13.3.12

mio reportage dalla mostra Primavera in Giardino 2012 a Milis, del 10 e 11 Marzo 2012

Come ogni anno, dal  2009, abbiamo esposto le nostre camelie ( http://www.primaveraingiardino.it/espositori.php ) alla mostra primaveraingiardino nella splendida cornice di Villa Pernis a Milis ( campidano  zona  d'Oristano )  . ne  trovate  sotto  il manifesto  


edizione 2010





PRIMAVERA IN GIARDINO 2012
Due giornate per il giardino in Sardegna
10 11 MARZO 2012
VILLA PERNIS - MILIS (OR)
DALLE 10 ALLE 18
La Sardegna mostra il suo cuore verde …ed è Milis ! 
La Sardegna mostra il suo cuore verde …ed è Milis ! Nella Vega di Milis , tradizionale cuore verde della Sardegna con i suoi aranceti storici, torna Primavera in Giardino ,manifestazione dedicata alla cu(o)ltura del giardino in Sardegna.
Primavera in Giardino, cerca di coinvolgere la Sardegna e renderla partecipe dello stesso fermento di idee, di passioni, di tendenze e scelte presenti oggi nello scenario del verde di qualita' a livello nazionale e europeo.
Sponsorizzata dal Comune, Pro- Loco, e Consulta giovanile di Milis, ha l' obbiettivo di promuovere la cultura del verde e del giardinaggio e di diffondere l' informazione, educazione e l' amore verso il nostro vero e piu' importante bene, la natura.
La manifestazione è di anno in anno in continua crescita grazie a migliaia di appassionati e interessati visitatori che la sostengono. Si svolge nella sontuosa cornice di Villa Pernis a Milis (OR) il 10 e 11 marzo (sabato e domenica) 2012 dalle 10 alle 18.
Un vero simposio tra i personaggi del mondo verde italiano ed estero e un vasto pubblico fatto di persone di ogni età e provenienza. Ci saranno esposizioni, incontri, laboratori verdi per i bambini, conferenze, una rassegna di vivaismo specializzato con mostra mercato di piante insolite. L' evento portera' in Sardegna una scelta tra i più importanti vivai collezionisti italiani rappresentanti ben nove regioni e la Francia, con piu' di cinquanta espositori.
La mostra , curata da Italo Vacca e Leo Minniti, del vivaio I Campi a Milis, ha da sempre come chiodo fisso, la sostenibilita' del giardino e di anno in anno cerca di mettere insieme gli elementi per creare un nuovo modello del giardino sardo.
Nel 2011 si è esplorato il tema delle piante vagabonde per imparare come il bacino del Mediterraneo, la California, l' Australia, il Cile, e il Sud Africa, forniscano una vastissima scelta di piante perfettamente ospitate nei giardini sardi vista la somiglianza del clima.
Nel 2010 si e' affrontato il tema 'di necessità …virtù', identificando alternative al poco sostenibile 'prato all' inglese' e rispettando le nostre preziose risorse idriche per creare un giardino dove la scarsita' dell' acqua non sia un limite ma un' opportunita'.
Quest' anno si aggiunge il tema 'le piante della 'lolla''. 'Sa lolla' è il tipico loggiato presente in molte case del Campidano , dove non solo venivano svolte tante attivita' della vita contadina, ma spesso fungeva da rifugio per interessanti e preziosissime collezioni di piante.
Guardando le nostre tradizioni, possiamo prendere spunto per nuovi elementi che possono far parte del nuovo giardino sardo. Possiamo creare giardini non solo belli ma sostenibili e in pieno rispetto della nostra terra. 
Quest’ anno si aggiunge il tema ‘le piante della ‘lolla’’. ‘Sa lolla’ è il tipico loggiato presente in molte case del Campidano , dove non solo venivano svolte tante attivita’ della vita contadina, ma spesso fungeva da rifugio per  interessanti e preziosissime collezioni di piante. 

Guardando le nostre tradizioni, possiamo prendere spunto per nuovi elementi che possono far parte del nuovo giardino sardo. Possiamo creare giardini non solo belli ma sostenibili e in pieno rispetto della nostra terra.



Per ulteriori informazioni 

Italo Vacca e Leo Minniti (curatori della mostra)
Tel. 0783 51531
Cell. 393 9040081



info@vivaioicampi.it  


 Ovviamente  come potete notare  non  è  solo   piante  e fiori  . Ed ora   il mio reportage  fotografico 

 N.B   
  chiedo scusa  per  le poche  foto   ! ma    siano arrivati tardi   (  sono 200  km )  mentre mio fratello e  la   collega  c'erano dal giorno prima  e  nella fretta  ho preso la macchina   fotografica  dimenticando   d' inserire la scheda era nel  pc    perchè stavo scaricando video che troverete  prossimamente  e quindi ho usato  la  scheda di riserva   di mio padre  ., 2  )    come potete notare    dal video del 2010 c'era   ancora  più gente   del sito ufficiale   .






gli agrumi tipici   


  lo  stand   di Oggianu Pierpaolo Portafiori e laccus in pietra Milis (OR) 


                                                                       le  nostre  camelie




                                                                      il nostro  stand


                              lo stand  di  Giorgio Ortu - cestini in canna Milis (OR)
IL prossimo   anno   chiedero   d'andare io  con mio fratello cosi il reportage  sarà  più  ricco

12.3.12

e poi vogliono il nucleare UN ANNO FA L’INCIDENTE NUCLEARE di Fukushima L'EMERGRNZA NOIN è FINITA


questo articolo dedicato  all'anniversario in questione


L'INTERVISTA

Nucleare, quell'invisibile paura
Parla un giapponese: «Tanti dubbi»

Satoshi Asami è un designer giapponese in Italia per lavoro



22/04/2011
di Monia Melis







La centrale nucleare Fukushima prima dell'esplosione (foto: GNU Free Documentation License)


SASSARI.
 A poco più di un mese dal terribile terremoto e tsunami che ha devastato il Giappone del nord ora il Paese fa i conti con il disastro nucleare. E si interroga su quanto era considerato normale, finora. Sull'energia, sulla ricostruzione e sulla mancata previsione della tragedia legata alla vecchia centrale di Fukushima. Intanto ci sono state conseguenze anche in Italia, dove il governo ha fatto marcia indietro sul nucleare. È la stessa energia che ha già fatto paura agli italiani nel 1986, subito dopo l'incidente di Chernobyl; allora la bocciarono nel referendum, ora le due consultazioni (quella nazionale, abrogativa, che quasi sicuramente salterà e quella regionale) rischiano di essere nettamente influenzate.
Il video.

Così, in questo contesto, vacillano anche in Giappone le certezze dei sostenitori e le abitudini dei cittadini che usufruiscono dell'abbondanza di energia nucleare. 
Parla Satoshi Asami, un giovane designer giapponese a Milano in occasione del Salone internazionale del mobile: «Per noi era, è, la normalità. Lo era fino a un mese fa. Ora tutto è cambiato, ci sono dubbi e fino a quando non si metterà in sicurezza la centrale di Fukushima non si risolverà tanto (si ipotizzano almeno nove mesi, ndr). Di certo- continua- non credo si continueranno a costruire centrali nucleari. Tutti hanno visto cosa succede nei casi peggiori, come questo. E non eravamo preparati, nemmeno noi».
E fa il confronto con il sisma e i protocolli da seguire: «Sappiamo cosa fare nel caso ci siano alcune scosse, non certo potenti come quella di marzo... Ma c'è un modo definito di affrontare la situazione, fin da bambini si fanno esercitazioni a scuola e abbiamo un elenco di cose da fare per cercare di salvarci. Invece non era stato previsto un incidente nucleare, e così ora le istruzioni le riceviamo man mano dalla tv. Ogni giorno abbiamo nuove informazioni: l'acqua dei rubinetti, anche a Tokyo, (a circa 300 chilometri da Fukushima, ndr) non può essere data ai bambini e ai neonati. Mentre si può usare comunque per lavarsi. I vestiti utilizzati nelle zone più esposte devono essre buttati. Non si vende né latte, né verdure e si va in giro con la maschera al carbonio». E poi ci sono continui controlli per le radiazioni: «Sono molto più frequenti, dobbiamo stare attenti e non superare i limiti previsti per un dato periodo di tempo, anche giornalieri». La capitale non è immune dai pericoli, il materiale inquinante è infatti arrivato fin lì e con la pioggia è finito nell'acquedotto, da qui i problemi con l'acqua corrente.

La ricostruzione e la questione energetica preoccupano anche i cittadini qualsiasi come Satoshi: «Secondo me non c'è una tecnologia migliore del nucleare, attualmente. Almeno a livello energetico. Ci sono le alternative rinnovabili: quelle prodotte dal sole, dal vento ma la loro efficenza è molto bassa. Lo stesso discorso vale per le centrali a carbone o termiche, costano tanto e producono poco. E in più le risorse naturali non sono infinite». A ciò si aggiunge il problema dellaposizione geografica e internazionale del Giappone, un Paese costiuito da isole: «Dobbiamo essere autosufficienti dal punto di vista energetico perché le diffidenze politiche con gli Stati vicini non ci consentono grossi scambi, dalla Cina, alla Russia fino alla Corea del Nord». E quindi? Quali sono le prospettive ora, cosa pensa la gente comune? «Tutti aspettano il ritorno alla normalità per capire. Ci sono tanti dubbi e il discorso sul nucleare sarà fatto solo dopo aver sistemato i problemi della centrale di Fukushima. In tutto il Giappone ci sono 55 centrali, non credo che in futuro se ne costruiranno altre». 
Il racconto del terremoto. L'11 marzo Satoshi Asami quando c'è stata la scossa, era nell'isola artificiale vicino a Tokyo, dove è stata costruita la Fiera. Era lì per lavoro, insieme a tante altre persone: «Pensavo di morire - dice - quando è finito siamo rimasti bloccati lì. Non funzionavano gli autobus, né i treni, né la metro; allora ho iniziato a camminare verso casa, distante circa 25 chilometri. Tutti andavano a piedi in una città trasformata, svuotata. Ci ho messo dieci ore per arrivare, di solito impiego meno di tre quarti d'ora. A metà tragitto ho ricevuto un'email dei miei genitori che mi comunicavano che la metro aveva ripreso a funzionare, prima dei mezzi di superficie». L'appartamento standard di 26 metri quadrati era ancora in piedi: «Sono entrato e la casa era a soqquadro, era come se fossero appena entrati i ladri. I mobili spostati, gli oggetti ovunque e il forno a micronde a terra. Ma nulla di grave, solo un buco nel muro». 

 mi fa  venire  in mente  questo cartone della  mia  infanzia
                                                   
                                                 


Infatti L’allarme in Giappone a un anno dal terremoto e dallo tsunami che hanno messo in ginocchio il Paese non è ancora rientrato. Migliaia di persone non hanno fatto ritorno nelle loro case nell’area intorno alla centrale. I bambini che risiedono a 200 chilometri di distanza dall’impianto, presentano ancora tracce di contaminazione. E l’1% delle circa 14 mila analisi svolte sugli alimenti dà ancora valori superiori alla norma   e poi   vogliono le centrali 

quando non sai cos'è jazz

                                                 
                                                       
                                           

Usa, da oggi l’assassinio è legale





Eric Holder, ministro della Giustizia degli Stati Uniti


di Matteo Tassinari

Eric Holder, ministro della Giustizia americana, ha dichiarato, sintetizzando, che il presidente degli Stati Uniti può ordinare segretamente l’assassinio di presunti terroristi, cittadini americani compresi o in ogni angolo del pianeta. Sono quelle frasi che ti fanno sentire proprio inutile. Se un uomo può decidere che un altro deve morire per motivi che conosce solo lui, penso che la frutta è stata digerita da un bel pezzo. Stanno bussando. Stanno bussando sempre più forte alle porte dell’Impero. E' una lotta impari, sono troppi e sono stanchi di vivere in miseria o sotto pazzi furiosi e allora bussano alle porte. L’Impero, ovvio vuole tenere i propri propilei chiusi ai nuovi e miliardari (numericamente) intrusi che a forza di carrette da mare vorrebbero disturbare la sua sanguinolenta pace democratica che costa almeno una decina di guerre sparse per il mondo, con vittime civili che muoiono come fossero fantasmi o numeri

                      al di la del bene e del male


Ci mancava Eric Holder, ministro della Giustizia del governo americano, non un americano qualunque che ci racconta che il suo capo "abbronzato" può decidere chi ammazzare, allora perché il mullah Omar non potrebbe fare lo stesso? In quale nome gli sarebbe impiegato tale privilegio. Certo, mi si verrà a dire che Obama non è il mullah Omar, è vero. Ma il problema, infatti, non è Obama ne il “Maestro” taleban, ma una legge che pone Obama al di sopra di ogni controllo, giudizio, e lo pone in una zona indefinita e giuridicamente extraterritoriale, per usare continui eufemismi. Sembra d’essere ritornati in quel cono d’ombra di violazioni assolute al tempo del Watergate, con un Nixon macchiatosi delle morte di milioni di civili per una guerra assurda come quella del Vietnam e Cambogia, ammesso e - mai! - concesso che esista una guerra giusta. Sembra d’essere ripiombati di colpo nella retorica tutta “bushiana”, secondo cui il Presidente degli Stati Uniti, se sbaglia, sbaglia per il bene della Nazione
parole al Naplam
Sono più gravi e pericolose queste enfasi e orge di poteri auto-proclamate giunte alle orecchie del fanatico musulmano, che quest'ultimo. Parole al Napalm! Come si fa a non capirlo?! Discorsi che attecchiscono laddove campano e vivono le maggioranze silenziose non pensati, vale a dire dappertutto. Anche il Papa strinse la mano al "Criminale Numero Uno" di questi ultimi anni, l’ex presidente degli Stati Uniti Georg W Bush. Eppure, anch’egli, come del resto altri suoi illustri predecessori, ha infranto e testimoniato il falso su diversi punti dei suoi due mandati, sempre nella retorica tutta bigotta americana che il Presidente non può sbagliare in quanto tale. Poi è risaputo che Bush aveva imposto al suo staff di dire assieme una preghiera per il popolo americano, prima di ogni importante decisione. La banalità del male, torna maledettamente alla mente. Il vero Male, è semplice come vedete, tutto a norma di legge, cioè di Congresso. 

libera interpretazione, ma non casuale posizione

Ora c'è Obama, le cose sono cambiate... ma sono cambiate davvero? No. RicordateGuantànamo? Inizialmente ci dissero che era stata costruita come strumento inteso a colpire esclusivamente membri di Al Qaeda ritenuti responsabili della strage dell'11 settembre, per poi, con tale misura legittimare continuamente uccisioni di appena presunti terroristi, ma anche per la messa in atto di tutta una serie di pratiche abusive che hanno caratterizzato un decennio di guerra al terrore, come torture, “rendition”, "Black-Water", campi d'addestramento alla tortura umana segreti, detenzioni indefinite e interminabile e immotivate se non basate su un semplice dubbio, tribunali militari improvvisati e secretati da poteri superanti i diritti umani, invasione e smantellamento della privacy dei cittadini. Lo stesso ORRORE che Marlon Brando in "Apocalypse Now" sprigionò e interpretò alla perfezione, la follia americana come modello democratico da esportare. L'ORRORE...



da "Apocalypse now!" mentre Marlon Brando legge "Gli uomini vuoti" di Thomas Stearns Elliot

ho fatto un calcolo

Ho fatto un calcolo. In Iraq i decessi sono 170 mila. Il calcolo s’è ottenuto realizzando il paragone e i decessi del regime fino a quando l’Usa controllava il territorio militarmente. Qui non si tifa per nessuno, ma è bene fare certi calcoli. Ad esempio, perla Libia li faremo alla fine del “tafferuglio”, come l’ha definito un cronista di “Studio Aperto” che non m’azzardo a chiamare telegiornale in quanto non è neanche attendibile nelle previsioni del tempo. Ribadito questo concetto, che il sottoscritto non si schiera con alcuno, rimaniamo sul certo, perché un dato certo c’è. Le cinque guerre occidentali hanno causato circa 400 mila vittime civili, il terrorismo internazionale circa 3500. Un rapporto di 110 a uno. Allora, da che parte sta il terrore?

10.3.12

fin quando sarà ricordato e celebrato ( sinceramente o ipocritamente ) una persona continua a vivere . ed il caso di F.de andrè

 grazie  all'amico e compagno di viaggio matteo tassinari (  http://mattax-mattax.blogspot.com/ del video in questione

 che mi ha riporto indietro nel tempo.E mi ha  fatto  ritornare  in mente : 1)  i sepolcri di Ugo foscolo I II ., 2) questa poesia ( interpretata vedere video sotto   dal coro  Gavino Gabriel )    scritta da mia zia  in 2 ° ( cugina  in 1  °  di mio padre  ) scritta  dopo  la morte  di sua  gfiglia   per  un tumore

                                                                 
                                   
                                                               




9.3.12

ostinato e contrario


cattura  schermata  da  una  foto  del gruppo facebook radio faber 

Rimanere se stessi in un mondo che giorno e nottesi adopera per trasformare ciascuno di noi in un essere qualsiasivuol dire combattere la battaglia più dura della vita"(Romano Battaglia)

mia esperienza con le donne ghettizzate del 8 marzo






Continua  dopo i precedenti post   miei e  quello di daniela  tuscano    la discussione su  La Festa della Donna.  Essa  è stata trasformata in una festa commerciale, come succede a tutte le feste, è stata svuotata del suo significato, e quindi c'è un aumento di vendita di fiori  un proliferare di feste solo per donne, locali off limits per gli uomini, sempre che non siano spogliarellisti! E' proprio  in questo  giorno in cui  ( ovviamente senza  generalizzare perchè ne conosco  anche   che   non ci styanno  ad  omologarsi a  questa stupida    ghetizzazione  )  : branchi di femmine urlanti, che approfittano di quest'unica giornata per umiliarsi e comportarsi come uomini... queste non sono donne, ma femmine, soggetti che si ghettizzano ancora ancora di più, e che non hanno la minima idea di ciò che che c'è dietro a questa festa , che  mi  è successo  il fatto   di cui ho accennato nei precedenti post e di cui  solo oggi scelgo di parlare  per : evitarte   , anche  se  non credo che l'eviterà completamente , polemiche   con le mie lettrici   ed  utenti  .
Ma  ora  bado  alle sottigliezze   ed  andiamo  ad  iniziare.



  Correva l'anno  1996   anche  a tempio  eras  arriovato al cinema  il bel  film  di Pieraccioni (  prima  che si  vanzinasse   e diventasse monotono e piatto   )  il ciclone ( trailler  sotto  per  chi    lo vuole rivedere  o  non lo  ha  visto )  



Causa  impegni  di lavoro   del mio amico ****  e   il mio ritorno in paese (studiavo a Sassari all'epoca )     stabilimmo d'andare  prima  innpizzeria  e  poi  al cinema  ,  coincidenza  o sfiga    (  ?  )  vollle  che   tale  giorno fosse  l'8 marzo  .
Infatti , *****  lo aveva immaginato  che  per  noi single  sarebbe stata  una  giornata  di derisione  e  di sfotto ., ma    decidemmo  di provare  lo stesso .
Girammo   tutte  le pizzerie  (   escludendo    quelle  d'asporto  ) prima di tempio , poi di calangianus , e poi quella  dei  bivio fra tempio e  calangianus  ed  fu  in quest'ultima  che avvenne  la mia classica  figura  di  .... , non solo senza  trovare posto  oltre beffe  ( non sapevo che  essere  single  potesse  essere   oggetto di derisione  )  .
 Ma  andiamo  con ordine  .
Dopo  l'ennesime  risatine  di  donne   ( che  ti guardano  come  se la pizzeria  fosse  tutta  loro o come merce rara  )  e  dei maschi (  i partner  )  dalla saletta  affianco  che  ti commiserano  , decidemmo di provare  l'ultima pizzeria altrimenti   saremo arrivati in ritardo  allo spettacolo delle  23   . Anche  qui  risatine   e derisioni  in particolare   questa : <<  fidiu  due maschi  >> . Fu proprio  questa  che  , mi  fece , traboccare  " il mio orgoglio maschile  "  ( all'epoca   mi basavo la mia  opera  d'arte   molto sull'orgoglio )  e  gli  risposi : <<  asco'  bella  beh  , cedda  non  ne hai visto mai  >> . I maschi     dalla sala  affianco e  il proprietario che  ridevano   e  ci guardavano fra un misto   di  risate  e di rimprovero., e  la diretta interessata    ed  alcune sue amiche     che  <<  maladucati  >> . Il mio  amico  , forse perchè  era  una sua  conoscente  e compaesana ,  si scuso  tutto rosso come un peperone   mi prese per  un braccio e  mi  porto fuori    senza  dare il tempo  di replicare    ulteriormente   alle " lamentele   che  venivano dal resto dell  donne presenti in sala . Poi  in macchina   si spancio  dalle risate  dicendomi  <<   hai fatto benissimo  ,  quella  li  è una mezzo  macca , ragazza madre  ,   che  va  anche a  gli spogliarelli maschili   . mi sa che  inutile  tentate  ler pizzerie di Luras  , chi sa come  cosa  cavolo  dirai alle  eventuali risate  femminili , dai t'invito a cena da me  . >>
  Arrivamo   a casa  sua  ,  fece presente la situazione  ai  genitori   che  fra una battuta  e l'altra del padre  (  che  biasima  la  ghettizzazione  femminile  )  e  la madre  (   che  non lo  biasimava  )    quando  poi  ****  racconto  ai genitori   l'accaduto  ilo padre  si spancio dale risate  , la madre  ( quando seppe chi era  la  donna  della risposta  )    m riose   e  allo stesso tempo  un po'  benevolmente  mi rimproverò <<  ti capisco , è una tipa  curiosa  ma  potevi essere  meno  volgare   nel lamentarti  ) .  Dopo    a  tutta  birra  ,  andammo  a tempio   , dove  arrivammo    in estremis  al cinema  . Io  per  chiedere  scusa  e ringraziare  gli offri il biglietto  rinunciando  ad  una parte  dela mia paga settimanale  ( mi pare  fosse 40 mila lire   dell'epoca  )




Nelle scuole italiane sarà possibile insegnare anche il sardo speriamo che la lega ladrona non tradisca il suo spirito federalista e voti Si


Nelle scuole italiane sarà possibile insegnare anche il sardo


Il Consiglio dei Ministri ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Nelle scuole italiane sarà possibile insegnare il sardo, il friulano, l'albanese, il ladino, il greco ed il croato

Dissequestrato Vajont.info, il sito oscurato dopo la denuncia di Paniz






BELLUNO
Le frasi riportate nel sito internet Vajont.info dal bellunese Tiziano Dal Farra, 44 anni, diffamarono l'avvocato e deputato del Pdl Maurizio Paniz. Lo ha deciso oggi il giudice del Tribunale di Udine, Francesca Feruglio, che ha condannato Dal Farra a 900 euro di multa e al risarcimento di 10 mila euro di danni a favore del parlamentare.
Il giudice ha disposto il dissequestro del sito internet, attraverso il quale il blogger porta avanti da tempo una campagna contro i politici locali per ricordare la tragedia della diga.
Le frasi incriminate vennero postate sul sito nel novembre 2009. Paniz fu preso di mira in qualità di legale dell'allora sindaco di Longarone (Belluno), Pierluigi De Cesero, che a sua volta aveva aperto un contenzioso giudiziario con Dal Farra relativo alla questione del Vajont. Lo scontro tra il blogger e il deputato bellunese è tornato alla cronaca anche nei giorni scorsi quando gli hacker di Anonymous avevano colpito il sito di Paniz come ritorsione per la denuncia che aveva causato l'oscuramento del sito Vajont.info.

Lunedì 05 Marzo 2012 - 19:05 Ultimo aggiornamento: Martedì 06 Marzo - 17:13

8.3.12

delitti passionali ? ma che razza di termine usano i media ?



stavo   facendo la raccolta   dela  carta  per  la differenziata  , quando  leggo  sul  vecchio  giornale    dell'ennesimo  omicidio   di  un uomo della propria  moglie   , e  in qui tutto  " normale  "  ( in senso  sarcastico ovviamente  )  visto che  : L'Onu: "In Italia è femminicidio, ogni 3 giorni una donna viene uccisa dal patner",  quello che mi  ha lasciato  stupefatto  ( oltre  che inc..... )  è  il titolo  : << ****  omicidio passionale ......  >> .


Ora  mi chiedo la  stessa cosa   che  si chiede  Mafalda,  la protagonista dell'omonima striscia a fumetti scritta e disegnata dall'argentino Joaquín Lavado, in arte Quino pubblicata dal 1964 al 1973, molto popolare in America Latina e in Europa in questa  immagine ,  presa  non ricordo   da  quale   bachecadei miei  compagnidistrada  facebookiani .
Qualcuno\a   mi sà  dare  una  risposta  

prove di dialogo tra i no tav e i poliziotti mandati li [ Un poliziotto in servizio scrive ai No Tav, e la risposta di un ex operaio thyssen ]

 i media ufficiali   si  concentrano solo sulle  violenze  e  le occupazioni   , e taciono   sul  tentativo  di dialogo   e di confronto   che  sta avvenendo  , come descrive  l'articolo del sito  nocesura.com   che  trovate  sotto  , tra  i manifestanti  e  le forze dell'ordine  .





Un poliziotto in servizio in Val di Susa rivolge una lettera ai manifestanti "No Tav"


Ciao manifestante, 
chi ti parla è quello “sbirro” che odi e che vorresti vedere morto. Mi trovo in Val di Susa e tra non molto è il mio turno. Ho dormito veramente poco e mangiato ad orari impossibili. Adesso preparo l’equipaggiamento per uscire. Davvero qualche volta mi sembra di andare in guerra, invece mi trovo in una valle sconosciuta e lontano da casa.
Mi chiama mia moglie preoccupata per le notizie che ascolta incessantemente al tg, le dico di stare tranquilla e che andrà tutto bene, per tranquillizzarla le dico che sono lontano dalla confusione. Le chiedo di dare un bacio ai miei figli e rassicurare i nostri parenti.
Adesso sono con i miei colleghi e siamo pronti per partire. Alcuni non portano dietro neanche il telefono cellulare, a che servirebbe, come potremmo sentirlo e come potremmo usarlo indossando la maschera antigas?
Le urla di persone indignate e stanche quanto noi di questa situazione sovrastano gli ordini impartiti dai superiori e a fatica ci mettiamo nello schieramento.
La visibilità ora è scarsa, la tensione è altissima, i manifestanti gridano e chiedono che i lori diritti vengano rispettati. Noi siamo lì perché non accadono ulteriori incidenti.

Ecco, è questo quel che pensa un poliziotto in servizio in valle. Noi siamo lì per garantire l’ordine. Alcuni di voi solo a vedere la divisa ci insultano e forse a qualcuno non dispiacerebbe vederci morti. Vorremmo evitare qualsiasi tipo di incidente, eppure, solo per avere indosso una divisa, siamo messi al patibolo o alla gogna.
Il giovane Carabiniere insultato il cui video è oramai tra i più visti del web è solo un esempio di quello che capita ogni giorno in migliaia di casi, in ogni parte d’Italia. Questo atteggiamento che spesso abbiamo cercato di portare a conoscenza tramite i nostri racconti è per una volta stato reso di dominio pubblico.
Dispiace il fatto che quasi sempre, nel 99% dei casi, i contrasti tra la nostra figura professionale e il cittadino potrebbero essere risolti con il dialogo e il rispetto verso di noi che, ricordo, siamo a pieno titolo una categoria lavorativa e del nostro settore siamo la base, nient’altro che gli operai.
In questa meravigliosa valle non siamo contro o a favore di qualcuno o di qualche cosa. Siamo persone responsabili dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Ci troviamo malmenati, con la divisa a volte lacerata, a volte sporca dai giorni di fatica, eppure siamo li, per quattro soldi che lo Stato ci paga.
In quei momenti però non pensiamo al vile denaro, anche perché con quello che la nostra amministrazione ci da in più per essere “massacrati” fisicamente e moralmente potremmo al massimo invitare la nostra famiglia a mangiare una pizza.
Manifestante, credimi siamo cittadini come te, siamo fatti di carne e ossa. Sai benissimo che questa guerra tra poveri e la sua strumentalizzazione non porterà alcun beneficio. Manifestare è un diritto, certo, ma anche noi appartenenti alle forze dell’Ordine abbiamo diritto alla nostra dignità e vorremmo alla fine del nostro servizio poter rivedere i nostri cari.
Ti chiedo di ascoltarmi, protesta in tutti i modi che ritieni opportuni, ma non usare la violenza e se lo fai pensa ai tuoi cari quanto ai nostri.
Penso che questo progetto TAV procederà; voglio dirti che noi non saremo mai contro di te, ma non chiederci di farci da parte.






No Tav: Un ex operaio della ThyssenKrupp risponde alla lettera del poliziotto



Maurizio,
chi scrive è un ex operaio della ThyssenKrupp di Torino, dove nel 2007 sono morti 7 ragazzi, ARSI VIVI in nome del profitto. Apprezzo il tuo tentativo di aprire una sorta di dialogo con il Mov. NO TAV ma credo che la verità di cui parli è molto diversa dalla quella che va delineandosi nella pratica. Capisco che non fa piacere lasciare casa e famiglia per andare a presidiare un posto che nemmeno conosci e per giunta per “4 soldi”, come affermi (e non stento a crederlo): per queste motivazioni, visto che vi definite difensori dell’ordine e della Costituzione, dovreste prendere posizione CONTRO la Tav, perché è espressione degli interessi di uno Stato retto dagli emissari delle banche (Monti in Italia, Papademos in Grecia, ecc. che questa crisi l'hanno creata!) che lede TUTTI, ANCHE VOI (e le Vostre famiglie).
Definirvi operai mi pare fuori luogo, visto che spesso e volentieri (gli operai) li caricate brutalmente senza troppi riguardi: mi riferisco per es. agli allevatori del Mov. Pastori Sardi, caricati a freddo appena scesi dalla nave a Civitavecchia lo scorso anno per manifestare contro Equitalia, che li sta strangolando!…E dimmi che sono dei facinorosi persone che producono latte e si alzano tutte le mattine alle 4 per accudire il bestiame! O quelli dell’Alcoa di Portovesme caricati brutalmente davanti all’ambasciata americana a Roma per difendere il proprio posto di lavoro! La storiella che “prendete solo ordini” scusami ma è troppo semplicistica: dietro queste affermazioni si nascondono vecchie e nuove nefandezze (fascismo e nazismo ieri, Casapound e Forza Nuova oggi: gli odierni fascisti che spalleggiate ovunque, anche in vili aggressioni in stile squadrista, basta guardare su Youtube...).
IO NON PESTEREI MAI UN LAVORATORE CHE DIFENDE IL PROPRIO POSTO DI LAVORO! Nemmeno con la giustificazione di un posto di lavoro per mantenere la famiglia: anzi, a maggior ragione, per questo non lo farei: vorrei guardare serenamente negli occhi la mia famiglia ed avere la coscienza pulita sapendo di stare dalla parte della ragione!
Voi lo fate spesso (caricare gli operai) e volentieri, quindi come potete pretendere che la gente vi veda di buon occhio (dopo Cucchi, Aldrovandi, Uva e centinaia di morti di Stato in manifestazioni, Commissariati, carceri, CIE, ecc.)?
NESSUNO VI OBBLIGA AD ESEGUIRE GLI ORDINI, SPECIE SE ANTIDEMOCRATICI E ANTIPOPOLARI!!!
Ribellatevi democraticamente. Ormai siete i difensori di una cricca di corrotti, mafiosi e affaristi, compresi coloro che hanno ucciso i miei 7 colleghi di lavoro, TUTTI A PIEDE LIBERO NATURALMENTE (!) in attesa magari della depenalizzazione in secondo grado e dell’assoluzione in Cassazione. Chi li ha uccisi? La distrazione!....Alla faccia della legalità che andate predicando!…
Mentre c’è gente che è DA MESI IN CARCERE PER AVER LOTTATO PER DIFENDERE IL PROPRIO FUTURO! La giustizia che difendete (e per cui rischiate la vita per 2 soldi…) è la stessa legalità borghese che lo Stato democratico infrange sistematicamente ogni qualvolta deve difendere i propri interessi (Tav, inceneritori, discariche, tasse e lacrime e sangue per i lavoratori, Voi compresi!)!
Chiedere ai NO TAV di non essere (in qualche caso) violenti sarebbe come aver chiesto ai partigiani, durante la Resistenza, di cacciare l'invasore nazi-fascista con le badilate! Lo Stato (di minaccia) ha iniziato in Valsusa e nei territori circostanti una vera e propria guerra e Voi non siete altro che (spesso consapevoli) delle pedine mosse a comando contro la popolazione valsusina (ma non solo, visto che la Tav è un vero e proprio banco di prova per l'instaurazione di misure autoritarie e repressive da estendere poi anche altrove, come qualcuno chiede a gran voce in perfetto stile dittatoriale).
Se siete così democratici e non avete nulla da nascondere, mi chiedo, allora perché: 1) quando prestate servizio in borghese non esibite (quasi) mai un documento di identificazione (Voi stessi quindi contravvenite alle prescrizioni del T.U.L.P.S., che impone invece di identificarsi dichiarando generalità, nr. di matricola e corpo di appartenenza); 2) non avete un codice di identificazione personale su divisa e casco, come in altri Paesi (Vi gioverebbe assai, si isolerebbero subito i “facinorosi”, che dileggiano il Corpo di appartenenza con comportamenti violenti e fuori da ogni regola; 3) se Voi potete riprendere, scattare foto e acquisire materiale video di terziperché non può farlo un qualunque manifestante nei Vostri confronti, senza subire ritorsioni??? Vorrei delle risposte a riguardo.
E magari se i volantini diffusi ai presidi e alle manifestazioni cercaste di leggerli (e di capire le ragioni delle proteste che stanno dall'altra parte) e non solo per cercare estremi per nuove denunce e misure repressive, il clima sarebbe certo diverso.
Prendete esempio da Paolo F. Oreste, il poliziotto che ha denunciato le violenze delle forze dell’ordine (definite “inenarrabili”, vedere su http://www.rednest.org/estendere-e-rafforzare-la-vigilanza-democratica-lettera-aperta-di-francesco-paolo-oreste/ ) perpetrate ai danni della popolazione di Terzigno (Na) durante le cariche contro la costruzione delle discariche, che ha firmato anche un Appello alla Vigilanza Democratica! Come vedi ci si può opporre, la scusa dell'eseguire ordini (ingiusti) è puerile, ancor più grave se perpetrata da chi si fa forte con le leggi dello Stato (borghese).
Al Carabiniere sardo osannato per la sua temperanza - per non aver risposto alle provocazioni del manifestante No Tav - vorrei far notare che la Sardegna (la Sua e la Mia terra...) è la Regione d'Italia più militarizzata, ospitando: diverse basi N.A.T.O. che producono morte (tumori da uranio impoverito, per il quale sono morte peraltro anche decine di militari, la più lampante dimostrazione che per lo Stato siete solo truppa di manovra per i loro loschi affari, da utilizzare per alimentare lo scontro masse contro masse anziché masse contro classe dominante: leggetevi Marx!!!) e devastazione ambientale (in uno dei paradisi naturali più belli al mondo), poligoni di tiro Interforze (come il Salto di Quirra, dove per 140 mila euro l'ora qualsiasi esercito alleato può testare armi di ogni genere, contro la salute dei cittadini – che dovreste tutelare - e contro l'ambiente, gravemente compromesso da scorie altamente nocive per qualunque forma di vita), aree interdette e servitù militari dislocate ovunque, anche in posti di rara bellezza naturalistica.
A Lui che è sardo (di Oristano, mi pare di aver letto sui giornali...) come me chiederei di interrogarsi sul perché questo governo taglia sanità, istruzione e trasporti, impone tasse e aumenti di ogni genere e costringe migliaia di giovani sardi (come me del resto, torinese per caso in quanto figlio di emigrati di Oristano e Nuoro), devono allontanarsi dalla terra natia per cercare altrove alterne fortune (compresi moltissimi giovani appartenenti alle Forze dell'Ordine, vero e proprio bacino di reclutamento per migliaia di giovani proletari, sottoproletari e figli di operai provenienti dalle zone più povere d'Italia, specie il Sud, che questo Stato ha sempre trattato come “terra di conquista”) quando invece i soldi (invero molti, anche se si sbandiera continuamente la mancanza di risorse economiche, ma decine di aerei da guerra non ce li facciamo scappare, non si sa mai dovesse attaccarci San Marino!!) vengono sperperati in opere mostruose e inutili come la Tav (ma non solo) e andrebbero invece spesi per creare POSTI DI LAVORO (sicuri e dignitosi per tutti, non come alla Thyssenkrupp, dove il terzo gruppo al mondo per produzione di laminati piani inossidabil con un fatturato da 3,4 miliardi annuo non voleva spendere 60 (merdosi) euro per un estintore!!! che rabbia.....), servizi e migliorare le condizioni di vita di tutti (quindi anche di Voi appartenenti alle Forze dell'Ordine e delle Vostre famiglie, che mandate i vs. figli a scuola e fate la spesa negli stessi mercati e supermercati dove anche noi incontriamo mille difficoltà con salari sempre più magri e poche prospettive per il futuro.
Un'ultima parola vorrei spenderla per chiedere che si dia il via ad una campagna mediatica di boicottaggio de “il Giornale” e personalmente contro il suo Direttore, il pennivendolo A. Sallusti (Chiedi immediatamente scusa a Luca Abbà e alla sua Famiglia per aver definito un pacifico combattente per la libertà un cretinetto. Sallusti vergognati!) L'Ordine dei Giornalisti dovrebbe radiarlo e prenderne immediatamente le distanze da un tale personaggio...
Spero che questa lettera ottenga una risposta e apra realmente un dibattito e che questa nota pubblicata su fb non sia solo una giustificazione per lavarsi la coscienza e dire che Vi dispiace, anche se apprezzo l'intento.

NE' BUONI, NE' CATTIVI! LIBERI TUTTI!
SOSTEGNO ALLE LOTTE PER LAVORO, CASA E SERVIZI!
PER UNA POLIZIA POPOLARE E DEMOCRATICA A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE!


MIRKO “cretinetto” PUSCEDDU, ex operaio ThyssenKrupp Torino

Mirko Pusceddu ex operaio dello stabilimento ThyssenKrupp di Torino risponde a Maurizio Cudicio, Sindacalista di Polizia e fondatore del Movimento Poliziotti sui fatti della Val di Susa, che dalle pagine di facebook ha scritto " Lettera di un poliziotto ai manifestanti No Tav"

dura esperienza femminile IN quello che 'era l'industria del sughero


DALLA NUOVA SARDEGNA DEL 7\3\2012

Nanneddha e le sue sorelle, "tappaie" senza tutela
di Tonio Biosa


 TEMPIO  PAUSANIA . 
Le donne e la fabbrica. Le celebrazioni dell'8 Marzo traggono spunto dalle vicende legate all'industrializzazione che coinvolse le donne. E in Sardegna le prime furono le operaie sugheriere di Tempio: le «tappaie», le addette alla produzione di tappi di sughero usati per molteplici impieghi, dall'enologia alla farmaceutica (i cosiddetti "medicinali", per turare boccette di vetro contenenti pastiglie o sciroppi). Le «tappaie» erano tante, costituivano una categoria distinta e battagliera, progressista e di sinistra. L'avvento della macchina ha poi soppiantato il loro ruolo mentre nel frattempo la presenza della donna in fabbrica è divenuta normale. Ma alla bella età di 91 anni, Giovanna "Nanneddha" Fresi, «tappaia» fin da ragazzina e per alcuni decenni, vivace e fiera, è una fonte preziosa di ricordi su un periodo che appare lontano. Dice tra le tempiesi quel lavoro si sviluppò a partire dal periodo fra le due guerre: «Eravamo cinque sorelle, e cominciammo tutte in giovanissima età». Spiega della durezza del lavoro e delle condizioni in cui si svolgeva, senza tutela sindacale o sanitaria: «D'estate o d'inverno, col caldo e con la neve, si entrava alle 6 del mattino e si faceva una pausa di mezz'ora alle 8 per poi continuare fino a mezzogiorno. Si riprendeva alle 13.30 e si usciva alle 18. E guai ad arrivare con un minuto di ritardo: ti sottraevano dalla paga mezz'ora o più di lavoro». Ricorda di quando le giovani madri ricevano in fabbrica i figli da allattare, ed altre ingiustizie. Di quando c'erano - regolarmente preannunciate ai padroni - le visite degli ispettori del lavoro, con le operaie costrette a nascondersi tra i depositi di sughero in cortile. «Una volta che gli ispettori giunsero senza preavviso - ricorda sorridendo - fecero calcolare le tariffe del salario e misero il padrone nella condizione di applicare quelle giuste. Il padrone ci diede gli arretrati proprio davanti agli ispettori. Il sabato successivo, quando venimmo pagate, quelle somme ci furono trattenute».
7 marzo 2012

Donna: l'animale imperfetto?


Sagge, streghe e befane, ieri e oggi

Un percorso al femminile che muove dalla Milano e dall'Italia del '600 per giungere ai giorni nostri, per riflettere sulla discriminazione e la "cultura" della discriminazione.
Ne parliamo con Daniela Tuscano, insegnante, blogger e scrittrice, rappresentante dell'associazione "Mondo Senza Guerre e Senza Violenza". www.mondosenzaguerre.org
La serata è uno degli appuntamenti del progetto "Tutti insieme indiscriminatamente" e del progetto Artemisia, patrocinato dal Comune di Sesto San Giovanni.

L'appuntamento è per domenica 18 marzo, alle ore 19.00, presso lo Spazio A, via Maestri del Lavoro, Sesto San Giovanni.
Per info: infoarcobaleni@gmail.com

7.3.12

perchè no alla tav 2

prima d'iniziare  il  mio  post   del perché  No alla  tav     chiedo   a  chi mi leggerà   qui  o  su  facebook  ( dove tramite NetworkedBlogs  compaiono  in automatico i miei  e vostri post )       di spiegarmi io ancora  non le  ho trovate  e capite  le  ragioni  del Si  alla  tav  
 e  questo articolo    preso da http://isegretidellacasta.blogspot.com/  che  approfondisce  quello che  viene detto  sopra  

Tutti gli sprechi del TAV: 76 miliardi di euro scomparsi!!
Mi sono chiesto: perchè tutti i partiti italiani sono d'accordo a fare la Tav Torino-Lione malgrado i danni ambientali e anche se i dati dicono che sia le merci che le persone che transitano sulla tratta sono inferiori alla portanza delle linee già esistenti!?
Così, poichè tanto unanimismo mi puzza sempre di più, sono andato pure io a mettere insieme le uniche ragioni che davvero capiscono tutti i più grandi partiti in Italia: quelle del portafoglio, il proprio e quello degli amici più prossimi.


E i dati sull'Alta Velocità finora sono impressionanti:
Il piano di spesa sull'alta velocità da Torino a Trieste e da Milano a Napoli quando fu presentato nel 1991 era di 14 miliardi di euro. Il costo reale finora è stato invece di oltre 90 miliardi di euro!!
Un'opera pubblica il cui costo è sei volte quello di partenza, in cui ogni kilometro costa più di sei volte lo stesso chilometro in qualunque ferrovia europea! E questo è avvenuto su "tutte" le tratte realizzate in Italia. Ma com'è possibile!? Ebbene sapete chi ha partorito la legge di finanziamento per la TAV!?
Ma quel Paolo Cirino Pomicino, ministro al bilancio nel 1991 anno in cui, come detto, fu presentato il progetto sulla Tav. Potentissimo uomo politico della Dc campana, ampiamente coinvolto in tangentopoli, Pomicino  è lo stesso che confezionò la legge 219 sulla ricostruzione dopo il terremoto dell'irpinia.
E lo schema è esattamente identico: l'affidamento diretto, senza gara d'appalto europea, ai principali consorzi economici del capitalismo italiano, che poi subappaltavano i vari lavori.
In tal modo il costo dell'opera finale viene determinato a posteriori dalla fatturazione dei costi... E niente di più facile che "sovraffatturare" per ingrossare la spesa pubblica e arricchire i proprietari delle imprese, i politici loro amici e le mafie (tramite le tangenti - ci sono state già diverse inchieste in questa direzione che coinvolgono anche l'alta velocità).
Solo che per la ricostruzione post-terremoto la scusa per aggirare le gare d'appalto è stata l'urgenza e questa volta invece la bugia è stata che la TAV sarebbe stata costruita in gran parte con soldi privati: ma invece i soldi dell'Alta Velocità sono venuti tutti dallo Stato, cioè dalle nostre tasche!



La Torino-Lione è partita con un costo annunciato di 2,5 miliardi di euro (per la sola parte italiana). Il preventivo nel 2010 è stato aggiornato a 8 miliardi di euro e probabilmente il costo finale sarà non meno di venti miliardi di euro!
Certo truffare il 650% su un opera di queste dimensioni è davvero da gran ladroni, altro che ponte sullo stretto di Messina...!




E questo mentre  nell'ultima finanziaria hanno tagliato un miliardo e 400milioni al trasporto ordinario. Tanto che le Ferrovie dello Stato hanno annunciato la soppressione di 47 convogli locali e interregionali per un totale di 5100 km, un terzo dell'intera rete. Il 61% della rete ferroviaria italiana è a binario unico, un terzo della rete non è ancora elettrificato e la velocità media delle merci sulla rete è di 19 km/h!!
Insomma con la Tav faranno un servizio d'elite a costi pazzeschi per riempirsi le tasche. E tutti gli altri ce la facciamo a piedi nel vero senso del termine...
Ma visto che anche i francesi si sono fermati a scavare non si può fermare questa follia!!?
O lorsignori non si sono mangiati abbastanza denaro!?



Ho trovato online anche un documentario molto "documentato":