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21.7.23

la morte ed i suoi usi il caso dello scontro fra salvini e il marito di Feliciana Chimenti e il mio fra i pro e contro il titolo d'eroe a Fabrizio Quattrocchi

 Accade che una donna di 44 anni, un’artigiana e imprenditrice di nome Feliciana, sia morta per una grave malattia e, secondo alcuni giornali, mi pare  l'edizione  di bari della repubblica,  si sarebbe sacrificata rifiutando le cure per salvare la sua secondogenita.
Al che Matteo Salvini non ha trovato di meglio da fare che cavalcare, al solito, la notizia poi  risultata  non vera   - o meglio, la fake news - sui social.
Gli ha risposto il marito di Feliciana, Gabriele, con una splendida lettera aperta che merita di essere letta tutta, fino in fondo, e che smonta il più becero salvinismo dalla A alla Z.

Ciao Matteo Salvini,

innanzitutto mi presento, sono Gabriele, il marito di Feliciana.
Da un po', causa "vicissitudini familiari", ho deciso di sospendere il mio unico account social (facebook), motivo per cui mi sono fatto "prestare questo spazio" dagli amici della libreria Zaum (che ringrazio di cuore).
Sto già attraversando il periodo più buio della mia vita, in più, leggere articoli "giornalettistici" su mia moglie, come quelli pubblicati sul web dal :  Messaggero, Leggo, L'edicola del sud, Gazzetta del Mezzogiorno, Telebari, Il nuovo quotidiano di Puglia, Il giornale di Puglia (probabilmente ce ne saranno anche altri simili che non ho letto) è come girare il coltello nella piaga. Roba da sadici e/o cacciatori di like.
Metà del tuo post è un virgolettato che riprende le "grandi" testate succitate, le quali (come te o il tuo "web staff") hanno avuto poca cura nello scegliere le "fonti", o peggio ancora, le "grandi" testate hanno voluto "romanzare" appositamente la cosa per qualche click in più.
Allora :
1) Mia moglie ha scoperto "la cosa" solo dopo aver partorito la nostra secondogenita;
2) Si è sempre sottoposta a tutte le cure previste.
L'amore di mia moglie era, ed è immenso, verso i nostri figli, verso di me e verso gli "ultimi", i più sfortunati, tipo quelli che si imbarcano perché hanno 2 alternative:
a) morire a casa propria di fame/stenti/guerra
b) imbarcarsi (essendo anche al corrente dei rischi del viaggio) nel tentativo di "svoltare" e cambiare vita.
Noi (io e la mia famiglia), siamo il tuo OPPOSTO: bianco/nero, nord/sud, destra/sinistra, salato/dolce.
Per cui, se mai dovessimo stilare un elenco di persone da cui non vogliamo abbracci/pietà/compassione, non te la prendere, ma il tuo nome sarebbe sicuramente sul podio.
Un'ultima cosa, sai la bambina da voi citata come si chiama?CAROLA.Nome ispirato da 3 guerriere, le due nonne (Carmelina/Laura) e Carola Rackete!
Te la ricordi, vero ? Vado, devo ricomporre i pezzi


il secondo    caso  è questo mio  paragone   fra  la morte dell'autista di  Autobus   che mentre   colpito  da  un infarto sul  lavoro è   riuscito   a fermare  il mezzo    senza  uscire  di strada  salvando  tutti i passeggeri     e  quella   Fabrizio Quattrocchi (Catania, 9 maggio 1968 – Iraq, 14 aprile 2004) è stato una guardia di sicurezza privata italiana.Fu rapito e ucciso in Iraq, dove lavorava per una compagnia di sicurezza, e venne insignito di una medaglia d'oro al valor civile alla memoria. ... segue Fabrizio Quattrocchi - Wikipedia



repubblica   20 LUGLIO 2023 ALLE 17:34


Autista di autobus ha un infarto ma prima di morire salva i passeggeri

Autista di autobus ha un infarto ma prima di morire salva i passeggeri
Si chiamava Michele Mazza e aveva 50 anni il conducente di Tiriolo (Catanzaro) che è riuscito ad accostare il veicolo che stava guidando, prima di spirare





È stato colpito da un infarto mentre era alla guida di un pullman ma ha avuto la forza e la prontezza di accostare il mezzo e mettere in salvo i passeggeri prima di spirare. Sta suscitando profonda commozione in Calabria la storia di Michele Mazza, 50enne di Tiriolo (Catanzaro), che oggi è morto in località Sarrottino dopo aver accusato un malore mentre stava guidando un autobus di linea. Accortosi di stare male, Mazza ha avuto la lucidità di accostarsi con l'autobus e di fermarsi prima di causare un incidente con conseguenze probabilmente molto gravi, quindi si è accasciato a terra ed è morto. Immediati i tentativi di soccorso di alcuni passeggeri ma per il 50enne non c'è stato nulla da fare.

20 luglio alle ore 19:00 
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questo è un eroe non chi si toglie un capuccio quando è sequestrato da un gruppo terroristico in armi sapendo poi che lo avrebbero ucciso come è appunto avvenuto

 ecco la  risposta   
 
  • Gavino Deidda
    Avrei voluto vedere te che sputi sentenze affrontare la morta con l'orgoglio e la dignità di chi quel giorno si ha tolto quel famoso cappuccio
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      Giuseppe Scano
      Gavino Deidda gnità ed orgoglio è quando sai che devi essere ucciso o sai che stai morendo come il caso dell'autista ed l'affronti o reagendo o non reagendo dipende dal caso e se te lo permettono o danno il tempo di poter reagire non che fai lo stupido e ti fai uccidere apposta come ha fatto lui facendosi uccidere sfidandoli << vi faccio vedere come muore un italiano >>. Infatti stranamente gli altri che erano con lui , anch'essi minacciati e co i mitra puntati e legati come lui sono rimasti vivi
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  • Giovanna Brazzale
    Mi sembra un paragone alquanto assurdo.
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Autore
Giuseppe Scano
Giovanna Brazzale  non sto paragonando le due morti , ma il fatto che uno solo perchè s'è fatto uccidere togliendosi la benda viene definto eroe e gli viene data la medaglia d'oro

                      [...] Le critiche al conferimento dell'onorificenza

Il conferimento della medaglia al valor civile, avvenuto durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 2006, suscitò vive proteste da parte dei congiunti dei militari italiani morti negli attentati di Nāṣiriya, non insigniti di una decorazione di pari prestigio.Tra questi, Maria Cimino, madre del caporalmaggiore scelto Emanuele Ferraro, dell'esercito italiano, la quale ha protestato verso il presidente della Repubblica Ciampi per la disparità di trattamento riservato a Fabrizio Quattrocchi e ai caduti di Nassiriya[28]. Analoga protesta è giunta dal figlio del brigadiere dei Carabinieri Domenico Intravaia, caduto nell'attentato di Nassiriya[29], e da Paola Cohen Gialli, vedova del maresciallo dei Carabinieri Enzo Fregosi, ucciso nell'attentato del 12 novembre 2003, la quale ha dichiarato:«Non ho nulla contro Quattrocchi, anzi. A noi non interessa il lato finanziario della vicenda perché non vogliamo la medaglia d'oro per ottenere il vitalizio, ma per avere un riconoscimento perenne a chi è morto mentre serviva il proprio Paese e contribuiva a far rinascere la democrazia in Iraq. Ai nostri carabinieri non è stato dato niente e a Quattrocchi la medaglia d'oro. È un'assurdità»La concessione della Medaglia d'oro al valor militare è tuttavia prevista limitatamente a "coloro i quali, per compiere un atto di ardimento che avrebbe potuto omettersi senza mancare al dovere ed all'onore, abbiano affrontato scientemente, con insigne coraggio e con felice iniziativa, un grave e manifesto rischio personale in imprese belliche", e come tale non è stata considerata applicabile alle vittime dell'attentato di Nāṣiriya. La concessione della Medaglia d'oro al valore civile è invece prevista per "premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore", un contesto che è stato considerato pertinente alle circostanze della morte di Quattrocchi.I congiunti dei militari caduti a Nassirya hanno percepito come insufficiente e artificiosa la "Croce d'Onore alle vittime di terrorismo" loro attribuita, una decorazione istituita nel 2005. La Croce d'Onore è presente tra le decorazioni elencate presso il sito del Quirinale dedicato alle onorificenze italiane[35], con l'elenco dei nomi degli insigniti.Solidarietà alla posizione dei familiari dei caduti di Nassiriya fu espressa anche da esponenti politici e da giornalisti, come Giuliana Sgrena (che affermò che Quattrocchi non meritava alcuna onorificenza) e da Rosa Villecco, vedova di Nicola Calipari e deputata dei Democratici di Sinistra, che in un'intervista televisiva con Mario Adinolfi dichiarò che Quattrocchi "si è trovato" in Iraq per problemi di disoccupazione qui in Italia e non è la stessa cosa di chi era lì a servire lo Stato, ecco perché il rammarico dei parenti delle vittime di Nassiriya è comprensibile" e, riguardo alla famosa frase pronunciata in punto di morte, "viene caricata di significati, ma non è lì la dignità di un Paese". Per quanto riguarda il conferimento dell'onorificenza, infine, la signora Villecco affermò che "La destra attualmente ha bisogno di creare eroi, ma è sbagliato servirsi di un ragazzo che era semplicemente andato a cercarsi un lavoro".




mentre il secondo ( l'autista ) è morto per salvare vite non è considerato eroe e subito dimenticato e neppure proposto per una🎖o onorificenza

la discussione  è  ancora in    corso  visto    che  attendo la  replica  sia   di  Gavino  sia    Giovanna    ,  se  ineressati    a dire  la  vostra    contro di me   e  a  suo  favore  o  viceversa   eccovi  il  link   
Giuseppe Scano - questo è un eroe non chi si toglie un... | Facebook









con questo è tutto alla prossima

20.7.23

Botteghe storiche a sassari , Mangatia . Cento anni di vita passati tra mille bontà

 da  la  nuova  saregna  del 17\7\2023



ma prima di modficare le leggi sui reati di mafia ci pensano o fanno finita solo per fare parata e gazzosa a cosa ha vissuto e vive questo paese ora che le mafie sono ovunque non più solo al sud ?

 dopo   la  firma   del decreto che  abolisce  il reato dell'abuso d'uffico   e la proposta  (  speriamo resti  una  proposta per tranquillizzare  i sodali mafiosi )    in ricordo delle   stragi  del 1992     di abolire il reato   d'associazione    mafiosa   e il  solito pistolotto ipocrita  «Combattiamo le zone grigie»  che  vie  pronunciato ogni   anno     all'anniverario  di Facone  e Borselino ,   mi chiedo   la stessa   del titolo  del blog  e  del    post   , vedere  sotto , di 

  Leonardo Cecchi 

Quando qualcuno dice di voler mettere mano ai reati per mafia, depotenziandoli, dovrebbe pensare a cosa ha vissuto e vive questo Paese.

Era il 20 luglio quando questi tre ragazzi furono crivellati con oltre 40 colpi di fucile mitragliatore. Si chiamavano Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio e Salvatore De Falco. Avevano tutti vent’anni o poco più. Erano semplici tirocinanti in un pastificio a Pomigliano d’Arco. Avevano da poco vinto una borsa di lavoro e stavano imparando il mestiere, con la speranza di venire assunti. Tutti e tre bravi ragazzi, nessuno aveva a che fare con la camorra. Il 20 luglio, mentre prendevano un caffè in pausa pranzo al bar vicino lo stabilimento, un commando di camorristi fermò la macchina davanti a quel bar, aprì il fuoco e li uccise tutti. La “colpa” fu della Y10 di uno dei tre, scambiata per quella di un camorrista di un clan rivale. Y10 che, pensate, non era neppure sua, ma del padre, che gliel’aveva prestata per andare a lavoro. Quei ragazzi vivevano con i genitori e non potevano neppure permettersi un’auto. Come sempre, dopo la strage la camorra iniziò a diffondere bugie sul loro conto. A infangarne la memoria.Furono i colleghi della fabbrica a opporsi, a fare quadrato e a difendere la loro memoria, mettendo un freno alle bugie che già iniziavano a girare sul loro conto. Uccisi a vent’anni per uno scambio di persona. Oggi avrebbero famiglia. Ci pensi chi parla di modificare le leggi sulla mafia.

18.7.23

VIA D'AMELIO 1992 -2023 MIO RICORDO PERSONALE

 



Non ho   appreso ,  a  differenza  di quella  di   capaci  ,  in diretta la  notizia   della  strage di via  d'amelio  . Ma il ricordo   del  fatto e  di cosa stessi  facendo quel giorno e  di come  appresi la  notizia   è  ancora  vivo in me   dopo  31  anni . Cosi come   sono  impressi     gli eventi  successivi  .Infatti ricordo   che  era  con mio padre  e mio fratello a  raccogliere   bacche    di mirto  per  farne  delle piante . La macchina  era  lontana  e la radio era  spenta  .  Quando  tornati    a  casa dei nonni  materni       vedi  in  tv le immagini    della  edizione    straordinaria  rai  . Rimasi  scioccato , sgomentato ,  e mi misi a piangere  Era come   se  fossi   li  sul  luogo      della  strage  descritto   in maniera  ottimale   nella  6 puntata  del podcast  del Fatto quotidiano   Mattanza. Cosi  come   ricordo  , man mano  che   ascoltano   le  puntate  del podcat prima citato  ,  i depstaggi  ,  gli occultamenti  ed  i retroscena  dela  strage  di stato 


17.7.23

combattere il sessimo ma senza esagerare o scadere nel ridicolo come il caso della La Federginnastica svizzera ha iniziato la sua singolare crociata contro la sessualizzazione di alcuni esercizi:












da
Santa Spanò
· Iniziamo questa settimana con notizie talmente assurde da essere vere , e di sicuro non possiamo dare la colpa al caldo. La Federginnastica svizzera ha iniziato la sua singolare crociata contro la sessualizzazione di alcuni esercizi:
Basta foto di ginnaste in spaccata oppure a gambe divaricate che potrebbero attirare l'attenzione sull'inguine delle atlete. Un effetto positivo la notizia lo ha avuto, mi sono raggelata .
[...]La Federazione svizzera ha fissato un codice molto severo al quale i reporter dovranno uniformarsi per proteggere le ragazze dalla diffusione di immagini definite “eticamente sensibili”. Non sarà più possibile scattare determinate foto se non da angolazioni consone...pena il ritiro dell'accredito e l'estromissione dalle competizioni...
continua su: https://www.fanpage.it/.../mai-piu-foto-a-gambe.../
https://www.fanpage.it/

uso strumentale dei salvinisti e affini della lotta al politicamente corretto ed omologazione culturale

 Un conto    è come  ho  scritto    io  su fb  


Ecco a voi la #Biancaneve politicamente corretta che non ha bisogno del Principe perché se la sa cavare da sola. E ovviamente con nani che non sono nani ma 7 esseri di 7 etnie diverse.


E questa sarebbe la modernità ?

un altro è il combattere in modo strumentale ed malpancista l'omologazione culturale ed il politicamente corretto per cercare appoggio della destra più estrema ed becera e non solo ,di un tema complesso come quello da parte



del cazzaro verde ed dei suoi fans

maiorca e figlia interrupero la loro immersione per salvare dei delfini

 da  
Your Edu Action
 2 ore •

Enzo Maiorca immerso nel caldo mare di Siracusa parlava a poca distanza con la figlia Rossana che era sulla barca pronta anch’essa ad immergersi, all’improvviso si sentì colpire leggermente alle spalle, si girò e vide un delfino. Capì subito che l’animale non voleva giocare, ma esprimere qualcos’altro. Il delfino infatti si allontanò e Maiorca lo seguì a nuoto.  Poi l’animale si immerse e lo stesso fece Enzo, a circa 12 metri di profondità impigliato in una rete di una spadara abbandonata c’era un altro delfino. Maiorca emerse rapidamente e chiamò a gran voce la figlia perché lo raggiungesse con i due coltelli da sub che erano nella barca.In pochissimi minuti i due esperti sub riuscirono a liberare il delfino impigliato nella rete, il quale allo stremo delle sue forze riuscì ad emergere e, emettendo un quasi “grido umano”, così lo descrisse Maiorca, riuscì a respirare. (Un delfino può resistere sott’acqua non oltre 10 minuti, dopodiché affoga).Il delfino liberato restò un po’ stordito in acqua, controllato da Enzo, Rossana e l’altro delfino. Poi si riprese e, sorpresa! Si scoprì che era una delfina perché da li a poco partorì un piccolo.Mamma e cucciolo si allontanarono mentre, il delfino maschio fece un giro intorno ai due umani e si fermò un attimo davanti ad Enzo Maiorca, gli diede un colpetto, come fosse un bacio, sulla sua guancia a mò di gratitudine e poi si allontanò.Questa meravigliosa storia commosse tutti i presenti che si alzarono in piedi per un lungo e caloroso applauso. Enzo Maiorca terminò il suo intervento dicendo che: “ fin quando l’uomo non avrà imparato a rispettare e a dialogare con il mondo animale, non potrà mai conoscere il suo vero ruolo su questa Terra”.

Apprezzamenti osceni sulle atlete e commenti razzisti: il caso dei telecronisti Rai al mondiale di tuffi.

E'  vero che  in tutti noi ( sottoscritto compreso ) a prescindere : dal livello d'istruzione e formazione culturale è presente un maschio alfa cioè propenso a simili battute . Ma la maggioranza sa quando e come dirle . Ma soprattutto se si è , come il caso di uno di questi giornalisti ( o pseudo tali ) , già stati cazziati ed ha subito provvedimenti disciplinari , si cerca di non essere recidivi .E se lo si è s'inventano scuse migliori o si stata zitti si fa più bella figura visto che la gente dimentica in fretta . cosi gli si da un pretesto per ricordare e continuare a parlarene ed a straparlarne. .... Da uomo che lotta e cerca di tnere a freno il suo maschio alfa non riesco a dire altro ed preferisco lasciare la parola a chi è più avanti me in tale processo di liberazione .

da
22 m 

Peggio dei “telecronisti” Rai dei tuffi che pensano di essere al bar sono le centinaia, migliaia di commenti che li stanno difendendo sui social e addirittura li incensano in nome di un presunta e inesistente censura del politicamente corretto. Non esiste alcuna libertà di vomitare frasi sessiste (“Le donne a letto sono tutte uguali”), becerate maschiliste (“Gli uomini devono studiare sette note, le donne solo tre: Sì La Do”), razzismo nei confronti dei cinesi, bodyshaming (“Le olandesi sono grosse”). Il tutto dopo vari precedenti di uno dei due (mai sanzionati) e addirittura gli auguri a Hitler in occasione dell’anniversario della nascita. Ma chi l’avrebbe mai detto??La buona notizia è che entrambi sono già stati sospesi e torneranno a casa.La cattiva è che ci sia voluto tutto questo tempo.La pessima è che, per questo, sono già diventati martiri ed eroi.Prima Facci, poi Insegno, ora questi. Ma, di preciso, cosa abbiamo fatto per meritare un Servizio pubblico così indecente?

Pietro Sedda il designer, artista e tatuatore di fama mondiale racconta i suoi nuovi progetti

   Dopo  la  morte  nei  giorno scorsi  all'età  di  80 anni   di  Maurizio Fercioni ( foto sotto  a  sinistra )  considerato il primo t...