2.2.15

IL sapore di granchio del surimi viene ottenuto con l'impiego di aromi artificialied altre porcherie tossiche per la salute





http://www.leziosa.com/surimi.htm


www.ilfattoalimentare.it/surimi-granchio-pesce.html

 

 Per  una  volta  hanno ragione  i " Matusa  \  vecchi  " e   dei miei amici  vegano il primo  vegetarianoa  la seconda      che mi avevano fatto  il cazziatone  perchè per un pranzo fra  amici  ,  a cui partecipano  anche   non vegani  \  vegetariani  .  stavo pendando di comprarlo  .Quindi se  da bambino  , quando mia nonna paterna  lo usava in cucina ,  o   fino a poco tempo fa  lo mangiavo nelle insalate di mare o di riso   , ci andavo pazzo  . Ma  ora    che  ho trovato ulteriori conferme a quanto mi dicevano    sia  da   questro articolo Pubblicato il 16/12/2014 da La Fucina




Non tutti lo sanno, ma lo possono immaginare: il sapore di granchio del surimi viene ottenuto con l’impiego di aromi artificiali, infatti di polpa di granchio non c’è traccia: “Le aziende amano questo prodotto perché permette di utilizzare pesci economici conferendo loro l’aspetto di prodotti di qualità come il granchio o altri crostacei, tanto che circa il 2% del pescato mondiale viene trasformato in surimi“, spiega il blog Foodeducate. Inoltre in questo prodotto si possono trovare ingredienti, come l’olio di palma, che sono di scarsa qualità e danneggiano l’ambiente.
Secondo Greenme.it
ci sono almeno 5 motivi per non mangiare questo cibo:

1) È un falso cibo:
“Dal surimi si ottengono per l’appunto delle “finte” chele di granchio, “affettati” di mare, surimi “al gusto di salmone affumicato” o altri prodotti di forma simile ai crostacei come i gamberoni dall’artificiale sapore di pesce. Si tratta di un insieme di cibi artificiali di cui nessuno di noi ha bisogno all’interno della propria alimentazione“.

2) È prodotto con parti di scarto:
“La sua lavorazione industriale avviene impiegando le parti di scarto provenienti da altri alimenti, come merluzzo, sgombro, suri e differenti specie di carpe asiatiche”

3) Contiene additivi:
“Dalla lavorazione delle parti di scarto di altri alimenti si ottiene una polpa di colore bianco praticamente insapore. Giunge dunque il momento di arricchire la preparazione del surimi mediante l’impiego di sostanze aggiuntive che possano migliorarne l’aspetto, il sapore e la conservazione”

4) Comporta rischi per la salute
“Non esisterebbero al momento degli obblighi relativi all’indicazione in etichetta delle specie ittiche utilizzate per la produzione del surimi. Ciò potrebbe portare all’impiego di materie prime di scarsa qualità, realmente scadenti, o addirittura tossiche”

5) Ha un costo elevato

“I prodotti a base di surimi, pur essendo considerabili come dei veri e propri falsi cibi, presentano solitamente dei costi piuttosto elevati, soprattutto tenendo conto di come essi vengano ottenuti a partire da materie alimentari di seconda scelta, con l’aggiunta di conservanti e di coloranti di dubbia provenienza”


Sia    da  delle ricerche che ho fatto. di cui trovate la prima sotto  le  altre  negli url  sopra  al post  da  http://it.wikipedia.org/wiki/Surimi  eccetto la  foto 

Con il termine surimi (in giapponese: 擂り身 surimi che significa "pesce tritato") si indica un prodotto composto essenzialmente da polpa di merluzzo (generalmente pollack dell'Alaska) e carboidrati confezionato solitamente in cilindretti colorati arancioni e bianchi formati a vari strati di sfoglia di polpa di pesce arrotolata e tenuta insieme da addensanti di tipo alimentare. La definizione giuridica di surimi è preparazione a base di proteine di pesce. È un tipo di preparazione diffuso da alcuni secoli in Giappone e che grazie alle nuove tecniche di produzione e conservazione industriale si è diffuso in tutto il mondo. Sebbene nella dizione comune siano noti come "bastoncini di
da http://www.ilfattoalimentare.it/
granchio", le restrizioni legali impediscono ai produttori di usare questa definizione, perché non contengono carne di granchio.

Preparazione dell'alimento

La polpa di pesce viene pulita, tritata e pressata e successivamente addizionata con sostanze quali stabilizzanti, polifosfati e zuccheri, e congelato a -20 °C. Il prodotto che si ottiene è piuttosto insapore, con un tenore idrico elevato (72-80%), l'8-13% di proteine e lo 0,1% circa di grassi. Nei paesi occidentali, il surimi normalmente viene utilizzato per imitare la polpa di crostacei, ma attualmente è presente sui mercati in diverse forme (a bastoncino, a sfoglia arrotolata, etc...) e diversi sapori (il più diffuso è quello aromatizzato al granchio). Una delle caratteristiche del surimi è di essere un alimento particolarmente ricco di proteine e povero di grassi. Viene spesso addizionato con considerevoli quantità di sale, che può renderlo controindicato per gli ipertesi o per chi soffre di patologie renali.
Causa ulteriore della controindicazione può essere il grande quantitativo di polifosfati utilizzato in alcune preparazioni.

Ingredienti surimi industriali

Nei surimi industriali sono utilizzati i seguenti ingredienti:[2]
Non credo che lo mangero  più o quanto meno  molto  facilmente 

ricordare la prima guerra mondiale per capire l'oggi

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Dopo questa lezione  di Paolo Rumiz  sulla  grande guerra  ricordero ancora  di più   questa serie  di centenari sula grande  guerra  e la mia indignazione per il silenzio Italiano mediatico quasi assordante ( almeno fin adesso visto  che quest'anoi si celebreranno, prepariamoci al diluvio di retorica patriota , i centenari italiani  ) .Sempre  grazie  a  Rumiz    ho capito meglio  il titolo , non vedo l'ora  che lo portino a tempio , dell'ultimo film d'Olmi   di cui trovate  sotto il promo





Ecco   secondo  me  quelli che  sono   i pezzi  più belli  \ i più  significativi  dell'ottimo affabulatore    racconta storie  Paolo Rumiz 







qui  la  versione  integrale deòl'intervento  \  lezione di P. Rumiz   http://goo.gl/ugdKLH

Ora  sentendola mi sono venute     le lacrime  a  gli occhi  per  riaffiorare    i ricordi  delle  storie  sentite d  bambino  dai nonni  ( e lette  attraverso le lettere  che  essi  scrivevano  a casa   )   o lette  attraverso le  lettere    dei parenti   che sono andati   a  combattere li  (   due morti  . uno da parte paterna e   uno da parte materna  .  un altro morto   tornato    ) . 
Concludo  , scusatemi  ma  è più forte di me  ,   non riesco a tenermi tutto dentro    a  chi mi dirà  che   guardo solo al passato  e   chi  ( miie compaesani    e compaesani  d'oltre mare   )  mi dira  : <<   ma ricordi solo    le  cacate  di minnannu  >>  .

1.2.15

6 segreti ( facili ed ovvi ma duri d'applicare ) dall'isola dove la gente dimentica di morire: camminare, lasciar correre, vivere senza fretta

 tale news     mi ha  portato   a rileggermi  il  2956   di topolino in particolare la storia  zio paperone    e l'isola senza prezzo  (  foto sotto  )


da  +www.google.it   in  quanto   la pagina     mbasic.facebook.com
risulta 
: << La pagina che hai richiesto non è stata trovata>>
e il  famoso film  oscar  meditteraneo


 

6 segreti dall'isola dove la gente dimentica di morire: camminare, lasciar correre, vivere senza fretta (FOTO)

Pubblicato: Aggiornato:
IKARIA


C'è un'isola in Grecia in cui la gente "dimentica di morire". Letteralmente. Perché ad Ikaria gli abitanti superano di gran lunga i 90 anni. Di più. Non è solo la longevità a stupire, ma anche la scarsa diffusione di patologie come il cancro, le malattie cardiovascolari, la demenza.Questa piccola isola nel Mare Egeo è stata oggetto di numerosi studi condotti da ricercatori di tutto il mondo. La domanda
da http://www.tribunodelpopolo.it/io-aspetto-che-si-depositi-il-caffe/
alla quale cercano una risposta è per tutti la stessa: quale è il segreto di una vita così lunga e sana? Nel suo nuovo libro di cucina "Ikaria: Lessons on Food, Life, and Longevity from the Greek Island Where People Forget to Die", Diane Kochilas offre una prospettiva interna sul perché questa comunità greca vive così a lungo e così bene.
Kochilas, pluripremiata autrice di oltre 18 libri sulla cucina greca, ha elencato i sei segreti che porterebbero gli abitanti di Ikaria a vivere così a lungo. Piccoli consigli per provare a "non morire", ricette che somigliano a quelle che la scrittrice dà nei suoi libri di cucina. Ma che promettono qualcosa di più.
  • 1. Mangiare a livello locale, stagionale e con parsimonia
     
    Gli ottagenari, novantenni e centenari con cui l'autrice ha parlato hanno dato a Ikaria hanno dato tutti la stessa formula alimentare: negli loro primi anni di vita, anni di povertà, isolamento, scarsità di risorse, hanno mangiato poco, semplicemente perché non avevano molto cibo. Pesce pescato ogni tanto, prodotti della natura come lumache, funghi e verdure selvatiche.
     
  • 2. Vivere secondo le proprie inclinazioni e senza fretta.
     
    "Il ritmo con cui le persone si muovono su Ikaria non finisce mai di stupirmi: lenta, deliberata, senza fretta, ma con abbastanza tempo per osservare e vivere in ogni momento" scrive la scrittrice su HuffPost Usa. "Quando si va a comprare un barattolo di miele dal nostro amico apicoltore Yiorgos, per esempio, ci si siede di fronte alla sua scrivania prima, si parla un po', si scherza, poi dopo circa 20 minuti si alza e va verso i suoi barattoli di miele". È il passo che consente alle persone di sentire il proprio corpo dall'interno, come si fa con gli esercizi di meditazione. Gli abitanti di Ikaria non hanno orologio.
     
  • 3. Godetevi il sonno
     
    Ad Ikaria si dorme molto. È una manna dal cielo. Forse l'atmosfera o forse l'aria pulita, ma si può dormire per oltre 10 ore. Gli Ikariani sono strenui difensori del pisolino: dormire nel pomeriggio di vivere due vite in un solo giorno, soprattutto in estate.
  • 4. Lasciate che le cose vadano come devono andare
     
    I greci dicono: "Non tenere il male". C'è tanta verità e saggezza in questo detto. Ikaria è un luogo dove le persone tendono a essere accomodanti, tolleranti. È anche un luogo dove la cultura locale permette un'interpretazione molto liberale di ciò che significa essere disinibiti. Le panygyria, feste locali che traboccano di vino e danze sono di solito in occasione dell'onomastico di un santo e sono il luogo per testimoniare come si faccia a "lasciar correre e a godere".
  • 5. Usate erbe per curare i mali minori e lasciate che sia il vostro corpo a guarire se stesso
     
    La farmacologia popolare è molto diffusa sull'isola. Ma a quanto pare sarebbe il corpo stesso la migliore medicina: in grado di trovare in se stesso la formula per guarire.
  • 6. Camminate
    Chiaro e semplice. L'esercizio è una spinta per il corpo e la mente allo stesso modo. "Ogni persona anziana che conosco su Ikaria cammina ancora molto"

 Praticamente  gli stessi principi che   seguivano i nostri nonni e  bisnonni   dove  per motivi economici e sociali la rivoluzione industriale  non era a livelli d'oggi . Infatti  è per  questio    che  in certe  zone d'italia    nel sud  in particolare  e  , scusate  se   sono parte  in causa  ,  la mia sardegna  .Infatti a Telti    , paese dell'entro terrra  gallurese   è  è morta  una  nonnina di  106  anni 



“Io, imprenditore, ecco come mi sono salvato dalle banche”la storisa di Giuseppe Alunni

Di solito per  non finire  vittima  delle  tasse  e   quind non avere debiti con le banche o fai del nero  \ piccola  evasione. Ma    chi  non volendo ,  - come  *****  falegname  \  artigiano del legno   del mio paese  ,   fare debiti con le banche  per  aprirsi  la sua attività, ha lavorato   per  conto d'altri  poi unavolta raggiunti i soldi necessari si è  apero la sua attivita  . Ma  volendo  fare titto in regola  ed  evitare  anche il più piccolo  nero   ha  finito  per  chiudere perchè  <<  non  volevo  ne  fare  debiti con le banche  per  l'attività  .,   gli ho  con lo stato  >> cioè  fatturava  tutto  fino all'ultimo centesimo  e  lo stato   come solito  più fatturi  più tase paghi  . Ma   c'è anche  chi  èriuscito  a salvarsi da questo circolo vizioso del   : consuma , produci , crepa


ed  è a  storia   che  d'oggi   presa, libri consigliati  compresi   da
http://www.ilcambiamento.it/moneta/

Ha scritto un libro e ha colto talmente tanto nel segno da trovarsi nella necessità di ristamparlo. Si intitola “Salvarsi dalle banche”, dunque non ci sono ambiguità nel messaggio. E ad essere emblematica è la sua storia, esperienza e disavventure dalle quali ha tratto quanto poi ha riportato sulla carta. “Voglio che tutti sappiano, solo così ci si libera dalla schiavitù” dice Giuseppe Alunni.

di Redazione - 30 Gennaio 2015

Lui, Giuseppe Alunni, ha 55 anni ed è ternano; alle spalle una famiglia di imprenditori, lui stesso impegnato nell’azienda di famiglia dal 1978, nel campo delle forniture industriali.
La sua “disavventura” con le banche comincia quando l’istituto di credito di riferimento gli dice che il fido è troppo alto e che i crediti non rientrano abbastanza velocemente. I costi per l’indebitamento sono sempre più alti per l’azienda, che comunque continua ad andare bene. Eppure la banca “succhia” linfa vitale. “All’epoca mi capitò di leggere la storia di una donna che aveva ottenuto dalle banche un risarcimento milionario per anatocismo e usura – spiega Alunni - Prendo contatto con un’associazione che segue queste problematiche e scopro un’Italia che si difende, imprenditori che non si rassegnano. Scopro che si occupano dei balzelli e delle truffe che si nascondono in tutte le forme tecniche che intratteniamo nei rapporti bancari: conti correnti, mutui, leasing, derivati, carte di credito, swap. Un’emorragia che dissangua imprese, famiglie e contribuenti. L’illecito nell’applicazione d’interessi e more coinvolge anche gli enti pubblici”. Forte di questa acquisita consapevolezza, Alunni non molla e comincia a giocare all’attacco anziché in difesa. Comincia a far presente alla banca che sa che nei loro mille calcoli complicati lui ha capito che qualcosa non va, che certi interessi possono essere riconducibili al reato di usura. E in questo è supportato da due avvocati con le spalle larghe.
“Sono entrato a conoscenza degli illeciti quando i conti hanno cominciato a non tornare. Avevo la consapevolezza che la mia azienda stava andando bene, eppure c’era qualcosa che non andava, la liquidità veniva deviata verso altre destinazioni, nella gestione finanziaria era l’inghippo. A quel punto ho agito con urgenza, ho tagliato i costi improduttivi, ho ridotto l’indebitamento e ho guardato i conti. Spesso i consulenti finanziari propongono polizze. Ma conviene invece farsi fare una perizia econometrica su conti e mutui, in modo da avere un’idea dei guai finanziari al netto di quanto sottratto con l’usura. Peraltro così diventi meno attaccabile da manovre di richieste di rientro e pressioni indebite. Quando ho fatto esaminare i miei rapporti mi si è aperto un mondo. Tre Leasing, quattro mutui, dodici rapporti tra conti correnti e anticipi fatture e ricevute bancarie: non ne ho trovato uno che non avesse qualche inghippo. Quindi bisogna liberarsi da questa schiavitù, altrimenti per l’azienda non esiste salvezza”.
Sembra quasi impossibile anche solo pensare che possano essere le banche stesse a macchiarsi del reato di usura, “invece è possibili” dice Alunni. “Per la nostra legislazione è ancora un reato grave e la lobby bancaria sta facendo pressione per derubricarlo. L’ultima vergogna da parte del governo è stato il tentativo di rendere legittimo il calcolo degli interessi sugli interessi, il cosiddetto anatocismo, in Italia vietato dal codice civile dal 1942”. Nomi Alunni non ne fa, se ne guarda bene. “Sto trattando con istituti bancari per rientrare di quanto mi hanno indebitamente portato via, quindi devo mantenere la riservatezza. Inoltre facendo nomi si rischiano querele per diffamazione. Mi sto accorgendo che gli istituti di credito non hanno alcun interesse a finire in tribunale e quindi molto spesso tutto si conclude per via transattiva o in mediazione”.
Alunni cita poi nel suo libro a quali “minacce ho dovuto far fronte – spiega - iscrizione a sofferenza, revoca dei fidi, scomunica a vita dal sistema bancario”. “Le banche praticano un commercio, sono negozi finanziari e sanno che un brutto accordo è meglio di una causa. Inoltre in giudizio possono emergere ulteriori elementi che possono aggravare la posizione della banca: nullità dei contratti, danni morali e da lucro cessante e danno esistenziale. Quindi se uno si mostra deciso e informato, quasi sempre trattano”.
“Bisogna innanzitutto munirsi di perizia econometrica, trovare un avvocato specializzato in materia, sempre guardandosi da soggetti che già fanno mercato, come procacciatori, venditori di perizie, imbonitori, profeti dell’antiusura, che fanno firmare contratti capestro ai malcapitati – prosegue Alunni - Poi occorre agire con prudenza prima sulle banche meno strategiche, poi sulle più importanti. E’ bene mostrarsi preparati, acquisire nozioni di base sulla normativa bancaria, non aver paura di parlare con funzionari e direttori. Quando la banca e i funzionari sanno di avere torto alzano la voce. State attenti alle provocazioni, esistono tecniche per far perdere la calma. Cercate di farla perdere a loro. Nel mio libro ho inserito suggerimenti specifici”.
Alunni mette anche in guardia dai “finti salvatori”.
“Purtroppo esistono loschi figuri che intercettano vittime di usura, le raggirano con false prospettive di recupero, chiedono somme assurde sul recuperato che garantiscono con illusorie assicurazioni. Salvo poi tirarsi indietro quando la persona, già vessata, è a corto di denaro per difendersi, avendo mal speso gli ultimi soldi per strumenti peritali poco solidi. Le esche sono spesso procacciatori poco seri, mezze figure, ex mediatori finanziari con pregressi non limpidi nel campo bancario. Detto ciò, onore a tecnici, legali, imprenditori ed associazioni che, spesso anche con grandi sacrifici e rischio personale, si dedicano disinteressatamente alla lotta a questo vergognoso fenomeno. La giurisprudenza cammina fortunatamente a grandi passi, le ultime sentenze favorevoli alle vittime costringono gli istituti di credito a risarcimenti che in un caso sono arrivati ad otto milioni di euro. Ed ancor più interessante è il recepimento in giudizio del risarcimento per danno esistenziale ad una vittima di usura bancaria, primo caso in Italia. Nel campo della contrattualistica poi, quando si chiedono alle banche i contratti di apertura di conto, si trovano spesso cose assurde: contratti stipulati con normative vecchie di oltre trenta anni, con nullità di tutti gli interessi pagati, clausole vessatorie, tassi non indicati, polizze non sottoscrivibili per scarsa propensione al rischio del sottoscrittore. Insomma, spesso la clausola interessi è nulla già per irregolarità contrattuale. Interessantissima poi la sentenza 350 del gennaio 2013, che rende nulla la clausola interessi su mutui e leasing qualora la somma di tasso e tasso di mora sia superiore al tasso soglia; strumento importante per le famiglie, che possono chiedere sul mutuo l’annullamento degli interessi pagati e di quelli futuri”.
Giuseppe ha fatto da apripista; chissà che non ci siano altri, esasperati e determinati, a provare a mettere in discussione il sistema!
Il libro, edito da Intermedia, è disponibile presso l’associazione ‘’Articolo 20’’per l’educazione finanziaria e la lotta all’usura bancaria, tel. 0744300160/305349, fax 0744303732. Oppure potete scrivere una mail a g.alunni@alunnibalilla.com se avete bisogno di chiedere aiuto.



Foibe, un ricordo sempre al netto delle colpe

  canzone consigliata  Magazino 18  - Simone Cristicchi 

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Il 10 febbraio di ogni anno, si celebra il Giorno del ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e a tutti gli esuli dalmati e istriani di origine italiana costretti dal governo e dalle truppe jugoslave di Tito ad abbandonare le proprie case alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Così come per la Giornata della memoria , al di là di ogni polemica e scontro ideologico, il Giorno del ricordo serve ( o almeno cosi  dovrebbe ) per non lasciare che si perda nell’oblio una pagina nera della storia contemporanea, per far sì che le coscienze rimangano vigili e attente e che si evitino i terribili errori del passato. Il ricordo però va alimentato: ecco allora una  bibliografia  ragionata   a scoprire ( almeno   per  chi ancora  non lo sa o  ha  vaghe  notizie  ) come e perché migliaia di persone morirono o   emigrarono dalle loro terre  .
Ma   soprattutto  a  ricordare  ed  evitare  che  su tali   tristi eventi e  storie   cali l'oblio  o il ricordo  sia  solo di una  parte  come lo  è stato  causa  silenzio  imposto da  Usa-Urss    durantre la  guerra fredda  in quanto  la  ex  jugoslavia  se pur  guidata   da un dittatore sanguinario e comunista  era  uno stasto cuscinetto   verso L'Urss   (  ed  in parte  continua  ad esserlo oggi   )    fino all'istituzione   alla sua  istituzionalizzazione       diventando strumentalizzazione  ed  ricordo a senso unico 
La storia è come un processo: in tribunale si ascolta l'accusa e la difesa. La giuria deve sapere tutti i fatti se vuole emettere un verdetto "il meno sbagliato possibile".Ma soprattutto : << GLI INTERVENTI LI RIPORTIAMO "LIBERAMENTE", NON PER PARTITO PRESO O PER ATTRIBUIRE TORTI O RAGIONI.MA PERCHE' E' GIUSTO CERCARE DI CAPIRE - QUINDI LI OSPITIAMO ANCHE SE HANNO UNA TESI DIVERSA DAGLI ALTRI PRESENTI.OGNUNO DI NOI SA, CHE ESISTONO DIFFERENTI STORIOGRAFIE E DIFFERENTI INTERPRETAZIONI DEI FATTI STORICI. DIFFICILE FARLI CONDIVIDERE O TENTARE DI METTERE D'ACCORDO IMPORTANTE E' INFATTI SOSPETTARE, METTERE IN DUBBIO LE NOSTRE CONOSCENZE, SOPRATTUTTO QUANDO LA NOSTRA TRACCIA "DIDATTICA" E' IMPOSTA E IMPEDISCE DI FARE UN'ALTRA SCELTA; SCELTA CHE DOVREBBE ESSERE TESTIMONIANZA DI LIBERTA', IN CASO CONTRARIO SIGNIFICHEREBBE CHE "LA NOSTRA DEMOCRAZIA LIBERALE NON E' ANCORA COMPIUTA".E QUESTA NON E' UNA INTEPRETAZIONE !! Francomputer >>  da http://cronologia.leonardo.it/mondo38y.htm (  un ottima ed  obiettiva pagina  su tali eventi  )Se dopo  gli approfonditi post ( vedere il più noto nell'url sopra ) vi aspettavate anche quest'anno un post di tale calibro vi sbagliate di grosso . Sul serio stavolta non ho niente di nuovo e d'altrettanto arguto da scrivere su tali eventi . se  che  le persone morte  <<  (....) Sono state le vittime sacrificali di odi antichi fomentati da ideologie aberranti. >>  (  das  http://www.arenadipola.it/index.php?option=com_content&task=view&id=233&Itemid=2 ) Se  non  che  essi sono  un concentrato  di atrocità   e   pulizia etnica \  genecidio ideologico \  nazionalista    che riassume in se  le brutture del  secolo scorso   Quindi vi lascio sia con la solita raccomandazione su come intendo il ricordo di tali eventi , sia con elenco di testi e di altri documenti per farvi un idea a 360° gradi ed evitare di cadere prigionieri delle balle e del ricordo a senso unico che ci propongo i media ufficiali . Infatti e  quyi concludio  rinviandovi ( oltre  a quella dei  miei post precedenti  )   ad  una coorposa  biografia  , ha  ragione [--] Non ho mai letto sui libri di testo, a scuola, dei lager fascisti nell’attuale Croazia. Non sapevo che l’Italia fascista contasse più campi di concentramento della stessa Germania nazista, ignoravo che nel campo di Rab, in Croazia (dove sono morti migliaia di Sloveni, in gran parte deportati dai rastrellamenti di Ljubljana) la mortalità quotidiana superasse quella di Dachau (dove trovò la morte il fratello di mio nonno). Oggi lo so, ma non ho mai assistito alla celebrazione di quel ricordo, di quelle persone, all’ammissione di quelle colpe. Come ricordare in modo maturo e sereno le vittime delle foibe? Come non dire che quel naturale fenomeno carsico – una grotta verticale – venne utilizzato dagli stessi fascisti, che per primi lo utilizzarono nei territori di Istria e Dalmazia per uccidere e occultare corpi, dedicando alla foiba addirittura una canzone dove questa compare come musa ispiratrice? Come ritrovare un equilibrio nella memoria che rispetti i corpi di Basovizza e tutti gli altri, se tuttora vengono USATI per dei distinguo che, a oltre settant’anni da quei giorni, dovrebbero essere messi da parte per restituire a questo Paese e a quelle terre la verità storica che meritano.L’unico studio portato avanti da una commissione di professori universitari italiani, sloveni e croati, che ovviamente restituì colpe a entrambe le parti, venne chiuso in un cassetto anche dall’Italia, perché dava fastidio a destra e a sinistra. Gli esuli, e quanti rimasero per continuare ad abitare la loro casa, furono vittime innanzitutto dell’odio che gli italiani avevano seminato in quelle terre. Il carteggio del responsabile di Mussolini per quelle terre con lo stesso Duce parla di “esigenza di pulizia etnica”. E così fecero: persone rastrellate mentre erano al lavoro nei campi, donne e bambini presi e divisi per sempre. Gente uccisa sul posto. I campi di concentramento dislocati anche sul territorio italiano li conoscono in pochi. Pochissimi sanno cosa accadde al loro interno.
Quando, anni fa, visitai il campo di concentramento dell’isola di Rab (Arbe), tra le lapidi non c’era anima viva. Eppure l’Isola era piena di turisti italiani, come ogni anno. All’ufficio informazioni turistiche mi dissero che mai nessuno domandava di quel cimitero della memoria, dove le persone assumevano le sembianze dei più noti ospiti di Auschwitz e morivano di fame, malattie, percosse. Poi, mentre stavo per lasciare quel luogo, un signore arrivò. Capii che era italiano. Scambiammo due parole, scoprendo che a portarci in quel posto era stato lo stesso libro, quel Italiani brava gente? di Del Boca (il più grande studioso del colonialismo italiano). Solo grazie a quella lettura, incontrata da adulti, non certo da ragazzi perché prevista da un programma ministeriale. Solitari ricercatori di una verità storica negata alle vittime come ai colpevoli.
Fu mio padre a consigliarmi la lettura di quel libro, che tutt’ora consiglio a quanti sentono l’esigenza di sapere. Mio padre me lo fece leggere perché sapessi, per poter capire meglio, per distribuire colpe, se mai fosse necessario per la mia generazione, in modo più rispettoso della verità che tanti morti aveva causato. Mio padre, che è nato a Montona d’Istria (oggi Croazia) nel 1942, che a meno di due anni lasciò la casa materna con tutta la famiglia. Mio padre, che sposò una ragazza della minoranza slovena di Trieste, che non cercò mai la verità nella ricomposizione strumentale di mezze verità. Ai morti e alle vittime di una guerra e delle sue conseguenze, prima di tutto, si deve l’amore per la verità. Coltivato poco e male in questo Paese, sempre parziale. Mai nella ricostruzione ufficiale della storia di quelle terre. >> (  qui  l'articolo integrale http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/10/foibe-un-ricordo-sempre-al-netto-delle-colpe/875917/  ) 


  Biografia   e  documenti   vari
 www.panorama.it
 speciale  10 febbraio  dell'ano scorso  2    ita.anarchopedia.org/foibe  che   consiglio   per i motivi detti all'inizio  del post   ma con le pinze  in  quanto   troppo  di parte  3   http://cinquewnews.blogspot.com/2014/02/libri-sulle-foibe-10-febbraio-giorno.html
  •  Rossana Mondoni e Luciano Garibaldi  FOIBE: UN CONTO APERTO Il testamento di Licia Cossetto Edizioni Solfanelli Pagine . 56
  • AESPI ITALIA, CONFINE ORIENTALE E FOIBE Atti del Convegno AESPI - Rete Scuole Superiori Milano, 5 maggio 2011Edizioni SolfanelliPagg. 152
  • Luciano Garibaldi e Rossana Mondoni NEL NOME DI NORMA Norma Cossetto, la tragedia dell'Istriae altre vicende a Trieste e sul confine orientale italiano Presentazione di Renzo Codarin Edizioni Solfanelli Pagg. 152
  • Rossana Mondoni  SOPRAVVISSUTO ALLE FOIBE La vicenda di Graziano Udovisi,combattente italiano al confine orientale,infoibato dai titini, miracolosamente sopravvissuto Presentazione di Luciano Garibaldi Edizioni Solfanelli Pagg. 126
  • Luciano Garibaldi e Rossana Mondoni VENTI DI BUFERA SUL CONFINE ORIENTALE Edizioni Solfanelli Pagg. 152
www.edizionisolfanelli.it/confineorientale.htm


Lo storico e giornalista Gianni Oliva ha ricostruito in questo saggio tutta la vicenda degli italiani esuli, partendo dalla fine della Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri. Un buon punto di partenza per capire le ragioni storiche, politiche e ideologiche che hanno portato alla tragedia. Tutta l’opera è accompagnata da immagini inedite.



Si tratta di un romanzo in cui la voce narrante è quella di un bambino nato in uno dei campi profughispuntati durante l’esodo giuliano-dalmata. Il suo incontro con un uomo, un testimone muto della catastrofe, sarà l’occasione per raggiungere una nuova consapevolezza della propria storia e delle proprie radici. Come il protagonista, anche l’autore è nato in un campo profughi, quello di Servigliano , da genitori fiumani.



Un altro saggio che aiuta a capire le dinamiche politiche e ideologiche dietro le vicende istriane e che tenta un’analisi del complesso ruolo giocato dai comunisti italiani in quella terra di confine. Nel secondo dopoguerra, mentre si andava delineando lo scenario della guerra fredda, le missioni dei delegati italiani e sloveni si scontravano sulle divergenze politiche e militari, sulle questioni resistenziali e sul massacro delle foibe.



Lorenzo Goretti vuole scoprire il passato di suo padre, il capitano Carlo Goretti, morto ormai da 15 anni e decorato con la Croce di guerra. Inizia così una difficile ricerca che lo porta al confine orientale, nelle terre dei combattimenti contro i partigiani di Tito e davanti alle bocche oscure delle foibe.



Si tratta di una testimonianza diretta di chi ha vissuto in prima persona l’attimo del “salto” nella foiba. 14 maggio 1945 l’ufficiale istriano Graziano Udovisi deve scegliere in un secondo se rimanere fermo ed essere falciato dalla mitragliatrice, oppure buttarsi nel baratro e morire cadendo. La sua storia è quella di un miracolato, che salvò se stesso e un commilitone, riuscendo a risalire in superficie da trenta metri di profondità. Udovisi ricorda in questo libro gli orrori della guerra e del carcere, delle torture e dei tragici momenti sull’orlo della foiba.



I "foibologi"

Molti dei presunti esperti di foibe e di infoibamenti, autori di testi e articoli spesso utilizzati come fonte anche da esponenti della sinistra italiana, non sono altro che fascisti od ex-fascisti.:
  • Luigi Papo:
Autore di molti testi sulla questione delle foibe, pubblicati con la casa editrice fascista Settimo sigillo, Luigi Papo, che si firma “Luigi Papo de Montona”, è da sempre stato un fascista che durante la guerra si rese responsabile di rastrellamenti, esecuzioni sommarie e rappresaglie in Istria «Luigi Papo ex ufficiale della Milizia fascista al servizio dei tedeschi in Istria, il più fecondo "storico" delle foibe di estrema destra, è arrivato a scrivere che gli "eccidi" portarono alla "eliminazione del 5 per cento degli Italiani"! Insomma, si sono toccati livelli incredibili di esagerazioni e di falsificazioni.» 
  • Marco Pirina:
Nato nel 1943 da un ufficiale della Guardia Nazionale Repubblicana (Francesco Pirina), ucciso dai partigiani nel luglio del ‘44, fu militante e poi presidente del FUAN romano. Pirina Entrò a far parte del Fronte Delta, che nel tentato golpe Borghese avrebbe dovuto avere un ruolo di primo piano. Negli anni 80 militò nella Lega Nord, poi passò a Forza Italia e poi ancora ad Alleanza Nazionale. A Pordenone fondò il Centro Studi Silentes Loquimur [29]. Claudia Cernigli ha più volte denunciato le falsità storiche riportate dal Pirina in molti suoi testi (es. l'inserimento nella lista degli infoibati anche di partigiani uccisi dai nazifascisti o di caduti in altre circostanze). Per il suo libro Genocidiò nel gennaio 2010 ha subito una condanna per diffamazione poiché il suo testo non forniva prove sulle accuse rivolte a tre partigiani sulla loro partecipazione agli infoibamenti [30]
  • Augusto Sinagra
Legale di Licio Gelli, membro della loggia p2 e legale del governo turco all'epoca del “caso Ocalan, recentemente ha affermato «Ha anche detto che le foibe sono il prodotto di "una barbarie antica che viene da lontano" perché i popoli "slavi" sono privi di civiltà, come s'é visto poi anche con le vicende della Bosnia.» [31]
  • Padre Flaminio Rocchi
Pseudonimo di Anton Sokolic, di padre croato, in seguito cambiò il suo nome originale nell'italiano Flaminio Rocchi. Divenne francescano all'età di 14 anni e fu cappellano militare durante la guerra, poi dirigente dell'Unione degli Istriani, esponente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di chiara tendenza nazifascista, Rocchi fu anche vicepresidente della “Lega istriana” . Il suo libro L'esodo dei 350.000 Giuliani, Fiumani e Dalmati, secondo Claudia Cernigoi, è infarcito di molti errori marchiani, in particolare sulla cosiddetta “foiba” di Basovizza. [32]
  • Giorgio Rustia
Triestino, si è avvicinato negli anni '90 a Forza Nuova dopo aver fondato un “Comitato spontaneo di triestini che non parlano lo sloveno”. Laureato in scienze biologiche si spaccia per storico; ha stretti contatti con le varie associazioni combattentistiche comprese quelle dei reduci della Repubblica di Salò, unite nell'Associazione Grigioverde.

o  Altri "esperti di foibe" non fascisti:ma  vicino anticomunisti  
  • Gianni Bartoli
Democristiano, esule istriano e sindaco di Trieste negli anni ‘50. Nel suo Martirologio delle genti adriatiche cita 4.000 nomi di infoibati per tutta la “Venezia Giulia” (le attuali province di Trieste e Gorizia, ed il retroterra di queste che si trova oggi in Slovenia), l'Istria, Fiume e la Dalmazia, in riferimento al periodo che va dal 1943 all'estate del 1945. Secondo Foibe e mito vi sarebbero molti errori di trascrizione, nomi duplicati e addirittura di persone che non morirono affatto e rientrarono dalla prigionia.
  • Gianni Oliva:
Laureato in lettere, è anche studioso ed insegnante di Storia delle istituzioni militari alla Scuola di applicazione d'arma di Torino. Pubblica libri per la Mondadori


ESSERE LAICO E CREDENTE ? E' POSSIBILE

A  chi   mi dice   \  accusa d'essere ateo e miscridente o peggio di   contraddirmi   rispondo che : << (...) Ma alla mia età\vivo bene anche\queste contrarietà\guardo in alto e\mi convinco che \ Dio è laico come me...(....) >> da Laico reggae - Avanzi Sound Machine (Guzzanti - Fassari - Masciarelli - Loche).
Inoltre  alcuni post   che  condivido sui  social  sono  provocatori ( vedi post  precedente :   perchè non restituiamo i resti del cimitero islamico del 1914\1918 del Moschiag a qualche paese Mussulmano ?  ) Io  non sono  ateo  o miscredente   creeo forse  a modo mio     che  spesso   va  incontrasto conla dottrina cattolica . infatti  alcuni mie amici  preti e sacerdoti mi dicono che sono protestante  , i protestanti   che sono cattolico  o viceversa  oppure islamico 
Se proprio volete   etichettarmi sono un laico credente . Ecco  alcune discussioni   che riassumo  e  dovrebbero , almeno credo   chiarire  il mio  credere . 
Riprendendo  quella  discusssione  http://goo.gl/RHdmtn
ecco cosa intendo per laicismo https://www.facebook.com/notes/10150581283890067/?pnref=story
  • Passi Flora Mi spiace Giusè, ma nelle sagrestie delle chiese, alla Caritas e in ogni punto di accoglienza messo in piedi proprio grazie ai VALORI CRISTIANI, c'è la fila di persone disperate, senza soldi, senza lavoro e senza cibo che chiedono aiuto....dove ca@@o ...Altro...




  • Giuseppe Scano concordo come te Passi Flora sul valore del simbolo e sul suo significato . cosi come non metto in dubbio il ruolo svolto dagli enti religiosi ed i suoi valori . e il tuo smarrimento davanti all'essenza dello stato laico ( pseudo tale...Altro...





  • Passi Flora Il BUONSENSO non lo vende neppure MEDIASHOPPING... Questi "diritti" li accampa solo chi in realtà non sopporta chiunque CREDA in qualcosa....Il nostro è uno STATO DI DIRITTO....compreso quello CANONICO da cui attingono la maggior parte degli articoli della Costituzione






  • Giuseppe Scano infatti Passi FloraSe   non bastasse  ecc quanto   dice Don  Farinella  ( news  su  di lui    1  http://www.paolofarinella.eu/  2 https://www.facebook.com/PaoloFarinellaprete )


    Le altre  6 parti le trovate  in questo canale  https://www.youtube.com/user/Grillidiprato/search?query=farinella 

     

    quando lo stato uccide due volte prima con le forze dell'ordine poi con la burocrazia folle , io caso di Antonio De Nuzzo, fratello di Mario di Oria ( Brindisi )

     Rporto da https://www.change.org/p/mio-fratello-ucciso-a-16-anni-e-ora-ci-chiedete-anche-i-soldi-indietro Mancano ancora ( per  ora  4029   firme   ) 

    ’Mi appello al Comune di Oria affinché non chieda indietro il risarcimento per la morte di mio fratello. Rischio il pignoramento dei miei beni e di un quinto del mio stipendio’’. Queste le parole di Antonio De Nuzzo, fratello di Mario, sedicenne ucciso nel 1991 da un vigile urbano in servizio. L'uomo, protagonista di una vicenda paradossale, ha lanciato ieri su Change.org una petizione - indirizzata al Commissario prefettizio del Comune di Oria (Brindisi) Pasqua Erminia Cicoria - che ha raccolto in meno di 24 ore oltre 16 mila firme. De Nuzzo spiega nel testo dell'appello diretto all'Amministrazione del comune nel brindisino: ‘’Nel 1991 mio fratello Mario, di appena 16 anni, veniva ucciso con un colpo di pistola dietro la nuca da un vigile urbano in servizio, davanti a sette testimoni. La sua unica colpa, l'aver tentato di scavalcare un muretto per assistere al palio cittadino. Il vigile è stato condannato con sentenza definitiva a 16 anni di carcere, ma ne ha scontati soltanto la metà. Non gli è mai stato imposto di risarcire la mia famiglia: la responsabilità è ricaduta sull'Amministrazione, per la quale il vigile prestava servizio’’.


    ‘’Il Comune di Oria (Brindisi), il nostro paese, è stato quindi chiamato a corrispondere ai miei genitori più di 500 mila euro di risarcimento. Dopo due sentenze di condanna in primo e secondo grado - continua De Nuzzo - il Comune ha fatto ricorso: adesso, a distanza di più di 20 anni dall'uccisione di mio fratello, la mia famiglia deve restituire la somma che ha ricevuto, con tanto di interessi e rimborsi legali. Quei soldi, però, non li abbiamo più: sono stati utilizzati dai miei genitori per costruire la cappella di famiglia e per terminare la casa dove oggi vive mio padre. Parte del denaro, poi, è stata spesa per curare mia madre, ammalatasi, e poi morta, dopo la scomparsa di mio fratello’’. ‘’Sono passati più di vent'anni – scrive ancora - e al dolore e alla sofferenza sembra non sia possibile mettere fine. Nel frattempo mi sono sposato e ho fatto due bambini. E per la mia famiglia vorrei la serenità che io non ho avuto. Adesso, però, rischio il pignoramento dei miei beni e di un quinto del mio stipendio. Il Comune di Oria, con una delibera, potrebbe rinunciare a questi soldi per motivi umanitari. Faccio appello all'Amministrazione cittadina e al Commissario prefettizio Pasqua Erminia Cicoria perché rinuncino al denaro, permettendo alla mia famiglia una vita finalmente serena’’.

    un nuovo senso delle cose

    " Volevo solo dire questo: la miseria che c'è qui è veramente terribile - eppure, la sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore si innalza sempre una voce " non ci posso far niente, è così, e di una forza elementare", e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un frammento di amore e di bontà che bisognerà conquistare in noi stessi. Possiamo soffrire ma non dobbiamo soccombere "
                                       Etty Hillesumy
                 (Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943)
            

    Rigore inesistente a favore, attaccante U.14 della San Martino Giovani, campionato veneto sbaglia apposta L'indicazione data dall'allenatrice, il capitano la segue

    Una storia dalla quale I calciatori professionisti dovrebbero imparare dai ragazzini. da   https://www.sportmediaset.mediaset.it/ Rigore ine...