3.7.16

i giovani non sono tutti\e bimbiminkia o defilipilizzati . il caso di martina villa


Mi diverto sempre molto a prendere in giro i rimorchiatori occasionali, però adesso forse è il caso di riflettere su un paio di cose. Un complimento o un saluto detti per strada e completamente fine a se stessi, si chiamano molestia verbale. Perchè se tu stai tentando di rimorchiarmi, si presuppone che avrai l'intenzione di avviare una conversazione, avrai la decenza di presentarti e soprattutto di defilarti nel momento in cui dovessi ricevere quello che può essere universalmente definito come due di picche.
Avete mai provato a chiedere ad una ragazza come la fa sentire, essere fischiate e chiamate come gattine randagie a cui dare la porzione giornaliera di croccantini? Quasi non esistono donne che vi diranno di essere lusingate da un simile atteggiamento. E dovreste capirlo, quando al vostro "complimento" segue un vistoso dito medio. Qual è il senso di un simile scambio? Perchè lo fai?
Semplicemente perchè puoi, sai di essere più forte e sai che se mi ribellassi, ti basterebbe un pugno per stendermi sul marciapiede. Almeno questo è quello che credi tu.
A me , capita spessissimo. E precisiamo, non perchè io sia particolarmente figa o abbia questo atteggiamento da accattivante femme fatàle. Mi succede spesso,perchè succede a tutte. Di solito, io non riesco a tacere, e mi scappa il gestaccio. Poi affretto il passo, mi guardo gli shorts, metto in dubbio il mio abbigliamento. Improvvisamente, quella combinazione di vestiti non mi fa più sentire a mio agio, non mi fa più sentire attraente; mi fa sentire in colpa. Come può un complimento farti sentire così?
Voglio girare per Milano vestita come cacchio mi pare, voglio poter andare a correre a qualsiasi ora mi vada a genio. Voglio viaggiare da sola, voglio leggere un libro in un parco, voglio bermi qualcosa in un bar senza che tu mi rompa i coglioni. Chiedo tanto? Sono libera e ho il sacrosanto diritto di non voler ascoltare quello che hai da dirmi, a maggior ragione se il tuo occhiolino da maniaco non ha nessun cazzo di scopo, se non il mettermi in imbarazzo. E non sono io ad essere esagerata, nè frigida, nè troia. E giustificare un atteggiamento del genere, significa utilizzare lo stesso schema mentale per cui una ragazza svestita o ubriaca si è cercata uno stupro.
Mi dispiace se sono rude o sgarbata, mi dispiace se siamo a fine giugno e non mi metto il burqa, mi dispiace se i miei capelli rossi sono troppo appariscenti per i tuoi gusti.
Ma io non giro per strada per il piacere dei tuoi occhi o del tuo arnese e forse è arrivato il momento, e dico forse, che tu inizi a capirlo.
Cordialmente
Vaffanculo.
Una  risposta  a  chi mi dice  che vedo   i giovani solo copme bimbiminkia  o defilipilizzati   oltre  che  alle  critiche    rivevute  via  email  al  mio post precedente su   sofia  viscardi

2.7.16

Anche un uomo colto come Augias si piega al trash . sarà affiancato dalla bimbaminkia youtuber sofia viscardi


Mi fa meraglia   che  un uomo di cyultura  di Augias   non si ribelli  ai ditak  rai   che  pur   di fare  ascolti specie   fra la  fascia  giovanile   dia credito  alla culturta  dei bimbiminkia  ed ai  personaggi  
che   se  non fosse  per  i sociale  youtube   ( mi sa  che  Umberto eco  non aveva  tutti i torti  ) non ,i  considerebbe nessuno  .  Ecco   chi   verrà affiancato  ad  Augias  

                                                                        dal suo canale   di youtube  

 meditate gente    meditate    e  datemi  pure  del retrogrado     se  volete  . Ma  a me    questa  mi sembra  incultura  e non cultura  .  E la  canzone  che  ho  scelto.,  sangue su sangue   di de gregori   descrive, anche se   fermandosi  solo al sangue  e  allo splater  gratuito  e  non alla  merda    benissimo i media  televisivi  anticipando    queko  che poi  è diventata la rete  

1.7.16

Il pastore che ha sconfitto Berlusconi: stop alla cementificazione in Sardegna Le sue pecore potranno restare sui terreni di Capo Ceraso per 8 anni. In quel pezzo di paradiso dovrebbe sorgere un villaggio turistico

Vittoria di Davide contro Golia da   www.tiscali.it  del  1\7\2016 di I. Dessì   -   Facebook: I. D.


                                  La zona dove dovrebbe sorgere il villaggio turistico di Costa Turchese
 
I pastori sardi rifilano un altro colpo a Silvio Berlusconi e al suo progetto di Costa Turchese (ex Olbia2), futuro villaggio turistico in un incantevole zona dell’Isola. A metterlo in risalto Giandomenico Mele nell'ultima edizione de la Nuova Sardegna. Dopo il “famigerato” Paolo Murgia - morto a 80 anni nel 2010 e salito alle cronache per aver bloccato 500 ettari di Costa Turchese destinati al faraonico progetto della famiglia Berlusconi con la sua richiesta di usucapione – un altro allevatore ottiene una vittoria attraverso il Tribunale di Tempio Pausania. Potrà restare infatti col suo gregge su due ettari di terreno a Capo Ceraso fino al 2024.

Il caso Murgia

Nel caso Murgia l’ex premier cercò di affrettare la soluzione proponendo un accordo extragiudiziale. Il pastore si mise in tasca – a quanto dicono i media – circa un milione di euro per abbandonare i terreni dove le sue pecore brucavano l’erba. Il caso destò però l’attenzione di altri pastori in cerca di generosi accordi similari. E i problemi per Silvio e famiglia aumentarono.

L'affitto agricolo

In questo caso non è stato però il possesso ultraventennale ad essere tirato in ballo, ma l’esistenza di un contratto di affitto agricolo. Il pastore aveva stipulato l’accordo con il precedente proprietario e quel rapporto permane ora in capo al nuovo proprietario dopo l'acquisizione dei terreni da parte della Edilizia Alta Italia, società dei Berlusconi.
Dunque, ad avviso dei giudici, il pastore di cui non si fa il nome, ha diritto di continuare a condurre il suo gregge al pascolo a Capo Ceraso e Li Cuncheddi per altri 8 anni. Dovrà solo pagare una rata d’affitto simbolica all’ex Cavaliere che avrà la piena disponibilità dei terreni solo a partire dal 2025.

Villette e alberghi

La decisione del Tribunale non dev’essere stata gradita al Cavaliere e ai suoi familiari che hanno previsto un intervento edilizio su circa 380 ettari con 250mila metri cubi a base di villette e alberghi. Su quel progetto - ricorda il giornale locale - lo scorso anno era arrivata anche una pronuncia del Tar Sardegna “che aveva respinto il ricorso degli avvocati dell’Edilizia Alta Italia, dopo 8 anni di battaglie contro il Piano Paesaggistico regionale varato nel 2006 dalla Giunta regionale guidata da Renato Soru”.
Fu Soru infatti a volere una legge che imponeva il divieto di edificazione a una certa distanza dalla costa. Tutto all'epoca fu bloccato dai Berlusconi in attesa di tempi migliori. Poi saltò fuori anche il grande grattacapo dei pastori.

Il pericoloso ulteriore precedente

Adesso il riconoscimento dato a quest'altro pastore potrebbe rappresentare un nuovo ulteriore pericolo, non tanto per il caso specifico quanto per il precedente che potrebbe rappresentare. Ovvero rivelarsi una strada aperta anche ad altri allevatori che si trovano in condizioni analoghe. Anche perché la grande estensione di territorio oggetto della vicenda, tra Murta Maria e Capo Ceraso, risulta priva di recinzioni in molte sue parti.

La mancanza di recinzioni

Proprio il fatto di non aver recintato completamente i terreni diede infatti ai pastori - in precedenti occasioni - la possibilità di sostenere che da anni pascolavano lì le loro pecore. Forse per questo poco tempo fa la società dei Berlusconi ha presentato un piano per la chiusura di tre fondi, ma il tutto è stato bocciato dal comune di Olbia, perché si parla di una Zona a protezione speciale (Zps) e qualsiasi intervento è subordinato a una procedura molto rigida.

30.6.16

amore politica , amore e facebook , amore nel mare

Amore  e politica   la prima storia     sembra     ispirata  a  due  film  Bread and Roses  ( pane  e rose  )  e  il  secondo   terra  e libertà   e   la  canzone di Carla  di   Ken Loach


leggi anche:Il cuore di Cavriago batte ancora per Lenin



Da Roma a Cavriago per sposarsi nel paese del busto di Lenin

È la canzone degli Offlaga il Cupido per Debora e Marcello. Oggi la cerimonia in municipio. Max Collini è il testimone


CAVRIAGO. Da Roma a Cavriago per dirsi “sì” nella piccola Pietroburgo. A qualcuno forse sembrerà strano ma una giovane coppia – Debora Celommi, 33 anni cameriera, e Marcello Montonese, 38 anni informatico - ha scelto proprio il paese del busto di Lenin per sposarsi oggi. Dunque il legame storico tra Cavriago e il mito del leader sovietico continua a farsi sentire. Anche tra i giovani. Anche tra chi viene da fuori provincia.
leninLA PREMESSA. La notizia non stupisce del tutto. Da tempo, sono diversi i turisti che arrivano qui ancora oggi per via del busto. E ci sono addirittura dei negozianti che hanno realizzato dei gadget ad hoc: cartoline, calamite e tazze con il volto del sovietico. Arrivano anche dei pullman e fino a qualche anno fa il busto aveva pure un custode. Poi nel corso degli anni non sono mancati degli scherzi più o meno “pesanti” in occasione delle elezioni, screzi di partito per il 1° aprile. Il busto è stato travestito da supereroe di sinistra o, con tanto di vignetta, ha “parlato” a Berlusconi. E, col tempo, per preservare l’originale da eventuali atti vandalici, in piazza Lenin si è scelto di mettere una copia. Quello “vero” è dentro l’ex biblioteca in attesa di una nuova sistemazione.


Nella piazza intitolata al leader bolscevico e che ospita il suo busto la commemorazione della storica Rivoluzione d’Ottobre

LA STORIA D’AMORE. Ma a far innamorare Debora e Marcello di Cavriago è stata la band reggiana degli “Offlaga Disco Pax” che ha dedicato a Cavriago una delle sue canzoni più celebri, “Piccola Pietroburgo”. È attraverso il testo, cantato da Max Collini, che i due hanno scoperto i trascorsi del paese della Val d’Enza e ne sono rimasti affascinati. La canzone parte infatti così: «Nel paese dove è nata Orietta Berti c’è piazza Lenin ed in mezzo un busto di Lenin. Se uno ci pensa non ci può credere…». Non è tutto: a incuriosirli è stata anche una foto postata su Facebook da Jukka Reverberi, cantante dei Giardini di Mirò , cavriaghese citato nel brano “Piccola Pietroburgo” e ora in tour con Max Collini. Nella foto si vede sua figlia ritratta davanti al busto di Lenin. Le due cose hanno spinto la coppia a chiedere al Comune di Roma il nulla osta per sposarsi oggi alle 12.30 nella sala del consiglio comunale di Cavriago.
«Abbiamo scelto Cavriago per la sua bellissima storia, che sembra una favola rossa: l’impegno e l’amore per la rivoluzione degli antichi lavoratori di Cavriago saranno di ispirazione all’amore e all’impegno che metteremo nel costruire la nostra famiglia – spiegano i futuri sposi – E poi, come recita la canzone Khmer rossa degli Offlaga “volevo fosse per lui stupendo e irrinunciabile come un 25 aprile”».
TESTIMONE D’ECCEZIONE. Non è tutto. Il testimone di nozze sarà lo stesso cantante Max Collini e a celebrare il rito civile sarà la consigliera comunale Liusca Boni. «Siccome i ragazzi ascoltano le canzoni degli Offlaga Disco Pax e nel brano “Onomastica” si parla di me, mi hanno chiesto di sposarli e ho accettato volentieri - racconta la consigliera - Voglio però fare un appello ai cavriaghesi: che ne dite di fare una sorpresa a questi due ragazzi? Passate dal Comune per lanciare un pugno di riso e fare un augurio ai due novelli sposi».
Inutile dire che, dopo le nozze, Debora e Marcello faranno la tanto desiderata foto davanti al busto di Lenin.

 la  seconda storiea   mette  in evidenza     come

ProVita minaccia punizioni divine per chiunque non discrimini o disprezzi i gay

Leggendo   le  abberranti     dichiarazioni   di  Francesca Romana Poleggi   del movimento  pro  vita  che  mi  fanno dubitare  e  chiedere   come   certa  gente  si definisce  cristiana   se  poi   nelle  loro dichiarazioni  ( in  questo caso )  ed  omelie    c'è  un odio    cosi  viscerale   verso  i figli della  luna  ,   cioè quelle  persone    che   vengono chiamate  : 1)   frosci, culattoni  , ecc  ., 2)     diversi  . Mi chiedo  aggiungendo   all'interrogativo dell'amico 


Luigi Agus Questa donna è oscena e scandalosa. Come può la chiesa permettere a degli eretici fanatici di pubblicare queste immonde schifezze. Sono allibito. Se l'arcivescovo ha deciso la censura e il silenzio per quel prete ignorante evidentemente c'erano davvero gravi ragioni.

come mai le  alte  grarchie  compreso il pontefice non intervengano  o ammonendoli  ,  o sospendono  a  divinis   mentre  fin ora  (  fatta  eccezione per  papa  francesco che è da poco al  soglio pontificio  )    si  è solo intervenuto solo per chi  interpretava ,   perchè le  sacre  scritture  vanno interpetrate  e non riportate alla lettera ,  in maniera  libertaria   come   : i cattolici del  dissenso e   progresssisti , teologia della  liberazione , ecc 
Ora capisco essere  contro  gli  omossessuali e  i Lgtb per  la  famiglia tradizionale  cioè maschio  - donna  ,   insomma essere  chiusi  e  arrocati su  posizioni  ormai  stantie  e  anti storiche   del  tipo  : <<   non vuole capire che ,dal medioevo ad oggi c'è differenza tra " peccato" e "reato".A Rocco Buttiglione non distinguere i due sostantivi è costato il posto di Commissario Europeo.  >>   un commento  su  Gayburd.blogspot.it

Ho   già detto    troppo  a  voi   aggiungere  qualcosa anche   conro  le mie opinioni    se  vi và  ,  ma  in maniera costruttiva  e rispettosa  mi raccomando )  a quanto dicie  la  tipa  in questione  





Leggi anche :

Adinolfi attacca i vescovi: «Se non dite che i gay meritano la morte, fate propaganda lgbt» 
Benedetta Frigerio fondatrice delle Sentinelle in piedi 

   da  Gayburd.blogspot.it del 27\6\2016

 ProVita minaccia punizioni divine per chiunque non discrimini o disprezzi i gay


 


È un articolo [  il rtesto integrale  delle  sue    abberranti  dichiarazioni   ] firmato da Francesca Romana Poleggi a mostrarci come all'associazione ProVita interessi solo la legittimazione dell'odio che può essere tratta da una lettura distorta della Bibbia e non il messaggio di amore universale che non appare utile a portare consensi politici ai partiti di estrema destra.
È noto come la donna non abbia mai avuto particolare preoccupazione verso quelle persone che rischiano di essere massacrate di botte per il solo fatto di esistere. Anzi, spesso si ha l'impressione che voglia giustificare quelle violenza dato che la sua attività principale è il cercare di sostenere che quelle persone debbano essere ritenute "sbagliate" solo perché diverse da lei. Ed è così che si parte dal negare l'esistenza stessa dell'omofobia, ossia i quella forma di disprezzo che lei è solita propagandare attraverso i suoi articoli:


L’omofobia è la scusa per imporre il diktat del pensiero unico, per chiudere la bocca a chiunque pensi che i rapporti omosessuali siano contronatura. La massima comprensione e misericordia per tutti gli esseri umani, di qualsiasi orientamento non si discute: siamo tutti più o meno lussuriosi, chi in un modo, chi nell’altro.
Qualcuno potrebbe farle notare che la sua "misericordia" potrebbe tenerla per sé stessa anziché cercare di utilizzare quelle parole come forma di offesa. Ma si sa che la formulazione dei suoi articoli mira a risultare il più offensiva possibile quasi si volesse cercare di armare la mano di un qualche folle pronto a tramutare in violenza fisica quel disprezzo. Purtroppo viviamo in Italia e queste posizioni non solo non vengono sanzionate, ma la Poleggi viene finanziata dallo stato per sostenere la sua crociata contro i cittadini attraverso il riconoscimento come "onlus" alla sua associazione di propaganda politica anti-gay.

La donna si affretta a sostenere che l'omosessualità sia un peccato e che non ci sia nulla di male nel disprezzare gay e lesbiche. Scrive:


Ma come al solito una cosa è il peccatore pentito, che Dio perdona “70 volte 7”, una cosa è il peccato, che va condannato sempre. Ormai, però, nonostante (ancora) non ci sia una legge che lo preveda, l’omofobia già de facto è considerata reato. Un reato dai contorni quanto mai sfumati, adatto a condannare chiunque per qualunque motivo. Anche un prete che predichi dal pulpito il Vangelo. Di questi tempi, di preti che predicano la Parola di Dio ce ne sono rimasti pochi. Quei pochi, però è bene che tacciano per sempre.
E finché la loro condanna viene dagli attivisti LGBTQIA(…) e i loro reparti cammellati della Gaystapo (mass media in testa) non ci sorprende. Ma se capita che alti prelati, come l’Arcivescovo di Cagliari, S.E. Arrigo Miglio, stigmatizzino le omelie di un sacerdote, Don Massimiliano Pusceddu, che ha detto solo la verità e ha letto la lettera di San Paolo ai Romani, beh, questo è triste e dà da pensare.
Il riferimento è a don Pusceddu e alla predica in cui il sacerdote sosteneva che i gay non possono avere fede in Dio e che è Dio a sostenere che «meritino la morte» per il solo fatto di esistere. Parole insensate a cui il vescovo ha risposto fornendo una corretta lettura del brano citato dal sacerdote, ma evidentemente a ProVita non interessa la verità ma solo l'odio che è possibile legittimare attraverso una lettura letterale della Bibbia. Ed è così che un prete rinviato a giudizio per violenza privata (se ne andava in giro armato con una pistola a massacrare di botte i parrocchiani) viene indicato come la massima espressione di cristianità nel nome della legittimazione all'odio anti-gay che era in grado di fornire attraverso una lettura decontestualizzata della Bibbia (al pari di chi usava quelle pagine per legittimare la schiavitù o la segregazione razziale).

Con il vittimismo che contraddistingue un'associazione che sostiene che i gay siano persona malvagie che non si lasciano discriminare in silenzio, la donna aggiunge :


Il prete è stato ridotto al silenzio: lui obbediente, si adegua e tace. Gentilmente ci ha fatto sapere che non parlerà con noi. Il suo account su You Tube è stato sospeso.
La predica incriminata a tutt’oggi si può ascoltare qui : chissà se anche da qui sarà presto censurata…
L’ex parroco di Vallermosa, come potete sentire, ha detto una serie di ovvietà su famiglia, gender, unioni civili che sono una minaccia alla famiglia, e ha letto un passo della Lettera di San Paolo ai Romani, che recita: “[24]Perciò Dio li ha abbandonati [agli uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, di cui al v.18] all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, [25]poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
[26]Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. [27]Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. [28]E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, [29]colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, [30]maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, [31]insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. [32]E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa“.
In grassetto viene indicato il passaggio volto a sostenere che Dio voglia la morte dei gay, ma anche di chi li approva e non li condanna moralmente. È l'ennesimo uso strumentale della Bibbia per fini politici da parte di un'associazione che deliberatamente cerca di alimentare l'odio verso i gay promettendo fantomatiche punizioni divine dinnanzi a chi non aderisca alla loro ideologia. Un insulto quotidiano che gay e lesbiche devono ricevere da persona violente che abusano della religione per sostenere diffamazione e offese gratuite nella più totale impunità.

Dice poi la Poleggi:


Ovviamente nel contesto – che qui è un po’ complicato riprodurre per intero – si capisce che si intende la morte eterna, cioè la conseguenza del peccato “mortale”. La quale consegue solo se il peccatore è impenitente, cioè rifiuta la – famosa – misericordia di Dio, che presuppone il pentimento, che presuppone il riconoscimento – nel profondo del cuore – della propria debolezza e del proprio peccato.
E così, da un lato, la Gaystapo è andata denunciando l’omofobia del prete che secondo loro vorrebbe “l’uccisione di tutti gli omosessuali” (falsi e in malafede quelli che hanno rilanciato la notizia in questo modo distorto).
Si noti che fra i falsi e i disonesti viene fatto rientrare anche il vescovo, dato che non conta tanto quello che è scritto nel libero ma solo quanto è stato detto e letto durante l'omelia. Casomai potrebbe apparire falso e disonesto chi aggiunge elementi mai pronunciati in quell'occasione per cercare di assolvere un sacerdote dalle sue colpe. Ma si sa che qui si è nel campo ella propaganda e si spergiura la propria verità senza farsi troppo problemi di quanto sia effettivamente reale.
Si noti anche l'abuso che l'associazione ProVita è solita fare della parola «ovvio». Per loro è tutto ovvio. È ovvio che i gay sono cattivi. È ovvio che i gay valgano meno di loro. È ovvio che il loro amore non debba essere riconosciuto. È tutto ovvio perché si è dinnanzi a gente che vuole proporsi come una verità rivelata, sostenendo peraltro di essere "cristiani". Peccato che i comandamenti dicano di non pronunciare il nome di Dio invano e gente che attribuisce a lui ogni suo più perverso pensiero è gente che ostenta la sua lontananza dal messaggio di Gesù.

In conclusione la donna aggiunge:


Il Vescovo, dal canto suo, ha censurato… San Paolo. Il quale, poveraccio, potrà anche essere accusato di omofobia, ma andrebbe notato che non fa sconti a nessuno: ammonisce “senza discriminare” sia gli etero che gli omosessuali; San Paolo inoltre, condanna i rapporti sessuali contronatura: se per gli etero sono un optional, ma per gli omo sono una scelta obbligata, beh, questo non è colpa né di San Paolo, né di Don Pusceddu.
Mai affermazione è stata più falsa. Non solo bisogna notare come la signora Francesca  Romana Poleggi dia per scontato che le sue perverse fantasie su cosa avvenga nel letto di una coppia gay siano verità rivelata, ma anche perché bisogna comprendere cosa sia contro natura. È contro natura una donna che dedica la sua vita all'odio verso il prossimo, non certo l'amore di due persone che mettono a frutto la sessualità che Dio ha donato loro. Ma forse chi è accecato dall'odio non potrà mai comprendere l'amore.





29.6.16

perchè lo stupro fa rabbia solo se compiuto da stranieri e poco da italiani ? se ti violenta un italiano sei solo una troia e niente altro... Per un "tentativo" di violenza da parte di un ivoriano, invece si chiedono i forni crematori, gli abbattimenti e chi più ne ha più ne metta!

Lo so che vi sarete rotti le  palle   visto che da mattina a a sera in tv su internet e sui social oltre che si giornali se ne parla e si fa anche cattiva informazione (  vedi mio post precedente )  ma certe cose m'indignano . E ne parlo anche da divoratore di video e di riviste pornografiche . Infatti i  video   amatoriali o film con tema  stupri  mi fanno ogni  volta che   " li uso "   (  fortunatamente  poche  e rare  volte   visto  le  conseguenze  fisichew  e  soprattutto psicologiche    che  hja  sulle  donne  ) per provare piacere solitario    mi fannoprovare   tale  sensazione  raprresentata  da  questa  tavola  qui  sotto
Dylan dog  in  " il prezzo della carne  " n °358

 Ora l'articolo  del amica   comagna  di strada  http://www.tisbe.it/ che riporto sotto sara vewcchio di ben 6 anni , ma le cronache di questi giorn lo rendono più attuale che mai . Infatti un commento , che pooi ho fatto mio , al suo post afferma
 non sono domande di poco conto quelle che lei pone,e forse non hanno neppure una risposta logica,credo che l'unica risposta possibile non sia con le fiaccolate CONTRO o PER ma con l'educazione al rispetto di donne e uomini ai nostri figli dentro le nostre famiglie
 .
 da  http://www.tisbe.it/2010/09/07/perche-lo-stupro-fa-rabbia-solo-se-e-compiuto-da-stranieri/



Fissa nella mia mente l’immagine delle fiaccolate nei cartoni animati della Disney (la Bella e la Bestia – Quasimodo), fa riemergere il ricordo della caccia al mostro… alla bestia, per esorcizzare il timore di avere la Bestia all’interno di sé.
Con questi sentimenti di infinita pena per l’umanità, costretta a combattere eternamente il male che alberga nella propria coscienza, io vivo la notizia delle fiaccolate a Guidonia (o a Quartaccio).
Le avrei accettate se fossero state a supporto della vittima, purtroppo sono fiaccolate “contro”.
Come le fiaccolate contro i presunti omicidi di una madre e di suo figlio prima che si scoprissero i veri assassini (Erica e Omar); come quelle contro i presunti macellai di Erba prima che si scoprisse che i colpevoli erano solo i vicini di casa.
La avrei accettate addirittura se fossero state contro tutti gli stupratori, senza distinzione di etnia, o di razza, ma non è stato così.
Dove erano costoro che sfilano pieni di odio e di pregiudizio quando era il tempo di organizzare altre fiaccolate?
Perché non è stata organizzata una fiaccolata per questo? per questo? per questo? o per questo? E potrei continuare all’infinito…
Perché si organizzano fiaccolate solo se è coinvolto uno straniero?
Qual è il messaggio?


Foto di repertorio
da  http://www.globalist.it/news/

La donna italiana è un oggetto di proprietà. Gli italiani possono violentarla e gli stranieri no? La donna italiana appartiene agli italiani?
Cosa succede quando è un bravo ragazzo di buona famiglia a violentare una ragazza italiana?
Ve lo descrivo subito.
Innanzitutto è colpa della ragazza. E’ lei che lo ha provocato. L’avvocato difensore spulcia nella vita della ragazza per convincere la giuria che le i è una poco di buono… una ragazza dai facili costumi… una che la dà a tutti! Poi si passa ad analizzare l’abbigliamento. E se la minigonna è una colpa grave… perché gli ormoni degli italiani sono ormoni e vanno assecondati, i jeans, addirittura, dimostrano che la ragazza era consenziente! Nessuno potrebbe violentarla se indossa i jeans!
Ma il violentatore per farla franca e, per evitare la fiaccolata con finalità da linciaggio, deve avere il pedigree da italiano!
Se pensate che io esageri, vi passo un po’ di dati Qui Qui Qui
Non riesco più a capire questo paese: razzista, xenofobo, misogino, retrogrado… umanamente invivibile!
(la vignetta è del mitico Mauro Biani)
Ps – ci vuole fortuna pure nella violenza: una donna violentata da un italiano è una puttana; violentata da uno straniero è un’eroina 😒
PPs – questo è sentimento di indifferenza?
Ma se lo stupro fa rabbia solo quando è fatto da «stranieri», forse entriamo in un diverso campo, in cui diventa simbolo (fortissimo, ma pur sempre simbolo) di mancanza di sicurezza, di degrado dell’ambiente, e di una guerra per il controllo del territorio. Insomma, lo stupro indigna quando si carica di una battaglia più ampia di quella della difesa delle donne. Una battaglia in cui, paradossalmente, le donne si trovano di nuovo «oggetto», in quanto proprietà collettiva di un gruppo contro un altro. Una versione dello scontro globale che ritorna a livello tribale. Per chi avesse perso memoria, ricordo che anche nella ex Jugoslavia, una guerra che è stata il massimo dello scontro tribal-identitario, lo stupro femminile è stato usato come «sfregio» di un’etnia contro l’altra. Lo stupro come simbolo di Lucia Annunziata


Sono arrivato  alle stesse  conclussioni    ,  forse ovvie  per  gente  come noi  che  - scusate  se lo dico in musica  ma la  consideriamo una   Storia diversa per gente normale  \ storia comune per gente speciale  

Pietro D'Ambrosio
Pietro D'Ambrosio semplice. Perché la donna è vista nella nostra società come proprietà. Quindi se a farlo è un "locale" "gode" delle sua proprietà o di quelle a lui disponibili. Se è uno straniero è un invasore che intacca le proprietà disponibili dei locali...
 Ma   altra  causa  potrebbe   esserre     questa  sempre  dalabacheca  di tina

Dany Gato
Dany Gato ma noi "bianchi" continuamo a dire che l'isdlam deve imparare a rispettare le donne , ci mettiamo su un palco e predichiamo , ma i "bianchi "quando impareranno a mettere in pratica quello che vogliono insegnare ad altri ?
Giuseppe Scano
Giuseppe Scano perchè Dany Gato come diceva un cantante \poeta :
(...)
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
(...)




ma adesso basta con le seghe menali ed andiamo a dormire che domani all'alba mi devo alzare per lavorare

come reagire artisticamnete ad ideologie di ..... senza scendere a loro livello e senza insultare . A Berlino le svastiche sui muri diventano disegni di pace: è il movimednto aretistico “Paint Back”

Si può rispondere  ad ideologie condannate   dalla storia  nonostante il crescente revisionismo negazionista   cosa  ben  diversa  da quello normale  ?  Si  si può e la  risposta  viene  da  un gruppo di Writers    tedeschi   che   ricoprono con le  loro opere  le  svastiche  . Ecco nei  due articoli ,  da  ho  cui ho preso alcune  foto  per  le  altre  si rimanda  agli  articoli ,   ,il primo preso da  http://www.blog-news.it/  più precisamente  qui  e il secondo da questo articolo di  repubblica  
“Paint back” è un movimento che, seppure ancora piccolo, è ormai piuttosto conosciuto a Berlino.
Si tratta di un gruppo di writers che intervengono in alcune zone della città per coprire con le loro opere le svastiche dipinte sui muri. Ecco alcuni esempi, riuscite a individuare la croce uncinata  ?


Tutto ebbe inizio con Ibo Omari, proprietario di un negozio di colori nel quartiere di Schoeneberg, che esasperato dall'ennesima svastica comparsa in un parco per bambini prese alcune bombolette e la coprì con un bel disegno.

Altri writer si aggiunsero a lui, creando un gruppo che oggi ha già trasformato una quindicina di scritte barbariche in coniglietti, farfalle, fiori, quadrifogli e gufi. Il movimento si è talmente diffuso che ormai sono gli stessi cittadini a contattare i graffitari per coprire le svastiche.
De Andrè cantava: “dal letame nascono i fior” e qui è proprio il caso di dirlo.

fonte  la repubblica     del  27\6\2016  più precisamente   questo articolo

Io    sono    andato  a   leggermi l'originale   che  oltre  nel 2  url    lo

culturamente mainate ha presentato Donna Fenice V – Crisalidi” di Barbara Cavazzana“

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