5.12.15

mia guida al natale e alle festività 205\2016 [ come sopravvivere alle festività ] I consigli per godersi le feste senza ingrassare e senza sensi di colpa per i kg messi





ebbene si anche quest'anno ecco la mia guida ispirata e deliberatamente tratta , con aggiunte personali delle mie esperienze passsate , ai grandi media .  quest'anno  è tratta  da http://d.repubblica.it


Volete godervi le feste anche a tavola, senza temere l'incubo della dieta riparatrice post natalizia ? Lo si può fare tranquillamente a patto di adottare qualche astuzia ( tecniche da addottare sempre non solo alle feste ) per evitare che i manicaretti dei pranzi in famiglia o con gli amici si trasformino in rotolini di ciccia proprio nei punti strategici. Abbiamo chiesto consiglio a Chiara Manzi, nutrizionista, presidente di Art joins Nutrition Academy e autrice del libro “Antiaging con gusto. Dimagrire e restare in forma senza rinunciare a fritti, dolci, pasta e altre golosità” (Sperling&Kupfer). Dalla curcuma che blocca l’accumulo di grasso, alle acque aromatizzate con le erbe, agli ingredienti da sostituire per preparare a casa i dolci che fanno bene. Leggi e applica i consigli per non ingrassare da Natale a Capodanno senza rinunciare del tutto alle bontà della tradizione .Non esagerare con l'autocontrollo. È comunque un periodo di festa e divertimento, stiamo cercando di limitare i danni, non di iniziare una dieta dimagrante !!! Infatti Attenzione alle porzioni. Mangia pure quello che ti va, dopotutto è un periodo particolarmente ricco di cibi gustosi, ma non esagerare con le porzioni. Anzi, cerca piuttosto di prendere un po' di tutto quanto la tavole offre, ma in quantità limitate. Il rischio per chi parte subito con porzioni intere è di non sapere rinunciare a provare tutte le pietanze, tutte a dosi piene.









1. Scegli alimenti che ti scontano le calorie
Circa 20 minuti prima del pasto consuma un frutto o un piatto di verdura (250 grammi oppure 50 grammi se cruda in foglie) e accompagnali con acqua. “In questo modo la fibra contenuta in essi formerà un gel che dona sazietà e ti sconterà fino al 20% delle calorie introdotte. Infatti la fibra allenta e in parte impedisce l’assorbimento di grassi e zuccheri” spiega Chiara Manzi 




2. Non saltare mai la colazione
Assumi tutti i nutrienti fondamentali ad ogni pasto: carboidrati derivanti dai cereali meglio se integrali, proteine dal secondo piatto, fibra ma anche vitamine e minerali da frutta e verdura. “Ma non saltare mai la colazione” avverte la nutrizionista. “Un buon tè verde con il limone   ( anche senza  se  soffrite  d'acidità di stomaco o di reflusso )  o un cappuccino con latte parzialmente scremato accompagnato da una piccola fetta di panettone ( magari   senza  canditi  ed  uvetta ) e da un frutto” se  avete optato   per  il panettone senza  canditi ed  uvetta  ed cioccolato 

















3) Attenzione alla qualità del cibo

Leggi sempre le etichette alimentari: “È importante evitare alimenti che contengono grassi di scarsa qualità come olio di palma o di cocco, oli vegetali e margarina. Meglio farteli tu ( eccoti alcuni siti I II) Inoltre, scegli tagli di carne magra ed elimina il grasso visibile, anche dagli affettati. Limita il consumo di formaggi” Infatti se non vuoi , come credo tutti\e ( sottoscritto compreso ) Non privarti del dolce o del classico panettone, ma fai attenzione alle quantità. “Se i dolci delle feste li prepari tu a casa, arricchiscili con frutta, come ad esempio i lamponi che sono i frutti più ricchi di fibra. Utilizza farine ricche di fibra come la farina integrale. Sostituisci lo zucchero con dolcificanti naturali privi di calorie, come la stevia, il latte intero con quello ad alta digeribilità che risultando più dolce permette di ridurre lo zucchero aggiunto” suggerisce Manzi


4. Un pizzico di curcuma e pepe nero ed altre  spezie  

La curcuma è una delle spezie più studiate dalla scienza. “Riduce il colesterolo, previene il diabete ed
è in grado di bloccare la formazione di grasso corporeo. Aggiungila ai tuoi piatti ma sempre in abbinamento al pepe nero. Senza la piperina, ingrediente presente solo nel pepe nero, il suo assorbimento intestinale è 2000 volte inferiore . Alcune spezie  posso oltre   ad essere  regalate come suggerisce questo articolo da   preso foto comprese  da  http://www.leitv.it/  chi volesse  l'articolo originale  lo trova  qui usate in cucina  per  ogni occasione    non solo natalizia  ( a meno che non soffriate  di problemi di stomaco )   : Mix di spezie fai da te da regalare: per chi ama i secondi piatti

Sono in tantissimi gli amanti dei secondi e realizzare per loro un mix di spezie fai da te per marinare la carne è decisamente molto semplice con le erbe aromatiche mediterranee. In un bel barattolo a chiusura ermetica mettete salvia, rosmarino, alloro, timo, maggiorana, sartoreggia e origano in quantità uguali. Per rendere più bello il vostro regalo potrete mettere un pezzo di stoffa quadrettata sul tappo e legarlo con la rafia dai colori naturali.

Mix di spezie fai da te da regalare
                                               Mix di spezie 
Mix di spezie fai da te da regalare: per gli appassionati dei sapori orientali
Chiunque ami la cucina orientale ha sicuramente un debole per il pollo al curry. Il curry viene erroneamente identificato come una singola spezia, ma è in realtà un mix di spezie 
composto da cannella in polvere, curcuma, coriandolo essiccato, cumino, semi di finocchio in polvere, fieno greco e cardamomo in uguali quantità con l’aggiunta di 2 chiodi di garofano (se avete il cucchiaio come unità di misura delle spezie), peperoncino in polvere a seconda del grado di piccantezza che vorrete dare al curry e mezzo cucchiaino di pepe nero macinato. 3. Mix di spezie fai da te da regalare: per i vegetariani convinti
Realizzare un mix di spezie fai da te da regalare a vegetariani convinti è più facile a dirsi che a farsi preparando un saporitissimo gomasio. Il gomasio, oltre a fare molto bene all’organismo, è ideale per condire insalate e piatti a base di verdure, il suo sapore intenso di sesamo dona infatti a questo genere di piatti un buon movimento e una nota creativa. Preparate il gomasio mettendo a tostare in forno a 40°C per pochi secondi il sesamo bianco. Pestate il sesamo insieme al sale in fiocchi e il vostro mix di spezie per gli amici vegetariani è pronto.
Scopri tutti i condimenti per le insalate>>


Mix di spezie fai da te da regalare: per i fanatici dei primi piatti
Avete amici che vanno pazzi per la pasta a qualsiasi ora del giorno e della notte senza curarsi minimamente di ciò che urlano le tabelle nutrizionali? Benissimo, per tutti gli amanti dei sughi veloci il mix di spezie fai da te per la spaghettata di mezzanotte sarà ideale. Unite in una bustina trasparente l’aglio essiccato, il prezzemolo secco tritato molto finemente, il peperoncino e il sale fino, chiudete il sacchetto con un bell’adesivo e un biglietto con l’invito ad aggiungere solo un filo d’olio extravergine di oliva e, naturalmente, spaghetti in abbondanza!


Mix di spezie fai da te da regalare




Mix di spezie fai da te da regalare: per chi adora il pesce

Per tutte quelle persone che adorano i profumi e i sapori del mare, preparate un mix di spezie ideale per marinare spiedini di pesce, involtini di mare e molluschi gratinati.
Unite in parti uguali coriandolo essiccato, cumino e paprika dolce, aggiungete il sale in fiocchi e un pizzico di pepe di Cayenna che darà una nota piccante.

 Mix di spezie fai da te da regalare: per chi è attratto dalle ricette creative
Tutti colori che sono per indole attratti dalla cucina creativa, saranno soddisfatti da mix di spezie fai da te che potranno proporre anche all’interno del menù di Capodanno originale.
Per carni bianche e verdure è perfetto un mix di spezie con pepe rosa e buccia di agrumi essiccata, mentre per le carni rosse è consigliato un mix di caffè in polvere, paprika affumicata e sale in fiocchi. Per chi impazzisce per i formaggiprovate con un mix di timo, pepe nero e sale affumicato. E a chi non può rinunciare alla frutta tropicale regalate un mix di spezie composto da sale Maldon, peperoncino, sesamo e pepe bianco.






5. Gusta i cibi lentamente 


Altra regola fondamentale è imparare a mangiare: un pasto deve durare almeno 20 minuti. “Mastica lentamente, non fare mai bis,almen che  non abbia  fato piccole  posizioni o non ti piace  la pietanza  successiva  (  se  conosci già il menu  )  non consumare il pranzo di fretta e in piedi” 


6   non iniziate nell'attesa del pasto e degli ospiti a spiluccare
ed mangiare pane o ad assaggiare i cibi che avete cucinato o mentre cucinate . Infatti facciamo attenzione alle quantità: rinunciare a pasta e dolci non è obbligatorio, ma è importante mangiarli con moderazione, anche perché diversi studi dimostrano che un consumo eccessivo di alimenti che affaticano la digestione può causare problemi di cuore e di circolazione 


7. Spuntini light


Elimina , a maggior ragione nelle giornate fatidiche e il giorno dopo le feste del 24-25-26 31-1 -6 , gli spuntini grassi a base di snack e sostituiscili con qualcosa di light. Può andar bene un frullato o un sorbetto, uno yogurt alla frutta o 50 grammi di fichi secchi. Se invece preferisci il salato, mangia 100 grammi di sedano accompagnati da un po’ di formaggio cremoso light (circa 75 gr) oppure un pezzetto di parmigiano reggiano (30 gr) e un grissino integrale o un frutto 




8 Molti legumi e verdure ecco come prepararli e cucinarli 


I legumi sono fonti di vitamine del gruppo B e di fibre. Entrambi i nutrienti ci aiutano a non ingrassare. “Studi scientifici hanno dimostrato che mettere in ammollo i legumi cosi da essere digeribili a chi Errate tecniche di preparazione e cottura dei cereali integrali e legumi sono alla base di molte affermazioni del tipo “A me i cereali integrali non piacciono” o “Io non li digerisco” o “Sono troppo duri da masticare”. In questo articolo vengono mostrate le cause di tutto questo e come rimediare in modo semplice affinché questi alimenti ricchissimi di nutrienti ad alto valore biologico occupino sempre la nostra tavola. Un buon ammollo ed una giusta cottura!

I gonfiori intestinali che molte persone lamentano dopo aver mangiato legumi sono causati da carboidrati indigeribili ( raffinosio, stachiosio e verbascosio) che nel colon vengono fermentati dalla flora batterica, creando meteorismo e altri disturbi digestivi. Questi sono degli oligosaccaridi e sono contenuti nei legumi e sono responsabili di flatulenza, in quanto indigeribili e inassorbibili per l’uomo, ma fermentabili a livello del crasso dalla flora microbica residente. [..... continua su http://www.dionidream.com/ più precisamente in  " ammollo-di-legumi-e-cereali-a-cosa-serve-e-come-farlo "] .


Un altro sito per come cucinarli potrebbe essere come suggerisce questo articolo di http://www.vegolosi.it/


L’ammollo permette di eliminare questi inconvenienti . Secondo la fonte della guida , ma scongliato a chi soffre di problemi d'acidità di stomaco .con succo di limone (10 g per litro di acqua) aumenta la ritenzione di queste vitamine” spiega l’esperta


Ma comunque si posso cucinare anche senza ammollo ecco alcune ricette :



Oltre ai legumi come antipasti o contorni potete usare verdure croccanti e mai bollite Attenzione al metodo di cottura. “La bollitura non è consigliata perché priva gli alimenti dei nutrienti come le vitamine idrosolubili e i minerali, la cottura al vapore invece li mantiene nell’alimento. Mantieni le verdure croccanti dopo la cottura: è essenziale per preservare le vitamine tra cui quelle del gruppo B che intervengono nel metabolismo e ti aiutano a stare in forma” 







9 Friggi pesce e verdure asciugando molto bene i cibi



La frittura è il metodo di cottura che preserva la vitamina C delle verdure e gli omega 3 del pesce fino all’80%. “È consigliato utilizzare olio d’oliva o di arachidi, la friggitrice con termostato e tenere la



temperatura costante a 170°C, inoltre tamponare ben tre volte l’alimento fritto con carta assorbente, immediatamente dopo averlo scolato dall'olio” . Ora è necessario che esistono diversi Tipi di frittura e che Ogni alimento richiede un tipo di frittura diverso. E' possibile friggere al naturale, con un'infarinatura, con un'impanatura o con la pastella. Ecco alcuni consigli presi dal sito http://www.benessere.com in particolare da qui

eccone alcuni 




Frittura al naturale 


Questo tipo di preparazione si addice agli alimenti compatti e asciutti, come l'uovo o le patate, in grado di sopportare il calore dell'olio bollente. Il metodo di preparazione è molto semplice: basta immergere nell'olio già caldo il cibo al naturale, eventualmente tagliato a pezzi o a fette, scolarlo quando è cotto e asciugarlo sulla carta assorbente da cucina.




Infarinatura 



Prima di essere immerso nell'olio caldo, il cibo deve essere passato nella farina, oppure prima nell'uovo sbattuto e poi nella farina. Al termine della cottura viene scolato e lasciato asciugare per qualche minuto sulla carta assorbente. I cibi che richiedono l'infarinatura sono, ad esempio, le scaloppine, i piccoli pesci, i molluschi e alcune verdure come le melanzane.




Impanatura 


Si tratta della modalità di preparazione che conferisce al cibo fritto il suo classico aspetto dorato. Consiste nel passare l'alimento nell'uovo sbattuto leggermente salato e poi nel pangrattato prima di friggerlo. Per ottenere un risultato migliore, secondo l'uso viennese, si può procedere all'impanatura passando il cibo prima nella farina, poi nell'uovo e quindi nel pangrattato: con questo sistema l'impanatura si gonfia staccandosi dall'alimento e la frittura risulta più croccante. La consuetudine milanese, invece, prevede di immergere l'alimento prima nell'uovo e poi nel pangrattato misto a formaggio grattugiato. Per chi non desidera usare l'uovo, è possibile impanare il cibo passandolo prima in un composto di farina diluita con acqua e insaporita con sale e noce moscata, poi nel pangrattato. Quando si friggono degli ingredienti impanati bisogna tenere l'olio pulito per evitare che faccia fumo e diventi amaro. L'impanatura è adatta, per esempio, per la cotoletta, il pollo, il coniglio a pezzi, i tranci di pesce e per le verdure lessate.




Pastella 

Gli ingredienti di base per la pastella sono: farina, uova (anche solo tuorlo o albume), un pizzico di sale, acqua, latte o birra per diluire l'impasto. Se deve essere utilizzata per cibi salati può essere insaporita con formaggio, prezzemolo o altri aromi, se invece serve per cibi dolci può essere arricchita con scorza di limone, arancia oppure cognac.Spesso per gonfiare maggiormente la frittura viene aggiunto anche lievito di birra o gli albumi delle uova montati a neve.La preparazione della pastella consiste nel setacciare la farina in una ciotola, diluirla con acqua sbattendo il tutto con una forchetta affinché non si formino grumi, aggiungere l'uovo e gli altri eventuali ingredienti. La densità deve essere tale che sollevando il composto con un cucchiaio dovrà ricadere a nastro. Si procede con la frittura immergendo i cibi prima nella pastella poi nell'olio bollente. Gli alimenti ideali per questo tipo di frittura sono verdure e frutta di ogni genere.




Il tipo di grasso di frittura


Per una buona riuscita del fritto è importante scegliere anche il tipo di grasso tra: olio d'oliva, olio di semi, burro, margarina e strutto. 
Olio d'oliva: si addice alla frittura perché sopporta temperature molto elevate e ha poco odore, ha però un gusto troppo caratteristico per gli alimenti delicati. 
Olio di semi: questo tipo di grasso è adatto alle fritture perché insapore anche se ha un odore sgradevole. E' in grado di sopportare temperature elevate e, per la sua caratteristica leggerezza e delicatezza, è particolarmente indicato per friggere i dolci. 
Burro e margarina: si usano solo per carni e verdure impanate e per le fritture poco profonde o a bassa temperatura (la temperatura elevata ne provoca l'annerimento). 
Strutto: tra i grassi, lo strutto è il più saporito, ma si usa raramente perché penetra facilmente l'alimento e si consuma molto in fretta, oltre a rendere l'ambiente impregnato di un odore sgradevole. 


Consigli utili 


L'olio per la cottura deve essere sempre molto abbondante perché altrimenti brucia velocemente; inoltre al termine della frittura può essere filtrato per poi riutilizzarlo. 
Per evitare che l'olio si bruci quando è arrivato al massimo del calore, basta non lasciarlo senza alcun ingrediente in cottura ; se il cibo da friggere non fosse ancora pronto, è sufficiente immergere un pezzo di pane. 
Al momento dell'immersione l'olio deve avere la giusta temperatura ; per verificarla intingere un bastoncino di legno: la temperatura ideale è raggiunta quando intorno a esso si formano delle bollicine. Questa modalità di controllo deve essere eseguita ogni volta che si procede con una nuova frittura. 
La temperatura di frittura deve inoltre essere proporzionata alla grandezza dell'alimento : più alta se il cibo è piccolo. 
Gli esperti nutrizionisti esperti e non al soldo di caste e gruppi di pressione dicono che : 


La leggerezza dell’olio di semi è una balla degli industriali del settore, favorita dall'effetto psicologico della mancanza di colore del prodotto. La neutralità cromatica dell’olio di semi, infatti, favorisce l’associazione con l’idea di purezza e leggerezza. Invece il grasso più leggero è l’olio extravergine di oliva. Se non vi fidate di me, fidatevi dei nutrizionisti che da anni si affannano a spiegarci come l’olio d’oliva diventi tossico per il fegato a temperature molto più alte di quella sufficiente all’olio di semi per trasformarsi in un mezzo veleno.


Comunque non tutti gli oli di semi vanno bocciati. È vero che l’olio di oliva è il migliore sotto tutti i punti di vista., ma è anche vero che conferisce all'alimento fritto un suo specifico sapore che molti amano e alcuni no. Chi non gradisse l’aroma dell’olio di oliva può ripiegare su due qualità di olio di semi: quello di arachide e (di seconda scelta) quello di girasole. Sconsiglio invece gli oli di semi vari, di soia, di mais, e tutte le margarine, anche se garantite vegetali.Passando ai grassi animali, lo strutto è quasi scomparso dalle nostre cucine e non è una perdita grave, specialmente per fegato e arterie. Il gusto, invece, un po’ ci ha perso, ma non si può avere tutto.Per quanto riguarda il burro, va bene solo per alcune fritture “saltate” e per la cotoletta alla milanese, a patto che sia chiarificato, e più avanti saprete perché.Ecco un rapido promemoria per l’uso dei grassi di cottura. Promossi .Nell'ordine : Olio extravergine di oliva,Olio di oliva,Olio di arachide,Olio di girasole Bocciati nell'ordine : Olio di semi vari,Olio di soia,Olio di mais,Margarina .Solo per alcune preparazioni Burro per alcune fritture saltate (scaloppine, frittate) ,Burro chiarificato per fritture per immersione in burro, Strutto per chi vuole trasgredire con gusto (..... da http://www.ilgiornaledelcibo.it/frittura-arte-del-friggere/



10   Cerca di selezionare i cibi più appetitosi e al contempo magri quando prepari i menu per le feste. Il pesce ad esempio, o le carni bianche, e verdure di stagione costituiscono un'ottima base per una cena gustosa e non troppo calorica. Chiaramente poi non rovinare tutto con le salse e i condimenti...


11  Sale o non Sale ?


Se avete già usatole spezie , vedi punto 4 , non occorre aggiungere sale ai cibi . Comunque se non potete farne a meno o non volete mangiare ( salvo siate costretti a farlo per problemi di salute ) senza sale , utilizzate il sale iodato“Lo iodio contenuto nel sale iodato è utile alla formazione degli ormoni prodotti dalla tiroide che regolano il metabolismo e ci aiutano a non 


ingrassare. Ma non aggiungere più di un grammo di sale iodato a porzione: ricordati che un cucchiaino di sale pesa 5 g” specifica la nutrizionista . Infatti esso ha delle controindicazioni quindi è consigliabile non abusarne . Esse << riguardano il pericolo di sviluppare malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio. Proprio la possibilità che aumenti la pressione del sangue dovrebbe scoraggiarci a farne un uso non moderato. Il sale iodato sicuramente fa bene alla salute e contribuisce al nostro benessere, però bisogna sempre ricordarsi di consultare il medico di fiducia, per evitare rischi inutili. Chi soffre di ipertiroidismo non dovrebbe, ad esempio, assumere sale iodato, per evitare di stimolare ancora di più una tiroide già molto attiva.>> ( da questo articolo di http://www.tantasalute.it/






11 L’idratazione a zero calorie e  come non esagerare  con l'alcool 


Preferisci sempre l’acqua ai pasti perché è l’unico alimento acalorico ; le bibite zuccherate e gli alcolici sono ricchi di calorie. “In alternativa puoi preparare delle acque aromatizzate con
erbe aromatiche o spezie ed aggiungere dolcificanti naturali al posto dello zucchero” qui ne trovate un elenco : 


A meno che non sappia rinuncia all'alcool Non esagerare con l'alcol. Non (solo) perché anche l'alcol fa ingrassare, ma perché ti renderà più vulnerabile alle tentazioni della gola. Una mente lucida, o quasi, aiuta a resistere. Se esagerate con i brindisi state tranquille che andrete a letto con la pancia molto più piena di quanto avevate programmato.Tra le tentazioni più classiche delle vacanze di Natale ci sono le bevute a oltranza. Una web app messa a punto da ricercatori americani aiuta a non farlo. Infatti  Tenere sotto controllo l’alcol non è facile, soprattutto durante le feste. Se temete di esagerare, ci sono diverse app che aiutano in questo senso. La migliore è probabilmente quella messa a punto dai ricercatori dell’Università del New Mexico. E’ una web app (per ora solo in inglese), e non è ancora disponibile la versione mobile (anche se con uno smartphone si riesce tranquillamente a utilizzare)
(Foto: Corbis Images)
                                                                 Corbis Images
Tale applicazione Moderatedrinking.com costa 59 dollari l’anno, o circa 5 dollari al mese (tutti devoluti in beneficenza a un’associazione non profit), e si basa sui più recenti studi scientifici per aiutare chi è preoccupato del proprio rapporto con l’alcol, ma non per questo intende smettere di bere. E’ un po’ un medico virtuale, e per farvi un’idea gratuita sul suo funzionamento potete provaredrinkerscheckup, screening via web ideato dagli stessi ricercatori per aiutarci a capire se quel che beviamo è troppo: nella vita di tutti i giorni e nelle occasioni di festa. L’efficacia di questi metodi è stata monitorata, e i risultati pubblicati sulle riviste scientifiche Journal of Consulting and Clinical Psychology e Journal of Substance Abuse Treatment. Si è visto che utilizzare questo sistema porta a una diminuzione media del 50% dell’alcol ingerito in un anno. L’applicazione si basa interamente sulle dichiarazioni degli utenti, ma ciò non spinge a ingannarla: chi beve non ha interesse a mentire, se il fatto di dire la verità non porta ad alcuna penalizzazione o giudizio. E in questo senso lavorare faccia a faccia con un device è di enorme aiuto. In particolare le donne trovano il massimo giovamento dalla possibilità di poter affrontare il problema in maniera totalmente anonima: il 68% degli utenti della app è infatti femmina.
Per Natale e Capodanno, il consiglio degli esperti è quello di ritardare le bevute il più possibile. Il consiglio che  dò io è anche quello di non bere   a  stomaco  vuoto  Si può iniziare la serata con un drink non alcolico, tanto per dimostrare a noi stessi che si può essere socievoli anche senza bere. Se poi esagerate, siate comprensivi con voi stessi o  anche verso gli amici\ ed  accettate  il fatto che ogni tanto può' accadere  , ma soprattutto non condannate  e non condannatevi  perchè    quando è u fenomenico  abituale  e non  occasionale   che   ci vuole tempo per cambiare le abitudini e la scarsa stima in noi stessi (che può seguire la delusione di aver bevuto troppo) è la prima cosa da evitare quando si parla di alcol.


12  
Arriva alla cena o alla festa con qualcosa già nello stomaco. Una mela, un frutto qualsiasi, qualcosa che ti dia già un piccolo senso di sazietà e ti aiuti a controllare le porzioni e sfuggire alle tentazioni.
Cerca di selezionare i cibi più appetitosi e al contempo magri quando prepari i menu per le feste. Il pesce ad esempio, o le carni bianche, e verdure di stagione costituiscono un'ottima base per una cena gustosa e non troppo calorica. Chiaramente poi non rovinare tutto con le salse e i condimenti...


13  Attenzione agli avanzi


Non lasciare dolci e avanzi in giro per la casa. Finita la cena, o andati via gli ospiti, rimetti tutto in frigorifero o butta gli avanzi. Non avere proprio sotto gli occhi tutte quelle squisitezze aiuterà a non indulgere nei peccati di gola (almeno non in quelli fuori pasto...) Quindi , rimetti tutto in frigorifero o regala gli avanzi. Non averli sotto gli occhi ti aiuterà a non indulgere nei peccati di gola e a non assumere altre calorie Li potrai riusare i giorni dopo le feste non è un dramma è paggio buttarla q\ sprecarla quando c'è gente che soffre di fame Qui alcuni consigli


14  Aperitivi si o no ? 


La moda dell'aperitivo è ormai ben radicata in tutta Italia già da diversi anni, e si sta diffondendo anche in altri paesi, quali la Svizzera, Francia, Austria, Slovenia, Serbia e Germania.L'aperitivo ha anche degli effetti fisiologici come ad esempio la stimolazione della secrezione di succhi gastrici che può aumentare la sensazione di fame. Se in piccole quantità può portare leggeri benefici alla digestione, all'aumentare dell'assunzione la rende più difficoltosa e porta quasi a raddoppiare le calorie ingerite col successivo pasto.infatti Lo stuzzichino è un piccolo antipasto, generalmente



salato, che può essere consumato anche come aperitivo o fare parte di merende. Gli stuzzichini vengono serviti nei bar come accompagnamento degli aperitivi o consumati in casa come antipasto.Generalmente si tratta di olive, cipolline in agrodolce, cubetti di salumi o altri alimenti in formato mignon, infilzati in uno stuzzicadenti o serviti con gli stuzzicadenti a parte per essere infilzati dal consumatore sul momento. Prevalgono gli stuzzichini salati ma talvolta possono trovarsi varianti dolci. Gli stuzzichini possono essere preparati e consumati anche senza lo stuzzicadenti, si tratta in questo caso di mini panini,mini bruschette, focaccine, mini wurstel, pizzette o altro fino a confondersi e stemperarsi nelle preparazioni per gli aperitivi o assimilarsi ai cicheti veneziani o alle varianti spagnole tapas.
da http://bit.ly/1ILyn1K 
Caratteristica principale dello stuzzichino rimane comunque la facilità di consumo, classico esempio di finger food, ma anche la dimensione ristretta della singola consumazione, tipico l'esempio dell'oliva o della cipollina infilzate. Nei bar serviti con cocktail alcolici e non, gli stuzzichini vengono sovente accompagnati da patatine fritte confezionate, noccioline o salatini, facendo rientrare di fatto anche questi alimenti nella definizione generale di stuzzichini nel dire comune.Quindi a voi la scelta .. Io cerco di evitarli durante le festività o se li prendo non mangio o ppure mangio solo un piatto d'insalata scondita 






15  tisane


fra un cenone ed un altro o anche prima delle abbuffate cerchiamo di bere acqua e tisane. Gli infusi al finocchio, per esempio, sono un ottimo rimedio per aiutare la digestione e ridurre il gonfiore della pancia. Prova anche la tisana alla betulla che combatte in maniera mirata la ritenzione idrica e, con l’aggiunta di un pizzico di pepe e cannella, è molto indicata per bruciare i grassi in eccesso . Generalmente l tisane coadiuvanti per depurarsi dopo le feste sono a base di malva, equiseto, betulla e liquirizia (sconsigliata solo in caso di pressione alta). Non può mancare naturalmente il tradizionale tarassaco, in grado di purificare il fegato, e il finocchio, da sempre un alleato per la digestione e il detox: se volete un mix vincente, provate la tisana dei quattro semi con finocchio, anice stellato, cumino e carota. La ricetta consigliata da http://www.benessereblog.it/ è semplicissima :

40 gr. di semi di finocchio selvatico
30 di semi di cumino
20 di anice stellato
10 di semi di carotaUn cucchiaio a macerare per una notte in un litro d’acqua fredda: al mattino fate bollire per un minuto, spegnete e lasciare in infusione per tre minuti, poi filtrate e bevete a tazzine.


eccone altre prese da http://www.nonsprecare.it/


TISANE DISINTOSSICANTI E DEPURATIVE - Come leggiamo su Mammebio, ottima quella a base di iperico, melissa e biancospino, l’ideale per tenere lontani anche ansia e stress. Portate l’acqua ad ebollizione, aggiungete 40 grammi di Iperico, 30 grammi di Melissa e 15 grammi di Biancospino e poi lasciate in infusione per qualche minuto. Grazie a questa tisana vi sentirete calmi e rilassati e riuscirete anche a dormire meglio.

LA TISANA DISINTOSSICANTE ALLO ZENZERO – E sapete che potete preparare una buona tisana disintossicante anche con lo zenzero? Ricco di olii essenziali come lo zingiberene, il curcumene, la canfora e di altri principi attivi detti gingeroli che svolgono azione analgesica, antiossidante e battericida, lo zenzero è un rimedio efficace anche in caso di dolori articolari, mal di testa, tosse e raffreddore. Basta aggiungere un po’ di zenzero grattugiato a una tisana o a una minestra per contrastare il senso di congestione tipico dello stato febbrile.

E non è ancora tutto: la tisana allo zenzero aiuta anche a bruciare i grassi in eccesso. Ecco come prepararla secondo le indicazioni che abbiamo trovato su Mamma in Oriente:

Tagliate lo zenzero a fettine sottili tenendo conto che per ogni tazza vi serviranno circa 4-5 fettine;



Fate bollire l’acqua necessaria per ogni tazza che volete ottenere, aggiungete le fettine di zenzero e poi abbassate la fiamma al minimo;

Fate bollire fino a quando non iniziate a sentire l’inconfondibile aroma di zenzero;

Dolcificate a piacere con zucchero o miele. Va bene anche il limone anche se elimina un po’ la sensazione di piccante caratteristica dello zenzero;

Bevete la tisana quando è ancora calda oppure versatela in una bottiglia, conservatela in frigorifero e consumatela fredda entro 3-4 giorni.



16 . Muoviti il più possibile

Dopo i festeggiamenti a tavola, non lasciarti andare alla pigrizia sul divano, ma infila un paio di scarpe comode e fai una bella passeggiata: può farti bruciare anche fino a 280 calorie all’ora. “L’OMS e la Società Italiana dell’Obesità raccomandano 10.000 passi al giorno per rendere più attivo lo stile di vita quindi: spostati a piedi il più possibile, scegli di utilizzare le scale e non l’ascensore, porta a passeggio il cane più volte al giorno
17 Regalati - o fatti regalare - un abbonamento in palestra. È il modo migliore per mettere l'accento su queste feste e per iniziare seriamente, passato questo periodo, a tenerti in forma.




















4.12.15

Belvì: Il bar museo del 1885 apre ai calciatori di oggi per il "terzo tempo"


Definirlo vintage è riduttivo.
Il bar Tolu di Belvì, che ha chiuso le saracinesche ormai da trentasette anni, è uno scrigno di storia che si apre per il terzo tempo. Quello della squadra di calcio del paese del patron Bachis Cadau, che
dopo aver sfidato gli avversari li affronta nel classico su cumbidu nel bar museo di via Roma.

  P.s
se non doveste  vedere  il video  del  servizio lo trovate  qui 

Selfie sotto accusa . Una settimana prima di essere uccisa a Perugia dal marito, l’avvocato Raffaella Presta si era fatta un selfie del proprio volto tumefatto ma nessuno ldegli amici a cui l'ha mandato l'ha portato dai carabinieri o forze dell'ordine


03/12/2015
MASSIMO GRAMELLINI




e lo aveva spedito al fratello e all’amica più cara con il commento: «Ecco come mi ha ridotta» e la chiosa amara «Incidente domestico, diciamo». Oltre che uno sfogo, forse una richiesta di aiuto: io non ce la faccio a denunciarlo, pensateci voi.
Il tema è immenso e chiama in causa tutti: la bestialità gelosa di certi maschi che confondono l’amore con il senso del possesso e l’impossibilità per certe donne di abbandonare da sole un nido diventato mattatoio, persino quando ne avrebbero gli strumenti culturali e giuridici: Raffaella Presta era un’esperta di diritto di famiglia. Chiama però in causa anche gli amici di entrambi. Ma mentre esiste sempre l’ipotesi che il marito violento riuscisse a nascondere agli altri la propria natura e la scatenasse soltanto tra le mura domestiche, il selfie della vittima testimonia che qualcuno all’esterno della coppia era stato avvertito. Le colleghe di Raffaella l’avevano vista arrivare a giugno in ufficio con un timpano rotto a furia di botte e l’avevano scongiurata affinché chiamasse i carabinieri. Ma perché non li avevano chiamati loro? Perché uno dei destinatari del selfie d’accusa non si è presentato in procura sventolando l’immagine impressa nel suo telefonino? Quel selfie era a tutti gli effetti una notizia di reato. Il proverbio dice: tra moglie e marito non mettere il dito. Ma se il marito comincia a usare i pugni, almeno un dito bisognerebbe mettercelo eccome.



LEGGI ANCHE Il selfie del volto tumefatto di Raffaella, 8 giorni prima di morire

Ha un tumore di 3 kg, bimba data per spacciata. Ma i genitori non si arrendono: operata con successo a Milano

dall'unione sarda Oggi alle 13:08 - ultimo aggiornamento alle 14:10



foto simbolo
                            Foto simbolo


Dopo la storia della piccola Miriam, operata di cancro appena nata alla Mangiagalli di Milano, un'altra vicenda medica con protagonista una bimba malata desta tenerezza e commozione.È quella di B., bambina di appena un anno, costretta a un viaggio della speranza dalla Moldavia all'Italia per sottoporsi a un delicato intervento di rimozione di un tumore a un rene del peso di 3 chili.Fino a due settimane fa i medici del suo Paese natale la davano per spacciata: vane le cure, vana la chemio.Ma i genitori non si sono dati per vinti e hanno deciso di rivolgersi a un'altra clinica d'eccellenza milanese, quella dell'Istituto Nazionale dei Tumori.Lo staff dei chirurghi Luigi Piva e Davide Biasone ha accettato la sfida e la famiglia è sbarcata in Lombardia carica di fiducia.Ben riposta: l'intervento di rimozione ha avuto successo. B. potrà tornare a casa, crescere e condurre una vita normale anche se con un rene solo.

3.12.15

Quel social ( tsu.co ) che paga gli utenti fa paura a Facebook. E Zuckerberg lo censura ecco il perchè


la  filosofia   della  tsu.co


La piattaforma di Menlo Park ha bloccato post, messaggi privati e stati di Instagram contenenti citazioni e link al sito che ridistribuisce tra i suoi utenti il 90% dei proventi pubblicitari

di MARTINA NASSO
repubblica  online del  03 dicembre 2015




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UN PESCE piccolo nuota in rete e spaventa il colosso di Zuckerberg. Si tratta di Tsu.co, un social network con un funzionamento molto simile a Facebook: permette di condividere foto, video e contenuti vari con i propri amici. A differenza della piattaforma più famosa, però, non filtra in nessun modo i contenuti pubblicati e ci si può iscrivere solo su invito. Ciò che lo rende davvero unico, però, è la sua filosofia.
Il creatore, Sebastian Sobczak, ha pensato di creare una piattaforma che rendesse più proficua la presenza sui social e ha deciso di ridistribuire tra gli utenti il 90% dei ricavi provenienti dalla pubblicità. Così, in base ai contenuti creati, ai loro like e alle condivisioni, al numero di amici invitati, l'utente con un alto grado di engagement può aspirare a un discreto guadagno.
Fino a settembre gli utenti registrati a Tsu.co potevano decidere se condividere i loro contenuti solo sulla piattaforma o anche su Facebook e Twitter, con un meccanismo di cross-posting. I post del sito quindi venivano automaticamente inseriti anche su altri social network. Dal 25 settembre, però, Facebook ha bloccato la possibilità di condividere link o citare Tsu.co su tutte le sue piattaforme, Instagram e Messenger inclusi, considerandolo come spam. Se si digita il nome del sito compare un messaggio che indica come non sicuro il link che si vuole condividere e impedisce la pubblicazione. Inoltre il social network in blu ha cancellato più di un milione di post che facevano riferimento al suo competitor.
Ogni giorno più di 2.500 persone accedevano alla home page di Tsu.co tramite Facebook. Secondo l'azienda di Zuckerberg, però, alcuni utenti avevano iniziato a usare la loro pagina per promuovere il loro profilo Tsu e ottenere maggiori contatti e guadagni, invadendo di post considerati "spam" il newsfeed dei propri amici. All'accusa, però, Tsu ha risposto sottolineando chenon ha violato in alcun modo la policy di Facebook e non ha mai pagato i suoi utenti per pubblicare post sulla piattaforma di Zuckerberg. Ma non è stato sufficiente.
Nonostante le molte critiche arrivate anche da parte degli utenti che hanno un profilo su entrambi i social network, Facebook ha fatto sapere che sbloccherà Tsu.co solo dopo che gli sarà garantita l'esclusiva dei post pubblicati sulla propria piattaforma. Gli utenti, quindi, non potranno più condividere lo stesso contenuto su entrambi i social.
Sul profilo Facebook di Tsu.co, che è tutt'ora attivo, molti utenti hanno commentato con fastidio l'iniziativa dell'azienda di Zuckerberg, parlando di un atteggiamento scorretto nei confronti del suo competitor. In molti blog e community online, però, sembra che la condivisione di post che promuovevano il sito stesse effettivamente intasando le bacheche di molti utenti Facebook. Una questione che sembra molto delicata, tra chi grida alla concorrenza sleale dell'azienda di Zuckerberg e chi attacca Tsu accusandolo di spammare i propri post in modo incontrollato.
Quello che è certo è che Tsu è un social network quasi sconosciuto, ma che sta crescendo in fretta tanto da costringere Facebook a difendersi. Ma dato che la sua policy non è stata violata, la contromisura di Menlo Park appare più una censura.

oltre i pennivendoli \ servi del potere anche i bufalisti e complottisti gettano merda su valeria solezsion


i  pennivendoli   
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/11/i-pennivendoli-e-i-seminatori-dodio.html




Valeria Solesin non è morta: forse non è mai esistita o forse se la sta spassando alle Maldive con i nostri soldi. Questo è quello che continuano a dire sul Web certi personaggi per sostenere le loro teorie del complotto sugli attentati di Parigi.Non è morto nessuno! È un false flag! Ci vogliono ingannare!Uno di questi è Rosario Marcianò, già noto alle cronache per le sue battaglie (e libri in vendita…) sulla ridicola questione delle scie chimiche dal blog Tanker Enemy. Non so che problemi abbia questo “signore” ma spero che gliene arrivi presto qualcuno, perché quello che scrive non può e non deve passare inosservato. Ecco alcuni commenti pubblici presi dalla sua pagina Facebook in ordine sparso:
I genitori di Cinzia le hanno dato della pazza. Ci credo…
Rosario Marcianò ci informa che Valeria Solesin è a spassarsela alle Maldive, pagata dallo Stato.
Funerale con bara vuota! Senza vergogna proprio… E brava Sonia! La madre si è truccata per fare la recita!
Chiaro? Valeria Solesin non è morta… Complimenti Rosario, complimenti.
Già, chissà quante risate si sta facendo…
Per l’astuta Anna il fidanzato è complice dell’omicidio.
“Foto taroccata per imbecilli”. Gino Strada bugiardo e complice. Emergency fa la recita per soldi? Finito Rosario? No…
In questa foto Marcianò allude che il padre di Valeria, Alberto Solesin, sia in realtà uno dei suoi “acerrimi nemici”, Angelo Nigrelli, o che gli somigli. Questi i commenti dei fans di Marcianò:
Spero che chi di dovere possa intervenire e INTERVENGA. Denunciatelo, toglietegli Internet, fategli un TSO, arrestatelo, qualsiasi cosa ma fermatelo.
[Aggiornamento: video commentato da Marcianò che parla di recita dei genitori al funerale della figlia]








Qui potete vederlo in azione qualche giorno fa a Torino in un dibattito sulle inestistenti scie chimiche:






[Aggiornamento del 2 Dicembre 2015: nuovo folle video da una diretta streaming]
Non scordiamoci di Antonio Marcianò, fratello di Rosario, che gestisce il blog bufalaro Zret, entrato anche lui nella triste vicenda:
Qui un articolo di Repubblica del 2013 su i due fratelli: genova.repubblica.it
[Nuovo aggiornamento: abbiamo un altro fenomeno!]
PS: il signor Rosario ha pubblicato sul suo sito una lista di persone e organizzazioni (ma che è? La Gestapo?) definite da lui “normalizzatori”, ovvero “disinformatori” che vogliono nascondere la “realtà” delle scie chimiche perché pagate o facenti parte di una fantomatica organizzazione massonica che vuole distruggere il mondo. Beh, ci sono anche io in lista!!! Yuuuh uh!

2.12.15

“Io, leader islamico difendo i canti di Natale a scuola” Rifat Aripen, coordinatore delle associazioni musulmane: «I simboli non si vietano, sermoni in italiano in moschea

 Un altro luogo  comune ,   quello  che   i Mussulmani    c'impongono    di non celebrare  il  natale a  scuola   e  di fare  i presepi  ,   degli  xenofobi   e  degli islamico fobici      viene smentito .

   “Io, leader islamico difendo i canti di Natale a scuola” Rifat Aripen, coordinatore delle associazioni musulmane  





Nelle scuole si celebra il Natale e la festa porta con sé i simboli della tradizione di ogni Paese: dovrebbe essere un’occasione di integrazione

29/11/2015
GIACOMO GALEAZZI
ROMA



«È sbagliato vietare a scuola i canti religiosi del Natale». Lo dice forte e chiaro, Rifat Aripen, originario del Bangladesh e coordinatore delle associazioni islamiche nel Lazio. «In Bangladesh noi musulmani siamo il 90% della popolazione, ma il 25 dicembre è festa nazionale», spiega il responsabile culturale dell’Associazione culturale islamica in Italia. È «un messaggio negativo e diseducativo» proibire in classe le celebrazioni e tradizioni natalizie come ha fatto il preside dell’Istituto Garofani di Rozzano per «non creare imbarazzo o disagio ai genitori di bambini stranieri e alunni non cristiani». Le radici «vanno tutelate». 

I canti natalizi nelle scuole imbarazzano l’Islam in Italia? 
«No. Osservare usi e costumi non rappresenta una minaccia per i non cristiani. C’è una grande ignoranza nel considerare il mondo musulmano un’unità indistinta. L’Islam è composto da tanti paesi e da differenti culture. Ogni nazione ha fatto il proprio percorso. La religione islamica, che è il terreno comune a tutti questi paesi, non ha nulla in contrario al rispetto delle tradizioni altrui». 

Solo in Europa o ovunque? 
«L’Islam non si oppone alle feste tradizionali delle altre religioni e predica massimo rispetto per il cristianesimo e l’ebraismo. Per noi non c’è nulla di male nei canti natalizi in classe. Da studente nelle scuole superiori italiane ho sempre fatto il presepe con i miei compagni e fino all’ultimo anno del liceo ho preso parte all’ora di religione. Erroneamente si identifica l’ortodossia islamica con la corrente wahabita o col pensiero salafita magari perché le offerte per costruire una moschea in Europa arrivano dall’Arabia Saudita. Ma non è così. Scontiamo la mancanza di conoscenza di ciò che siamo. Il caso di questi giorni a Rozzano è emblematico». 

Da cosa deriva l’equivoco? 
«Chi ha idee chiare e conosce le realtà rispetta l’altro, chi è ignorante non ha rispetto per nessuno. È una follia proporre la chiusura di moschee e associazioni culturali islamiche, sono luoghi per diffondere conoscenza e dialogo. L’oppressione è controproducente ai fini dell’integrazione e dell’armonia. È un grave errore confinarsi su posizioni difensive. Gli immigrati di prima generazione non partecipano a conferenze o manifestazioni però in moschea vengono. È lì che possiamo impegnarci per far crescere il rispetto e l’integrazione. Chiudere le moschee è dannoso rispetto all’obiettivo comune, cioè alimentare la conoscenza e uscire dall’ignoranza reciproca». 

E il sermone in italiano? 
«E’ giusto predicare in italiano, siamo favorevoli a questa svolta. Molte persone che frequentano le moschee non parlano arabo. La comunità dei fedeli è composta da decine di nazionalità e la lingua comune per la maggioranza di noi non è l’arabo né l’inglese, bensì l’italiano. Per l’Islam non è un problema ma un’opportunità che il sermone venga tradotto dall’arabo in italiano, anche perché non è in un’occasione pubblica che avviene la predicazione dei seminatori d’oro che hanno piuttosto nell Web i loro canali di indottrinamento. Farsi capire da tutti è questione di rispetto». 

Perché vietare un simbolo? 
«Non ha senso. Il Natale è simbolo di una civiltà prima che di una religione. In Italia e in Europa la civiltà cristiana ha radici profonde che vanno rispettate e negarle significa non conoscere la storia e chiudere gli occhi davanti alla realtà. Il Natale è simbolo anche per un agnostico e i simboli non danneggiano nessuno. Un uomo è uomo prima di essere musulmano, cristiano o ebreo. Nessuno sano di mente lo ignora. E condannare le stragi di Parigi è un assoluto dovere di ogni essere umano».

1.12.15

Renée Richards, il primo atleta a cambiare sesso e la prima a lottare per il diritto di giocare

colonna  sonora

  • Portishead - Glory Box 
  • Enrico Ruggeri - Trans 
  • Fabrizio de Andrè - Princesa 
  • The Smiths - The boy with the thorn in his side
  • Garbage - Beautiful Garbage - Cherry Lips
  •  The Velvet Underground«Lady Godiva's Operation»
  • e  le  sei canzoni contro l'omofobia  citate  ed  analizzate  in questo mio precedente  post  
fonte repubblica del 30\11\2015



Ha vissuto metà della sua vita da uomo e l'altra metà come donna. E oggi, a 81 anni, dice di "non avere rimpianti". Ricorda la battaglia per potersi iscrivere all'Us Open nel '77 ("Fu la Corte suprema a darmi ragione") diventando, suo malgrado, "bandiera di un mondo che voleva dignità". Tra pregiudizi di istituzioni sportive e colleghe("In fondo avevano solo paura di perdere il loro guadagno") e pochi episodi di solidarietà. "Ma non volevo essere la pioniera"


di EMANUELA AUDISIO



NEW YORK - TRANSAMERICA 
ha 81 anni. Quaranta vissuti da uomo, l'altra metà da donna. Non passa inosservata: per l'altezza e l'andatura. Un metro e novanta, 47 di piede, mani giganti. È stata la prima nello sport ad attraversare quel confine, con la racchetta in mano. A giocare con le protagoniste di un'epoca: doppio con Billie Jean King, scambi con Martina Navratilova, con cui da coach ha condiviso anche il Grand Slam Career.
E a vincere in tribunale per il suo diritto di partecipare ai tornei: dal 1977 al 1981. La dottoressa Renée Richards, specialista in occhi, attira sguardi nel suo studio a Manhattan.
Fosse ancora il dottore Richard Raskind, i bambini non griderebbero: "Mamma, quant'è alta". Chi ha visto la serie tv Transparent capirà. Renée porta scarpe basse, pantaloni neri, maglione a dolce vita morbido, orecchini, Rolex d'oro al polso. "Me lo ha regalato Martina Navratilova, dopo un allenamento".

Renée, lei nel 1975 cambiò sesso.

"Sì, ma senza andarlo a dire in tv. Tenni tutto segreto. Mi operai a New York, tre ore in sala operatoria, e all'uscita avevo l'impressione che mi avessero pugnalato in mezzo alle gambe. Per 48 ore fu tutto molto insopportabile. Quando lasciai l'ospedale ero sola: senza gruppo di sostegno, senza appoggio psicologico. Avevo già iniziato una cura ormonale a base di estrogeni che in tre anni mi aveva eliminato la barba. Feci altre due operazioni per aumentare il seno. Ero sposato, divorziato, avevo Nick, un figlio di tre anni. Avevo studiato a Yale, ero stato in Marina, giocavo a tennis piuttosto bene. Ma decisi di scomparire, di vivere la mia nuova identità lontano dai posti dov'ero nato e dove ero Richard. Così andai in California pronta a ricominciare un'altra vita ".

Problemi in famiglia?

"Non posso dire di no. Mio padre, ortopedico, quando andavo da lui vestito da donna, mi ignorava. Mia madre, psichiatra, una volta ad Halloween mi vestì da bambina e gli altri genitori le chiesero perché non fossi mascherata. Sono cresciuta nel Queens, mi piacevano le ragazze e le auto. Ma al college già mi depilavo le gambe. E a mio figlio fino a quando ha compiuto otto anni non ho detto niente, davanti a lui mi presentavo con abiti maschili. Per Nick ero e sono papà".

Ma in un torneo notarono il suo servizio.

"Mi ha fregato la passione per il tennis. Ho continuato a giocare con il mio nuovo nome. Ma a La Jolla, un giornalista s'insospettì per come battevo, un po' troppo da uomo, io tra l'altro sono mancina, e iniziò a fare ricerche. Scoprirono chi ero, montarono le polemiche, ero un'immorale, dovevo scusarmi. Di cosa? Volevo solo un po' di anonimato. Essere Renée, rinata appunto, quel nome lo avevo scelto anni prima in un soggiorno a Parigi dove ero stata tentata da un'operazione a Casablanca dal dottor Burou. Mi presentai in Marocco con quattromila dollari in contanti, ma scappai quando vidi le condizioni igieniche della clinica ".

E poi come andò?

"Andò che se anche mi fossi ritirata, avrei fatto scandalo ovunque. E allora pensai che forse valeva la pena battersi contro i pregiudizi, contro una United State Tennis Association che rifiutava la mia iscrizione all'Us Open. Che diritto avevano di escludermi? Portai la mia causa davanti alla Corte Suprema e vinsi, i medici testimoniarono la mia nuova identità. Avevo perso 20 chili e il 30 per cento della mia massa muscolare. A 40 anni giocavo contro le ragazzine di venti, a quali Evert e Austin potevo fare paura? Ma per loro ormai ero un mostro: venuta a deturpare la loro femminilità e i loro incassi".

Molte avversarie rifiutavano di darle la mano.

"Sì. Qualcuna si ritirò per polemica. Il pubblico mi lanciava lattine. Dicevano: se non è una vera donna perché gioca con le donne? Non volevano che usassi il loro bagno e la loro doccia. Ma perché c'è sempre questo problema della toilette? Portavano i cartelli: I'm a real woman. Mi disprezzavano: meglio un uomo intatto che una trans, donna imperfetta. Soprattutto avevano paura di perdere il guadagno, credevano che un giorno noi trans avremmo sbaragliato la concorrenza, fatto a pezzi tutte loro, che poverine avrebbero vinto solo spiccioli. Io che volevo stare in silenzio, mi ritrovai bandiera di un mondo che voleva dignità. Come oculista guadagnavo 100 mila dollari l'anno, secondo le mie colleghe mi ero fatta tagliare il pene per vincere a tennis?".

E così nel 1977 giocò l'Us Open.

"Persi al primo turno con Virginia Wade, ma nel doppio arrivai in finale, anche se contro Navratilova-Stove non ci fu niente da fare. E con Ilie Nastase nel 1979 raggiunsi la semifinale nel doppio misto. La mia miglior classifica è stata il numero 20. Fossi diventata trans a vent'anni sarebbe stata un'altra storia".

                                                                     Renée Richards (ap)

La legge disse sì, lo sport no.

"Esatto. Philippe Chatrier, presidente della Federazione Internazionale Tennis, mi proibì di giocare in Europa. Temeva la rivolta delle altre. Il vostro Martin Mulligan m'invitò al Foro Italico, ma per il divieto non se ne fece nulla. L'opposto di quello che capita oggi visto che il Cio ha aperto ai trans che hanno cambiato sesso da almeno due anni, mentre molti Paesi non riconoscono la loro nuova identità".

Da chi ebbe solidarietà?

"Dalla Navratilova, da Billie Jean King che cercò di calmare gli animi: ragazze, è una donna, quindi giocherà, fatevene una ragione. Da McEnroe, da Bjorn Borg che m'invitò da lui a mangiare polpette svedesi, solo che a tavola si sentivano degli schiocchi provenienti dagli armadi. Erano le corde delle sue racchette che saltavano perché lui le sottoponeva ad una pressione pazzesca. Lo sport è fatto di superiorità, anche fisica, dov'è l'ingiustizia? Prendete Serena Williams, ha più testosterone di qualche uomo".

E allora?

"Dovrebbe fare la boxe, salire sul ring, mette paura, avete visto i muscoli? È femmina, ma ha una forza dannata, usa e sfrutta questo suo vantaggio e fa bene. È meno donna di altre, ma anche più uomo di altri. Lo sport è diversità, è mettere a profitto le proprie caratteristiche, non vergognarsene ".

Com'è stato allenare Navratilova?

"Bello perché è un'atleta eccezionale. Ascolta, anche se non sembra, e non biso- gnava ripetere le cose due volte. Ma Martina è anche una persona fragile, generosa nel voler comprendere tutti. Con me è riuscita a battere Chris Evert e a vincere due Wimbledon. Quando sono stata in difficoltà mi ha saldato un debito di 400 mila dollari e quando in Giappone ha visto che guardavo, rapita, un oggetto elettronico che non potevo permettermi, me lo ha regalato. Sulla sua generosità non si discute, manteneva un gruppo immenso, amici e scrocconi, e pagava sempre lei".
Ma nel 1983 si è licenziata.
"Martina quando si innamora mette la persona amata al centro di tutto e a quel punto consigliarla è difficile. Ma al torneo di Parigi guardava sia me che Nancy Lieberman, sua fidanzata e preparatrice atletica, e andava in confusione. Così ho detto basta, senza rancori, tanto che mi ha voluta come sua presentatrice quando è entrata nella Hall of Fame del Tennis".

Sorpresa da Bruce Jenner, ex decathleta, diventato Caitlyn?

"Molto. Anche perché i giornali hanno scritto che l'avrebbe fatto su mio consiglio, ma non è vero. Io non capisco come si possa cambiare sesso sotto l'occhio delle telecamere. Quel coltello, o forse dovrei dire lama, che usa il chirurgo porta ad una realtà irreversibile. E anche dolorosa. Io volevo l'anonimato, oggi invece cercano pubblicità. C'è chi mi chiede: ci dica, lei che è stata una pioniera. Non lo sarei mai stata se la stampa mi avesse lasciata in pace. E la sera a letto, ci sono io, non la pioniera".

Rimpianti?

"Ci sono scelte personali che si fanno per sano egoismo, ma che coinvolgono anche gli altri. Mi sono allontanato per quattro anni da mio figlio, Nick, che in quel momento ha perso un padre: è una cicatrice che non sparisce. L'autorità paterna in gonna funziona meno. Per non parlare di certe scene, al supermercato, dove Nick mi chiama papà, papà, e la gente vede un omone in gonna e camicia che si avvicina a lui. Non è facile quando il tuo bimbo a nove anni ti chiede: papà hai i seni? Come non è stata facile la prima visita ginecologica dopo l'operazione, il dottore era molto più nervoso di me".

Non ha risposto.

"Non posso. Allora non avevo scelta. Ho sempre amato donne, tranne la parentesi di una relazione con due uomini. E ho provato a negare la mia parte di maschio, ma vivevo in una società che non mi avrebbe permesso di essere effeminata, senza farmi sentire diversa. E l'operazione l'ho fatta con una buona dosa di incoscienza, a volte è meglio così".

Richard è morto?

"No, vive in un'altra persona. Io da Renée non cucino, né faccio giardinaggio, adoro lo stesso Bach che adoravo quando ero Richard. Come Renée non ho mai amato uomini e come Richard ho amato donne. E ora che sono invecchiata dò ai vestiti molto meno importanza di una volta. Non odio Richard Raskind, è una parte di me, ho la sua stessa personalità. E mi dispiace per mia moglie,
per mio figlio, per la mancanza di privacy. Ai giovani quando c'è conflitto tra il proprio sentire psichico e la condizione anatomica bisognerebbe lasciare tempo per decidere, non forzarli, a volte anche le circostanze sono un obbligo".

Se si guarda allo specchio?

"Sono un facsimile di donna, non ho ovaie, né utero. Ma sto bene nella mia pelle. Richard era un bel tipo, però nel suo sguardo c'era tanta disperazione"