Cerca nel blog

30.11.25

ULTIM'ORA FAMIGLIA NEL BOSCO La famiglia nel bosco; da "errore giudiziario" a business da migliaia di euro. Con annesso odio sui social







Ieri Nathan il padre della famiglia nel bosco, ha ritirato le chiavi della nuova struttura che ospiterà la famiglia nel bosco a titolo gratuito.

Si tratta di un b&b di proprietà del signor Armando Carusi, immerso nel verde, ad un km di distanza dal casolare nel quale vivevano Nathan, Catherine ed i tre bambini sino a quando la famiglia non è stata divisa.

La nuova dimora si chiama “La casetta di Nonna Gemma”. È normalmente affittabile dai clienti al costo di 100 euro a notte per un minimo di quattro notti.

Almeno sino ad oggi. Dal momento che dopo tutta la pubblicità mediatica che la struttura sta avendo ed avrà, il prezzo delle camere prevedibilmente da aprile in poi non sarà più quello di oggi.

La nuova casa sarà affidata in comodato d’uso gratuito a Nathan, Cathetine ed i bambini per alcuni mesi, nel frattempo che non sistemano il loro casolare.Infatti se si prova ad affittarla, al momento non è possibile.

La casa è dotata di tutti i comfort: due ampie camere da letto, bagno, lavatrice, cucina, wi-fi, due terrazze panoramiche.Un business che produrra’ migliaia di euro. La cosa ha dato vita ad una gogna social sia verso il proprietario della struttura mettendone in dubbio la buona fede, che verso la famiglia nel bosco che ha accettato la proposta.
Essendo che era l’unica che al momento, come hano già scritto diversi siti e pagine fb in particolare cronache dalla sardegna e non solo / , permette alla famiglia di riunirsi.



Ma se anche l’imprenditore che ha offerto la struttura dovesse poi averne un ritorno economico, quale è il problema? Comunque sta facendo anche per tornaconto una buona azione, che i primi che non l’avrebbero fatta sono quelli/e che criticano lui, Nathan e Cathetine.Oggi. Perché sono invidiosi. A chi non piacerebbe vivere giorni felici in una struttura come quella gratis? Perché sino a ieri quegli stessi criticani facevano ingiurie e minacce contro il tribunale dell’Aquila, le assistenti sociali, i carabinieri che hanno portato via i bambini, il sindaco di Palmoli.Sino a ieri il main streaming era: Io sto con la famiglia nel bosco. Ora non ci stanno più e li dipingono addiruttura solo come approfittatori. Ma curatevi la cattiveria piuttosto. Noi ci auguriamo che per Natale siano di nuovo sotto un tetto tutti insieme e che il futuro di quei bambini sia serenoed i genitori meno ambigui .

Foto: la famiglia nel bosco  dalla  rete  e la nuova casa credit foto Booking.com.

le solite polemiche natalizie : La vicenda della scuola primaria di Magliano in Toscana, dove è stato modificato il testo di "Jingle Bells" eliminando il riferimento a Gesù ., Gesù, Giuseppe, Maria, magi e pastori senza volto, resa a Bruxelles Lo sfregio religioso, il presepe cavalca l'ideologia woke

https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2016/12/bufale-e-miti-natalizie-e-menate-varie.html


da Pacmogda Clémentine 

Oltre     a quanto detto   nella  foto   come    di  consueto riportano puntuali le  solite  :  strumentalizzazioni ideologiche   nazionaliste    bufale, miti ,  menate     varie    tipiche    natalizie    eccovene alcune tratte da una mia guida  alle  festività di natale  di qualche anno fa    https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2016/12/bufale-e-miti-natalizie-e-menate-varie.html

La vicenda della scuola primaria di Magliano in Toscana, dove è stato modificato il testo di "Jingle Bells" eliminando il riferimento a Gesù ("...che regala il buon Natal" al posto di "...che regala il buon Gesù") per motivi di presunta laicità, rientra in un'area grigia del dibattito, e viene interpretata da molti come un atto di laicismo o, nel linguaggio comune, di "buonismo d'accatto" piuttosto che di vera laicità.
Infatti la laicità vera non è è quella in vigore in Francia nè quella che da qualche anno a questa parte si sta imponendo in italia . Queesto si chiama laicismo Ecco un'analisi della situazione alla luce della differenza tra i due concetti:🧐  Laicismo \ Buonismo d'Accatto
La decisione di modificare il testo è stata presa dalle insegnanti per "mantenere un'impostazione laica" all'interno dell'istituto, cercando di evitare riferimenti religiosi per includere tutti gli alunni.
Laicità (Principio di Base): In teoria, una scuola laica dovrebbe garantire che nessun alunno sia discriminato o costretto a praticare atti di culto. La laicità in Italia è intesa come "laicità positiva", che non è indifferenza, ma garanzia della libertà religiosa in un regime di pluralismo, riconoscendo anche il valore storico e culturale delle tradizioni religiose maggioritarie (come il Natale).
Laicismo (Atteggiamento Eccessivo): L'intervento di "censura" sul testo di una canzone tradizionale, pur motivato dall'inclusione, viene criticato come laicismo perché mira a escludere/cancellare attivamente un riferimento religioso (Gesù) che è parte integrante della festa culturale del Natale, snaturandola. I critici fra cui il sottoscritto sostengono che la vera laicità avrebbe significato permettere la tradizione (un canto) senza imporre l'adesione di coscienza, o proponendo canti alternativi, non modificare , storpiare , censurare , edulcorare , ecc forzatamente un testo per renderlo neutrale cvioè politicamente corretto . La rimozione in questo caso di alcune strofe del canto è vista anzi è una forzatura ideologica che eccede la semplice neutralità a tutti i costi
"Buonismo d'Accatto": espressione colloquiale da me usata per indicare un'azione (come la modifica del testo) che, pur nascendo da una buona intenzione (l'inclusione), risulta eccessiva, ipocrita o inefficace, e finisce per creare divisioni anziché armonia. In questo caso, il tentativo di essere "super-inclusivi" eliminando un termine religioso ha provocato polemiche e la percezione di una "censura" o "cancellazione identitaria" nelle famiglie cattoliche o pseudo tali . Cero in Italia a A differenza della Francia, dove la laicità( in reltà è laicismo ) è più rigida e restrittiva nello spazio pubblico, in Italia (dove vige , o almeno dovrebbe , la laicità positiva) l'esposizione di simboli come il Crocifisso nelle aule è prevista da Regi Decreti non abrogati ed è stata spesso confermata dalla giurisprudenza come simbolo con valore storico-culturale oltre che religioso, la cui rimozione non può essere imposta ma va decisa con il consenso della comunità scolastica.L'episodio di Maglianoe delle altre scuole dove ognoi ano a natale si ripete la solito problema seguiro da strumentalizzazione politica culturale ( vedere post precedente è il secondo articolo ) ci tolgono il prsepe i canti di natale , vogliono toglierci il crocifisso ed a menità varia è quindi percepito come una mossa eccessivamente cauta e ideologizzata che non riflette il bilanciamento tra tradizione e neutralità previsto dalla Costituzione italiana.Ritornando al concetto di laicità e la legge francese sui simboli religiosi sono argomenti complessi e spesso dibattuti. Infatti se la Laicità è un principio che, in senso politico, sociale e morale, indica lo stato di neutralità e separazione delle istituzioni statali e pubbliche rispetto a qualsiasi confessione religiosa o condizionamento ideologico.I cui i capisaldi della sono:Neutralità dello Stato: Lo Stato e le sue istituzioni (come le scuole, gli uffici pubblici, ecc.) non adottano, né privilegiano, né ostacolano alcuna religione. Lo Stato è aconfessionale.Separazione delle sfere: Si distingue nettamente tra la sfera pubblica della politica e delle leggi (di competenza dello Stato) e la sfera privata della coscienza individuale e della religione (libertà del singolo).Libertà e Uguaglianza: La laicità è garanzia di pluralismo e tolleranza. Implica il riconoscimento di uguali diritti a tutte le confessioni e credenze, assicurando la libertà del singolo di credere o non credere, senza che il potere politico si intrometta nella coscienza individuale. In sintesi, la laicità non è sinonimo di ateismo o di rifiuto della fede, ma del rifiuto della pretesa di una religione di essere il metro di misura universale della società e del mondo. Cosa il ontrario di tale legge che dal 15 marzo 2004 proibisce agli studenti di indossare nelle scuole pubbliche statali (elementari, medie e superiori) segni o indumenti che manifestano in modo "ostensibile" un'appartenenza religiosa.Tali simboli includono il velo islamico (hijab), la kippah ebraica e le croci di dimensioni chiaramente eccessive. L'obiettivo dichiarato della legge è evitare pressioni e assicurare la neutralità degli istituti scolastici, intesa come luogo di formazione dei futuri cittadini libero da proselitismo o distinzioni basate sulla fede.È un'applicazione della laicità?La risposta è che la legge è considerata dal governo e dai suoi sostenitori come una diretta applicazione della laïcité francese, un principio costituzionale profondamente radicato nella storia repubblicana del Paese.Tuttavia, questa interpretazione è dibattuta:Secondo i sostenitori: La legge protegge la laicità garantendo la neutralità della scuola pubblica e difendendo gli studenti da pressioni religiose esterne, in linea con un modello di laicità che richiede una forte separazione della religione dallo spazio pubblico istituzionale. Secondo i critici: La legge è considerata una forma di laicismo che viola la libertà di manifestazione del proprio credo e non è in linea con una visione più pluralista della laicità, che tutelerebbe la libertà di espressione religiosa anche nello spazio pubblico, purché non disturbi l'ordine.In definitiva, la legge del 2004 è l'espressione o almeno dovebbe essere di un modello rigoroso di laicità, tipico della tradizione francese, che mira a rendere lo spazio scolastico totalmente neutro da manifestazioni di appartenenza religiosa.Ecco quindi che La distinzione tra laicità e laicismo è sottile e, a volte, utilizzata in modo polemico. In sintesi, la laicità è un principio giuridico e politico di neutralità e inclusione, mentre il laicismo è spesso inteso come una sua interpretazione ideologica più rigida e combattiva.Ecco da lla IA di Gemini le differenze principali:



⚖️ Laicità: Principio di Neutralità e Inclusione

La Laicità (o Stato Laico) è un principio fondamentale degli Stati moderni e democratici. È generalmente intesa come l'atteggiamento di neutralità e separazione dello Stato e delle sue istituzioni rispetto a qualsiasi credo religioso o dottrina ideologica.

Punti Chiave della Laicità

  • Neutralità dello Stato: Lo Stato non adotta né finanzia una religione specifica (aconfessionalità) e non si schiera contro la religione in generale.
  • ibertà Religiosa: Garantisce a tutti i cittadini, credenti e non credenti, la libertà di professare la propria fede (o non averne alcuna) e di manifestarla, purché nel rispetto dell'ordine pubblico.
  • Separazione delle Sfere: Lo Stato si occupa della sfera pubblica (leggi, politica, diritti civili), mentre la religione appartiene alla sfera privata e della coscienza individuale.Inclusione e Pluralismo: Mira a garantire l'uguaglianza di tutte le confessioni e credenze, facilitando la pacifica convivenza in uno spazio pubblico pluralista.
Esempio: Una laicità intesa in senso positivo (come quella italiana) implica che lo Stato può collaborare con le Chiese (ad esempio, tramite Concordati) per garantire i diritti dei cittadini, pur mantenendo la propria autonomia.


⚔️ Laicismo: Atteggiamento Ideologico di Conflitto

Il Laicismo è spesso utilizzato per definire un atteggiamento più intransigente e ideologicamente orientato che, nel difendere i principi della laicità, si pone in contrasto o in aperta opposizione con le istituzioni religiose e i loro valori.Il termine è spesso usato con una connotazione critica (soprattutto dai gruppi religiosi) per indicare chi, in nome della laicità, cerca non solo la separazione, ma anche l'esclusione o la minimizzazione delle manifestazioni religiose dalla sfera pubblica.
Punti Chiave del Laicismo (nell'accezione critica)

  • Anticlericalismo: Tende a manifestare un'ostilità o una forte critica verso l'influenza delle Chiese (in particolare la Chiesa Cattolica) sulla politica e la società.
  • Rigidità Ideologica: Difende in modo intransigente i valori laici, talvolta arrivando a una intolleranza verso le fedi e le loro espressioni visibili nello spazio pubblico.
  • Esclusione Pubblica: Propugna la necessità di escludere le dottrine e i simboli religiosi dal funzionamento della cosa pubblica (scuole, uffici, istituzioni) in modo quasi assoluto.

Esempio: La legge francese del 2004 che proibisce i simboli religiosi "ostensibili" nelle scuole è talvolta citata come esempio di un modello di laicismo che interpreta la laicità in modo attivo e restrittivo (escludendo la religione da ampi settori pubblici), anziché in modo puramente neutrale (accettando la religione purché non interferisca con le leggi).

📋 Tabella Riassuntiva



CaratteristicaLaicità (Principio)Laicismo (Ideologia/Atteggiamento)
Obiettivo PrincipaleNeutralità e Garanzia della libertà per tutti.Affermazione dei valori laici, spesso in contrasto con la religione.
Relazione con la ReligioneSeparazione e Riconoscimento delle diverse fedi.Esclusione/Minimizzazione dell'influenza e della visibilità religiosa.
Spazio PubblicoInclusivo: accetta le manifestazioni private (simboli) purché non violino i diritti.Esclusivo: tende a richiedere la scomparsa dei simboli religiosi dallo spazio pubblico istituzionale.
ValutazioneTermine generalmente positivo, sinonimo di pluralismo e libertà.Termine spesso usato con connotazione negativa/spregiativa dai critici (come sinonimo di intolleranza antireligiosa).

La distinzione, dunque, è tra il valore pacifico e costituzionale della laicità e l'atteggiamento militante del laicismo. Quindi si alla Laicità vera che dovrebbe lasciare liberi senza nessun obbligo i bambini di conoscere altre religioni ed usanze diverse dalle loro e loro famiglia se farli aderire o meno , evitando polemiche del genere che non portano altro a strumentalizzazioni .In qwuanto «La laicità non significa censurare le tradizioni. Laicità significa libertà, non imposizione da parte di qualche dirigente scolastico o geitore che decide di rimuovere la storia pur di non pronunciare la parola “Gesù”. È una derivacome fa notare e fin qui siamo d'accordo un mio amico di destra « che colpisce l’identità italiana, ed è paradossale che avvenga proprio nelle scuole, dove dovremmo trasmettere cultura e radici, non eliminarle per paura di disturbare qualcuno».   e rispettare  chi sceglie di non   fare   il presepe  o  d'astenersi  se   dal collaborare  o accettare   caso  gli  altre lo fanno 


......

Poiche il servizio    di  mediaset  infinity  è coperto  a  copy  right   ho cercato    su   intenet  la   notizia    in questione  e  come primo  risultato    ho  trovato il  sito fogna   di  https://voxnews.org/ carico   i un nazionalismo  aggressivo e  fascistizzante     e  quino  ho dovuto    fare  un  altra  ricerca    ed  fortunatamente   ho  trovato la  notizia  ,  certo sempre  a  destra  ,     ma   pacata    e  civile,  pur  nella  faziosità   identitatria    ,  dal sito  che  riporto  sotto  

 Il Tempo 
Christian Campigli 29 novembre 2025

Volti oscurati di Gesù e Maria. Così Bruxelles omaggia l'Islam e Silvia Salis cancella il presepe






Èufficiale: essere cristiano, in questa Europa supina all'Islam e multietnica, è dannatamente complicato. Persino i festeggiamenti per la nostra festa più bella ed importante, il Natale, diventano ogni anno fonte di discussioni, di censura e di odiose ed inaccettabili storpiature. L'ultimo esempio, di un'interminabile serie, è quello occorso a Bruxelles. In pieno centro storico, nella Grand Place, sono stati raffigurati Maria, Giuseppe, Gesù bambino e i re Magi senza volto. Al posto delle loro facce solo un maxi disegno formato da pezzi di tessuto multicolore. Un patchwork di pessimo gusto realizzato in nome di una grottesca visione dell’inclusione. Come dire, per non offendere gli islamici, noi cristiani dobbiamo sottometterci e festeggiare le nostre tradizioni in silenzio.
Secondo quanto reso noto dal quotidiano belga La Libre, il team della stilista Victoria-Maria ha optato per lo strambo assemblaggio di tessuti grigi, rossi, beige, neri e marroni (sia chiaro: parliamo di tessuti di fine serie e materiali riciclati, mica stracci) per «riflettere tutte le tonalità della pelle, in modo che tutti possano vedersi rappresentati». Inoltre, l’opera è stata persino approvata dalla diocesi.
Una follia che non è certo passata inosservata. «È l’ennesima, vergognosa e inaccettabile, manifestazione della follia ideologica del politicamente corretto che, ancora una volta, colpisce a Bruxelles e finisce per sfregiare i simboli delle nostre radici cristiane – ha ricordato l'europarlamentare della Lega, Anna Maria Cisint - Una resa culturale totale: sottomessi al pensiero woke , piegati alla paura di offendere qualcuno, si arriva perfino a svuotare i nostri simboli più identitari. La sinistra europea, nel tentativo di inseguire i consensi di quelli che sperano possano diventare loro nuovi elettori, cede terreno, valori e tradizioni. Ma così facendo prepara la strada prima al nostro annullamento e poi alla nostra sostituzione [ ....    qui il  resto dell'articolo  ]


Un articolo anche se linguistamente pocato e poco aggressivo rispetto al siuto precedente ma delirante perchè è da Ignoranti e presuntuosi, oltre che in malefede si attaccano ipocritamente , infatti chissà come mai. non rivolgono le stesse osservazioni alle diverse reinterpretazioni dei presepiu napoletani , a queste sciocchezze ! . A mio avviso non conta se i visi non ci sono ma, sono sostituiti da piccoli, pezzi di stoffa colorata uniti gli uni agli altri, conta che è la ripresentazione della nascita di Gesù sia che la si celebra a dicembre sia o contrariamente alla tradizione cristiana che celebra la nascita il 25 dicembre, i Testimoni di Geova ed altri gruppi di Cristiani rifiutano categoricamente questa data. Secondo loro, Gesù sarebbe nato in ottobre, basandosi su calcoli biblici, storici e astronomici legati al ministero pubblico e alla cronologia dei Vangeli.. Quindi finiamola con la moda del perbenismo da ipocrita. Non c'è nessun scandalo in questo presepe.  Infatti    questa   destra  non avendo più uno straccio di argomento su cui attaccare un avversario politico , l’intera destra bigotta, retrograda e ipocrita si è scagliata in queste ore sulla sindaca di Genova Silvia Salis




perché - tenetevi forte - “non ha fatto il presepe a Palazzo Tursi”.Oddio. Apriti cielo! parlan di Laicità vedere il qui citato caso di Magliano e poi dicono : «Vergogna ! rifiuta i nostri valori,Tradisce la nostra cultura» e altre menate varie fa quasi tenerezza e sorridere - se non fossero pericolosi - vedere questi sedicenti cristiani, questi cristiani baciapile e baciarosari, sbavare bile e rabbia idrofoba perché una sindaca non fa il presepe, ma tradire e umiliare il messaggio cristiano ogni volta che si lascia morire un migrante in mare, un palestinese a Gaza, ogni volta che viene calpestata la fragilità di un essere umano, negata una coperta a chi vive per strada. Il presepe a Tursi, eccole, le grandi priorità della destra.C’è voluta una cattolica e una cristiana vera come Silvia Salis per insegnar loro il senso della parola laicità e il significato profondo del messaggio cristiano. Che non si fa solo ( per chi vuole farlo sia perchè ci crede sia per abitudine \ tradizione familiare , ecc ) con le statuine ma con quello che sei, che fai, che dai alle persone ogni giorno, nel modo in cui difendi e rispetti i loro diritti.Cosi pure dev'essere libera, comedicevo nelle righe precedenti la libertà se farlo o meno



29.11.25

diario di bordo n 156 anno III libertà d'opinione e conflitto israeliano palestinese il caso Mohammed Shahin., chi ha rubato il natale gli islamici secondo i. leghisti ed affini , i buonisti d'accatto , i centri commerciali ?., l'arte del kintsugi-arte-giapponese-metafore

oggi la rubrica parlerà di : libertà e dissenso , repliche social , ed altre riflessioni suscitate dalla puntata dela 3 stagione un professore. Iniziamo
Nel vergognoso trattamento che il governo italiano ha riservato a Mohammed Shahin vi sono decenni di islamofobia, il veleno utilizzato dal sistema per scatenare la più semplice delle guerre orizzontali, quella che da sempre fa presa sull'immaginario collettivo di un occidente vittima di una mendace operazione mediatica di demonizzazione e disumanizzazione dei popoli mediorientali.
E mettiamoci dentro anche una vagonata di orientalismo, che è l'approccio fondamentalmente razzista dell'occidente nei confronti dell'oriente, che
non ha diritto di parola perché è fuori della sfera del reale, è mera categoria (a)culturale, che esiste solo nella rappresentazione alterata che l'occidente dà di esso. Oggetto di descrizione, dunque, inesistente di per sé e quindi intrinsecamente soggetto a dominio coloniale e discriminazione culturale, come lo definì Edward Said.
Se non fosse per queste due categorie, nulla di ciò che accade sarebbe stato possibile, né la disumanizzazione di un popolo altrimenti meritevole di essere giudicato eroico secondo tutti i parametri del pensiero logico né la vendetta applicata dagli stati verso i segmenti più deboli della catena di solidarietà per Gaza: chi non possiede cittadinanza e quindi diritti, meglio se musulmano da offrire in pasto ad una pubblica opinione come comodo capro espiatorio su cui riversare la frustrazione per i propri diritti erosi, e per la povertà materiale e morale che avanza, inesorabile come una piccola morte.
Il sangue dei musulmani, e la loro miseria, sono anzi particolarmente apprezzati nel sottobosco delle società occidentali, in cui vegetano ampi strati di popolazione per lo più incolta, alla perenne ricerca di vittime sacrificali su cui riversare decenni di alienazione per le ripetute sodomizzazioni violente da parte del potere e alla cui pancia si rivolge il sovranismo becero, quello che da Fallaci a Salvini - ma il fenomeno è assai più antico - ha propagandato la liceità dell'ultimo razzismo socialmente accettato, quello anti-arabo e anti-islamico.
Lo abbiamo visto con Souzan Fatayer, docente di lingua araba e membro della Comunità Palestinese Campana, candidata alle ultime elezioni regionali e sottoposta a gravissimi attacchi personali, con offese irripetibili, dal primo all'ultimo giorno della sua campagna elettorale per il solo fatto di essere straniera e palestinese, e lo vediamo oggi, con il provvedimento di espulsione arbitraria nei confronti di una persona, incolpevole se non di aver testimoniato a favore del diritto e della giustizia in Palestina, in ciò che si configura come vigliacco atto di vendetta politica da parte di un sistema che fa affidamento sul sostegno dei segmenti più disagiati del paese. [ ... continua qui sulla https://www.facebook.com/antonella.salamone.52/ ] Se proprio è vero che sia colpevole di antisemitismo ed odio anche se sembra che risulta il contratrio sentite la testimoianza sotto , non lo si può condannare fare scontare la pena in italia invece di mandarlo i un paese nel quale essendo un dissidente rischia di finire come Giulio Regeni .

 

....


Ormai novembre volge al termine e dicembre è alle porte ma già dall'inzio del mese , neppure in tempo di una trequa che subito dopo i morti ed santi il cosidetto hallowen iniziano i prodromi della melensa atmosfera natalizia con pubblicità e decorazioni ed vetrine , luminarie nelle vie cttadine iniiza ad appiccarti addosso

Pippo e l'ultimo viaggio di Babbo Natale (Mignacco/M. De Vita) - TL n°1569, del 1985
Infatti si è nel caso in cui a realtà supera la fantasia ...40 anni fa preparare l'albero con così tanto anticipo era generalmente vista come una cosa stramba alla Pippo ( vedere foto a sinistra ) mentre oggi, complice anche il consumismo imperante, è diventata la normalità... anzi, rispetto al calendario che viene mostrato, oggi in tanti lo hanno già addobbato prima di lui ma altri s'indignano per fortuna


! Ma almeno fosse solo questo .
Come ogni anno le solite polemiche sul buonismo d'accatto da non confondere con laicizzazione vera che storpia e censura \ riadatta i testi natalizi delle recite ( ecco un fatto recente avvenuto in una scuola ) e le proteste strumentali dei falsi credenti e a tei devoti come a cui replico condividendo il video sotto alle teorie razzistiche \ sovraniste islamicofobiche in quanto non ci sono solo i mussulmani o islamici che non festeggiano il natale e le sue feste . Ma anche altre religioni \ confessioni alcune di derivazioni cristriane cattoliche . Ricollegandomi anche al discorso di prima ,ecco perchè non faccio più , anche a costo di pedere like e deludere chi di voi lettori c'era affezionato o a chi locercava nei motori di ricerca non faccio più la classica guida di sopravvivenza alle festività natalizie .








 
Infatti ormai è come combattere contro i mulini a vento \ una battagli perso visto che i media e internet insomma lo stesso sistema mediatico \ culturale e la massa s'appropriano delle tue stesse armi

....

 tutto  si  ripara  prima  o  poi   basta  volerlo     ed  impegnarsi  . cioè apllicare alle relazioni  (  non solo  sentimentali )  L’antica arte Kintsugi viene dal Giappone e si ispira ai vasi riparati . Infatti   Abbiamo  come  suggerisce   il sito  https://cultura.biografieonline.it/kintsugi-arte-giapponese-metafore/ da me  consultato  e  a da  cui  ho  preso  foto  e  notizie  riortate  sotto   tanto da imparare dai popoli dell’Oriente. L’antica arte giapponese del Kintsugi trasmette una preziosa lezione di vita rivolta a tutti, prendendo spunto dalla sapiente e antica tecnica di mettere in evidenza le fratture dei vasi rotti.

Kintsugi: i cocci di una ciotola riparati con l’oro

Kintsugi: in cosa consiste?
Noi occidentali siamo soliti buttare un vaso quando questo cade e si rompe, seppure a malincuore perché trattasi di un oggetto prezioso. In Giappone, invece, la rottura di una ciotola, di un vaso o di una teiera diventa un’occasione per renderli ancora più pregiati.
Proprio grazie alle fratture provocate dalla rottura, la pratica giapponese del Kintsugi aggiunge valore all’oggetto, evidenziando le linee e restituendogli una nuova opportunità.
Il termine giapponese “kintsugi” deriva da “kin” (che significa letteralmente “oro”) e “tsugi” (che sta per “ricongiunzione, riunione, riparazione”).Kintsugi: due vasi riparati con polvere d’oro. (Foto dal sito: francinesplaceblog.com)

Per rimettere insieme i pezzi di un oggetto rotto i giapponesi utilizzano un metallo prezioso (di solito oro o argento liquido oppure una lacca di polvere dorata). Quando i cocci si riuniscono vengono fuori alcune nervature che rendono più originale il pezzo.
Le cicatrici, anziché privare l’oggetto del suo valore, gli conferiscono un aspetto unico ed irripetibile. Le ramificazioni che si formano per la rottura vengono esaltate con l’applicazione del metallo. La tecnica del Kintsugi permette di realizzare vere e proprie opere d’arte partendo da un oggetto rotto, che per definizione è imperfetto.
Le origini del Kintsugi
Alcuni oggetti laccati sono stati rinvenuti circa 5.000 anni fa. Ciò significa che la tecnica Kintsugi affonda le sue radici nell’antichità. Da millenni i giapponesi utilizzano come sostanza collante la lacca urushi, che si può ricavare dalla pianta “Rhus verniciflua” (Albero della lacca, chiamata anche Lacca cinese).
Alcuni documenti accreditati fanno risalire l’origine di tale tecnica artistica al XV secolo. Si racconta che l’ottavo shogun Ashikaga Yoshimasa ruppe la propria tazza da tè e decise di farla riparare da alcuni esperti artigiani.
Questi applicarono alla tazza dello shogun la tecnica del kintsugi, riempiendone le fessure con resina e polvere d’oro.
Per riparare gli oggetti con questo metodo sono necessarie diverse fasi e inoltre il tempo di essiccazione può consistere in un mese o più.
Kintsugi: dettaglio di una saldatura con l’oro

Il Kintsugi e le sue Metafore per la Vita
Quante lezioni di vita possiamo apprendere dall’antica e sempre attuale arte del kintsugi! La prima, più importante di tutte, è che non si deve buttare un oggetto perché si rompe.
Recuperare un rapporto
Come il kintsugi restituisce nuova vita ad un oggetto rotto impreziosendo le fratture con il metallo prezioso, così nella vita dobbiamo cercare di recuperare le relazioni o i rapporti prima che si logorino del tutto.
Resilienza
Altra lezione fondamentale del kintsugi consiste nell’applicare la Resilienza. Questa è la capacità di reagire alle avversità della vita con coraggio, considerando le esperienze dolorose come occasioni di crescita. Come il kintsugi mette in evidenza le crepe di un vaso rotto, così noi dobbiamo imparare ad esibire e valorizzare le cicatrici della nostra vita, senza vergognarci di esse. Anzi, secondo la metafora del kintsugi sono proprio le cicatrici a rendere un’esistenza unica e preziosa.
Simbolo dello Yin e Yang
Applicazioni moderne delle metafore del kintsugiMentre noi occidentali stentiamo ad accettare le crepe (sia fisiche che spirituali) e piuttosto siamo portati a considerarle come segni di fragilità ed imperfezione, la cultura orientale da millenni accetta e valorizza la compresenza degli opposti, che fluiscono insieme in maniera armoniosa – come lo Yin e lo Yang
I giapponesi, millenni fa, avevano già compreso che le imperfezioni estetiche possono assumere forme nuove rendendo gli oggetti ancora più preziosi. Proprio come succede a noi: chi ha sofferto ed esibisce con orgoglio le ferite dell’anima è una persona consapevole e di certo preziosa per gli altri.
Secondo la moderna psicoterapia, il kintsugi giapponese è un ottimo spunto di riflessione per imparare la resilienza. Una dote che non è innata e che serve a tutti per vivere meglio anche le peggiori avversità che la vita riserva.

28.11.25

mr playmen avra una seconda stagione ? secondo me si . la merità se si vuole raccontare la storia completa di Adelina Tattilo

Attualmente, non ci sono conferme ufficiali riguardo a una seconda stagione di "Mrs Playmen". La serie è stata concepita come una "limited series" e, sebbene ci sia interesse del pubblico e del pubblico, non ci
sono annunci ufficiali da parte di Netflix o della produzione. Tuttavia, la risposta positiva del pubblico e la veridicità della storia raccontata potrebbero influenzare la decisione di Netflix di rivedere i piani per una seconda stagione. Infatti , NON METTO SPOILER perchè ormai essendo passate due settimane dalla messa in onda visto il grandissimo successo di pubblico non si anticipa e non si rovina granchè , il finale sembra far sperare come sarebbe logico se si vuole raccontare la sua vicenda finomalla fine . "Ora mi guardo allo specchio e non sfuggo più al mio sguardo, perché ora so chi sono e cosa voglio essere. Una donna libera", con queste parole termina la serie di Netflix, diretta da Riccardo Donna, Mrs Playmen. Adelina Tattilo (Carolina Crescentini), dopo aver chiuso definitivamente e una volta per tutte il rapporto ormai diventato tossico con l'ex marito Saro Balsamo (Francesco Colella) - che capisce anche lui a sua volta che è giunto il momento di lasciarla andare (anche perché non aveva alternative se no lei lo avrebbe denunciato per bigamia) - indossa un nuovo vestito, si fa la piega, si trucca, e felice e sorridente, entra nella sua azienda, accolta dagli applausi e dagli sguardi gioiosi dei suoi collaboratori. Poi, si dirige nel suo ufficio, si siede alla sua scrivania e nel mentre si accende una sigaretta, accenna un sorriso perché è finalmente libera. Libera di essere chi e cosa vuole.

« [...] Un finale - oseremmo dire - trionfante, vittorioso e del tutto positivo per la protagonista che, dopo aver lottato e sofferto tanto, ha finalmente la sua rivincita, personale e lavorativa, ma che, al tempo stesso, lascia aperto uno spiraglio. Uno spiraglio per una nuova storia, un nuovo inizio, una nuova possibile stagione. [...] » da https://www.comingsoon.it/serietv/
IL  finale può essere letto in due modi e da due punti differenti. Se da una parte, Adelina, dopo essersi lasciata alle spalle il passato, scopre e riscopre una nuova sé, pronta a lottare per la sua rivista - che ha salvato in diverse occasioni - e ad accogliere cosa la vita ha ancora da offrirle, chiudendo così un cerchio quello di  aver  fatto una  serie  tanto per  fare  , dall'altra (  quello  che   io   preferisco   perchè una storia    del genere     raccontarne    solo    una   parte   è  come  non  aver  raccontato niente    ma   averci  speculato    sopra    per   crearti  una  notorietà   )  , il materiale a disposizione su cui poter costruire una nuova storia, raccontare un nuovo capitolo della sua vita, riprendere da dove ci si era interrotti, è ancora molto  visto    che   la  stessa  Andelina  Tattilo  ( foto a    destra tratta  da wikipedia  e soto da  google  )    è stata  attiva   fino  al 2001 anno  della    chiusura  di playmen  .
Da qui, quindi, l'idea di una nuova e seconda stagione di Mrs Playmen. Un'idea che, al momento, sembrerebbe essere solo tale ma di cui si sta parlando ormai già da diversi giorni.





Per il momento, né Netflix né la produzione hanno annunciato un secondo capitolo, anche perché inizialmente la serie era stata concepita come una 'limited series', con una narrazione circoscritta in un arco temporale ben definito e non quindi volta alla serialità a lungo termine. Ma il successo della serie, la veridicità della storia raccontata - ispirata alla storia vera di Adelina Tattilo -, l'analisi introspettiva sociale, storica, culturale e caratteriale e il riscontro più che positivo da parte del pubblico potrebbero aver fatto cambiare idea e aver fatto aprire uno spiraglio, un dialogo su una possibile seconda stagione.
E' anche vero, però, che oltre a considerare la risposta e l'interesse del pubblico, bisogna vedere se e quanto Netflix vorrà investire su un secondo capitolo di una storia costruita intorno ad un personaggio già ben raccontato e sviluppato nella prima stagione. Quindi, per il momento, la domanda   del  titolo  resta aperta 




“Viaggiatori” e non turisti nello stazzo della memoria Le vacanze slow tra sostenibilità antbientale e benessere animale L'agriturismo Lu Branu, nelle campagne tra Arzachéna e Palau




finita l'ipocrisia del 25 novembre si rincomincia da capo con la narrazione tossica delle violenze sulle donne e sui femminicidi

 Ora   perch è  il 25  novembe   non sia  la  solita  giornata   settimana  :  palla  ,  pocrita  e  pulicoscienza   dobbiamo  oltre ad appropiarci     ad  un altro metodo   (  vedere  : « ecco un modo di combattere i femminicidi aiutare anche gli uomini maltrattanti e spiegare che non è superiore »  e  « quando  si  smetteranno  le  bufale  e le  deligittimazioni  delle iniziative   culturali   come  quelle  contro la  mostra   sul patricarto    il 25  novembre      smetterà  'essere  una  giornata   retorica   e  rompi  » )   dobbiamo non    solo  il 25  novembre    e   i pochi siti  decenti    usare   un nuovo linguaggio ogni  volte che si  parla    di tali fenomeni


Perchè solo cosi  oltre  , sempre  che  si  riesca  a farla  veramente  , all'educazione sentimentale  o sessuo affettiva  nelle   scuole o  nei  centri  'aggregazione  giovanile   il fenomeno    sarà  sradicato   o  quanti meno  ridotto   ai minimi termini  .  

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata LIX : ATTENTE AGLI SCIPPATORI! COME EVITARE LE TRAPPOLE

L'ultimo   di   Antonio Bianco  è utile al di là    delle puntate  precedenti  . Infatti  come  dice egli stesso: ‹‹I borseggiatori sono una realtà difficile da ignorare, vista la loro diffusione decisamente capillare su tutto il territorio nazionale, in particolare nei centri abitati più affollati. Quella che mettono in atto non è una aggressione a tutti gli effetti, ma resta un atto di violenza che non è mai piacevole subire. Ecco
perché questa se!imana abbiamo scelto di offrirvi qualche consiglio prezioso per evitare di vivere questa esperienza.››
Ecco   come   difendersi  o  senza       ( al limite  lo  fate   Dopo aver subito uno scippo o un borseggio)  allertare  il 112 o il 113. Se il cellulare fosse stato sottratto si può usare un telefono pubblico, oppure fermare una persona munita di telefono cellulare e chiedere il permesso di fare una telefonata . Oppure   sempre    basandosi  sulla  prevenzione    seguire   i    consigli    di  « Scippi e Borseggi »  della   Polizia di Stato   o di altri    siti riportsti a  fine post




 Ecco   comunque  cosa     ci dice  sempre  lo stesso bianco  



 Prima di tutto, non tenete mai il portafoglio  [  e  il cellulare   ]  nella tasca posteriore dei vostri pantaloni. Preferite tasche frontali, interne o dotate di zip. Usate possibilmente  portafogli [  o  custodie dei cellulari    ]  slim, che possono tenere soldi e documenti ben nascosti e quindi più prote!i. Ancora, indossate preferibilmente una borsa a tracolla corta da portare davanti e non sulla spalla. Evitate di portare borse aperte, con la bretella lunga e senza chiusura, soprattutto in luoghi affollati. Se vi trovate in metropolitana, per esempio, tenete la borsa davanti e la mano sopra la chiusura, per ulteriore sicurezza. Se notate che qualcuno vi tocca o prova a distrarvi, magari dandovi uno spintone, sappiate che spesso si tra!a di una trappola messa in a!o da due o più malintenzionati. Se vi trovate in un bar o al ristorante, riponete la borsa sul grembo o agganciatela alla sedia in modo che la tracolla passi intorno alla vostra gamba. Non appoggiatela mai a terra e nemmeno su una sedia che non si trovi so!o la vostra visuale dire!a Cercate di limitare allo stretto necessario ciò che portate con voi: un po’ di contanti, i documenti e le vostre carte, meglio ancora se distribuiti in distretti diversi. Per esempio, tenete il contante in una tasca, i documenti nella borsa e le carte di credito in un’altra tasca ancora. Abbiate cura di attivare preventivamente le notifiche relative al vostro conto e le applicazioni sul cellulare che permettono di pagare senza estrarre carte, in modo da evitare di dover tirare fuori il portafoglio, limitando quindi il rischio di subire un furto.  


e l'eventiuale aggressione e violenza per eseguire  lo scippo co  tutte le consegueze  che  ne  consegue  . 
Un  altro sistema   ,  forse anacronistico  e  comico  ,   è  quello   suggerito da  nostri. nonni\e  o mamme  apprensive    tenere    nei  portagli o zaini   solo monete  o pezzi piccole  massimo  10 € .  Il  resto   nelle mutande   o  nelle  clze  a rete  \  giarrettiere   .  Cosi , sempre  che non siate  esperti di   arti  marziali   se     vi puntano il coltello     ve la  cavate  ( sempre  che  non abbiare   rolex o preziosi  )   con una cifra   irrisoria 😁😇


27.11.25

Giulio de plano «I miei 100 anni? Un lungo, splendido giro di giostra» I suoi intrattenimenti viaggianti nelle sagre di mezza Sardegna



unione sarda 27\11\2025
 




Cent’anni compiuti da poco, metà dei quali passati a fare volteggiare la sua giostra a catene nelle piazze delle feste paesane del sud dell’Isola, con una roulotte itinerante per casa. Giulio Deplano, natali di Oristano, vive a Serramanna da mezzo secolo e, per dirla con il simbolo della particolare attrazione da luna park popolarmente nota anche come “calcinculo”, ha staccato il nastro del secolo di vita. La festa nel suo paese adottivo, che gli è valsa l’omaggio del sindaco Gabriele Littera e della presidente dell’associazione “Anni D’Argento” Maria Grazia Cossu, è stata l’occasione per tornare con la memoria ai lunghi anni di giostraio girovago, durante i quali ha azionato chissà quante volte la leva del reostato elettrico che dava forza centrifuga alla giostra facendo librare in aria i seggiolini.
Con i nonni
«Ho seguito fin da molto piccolo i miei nonni negli spostamenti con il luna park, le nostre giostre», ricorda chiacchierando nella sala da pranzo della casa di una nipote con la quale vive. Sua madre, prosegue, di cognome faceva Duville, storica famiglia che nei primi del ‘900, dalla Francia, portò in Sardegna le attrazioni e gli spettacoli viaggianti cui era dedita: da lì la vocazione di Giulio per quella che, più che una professione, è stata – dice il centenario – «un’avventura».
In proprio
«Quando sono cresciuto – riprende – mi sono messo in proprio, portando in giro la giostra nelle feste della provincia». Il mestiere gli ha regalato le chiavi della felicità dei ragazzini, affascinati dall’ebbrezza della spinta con i piedi al seggiolino che proiettava nell’aria lo spericolato: una volta lanciati, ci si doveva allungare all’inverosimile per riuscire a staccare il nastrino appeso. Quel nastro valeva un biglietto per il giro successivo. Ma bisognava tenerlo saldamente: «Se il nastro, dopo essere stato afferrato, cadeva a terra – precisa tziu Giulio – il premio era vanificato».
Divertimento o famiglia?
«Prego, prendere posto: si gira». La frase di rito riecheggia nelle parole, e soprattutto nei pensieri del giostraio centenario, che per decenni ha detenuto la leva per la gioia di ragazzi e adulti.
«Nei paesi, a parte il cinema, c’era poco», ricorda: «I luna park, durante le feste, erano una grande attrazione, un grande divertimento».
Un divertimento che ha privato Giulio Deplano della gioia di una famiglia propria: «Le donne – sospira – non mi volevano: le spaventava la vita da girovago che facevo, e rifiutavano la mia domanda».
Tutti a caccia del nastro
Una semplice giostra a catene, un pugnometro e poco altro: bastava questo perché le feste paesane si colorassero di magia. Santa Maria a Serramanna, Santa Greca a Decimomannu, Santa Vida a Serrenti e Villasor, San Lussorio a Nuraminis: ecco il suggestivo elenco delle festività, salomonicamente ripartite fra le diverse ramificazioni dei Duville. «Mia nonna – ricorda il centenario – è stata la prima in Sardegna ad avere la classica giostrina coi cavallini disposti su un palco girevole: arrivava dalla Francia e, dato che qui non c’era ancora l’elettricità, girava grazie al traino di un asino, rigorosamente bianco».
Da quel gioco d’altri secoli ai classici intramontabili dei parchi più moderni, come gli autoscontro e i dischi volanti: col tempo i luna-park dei Duville si sono arricchiti di attrazioni sempre più sofisticate e tecnologiche. Giulio invece è rimasto sempre fedele alla semplice, ed economica, giostra a catene. «Prego, prendere posto: si gira», ripete oggi il giostraio, che al prezzo di 100 lire a biglietto regalava a piccoli e grandi tre o quattro minuti di volo («Quando c’era molta gente, però, facevo durare il giro un po’ di meno», confessa). Tutti sulla sua giostra a catene, cercando di afferrare e tenere stretto il nastro rosso che dava diritto al giro gratis.

Ogni giorno i bambini vengono strappati alle madri e nessuno si indigna, poi arriva la famiglia nel bosco e la musica cambia: perché?

oltre alle domande , già affrontate nei precedenti post , la situazione , soprattutto viste le ultime notizie , della famiglia del bosco, ne apportata di nuove . In particolare  quella del titolo del  post   d'oggi   conenuta  fra   quell e    dell'articolo  riportato  sotto   di    https://internationalwomenmagazine.com/   del 27\11\2025


Ogni giorno i bambini vengono strappati alle madri e nessuno si indigna, poi arriva la famiglia nel bosco e la musica cambia: perché?

L'avvocato Angelucci lascia l'incarico per le troppe ingerenze

esterne e per il rifiuto categorico del padre a tutte le proposte di compromesso e di aiuto concreto per riunire il nucleo familiare che al momento rimane con figlie e madre in casa famiglia

                                    DiLuisa Betti Dakli





È incredibile l’Italia: ogni giorno bambini e bambine accudite con amore e dedizione, accompagnati a scuola ogni mattina presto, lavati, profumati e vestiti, presi e portati a fare sport di ogni tipo, vengono strappati alle loro madri da tribunali che gettano su di loro lo stigma di madri malevoli per aver denunciato un partner violento, e nessuno dice niente.



Poi arrivano un inglese e un’australiana che scelgono l’Abruzzo per vivere con le loro tre piccole figlie in un bosco da cui tolgono il bagno in casa, l’acqua corrente, senza luce e gas, in un rudere con condizioni semi-fatiscenti, e che decidono di istruire la prole a casa senza contatti con altri bambini e quindi in un oggettivo semi-isolamento che segnerà un destino difficile nel caso un giorno, diventate ragazze, volessero mai aprirsi al mondo, e diventa subito la famiglia del mulino bianco da difendere all’arma bianca per cui mezza Italia grida allo scandalo.

Una casa definita inagibile e insalubre, senza impianto idrico, termico, elettrico e senza un bagno (per principio), malgrado la famigliola poi sfoggi pannelli solari, telefonini, tablet e wi-fi: diavolerie della “modernità” che forse non valgono per i neorurali?


La famigliola del mulino bianco 

Tutto questo in una sovraesposizione mediatica, tra giornali e tv, con pochi precedenti per un caso del genere che però non mette in nessun imbarazzo questi genitori nel loro rigoroso stile di vita naturista: una coppia che sorride in foto ma che poi rifiuta categoricamente di adeguarsi almeno ai più elementari progressi dell’umanità in materia di ingegneria e scienza (per non parlare dell’igiene), e che non riesce a valutare seriamente la pericolosità della situazione in cui si trova a causa di un integralismo che mette in serio pericolo la custodia genitoriale delle figlie. Una famiglia che ha negato ogni tipo di accordo ma anche di offerta e proposta, venuta dall’ambiente circostante per aiutare a riportare le bambine a casa, causando la remissione dell’incarico dello stesso avvocato Angelucci che era riuscito a far accompagnare dalla madre le bambine quando sono state portate in casa famiglia. Uno smacco di fronte ai migliaia di bambini che marciscono in case famiglia senza alcuna dimostrata ragione, e che non riescono a vedere i le proprie mamme per mesi malgrado suppliche e preghiere, e su cui si fa fatica a creare una minima indignazione civile con madri che nessuno aiuta, costrette a chinare la testa a ogni diktat del tribunale (che non è mai molto comprensivo) perché la miaccia è quella di non rivedere più i figli.


La revoca dell’incarico dell’avvocato

Avvocato Giovanni Angelucci

 Come riporta l’Adnkronos l’avvocato Giovanni Angelucci ha spiegato che a   convincerlo a desistere con la famigliola felice, oltre alle forti ingerenze esterne, sono   stati i ripetuti rifiuti dei coniugi riguardo alle soluzioni proposte: “Ieri – dice   l’avvocato – avremmo dovuto incontrarci nel pomeriggio per effettuare insieme il   sopralluogo in un’abitazione a pochi chilometri dalla loro, messa gratuitamente a   disposizione da un imprenditore della ristorazione di Ortona originario di   Palmoli”. Una soluzione che si aggiungeva a quella già suggerita dal sindaco   Masciulli.

La casa nel bosco a Palmoli dove vivono Nathan Trevallion e Catherine Birmingham


Tuttavia nessuna delle due ipotesi è stata ritenuta accettabile dai coniugi Trevallion-Birmingham e l’incontro non ha avuto luogo”

Il sindaco Giuseppe Masciulli

Abitazione messa disposizione da un imprenditore della ristorazione a pochi chilometri dal loro terreno: una casa gratuita, immediatamente disponibile, dove i servizi sociali avrebbero potuto valutare un percorso di reinserimento graduale delle figlie. Una proposta di abitazione fatta anche dal sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, che aveva offerto una casa “per iniziare a rispondere a tutte le criticità evidenziate dal Tribunale dei minorenni”: un’abitazione “sicura e adeguata dal punto di vista igienico-sanitario per tutta la famiglia collocata quasi in campagna, a una distanza di tre chilometri dalla loro proprietà, e totalmente green, dove avrebbero potuto seguire anche i lavori di ristrutturazione necessari sul loro casolare”, e che il padre ha nuovamente rifiutato i maniera categorica.

Catherine Birmingham

“Va aggiunto – prosegue l’avvocato Angelucci – che nella stessa giornata avrei dovuto acquisire un’ulteriore firma da Nathan per procedere al deposito, presso il Genio civile, del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile. Mi è stato però riferito che tali interventi sarebbero stati, a loro avviso, troppo invasivi e impattanti. Per questo hanno deciso di non firmare né autorizzare il deposito del progetto predisposto dal tecnico di fiducia. Inoltre, sempre ieri mattina, un geometra del posto, dopo essersi messo in contatto con me, si è recato nella casa del bosco insieme a un rappresentante della ditta Ssap San Salvo Appalti Spa, disponibile a farsi carico dei lavori di ristrutturazione. Anche questa offerta, però, sarebbe stata respinta dal signor Trevallion”.

La casa nel bosco a Palmoli dove vivono Nathan Trevallion e Catherine Birmingham

La politica di destra e la salvaguardia della famiglia tradizionale

Quindi in nome di una biofilia portata all’estremo, non solo si rifiutano di mettere a norma la casa ma rifiutano anche tutti gli aiuti che gli vengono offerti, tra cui alloggi rupestri e “green” gratis e lavori di ristrutturazione gratis. Cioè fammi capire: per te è più importante vivere e far vivere in condizioni estreme imponendo le tue decisioni personali, piuttosto che salvaguardare i tuoi figli e impedire che ti siano sottratti per sempre da tribunali che ogni giorno portano via bambini dalle loro case senza pietà? Pensi davvero che per lo Stato in cui hai scelto di vivere i figli siano tuoi, una tua esclusiva proprietà su cui puoi esercitare tutte le scelte che ti vengono in mente?

Ma soprattutto: ci siamo chiesti perché a rizzarsi politicamente sia stata proprio quella destra salviniana e meloniana che non solo sono i primi sostenitori della famiglia etero-tradizionale (mamma, papà e figli), ma sono anche quelli che ormai da anni sostengono in tutti i modi la lobby dei padri separati che proprio attraverso quegli stessi tribunali, quegli stessi assistenti sociali, e quella psicologia forense deviata, strappano i figli alle loro madri trascinandoli per il collo e rinchiudendoli in casa famiglia per vendicarsi della ex che si è ribellata? Ci siamo chiesti perché quando i figli vengono tolti a una madre che denuncia violenza domestica per questa destra va tutto bene, mentre se si va a toccare la famigliola tradizionale, anche se vive in condizioni oggettivamente discutibili per tre bambine piccole, scoppia il finimondo?

Nathan Trevallion

un caos scoppiato in nome di un’idea  fantasiosa di felicità di un idillio bucolico settecentesco, quando sappiamo che vivere nel bosco in quelle condizioni è durissima

E allora insisto: perché nel caso di madri sole che combattono un sistema gravemente compromesso non si muove nessuno, mentre in un battibaleno un paese intero si alza in nome della famigliola felice e raccoglie 130 mila firme di fronte a una situazione ancora non del tutto chiara? La parola di una mamma sola che disperatamente cerca di difendersi da una giustizia deviata, vale meno di quella di un padre che si dichiara disperatamente convinto che il neoruralismo sia una cosa meravigliosa? Qual è la differenza se i bambini sono tutti uguali? Spiegatemelo per favore.









Procuratrice Ancona, 'non tutti i casi di violenza sono uguali'

© Provided by ANSA (ANSA) - ANCONA, 04 DIC - "Questa storia lascia l'amaro in bocca, non si possono trattare tutti i casi di violen...