16.6.18

ancora un giorno -orfani\ sam e la reazione sdegnata e volgare di Roberto recchioni alle critiche

i  sottofondo Caro il mio Francesco - Ligabue

Un storia , bellissima   dove  c'è  un bellissimo   omaggioBello l'omaggio a Tex e poi il rapporto tra Sam e Ringo è trattato davvero con l'affetto di chi scrive. Peccato  che non  essa  non dice, almeno alla prima lettura,nulla sui "buchi" o  vuoti narrativi   (   fatti volutamente o per €$ altrimenti chi compra speciali ed extra Bonelli o Bao )   tipo  Lost  (  serie televisiva statunitense di qualche anno fa )  .
Ora  perchè  fare  una  storia   discreta    ma slegata   dalla serie  o    secondo me  con un legame  da lumicino  con  il resto della serie ,   ?  Visto che  essa  poteva   essere inserita   ovuque  soprattutto   nella prima serie   la prima ipotesi  che    ti viene  è quella  che   contratto  con l'editore   prevedeva 12 numeri per stagione e   che   quindi  avendo finito in anticipo in un 11 numeri  anziché 12 ,  l'ultimo l' hanno riempito con una storia  da Libro Cuore , strappa lacrimne   .
L'immagine può contenere: una o più persone


Un 'altra ipotesi  è  che sia un numero fatto appositamente per allungare il brodo /per contratto in quanto le vicende d'orfani risultano concluse nel numero precedente .Credo che qui si voglia accontentare quella fetta di lettori /lettrici amanti del classico finale  come  riportato nella quarta  di  copertina :<< ... e vissero felici e contenti >>. Insomma il classico vogliamoci bene ovvero   basta sangue e basta odio che ha caratterizzato tutta la serie .


Ora tale  mia  osservazione , forse parziale, incopleta o pressapochista  ( giudicartela   come vi pare  )  in attesa   di  leggere  gli speciali  ,  perchè  per me  orfani  non   si conclude  con la  serie regolare   , non dev'essere  è piaciuta ( evidentemente  o ci sono andato nel segno  o  è lui che ha un c....  di  carattere... ehm ....  carateraccio )     all'autore   visto che  , a differenza  degli altri autori     della storia  , da me taggati  ,  si è lamntato   solo  lui   come pote  cedere  da questa  discussione  qui  sotto    presa  dal mio fb 





Rispondi5 h
Roberto Recchioni · 15 amici in comune
Mi ci hai dovuto taggare due volte e iscrivere in un gruppo per dire 'sta cazzata?
Gestire


Rispondi4 h









Giuseppe Scano 😁😥 caro mio ( per parafrasare la canzone di Ligabue https://www.youtube.com/watch?v=fXBmP81mhus Roberto RecchioniRoberto Recchioni II hai ragione . Ma vedi il fatto è che , l'ho scoperto solo ora , la nuova vewrsion e \ aggiornamento di fb , fa si che i tag vengano inviati anche via messange e poichè ho taggato anche altri autori Bonelliani e non siete finiti iscritti oltre che taggati in un gruppo . Ora pichè rincorolando i commenti , non risultavano i vostri i tag , vi ho dovuto rittaggare due volte . chiedo venia . per i pareri degustibus . Bastava allungare di meno il brodo e far concludere orfan nel n 11 senza necessità di scrivere una pealtro bella storia che non ha con la serie nessun legame .

  M  sono dimenticato   di  aggiungere a tale  discussione      ed lo faccio ora  se parli di rispetto  anche tu  autore  devi rispettare  gli altri  e  soprattutto motivare perchè  per  te  è  una stronzata   . 


15.6.18

COGLIERE IL PRESENTE, SFUGGIRE ALLE CONVENZIONI: 4 DESTINAZIONI PER VIAGGIARE SOLI



in sottofondo
Corduroy - Let's Play Two - Pearl Jam


La quotidianità ci rassicura, ci fa sentire protetti, ci fa guardare al domani con meno ansie. Ma a volte può rappresentare un peso, un impedimento alla propria realizzazione personale, un ostacolo alla felicità

Si può sfuggire alla routine in molti modi senza  droghe   o altrio emzzi artificiali   uno dei più efficaci - e divertenti - per vivere il presente con spirito d’avventura è viaggiare  non solo fisdicamente  : sfidare prima di tutto noi stessi e le nostre abitudini per cercare l’insolito, l’altro. Trovando mondi incredibilmente diversi da noi, paradossalmente troviamo noi stessi, lasciando alle spalle convenzioni e schemi che credevamo nostri e che invece non ci appartengono. Ma  sopratuytto accettando  di contaminarci  con l'altro   e  cercare un identità aperta   e non chiusa   Decidere una meta alla quale affidarsi è qualcosa di estremamente personale, ma tra le tante destinazioni ne abbiamo scelte tre dove inseguire i propri sogni e ritrovare una nuova libertà (anche di espressione) diventa un’avventura incredibile


Cogliere il presente, sfuggire alle convenzioni: 4 destinazioni per viaggiare soli

In Sud Africa per imparare dai ranger


 
Amanti degli animali, della natura e degli spazi aperti? Prendetevi un po’ di tempo e intraprendete l’addestramento per diventare ranger: imparate a riconoscere le impronte dei leoni, dei ghepardi, dei leopardi, dei rinoceronti e delle giraffe in Namibia. I tramonti infuocati e la voce del bush vi faranno scoprire il vostro nuovo io.





Cogliere il presente, sfuggire alle convenzioni: 4 destinazioni per viaggiare soli
Lontani da tutto, nel deserto della Bolivia, il Salar de Uyuni

 
Sognate un luogo dove dimenticarvi della tecnologia: di fronte a uno spettacolo indimenticabile preferite guardare coi vostri occhi piuttosto che attraverso la fotocamera del cellulare. Il Salar de Uyuni è tra i deserti più grandi del mondo, caratterizzato da una distesa di sale bianchissimo, formazioni rocciose e isole ricche di cactus. Incredibilmente, con una fauna quasi inesistente, qui è invece comune vedere fenicotteri rosa.








Cogliere il presente, sfuggire alle convenzioni: 4 destinazioni per viaggiare soli
Mettere a tacere le preoccupazioni sul sentiero degli Appalachi

 
Le responsabilità non vi lasciano neanche quando c’è un oceano fra voi e loro? Forse è il caso di stancare anche i vostri pensieri - oltre che i vostri piedi - con un’escursione lunga 3.500 chilometri che va dalla Georgia al Maine, negli Stati Uniti. Il continuo mutare di paesaggi, fra montagne e foreste, animali selvatici e incontri fortuiti, vi farà abbracciare il concetto che tutto cambia, e va bene così.






Cogliere il presente, sfuggire alle convenzioni: 4 destinazioni per viaggiare soli



Taipei, Taiwan: perché non sempre il silenzio è d’oro


 
Riuscite a sentirvi vivi solo se siete circondati dal caos cittadino. Più cose avete da fare, più vi sentite in pace con voi stessi. Taipei, la capitale di Taiwan posta all'estremità settentrionale dell’isola, vi stupirà: tra passato e presente, qui energia e cultura si incontrano per un’esplosione di stimoli: mercatini notturni, infinite opzioni di street-food e pop-up store vi aspettano.









Questi luoghi, così diversi fra loro, hanno un comune denominatore:  un inno alla forza liberatoria dei viaggi on the road e del viaggio in sé, per entrare in contatto con il proprio io.

Scopriamo i protagonisti di questa avventura, intraprendenti e magnetici.

The Marshal

Cogliere il presente, sfuggire alle convenzioni: 4 destinazioni per viaggiare soli
La città è alle spalle, il futuro davanti a sé, per lui esiste solo il presente. Il protagonista è un uomo misterioso accarezzato dalla luce calda del tramonto che gli promette orizzonti infiniti.

Wayfarer Blaze

Cogliere il presente, sfuggire alle convenzioni: 4 destinazioni per viaggiare soli
Indipendente e forte, questa cowboy contemporanea ha solo un obiettivo in mente: essere se stessa.

Aviator Evolve

Cogliere il presente, sfuggire alle convenzioni: 4 destinazioni per viaggiare soli
Nessuna meta in particolare, l’importante è godersi il viaggio. La protagonista di questo scatto accoglie una nuova alba, un’occasione per rincorrere i propri sogni. 

Hexagonal

Cogliere il presente, sfuggire alle convenzioni: 4 destinazioni per viaggiare soli
Un cane e una chitarra come unici compagni di viaggio, il protagonista di questa immagine sceglie di affrontare la strada meno battuta, e non ha intenzione di tornare indietro.

la morte è anche qualcosa di positivo perchè è d'essa che nasce la vita .

quando a ccetteemo  che dalla morte   o  una situazione   simile  (  vedere  seconda storia  )   nasce una  nuova  vita    allora la morte  non ci farà più paura  e l'accetteremo come un fatto naturale    e  riusciremo ad esorcizzarla- Ma  prima  d'iniziare   consiglio  per chi volesse approfondire tali argomenti consiglio

Ma  ora  bado alle  ciancie    ed  veniamo al post  vero e proprio  .le  cui  storie   sono prese  da repubblica   web del 15\6\2018

Mantova, donna in coma da oltre tre mesi partorisce una bimba Il parto è stato seguito da un'equipe di 30 persone. Durante l’intervento la donna, sottoposta ad anestesia spinale, ha più volte aperto gli occhi senza però parlare





Una donna di 33 anni di Mantova in coma da tre mesi e mezzo ha miracolosamente dato alla luce una bambina con peso e funzioni vitali del tutto normali. Lo riporta questa mattina la Gazzetta di Mantova. È successo ieri all'ospedale Carlo Poma di Mantova. La neonata, venuta alla luce all'ottavo mese sta bene  e solo per precauzione è stata ricoverata in terapia intensiva neonatale sotto stretta osservazione. Anche la madre ha superato bene l'intervento, durato oltre due ore e adesso è ricoverata in unità terapia intensiva coronarica per il monitoraggio post parto. Fuori dalla sala operatoria c'erano il padre e la nonna della neonata.



l ospedale carlo poma a mantova

La partoriente era stata colpita da un improvviso arresto cardio-circolatorio tre mesi fa e ricoverata nell'ospedale di Pieve di Coriano, nel Mantovano. Subito dopo, aveva avuto un ictus con conseguenti danni di natura neurologica. Da quel momento vive in uno stato di coma leggero che le impedisce di parlare e di rendersi conto di quanto le accade attorno. A fine maggio, approssimandosi la data del parto, era stata trasferita all'ospedale di Mantova.

Il parto è stato seguito da un'équipe di 30 persone tra medici, infermieri e tecnici guidata dal ginecologo Giampaolo Grisolia. Durante l’intervento la donna, sottoposta ad anestesia spinale, ha più volte aperto gli occhi senza però parlare. Segnali che, secondo i medici, non danno tuttavia la certezza che possa aver preso coscienza di essere diventata mamma


Dall'anoressia al trionfo: l'allenamento della campionessa di fitness è impressionante

Nel 2016 Hattie Boydle è diventata una campionessa mondiale di fitness vincendo il “World Beauty Fitness And Fashion”. Ma in passato l’australiana aveva vissuto il dramma dell’anoressia, arrivando a pesare appena 26 kg.



Lo sport l’ha aiutata a superare i problemi alimentari, fino a diventare un modello per le quasi 500mila persone che seguono il suo profilo Instagram. In questo esercizio, noto come Nordic drop progression, Hattie Boydle mette in mostra tutta la sua resistenza e fisicità

i

13.6.18

quando la politica d'allora era politica non come oggi



premetto che cronologicamente non ho conosciuto la prima repubblica , avevo 16 anni quandocrollo tutto . Ma se dovessi tornare indietro tornerei a quei tempi dove nonostante il fortissimoscontro politico \ ideologico ed parlamentare ci si rispettava , nfatti

da  



33 anni fa fece scalpore l’omaggio di Almirante al “nemico” Berlinguer
di Redazione venerdì 9 giugno 2017 - 11:24



Trentatre anni fa, l’11 giugno 1984, moriva Enrico Berlinguer, colpito da un ictus durante un comizio per le elezioni europee. Come Giorgio Almirante, aveva guidato il Pci nei difficili anni Settanta. Simile l’ondata emotiva e la commozione popolare che accolsero la sua scomparsa come quella, quattro anni dopo, del leader missino. E qui certo i paragoni devono arrestarsi, perché i due erano avversari e nemici e mai si piegarono a compromessi tra loro pur riconoscendosi lealtà reciproca. Forse anche per questo, dinanzi allo spettacolo che offre oggi la classe politica, sono due leader anche molto rimpianti.
Fece scalpore all’epoca la decisione di Giorgio Almirante di mettersi in fila alla camera ardente per Berlinguer in via delle Botteghe Oscure, che ospitava la storica sede del Pci. Almirante era solo, e si mise in fila come gli altri. Pochi anni separavano quel momento dalle asprezze degli anni di piombo. Eppure non venne contestato. Poco dopo fu raggiunto da Giancarlo Pajetta e Nilde Iotti che lo accompagnarono all’interno per rendere omaggio alla salma del suo avversario. Furono gli stessi Pajetta e Iotti alla morte di Almirante a recarsi in visita a via della Scrofa per ricambiare l’omaggio.
Berlinguer era un avversario con cui Almirante aveva frequenti colloqui: un particolare che emerse solo negli anni Novanta grazie alle confidenze dell’ex portavoce del leader missino Massimo Magliano al giornalista Sebastiano Messina: “La prima volta ebbi l’impressione che si incontrassero per caso, che non ci fosse un appuntamento. Era un venerdì sera, la Camera era ormai deserta e in quel corridoio che portava alla commissione Esteri eravamo in quattro: Berlinguer e Tonino Tatò da una parte, Almirante ed io dall’altra. I due segretari si avvicinarono lentamente, si strinsero la mano con un sorriso un po’ timido e poi si appartarono dietro una porta su un divano di pelle”. Il tema del colloquio? Il terrorismo, argomento che ossessionava sia Almirante sia Berlinguer.
Seguirono altri incontri, tutti di lunedì o venerdì e rimasero segreti ai più. Almirante non raccontò neppure a Magliaro che cosa si dicevano in quegli incontri. Al termine del primo colloquio il commento di Almirante fu: “Quell’uomo è un avversario leale e corretto”. Gli incontri riservati tra Berlinguer e Almirante sono stati confermati anche dalla moglie di quest’ultimo, donna Assunta, la quale ha specificato che il tema era proprio il terrorismo. Vale la pena aggiungere, a questo proposito, che sia Almirante che Berlinguer erano considerati dai terroristi neri e rossi “traditori” da eliminare.

Cagliari, espulsa da scuola perché "troppo grande": la storia di Sonia. cavolo uno\a vuole studiare e ti penalizzano o ti relegano alle serali

Cagliari, espulsa da scuola perché "troppo grande": la storia di Sonia

Nonostante  sia  figlio di ex  prof  (  Estimo mio padre  , lettere alla  scuola  media mia madre  ) e  nipote di una ex  direttrice  didattica  ale  elementari  mia  zia materna  certe cose fatico a capirle . Mi chiedo  che male c'è se una ragazza di 26 anni  ched  ha  fatto   vari problemi  dalal vita  si vuole iscrivere a scuola deve per forza farlo alle serali e non alle scuole normali ? cosa è questa disparità classista di trattamento .?   che  danni potrebe  causare   ad  i pischelli  di  14\15  anni  . 

Oggi dall'unione  sarda   alle 16:17 - ultimo aggiornamento alle 16:47

                    Sonia Milazzo
A 26 anni si è iscritta al liceo Michelangelo di Cagliari, decisa a riprendere gli studi abbandonati durante l'adolescenza. Ha frequentato qualche giorno, poi è arrivata la doccia fredda: espulsa.Il motivo? Ormai è maggiorenne e, se vuole conseguire il diploma mancato, può solamente frequentare corsi serali. Così dicono le regole.Protagonista della vicenda una ragazza cagliaritana, Sonia Milazzo.Che, dopo aver presentato regolare richiesta di riprendere gli studi, dopo aver pagato la retta e dopo essersi presentata in classe (ovviamente "emozionata") pensava di poter coronare il sogno di completare il percorso scolastico che ha dovuto lasciare anni prima a causa di problemi personali.Ma la nuova avventura è stata bloccata sul nascere. La dirigenza le ha infatti comunicato che, vista l'età, non poteva proseguire e che l'iscrizione (accettata "per errore") era annullata.A quel punto la 26enne si è rivolta all'Ufficio scolastico provinciale, presentando un esposto.Ma ormai è passato un anno e, dice Sonia, "non ho ancora avuto risposta".

Susanna, la prostituta in bici sulla Salaria e Claudio sposa la prostituta che l’ha salvato: “Ho convinto 50mila uomini a smettere”

 colonna sonora la sezione musica della voce https://it.wikipedia.org/wiki/Prostituzione

Una  storia  , la  prima  , alla Pretty woman o  alla Bocca  di rosa   di de  andrè  .


  da il messagero del   24 Marzo 2015

  raffaella.troili@ilmessaggero.it

Giovanna passa la domenica a Villa Ada guarda gli alberi, si rilassa. La mattina pulisce le case a Talenti, il pomeriggio fa la prostituta. Su e giù sulla Salaria, in bici, pedalando lentamente, fondoschiena all’insù. L’ultima frontiera, stratagemma per evitare sanzioni e pericoli del mestiere più antico del mondo. Piumino rosa e coda di cavallo non passa inosservata. Pantacollant trasparenti e perizoma non sono casuali. Gli automobilisti accostano, s’informano. Non è la solita. Non è una ragazzina, non è schiava, non ha un ciglio della strada. «Se mi avvicino le romene mi cacciano, guadagno un terzo rispetto a loro, basta che riesco a salvare i miei figli». L’unica soluzione è quell’Atala bianca così «nessuno mi dà fastidio».
Ha 50 anni, non li dimostra. Al solito perché lo fai dice «per bisogno: trovo soldi per i figli. E mi piace, amo pedalare, conoscere gente». Ex ballerina, ex pretty woman ora solo bellezza in bicicletta. S’interrompe, non si concede pause. Ha due figli che riesce a mandare in una scuola privata «che costa un occhio della testa. Perché sai con questa? - indica le parti basse - me so’ comprata casa. E sai perché: gli uomini so’ coglioni». Compete con giovani spettacolari coperte da magnaccia a bordo di macchinoni con targhe straniere. «Seleziono, niente follie, mai di sera. Me li scelgo fichi, giovani, profumati, normali.
Il vecchio viscido, il panzone lardoso via. E niente orge: una coppia, marito e moglie, cocainomani, mi dava 600 euro per passare un pomeriggio insieme. Però ci devi baciare in bocca. Maddeché. Eppure potevo comprarci il motorino a mio figlio».


Un Giglio   che  ha  la  sua  dignità   come dimostra   l'articolo precedente    ed  ha avuto  un passato   triste ed   difficile   che poi  l'ha  portata   alla  vita    che sappiamo  ,  Infatti

da http://www.tgcom24.mediaset.it/televisione/  più precisamente  qui 


Nina Palmieri racconta la storia di Susanna, una 51enne soprannominata Bocca di Rosa, come nella canzone di Fabrizio De André, che ha deciso di vivere liberamente la sua vita da prostituta. Come molte donne lavora sulla Salaria, a Roma e ha scelto questa vita per amore dei suoi figli, per riuscire a mantenerli dopo essere stata lasciata dal suo compagno. Ai microfoni de Le Iene ha raccontato di essere stata in passato una ballerina professionista e di aver lavorato con le stelle degli anni ’80, fino ad un incidente che l’ha obbligata a ripiegare sui night. Ed è in questo contesto che conosce l’uomo di cui si innamora, scegliendo di seguirlo e abbandonare tutto il suo mondo.


La storia con lui però non finisce bene, viene lasciata dopo la nascita della sua seconda figlia e a causa di una forte depressione, ha deciso di mettersi sulla strada. Bocca di Rosa non nasconde nulla alla iena Nina Palmieri, raccontandole di essere stata avvicinata da un ragazzo rumeno che l’ha picchiata e stuprata. La persona in questione oggi si trova in carcere, arrestato per aver aggredito anche altre donne. Susanna ha sottolineato anche che i figli non sono d’accordo con la sua scelta di vita, ma lei nonostante tutto si sente appagata e felice del suo lavoro, perché come dice lei stessa ridendo: “Mi pagano”

La seconda  storia   è  invece  una di quelle   di chi prova  a lottare   contro  la prostituzione   o meglio contro lo sfruittamento e la  schiavitù dela prostituzione    senza  ricorrere a misure repressive ed  priobizioniste  ma con una politica   di non criminalizzazione  nè verso  chi  ci và nè verso  chi   lo fa . E  la  storia   di  

  da   ( eccetto le  foto prese  da google  )     da Blitz quotidiano 13\6\2018 presa   tramite l'app  news repubblic  (  
Claudio sposa la prostituta che l’ha salvato: “ho convinto 50mila uomini a smettere”


Risultati immagini per prostituta


ROMA – Un ex cliente, poi diventato marito della vittima della tratta della prostituzione di cui si era innamorato.Claudio ora ha 50 anni e ha dedicato la sua vita a convincere 50mila uomini a smettere di andare a prostitute. L’uomo ha raccontato la sua storia a Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, i conduttori del programma ECG di Radio Cusano Campus.
Risultati immagini per prostituta
Claudio era un assiduo frequentatore di prostitute. Poi ha incontrato una ragazza vittima della tratta e se ne è innamorato: “Facevo il giornalista, lo scrittore, era un momento complicato della mia vita. Avevo 50 anni. Ero seduto su una panchina, a Torino, senza sapere perché mi sono ritrovato a piangere. Mia moglie mi aveva lasciato, si era portata nostro figlio con sé, ero a pezzi. Pensavo di essere invisibile, che nessuno mi avrebbe notato. Invece una ragazza, bellissima, giovanissima, mi ha domandato se avessi bisogno di aiuto. Mi sono fatto raccontare un po’ la sua storia, era una vittima della tratta della prostituzione. Prima siamo diventati amici, poi complici, infine ci siamo innamorati, oggi è mia moglie”.
Risultati immagini per prostituta
Claudio ricorda come è diventato cliente di prostitute: “Cercavo semplicemente di soddisfare un istinto che pensavo fosse naturale. Non credevo di far del male a nessuno. Io cercavo prostitute, invece trovavo delle schiave. Non ne ero consapevole, lo davo senza pensarci, come aprire una bottiglia di acqua quando hai sete. Molti uomini pensano ancora, per colpa della nostra società, che sia giusto trattare da sante le donne che hai in casa e da puttane quelle che incontri fuori. E poi ci sono insicurezze sessuali che si possono superare molto più facilmente con una prostituta che con una donna che va conquistata. Quando capisci che la ragazza che hai davanti non è una prostituta, ma una schiava, vittima di persone senza scrupoli che la obbligano a fare quello che fa, cambi prospettiva. Negli ultimi anni ho incontrato circa 100.000, la metà li ho convinti a smettere”.L’incontro con quella che è diventata sua moglie: “Dopo averla conosciuta, ho scritto un libro per raccontare la nostra storia. E ho iniziato a ricevere telefonate e messaggi di uomini che andavano a prostitute ma che desideravano cambiare vita. Ho iniziato a incontrarli e a formare gruppi di uomini che si interrogavano su sé stessi. Poi abbiamo iniziato ad avvicinare i clienti delle prostitute, per strada. Gli dicevamo di essere come loro, di aver cercato anche noi in passato delle ragazze, ma che proprio per colpa di questo comportamento esisteva la tratta. Nel frattempo la ragazza che avevo incontrato ha trovato il coraggio di affrontare la sua protettrice, è stata massacrata di botte, ha perso un occhio, è rimasta in coma per tanti giorni. Ma ora è libera”.
Mi piace  concludere     con questo  estratto  da  una  famosa  canzone   vedere   la  colonna  sonora


[---]
Vecchio professore cosa vai cercando
in quel portone
forse quella che sola ti può dare
una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo
pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo
alle tue voglie
Tu la cercherai tu la invocherai
più d'una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto
al ventisette
quando incasserai delapiderai
mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire
"micio bello e bamboccione"
Se ti inoltrerai lungo le calate
dei vecchi moli
in quell'aria spessa carica di sale
gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini
e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire
sua madre a un nano
Se tu penserai e giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni
più le spese
ma se capirai se li cercherai
fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo


con questo è tutto alla prossima

11.6.18

Il Figlio del re-Piero Marras@Juannusai

la doppia medaglia della cultura food il caso della pasta filindeu e di Paola Abraini . preservare \ manmtere viva la tradizione mna allo stesso farla diventare moda standardizzandola

Sardegna.Simbolo incontrastato di sole, mare, divertimento e vacanze estive. Ma la  Sardegna non è solo coste dorate e mari incantati, meta di turisti festanti e vip dal soldo facile.  Infatti  come  dico   d'anni    qui su  queste  pagine  ed  a  voce   ad  amici\che   social  \ telematici (   quelli  che  un  tempo .  scusatemi per  la nostalgia  ma  in questi giorni lo  sono particolarmente 😞😟 ,  non troppo  lontano ma  lontano tecnologicamernte    si  chiamavano amici  di carta&penna )     del continente  , ehm ,  della penisola  ,   che  essa  è anche  quella dei  paesi arroccati ,  a  rischio  spopolamento   o ripopolamento   stranieri    del nord  europa  , dove si respira ancora un’atmosfera antica, raccolta, familiare, e dove le abitudini secolari vengono conservate e tramandante con orgoglio e sapienza.
su filindeuCosì è Nuoro, ed  tutte le  zone  dell'interno (  ma non solo  )  e così sono i gesti di Paola Abraini che, come raccontato all’inviato della BBC, Eliot Stein.
Paola, come dicono in paese e come riporta questo articolo ( da  cui  ho preso  la  foto  chge  trovate a destra   ovvero il risultato finale dei  filindeu ) dal sito www.dissapore.com/ si è stancata, infastidita del clamore improvviso nato attorno a questa rocetta, trasformata da ristoro per pellegrini a nuovo caso di “Instagram food”, il cibo alla moda che i food blogger ostentano sul social network delle immagini.Ora che  tale  pasta ed  il cammino  religioso  ad essa legata  sia diventato un rito paganizzato e amato dai turisti non è per forza negativo, anzi, ha aiutato a preservare una tradizione religiosa dall’oblio, dall’abbandono.   << Un  >>   -- come dice   quest'altro articolo  di dissapore.com  --   << Con l’aiuto dell’Arca del Gusto di Slow Food, >> e  con la  rete   che  ne  ha  riprodotto le  fasi della lavorazione    



 << che ha inserito i su filindeu tra i 4000 piatti o ingredienti a rischio di estinzione, perché, come scrive il giornalista Simran Sethi, “ciò che non mangiamo sparisce”, e ormai tre quarti del cibo mondiale proviene da appena 12 piante e 5 specie animali.Un rischio elevato per i filindeu che potrebbero scomparire inghiottiti dall’indifferenza e dalla complessità della preparazione che richiede anni di pratica per essere padroneggiata.  >> Infatti  

dal  corriere  della  sera https://www.corriere.it/cronache/16_ottobre_26/
 [...  ] Nessun laboratorio, il filindeu è fatto soltanto in casa, sul tavolo di cucina. Paola Abraini, 62 anni, lavora e parla: «Avevo 16 anni ed ero fidanzata fresca di Antonio — il marito è lì che conferma con un cenno —, mia suocera Rosaria mi voleva bene: “Guarda come si fa”. Ho imparato subito e non ho mai smesso». Su (il) filindeu si preparava due volte l’anno per la festa grande di Nuoro, San Francesco di Lula. A ottobre, ma soprattutto a maggio per la novena e il pellegrinaggio, legato a riti e leggende. Prima fra tutte quella sul santuario, fatto costruire nell’Ottocento a 34 chilometri da Nuoro per «grazia ricevuta» da un bandito assolto in tribunale da un delitto. Da allora migliaia di persone percorrono a piedi la strada da Nuoro al santuario e la festa va avanti per nove giorni, fra preghiere, balli tradizionali e fiumi di vino rosso. Si comprano e vendono greggi e cavalli, si combinano matrimoni, si mostra l’abilità nel gioco della morra e atti processuali hanno rivelato che qualche rapimento è stato là organizzato e di qualche altro si è pagato il riscatto. E si raccontano storie come quella di una nuora, che appena dopo il matrimonio rifiutò di preparare il filindeu con la suocera. Al ritorno dalla festa di San Francesco cadde da cavallo e precipitò in un dirupo che da allora si chiama — così è anche oggi — «il precipizio della sposa». [... ]
 ed  è quello che   ho provato   a  farlo   anch'io    , anhc e se  parzialmente   , visto  la  marea ,  come potete  vedere  anche   dalle  foto ,  di  gente  presente  a  questa  sua  dimostrazione pubbblica      tenuta   il  9 maggio  alla  due giondi  Stazzi e Cussogghj   (  trovate  qui   il mio  reportage   fotografico   )  


L'immagine può contenere: 2 persone, persone sedute, tabella, spazio al chiuso e cibo


L'immagine può contenere: una o più persone

   con questo  è tutto alla prossima storia

tutto il passato vive nel presente


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https://it.wikipedia.org/wiki/Stazzo



Lo so che dopo una certa età ( a volte precocemente ,ed ė questo il mio caso, dopo i 40 ) la nostalgia inizia ad essere canaglia cioé malattia . Vero ma a volte per poter andare avanti e vivere il presente e vivere meglio ( ovviamente senza esagerare vedere post precedente soprattutto la prima parte l'articolo di Daniela Tuscano ) é necessario non perdere la memoria ed il proprio passato /identità .
Dopo  questo   " spiegone " ecco il mio parziale reportage   e della  tappa  tempiese   dell'edizione intinerante  de  la sesta edizione della “Primavera in Gallura“, meglio conosciuta come “Stazzi e Cussogghj“, manifestazione itinerante che nasce per riscoprire le tradizioni e gli usi, i saperi e i sapori dell’antica civiltà contadina della Gallura dellaquale trovate qui calendario degli eventi dal 26 maggio al 25 giugno 2018. Anche perché, come ci ricordano vari studi le usanze e le tradizioni dei galluresi sono diverse da quelle del resto della Sardegna, perché diversa è la loro storia, la loro cultura, il loro rapporto con il paesaggio e la natura. Per aggiornamenti degli eventi e non solo Contattate la segreteria organizzativa dell’ Associazione culturale Stazzi e Cussogghj c/o Agriturismo “Il Muto di Gallura” – loc. Fraiga, 07020 Aggius (OT) – Tel. 340.0764618 – 340.6686202. Potete anche sfogliare l’opuscolo dedicato alla “Primavera in Gallura 2018” con spiegate, una ad una, tutte le tappe della manifestazione.


  sottto  una  mia  foto   di una  scorsa edizione
L'immagine può contenere: una o più persone e spazio al chiuso    ed il programma  di quest'anno

il  programma   e un reportage     completo  da   http://www.galluranews.org  più  precisamente   qui 


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il sughero estratto per  essere lavorato

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preparazione del carbone

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