11.5.20

Libera scelta o sindrome di Stoccolma la conversione di Silvia Romano ed assurde reazioni islamofobiche di alcuni politici ed della loro cricca di opinionisti ed elettori



Ha ragione Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii, Unione delle Comunità Islamiche d'Italia. ad all'Adnkronos . riporto sotto , onde evitare accuse di faziosita e di parzialità


Adnkronos        10 maggio 2020 19:38






                                          di Silvia Mancinelli

"Siamo esterrefatti per le reazioni islamofobiche di alcuni esponenti politici e non solo, con le quali qualcuno ha perfino augurato il peggio a questa ragazza per il semplice fatto di aver esercitato la sua libertà di credo. Non sappiamo che percorso abbia fatto questa ragazza, se una persona mi dice di aver fatto una libera scelta di conversione ed è qui in mezzo a noi, mi sembra surreale che la discussione sia degenerata in questo modo. Non discuto la libera scelta di conversione, ma la reazione islamofobica di alcuni esponenti politici". Così, , Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii, Unione delle Comunità Islamiche d'Italia."Come fa una persona ad aver messo piede qui in Italia ad esser costretta a dire di essere musulmana? Vedo una persona sorridente, contentissima di esser tornata a casa, che abbraccia la madre e la sorella, un intero Paese, e che dice di aver fatto una scelta nel suo periodo di prigionia - aggiunge - Non abbiamo i dettagli, ma vedere certi personaggi di spicco che scrivono boiate, identificando l'Islam con il nazismo, è intollerabile. Trovo surreale porre l'accento sulla libera conversione quando ci sono orde di islamofobi che stanno scrivendo di tutto e di più sui social. Dobbiamo mettere sotto indagine una persona perché si è convertita? Non stiamo difendendo la sua idea che non conosciamo, difendiamo l'apparenza: una ragazza sorridente che dice di essersi liberamente convertita".







Infatti Cosa ne sappiamo  della  sua   conversione  se si sia convertita perchè : «Non sarebbe stato facile resistere senza convertirsi»: lo afferma Paolo Latorre, missionario comboniano in Kenya, a proposito della liberazione della cooperante italiana Silvia Romano. << Nel paese africano >>, afferma sempre il missionario in un'intervista al Messaggero, << esiste una forte radicalizzazione islamica, che aumenterà con il peggioramento delle condizioni economiche a causa del coronavirus in queste sacche di disperazione e rabbia vanno a pescare gli Shabab >> . La radicalizzazione dell'Islam si concentra sulle coste. << Esistono fondazioni attive che hanno tantissimo denaro - aggiunge Latorre - << forse finanziate dai paesi del Golfo e poi ci sono gruppi che hanno il controllo del commercio. Sulla costa in passato sono state chiuse moschee che reclutavano e al cui interno sono stati ritrovati materiali e armi >>. Inoltre esiste una forte sudditanza psicologica tra rapito e rapitori ! che si chiama appunto Sindrome di Stoccolma !! Da quel poco che fin ora sappiamo è che dopo una crisi dovuta al rapimento abbia voluto collaborare per paura, e automaticamente ha incarnato questa figura che mostra essere adesso, non riuscendo più ormai a percepire il giusto dallo sbagliato. In un anno e mezzo può accadere di tutto .
 Infatti come  fa  Antonio Rossano  in questo interessante   articolo  sul  blog  di http://culturedigitali.blogautore.espresso.repubblica.it/ : [...]  ci sarebbe da chiedersi se al posto di Silvia Romano in jilbab fosse tornata una Suor Silvia in abito nero, si sarebbe allo stesso modo messa in dubbio l’autenticità della sua fede?

Noi siamo liberi, liberi... liberi di volare
siamo liberi, liberi...liberi di sbagliare
siamo liberi, liberi...liberi di sognare
siamo liberi,liberi...di ricominciare.
(Silvia Romano)


Riporto inoltre alcune discussioni avute sulla mia bacheca di fb per dimostrare che davanti a tale odio e difficilissimo ed anche chi come ha su twitter l'hastag #restiamoumani non riesce ad evitare d'abbassarsi allo stesso livello degli odiatori .


Ma che brava gente che sono i leghisti ed i teocon. Lo so che mi abbasso al loro. Infimo livello. Ma certi commenti mi fanno inbwrvosire ed perdere il controllo ed prevalere la mia parte intollerante e malpancista.
Io credo che nel mondo nessuno sia peggio di loro. Spero un giorno siano perseguitati, insultati, trattati con lo stesso senso di superiorità che usano loro nei confronti di chi è più fragile e debole.
Vorrei che il mondo li trattasse come scarafaggi, topi, vermi.
Quel giorno vorrei vederlo in faccia uno ad uno...che schifo che fate!
Commenti


Antonio Deiana Restiamo umani!
Ah, no…
Commenti


  • Antonio Deiana Perché?
    • Giuseppe Scano Antonio Deiana perché storicamente ed politicamente se si studia la storia dell'islam e Dell oriente fra 1800 ed il 2000 ci si accorgera che è un paragone improprio ed errato. Si scopre che sono. Due cose si aberranti ma diverse
    • Antonio Deiana il paragone non è nazismo / Islam.
      Il paragone è: tu vieni sequestrato da fanatici comunisti, vieni liberato dopo un riscatto e dici al mondo che sei “liberamente” diventato comunista.
      Oppure, vieni rapito da un gruppo di fanatici cattolici, ti libero dopo il riscatto e dici al mondo che ti sei convertito “liberamente” a quella religione.Insomma il punto è “abbracciare” il credo del tuo rapitore.Fino a che punto è scelta libera? Dove inizia la violenza? Sono quesiti importanti. Ma siccome li pone Sallusti, sia pure con un tweet provocatorio, allora vanno liquidati con sdegno.
    • Giuseppe Scano Antonio Deiana vero. Ma dipende come li pone. Certe dovrebbero indignare sua che li dica X (sallusti) sia che li dica Y (un suo avversario o uno diverso da lui). In un periodo di : grosse tensioni internazionali e nazionali, di caccia alle streghe ed al diverso, du un forte analfabetismo di ritorno e non solo, ecc
      le provocazioni vanno, sapute culturalmente fare
    • Maria Grazia Carta Proviamo ad essere umani
      1
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Anch'io la penso come la mia amica e compaesana Marianna Bulciolu citata sotto. Ma a differenza sua, non riesco a rimuovere la 💩.... ehm... feccia , preferisco rimestarla visto che ogni tanto in mezzo ad essa ci si trovano delle perle e poi oltre a puzzare più la rimuovi più ne trovi oltre . Ed poi spesso capita che molto spesso più di quanto ci s'aspetti anche insospettabili scrivono \condividano a caldo e non a freddo ( capita anche a me) roba tossica e diano voce alla loro parte intollerante /malpancista. Quindi ho solo nascosto ( fb lo permette) inattesa che il loro malpancismo passi alcuni insospettabili perché con molti ci sono [ SIC ] legato fin da quando sono sui social ed non solo visto che spesso il rapporto non è solo virtuale a gli altri chiedo o di eliminarsi da soli ( é raro che io elimini qualcuno\a preferiscono generalmente che siamo loro ad andarsene ) o di bloccare i miei contenuti cioè non farmi vedere ( le opzioni di fb lo permettono) quando scrivono o condividono stronzate del genere
Marianna Bulciolu
indi tutti quelli che non hanno rispetto per questa ragazza e sono nei miei contatti si auto eliminino per cortesia, perché ne ho già eliminato 5 insospettabili.
Non vorrei ,dopo la quarantena ,avere
una sensibilità alterata e trascendere .


  • Post     quest'ultimo che  ha  creato     malumori  



i primi risultati dell'appello lanciato qui in questo precedente post https://bit.ly/3fHXbQq che **non era rivolto
ad una persona specifica , ma chi fa commenti sessisti , razzistici , exenofobici e fobici in generale ** oppure si tratta di un errore di fb visto che spesso capita che esso rimuova od aggiunge persone ?


  •  concludo sempre con una condivisione da twitter 

Quanto ci è costata la liberazione di #SilviaRomano? Ci è costata la pena di dover leggere commenti trogloditi sotto una splendida notizia e soprattutto la consapevolezza di condividere l'aria che respiriamo con questi subumani. Tanto ci è costato. Marco Salvati ( twitter @marcosalvati)





10.5.20

CALCIO: DAL BOMBER CASTAGNA INSULTI SOCIAL AL MINISTRO. SOSPESO DAL NIBIONNOGGIONO ED GLI INSULTI AD : ILARIA CAPUA

Posso capire  ed  anche  giusto che   uno   o più  persone dissentano  ma   dalle opinioni diverse  . Anche  duramente  . Ma   arrivare   agli insulti specialmente  sessisti    come   questi due  casi che  ora  vado a raccontare   . proprio  non lo capisco  e  non si  può  " tollerare "  .Lo  sò ne  abbiamo abbastanza  di Coronavirus  ed  covid  19  ma  volenti o non volenti ne sentiremo parlare  ancora  per  un bel po' , ma  sopratutto  #LODIONONVAINQUARANTENA  come  ho già detto  qui

IL  primo  è quello     dell'ormai ex bomber  del NIBIONNOGGIONO oltre  che  di  Lecco e Olginatese ,  Davide Castagna,
 il “toro di Civate”, il quale   venerdì ha insultato su Facebook il ministro Bellanova, con epiteti che non sono passati di certo inosservati, vista anche la cassa di risonanza offerta dalla pagina Facebook “Abolizione del suffragio universale” che sabato ha condiviso il post. Ora   secondo quanto   riporta il  sito   https://www.lecconews.news

Tutto ciò non è sfuggito all’occhio della sua attuale società, il NibionnOggiono, che ne ha subito decretato la sospensione dall’attività agonistica con un comunicato stampa: “La società A.S.D. NibionnOggiono, appresa la notizia di affermazioni diffamatorie rivolte alla Sig.ra Ministra Bellanova dal proprio tesserato sig. Castagna Davide su un suo canale social personale, si dissocia fortemente e formalmente dalle stesse, sia per quanto riguarda i toni che i contenuti.
Nell’esprimere sincera vicinanza al ministro, la Asd NibionnOggiono, ribadendo la propria totale estraneità, precisa che le affermazioni sono state espresse dal tesserato esclusivamente a titolo personale e che la stessa società si ritiene parte offesa riservandosi, quindi, di agire con l’ausilio del proprio legale nei confronti dello stesso per il danno d’immagine subito.


Da ultimo, la A.S.D. NibionnOggiono comunica che il tesserato è stato immediatamente sospeso dall’attività agonistica della Prima squadra in quanto il comportamento tenuto dallo stesso è ben lontano dalla sana e morigerata etica sportiva a cui la Società si è sempre ispirata e che si riserva di adottare le successive opportune e necessarie determinazioni, tra cui l’ipotesi di risoluzione contrattuale”.

IL  secondo caso  
Le  contestazioni  , sotto   d'insulti   anche sessisti ,   non  nel merito ,   ad Ilaria Capua  solo  perchè afferma  che  un metodo  di cura    che  si sta  usando  anziche  cercarne  di  nuovi  contro il coronavirus     è  anche  pericoloso  ed  non  miracoloso  come  viene  spacciato  dai media   e siti  anti maistream
Ma arrivare    come    riporta  la pagina   fb

Nei giorni scorsi abbiamo scritto un post su Giovanna Botteri, prendendone le parti ed evidenziando come buona parte dei commenti su una donna sia costantemente subordinato a giudizi di natura estetica.Ciò che ci ha impressionato è stato vedere che, anche nei commenti in sua difesa, non sono mancati pesanti insulti sessisti nei confronti di Michelle Hunziker, che faceva da voce nel video sulla Botteri.Il che è stato piuttosto paradossale.E la cosa si è ripetuta anche nel video, pubblicato sulla nostra pagina di riserva, in cui Ilaria Capua spiega i rischi di una terapia a base di plasma.

 In poche ore è stato assaltato da utenti (nel 99% dei casi non iscritti alla pagina, per fortuna) autori di commenti indicibili. Ne abbiamo dovuti eliminare più di 500 (e non abbiamo ancora finito).La dinamica è sempre la stessa: la donna è in ogni caso colpevole.Se trasandata, vecchia e col capello bianco, è responsabile - per alcuni - di essere orrenda.Se bella, truccata e vestita bene, è colpevole - per altri - di essere un'oca.

In ogni caso, è l'estetica a determinare un (pre)giudizio.Alla fine, però, l'elemento di congiunzione c'è sempre e accomuna tutte le donne, "belle" o "brutte" che siano: l'essere considerate delle "puttane".È una cosa, questa, presente persino in espressioni di uso comune, che cambiano diametralmente di significato se usate al maschile o al femminile (si pensi, come evidenziato dal semiologo Stefano Bartezzaghi, a buon uomo/buona donna; gatto morto/gatta morta; cortigiano/cortigiana; uomo di strada/donna di strada; passeggiatore/passeggiatrice; uomo di mondo/donna di mondo; etc.)Perché il lessico non è mai neutro e riflette costruzioni sociali e culturali.E si vede.

chi sono o dovrebbero essere i complottisti e perchè lo siamo in fondo un po' tutti chi acriticamente chi criticamente ?


Approfondisco  nel  post  d'oggi  , la  discussione   facebookiana nata  due  due  post


  1. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10222855683170567&set=a.1377616090386&type=3&theater
  2. https://www.facebook.com/redbeppeulisse/posts/10222853796763408
e  dal precedente post   : <<  ma  l'articolo  21  della costituzione  ...... >> in cui facevo l'avvocato del diavolo    per la  rimozione di  un   video    contro el versioni ufficiali    del codiv  19  . Ma   soprattutto     per  questo video  che   ha  fatto   molto discutere  sulla mia bacheca  di facebook






Lo siamo  un po' tutti\e   chi razionalmente    cioè usando il metodo scientifico   chi solo  l'irrazionmalità  . Lo siamo perchè



 qui la puntata integrale     Facendo  attenzione 
da  https://www.galluranews.org/i-siti-a-caccia-di-bufale-chiedetevi-chi-ci-sta-dietro/


[...] .
Aprite i siti a caccia di bufale stando attenti che loro stessi non siano delle bufale al servizio del sistema. Meglio dubitare, porsi domande e mai smettere di cercare la verità. Una cosa vi risulterà: non troverete mai una sola notizia vera che metta in ombra l’operato del sistema. Tutte rigorosamente attendibili.

Infatti  oggi c'è  un abuso del  termine   da lpotere  e  dai media       viene   considerato  complottista     anche   chi  mette  indiscussione  o propone una versione diversa   dalal  loro   .  Però  è anche  vero che  credere  (  e  diffondere    vedere    il mio secondo post  con relativi cmmenti    citato  fra i link  sopra   )   teorie assurde senza disporre di prove fondate è stupido ed pericoloso ma definire "complottista" chi si fa delle domande o non si fida  ciecamente     delle  versioni   versioni ufficiali   è un insulto all'intelligenza umana. 
Bisognerebbe anche trovare un termine per etichettare chi ama fidarsi ciecamente e ingenuamente delle versioni promosse dal governo e dai media. 
L'immagine può contenere: 1 persona, meme e testoDenaro, potere etc.  gli interessi in gioco sono numerosi e giornali, tv e social subiscono l'influenza della politica, delle multinazionali, del Vaticano e chi più ne ha. 
No alle stupidaggini ma dubitare è sacrosanto se non addirittura doveroso, soprattutto di questi tempi.
Quindi  non sempre   i complottisti sono dei frustrati dalla loro ignoranza, persone  che  in un mondo sempre più complesso l'informazione circola, ma per comprenderla occorrono delle basi, preferisce  meglio cercare informazione pre-masticata e pseudo  "alternativa" che in poche e semplici parole ci dice come apparire svegli, intelligenti ed originali semplicemente ripetendo poche parole supportate dal nulla o  spesso  messe  in atto  dai poteri   per    gettare  fumo negli occhi  sulle  loro magagne  ed abusi  come dimostra
L'immagine può contenere: una o più persone e testo

MARTIN MYSTÈRE
N° : 322
Periodicità: bimestrale
CONGIURA NEI CIELI
UNA TEORIA DEL COMPLOTTO PARTICOLARMENTE FANTASIOSA POTREBBE RIVELARSI DRAMMATICAMENTE REALE!
uscita: 10/08/2012
Codice a barre: 977112157900320322
Soggetto e sceneggiatura: Carlo Recagno
Disegni: Esposito bros.
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Sinossi Martin Mystère riceve la visita di un bizzarro personaggio che sostiene l'esistenza di una massiccia cospirazione su scala globale, con infiltrati a ogni livello della società. Un complotto diabolico che si consumerebbe ogni giorno nell'indifferenza totale, e il cui scopo sarebbe addirittura quello di avvelenare l'atmosfera! La teoria, però, è piuttosto strampalata, e Martin non riesce a prenderla sul serio, ma quando un uomo viene brutalmente assassinato, il Detective dell'Impossibile non può fare a meno di chiedersi se nella vicenda ci sia più di quanto sembra. Tra luci e ombre, sospetti e paranoia, Martin scopre di essere sorvegliato dagli Uomini in Nero e di essere in grado di scoperchiare un grande inganno ai danni della popolazione mondiale!



Concludo   con questo  commento   Francesco Marani  al  video   sopra  citato
6 giorni fa
Eh si è così:), infatti i complottisti non esistono, sono inventati. Complottista è solo un insulto, come new age o no vax, mai sentito nessuno dire ''io credo nella new age'', no! La new age è solo un insulto. Sarebbe come dire: ''io sono coglione''. Un complotto.

«Lettere dall’Italia», il brano cantato in tutti i dialetti . un nuovo inno nazionale

questo  dovrebbe essere  il  vero   inno nazionale  . Che  descrive  :  tutte le  sofferenze e dolori , le   gioie  ,  le  diversità  etniche ed  linguistiche  che  ancora   resistono  nonostante      sia unita    politicamente   dal  1861   (    secondo altri  dal 1918    con l'acquisizione  del   trentino  e  del friuli )  linguisticamente  dal  1954  (  con la  televisione  )


9.5.20

Si può raccontare la mafia in maniera : non retorica , non troppo realistica , scontata e prevedibile ? Il caso del film 5 è il numero perfetto di igor tuveri



La  risposta   alla  domanda  , espressa  nel titolo , la  risposta  è  Si  . IL  film  5 è il numero perfetto  n'è la prova  



Infatti per un regista esordiente nel mondo del cinema raggiungere il numero di riconoscimenti che ha fin qui meritatamente ricevuto Igor Tuveri con la sua opera prima, non è solo pazzesco, è incredibile !
“5 è il numero perfetto”, a mio modestissimo parere, avrebbe meritato qualcosa di più ai David di Donatello 2020, ma con la vittoria di Valeria Golino come migliore attrice non protagonista e le candidature come miglior attore protagonista di Servillo, migliore attore non protagonista per Buccirosso, migliori effetti, miglior trucco, migliore scenografia, miglior suono, migliori costumi, credo che sia stata riconosciuta la qualità di un progetto davvero innovativo .
Infatti c'è il fattoi che 5 è il numero perfetto è la rappresentazione tangibile che anche in Italia si possano fare film fuori dal coro, dove visione d'autore e spettacolo convivono con forza e intelligenza.
Igor e il suo gruppo hanno costruito il racconto mantenendo intatta l’atmosfera e la carica emotiva della storia disegnata e credo che in tutto questo abbia giocato un ruolo importante quel pizzico d’incoscienza da parte di chi ha affrontato per la prima volta (a questi livelli) non un foglio di carta ma una macchina da ripresa: secondo il mio modo di vedere è questa specie di “balentía” che ha dato freschezza e originalità all’opera. E mi sembra che i riconoscimenti che sta ricevendo diano ragione alla spavalderia di Igort .  Toni Servillo, presentando il film a Roma, ha definito il fumetto il “Quaderno napoletano” di Igort. Si tratta di una definizione felice ed  azzeccata   visto  la cura dei particolari   che Igor mette dentro ale sue opere  . In  quest’opera emerge il tipico approccio dell’autore cagliaritano, una sorta di immersione totale nell’atmosfera più sottile di un luogo, a svellerne le “radici genesiache” (direbbe Artaud, scomparso  recentemente ), a destarne e a corteggiarne il genius loci.
<< Napoli è protagonista  <<  come  dice  Adriano Ercolani Scrittore e critico letterario sul  il fattoi quodiano del   5\9\2019   <<   teatro onirico di barocche visioni mistiche e di una realtà ben più allucinata. Nella sua mescolanza, quasi da metropoli indiana, di alto e basso, santità e vizio, solennità e sberleffo, spensierata saggezza ed efferato sadismo, Napoli è l’unico scenario pensabile per la parabola paradossale di Peppino Lo Cicero (interpretato da un Servillo quanto mai centrato): eroe nell’abiezione, trionfale nello strazio, grigio impiegato della morte che, nel mondo moralmente a rovescio della malavita, diviene traditore disubbidiente per amore e per sopravvivenza. La stessa condizione del regista è paradossale: un maestro del fumetto, esordiente al cinema, che traspone nel medium in cui è meno esperto la sua opera più apprezzata, dunque diviene potenzialmente il peggior traditore di se stesso. Una sfida non per tutti.>>
Il film, ovviamente, mantiene e affronta, almeno  da quelle  poche  tavole  che ho visto     e  dale recensiuoni che  ho  trovsato in rete  , tutti i temi che rendono il fumetto di Igort un’opera di grande intelligenza, a partire dalle contraddizioni che lacerano il protagonista: il tradimento e la vendetta, la coesistenza di dolci sentimenti e spietatezza omicida, il contrasto grottesco tra devozione mariana e abitudine al massacro, un sottotesto di sapienza taoista mascherata in lazzi in vernacolo partenopeo. Solo un ricercatore consapevole e ironico come Igort poteva nascondere in bocca a un anziano killer napoletano che sorseggia un caffè dopo una carneficina una splendida allegoria dal sapore gurdjieffiano (ovvero, il titolo della storia).
I pedanti professori  ed  i  fissati  del genere  noir  e dei film  sule mafie potrebbero obiettare circa una certa lentezza nel ritmo, soprattutto iniziale, ma  <<  non si può relegare 5 è il numero perfetto alla categoria noir: se lo si vede in quell’ottica, è chiaro che non ha i tempi adrenalinici di una macelleria tarantiniana.>>   non concordo la tesi  di  Adriano ercolani  .  Ma la bellezza del film è altrove, è un’opera filosofica, una meditazione sulla vanità dell’apparenza mascherata da noir, prova ne sia come, nel momento dell’apice parossistico della vendetta il protagonista si trasformi in un Meursault o  in  Edmond Dantès  de   Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas. , Lo Straniero camusiano, al contrario. Un film che rimarrà al contrario, delle sciocche polemiche che hanno accompagnato una frase (meno felice di quella citata) di Servillo. Ma, si sa, in Italia ogni giorno c’è un torneo di volpi, riunite attorno ad ogni nuovo grappolo d’uva. Alcuni passano la vita a tirare fango, altri a estrarre diamanti . Un film bellissimo  ,  poetico , malinconico  , vedere  soprattuttto le scene  con la pioggia   . Azzecate le musiche  della colonna sonora    . 
Infatti    concordo    con  questa  bellissima   recensione  di  https://www.fumettologica.it/
Citando l’amico André Bazin, Jean-Luc Godard sosteneva che «il cinema sostituisce al nostro sguardo un mondo che si accorda ai nostri desideri». Il fumettista Igort, al secolo Igor Tuveri, ha ben chiara questa lezione quando debutta alla regia per adattare il suo graphic novel 5 è il numero perfetto. Il suo noir napoletano si discosta da modelli cinematografici e televisivi recenti – Gomorra ed epigoni – e dalle loro pretese di trasporre e narrativizzare il reale. Questo non è cinema verité, ma cinema che racconta, reinventa e seduce, inquadrando una sequela di immaginari più o meno condivisi attraverso la lente distorcente del fumetto [...]

Una  storia    d'altro tempi ,  nella  sua  visione   sembra     tornare  indietro  agli  anni  30 dl  secolo   scorso   .Infatti   5 è il numero perfetto è una storia fatta di storie, un vero e proprio racconto dei racconti, per riprendere un altro fortunato lungometraggio partenopeo. Il film offre allo spettatore un sofisticato pastiche di suggestioni cinematografiche, letterarie, fumettistiche e finanche geografiche.
5 numero perfetto film
Incontri sincretici, a seguire il leitmotiv della produzione dell’autore: da Dick Tracy e Batman a Kriminal, dal noir di Howard Hawks, Fritz Lang, Jean-Pierre Melville al wuxia e Heroic bloodshed da Hong Kong, passando per il cinema italiano di genere e quello non di genere, volendo d’autore, quello di Michelangelo Antonioni e Federico Fellini, o quello di Paolo Sorrentino evocato meta-cinematograficamente dall’incedere sommesso e dai monologhi di Toni Servillo. Praticamente  , ai più sembrerà banale  ,  è riuscito a   dare  forma  (  credo che  de  andrè o i suoi eredi     gli avrebbero   se  richiesto   concesso i  diritti per  la  canzone )   alla canzone,  in questo momento  in canna    nel  mio stereo  don Raffaè di  fabrizio de  Andrè  . Cosi  come credo     che se  la Bonelli cambiasse  idea   e   abbatesse    il  suo ultimo  tabù  di genere   pubblicasse    graphic  novel dovrà tenere  conto  di lui  . Cocludo   confermando    quanto  dice sempre  ilsito     fumettologica  


<< [...]  Nel 2002, parlando del Peppino Lo Cicero fumettistico, Igort diceva «ho l’impressione che questo personaggio vivrà a lungo, ho in mente altre storie. Altre atmosfere, altri tic che forse contribuiranno a renderlo più umano, più vicino». E nel cinema, forse, ha trovato la sua destinazione ideale, la sua umanità, il suo Parador. >>

  Buona  visione







7.5.20

anche le tradizioni si possono adeguare al coronavirus il caso del costume è quello tradizionale di Calangianus (ribucculata), gruppo folk “lu rizzatu caragnanesu».

un  grazie  al  compaesano e  compagno di    strada    antonio masoni del sito  Gallura news    a   cui  ho preso la notizia  sotto  riportata 


https://www.galluranews.org/


La mascherina artistica nasce in una fase della vita di tutti nella quale ci si ritrova spesso a riempire il tempo nel modo migliore possibile. Da ieri ci si può impegnare nello sport, nelle uscite d’evasione sempre nel rispetto delle misure vigenti ma accade anche che le persone di talento, più creative e abili di altre, lo impegnino nella creazione di piccole preziosità. Di mascherine facciali bizzarre in questi mesi se ne son viste tante. In tantissimi, quando era tangibile la loro mancanza come presidio fondamentale per evitare il contagio, si sono adoperati per crearsele da se. È stato bello affidarsi alla generosità di chi lo ha fatto generosamente per gli altri.
Caterina Romano, che ha studiato all’Accademia delle Belle Arti, nativa di Calangianus, dispone nel suo patrimonio di raffinato talento, anche doti artistiche non da poco. Ha pensato bene, per riempire il tempo infinito che tutti trascorriamo fra le mura domestiche, di mettersi all’opera per qualcosa di estremamente pregiato, destinato, come lei stessa ci dice, ad impreziosire l’abito folkloristico del gruppo del suo paese. Magari, chissà, si potrà anche esibire appena saranno possibili eventi all’aperto.

«La mascherina artistica nasce per le donne sarde, forti, fiere e solide»

«Il popolo Sardo non ha paura, si adegua, è resiliente. Cambia a seconda delle situazioni e non abbandona mai le sue tradizioni, le sue radici ma le trasforma tenendole salde e vive. In questa occasione di divisione e solitudine immagino le donne forti, orgogliose e tenaci del passato resistere e combattere. Le immagino risolute, decise e pronte ad accogliere il cambiamento che inesorabilmente incombe. Noi siamo quelle donne, noi siamo quegli uomini. Non abbandoniamo le nostre radici ma impariamo ad adeguarci a questo momento! Le mascherine sono realizzate in broccato sardo da me. La modella è Giacomina Ciaffia, e il costume è quello tradizionale di Calangianus (ribucculata), gruppo folk “lu rizzatu caragnanesu».
Una proposta che affonda le sue radici nell’orgoglio dei sardi che mai rinunciano, nei loro abiti tradizionali, a mostrare la fierezza della loro indole ma anche la bellezza e la ricchezza delle loro vesti.

«Naturalmente – ci dice Caterina – « Le mascherine sono disponibili su commissione contattandomi su facebook, hanno un prezzo di 20€. Naturalmente non sono “beni di prima necessità”, sono più un vezzo e una visione per un ipotetico ritorno al lavoro dei gruppi folk».

Addio a Mauro Morandi, «Robinson Crusoe contemporaneo»,ed ex custode dell'isola di Budelli .

da msn.it  Addio a Mauro Morandi, «Robinson Crusoe contemporaneo», originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto da solo nella piccola is...