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28.10.12

ricette vegane per halloween

molti miei amici\che vegani  mi hanno perchè mentre a natale   e pasqua   avevo fatto un post  con ricette vegane non ripetessi la cosa  anche per halloween 
eccoli accontentati 

Hai impegni per Halloween? Se stai pensando a una cena tra amici, perché non invitare anche la sostenibilità a casa tua? La zucca è il simbolo della festa di Halloween quindi non può assolutamente mancare a tavola per insaporire tante pietanze. È una verdura di stagione e se coltivata senza pesticidi, è anche in linea con i principi della sostenibilità ambientale.
 Come organizzare la cena di Halloween. Menù sostenibile
Nella scelta dei prodotti da portare a tavola, optiamo per quelli coltivati nella nostra zona, a chilometro zero e biologici. Nel menù solo frutta e verdura autunnale per cui promossi il sedano, il radicchio, peperoni, cavolfiori, uva. Come aperitivo di benvenuto non dispiacerà al palato tante deliziose frittelle di zucca. Si possono preparare dei primi sfiziosi a base di zucca come per esempio paccheri zucca e scamorza, oppure ravioli di zucca. Per secondo l’ideale sarebbero i peperoni ripieni con provola e verdura rigorosamente di stagione. Il dolce? Una torta di zucca e ricotta non deluderà nessuno.
 Come organizzare la cena di Halloween. Le decorazioni
Le decorazioni di Halloween non devono certo mancare, stando sempre attenti a non nuocere all’ambiente. Che ne dite di una bella zucca a centrotavola? Magari con l’aggiunta di alcune candele di diverse altezze, così da creare un’atmosfera particolare. Hai una tovaglia rovinata e non sai come utilizzarla? Ecco, basta strapparla un po’ di più ed è pronta per la serata. E’ più indicato utilizzare un copritavolo di colore nero o scuro e poi poggiarci sopra la tovaglia logora. Non servono tante decorazioni, basta disseminare candele in giro così da creare l’atmosfera giusta.
 Come organizzare la cena di Halloween. Il riciclo
Prima di acquistare piatti e bicchieri di plastica assicuriamoci che siano prodotti 100% riciclabili o compostabili. Minimizza gli sprechi e valuta se puoi riciclare qualcosa prima di acquistare. Per esempio l’abito, sicuramente in armadio avrai qualcosa che avresti giurato di non mettere più. Ecco, è arrivato il momento di indossarlo, magari con qualche strappo di troppo. Sicuramente non rimpiangerai di averlo rovinato.

Pubblicato da Anna De Simone il 21 ottobre 2012

ecco  alcune ricette  tratte  da    http://www.ecoblog.it

zucca contenitore
Oggi vi proponiamo una ricetta di Halloween vegan (ma è perfetta comunque in questa stagione anche se non lo festeggerete) che utilizza ogni parte della zucca ed unisce al gusto un aspetto irresistibile. Parliamo della vellutata di zucca servita nella zucca stessa, buona e originale. La ricetta è della LAV, portale Cambiamenu. Per utilizzare la zucca come contenitore dobbiamo inserirla in forno impostando una temperatura di 200° scoperchiata per 30/45 minuti circa, la polpa verrà così via più facilmente senza doverci lussare una spalla.
Teniamo da parte il contenitore-zucca ben ripulito e tagliamo in piccoli pezzi la polpa (ce ne occorrono circa 500 grammi). Procuriamoci anche:
  • un bicchiere di latte di soia o panna di soia (se useremo la panna invece del latte la crema verrà più saporita);
  • due patate;
  • una cipolla;
  • brodo vegetale quanto basta;
  • olio extravergine d’oliva;
  • sale;
  • pepe;
  • prezzemolo tritato;
  • pepe bianco.

Le dosi di questi ingredienti sono da intendersi per una ricetta per quattro persone, raddoppiate o dimezzate a seconda delle vostre esigenze. Procediamo pelando le due patate e tagliandole a tocchetti. Teniamole da parte ed affettiamo finemente la cipolla, riponendola in una padella a soffriggere a fuoco lento con un po’ di olio extravergine d’oliva. A questo punto aggiungiamo le patate e la zucca e lasciamo insaporire il tutto per qualche minuto.
Ora aggiungiamo il nostro brodo vegetale e lasciamo cuocere per 35-40 minuti circa, poi frulliamo il tutto con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema densa e ben amalgamata ed aggiungiamo il latte di soia o la panna di soia, lasciando bollire per altri dieci minuti. A questo punto non resta che regolare di sale, spolverare con una manciata di pepe bianco ed il prezzemolo tritato. Versiamo la nostra vellutata nella zucca ripulita e serviamo ancora calda. Bon appétit!

 

Ricette di Halloween per bambini con spaventosi ingredienti vegani



decorazioni cibo halloween vegan
Chicchi di mais, verdi ed innocenti pisellini, ceci, lenticchie e spinaci: se vi sembrano solo innocui e sani ingredienti vegani, ricredetevi perché per questo Halloween potete compiere un’impresa eroica: far mangiare le verdure ed i legumi ai bambini senza fatica e con tanto divertimento (da parte nostra nel preparare il piatto, da parte loro nel gustarsi la spaventosa creazione!).
Tra le tante ricette di Halloween creative proposte dai blog vegani un’idea facile da realizzare a casa, con ingredienti facilmente reperibili, è l’Happy Skeleton. La ricetta è dello chef Nello di Vegan Blog. Bisogna frullare insieme ceci e lenticchie cotte per ottenere lo sfondo, inquietante e marroncino, del nostro piatto.
Con gli spinaci cotti, invece, vanno creati i contorni del nostro scheletro, è facile anche per i meno abili nelle composizioni con il cibo, basta guardare il piatto finito. I più creativi potranno creare delle varianti, lasciandosi ispirare al momento.
Una volta creati i contorni, lo scheletro di Halloween vegan inizia a prendere forma. Non resta che inserire i pisellini nell’incavo degli occhi ed i chicchi di mais a creare una raccapricciante fila di denti gialli. Lo scheletro vegan di Halloween è pronto! I bambini mangeranno gli spinaci senza più paura? Chi lo sa, provate!
Se siete alla ricerca di ispirazione per altri spaventosi piatti di Halloween vegani, create pure torte, biscotti, primi e secondi con le vostre solite ricette cruelty free e dategli una forma spaventosa, aggiungendo dettagli mostruosi e inserendole in un ambiente ancor più spettrale con le decorazioni fai da te.
Potete creare dei fantasmini con fiocchi di purè di patate, con occhi iniettati di sangue (salsa di pomodoro!). E ancora una polpetta che diventa una tomba con attorno sempre i nostri spiriti di patata! Oppure dei bei pancakes a forma di pipistrello! Di seguito una gallery con qualche idea, poi sbizzarritevi con gli ingredienti e le composizioni che più vi ispirano, crudeli solo nella forma e non nella sostanza! Buon Halloween vegan!
Ricette vegan Halloween Ricette vegan Halloween Ricette vegan Halloween Ricette vegan Halloween Ricette vegan Halloween


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Halloween le ricette   
http://wingitvegan.blogspot.it/
www.alice.tv Idee per festeggiare Halloween decine di piatti per la tua cena 
Idee Viaggio Halloween


Silenzio d'ottobre



Tardi t'amai,
o bellezza piana e solenne,
vaporosa nel risveglio
e lenta nelle ore.
Sei l'abbandono,
la placida accoratezza,
l'eco di verdi case
in gherigli di pensieri,
sei immota e stinta
come ala gualcita,
un uccello solatio
nel candore tiepido
di smorti abbaini.

27.10.12

Bella Mariposas di Salvatore Mereu anticipazioni \ SPOILER

  Era  da tempo , forse perchè  non c'era  nessun  film  che  m'attirasse  , quasi immemorabile che non andavop al cinema . Ebbene ieri sono andato  a vedere la prima di Bellas Mariposas il film diretto da Salvatore Mereu ispirato all'omonimo romanzo di Sergio Atzeni (  foto a  destra  )  pubblicato nel 1996 da Sellerio peraltro mai divenuto definitivo perché la morte ha colto Atzeni prima che potesse rivederlo.
 Il film presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ha ricevuto il Premio Schermi di Qualità " per aver molto efficacemente, adottato il registro della commedia nell'affrontare il tema del degrado delle periferie e del disagio di adolescenti senza prospettive e senza l'appoggio della famiglia".
  Come  per il libro : << Anche se, occorro dirlo, il tono tanto volgare da risultare quasi offensivo e provocatorio è in parte addolcito da un’ironia di fondo non indifferente, a momenti strepitosa (grazie anche a un riuscito mix di italiano, peraltro volutamente malmenato da una grammatica e da una punteggiatura a dir poco carenti >>  ( da libriromanzi.blogspot.it/ )   che  insieme al  sardo-casteddaio, cioè la  variante  di cagliaritana  del campidanese  : << (....) Il cagliaritano (casteddaju) o campidanese comune o cittadino (parlato a Cagliari, e sulla fascia costiera del golfo da Quartu Sant'Elena, Sinnai, nel Campidano dai ceti più elevati e colti e in parte a Iglesias) è spesso adottato come modello di riferimento ed è base del campidanese letterario; tra le caratteristiche fonetiche d>r (giogadori>giogarori, meda>mera); La fascia costiera (escluse le città di Cagliari e Teulada) presenta per ipercorrezione il raddoppio di -l- e -n- (soli>solli, celu>cellu, luna>lunna, manu>mannu, cani>canni, pani>panni). >>  (  da http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_sarda_campidanese  ) . 
 Un film , bello , intenso , con influenze  Felliniane  e  Pasoliniane  , il film  più italiano  di Mereu   che  rispecchia   quanto diceva  Sergio Atzeni  :<< Sono cittadino sardo, italiano, europeo >> . 
Tale  film mostra le contraddizioni del presente - la bambina traviata e la puttana saggia, il marpione e il bulletto di periferia: un , blues struggente e grottesco affresco delle periferie, ma anche per adolescenti per la capacità di evocare quelle sensibilità estreme senza superficialità e effetti speciali, svelando l'atroce bellezza della vita.Un film che  << (...)  L'innocenza negata delle giovanissime protagoniste, Cate e Luna, "più che sorelle", cresciute nei rioni popolari della "città bianca" tra droga e criminalità più o meno organizzata, prostituzione e proposte indecenti, senza rinunciare ai propri sogni diventa metafora di una verità insostenibile, in cui s'insinua il mistero del divino o il gioco del caso che trasforma un omicidio rimescolando le carte del destino. Un film speciale - grazie all'apporto di attori giovanissimi che restituiscono quella freschezza e imperfezione che è propria della vita, in cui ciascuno recita la propria storia senza mai comprenderla a fondo se non troppo tardi né avere il tempo per fare le prove.(...) continua qui >> da   http://www.cagliaripad.it/  .
le  due protagoniste  foto del film tratto  www.filmtv.it
  Nei primi minuti  è tanto   per  i benpensanti  ed i puristi della lingua , evidente (  ma   se  riuscite  a  vincerla   ne  sarete  ricompensati   dalla bellezza  e poetica  del film  )   una  sensazione iniziale, di disgusto e fastidio, la  quale  viene  meno via  via  con  visione  come la  la lettura  del  racconto    tramutata in una sorta di allegra e disincantata partecipazione dello spettatore   Il film presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ha ricevuto il Premio Schermi di Qualità " per aver molto efficacemente, adottato il registro della commedia nell'affrontare il tema del degrado delle periferie e del disagio di adolescenti senza prospettive e senza l'appoggio della famiglia".
Infatti   secondo http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/287236  )   : << mischia stavolta, rispettando i toni di Atzeni, realismo, grottesco, surreale e un tocco di magia (con Micaela Ramazzotti nei panni di una maga veggente). Si racconta senza filtri, in dialoghi che alternano sardo e italiano, ricchi di espressioni molto forti e termini in 'slang', l'impegnativa giornata dell'undicenne Cate (Sara Podda), indipendente e fiera, aspirante cantante famosa ("come Valerio Scanu e Marco Carta, sardi come noi" dice) che nel film parla direttamente al pubblico guardando verso la cinepresa, con l'amica del cuore Luna (Maya Mulas) le bellas mariposas, ('belle farfalle' del titolo) in una giornata di libertà lontano dalla periferia. Insieme vanno al mare, girovagano per Cagliari e tentano di salvare da un pericolo reale, Gigi, il ragazzino per cui Cate ha una cotta.
dalla  rete
Prende vita così un mondo colorato e violento, tra personaggi bizzarri, squallidi, o ancora con una propria innocenza. Cate mette in scena anche la sua famiglia, tra buoni e cattivi. Fra gli altri, una sorella che 'batte', rimasta incinta a 13 anni; un fratello eroinomane, uno aspirante calciatore e uno bullo violento, un 'babbo' falso invalido, bieco ed egoista, e una madre che si fa carico di tutto. Mereu ha trovato le due protagoniste (emozionatissime tanto da limitarsi a sorridere in conferenza stampa) facendo il casting in scuole cagliaritane dove spesso ha anche curato dei laboratori. Il fatto che il film (ancora senza distribuzione) sia in sardo non impensierisce Mereu  ( foto a  sinistra  ) : "Qui non ce n'è meno che in altri miei film. Però per il cinema fuori degli schemi gli spazi in sala sono sempre più ridotti". Ealla fine della proiezione scatta un'ovazione: dieci minuti di applausi.>> Mereu è   riuscito pur  << Puntando sulla recitazione di attori non professionisti ed esordienti, Mereu forse perde in credibilità recitativa ma guadagna in spontaneità, eliminando quell'alone di misuratezza o artificiosità che spesso accompagna le opere con protagonisti dei bambini o degli adolescenti. Sara Podda veste il personaggio di Cate della sfrontatezza necessaria per rendere naturale anche la più bieca situazione che le accade intorno. Le fa da spalla Maya Mulas, una Luna dal sorriso contagioso e dallo sguardo da bambina cresciuta troppo in fretta. Se meno preparati appaiono i ragazzi scelti per le parti maschili (Tonio e Gigi sono fisicamente poco credibili), a compensare arrivano gli esercizi di stile di Luciano Curreli, impegnato nel tragicomico e per certi versi grottesco ruolo del padre di Cate, e di Micaela Ramazzotti, presente per pochi minuti nei panni della conturbante e misteriosa coga Aleni, strega moderna di un mondo ancora troppo chiuso e tribale  >>  nel convergere sullo stesso tema: la linfa di leggerezza che le farfalle traggono dai palazzi / fiori di cemento. 


                                         promo tratto da  http://www.filmtv.it/film/53085/bellas-mariposas/


E sempre  dallo stesso  sito  c'è  la  bellissima recensione    (che  condivido in toto  ) e  che qui riporto senza  commenti  ed  aggiunte mie  Di Spaggy scritta il 06/09/2012 

Adattare per il grande schermo Bellas mariposas, il racconto di Sergio Atzeni, era un'operazione azzardata per varie ragioni. Bellas mariposas è sì un breve racconto di una cinquantina di pagina ma è carico di personaggi, eventi, ambienti e luoghi fortemente denotati. L'io narrante che coincide con il punto di vista della protagonista poteva essere un intralcio per chiunque, così come la scelta di Atzeni di scrivere la sua storia in sardo e senza punteggiatura.
Salvatore Mereu, armato di coraggio e forse anche di una buona dose di ostinazione, è invece riuscito nell'impresa di realizzare un film che, guardando verso il neorealismo, sfrutta il linguaggio visivo moderno (digitale e telecamera a spalla creano un ibrido tra finzione e documentario metropolitano) per collocarsi tra il cinema pasoliniano e quello felliniano. Non è ardito il paragone: raccontando della degradata vita di periferia e fornendo una panoramica della fauna che la popola, Mereu segue i suoi personaggi da vicino, entra nelle loro vite in punta di piedi e ne esce in maniera altrettanto delicata con un finale sospeso tra dimensione reale e onirica.
Sarebbe stato facile puntare sul lato pruriginoso del racconto e tentare la carta dello scandalo. Mereu invece sceglie la via della carezza, prende per mano il personaggio di Cate ed entra nella sua testa.
Con un gioco di rimandi metacinematografici, l'io narrante si trasforma in una continua interazione tra la protagonista e il pubblico, in una sorta di dialogo virtuale in cui si invita lo spettatore ad entrare in scena, sedersi ed ascoltare quello che Cate ha da narrare. Capita sovente che con lo sguardo fisso alla camera, Cate ponga domande a cui dopo cerca di dare risposta o allontani coloro che, invadendo l'inquadratura, la distraggono dal filo della narrazione (prima la sorella Luisella, sul finale anche l'amica/sorella Luna).
Trasferendo la storia ai giorni d'oggi, Mereu restituisce una Cagliari inedita e mai vista sullo schermo. Spiagge, quartieri e vie della città appaiono volutamente anonime, conferendo al racconto una dimensione universale. La periferia cagliaritana potrebbe benissimo essere quella milanese o quella romana: lo squallore e la miseria dei palazzoni di cemento popolari, abitati da famiglie disperate e disparate, non ha geolocalizzazione né forti connotazioni di carattere socioculturale. L'unica peculiarità è data dal fatto che i personaggi vivono le loro condizioni con assoluta normalità, senza farsi carico del dramma dei loro problemi. Droga, sesso tra adolescenti, microcriminalità e deviazione psicologica sono vissute con la spensieratezza dell'adolescenza di Cate. Anche l'omicidio e la morte di una persona vengono filtrati con lo sguardo di una ragazzina, ora intimorita dal perdere l'amore della sua vita ora invece indifferente, quasi contenta, che qualcuno lo faccia fuori dal momento che il "suo" Gigi è interessato a un'altra ragazza.
Nella periferia di Cate non c'è spazio per le leggi dello Stato, la cui presenza è assente, così come non c'è spazio per le leggi della morale: ci si prostituisce a 13 anni, si ottiene da mangiare facendo favoretti sessuali, ci si buca di eroina davanti alle sorelle, ci si lascia masturbare da una ragazzina fin troppo contenta di essere diventata l'oggetto delle pulsioni dell'intero quartiere.
Non c'è neanche speranza, se non quella di Cate di diventare un giorno cantante o di andare a vivere lontano con la sorella e l'amica una.
Ci sono solo due punti fermi: l'amicizia che permette di volare come belle farfalle e il credere nella Vergine Maria, colei che in un atto di carità regala la felliniana apparizione della coga Aleni, la veggente che prevede e soprattutto determina il corso degli eventi.

26.10.12

[halloween in cucina 2 ] halloween sardo


ecco come  promesso  il nostro  halloween  altro  che  quelle fesserie  ( per  altro non tanto  originale, salvo le  zucche  ,da quelli europei  ) il primo articolo viene dall'amica Ele  casula  sul mio https://plus.google.com

non potendo  copia e  incollarlo  ne  riporto un pezzo


Sardegna Una festa dei morti tutta particolare con pabassini e pane ‘e sapa | Mediterranews »
La ricorrenza di Ognissanti e della festa dei morti affonda le sue radici nella notte dei tempi. Ogni zona d’Italia conserva usanze e tradizioni differenti  (  contnua http://mediterranews.org/2012/10/sardegna-una-festa-dei-morti-tutta-particolare-con-pabassini-e-pane-e-sapa/ 




il secondo  invece  riesco a  copiarlo  ed incollarlo tutto   viene da questo bel  portale  ( eccetto il  2  video  )  http://www.portalesardegna.com/blog/enogastronomia-sardegna/ 













Rispecta sos mortos et time sos bios. Venera i morti e temi i vivi.”Antico detto sardo


È da qualche anno che anche qui in Sardegna, il 31 ottobre e i primi di novembre, si festeggia Halloween, ci si traveste da scheletri, zombie, mostri, streghe e si addobbano le case con grandi zucche intagliate.
Ma quando ero bambina io, negli anni ’90, i giorni dei Morti e di Tutti i Santi erano vissuti in modo completamente diverso, con dei riti appartenenti alla nostra cultura e al nostro passato, legati a leggende e a storie di anime e cibo.
Quando ero bambina io, qui in provincia di Oristano, nello specifico a Solarussa, ci si travestiva da Maria Pintaoru, in alcuni paesi chiamata Maria Puntaoru, e si andava in giro per le case del paese con indosso gli abiti delle nonne, una gonnella lunga e scura, uno scialle e su muccadori (fazzoletto) sulla testa. Bussavamo casa per casa, non a chiedere ‘dolcetto o scherzetto’ ma monete, frutta secca, castagne, mandarini e qualche dolce.
Maria Pintaoru era una figura misteriosa e paurosa. La leggenda racconta che la donna, oltre a essere particolarmente brutta, fosse anchemolto povera e che a causa di questo morì di fame, letteralmente.







Noi bambini re-interpretavamo la sua storia e chi ci apriva la porta non poteva rifiutarsi di regalarci un po’ di cibo… guai a dir di no a un’anima affamata!
Per saperne di più su Maria Pintaoru, vi rimando a questo articolo, che dà una versione un po’ diversa rispetto a ciò che i miei nonni mi hanno raccontato, ma comunque molto simile. In altri paesi, infatti, la tradizione vuole che la porta di casa si lasci sempre aperta la notte tra il trentuno ottobre e il primo di novembre.La tavola deve rigorosamente essere apparecchiata in modo che lei possa entrare e sfamarsi in tutta tranquillità. Se non trova ospitalità e accoglienza, con il suo affilato spiedo, buca la pancia dei bambini per cibarsi di ciò che loro hanno mangiato.Questo era un modo per venerare i morti.
Ma non finisce qua. La notte del primo novembre, in molte case si fa tutt’ora, si imbandiva la tavola anche per i familiari defunti. Un piatto di pasta, un cesto con noci, noccioline, mandorle, fichi secchi, uva passa, una bottiglia di vino e gli immancabili papassini, i dolci tipici di quei giorni. Sì perché, in Sardegna, ogni festa ha i suoi dolci tipici.

E già a metà ottobre, le donne si riuniscono e iniziano a impastare, infornare e decorare questi squisiti dolci fatti di farina, uova, mandorle, noci e uva passa e decorati con glassa e diavoletti colorati. In alcune zone a tutto ciò si aggiunge nell’impasto, anche la marmellata e ‘sa sapa’, composto liquido ottenuto dalla bollitura del mosto con bucce d’arancia, in altre anchemelacotogna. Insomma, come ogni cosa qui in Sardegna, ogni paese ha la sua versione.
Trovate una delle tante ricette complete in questo documento che riporta tutte le ricette dei più importanti dolci sardi.
E tutto ciò accadeva fino a 20 anni fa e ne parlo con piacere ma anche con una punta di malinconia per una tradizione che sta via via sparendo. È da tanto che a casa mia non bussano bambini vestiti da Maria Pintaoru.

                                      di Giulia Mada

La calunnia è un venticello', di Gioacchino Rossini

24.10.12

haloween in cucina


Nonostante Halloween sia una festa d'origine  europea  , adesso a causa degli  effetti  deleteri   dell'omologazione   e  della  globalizzazione   culturale  è diventata  da qualche anno  una festa Americana  .



 Nonostante  ciò continua   ad essere   anche  se  ormai  è merceficczta  e standardizzata , salco  sacche  di resistenze  ,  un momento di festa in cui prende posto la  anche  ed  è questo    che  oggi voglio riscoprire  , la  gastronomia con tante sfiziose ricette.
Le ricette di Halloween sono  preparazioni molto particolari, adatte alle cene o alle feste che si tengono la sera di Halloween.
In questa sezione  ( I II ) troverete tante ricette di Halloween per tutti i gusti: dall'antipasto al dolce, con le ricette , perchè  cuoco non sono   di  www.giallozafferano.it
  eccone  alcune

                                                        Ossa di meringa per Halloween





Per preparare le ossa di meringa per Halloween preriscaldate il forno a 90°C. Separate i tuorli dagli albumi (1) e versate questi ultimi in una planetaria (2), assieme ad un pizzico di sale. Azionate l’apparecchio e montate gli albumi a neve fermissima, dopodiché incorporate, un cucchiaio alla volta, lo zucchero a velo (3)




e la vanillina (4); da ultimo unite qualche goccia di succo di limone (5). Mescolate delicatamente per incorporare tutti gli ingredienti; una volta pronto, l’impasto della meringa si presenterà compatto come nella foto (6).


Se dopo aver preparato le ossa di meringa non le utilizzerete immediatamente, riponetele in una scatola di latta con coperchio, si possono conservare per 7-10 giorni.Se lo desiderate, con lo stesso impasto potete realizzare delle meringhe classiche.Per la ricetta della meringa alla francese clicca qui


                                                 



                                                    Fantasmini di marshmallow  

Per realizzare i fantasmini di marshmallow otre il collegament  virtuale sopra  in cui il processo viene spiegato anche in video   potete seguire  sotto  sempre dallo stesso sito la Sequenza fotografica




cominciate con il preparare i biscottini di frolla al cacao che faranno da base ai fantasmi (guarda come preparare la frolla al cacao cliccando qui). Tirate una sfoglia spessa 3 mm con il matterello e poi, con un coppa pasta tondo del diametro di 4 cm, ricavate circa 40 dischetti (1) che cuocerete in forno già caldo a 180° per circa 12-15 minuti (2). Fate raffreddare completamente i biscotti.
Per preparare il marshmallow, mettete in ammollo in acqua fredda la colla di pesce finchè non diverrà morbida (almeno 10 minuti). Strizzate la colla di pesce e scioglietela in un paio di cucchiai di acqua bollente, quindi tenetela da parte. In un pentolino invece, versate l’acqua, aggiungete lo zucchero, mescolate e portate ad ebollizione (3): con un termometro per zucchero, misurate la temperatura che dovrà arrivare a 121°.


 
 Mentre lo zucchero cuoce, montate gli albumi con il sale e quando saranno bianchi e spumosi, aggiungete a filo lo zucchero cotto a 121°, e poi la colla di pesce, montando continuamente fino a che la massa non sarà fredda. Mettete la massa in una tasca da pasticcere con bocchetta liscia e larga e quindi spremete su ogni biscotto un fantasma alto circa 5-6 cm (4). Con il cioccolato fondente fuso praticate gli occhi e la bocca sui fantasmini (5), quindi spolverizzateli con lo zucchero semolato finissimo (6).
Lasciate i fantasmini in frigorifero dentro ad un contenitore con chiusura ermetica per almeno due o tre ore e poi serviteli!


 altre ricette  


vi potrebbe interessare    sia che  la festeggiate all'Americana  sia  secondo i riti  della propria regione questa pagina  http://www.giallozafferano.it/Guide-e-Consigli/Halloween.html  in particolar


http://www.giallozafferano.it/Guide-e-Consigli/Halloween/Le-origini.html
http://www.giallozafferano.it/Guide-e-Consigli/Halloween/La-tradizione.html


 chi puo' permettesi di viagiare il   il mio  precedente post   dedicato  ai viaggi  nei luoghi  di fantasmi  e altri misteri  : guida   Halloween  nelle  capitali europee

Alla  prossima  e  con " l'Halloween "sardo

comicità da bagaglino ? lo spot del governo per Scuola Pubblica «E' girato in una privata»

Neanche la comicità de il  baglino era  arrivata  a  simili battute

  fonte  unita online del 23\10\2012

Fare uno spot per la scuola pubblica, e girarlo in una privata. Il cortocircuito va in scena alla Deutsche Schule Mailand, l'istituto tedesco (e privato, appunto) di Milano, scelto dal ministero per girare un video che raccontasse i cambiamenti nella scuola pubblica.
Immagini patinate, classi piene di computer, ragazzi con l'Ipad, lavagne elettroniche. E la voce narrante di Roberto Vecchioni a condire il tutto. «Chiunque ha realizzato a questo video non è evidentemente mai stato davvero dentro una scuola italiana», scrive 0Myszka sulla pagina Youtube del Cantautore. «Infatti l'hanno girato nella scuola tedesca di milano (parzialmente...) ahahahha!», risponde 1thepianist1. 
E le critiche da questo commento in poi si fanno sempre più dure. Finché non interviene un utente che racconta che a quella scuola ci va, e che le cose non sono come si vedono nel video. «Io vado alla scuola tedesca di Milano, la DSM. Pur essendo una scuola privata di sicuro non abbiamo 20 iPad nelle aule di fisica e nemmeno dei Mac nelle aule di biologia, è già tanto se abbiamo un proiettore per aula. In classe scriviamo alla lavagna, con i gessetti, quindi tutta questa differenza di strumenti alla quale fa riferimento Vecchioni non vi è assolutamente. Poi se per rappresentare le scuole italiane si fa un video proprio nella scuola tedesca non so quanto senso possa avere».

23.10.12

diario dal festivaldeisapori ed 2012 ( 15-21 ottobre ) a tempio pausania

 Si  è svolta   a Tempio Pausania, da lunedì 15 a domenica 21 ottobre 2012, la prima edizione del Festival dei Sapori, rassegna enogastronomica organizzata dal Centro Commerciale Naturale Commercio Duemila, insieme alla Confcommercio Nord Sardegna e al Comune di Tempio.
dalla  pagina  facebook di festivaldeisapori
La manifestazione, finanziata dalla Camera di Commercio, rientra nelle attività di marketing urbano che la stessa Camera di Commercio promuove nell'intero territorio nazionale, con la finalità di rilanciare il commercio nelle aree urbane attraverso i prodotti del territorio, apprezzati e ricercati da un numero importantissimo persone.
Il mercato enogastronomico è infatti tra i principali "motivi di turismo", invoglia cioè flussi importanti di turisti a visitare una determinata destinazione in virtù della presenza in loco di mostre, rassegne ed eventi del settore.
La rassegna ha  visto  il coinvolgimento dei ristoranti del territorio che in questa occasione proporranno ai visitatori un menu fisso composto da antipasti, primo, secondo e dolce ad un costo di 25,00 €, coperto incluso, bevande escluse.
Durante la settimana si sono viste  nel centro cittadino diverse attività collaterali  di cui trovate le foto  e un diario delle  varie  giornate   sulla pagina facebook  di   www.festivaldeisapori.it (  da  cui  ho tratto,  tranne le  foto prive  di discalia  che   sono mie , l'introduzione  e qualche   le news  per  le  giornate  che  ho seguito  come ad esempio corsi di cucina per gli appassionati della materia, corsi di tecnica di intaglio di frutta, verdura e vegetali, un concorso di cucina per amatori, presentazioni di prodotti, percorsi del gusto, il mercato dei prodotti biologici. Infine nei due giorni conclusivi, sabato e domenica, si terrà il Salone del Vino, con diverse cantine vitivinicole di tutta la Sardegna e una mostra mercato di prodotti di eccellenza del territorio isolano.
La proposta enogastronomica viene quindi intesa come strumento promozionale, far conoscere le bellezze del territorio attraverso un piacevole percorso di gusti, profumi e sapori.
Io  a  causa   del mal di  testa e mal di denti  all'arcata  sottostante   dovuto  , all'estensore  \ divaricatore  dentario  (  foto  al centro )  

 con un gancio  attaccato sul dente    cui  va collegato un elastico che parte dalle  molle  al centro dell'apparecchio  che non sono  riuscito a  fotografarmi   , visto che non sto  :1) ne  bevendo alcolici  , salvo  il  bicchiere di moscato di lunedì   dopo  la rappresentazione  teatrale sul vino  , nè prendendo alimenti  che posso  ulteriormente  rafforzarla  ., 2)  problemi di salute  che  c.... proprio  quando  ci sono i frutti migliori  arance  , mandarini   , clementine , mele-granate  ,  doveva  venirmi  il  riflusso gastro esofageo. 3) lavoro 

 ho  potuto seguire  solo alcune manifestazioni  

                                                        Lunedi 15 


 Palazzina Comando - Rinaggiu
h 19.00 - La Storia del Vino

Gianluca Medas – voce narrante
Andrea Congia – chitarra classica

È un’alleanza stretta da tempo immemore quella dell’uomo con il Vino, e in omaggio a questa il Centro Commerciale Naturale “COMMERCIO 2000”, ospiterà la Compagnia Figli d’Arte Medas per celebrare la storia dello squisito nettare: Lunedì 15 Ottobre, alle ore 19:00,  Gianluca Medas   (  foto  al centro )  raccontato  di quando Dioniso danzava sulla terra rivelando ai mortali il segreto dell’inebriante bevanda. L’evento avrà luogo presso la Palazzina Comando Compendio Fonti di Rinaggiu, a Tempio Pausania, e consisterà nella Narrazione della Storia del Vino, dietro la quale sono raccolti il lavoro e la cultura dell’uomo, proponendo la rievocazione dei miti e delle leggende che riguardano questa tradizione e appoggiandosi all’accompagnamento musicale della chitarra classica di Andrea Congia.

Un Racconto che si arrampica su per i tralci arricciolati, seguendo la sinuosa curva degli acini per tuffarsi nelle fini nervature delle foglie a cuore: una storia che nasce nella notte dei tempi e che rivela come la preziosa coltivazione della Vite, in Sardegna, abbia preceduto persino l’arrivo dei fenici. Bevanda euforizzante, avvolgente, inebriante, il Vino rinvigorisce l’uomo, educandolo alla moderazione: chi voglia realmente possedere lo spirito di questa bevanda divina, sentiero che apre all’uomo la strada al rapimento estatico, non può concedersi eccessi, pena la perdizione e lo smarrimento. 
Il Mito, le Leggende, gli Dèi: echi di un mondo antico raccolti e raccontati da Gianluca Medas per riscoprire un sapore e un profumo della nostra Terra, l’aroma di un patto millenario sancito con la Natura rievocato in una Storia accompagnata dal suono di una chitarra stuzzicata dal tocco di Andrea Congia  ( foto a  sinistra  ) e  video sotto





                                                                                 Venerdì 19 

h 18.30 - Percorso del Gusto per le vie del centro. Degustazioni, musica e shopping a cura di Classe ‘68 e Comitato Commercianti Centro Città.Io fatto  la  fila  (  anche  se sono a dieta  ,  ma cosa  non si fa   per  solidarietà ed  aiutarli finanziariamente   e moralmente   per  gli amici  e  colleghi  di lavoro \  dipendenti   che  fanno parte  della classe di fidali  che  organizza le feste dell'anno prossimo  ho fatto la fila  per  i  ravioli  fritti e  la creeps  alla nutella  e  le   quella  delle  castagne  arrosto     assaggiando  ( oltre  a fare  foto  con il cellulare   vedere  a  sinistra e  sotto  )






 i dolci offerti  dal comitato della  classe  '68  per  la festa (  non ricordo se  quella  d'agosto o di settembre  ) del 2013 in attesa  delle castagne 

                                                                 Sabato  20 mattina 
 piazza  del biologico  e  dei km  zero  con i produttori  ( nessuno , sic  , di tempio e  dintorni  ) ma di  Sassari e  dintorni, alghero  , sorso . Pane  , frutta   e ortaggi  biologici e di stagione  

                                                                      Domenica 21



Dopo un po'  , era brutto tempo e non avevo voglia d'uscire  ,  di cazzeggio  in rete , mi decido d'andare  a vedere la mostra fotografica di  Maurizio mandarino -- vedere  sopra  la locandina    e la mia  foto  a sinistra -- giovane professionista specializzato in fotografia commerciale e d'autore che ha la caratteristica  di non avere il classico negozio fotografico ma lavora come freelance  online .I ed  affermare  profilo  del  suo sito  << svolgo la mia attività principalmente nel nord Sardegna nel settore matrimoniale ed in quello commerciale, mediante collaborazioni con agenzie pubblicitarie, enti, aziende ed editori  >>  trovate sotto alcune foto della mostra.



Una  serata   con musica  la musica (  Swing, Pop, Ska, Blues, Rock&Roll, Jazz con discrezione !! ) dei nero su bianco   che  vede    : Roberto Acciaro: Pianoforte e Voce; Enrico Sotgiu: Percussioni e Voce; Gianvito Carbini: Chitarra acustica.



Standard   di prodotti locali e  del nord  est    con " incursione  "  al  centro sardegna  :  di vini (  rossi , neri ,  bianchi , dolcii  , liquorosi   , ecc )

 olio (  aromatizzato e non ), salumi , prosciutti  ,formaggi  fra  cui il classico Casu_marzu  \  formaggio con i vermi una bontà  sarda  ,





miele ,dolci tipici ,zafferano



dolci tipici  , sale a cristalli o meglio  fior  di sale  cioè il sale in piccoli cristalli che allo stato più puro   ,  con  varie  essenze    e vini  (  Arancia,Erbe dellla Sardegna, Mirto, Naturale, Oliva, Pepe, Vino Bianco,Vino Rosso ) 



 prodotto da http://www.gourmetsardegna.it/contatto/ Libero de qualsiasi aggiuntivo chimico, non contiene sbiancatori né anti ammassanti, non è sottoposto al ciclo di lavaggio che elimina gli oligominerali, molto utili per l'organismo umano.


 Allegro ho bevuto  un bicchierino malvasia  dolce , uno di  quella secca  ed incuriosito  una  versione  di  Filu 'e ferru  (  Il filu 'e ferru o fil'e ferru è un'acquavite di origine sarda il cui nome, tradotto letteralmente, significa "filo di ferro".In alcune zone, in particolare nel logudorese e in Barbagia, viene detta anche abbardente (o abba ardente) che significa "acqua che arde, che prende fuoco, molto forte".L'origine  del nome risale a qualche secolo fa e deriva dal metodo utilizzato per nascondere gli alambicchi quando l'acquavite veniva prodotta clandestinamente. I contenitori con il distillato e gli alambicchi venivano nascosti sottoterra e, per poterne individuare la posizione esatta in momenti successivi, si conficcava sul terreno un --in alcune zone più d'uno-- fil di ferro  ) acquavite allo zafferano con la pancia piena 





Pietro Sedda il designer, artista e tatuatore di fama mondiale racconta i suoi nuovi progetti

   Dopo  la  morte  nei  giorno scorsi  all'età  di  80 anni   di  Maurizio Fercioni ( foto al  centro    )  considerato il primo tatuat...