3.1.23

Sovrappeso e depressione superati grazie a Nube Il legame speciale con il cane dei carabinieri di Romana

   da  la  nuova    Sardegna 

Ha 30 anni, è depresso e pesa più di 200 chili. Una vita di difficoltà che spesso lo portano ad avere contatti con i carabinieri. E proprio uno di loro è la sua salvezza: il comandante di Romana si accorge del feeling tra il ragazzo e il cane della caserma e decide di affidarglielo a patto che ogni giorno lo porti a fare una passeggiata. Il giovane finora ha perso 80 chili. Il giovane era arrivato a pesare più di 200 chili Poi la sfida che ha vinto e che gli ha cambiato la vita






Romana Ogni mattina “Nube” lo aspetta, infila il suo muso bianco tra le grate metalliche della recinzione della caserma dei carabinieri e quando lo vede arrivare inizia a scodinzolare e a guaire. È il momento della passeggiata, dello svago, della libertà. E non solo per questa dolcissima cagna adottata durante il primo lockdown dal comandante della stazione di Romana ma, soprattutto, per un giovane trentenne che grazie a Nube ha ripreso in mano la propria vita, tormentata da una serie di vicissitudini, e ha dato una svolta decisiva alla sua esistenza afflitta dalla depressione. È una storia di coraggio, determinazione, voglia di rinascita quella che ogni giorno si presenta davanti agli occhi degli abitanti di questo piccolo paese del Meilogu. I protagonisti ricordano un po’ – se non altro per l’intensità del legame che li unisce – Belle e Sebastien, il bambino e il cane pastore dell’omonima serie televisiva (ma anche cartone animato) tratta dal romanzo di Cécile Aubry. A Romana succede che un giovane, a causa di alcune problematiche familiari e personali, inizia a stare male. A vivere un disagio che, inconsciamente, combatte assumendo cibo senza controllo. Tanto da arrivare a superare i 200 chili di peso e a non riuscire quasi più a muoversi. In questo momento non facile della sua vita capita che i carabinieri del paese più volte debbano andare a casa del trentenne e spesso accade anche che lui venga convocato in caserma. Ed è allora che scatta l’incontro magico. Tra il ragazzo e la cagna Nube – quasi come se avessero dialogato telepaticamente – nasce un legame che ha da subito qualcosa di straordinario. Il giovane racconta ai militari di aver sempre desiderato un cane ma non di non esser mai riuscito ad averne uno per via dei suoi problemi di salute e altre difficoltà. Al comandante della stazione, il luogotenente Marco Catani, non sfuggono quelle parole e – così come raccontato da alcuni abitanti del paese rimasti colpiti dal buon cuore del carabiniere – fa una proposta al trentenne che ben presto si rivelerà anche la sua più grande opportunità di riscatto . Il comandante gli prospetta cioè l’affidamento di Nube per alcune ore o per tutta la giornata. E comunque ogni volta che gli avesse fatto piacere stare con lei. Facile immaginare lo sguardo del giovane, diventato improvvisamente
e luminoso. Il luogotenente pone però alcune condizioni imprescindibili: le passeggiate devono essere costanti, la cagna deve avere la museruola, il giovane deve raccogliere le feci e deve dimostrare quotidianamente l’attività svolta e finalizzata alla riduzione del peso. Il ragazzo, manco a dirlo, accetta e per documentare la propria buona volontà si arma di contapassi digitale e ogni giorno, a fine camminata, i dati registrati sono oggetto di controllo da parte del “superiore”. Il risultato di questo patto ha dell’incredibile: il trentenne ad oggi ha infatti già perso 80 chili, il suo stato di salute è notevolmente migliorato, a tal punto che i farmaci che era costretto ad assumere a causa delle complicazioni dovute al peso, sono stati no stati ridotti. Gli abitanti di Romana hanno fatto il resto, con continui incoraggiamenti e complimenti per la forza e la determinazione dimostrate dal ragazzo. «Una storia – hanno detto alcuni di loro – che ci auguriamo possa incoraggiare tutte quelle persone che, per una serie di motivi, si lasciano andare. Un invito a cercare in loro stessi una ragione per risollevarsi e riprendere in mano la propria vita, per il rispetto di se stessi e delle persone che li amano». Immancabile il grazie ai carabinieri: «Perché giornalmente, anche nei posti più lontani, vegliano su di noi e, come in questo caso, sono in grado di dare una carezza, una parola di conforto o semplicemente di ascoltare un disagio».

comodo di dire agli altri che non fanno sacrifici quando tu hai le spalle coperte di Leonardo Cecchi tramite Maria Patanè

  da  Maria Patanè



Gira insistentemente da settimane l'intervista a questa persona, Vittoria Zanetti, 31enne fondatrice di un'azienda che fattura milioni, la quale esorta i giovani "a fare gavetta", perché lei è partita come "cameriera e sono state esperienze toste".
Poi scopri che la famiglia possiede una delle più grandi industrie casearie d'Italia, fatturato di milioni. E un po' ti cascano le braccia perché con tutto il rispetto per la signorina, non penso che da quella posizione sia legittimo far credere a centinaia di migliaia di ragazzi che fare la gavetta serva a metter su aziende milionarie. Perché quei ragazzi la gavetta la fanno per sopravvivere, per pagarsi gli studi, le bollette. E il mondo Disney in questo Paese funziona solo quando hai enormi disponibilità alle spalle. Se hai il babbo operaio, stai tranquillo che nel 99% dei casi la gavetta la puoi fare per trent'anni, ma il brand da milioni non lo metti su.
Dunque con il massimo rispetto per lei e per chi sta facendo compulsivamente girare la sua intervista, un semplice appello: abbiate voi rispetto nell'uso delle parole. Raccontate ciò che fate, ma per cortesia un po' di decenza nel fare certe affermazioni.
Leonardo Cecchi

Bari, 23enne paralizzata e in coma partorisce un bambino al Policlinico: ora è fuori pericolo e sta recuperando la mobilità ed altre storie


da  repubblica


Bari, 23enne paralizzata e in coma partorisce un bambino al
Policlinico: ora è fuori pericolo e sta recuperando la mobilità

La ragazza di origini tarantine era alla 35esima settimana di gravidanza quando è stata trovata svenuta sul pavimento dai familiari a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale. Il piccolo sta bene dopo alcuni giorni in Neonatologia e la mamma sta recuperando la funzionalità cognitiva e motoria


Paralizzata, in coma e alla 35esima settimana di gravidanza, è riuscita a portare a termine la gravidanza grazie alle cure ricevute al Policlinico di Bari. La donna, ventitré anni di origini tarantine, era stata rinvenuta dai familiari svenuta sul pavimento della sua abitazione a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale. Intubata e stabilizzata a Taranto è arrivata al Policlinico di Bari per la presa in carico dell'unità operativa di medicina fisica, riabilitazione e unità spinale unipolare diretta dalla professoressa Marisa Megna. "È riuscita a portare a termine felicemente la gravidanza", spiega la professoressa Megna. "Ciò anche grazie alla collaborazione interdisciplinare dei colleghi di ginecologia e della neonatologia e terapia intensiva neonatale. Il bambino sta bene e la mamma, faticosamente ma con costanza, sta recuperando la sua funzionalità cognitiva e motoria", aggiunge. Il team di ginecologi dell'unità operativa diretta dal professor Ettore Cicinelli, ha eseguito tutti gli esami nel reparto di medicina fisica e riabilitativa, poi il parto cesareo è stato programmato. Il bambino è stato poi ricoverato per alcuni giorni nella neonatologia e terapia intensiva neonatale diretta dal professor Nicola Laforgia. Quando si è ripresa dal parto, lo staff della professoressa Megna l'ha sottoposta alla stimolazione transcranica a corrente diretta che prevede l'utilizzo non invasivo della corrente elettrica a bassa intensità per favorire la neuromodulazione delle zone dell'encefalo deputate al linguaggio e al movimento. "È stato emozionante e commovente vedere la donna muovere il braccio e la mano destra, abilità in precedenza venuta meno come conseguenza dell'accidente cerebrovascolare. La paziente è giovane, ha ampie possibilità di recupero", auspica la professoressa Megna.



Invece delle figurine del presepe, marijuana sottovuoto: indagano i carabinieri

Ecco perchè non faccio buoni propositi all'inizio del nuovo anno . preferisco imparare a sbagliare sbagliando

Come  da  titolo e  come  ho   accennato  nel post   :  ‹‹ il  migliore proposito   per  l'anno  nuovo   è  agire  non limitarsi solo a parlare perché  Il destino non è scritto, è come noi ce lo creiamo ›› quest'anno  ho deciso  di  non fare  buoni  propositi   .  IL  motivo   sta nel  fatto   che   tutte  le  volte  che ci  ho provato    essi risultavano  come  il famoso scritto   (  vedi  sotto  foto  al lato sinistro   ) e  il famoso  detto  promesse    da  marinaio.

Infatti ogni  anno  ,   che  facevo propositi   del tipo:   stare più  attento ,  essere meno polemico ed  indagatore  , meno  impulsivo   , ecc    invece  non  ci riuscivo o ci riuscivo  parzialmente 
.  Inoltre  dall'anno  scorso  ,  prima  in sordina  ,  e  da  quest'anno   in maniera  un po  più  palese  , ho  intrapeso  il sistema   imparare - e a sbagliare  -- sbagliando (  cit Chi ruba nei Supermercati? -  Francesco  de  Gregori  )  sembra    che  per  ora  stia  funzionando    visto    che    permette    di provare  a non ripeterlo  o  quanto  meno   ogni  volta  diverso  .  Ecco  cosa  mi  successo   in questi  giorni   dialogando  con amici  e  compagni  di  strada   sul   pontificato  (  vedere  post  precedenti  ) dell'ex  Pontefice  ed  ex papa  emerito  Benedetto XVI  . Un pontificato  talmente  complesso   vista  la serie  di aperture  e  chiusure   che   si rischiano  incomprensioni  come quella  che mi  successa di recente (     e  che  troverete  raccontata  nelle  righe   successive  )  ma  soprattutto  un  analisi   finisca  per essere  banale  visto     che     c'è    il   rischio     che  

Da esperti di calcio a vaticanisti in poche ore.
Miracoli del mondo "social".


 lasciamo  al tempo    che   è  galantuomo  e  alla storia   un  giudizio  meno  divisivo  e  più  obiettivo a 360  . E veniamo   alla   mia recente  esperienza       \  figura  di  merda  che      ha dato origine  a questo post  


Io

i migliori interventi   che  ho  letto  fino ora    sulla  morte  di #BenedettoXVI  / #Ratzinger sono   1)   di Daniela   ottima  analisi   ma  troppo  confessionale   👉https://bit.ly/3VELRrY .,  2) Nicola Porro  👉https://bit.ly/3X0wRp8   troppo faziosa ed ideologicamente schierata  ma  Ricco documenti e degli interventi del pontefice  3 )   quello  il  più  obbiettivo   ed il più laico   anche  se  solo  di condanna  di  Cristian Porcini 👉https://bit.ly/3GwMfnT


*** Mah    ho  letto  gi articoli   da  te  citati  .

.Hai paragonato gli scritti di tre individui, tra cui pure un certo porro, io al posto degli altri due me la prenderei a male.

  IO   

*** nessun paragone , io ho solo descritto perché gli articoli di : Nicola Porro , Daniela Tuscano , Cristian Porcino sono interessanti ciascuno con la sua opinione e diversità . Nessun paragone perché riesco di fare come coloro che paragonano la merda alla cioccolata


***

Interessante porro lo trovo difficile da credere, comunque de gustibus...


IO  beh come dice un famoso detto spesso in mezzo alla merda ci sono delle perle  e  delle  cose  interessanti  . e ppoi  chi lo  dice     che  le  cose  interessanti  debbano essere  per  forza   di persone che  la  pensano  come  noi  


**** Ok  .  per  quanto  riguarda  l'articolo   di  Daniela   è evidente  essa non  è per  niente  confessionale     t'invito  a  ad  andare  a cercarti   il  significato    invece  d usare termini  a sproposito  facendolo sembrare  ciò  che  non è  . Dimostrando   che non hai capito niente del suo   post. Definirla  pro Ratzinger sarebbe come parlare di un ebreo nazista. Poi mi spieghi perché Porcino sarebbe più obiettivo di lei  Da che cosa misuri l'obiettività: dal fatto che uno è ateo? Perché diffama il personaggio ?


 IO  

**** Cristian  porcino  non lo ha diffamato ha solo detto il perché non gli è piaciuto e le cose negative che ha fatto

Lei lo ha elogiato ed ha detto solo le cose positive che ha fatto .  Non credevo che usando  quei termini fossero offensivi  mi scuso. Anche se non capisco perché il termine confessionale sia offensivo  quando    vuol dire  


1. agg., che riguarda la confessione, il sacramento della penitenza
2. agg., relativo a una religione, a una fede professata: istruzione confessionale; favorevole all’uniformarsi della vita politica e civile ai principi di una confessione religiosa: politica confessionale
3. s.m., mobile, spec. di legno, consistente essenzialmente in un sedile per il confessore e in un inginocchiatoio per il penitente, divisi da una grata attraverso cui il sacerdote cattolico ascolta le confessioni dei fedeli .  Andrò a rileggermelo meglio  

**** Vai anche a rileggerti il significato del termine "confessionale".


Io

 *****    ho  riletto   l'articolo   ed  ha   ragione   ho presoaglio per  cipolla  .  Per  il significato    del  termine  trovato   solo   quello che  ti  dicevo.  Ma  se  tu  dici  che   è  offensivo  ti  chiedo  scusa  .  Non lo  sapevo  . Io  so    fose   perché essendo  nato e  cresciuto  almeno  fino  a  13\16  anni   culturalmente   ed politicamente  con la  guerra  fredda  e  quindi  con lo  scontro \  confronto di culture  ed  ideologie  diverse   (   cattolica  -  comunista   ,  fascista  -  comunista   - cattolici   pre  conciliari     -  cattolici   post   conciliari   \  del dissenso        economia   capitalistica  \  privata  - economia  di ststo  , ecc   )   credevi  che  confessionale    volesse  dire    molto  religioso  soprattutto  praticante .


 ****

 No, il  termine confessionale significa anche   chiesastico, ovvero  sinonimo di bigotto dal punto di vista letterario.  La  tua  è una contrapposizione ultravecchia . E poi  anche fra i "laici" (che non sono necessariamente atei, il termine è polisemico, io mi reputo assolutamente laica) ci sono intolleranze e chiusure E lo hai verificato pochi giorni fa  quando  ha   commentato   tale  articolo   di Daniela   come   pro Ratzinger. Per una tua precomprensione che ti ha tolto lucidità di giudizio Mentre quello di Porcino per essere scritto da un non credente l'hai considerato per principio obiettivo .



Io
Ok  . Grazie  del   consiglio   e  del  cazziatone   IL  fatto  è   che avevo ho preso aglio per cipolla ed ho corretto il post   su  facebook    

 ***
Allora in futuro pondera di più perché non è la prima volta che sbagli

 IO 
 Ci proverò. Non ho il dono dell'infallibilità purtroppo .

****
Allora in futuro  Sarebbe sufficiente leggere con più calma e non essere prevenuti verso chi crede.


Io  son  tanto  prevenuto    verso  chi  crede  ,  ma  come  uno crede  .   Comunque  OK    grazie  del  consiglio  


**** 
  chiudiamola   qui  . scuse  accettate   , ma  la  prossima volta    fai  più  attenzione   ok?


 IO  Ok   


2.1.23

Ischia, un pescatore ritrova 10 milioni di vecchie lire

 


repubblica.it


Le banconote, distrutte o deteriorate, rinvenute lungo il litorale di Sant'Angelo: i risparmi di un'isolana, il bottino di un contrabbandiere o l'incasso di un peschereccio naufragato?


C'è un piccolo grande giallo, all'apparenza irrisolvibile, che appassiona Ischia e che, come qui accade per ogni piccola storia che si rispetti, alimenta il chiacchiericcio di pescatori e marinai, rimbalzando tra i gozzi colorati e nei vicoli del borgo di Sant'Angelo, sui cui litorali è accaduto il fatto, invero piuttosto insolito.
Che il mare, prima o poi restituisca tutto, lo dicono da sempre i vecchi pescatori, lo ripete Domenico, che ha appena 39 anni ma ha ereditato dal nonno la passione per un mestiere antichissimo, che pur sopravvive alla concorrenza delle multinazionali.


Eppure, quando martedì ha recuperato, tra le conchiglie e i rami arenati lungo la spiaggia del piccolo paesino delle case variopinte, una serie di buste gonfie d'acqua e di qualcos'altro, s'è sorpreso lui per prima. Dentro c'era un vero e proprio tesoro di banconote, distrutte o deteriorate, e comunque non più utilizzabili: blocchi di centomila lire e cinquecento mila lire, qualche valuta straniera e di tutto un po', per un totale di quattro sacchetti dal contenuto in parte perduto. "Non meno di una decina di milioni di vecchie lire, magari i risparmi di una vita", commenta Domenico, che è popolarissimo su TikTok (anche grazie a una certa teatralità, con la quale racconta il suo amore per il mare e per le sue creature) e ha dunque documentato il ritrovamento in un video che, neanche a dirlo, spopola. Alimentando fantasie e congetture anche lì, sui social: qual è la storia di quel malloppo?

"Abbiamo pensato al bottino di un contrabbandiere, come quelli che viaggiavano sui motoscafi nel golfo di Napoli negli anni '90, o all'incasso di un peschereccio, perduto durante qualche operazione in mare, ma l'ipotesi che più ci convince - spiega il pescatore di Lacco Ameno - è che quella cifra sia accidentalmente finita in mare da terra chissà come, e che contenga i risparmi di qualche anziana isolana". Di più: mentre le buste finiranno alla locale stazione dei carabinieri, è partito anche una sorta di toto-scommesse, tra i pescatori della zona, e ci sarebbe anche un'indiziata.

Quanto basta per alimentare una nuova leggenda, tra le tante che qui resistono all'era dei social, nutrendosi delle confessioni sussurrate, rigorosamente "face to face". Quanto ai piccoli tesori che arrivano dal mare, Ischia ha per la verità - come tutte le piccole isole  - una lunga teoria di storie - queste sì, assolutamente inconfutabili  - che appartengono alla cronaca di questi anni: nel luglio del 2018 ai piedi del Castello aragonese fu recuperata una bottiglia con un messaggio in lituano, la donna che la ritrovò impiegò qualche giorno per farlo tradurre. Diceva: "Con il desiderio che ciascuno resti, per l'altro, la persona più importante al mondo, amanti e amici". Romanticissimo. Un paio di anni prima sulla spiaggia di Citara un bagnino raccolse, stropicciandosi gli occhi, un'altra bottiglia proveniente dalla Corsica. Recitava: "Ciao, Hello, Bonjour, Hola. Siamo Betta, Francesco, Lella, Marco, Mauro e Pietro. Affidiamo questo messaggio al mare. Se lo state leggendo è perché il mare ve l'ha fatto trovare". Storie romantiche, in antitesi con l'istantaneità di Facebook, che richiamano episodi certo più celebri, come quello del soldato Thomas Hughes che nel 1914 affidò proprio a un messaggio in bottiglia il saluto alla moglie: il messaggio fu ritrovato da un pescatore 85 anni dopo.


E non ci sono solo i messaggi: una favola a lieto fine è quella di una macchina fotografica trovata in fondo al mare di Ischia nel maggio 2016, distrutta e ossidata. Ciro, che la recuperò, si accorse che la scheda era intatta e restituì le foto felici di una famiglia in vacanza. Partì così la romantica ricerca dei protagonisti: sui social, nessuno li riconobbe. S'impegnò un ragazzo ingegnoso, Miro, indovinando sulla polo dello skipper un piccolo dettaglio e un nome. Quanto bastò per rintracciare cantiere e skipper e riavvolgere il nastro, restituendo la cosa più preziosa - le foto - ai legittimi proprietari. E per quelle, per le foto, non c'è cambio di conio che tenga: sono immortali.

Da esperti di calcio a vaticanisti in poche ore

 


Da esperti di calcio a vaticanisti in poche ore.
Miracoli del mondo "social".

1.1.23

Pelé rifiutò 700 mila euro per ballare in tv. "Non posso, rappresento il calcio"



questo aneddoto di Pele recentemente scomparso conferma  come ho  detto  in << morte di un campione >> quanto fosse un grande anche al di fuori dal calcio






SAN PAOLO — Non ha giocato in Italia, Pelé, nonostante un contratto pronto o quasi di Angelo Moratti. Ma avrebbe potuto venire qui per ballare. In tv, come il suo amico-rivale Diego Armando Maradona. L'idea era più che concreta. Risale a qualche anno fa, e per provare a realizzarla s'erano mossi intermediari calcistici e figure della televisione italiana. Ma andiamo con ordine.
Pelé, 700 mila euro per ballare in tv
Provate a immaginare: una notte danzante, sugli schermi italiani, con protagonista O Rei. Siamo alla fine del primo decennio degli Anni Duemila. Non è passato molto da quando Maradona ha incantato il pubblico italiano del sabato sera. Così, a qualcuno viene l'idea: perché non provarci anche con Pelé? Da quel momento parte la mediazione: due agenti sportivi coinvolti, un intermediario che avvicina una persona vicinissima a Pelé, una sorta di segretario particolare che filtra i contatti col mito, l'uomo con cui chiunque sogna di avere a che fare, e non solo su un campo di calcio. La proposta è di quelle quasi irrinunciabili. La tv che vuole Pelé - sul fatto se fosse una rete pubblica o privata vincono le resistenze delle fonti - è pronta a garantirgli un contratto degno di un calciatore professionista: 700 mila euro complessivi per esibirsi tre volte, una al mese per tre mesi di fila. Sarebbe dovuto venire in Italia qualche giorno prima per le prove per poi andare in scena.

Pelè e il suo numero 10: le immagini d'epoca dalla gioviniezza agli anni d'oro

La carriera di Pelé

 
Pelé in tv, no all'offerta: "Rappresento il calcio"
I discorsi vanno avanti con intermediari, si affinano i dettagli, i coinvolgimenti si allargano. Insomma, a un certo punto il progetto inizia a sembrare concreto. Poi però arriva il colpo di scena: quando la palla passa proprio nelle mani di Pelé, il mito scomparso lo scorso 29 dicembre a 82 anni, decide di spazzarlo in tribuna. "Obrigado, ma non voglio legare la mia immagine a niente che non sia connesso al mondo del calcio". E quando chi gli era vicino gli ha fatto notare l'importanza della cifra, Pelé ha anche aggiunto di preferire eventi benefici utili a sostenere cause importanti. Insomma, un altro "no" all'Italia dopo quel contratto con l'Inter stracciato per la rivolta popolare che mise a rischio l'incolumità del presidente del Santos. Spesso, negli ultimi anni, consulenti vicini a Pelé gli hanno spiegato che avrebbe potuto commercializzare meglio il proprio marchio: fare una linea stile Jordan, monetizzare un nome che conoscono in tutto il mondo. Niente da fare. E così il Pelé ballerino, almeno per noi, resta un miraggio.

il migliore proposito per l'anno nuovo è agire non limitarsi solo a parlare perchè Il destino non è scritto, è come noi ce lo creiamo.

 Inizialmente   ero indeciso  se  come ogni inzio dell'anno  fare  un elenco  di propositi  per  qusto  2023   e un bikancio   dell'anno  passato  . Ma  poi  Vedo che a fare il bilancio di fine anno siamo in tanti! Non c’è niente di originale in effetti. Ma  pur  non avendo  nessun   bilancio da fare per questo 2022 da poco lasciato alle spalle, né ho buoni propositi da elencare perché so che puntualmente non li rispetterò, l'ho  fatto  lo stesso, probabilmente per noi stessi, per mettere nero su bianco emozioni e sentimenti , per fare il punto, per capire chi c’è , chi c’è stato e chi ci sarà di fianco a noi nella nostra vita e nel nostro cammino, ancora nel 2023! Lo facciamo per capire in che direzione vogliamo andare e, soprattutto, in
che modo vogliamo affrontare un nuovo anno, facendo tesoro delle esperienze passate. Questo bilancio l’ho fatto anche io. Il 2022 purtroppo è stato un anno in cui sono mancati  :  amici cari, parenti  ,   una ragazza  (  sorella  di un mio  ex compagno  delle  elementari  )   si  suicidata  ne  ho parlato  nei  post  precedenti    ,   un anno in cui amiche e amici hanno affrontato e stanno affrontando con forza la malattia, un anno di delusioni, ma è stato anche un anno in cui ho capito che sono fortunato perché ho  ancora  dei  punti  di  riferimento  ed  non devo  cercarne   di  nuovi     anche se   continuo  a seguire  a  alcuni  d'essi  di  nascosto   perchè  non mi parlano  più  o mi hanno   bloccato  sui social(  in  quanyo  una  è talmente  malata grave  da   non porter neppure  alzarsi  dal letto  dove sta  allettata   h24  )    come  è  capitato  ad  dei miei  amici  che  l'anno  scorso  hanno perso  i genitori  .Infatti  ho , toco ferro ,  ancora la mia famiglia vicino a me, che riempie nel bene  e nel  male  ogni momento delle mie giornate, ho un lavoro che mi appassiona  abbastanza , riesco a coltivare i miei hobbies, ho tanti amici\che (  perché  io  considero  amici   per  sempre perché  anche se   ho litigato    e mi  sono  fato  odiare per  certi miei comportamenti  ,  non riesco  a smettere  di considerarli  tali o parte di me )   Ho imparato nei momenti difficili che sono più forte di quanto non pensassi ! Pertanto affronterò,  io  almeno ci proverò  questo 2023 nel modo in cui mi sono promesso  di affrontare il mio futuro: senza rimpianti, senza perdere occasioni, coltivando nuove amicizie e passioni , senza rimuginare troppo  sui miei errori o sui torti ricevuti, vestendo ogni giorno il mio miglior sorriso per vivere le giornate in modo positivo e con ottimismo,sperando solo che venga preservata la salute mia e dei miei cari ed augurando a tutti tanta serenità! Buon anno a tutti voi! Che sia ricco di ogni bene e di ogni cosa che desiderate! ❤️.  


Cercando  d'essere  il meno banale   ed  ovvio ed  scontato   possibile   posso  augurarmi e augurarvi di stare bene. Se qualche difficoltà si dovesse presentare nel cammino, affrontarla con serenità, pazienza e fiducia. E tanto amore incondizionato, da donare in primis a voi stessi.  
Ma    come ho  detto  nel  titolo  , ecco che    anzi  che  annunciare  che  dovrò  camminare  ,  muovermi di  più  ,  l'ho messo  in atto  e l'ho  fatto  facendo una passeggiata   dopo  l'abbuffata    al cenone (  quest'anno   non abbiamo  saputo dire   di no    e  volevamo  essere   insieme ad  amici   per   farci coraggio  e  lasciarci alle  spalle    l'orribile  2022  ) d'ieri notte . Ma soprattutto per iniziare l'anno a mente sana in corpore sano   o  «mente sana in corpo sano»  in Italiana   è

di  Elisa Manconi si trova presso Viale Fonte Nuova.

 

una locuzione latina tratta da un capoverso delle Satire mi pare la decima , se i mie ricordi liceali non m'ingannano🤔 di Giovenale. se volete saperne di più trova qui ulteriori approfondimenti ) e convivere più facilmente evitando un appesantimento la mia osteoartrosi . E poi stamattina quando sono uscito spronato da mia madre credevo d'essere solo una città silenziosa come avviene la mattina dei giorni di festa , invece , al viale e al boschetto ho incontrato gente con il cane o che correva o faceva qualche passo per mantenersi in forma .
 Le feste classiche cioè : natale , santo Stefano e san silvestro e capodanno sono finite e quindi si ritorna a lavorare ed a mangiare normalmente salvo qualche invito improvviso o amici e parenti che stanno nella penisola e rientrano per il periodo di vacanze .

Non so che  altro aggiungere     se  non riprendere  , la poesia di  Pablo Neruda   citata  in un  precedente   mio precedente  post    (  chi  lo avesse  già  letto    può  anche abbandonare   il resto della lettura  )   .