21.4.20

provare a vedere il #Covid19 come un’opportunità, non solo come una guerra o un danno scolastico

Scuole, verso una commissione Colao per la riapertura. Il toto ...Di solito non sono uno di quelli che iniziano i post premettendo di non essere qualcosa, ma... a volte è necessario perchè se non lo fai quando dici o scrivi l tue opinioni in merito ad una cosa su cui non sei specializzato ti scambiano e ti dicono \ accusano d'essere tuttologo o incompetente in materia e d'essere so tutto io , ecc .
Infatti pur essendo laureato in lettere ma per motivi : familiari , burocratici ed personali , non ho abilitazione per insegnare o per fare educatore ma sono  figlio di genitori ( ormai in pensione ) insegnanti ed d'avere amici\che insegnanti     condivido e sono d'accordassimo con il post che segue e con la bibliografia che segue , come di consueto a fine post .




dai miei contatti facebook



Purtroppo una moltitudine di persone è ingolfata negli automatismi della competizione, dell’arrivismo, del senso di colpa, al punto da considerare una perdita un anno scolastico del genere.
E SE INVECE provassimo a CAMBIARE PROSPETTIVA D’OSSERVAZIONE?
E se i bambini perdessero l'anno scolastico?
E se invece di imparare la matematica imparassero a cucinare?
A cucire i loro vestiti? A pulire?
A coltivare un frutteto, una pianta?
E se imparassero a cantare canzoni ai nonni o ai loro fratelli più piccoli?
E se imparassero a prendersi cura dei loro animali domestici?
E se sviluppassero la loro immaginazione?
E se imparassero ad essere più responsabili e ad essere più connessi con tutta la famiglia nella casa stessa?
E se imparassero a essere connessi col resto della Natura, non quella Disney, ma quella materna e feroce insieme, imparando a rispettarla, invece di dominarla?
E se noi genitori insegnassimo loro ad essere brave persone invece di fottere il prossimo per salvaguardarsi? E se noi genitori imparassimo la stessa cosa?
E se imparassero e sapessero che stare insieme e sani è molto meglio che avere l'ultimo cellulare di moda?
Forse questo ci manca, e se lo imparassero, forse non avremmo perso un anno, forse potremmo guadagnare un grande futuro.
Perché di questo è fatta la vita, solo di momenti da non perdere.
[Cit.]

Il #Covid19 è un’opportunità, non una guerra. Solo una mentalità patriarcale, classista, narcisista e predatoria può usare la metafora della guerra per giustificare ciò che ha inflitto alla Natura per proprio tornaconto e che ora la Natura gli restituisce come equa e giusta conseguenza.


                                       (Anonima femministe)

Bibliografia  
  •   Esperienze  pastorali
  •   lettera  ad  una professoressa  
di Don Lorenzo Milani ( 1923 – 1967)   

  •  di scuola si muore   di    Giovanni pacchiano  (  1942 ) 
i  foilm ed  i libri   di Domenico  starnone  (  1943 )  presunto   marito  o  lui stesso elena  ferrante   dell'amica  Geniale 

 film  


ed  i libri  in particolare  :  1) Ex Cattedra .,  2) Fuori registro , 3) Sottobanco   4) Eccesso di zelo ., 5)  Ex cattedra e altre storie di scuola

  e  seguo la  rubrica  di Alessandro D'Avenia (  1977 )   

20.4.20

partita di tennis tra palazzi al tempo del coronavirus



Lo sport non vuole fermarsi neanche in quarantena. Tantomeno il tennis, come dimostra questo video postato sulla pagina Facebook del Tennis club Finale.



Due giovani tenniste si sono infatti sfidate dai tetti dei rispettivi palazzi dando vita ad un match surreale. Il video dell'insolita gara di tennis è stato pubblicato anche dall'account ufficiale dell"ATP Tour facendo registrare migliaia di visualizzazioni sui social.


l'altro lato del covid 19 ti fa scoprire ( per alcuni come me riscoprire ) cantanti come Janis Joplin, una delle più grandi voci rock da riscoprire



dico riscoprire perchè è una delle basi delkla mia formazione musicale


repubblica  9 APRILE 2020


DI ERNESTO ASSANTE

Jim Morrison è leggenda, Jimi Hendrix un mito. Ma Janis Joplin è troppo spesso, colpevolmente, dimenticata. È stata una delle più grandi voci del rock americano degli anni sessanta, una straordinaria interprete blues, una donna che ha contribuito a cambiare le regole del gioco, una ragazza disperata e triste, una star che dal vivo riusciva ad accedere i cuori dei ragazzi che la ascoltavano. E andrebbe riscoperta e celebrata come merita. Noi vi proponiamo una playlist con alcune delle sue canzoni più belle e memorabili, intitolata “Janis Joplin: la voce, il cuore, il blues”, diciassette brani per poco meno di un’ora di musica, in cui è racchiuso il meglio di quello che Joplin ha inciso durante la sua breve carriera, durata soltanto tre anni, limitata a quattro album, tutti ricchi di eccellente musica, perfetti per illustrare le doti vocali ed espressive della cantante americana.
Il primo album è del 1967, Big Brother and The Holding Company dal nome della band della quale la Joplin faceva parte. La formazione era una delle migliori rock-blues band californiane, diretta dai chitarristi Sam Andrew e James Gurley: Joplin si unì al gruppo nel 1966, e con loro si esibì al festival di Monterey nell’anno successivo. Ma è con Cheap Thrills, del 1968, con la memorabile copertina disegnata da Robert Crumb, che il successo della cantante diventa enorme: è uno degli album più classici dell'era del rock californiano, acido ed appassionato, registrato interamente dal vivo. Alla fine del 1968 Janis Joplin lascia i Big Brother and The Holding Company e prosegue la sua carriera come solista, dando vita alla Kozmic Blues Band, con la quale esordisce nel dicembre del 1968 e registra un album, I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!, nel 1969, che contiene qualche perla ma non brilla del tutto. Subito dopo la cantante abbandona il progetto, orientato verso il soul, e mette in piedi una nuova formazione, la Full Tilt Boogie Band, con Brad Campbell, John Till, Richard Bell, Ken Pearson e Clark Pierson. Con questo gruppo inizia a registrare un album, Pearl, che però non riuscirà a portare a termine. Dopo la sua morte, l’album sarà concluso dalla casa discografica, ma, nonostante questo, Pearl è unanimemente considerato il capolavoro della cantante americana, un disco di straordinaria bellezza e ricchezza emotiva, che ottiene anche un grande successo commerciale facendo arrivare al primo posto nelle classifiche americane il singolo Me and Bobby McGee.








Imperdibile per ricostruire la sua drammatica storia, conclusa il 4 ottobre del 1970, cinquanta anni fa, è il documentario Little Girl Blue, scritto e diretto dalla candidata all’Oscar Amy Berg, che trovate su YouTube. Arricchito dal contributo di Gianna Nannini, che scelse proprio la storia della Joplin come argomento della sua tesi di laurea, il documentario racconta la vita di Janis, dal Texas a San Francisco, dall’adolescenza difficile al successo, gli eccessi e la solitudine, le crisi e gli applausi, il sesso e la droga così come il bisogno disperato d’amore, la passione e la sofferenza di un’artista unica e straordinaria. Il film è molto bello perché Janis si racconta in prima persona, attraverso le lettere che ha scritto alla famiglia, agli amici, agli uomini che ha amato.
Su YouTube c’è anche una ricca, lunga e completissima compilation di brani di Janis Joplin dal vivo, si intitola Janis Joplin Live 1969-1970, una raccolta di un’ora e mezza di esibizioni, tratte da fonti diverse. C’è tutta la grande magia, la grande passione della Joplin, una perfetta testimonianza della sua unicità, che vale assolutamente qualche minuto della vostra serata.


cosa fanno i disabili in tempo di pandemia ? la storia di Micheal Alongi

Questo periodo di " arresti domiciliari " e dilibertà limitate << La Vita nel periodo Covid 19 ci ha segnato ma pure insegnato che i limiti creano disagio .... riflettiamo,per chi soffre , per gli anziani per i Diversamente abili i limiti sono la normalità come la solitudine . Quei gesti semplici e scontati x noi normodotati a che dimentichiamo di ascoltare presi dal frenetico quotidiano.....sempre collegati tecnologicamente ore di social con pseudo amicizie e conoscenze e non troviamo il tempo x 1 chiamata ..un messaggio !!!!! >> cit Giacomina Satta ( la madre  del ragazzo    di cui racconto  la  storia  sotto  delle  sue   difficoltà ) 

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Poi risolte  grazie  ala solidatrietà  e  all'aiuto   della  gente

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Comew  si


gli artisti disabili  hanno sempre qualcosa in più di altri,  infatti  ecco alcune sue  opere 
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Miki  all'opera
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quindi   a  tutti  coloro   chi cosciemente   che  incosciamente   non sanno come    rapportarsi con un  disabile  ecco un  decalogo


 non so che  altero dire    se non    riportando   i  suoi  contatti
https://www.facebook.com/michael.alongi.3557  suo  account 
https://www.facebook.com/Creart-by-Miki-102626134654866/  la  siua pagina con le  sue  creazioni 

19.4.20

Alessia muore sola a 30 anni per la leucemia: Abbandonata addottivi dai genitori perché transgender

    capita  come il cacio sui  maccheroni  questa   strofa   : << (....)Questo ricordo non vi consoli\  Quando si muore si muore si muore soli\Questo ricordo non vi consoli\Quando si muore si muore soli  >>
di  una  famosa canzone   il  cui  inizio    è partito   mentre leggevo  sulla  Newsletters  di  www.tpi.it  la news     che  riporto sotto  ed i link che trovate sotto   .  Lo  so  che  dovrei    separare i fatti dalle  opinioni  , ma  non sempre  ci riesce  , soprattutto quando certe news   ti  fanno   ...... . Infatti   mi chiedo  :  Ma che .... addotti a fare se devi trattarli cosi ? solo per pulirti la coscienza o sciogliere qualche voto o promessa a Dio ? E questi sarebbero cattolici . 

Nessuna descrizione della foto disponibile.


Una bella ripassata dei testi sacri non guasterebbe . Specialmente 
La parabola del buon samaritano che è una parabola di Gesù, narrata nel Vangelo secondo Luca 10,25-37 che mette in risalto la misericordia e la compassione cristiana da mostrare verso il nostro prossimo, chiunque esso sia. Riporto sotto  il testo
«Un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai». 29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».»
                                 (Vangelo secondo Luca, 10,25-37 (CEI))



ecco la storia che mi ha fatto indignare .  da  https://www.neg.zone/2020/04/17/perugia-transgender/



PERUGIA, 30ENNE MUORE DOPO 2 ANNI DI MALATTIA «ABBANDONATA DAI SUOI CARI PERCHÉ TRANSGENDER»

                              By Davide Dummy / 17 Aprile 2020



L'immagine può contenere: 3 personeLo scorso 14 aprile, l’Associazione Spazio Bianco di Perugia ha affisso un manifesto per salutare Alessia, una donna transgender morta alcuni giorni fa nel capoluogo umbro a soli 30 anni per una grave malattia, durata due anni, e ne ha denunciato l’abbandono da parte della sua famiglia.
«Un esempio per la sua forza nel sopportare, perdonare e continuare a sognare – recita il manifesto che è stato fotografato ed è diventato virale su Facebook – Un sentito ringraziamento ed una nota di particolare stima a tutto il personale medico e paramedico della Clinica delle Malattie Infettive, dell’Oncologia e dell’Hospice per le cure palliative che l’hanno accettata, curata ed amata sì da farla sentire a casa».
Da quello che emerge dal racconto dei suoi amici, Alessia, originaria di Pompei, sarebbe stata abbandonata due volte, prima dai suoi genitori natuali e successivamente da quelli adottivi, che non accettavano la natura di loro figlia, che non si identificava nel genere assegnatole alla nascita e aveva intrapreso un percorso di transizione.
In tanti hanno salutato Alessia sui social. «Ho conosciuto questa ragazza in ospedale, alla fine del suo calvario – scrive un’operatrice socio-sanitaria dell’ospedale Silvestrini di Perugia – Una persona forte, dolcissima, di una simpatia unica. Io spero questa foto e questa accusa girino e arrivino ai suoi “familiari”, a quelli che l’hanno abbandonata».Anche Daniela Lourdes Falanga, presidente di Arcigay Antinoo di Napoli, la ricorda in un post Facebook

Anastasia Alessia era una ragazza splendida.
La incontrai la prima volta il 2 febbraio di qualche anno fa da Mamma Schiavona, a far festa e allietarsi di quel corpo che la rendeva donna, della sua bellezza, di quel desiderio che poi la portò ad incontrare me ed Ilario prima a Pompei, poi a Napoli, dove mi chiese di accompagnarla nel suo percorso di transizione.
Un percorso che la rendeva felice, un indirizzo alla vita come doveva rappresentarla.
E ha lottato come desiderava essere, ha tracciato la sua breve esistenza con determinazione e persino sola, ma da Anastasia, lontana da tutti e tutte e in una malattia che non ha smesso di farle e farci sorridere.Sei stata generosa, e adesso ti piango, e piango persino la morte negata in pace, col nome che avevi scelto, per riproporti “corretta”, al maschile, come nulla fosse di te.
Anastasia, Alessia, noi ti ricordiamo come eri realmente.
Noi ti siamo vicini.
Riposa in pace.


La incontrai la prima volta il 2 febbraio di qualche anno fa da Mamma Schiavona, a far festa e allietarsi di quel corpo che la rendeva donna, della sua bellezza, di quel desiderio che poi la portò ad incontrare me ed Ilario Arena (anch’egli attivista dell’associazione, ndr) prima a Pompei, poi a Napoli, dove mi chiese di accompagnarla nel suo percorso di transizione. Un percorso che la rendeva felice, un indirizzo alla vita come doveva rappresentarla».
Purtroppo, Alessia è stata privata della propria identità, quella per cui tanto aveva lottato, anche da morta. La sua famiglia ha infatti affisso degli altri manifesti, in cui viene indicata come «signor» e chiamata con il suo deadname.
«Sei stata generosa, e adesso ti piango, e piango persino la morte negata in pace, col nome che avevi scelto, per riproporti “corretta”, al maschile, come nulla fosse di te – commenta Daniela – Noi ti ricordiamo come eri realmente. Noi ti siamo vicini. Riposa in pace».

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1. Dieci miti da sfatare sulle persone transgender;
2. “Adesso finalmente tutte le persone trans potranno decidere come chiamarsi”, a TPI parla Alexandra
3. Gianmarco Negri, primo sindaco trans d’Italia, a TPI: “Sbagliato negare il patrocinio al Brianza Pride, Monza lo dimostra”













il corpo come opere d'arte oltre i tatuaggi . Future mamme tra gravidanza e body painting le opere di beatrice marci di quartu sant elena


come ci cambia il coronavirus e come si combattono le fake news quelle vere e pericolose ed illegali

 dall'unione  sarda  del 19\4\2020



 sempre  dallo stresso  giornale   stavolta  nelle pagine  dell'inserto interno domenicale
dal canale  telegram DeepWeb, [18.04.20 18:12]

📧 (https://imbt.ga/2Zuh3bA9zQ) Gmail ha bloccato 18 milioni di email phishing e malware che sfruttano l’emergenza COVID-19 in una settimana
In questi giorni Google ha annunciato che le soluzioni anti-malware implementate per difendere i suoi utenti Gmail hanno portato buoni risultati, riuscendo a bloccare numerose e-mail di phishing, malware, messaggi di spam relativi alla pandemia COVID-19 in corso.
Ha rivelato inoltre che gli hacker stanno tentando di impersonare le autorità governative e le organizzazioni sanitarie, tra cui l'OMS, per ingannare le vittime che sono in smart working.
"Ogni giorno, Gmail blocca più di 100 milioni di email di phishing. Durante l'ultima settimana, abbiamo bloccato 18 milioni di malware ed e-mail di phishing relative a COVID-19 al girono. Questo si aggiunge a più di 240 milioni di messaggi di spam giornalieri relativi al COVID." ha scritto Il premier di Gmail Security Neil Kumaran e G Suite & GCP Lead Security PM Sam Lugani.
Il tutto grazie agli scanner di malware implementati da Google, che sono in grado di bloccare oltre 99.9% di tutti i messaggi spam, phishing e malware inviati agli utenti di Gmail.
Gli aggressori dietro queste campagne di phishing che sfruttano l'epidemia di COVID-19 hanno utilizzato esche sia finanziarie che per indurre paura per far rispondere i loro obiettivi alle loro richieste, alcuni esempi condivisi dalla società sono:

•  Impersonare organizzazioni governative autorevoli come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sollecitare donazioni fraudolente o distribuire documenti dannosi volti a fornire malware.
•  Messaggi di phishing inviati ai dipendenti che operano in uno smart-working.
•  Capitalizzare sui pacchetti di stimolo del governo e imitare le istituzioni governative per phishing alle piccole imprese.
•  Targeting delle organizzazioni interessate da ordini stay-at-home.

Google ha aggiunto che ogni volta che viene rilevata una nuova minaccia, viene aggiunto all'API Navigazione sicura per proteggere gli utenti in Chrome, Gmail e tutti gli altri prodotti aziendali per estendere la protezione a oltre quattro miliardi di dispositivi.



L'esperienza di un oristanese guarito dal Covid-19.Dimesso dopo 28 giorni: la gioia di Pietro, che ha sconfitto il virus


L'esperienza di un oristanese guarito dal Covid-19.Lui è Pietro Puddu, oristanese di 63 anni.
Ecco il suo racconto.






se  il video  non lo si  dovesse  vedere  lo  trovate   qui  https://www.unionesarda.it/video/video/cronaca-sardegna/2020/04/18/dimesso-dopo-28-giorni-la-gioia-di-pietro-che-ha-sconfitto-il-vir-52-1009891.html

18.4.20

Le storie di chi ha vissuto, e superato, la malattia del coronavirus nei paesi della prima zona rossa, tra Codogno e Lodi

dedicato  a  chi   soffre (  e  gli capisco  )  a stare chiuso o a non oter  fare la vita  di prima  e vuole ritornare ala normalità  ma sopratutto  a chi    coltiva  teorie complottiste  e menate  varie  .  soprattutto la leggetevi la testimonianza di chi diceva  sono fake news  e poi  s'è ammalato  


da repubblica  del 17\4\2020


I racconti   "Noi, guariti dal virus ora abbiamo paura anche dell’aria"

                                    di Brunella Giovara


Allora, si guarisce. Il medico ti dice «sei negativo, vai a casa e non pensare a cose brutte». Ma non si guarisce mai, da queste parti serviranno molti psicologi perché le cose tornino al loro posto. Intanto si prende il sole in cortile, come fa Andrea Facchini, ufficialmente guarito, immune dal virus, donatore di plasma. Ma Andrea riceve in giardino. Dice «non so quando uscirò da qui. Non sono ancora tranquillo". Il fisioterapista Facchini vive a Chignolo Po, anche qui la grande malattia ha colpito duro, e andando da Milano a Pavia, ma anche verso Lodi, si vedono solo tir e furgoni impazziti che devono consegnare d’urgenza, i paesi sono sbarrati, le campane battono a morto a tutte le ore.
Nel caldo di questo cortile, Andrea racconta di essere stato dimesso il 19 marzo. Uno dei primi ad
ammalarsi - giocava a calcio con l’amico Mattia, - anche detto paziente numero 1 - uno dei primi guariti. Abbraccia il cane Neve «che mi ha tanto aiutato perché mi ha fatto giocare, e sorridere», anche la moglie Emanuela è speciale, gli ha tenuto la mano per giorni e notti, «le gambe mi tremavano, avevo gli occhi fuori dalle orbite, non dormivo». Prima c’è stata la quarantena, solo. Ma se dovesse dire quando è davvero guarito, questo è successo solo 10 giorni fa, finite le crisi di panico «sono tornato l’Andrea di prima».
E andando avanti verso Sant’Angelo Lodigiano, lungo la provinciale c’è silenzio e un caldo da estate, e si arriva alla villetta a schiera di Domenico Bellani, consulente finanziario di 57 anni. Una strada vuota, mascherine e guanti appesi al sole, un bucato normale. Bellani non esce e non apre la finestra: «Ho paura dell’aria, non si sa mai». All’inizio pensava «il virus è una bufala per fare crollare i mercati». Ieri stava dietro il vetro, con la mascherina «che non tolgo mai. Vivo al piano di sopra, la famiglia sotto. Non voglio rischiare, il vento mi fa paura. Sono anche diventato tachicardico ». I primi tre giorni «seduto su una poltrona in un atrio senza finestre, quanti eravamo in quei giorni? Non lo so, tanti. Era il Policlinico di Pavia, il telefono non prendeva, ero solo». Vive di brutti ricordi, «una donna anziana seduta accanto a me», poi spostata su una barella, poi morta, messa in un sacco nero, il braccialetto che aveva al polso staccato dal polso e attaccato al sacco. «Un signore di 63 anni, nudo a parte il pannolone, e con il casco in testa, poi sedato perché cercava di strapparselo ». Passerà? «Ho bisogno di tempo. Ma fino a metà maggio non esco, ho deciso così».
Al Policlinico di Pavia c’è Francesco Falaschi, 54 anni, dirigente medico di primo livello. Partito il 23 per Codogno con due colleghi, «il primario Scanzi era rimasto solo, bisognava aiutarlo». Dopo sei giorni è tornato nel suo reparto perché i pazienti dalla zona rossa venivano mandati qui «e ricordo una notte, un’ondata di malati, e ho ben presente il momento, non mi sono protetto abbastanza», era stanco anzi stravolto, basta poco, ci si infetta. In clausura a casa, «mia moglie mi lasciava il piatto fuori della porta. Solo con il mio saturimetro, pensavo, vabbè, non sono grave». Ma un medico ha altre risorse, «siamo abituati all’incertezza, diverso e per una persona che non ha mai avuto o visto una malattia grave», non ha mai visto morire qualcuno, il trauma è enorme. Falaschi sta seduto nel suo studio, ci si arriva dopo giri e ascensori per evitare i reparti Covid, poi si entra ma sembra un deposito, ci sono scatole di camici e di maschere Decathlon, «chiuso in casa, mi sono fatto venire delle idee, "facciamo un appello, se ci regalano delle maschere da sub per l’emergenza", ne sono arrivate fin troppe, adesso abbiamo costruito le valvole nel nostro laboratorio 3D», serviranno per l’ondata prevista a giugno, «Poi ho lanciato la sottoscrizione per i monitor, ho raccolto 120mila euro…». «La gente ti chiede garanzie, ma come dice Clint Eastwood, se vuoi una garanzia è meglio che ti compri un tostapane ». Non è cinismo, è che «loro sanno che il peggioramento porta alla morte, quasi sempre. Ti chiedono se gli esami vanno meglio, ma tra adulti ci si dice la verità» e così Falaschi è andato verso la guarigione, e poi verso il reparto Covid. E cosa si può dire a un anziano, quando anche lui si rende conto che «ogni battito cardiaco è regalato", dice Falaschi.
Michelangelo Scutellà, 97 anni, in quarantena «nella sua stanza, io nella mia», dice la figlia Grazia. L’ha scampata dopo due settimane all’ospedale di Asola. «Sta meglio, ma non sta ancora bene", e così Mario Scrigna, 84, contagiato in ospedale a Codogno. Il figlio Massimo dice «era un comunista, sempre stato di quella fede, ora ho trovato l’altra fede, prega molto, segue le messe in televisione».
«Io penso sempre ai morti, è la cosa che mi angoscia. Sono tornata a casa e ho chiesto dei vicini», l’elenco di infetti e morti era lungo, così Paola Pirillo ieri è tornata nella casa di riposo di Maleo dove fa l’impiegata, e «ho contato quelli che non ci sono più, una ventina su 120». Come si guarisce da tutto questo? «Io sono ancora incredula, come quando il medico di Cremona mi ha detto "la ricovero negli infettivi". Ero sbalordita. Non ho mai dormito, avevo paura», e quando il marito è andato a prenderla, non l’ha riconosciuta. «Avevo la maschera, ero stravolta, ho detto "sono io", mi ha fatto salire dietro e mi ha portata a casa», a Corno Giovine, provincia di Lodi, dove accoglie gli ospiti sotto il portico, In casa no.



Il diciottenne guarito Mattia: "Ora sono nato una seconda volta"

Ha superato la sua battaglia Mattia, 18 anni, dimesso ieri dall’ospedale di Cremona, dove è stato il malato di coronavirus più giovane. Al fianco mamma Ombretta, i medici e gli infermieri che lo hanno
"adottato".
«Vado avanti con la consapevolezza di essere maturato, sono nato per la seconda volta». Dopo 25 giorni tra terapia intensiva e reparto fino a diventare negativo, dice: «Dopo il risveglio, in rianimazione ho pensato: "dove sono? Cosa faccio qua?"

chi lo dice che un film d'horror debba essere solo splatter ed esoterico si veda Joker diretto da Todd Phillips

encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS...Quando avevano portato al cinema del mio paese Joker il film diretto da Todd Phillips. non ero andato perchè : stavo poco bene, non mi andava di andarci da solo , mi sembrava una classica americanata trita e ritrita fatta per rilanciare il personaggio di Batman . Poi per passare il tempo della quarantena o prigionia coronavirus visto che Il film si è aggiudicato il Leone d'oro alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, vincendo inoltre due Golden Globe e due premi Oscar su ben undici candidature, record per l'edizione, divenendo la prima pellicola basata su un personaggio DC Comics a concorrere come miglior film nonché la seconda basata su personaggi di fumetti in generale ad essere candidata per tale categoria dopo Black Panther (il quale infatti venne prodotto dalla Marvel Studios e distribuito dalla Disney, vincendo 3 premi Oscar) me lo sono scaricato da telegram .
Esso è Un bellissimo film che potrebbe essere considerato anche se chi conosce o ne ha conoscenza parziale una derivazione artistica delle storie di Batman anche se in realtà La pellicola, pur essendo basata sull'omonimo personaggio dei fumetti DC Comics ma scollegata dal DC Extended Universe . Un  film  triste ed pauroso alla stesso tempo , una risposta a chi dice che l'horror debba per forza essere splatter ed esoterico . Un film la cui storia , riprende ed sviluppa l'argomento trattato dal film  ( e dal romanzo omonimo  )  Stanley Kubrickit


e  che  dimostra   come  violenti non si nasce   ma  si può diventare    sopratutto   quando  ,  come il personaggio del film e indettamente quello di  Batman  viene trattato   a pesci in faccia  ed  ....  fregato  ed  usato . Un film che  ti porta a " simpatizzare  " (  N.b  ovviamente   mi  riferisco  nella fantasia  ed  al punto di vista   immaginario ed  letterario  )   per  i cattivi e  gli scarti  della  nostra società  , sopratutto quando capisci  ed  apprendi perchè   (  ( cosa  c'è dietro ) lo  sono diventati  e  sulla causa  della  loro  malattia psichica  . Ed i loro disagi ed  le lotro situazioni  disagiate  con le loro frustrazioni  e i loro sogni ed illusioni  . Fncl a  chi   chi ci vede  solo violenza e poca morale  . Esso infatti : Peter Travers di Rolling Stone ha molto apprezzato la performance di Joaquin Phoenix, definendola «da pugno nello stomaco», e concluso «che lo consideriate intrattenimento o provocazione, Joker è semplicemente stupendo». Riguardo le critiche sulla violenza del film, Michael Moore ha commentato che «sì, c'è un pagliaccio disturbato in quello specchio, ma non è solo - siamo lì accanto a lui».
In Italia, Maurizio Porro del Corriere della Sera lo ha definito «un miracolo perché riesce a mescolare in modo sorprendente il fumetto di Batman con una storia di degrado che ci riguarda da vicino». Un film bello ,fiero ed  indigesto . << IL JOKER DI PHILLIPS E PHOENIX È UN CRIMINALE PRODOTTO DALLA SOCIETÀ IN CUI VIVE.( ... Recensione di Marianna Cappi su https://www.mymovies.it/film/2019/joker/ ) 

Telegram provano a incriminarlo sempre e comunque. Il capro espiatorio perfetto.[ gli editori ..... II parte ]


DI COSA STIAMO PARLANDO \ ANTEFATTO
 Facciamo un passo indietro, telegram è sotto i riflettori per due fatti, un reportage magistrale    di vero giornalismo  d'inchiesta  non quello  del  classico  maistream  di Wired sul dilagare del “revenge porn” e   dell'appello    della  FIEG (la Federazione italiana editori giornali) che si lamenta dei mancati introiti causa copie piratate su telegram, così si legge su il Corriere. e non solo in merito a  ciò leggi anche  


Ora I fronti di attacco sono due, i gruppi spontanei e femministi che si sono accaniti contro il revenge porn e pedofilia ed  in particolare la  pedopornografia  ( ndr: battaglie sacrosante giuste per  le  geravi  conseguenze  che  porta  a  chi ne   è  vittima ) e la FIEG, in entrambi gli schieramenti , soprattutto sul secondo imputato sono in atto campagne di boicottaggio sulla piattaforma libera di messaggistica, ma andiamo con ordine perché i fronti sono due e sono ben distinti, sia come lotta che come portata anche se accomunati dalla repressione e dalla censura .
chiudere telegram






Il primo caso riguarda interi gruppi spontanei nati sui social network ma principalmente mette in primo piano l’opinione pubblica nei post dei singoli, sarà frequente leggere o aver letto: “Telegram fa schifo e bisogna chiuderlo, dentro è pieno di maniaci e schifosi”.
Ok, anche  se  un po'  generalizzato   è vero  sì, lo dicono i numeri e il report di Wired citato all’inizio, ma fermiamoci un attimo e razionalizziamo: dei maniaci utilizzano una piattaforma per compiere un illecito grave, ma qual è la colpa di Telegram ? Esistere e dare il diritto all'anonimato  ed  essere  libera  e senza  censura o  essere   un bazar  dove  trovi  tutto  free o pagando una cifra  simbolica  ?
Eè  vero . Ma  Il problema è alla radice. È nell’educazione  :    familiare e  scolastica   alla legalità, mai ricevuta  ricevuta  sommariamente  , nella cultura misogina che promuove il machismo, nella barbarie verbale e nel vuoto culturale. Di certo la colpa non è del sistema di messaggistica  ma  nell'uso  che  la massa   ne   fa  . 
Prima queste persone si radunavano in gruppi chiusi di Facebook, organizzavano “la bibbia”, scambiavano il tutto su Whatsapp o avevano dei forum (che esistono ancora se  fate  una  ricerca ) per amatori. Cambiano i tempi ma non le persone, è lì il problema.
Telegram è un mezzo di comunicazione ed è utilizzato da milioni di persone in Italia per fare community, scambiare idee, passarsi file grossi, informarsi e fare amicizie  (  non solo  per  scaricare  lecitamente  o illecitamente  :  film , musica  ,  serie tv  , ecc  Lo stesso Ministero della Salute ha un canale che ha collezionato 451.978 iscritti al canale contro il covid in un solo giorno.
Quindi che si fa? Ci sono dei maniaci su una piattaforma e chiudiamo TUTTA la piattaforma? Emh, no. Quello è alla stregua della dittatura  o  democradura \  stato etico  .
Possiamo essere propositivi, chiediamo alle istituzioni di investire nella cultura e nell’istruzione, chiediamo alla polizia postale di infiltrarsi in questi gruppi e fare social engineering per stanare i predatori sessuali  e  chi commette pirateria   senza  giuardare in faccia nessuno\a     visto      che  il  donwload  illegale    è  fatto  anche  da loro  colleghi e   politici    facciamo rete e sensibilizziamo su come stare al mondo, facciamo bella figura con i più giovani, loro saranno il motore del paese. Dimostriamoci umani, prima di tutto.
Chiedere la chiusura di una piattaforma per un utilizzo illecito è come chiedere la chiusura delle stazioni perché bazzicate dai tossici, sposti il problema in un altro posto. Semplice no? Internet funziona così, neghi una cosa e la amplifichi, spostando il tutto in luoghi sempre più complessi, chiudi  una piattaforma  se  ne  riapre  un'altra   magari  nel mondo di sotto   nel  depp  web  
Bisogna sradicare il problema alla radice e la risposta sarà brutale ma ahimè realista: ci vuole tempo e cultura.
E in ogni caso.. NO AL REVENGE PORN e  ALLA  PEDOPORNOGRAFIA . Su questo non c’è da discutere.



Passiamo al caso FIEG. ed alla sua posizione contro Telegram  A mio modesto parere e su mia opinione personale che corrisponde a quella di https://www.player.it/   di cui   riporto  sotto  

[....]  qui sfioriamo il ridicolo, ma analizziamo i fatti.
Come si apprende sulle pagine del Corriere e di Repubblica la Federazione italiana Giornalisti Editori è infuriata, imbestialita, gravida di parole ricolme di sdegno e commiserazione; tuonano in un comunicato che riportiamo
Roma, 14 aprile 2020 – “La Federazione degli Editori di Giornali ha chiesto ad Agcom un provvedimento esemplare e urgente di sospensione di Telegram, sulla base di un’analisi dell’incremento della diffusione illecita di testate giornalistiche sulla piattaforma che, durante la pandemia, ha raggiunto livelli intollerabili per uno Stato di diritto”: ad annunciarlo è il Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti, che ricorda come di recente si sia pronunciato con preoccupazione anche il Sottosegretario per l’editoria, Andrea Martella.
Dieci i canali monitorati, dedicati esclusivamente alla distribuzione illecita di giornali; 580mila gli utenti complessivi ( 46% di iscritti negli ultimi tre mesi) e un incremento dell’88% delle testate diffuse. L’analisi condotta dagli uffici della FIEG simula anche gli effetti di rimbalzo della copia pirata su piattaforme esterne a Telegram, sia relativamente al traffico dati e ai possibili rischi di rallentamento della rete, sia sulla quantificazione del danno.
“La stima delle perdite subite dalle imprese editoriali è allarmante” avverte Riffeser “In una ipotesi altamente conservativa, stimiamo 670 mila euro al giorno, circa 250 milioni di euro all’anno: un dato di fronte al quale confido che l’Autorità di settore voglia intervenire con fermezza e tempestività”.
“Al rischio del consolidamento di una pratica illecita, quella di leggere gratuitamente i giornali diffusi illecitamente via chat, si aggiunge – conclude Riffeser Monti – quello di veder distrutti il lavoro e gli investimenti delle migliaia di persone che mantengono in vita la filiera produttiva della stampa: dagli editori ai giornalisti, dai poligrafici, ai distributori e agli edicolanti, tutti impegnati, tra molti sacrifici, a garantire la continuità di un bene primario, quale quello dell’informazione, che, mai come in questo momento, è chiamato ad assolvere la sua più alta funzione di diritto costituzionalmente garantito”.
Fonte: FIEG


Analizziamo i fatti, FIEG lamenta che su TELEGRAM ci siano gruppi di diffusione di materiale coperto da copyright, in pratica le copie digitali dei quotidiani e periodici e, citando il comunicato “una perdita di 670 mila euro al giorno”, ammetto di aver riso soprattutto in questo punto ma andiamo avanti, la Federazione giustamente è inalberata per la violazione di copyright, io stesso da artista sarei su tutte le furie a parti inverse, ma siamo sicuri che la piattaforma non sia solo un capro espiatorio?
L’editoria è in crisi, fa fatica quella online (che ha introiti bassi con le pubblicità, fidatevi) e fa fatica quella cartacea che non è stata capace di innovarsi  ed   aggiungo  io  come  h detto nel post  precedente   di correggere  i  suoi  difetti   che portano la gente  a  procurarsi online  le  copie  , rivolgendosi sempre alla solita fetta di pubblico che, per forza di cose, andrà scomparendo nel corso dei decenni (alla morte poco possiamo). 
Non c’è riciclo generazionale, il settore giornalistico non dà possibilità a noi giovani almeno di provarci, il target è quello nostalgico low risk degli over 40 e over 50 e si pensa che l’editoria sia in crisi per colpa di telegram? Scusate se mi faccio un’amara risata.
(Uno dei gruppi con più iscritti)

Che ci siano dei mancati introiti è innegabile, ma la cifra si basa sul numero di iscritti a questi canali partendo dall’assunto che queste persone leggerebbero quei quotidiani se non ci fosse il gruppo, dando per scontato che chi fa pirateria lo fa o perché è tirchio, o perché non ha i soldi o perché banalmente si trova davanti tale opere (e magari qualche giornalista potrà dormire tranquillo sapendo che qualcuno il trafiletto a pagina 50 l’ha letto). 
Indagando e per puro spirito giornalistico (NDR: cancellando i file subito dopo la consultazione fattuale e per spirito di inchiesta) sono entrato in quei gruppi per sincerarmi di quanto denunciato all’AGCOM dalla Federazione, ho trovato uno schema esatto; escono quotidianamente dalle 5 del mattino alle 10 i quotidiani, sono tutte copie digitali in pdf.Le seguenti copie non hanno la benché minima protezione, sono tutte DRM free (sistema di protezione digitale) e sono tutte consultabili senza la richiesta di password o certificati, semplicemente copie vergini distribuite al mondo intero.
In primis escludiamo che ci sia un benefattore/malfattore che la mattina con un gran prurito si svegli e dica “cavoli, devo andare in Edicola e scannerizzare tutte le copie dei giornali, dannato sistema!”, le copie sono tutte digital e sono postate con una cadenza periodica e pubblicate con una precisione svizzera.
In secondo luogo gli stessi gruppi sono tappezzati degli stessi comunicati di FIEG come potete vedere dall’immagine qui sotto 
:

la domanda mi sorge spontanea e lasciatemi il beneficio del dubbio, la FIEG la conosce chi c’è dentro, qualche giornalista e pochi altri, di certo non è il sito più visitato dai lettori italiani e soprattutto dai giovani, non sono solito fare congetture ma vedere i comunicati incollati prima della pubblicazione dei suddetti pdf mi fa riflettere, o perlomeno tirare delle congetture tra me e me.
Razionalizzando e ragionando con logica, non sarebbe meglio indagare sugli stessi canali? Non sono un hacker ma qualsiasi poliziotto sulla base di una denuncia formale potrebbe attivare il cervello. Vi faccio un esempio pratico di social engineering, ci sono delle immagini che parlano di apertura di spazi pubblicitari con contatti in calce, sono io stupido o ci vedo una possibilità di backdoor investigativa? No, per dire.
O è più comodo scaricare le colpe ad una piattaforma libera utilizzata per tutt’altro? O è più comodo “prendersela con l’internet” per un pensiero anacronistico e retrograde senza fare ammenda che se un settore va a rotoli fattualmente è per i più svariati motivi da analizzare in separata sede?    È colpa della piattaforma o di cani sciolti che compiono illeciti?
Prima di chiedere un apparato censorio alle telecomunicazioni che profuma di ventennio non sarebbe meglio interpellare le autorità e far lavorare la magistratura?


Chiedo.
#freetelegram una volta per tutte

Concludo sperando che questo articolo possa sortire una presa di coscienza da parte di tutti, Telegram è stato creato da due Russi che si sono visti soffiare la loro piattaforma (VK) dal loro governo, quello Russo, sono dovuti scappare e vedere i loro server chiusi, si sono visti bannare l’app su iOS, si sono visti bannare l’app in paesi poco democratici come l’Iran e qual è il motivo? Essere un’applicazione LIBERA, scevra dagli attacchi dalle lobby e dal controllo, Telegram è l’ultimo baluardo dell’anonimato ed è un bene per chi vuole esercitare un sacrosanto diritto.
Chiederne la chiusura per delle mele marce è un comportamento dittatoriale che non si confà con la nostra democrazia, se ci sono dei criminali si devono aprire delle indagini e si deve lasciare il lavoro alla magistratura e alla polizia postale.
Siate liberi di fare le campagne ma premete contro gli illeciti, non contro la piattaforma, se la censura vedrà la luce i cani sciolti migreranno, altro che trovare una cura al problema, qui si vuole mettere la polvere sotto il tappeto che tornerà e saremo punto a capo.
E permettetemi un’ultima cosa, dal profondo del cuore; Telegram libero, è un grido alla libertà. Un grido contro i bavagli.

17.4.20

gli editori anzi che correggere i loro errori che inducono la gente a scaricare e a cercare online i giornali cosa fanno chiedono la chiusura e la censura di telegram

il  post  d'oggi  conferma  quello che  dicevo ieri  sull'artioclo 21  con  la  scusa   che  danneggia  l'editoria  . Ora   sarà anche  vero
soprattutto   per   :  i piccoli   editori indipendenti  che   non hanno partiti e  finanziamenti  pubblici diretti o indiretti  dallo stato e  dai partiti   ed  si finanziano   con abbonamenti o  donazioni  .,    per  la gli stampatori  , distributori  ed   rivendite   dei  giornali  cartacei . Ma  qui  usano  solo    repressione   anzichè  correggere   gli errori  di gestione :  1)  allegati inutili .,  2)  troppe  edizioni  locali   diverse  da  zona  a  zona   all'interno    di  una stessa regione  , esempio  la nuova  sardegna , 3)  invio poche  copie   di  mensili  o  settimanali  .,  4) obbligo di comprare  il  quotidiano  o   altra  rivista   con inserto o allegato   che  inducono la  gente  a  scaricare   o   a mettere  online  per  tutti i giornali  non solo i quotidiani    cosa  fanno  organizzano  la repressione  ed  la  censura

da   https://www.macitynet.it/

Telegram mezzo di diffusione illegale dei quotidiani: chiesto il blocco in Italia


C’è un’altra epidemia che si sta diffondendo parallelamente al coronavirus: quella dell’illegalità. Un abuso che attacca la libertà di informazione danneggiando un’intera industria, l’editoria, che viene perpetrato tramite i canali di Telegram.
Da quando è cominciato l’isolamento forzato, attraverso l’app di messaggistica oltre un milione di italiani, politici di primo livello inclusi, leggerebbero quotidianamente i giornali diffusi illegalmente sulla piattaforma. Un numero che secondo quanto denuncia la Federazione italiana editori giornali (Fieg) sarebbe raddoppiato proprio nelle ultime settimane, molto probabilmente a fronte del fatto che l’attuale stato di crisi ha incentivato la necessità di informarsi.
Lo conferma Repubblica nell’articolo apparso nell’edizione di mercoledì 15 aprile, riportando alla luce un’inchiesta che nei mesi scorsi denunciava proprio il fatto che mezzo milione di italiani da anni scarica e legge ogni giorno la versione PDF dei quotidiani diffusi tramite WhatsApp e Telegram.
La denuncia della Fieg all’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) è accompagnata dalla richiesta di chiusura di tali canali o se necessario anche quella temporanea dell’intera piattaforma di Telegram con lo scopo di mettere fine ad una pratica che ormai è letteralmente sfuggita dal controllo dello Stato.
Telegram strumento di diffusione illegale dei quotidiani: chiesto il blocco in Italia
E’ però difficile che si possa effettivamente fare qualcosa di concreto visto che già da anni vengono inoltrate segnalazioni di questo tipo alle società che gestiscono appunto Telegram e WhatsApp e ad oggi nessuna di queste è riuscita a smuovere le acque.
Anche se si potrebbe pensare che una diffusione maggiore possa ampliare la visibilità dell’offerta pubblicitaria con le pagine virtuali questa è difficilmente quantificabile mentre lo è quello dei mancati incassi da parte di editori ed edicolanti.
A pagarne le spese come dicevamo è un intero settore, in crisi già da anni a causa dell’evoluzione tecnologica che ha quasi soffocato la vendita dei quotidiani su carta sull’intero territorio: si stima che la lettura illegale dei quotidiani tramite Telegram e WhatsApp, aumentata esponenzialmente nell’ultimo periodo, causi una perdita di oltre 250 milioni di euro l’anno: troppi per lasciare che questa notizia passi in sordina ancora una volta.

    https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2020/04/ma-larticolo-21-della-costituzione.html

13 mila post e non sentirli + uno [ riflessione notturna in tempo di coronavirus ]

  La  riflessione    che  trovate  sotto    mi ha  fatto tornare alal mente  , questa poesia  , letta   non ricordo dove    , ed  essa  che ,mi  da  la  forza  d'andare  avanti  nonostante la  merda     che  ricevo   via  email    o  in pochi  commenti    blogger  (ne  ho pubblicato uno     vedere  post     precedente  )  



Forse il tempo del sangue -  Franco Fortini  (  1917 –1994  ) 
Forse il tempo del sangue ritornerà.
Uomini ci sono che debbono essere uccisi.
Padri che debbono essere derisi.
Luoghi da profanare bestemmie da proferire
incendi da fissare delitti da benedire.
Ma più c’è da tornare ad un’altra pazienza
alla feroce scienza degli oggetti alla coerenza
nei dilemmi che abbiamo creduto oltrepassare.
Al partito che bisogna prendere e fare.
Cercare i nostri eguali osare riconoscerli
lasciare che ci giudichino guidarli essere guidati
con loro volere il bene fare con loro il male
e il bene la realtà servire negare mutare.
Ma ora   bado alle ciancie

Nel XVI anno di blog ( contando anche gli  altri  8 con splinder  cioè dal 2004  al   dicembre  2011 \  gennaio  2012  ) con il post d'ieri il nostro blog  ( anche se in realtà rispetto a splinder nessuno/a  delle persone invitate ed registrate, o quasi ci  scrive più ) ha  raggiunto la bella cifretta di 13mila post. Ora mi chiedo vale la pena  continuare   tenerlo  o meno.oppure  concentrarmi  solo  sulla    sua    derivazione  \  appendice   facebookiana   Infatti da un lato pensavo di lasciarlo e continuare tenerlo anche    se  (  visto il tempo che   è passato )  le  foto, video,   gli url   con indirizzo splinder specialmente scritti  o copiati  non sono più visibili o raggiungibili  e non commenta quasi più nessuno/a   anche se   ,  cosa  strana      quando   ne   riporto stralci   sulla  pagina  fb    ci sono     dei commenti  . Per farla breve


Sto facendo il notiziario Cambogiano da una radio libera per chi?
il microfono è un po’ fallico pero’ il potere non ce l’ho … no no
circondato dai mass media sulla sedia io lavoro sempre grati ( .... )                                                              (
compagno -   di  Ricky  Gianco  ) 

Però  non sono  cosi   giù  , perchè   vedendo le  visualizzazioni (  sia  in blogger    sia   nella  pagina  fb  )  e   quindi      il numero   di letture   ed  delle condivisioni   che  essi  hanno  grazie alla simbiosi tra pagina fb in cui pubblico  tramite collegamenti ipertestuali  articoli  posso ritenermi  soddisfatti  .  Però.... c'è  anche  un però  che    dall'altro lato  mi  fa  pensare  di  toglierlo e continuare solo sull'appendice social.  Ma.....



English Update: Suspense






Il guidatore e l'elefante: una visione integrata | Essere IntegralePoi mi sono svegliato e quando mi sono dopo un bicchiere d'acqua e meditazione 🧘‍♂️mi sono riaddormentato e il sogno /riflessione è cambiata. Quindi mi sono evitando : 1)  un Conflitto  (  secondo alcuni  )  o  una  simbiosi   fra  Cuore&Mente  e ho deciso  usandolo entrambi c e  di   lasciarlo  almeno  fin quando  : <<   (  .... le vele al vento del mio pensiero finché quel vento mi resisterà.  )  cit. sabrina Guzzanti in  la mia patria



con questo è tutto    cari lettori  \  lettrici  alla  prossima 

in tempo di crisi e di fame busa e non si vuole emigrare meglio addattarsi a tutti i tipi di lavoro anche queli per cui non abbiamo studiato la storia di La scommessa di Paolo Ladu, noto “Cipolla”: lava vewtri da 40 anni

  dala nuova  sardegna   9\1\2025  di Valeria Gianoglio Nuoro La bottega di Paolo Ladu, noto “Cipolla  "è un furgone vissuto, un ampio...