a denunciare  ma  poi  non ha nè il coraggio  "  di  rompere  le  ... "  al  partito\partiti  di riferimento perché si batta  in parlamento per  una commissione d'inchiesta  su questi vergognosi fatti o  non raccoglie  firme  \ petizioni  . Un buon  film e  molto scomodo fiero ed  indigesto   dato che

5.5.12

per falcone e borsellino disertiamo le celebrazioni uffficiali fatte da chi prima le attaccavano e celebriamoli noi [ Quando i paladini dell’antimafia (Idv) calunniavano Falcone

s'avvicina i  ventennale   (  come passa il tempo  ) della  Strage di Capaci è l'attentato mafioso in cui il 23 maggio 1992, sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci e a pochi chilometri da Palermo, persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito SchifaniRocco DicilloAntonio Montinaro.


E  già gli ipocriti e  sciacalli   , leggete  sotto , che  prima    ( soprattutto il primo )  avevano gettato merda fango  su Falcone   e  ora  come se niente  fosse , con  << in un tripudio di tromboni \auspicava democrazia \
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni  >> (  citazione  di .... indovinatelo voi  ) ,  anzichè andare  a nascondersi  e rimanere in silenzio   si presta a celebrarlo e  osannarlo  


   da   http://www.qelsi.it/

Leoluca Orlando “l’intransigente”, “paladino dell’antimafia”, portavoce nazionale di Italia dei Valori, faceva la guerra a Giovanni Falcone. E non è l’unico esponente dell’attuale centro-sinistra ad avere lanciato accuse intimidatorie ed anche calunnie al magistrato ucciso a Capaci il 23 maggio 1992. Un video che sta girando su internet mostra come gli auto-referenziatisi “paladini dell’antimafia” ora schierati con il centro-sinistra trattavano Falcone da vivo. Gravissime le accuse che Orlando muoveva a Falcone: addirittura è stato capace di ipotizzare che Falcone “tenesse chiusi nei cassetti una serie di documenti riguardanti omicidi eccellenti di mafia”. Proteggeva talmente i mafiosi, Giovanni Falcone, che è stato fatto fuori dalla Mafia.
Leoluca Orlando ha fatto invece carriera politica, passando dalla Dc alla Rete, per poi finire nella Margherita, litigare con Rutelli ed avvicinarsi ad Italia dei Valori. Proposto come presidente della Commissione vigilanza Rai, si sarebbe fatto garante di un giornalismo fazioso che spesso l’ha protetto, mantenendo la sua immagine di  ”duro e puro”. Come quella volta che, da Santoro, Claudio Martelli ha fatto appena in tempo a rivelare i motivi per cui lo stesso Orlando facesse la guerra a Falcone. Subito stoppato dall’irreprensibile Santoro che s’è affrettato a cercare di confutare le affermazione di Martelli e poi a cambiare discorso.
Vale la pena riportare il dialogo, particolarmente significativo:
MARTELLI: Perché Falcone accetta il mio invito di fare Il Direttore degli Affari Penali al Ministero (…..) Falcone venne a lavorare per il governo perché l’aria per lui a Palermo si era fatta irrespirabile.
SANTORO: Ha paura di essere ucciso.
MARTELLI: Per le accuse di Orlando e perché Giammanco, nuovo capo della Procura, praticamente non gli faceva più vedere le carte.
SANTORO: Gli hanno fatto la bomba altro che Orlando (eh già, altro che Orlando n.d.r).
MARTELLI: Perché Orlando ce l’ha con Falcone? Perché Falcone aveva riarrestato Ciancimino con l’accusa che Ciancimino era tornato a fare affari e appalti con il sindaco Leoluca Orlando Cascio. Da questo nasce la rottura tra Orlando e Falcone, questo lo depone Falcone al Csm, lo racconta per filo e per segno e non va dimenticato!!
SANTORO: facciamo una cosa, no scusate un attimo solo, so che parlereste fino a domani mattina però, allora Beatrice introduciamo un attimo questa storia di Ambrosoli (…). (fine del discorso n.d.r).
Troppo tardi, Santoro. Martelli ha fatto in tempo a dire ciò che il presentatore non voleva fosse detto, con ogni evidenza.
D’altra parte, che Leoluca Orlando non sia quel “cavaliere senza macchia” che i media vogliono far credere è chiaro pure dai procedimenti penali a suo carico. Indagato nel ’95 per l’appalto concesso alla Sispi e per il restauro del Teatro Massimo, accusato nel ’96 di corruzione aggravata dal pentito Tullio Cannella, senza però alcun seguito giudiziario, è stato condannato in via definitiva nel 2005 per diffamazione aggravata nei confronti dei consiglieri comunali di Sciacca che nel 1999 avevano sfiduciato il sindaco Ignazio Messina, definiti da Orlando “collusi con la mafia”. A quanto pare non era vero.
Purtroppo Falcone è stato ucciso prima di andare fino in fondo alla questione Ciancimino-Orlando, ma in giorni in cui torna di moda il nome “Ciancimino” vale la pena ricordare com’era trattato Falcone da vivo da certi “paladini della giustizia”.



propongo  non solo di celebrarlo  da soli  ma  , OVVIAMENTE  SONO  PROVOCATORIO ( onde  a essere frainteso ed  etichettato ),facciamo cosi   come fecero a funerali   di falcone 


ci vorrebe un amico

In  rete  ho trovato non ricordo dove  , ma  se  il proprietario  \  l'autore dovesse rivendicarne il copy right  sono pronto a modificare o  a rimuovere il post in questione  ,  ho  trovato questa bella poesia con questa bela immagine  









Ci vorrebbe un Amico
per dimenticare il male
Ci vorrebbe un Amico
qui per sempre al mio fianco
Ci vorrebbe un Amico
nel dolore e nel rimpianto

caccia alle streghe il casdo di Michela Roth





«Mi sono vista costretta a chiudere. Mi sono sentita come vittima di un processo alle streghe. Ora ho bisogno di riprendermi, di riposare un po' e poi forse tornerò a insegnare inglese a Bologna, dove diversi genitori di bambini mi stanno cercando e mi stanno chiedendo di tornare. Ma non rinuncerò a chiedere i danni al Comune di Castello di Serravalle per quello che mi è stato fatto». Con queste parole Michela Roth, la 39enne maestra d'asilo residente a Zocca che è assurta agli onori delle cronache per foto sexy su un calendario e sul web, ha annunciato la chiusura della sua struttura privata di Castello di Serravalle, dove in una casa presa in affitto aveva realizzato una struttura per baby sitting di bambini da 1 a 3 anni e un altro piccolo gruppo educativo per bimbi da 3 a 5 anni. A farla desistere dall'attività intrapresa nel 2010, che stava funzionando (con 12 bambini assistiti nel baby sitting e 5 nel gruppo educativo) è stata sostanzialmente la pressione di molte persone di Serravalle, amministrazione comunale in testa, alle quali non andava e non va giù la seconda attività di Michela, o meglio il suo hobby: la modella. Ultimamente si sono diffusi in rete alcuni sui scatti sexy che secondo diversi cittadini di Castello di Serravalle superano il "comune senso del pudore". Così, prima alcuni genitori hanno tolto i figli dalla struttura, poi sono scattate pressioni, l'ultima delle quali denunciata dall'avvocato vignolese Elisabetta Roli, che difende la Roth. È stato infatti presentato in questi giorni un esposto alla Procura della Repubblica di Bologna riguardo il modus operandi dell'amministrazione comunale di Castello di Serravalle o, meglio, della polizia municipale, come denunciato dall'avvocato Roli e come confermato dalla stessa Roth, il 27 marzo scorso aveva inviato due vigilesse in borghese a filmare i movimenti (e quindi anche i bambini ospitati) che avvenivano nella struttura della Roth. Si possono ravvisare ipotesi di reato? Si possono chiedere danni? Questo lo deciderà la magistratura, anche se l'avvocato Roli è convinta che qualcuno si sia spinto oltre le righe. Intanto, rimane il dato di fatto che da ieri il baby sitting e il piccolo gruppo educativo di Michela Roth sono chiusi, con grande delusione della protagonista e delle 4 persone che l'aiutavano. «Cercano di demolire la mia immagine di buona maestra puntando sul gossip - rileva Michela - Tuttavia, prima di dire che qualcosa non va bisognerebbe verificare. Come donna tengo al mio corpo, sono attiva dal punto di vista sportivo e alimentare, mi piace essere sexy nellavita privata, sono arrivata in finale a Miss Mamma, ma sono anche una brava maestra».


addio a al compagno di viaggio Pietro Atzeni

Addio  Oggi   nell'anniversario della morte  di zia  apprendo da facebook questa  triste news  che trovate sotto  .  Un po' lo sospettavo perchè  di solito pietro  interveniva    anche se  saltuariamente ( ma  ogni ha i suoi tempi  )    da me noi   prima nel  vecchio  blog di splinder  poi  qui  .


Sono senza  parole  lascio  le parlare   questo scritto trovato  sul suo blog  http://pietroatzeni.wordpress.com/author/pietroatzeni/

Nella notte tra il 14 e il 15 aprile, il nostro Pietro ci ha lasciato improvvisamente per un attacco cardiaco, aveva solo 62 anni. Per alcuni é stato un parente, per altri un amico, per tutti é stato un grande uomo!
Se n’é andato in punta di piedi, in silenzio, quasi non volesse disturbare, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di tutti noi.
Il pensiero va alla moglie Carmen, al figlio William e al suo adorato nipotino Valery.




Addio   compagnodistrada  amico carissimo   spero di  



1.5.12

alla scoperta dell'opera lirica e musica sacra I carmina Burana tempio pausania 29\4\2012


Venerdi scorso si è  tenuto  TEMPIO PAUSANIA -  uno degli  gli appuntamenti più attesi del progetto "Omaggio a Carl Orff".
 Dopo gli incontri con il critico musicale Angelo Foletto e il Docente del Conservatorio Pier Paolo Scattolin, convegni in un certo senso preparatori e propedeutici alla comprensione del lavoro del musicista/didatta tedesco, giunge il gran momento dei concerti con l'opera Carmina Burana. La manifestazione organizzata dall'Associazione Culturale Studium Canticum per dare il via alla serie dei concerti però si sposta dal capoluogo dell'isola e approda in Gallura.  Secondo   quanto dice  http://notizie.alguer.it/   da  cui  ho tratto  la  foto e una rielaborazione personale  dell'articolo  è stato  un successone    N. Qui i carmina  Burana   sono  stati  proposti   al pubblico con la guida del Direttore d'Orchestra nonché Docente di Musica Corale e Direzione di Coro al Conservatorio di Bologna Pier Paolo Scattolin, una delle due versioni del capolavoro realizzato da Off, cioè quella dove l'orchestra è sostituita da due pianoforti e insieme di percussioni. Questa "cantata scenica" del grande progetto "Omaggio a Carl Orff" è realizzata con un imponente corpo di musicisti: i cori: Euridice, Studium Canticum, Scuole in Coro, la pianista Angela Tangianu, il pianista Michele Spiga, alle percussioni Francesco Belfiori, Claudia Foddai, Mattia Pia, Sara Piseddu, Carlo Pusceddu, Stefano Tiesi, chiudono l'organico degli interpreti dei Carmina Burana, il soprano Valentina Marghinotti, il baritono Nicola Ebau, il tenore Giuseppe Satta.  Io  per mia  ignoranza   che Orloff  avesse    rielaborato solo     questo  , il più celebre   e il più usato dal cinema  come colonna sonora  

(LA)
« O Fortuna,
velut Luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis »
(IT)
« O Sorte,
come la Luna
mutevole,
sempre cresci
o decresci »
(Introduzione a O Fortuna)
e  che   il resto fossero musiche   medievali . Invece di  ciò ringrazio  Carmine lieto  : 1 )  l'invito   su facebook  2)  il permesso   di prendere le  foto  e il video  delle che trovate     nel post   invece    ---  sempre  da notizie.alguer.it ---   scopro che  << Andata in scena per la prima volta nel 1937 a Francoforte sul Meno, in Italia invece soltanto nel 1942 al Teatro alla Scala di Milano, l'opera, tratta da Orff dai testi poetici del Codex Buranus un manoscritto del XIII secolo, è strutturata in un prologo e tre parti. Nel prologo c'è l'invocazione alla Dea Fortuna sotto cui sfilano alcuni personaggi emblematici. Nella prima parte si celebra la "Veris laeta facies" ovvero l'aspetto gioioso della primavera. Nella seconda, "In taberna" all'osteria, è un turbinio di canti goliardici; nella terza parte, "Cour d'amours" le corti dell'amore, si invoca all'amore e nel finale si ha la ripresa del coro iniziale alla Fortuna. Quest'opera fa parte del trittico teatrale scritto da Orff intitolato "Trionfi" che, composto in diversi momenti include anche "Catulli Carmina" e il "Trionfo di Afrodite".  >>  




le altre  le  trovate qui  nel suo album di facebook 
Colmando  un cosi  un mio  vuoto  culturale  .


La trasferta gallurese dell'Omaggio a Carl Orff però, ha previsto  anche un'interessante preambolo, infatti, per mantenere sempre alta l'attenzione ed un carattere che unisce proposte artistiche e didattica, l'Associazione Studium Canticum ha organizzato al Teatro del Carmine di Tempio per venerdi 27 alle ore 12,30, la lezione per le  scuole medie   concerto dal titolo "Il mondo delle percussioni". L'appuntamento tenuto da alcuni docenti della Scuola di Percussioni del Conservatorio di Musica di Cagliari, offrirà agli studenti delle scuole tempiesi un avvincente viaggio musicale tra i suoni di timpani, marimba, glokenspiel, campane, grancassa, piatti, bongos, rullanti. Il giorno successivo l'Omaggio a Orff prosegue, ma, si trasferisce dalla Gallura per fare tappa nella città di Eleonora D'Arborea. Con il medesimo corpo di musicisti diretto da Pier Paolo Scattolin, l'opera "Carmina Burana" sarà in scena sabato 28 aprile alle ore 20,30 al Teatro Garau in via Parpaglia 14 a Oristano.
Dalla  locandina : <<  I concerti fanno parte come momenti clou, di uno dei tre filoni (Concerti, Laboratori e Tutti per Orff) dell'intensa programmazione di "Omaggio a Carl Orff". Questa seconda edizione del progetto "Gli Omaggi" è un format artistico-didattico ideato e organizzato dall'Associazione Studium Canticum con cadenza biennale. In questa rassegna dedicata alla grande opera composta dal musicista/didatta tedesco e alla musica del Novecento, sono previsti oltre venti appuntamenti tra concerti, laboratori e conversazioni distribuiti tra Cagliari, Tempio e Oristano, dal 28 marzo al 06 giugno. Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Regione Sardegna e alla collaborazione con: Comune di Cagliari, Comune di Tempio Pausania, Conservatorio di Musica “G.P. Da Palestrina”, Fiera Internazionale della Sardegna, Monumenti Aperti, Cattedrale di Cagliari, Fondazione Giuseppe Siotto, Chiesa di San Michele, Modular Quartet, Studium Canticum, Coro Euridice, Amici di Viviana. >>


Un concerto bellissimo , peccato che non l'ho potuto godere del tutto avevo mal di testa  e stanchezza  ero in piedi dalle  06.00  e poi  essendo iperteso m'ero scordato di prendere la pastaglia   e poi  primavera  \ estate  ...... per  me  sono terribili . Otttimi i musicisti  e  il coro ,  questo è il mio giudizio da profano  di tale genere  musicale  
N.B
non ho scattato foto  perchè   viene male  a seguire il testo di un opera  lirica  e fare  foto  o video  , salvo che non sia  giornalista  o non abbia   molti € per  un cavalletto   e una macchina  \  camera  professionale  oltre  che l'autorizzazione  perchè  pur essendo scettico e contro il copy right per  correttezza   chiedo sempre  alle persone che non conosco  o cher  conosco per la  1  volta  il permesso  , ma  questa  volta  non è stato possibile 

conoscono più [sic ] la sardegna gli stranieri che noi sardi

dal  blog  della protagonista   http://laavventura.wordpress.com

This past March I was contacted by Silvana Porcu, an English-speaking Sardinian journalist from La Nuova Sardegna. She and her editors were looking for an article on Sardinia, but from an outsiders point of view. Silvana found My Sardinian Life and she contacted me. We did the interview via Skype, she in Alghero and I in my adopted home town in Sardinia.I would like to thank Silvana for taking the time out to interview me on My Sardinian Life. And another huge thanks to La Nuova Sardegna for printing the article. This was a huge honour for me, thank you.What joy and exposure! I’ve already been contacted by a woman who lives in Olbia, Sardinia and she is Canadian! Imagine! I thought I was the only Canadian on the island. I’m looking forward to meeting these newfound friends.

My Sardinian Life – A Canadian blogger reveals the secrets of the island …




pe r ingrandire  cliccate  sopra  .  proprio  questa    storia mi fa  ritornare  alla mente  questa  canzone  



per evitare chiamate indesiderate o messaggi molesti su whatsapp usate due schede una pubblica ed una privata

  questo post     di  Aranzulla     conferma    il consiglio      che  davo    in un post   (  cercatevelo  nell'archiviuo  dell'ann...