Dall'apecar ai pranzi in magazzino, l’atleta azzurra che ha trionfato nel curling misto con Amos Mosaner raccontata da chi le è stata sempre accanto
Un’altalena sulla neve. Due amichette dondolano ascoltando Miley Cirus a tutto volume. A 8 anni, il massimo della felicità. Finita la mattinata a scuola, il sole sulle Dolomiti si fa più caldo. Tra qualche ora mamma Monica accompagnerà le piccole agli allenamenti di curling. Giulia ha iniziato da qualche mese, Stefania sta prendendo confidenza con la stone: "Passavamo i pomeriggi a divertirci. E quanti dispetti ai nostri fratelli. Ma quando arrivavamo sul ghiaccio, non c’è n’era per nessuno. Siamo state compagne di squadra per dieci anni. Non siamo sempre state bravissime, ma lei era unica. Bastava uno sguardo per capirci". Inseparabili, Giulia e Stefania. Insieme hanno vissuto un sogno sportivo. Quando l’amica di sempre l’ha vista arrivare in finale alle Olimpiadi, i ricordi sono andati tutti lì: "La sera prima le ho scritto di chiudere gli occhi e immaginarci su quell’altalena a Campo di Sopra. Soltanto io e lei, da Cortina a Pechino.
Chi l’avrebbe mai immaginato". Occhi lucidi ed emozione, Giulia ha tifato la coppia azzurra in finale di curling misto dal divano di casa Constantini. Famiglia al completo. Al tiro decisivo tutti sono scoppiati in lacrime. Stefania è oro.
Chi l’avrebbe mai immaginato". Occhi lucidi ed emozione, Giulia ha tifato la coppia azzurra in finale di curling misto dal divano di casa Constantini. Famiglia al completo. Al tiro decisivo tutti sono scoppiati in lacrime. Stefania è oro.
GIULIA, L'AMICA DI SEMPRE
"Vincere le Olimpiadi era il nostro sogno da bambine"
Un foglietto a quadretti scritto a penna nera. Sogno: diventare campionessa olimpica. Idee chiare, già da bambina. Stefania Costantini non ha mai smesso di crederci: "Un pomeriggio Alessandro Zisa, il nostro allenatore, ci chiese di scrivere su un blocco note qual era l’obiettivo più grande che volevamo raggiungere. Stefania non tentennò: atleta olimpica. La differenza tra me e lei è stata questa. Non ho mai visto le Olimpiadi come una cosa realizzabile. Stefi invece ha dedicato tutta se stessa al curling. Alla fine ce l’ha fatta. Ho scelto di lasciare lo sport a 18 anni per frequentare l’università. Non riuscivo a conciliare gli impegni. È stato difficile abbandonare la squadra. Lei ha avverato anche il mio sogno
Nessun rimpianto, solo tanta gioia per lo storico oro dell’amica. Unica atleta azzurra del curling a Pechino, prima medaglia di sempre nel misto insieme ad Amos Mosaner: "Quando l’ho vista iniziare l’ultima bocciata, quasi non respiravo. Pensavo a cosa avesse nella testa. Se riesci, vinci. Altrimenti continui a giocare. La stone non aveva ancora toccato le altre, ma il pubblico a Pechino già applaudiva. A casa ci siamo abbracciati, piangendo. Sua madre, Monica, mi ha ringraziato per aver convinto Stefania a iniziare col curling quel pomeriggio di quindici anni fa. La verità è che non ho fatto nulla, è tutto merito suo". Dopo il trionfo, Giulia ha aspettato un giorno prima di scrivere a Stefania. Parole dolci, cariche d’orgoglio: "Le ho anche inviato The Climb, la canzone di Miley Cirus che adoravamo. Una volta passò a prendermi con l’Apecar, musica a tutto volume per le strade di Cortina. Queste siamo noi".
ILARIA, PIÙ DI UN CAPO
"Stefania, campionessa di lavoro. E quei pranzi sedute a terra in magazzino"
Stefania e Ilaria nel magazzino del negozio
Corso Italia è addobbato a festa. Striscioni, tricolori. A Cortina, i negozi hanno sulle vetrine la foto di Stefania e Amos con la medaglia d’oro: "Per la finale ci siamo ritrovati tutti al pub qui vicino. La vittoria è stata una vera liberazione. Stefania ci ha resi orgogliosi". Ilaria Raso è la store manager del negozio d’abbigliamento in cui la nuova campionessa olimpica ha lavorato fino al mese scorso: "È stata un anno con noi. L’ho strappata a un altro negozio, cercavo una brava collaboratrice. Mi dissero che era una ragazza caparbia e determinata. Pochi giorni di prova, poi la firma sul contratto".
Ilaria e il fidanzato Domenico al negozio
A Stefania non è mai pesato lavorare. Riusciva a organizzare le sue giornate incastrando tutti gli impegni: "Avevo un calendario dove erano segnati i suoi allenamenti e le partite. Era fittissimo, ma a lei non importava. Non mi ha mai chiesto di saltare un turno oppure di uscire prima. L’impegno al negozio era una delle sue priorità". Ragazza umile. Dal lavoro di commessa all’oro a Pechino: "Prima di partire mi ha comunicato le sue dimissioni. Aveva un contratto a tempo indeterminato, ma era arrivato il momento di dedicarsi alla sua passione più grande. Finalmente, nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro potrà concentrarsi soltanto sul curling". Probabilmente, le mancheranno quei pranzi frugali in magazzino mentre il negozio è affollato: "Spesso non avevamo tempo di mangiare. Prendevamo un panino al volo, oppure cucinavo qualcosa da portare ai ragazzi in pausa. A Stefania piace tanto il mio arrosto. Lo mangiavamo sedute a terra, era il momento più bello della giornata". La sua presenza mancherà a tutti in Corso Italia: "Tiferò sempre per lei. E mi mancherà anche la sua ossessione per i calzini. Un rito scaramantico, deve lavarli dopo ogni vittoria per rimetterli. Meno male che non li ha mai usati per il lavoro".
DOMENICO, IL FIDANZATO
"Prima di Pechino mi disse che sarebbe tornata con una medaglia"
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