infatti concord con il mio contatto Facebook
dalla loro vanagloria.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
Dove sono i garantisti, tra commentatori e politici, che invocavano ispettori e sanzioni quando le fughe di notizie (presunte) riguardano i politici, come è accaduto – solo per citare uno dei casi più recenti – per i giornali che hanno riportato i nomi degli indagati nell’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid della Procura di Bergamo? Dove si sono rintanati i sacerdoti della tutela della privacy, che fine hanno fatto i loro anatemi contro la pubblicazione di verbali e intercettazioni? Saremmo curiosi di capire le ragioni del loro silenzio di fronte allo stillicidio dell’ostensione di ogni particolare della vita e della morte della povera Giulia Tramontano, il cui massacro e le cui vicende intime, e quelle del suo assassino Alessandro Impagnatiello, sono sviscerate in ogni dettaglio tramite le carte giudiziarie.
Come sapranno i nostri più affezionati lettori,
DOVE SONO GLI ALFIERI DI PRIVACY E GARANTISMO
sostiene che le notizie vadano pubblicate sempre e comunque, appena se ne viene a conoscenza, e specie se di rilevanza pubblica, come quando riguardano i rappresentanti delle istituzioni. Chi scrive nell’estate del 2015 fu perquisito due volte dalla Procura di Napoli come conseguenza della pubblicazione di un’intercettazione dell’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi. Era contenuta in un’informativa di un’inchiesta di quella stessa procura, consegnata agli avvocati dai magistrati medesimi. Quindi nessun un atto non ostensibile. Eppure in quel caso fu avviata, con enorme dispendio di mezzi e di uomini dell’antimafia (addirittura?), una controinchiesta che aveva un unico scopo: scoprire come quelle carte fossero finite nelle mani di un giornalista, tentando pure di individuarne le fonti. Forse perché in quel caso l’intercettazione riguardava l’uomo più potente d’italia e non un privato cittadino, pur se accusato di omicidio? L’articolo sull’intercettazione dell’allora premier suscitò grande indignazione, secondo quello strano principio per cui i diritti e le garanzie di un politico valgono più di quelli di un assassino.
foto di 𝓫𝔂 𝓿𝓲𝔃𝓮𝓻𝓼𝓴𝓪𝔂𝓪 presa da https://www.linkedin.com/in/silvia-serra-94955a203 |
Ci sono voluti dieci anni, meno del solito visto le lunghezze bibliche ed infinite del nostro sistema giudiziario ma alla fine è arrivata la sentenza: Roberto Calderoli è stato condannato a 7 mesi per diffamazione aggravata dalla matrice razziale per aver definito l’allora ministra Cecile Kyenge “orango”. Dieci anni per 7 mesi di pena (che, per altro, non
sconterà mai purtroppo ) sono uno schiaffo a chi il razzismo lo ha subito e a chi lo combatte. Ma soprattutto per il fatto che oggi, come “premio”, Calderoli è pure diventato ministro, mentre Kyenge è scomparsa dalla vita politica. Oggi che la giustizia punisce una frase razzista, il razzismo è stato istituzionalizzato, diventato maggioranza e poi governo e i ministri parlano addirittura di “sostituzione etnica” ed e sminuiscono ed deriso i valori fondanti delle nostre istituzioni di cui essi stessi fanno parte .Ma un principio, oggi, è stato segnato, almeno quello.anche se :<< Macché condanna!! È fasulla!!! Non fa neanche un giorno di prigione e non è menzionata nella fedina penale!! Ma è membro parlamentare! Che schifo !! >> ( Da un commento sulla mia bacheca di Facebook ) .Alessandro Borghi e Luca Marinelli in un fotogramma del film |
con questi due post non miei ma che mi trovano d'accordo , d'altronde per chi ancora non
lo avesse capito lo spirito del blog e delle appendici social è anche questo , concludo fino al prossimo femminicidio 😡😠 di parlare di tale tematica di cui faccio fatica nonostante combatta tutti i giorni contro il maschio alfa che è in me .Inno italiano detto "Inno di Mameli" ma il vero titolo è: Canto degli Italiani e fin qui niente
LEGGI
tra i tanti bla .... bla ... sull'ennessimo cas fmminicido , reso ancora più brutale per il fatto che fosse al 7 mese di gravidanza , c'è anche ipocrisia da parte dei vicini di casa o di condominio
E' vero che dovrei non parlarne più e parlare d'altro magari di cose più importanti perchè come ho detto precedentement...