17.10.09

OFELIA

 

OFELIA


 


fra i fiori esangui e cadaverici  


che scalano monti lacerati  dalla rugiada,


miraggi voraci che aprono le ali di visione


senza assolvenze di spazi,


Suicidio di massa, un mondo scompare,


va via nel martirio di un girasole,


porte del paradiso aperte!


emporio di menzogne e omicidi piccoli,


piccoli quanto le fughe degli assassini


con la lama che fu nel sole,


IL PRATO SI ABBATTè nel VENTO  CAREZZANDO LA TERRA,


Nessuno più ofelia, OGNI PIOGGIA INTRECCIAVA


comunque UNA MISSIONE GEMENTE,


SOLAMENTE  UN NEONATO assente era il mondo


NON COME NEONATO,


Solo lei a sbattere tutto follemente sapendo tutto,


Fece ogni cosa


con le sue ubriacature date agli artisti,


lascio' al mondo volare e tremare come dei,


l’impazzire di sognatori che sbocciavano


veloci come campi di margherite,


Pianse fino all’urlo dei suicida,


Solo lei a sbattere tutto follemente


sapendo tutto,


Nessun momento mai più,


chi troverà e cosa conterà


La sua poesia che si muove ancora,


carta liquida,inchiostro volatilizzato nei polmoni


sulle bugie di chi è intorno


toccate le pagine non c'è più niente da scoprire,


si muove viva come una voglia tanto alta DÌ vita


da considerare la possibilita’ DÌ miracoli, ofelia..


 


alessando idisium   lupoeditore


2 commenti:

margueritex ha detto...

tragica e bellissima

smeraldoeneve ha detto...

Intensamente traqgica. Intensamente bella. Un saluto da Greeneyes