14.8.23

chi lo ha detto che il rock sia solo sesso e droga ed edonismo ? il caso del triller Il fuoco dentro. Janis Joplin.di Barbara Baraldi

 in sottofondo   


Cari lettori\  lettrici  e  fans(  ovviamente     senza  generalizzare  )    che  odiate  la  politica     e  l'attualità     e  mi  chiedete    soprattutto    chi non mi  segue   sui  social       cosa  leggo  , cosa   vedo  , ecc  .  eccovi accontentati . Il mio  diario   della presentazione  del  libro   tenutasi    a  Time  in Jazz      di Berchidda  ed 2023 .

N.B 
Chiedo  scusa    per  gi eventuali    doppioni    (  foto  e  stati   )  mi segue    con assiduità    anche   su    fb  

  N.B 

Chiedo  scusa    per  gi eventuali    doppioni    (  foto  e  stati   )  mi segue    con assiduità    anche   su    fb  


 dopo    queste premesse  ecco l'articolo 


E' stato  un  evento   particolare    come  quello     che  sta  alla base    del libro  l'ora    del caffè  manuale  di conversazione   per  generazioni incompatibili   di  Gianrinco e   Giorgia  Carofiglio  .  Infatti    dopo   aver    rotto   le  scatole   ed aver :   speso ben   15   € per mettere in evidenza il mio post   su   facebook  .,   aver   rottto  le  scatole   ad  :  amici   , conoscenti  ,  ed  estranei  su  facebook    

per  cercare  passaggio   ( ovviamente   previo  pagamento   \  divisione    spese  benzina    ed  extra  per il  disturbo   )    visto  l'incompatibilità    tra  mezzi  pubblici     per   andare    e  tornare  da  tempio    a  Berchidda     con l'orario  della presentazione     e  della  siua  durata  , ho  impietosito    i miei  boomer    ...  ehm   genitori   tanto  da  volermi    accompagnare   loro  stessi  .   

Infatti    

Giuseppe Scano si trova presso Berchidda.

Se contavo su fb stavo fresco solo like o prese in giro o rifiuti da amici . Meno male che i mei boomer impietositi di me hanno accettato d'accompagnamento e ascoltare quelle che per loro sono chiacchere ed un genere il triller ed il noir che a loro non piace .



In attesa di Barbara Baraldi

Un  po' d'arrabbiatura   , ma  poi  scioltasi    in risate     ed   accettazione    visto     che   gli ho  fatti partire da  tempio    prestoi  per  essere  li  a berchidda    un  ora    prima dell'evento prevvedendo  che  ci  sarebbe   , essendo  il luogo    dell' evento  piccolo  e paura    di  non trovare   posto  , molta  gente  .  Infatti  mentre    stavamo percorrendo  la  strada    per  arrivare  al  luogo  dell'evento  ,  troviamo   davanti  dei   ragazzi    che  ci  precedevano     ,  scambiati  erroneamente  per   gente  dello  staff  vistri  il pass    al collo   ,  rispondere  uad  un automobilista   che   chiedeva  informazione   su una   delle  chiese    in  cui   c'era   un  concerto  gratuitro  di  time  in  jazz  , l'autrice    e   suo marito   .  Ecco  che  fra  incredulità  dei miei  : <<     come  una  persona mai  vista  e  conosciuta   o  conosciuta  solo  su  fb    gli  dai  del tu  ?   ti prendi   questa  confidenza  >>(  mio padre )    vinco  la mia  emozione    e  mi presento         e  toccandola  la mno  e poi  abbracciandola    come  se  fosse  una  vecchia  amica    che  conosci  da  una  vita  . Sopresa  per ulteriore    i miei        quando  dopo   essermi  presentato     e detto  che  l'avevo intervistata   (  trovate    l'articolo      con il motore di ricera  interno     e  non   )   per il  blog   le    se  lo ricorda     e mi  saluta     e  mi abbraccia   a  sua   volta     chiamandomi per  nome  .  Poi  per  educazione   ci separiamo     ed  andiamo  avanti      al  luogo   ormai  vicino    della  presentazione  .  Dopo  i   5  \10 minuti    academici   \  artistici      ha  iniziato  la  sublime   e   bellissima  presentazione    diu cui  trovate  sotto le  foto    solletticata egregiamente  dal  competente   giornalista  musicale  Simone  Cavagnino

























mi è piaciuto     tanto  da comprare (  cosa   che  faccio    quando  o  conosco  l'autore  \ autrice   o quando   mi  appassionato     come  il questo  caso  la  presentazione  \ esposione   dell'opera  )  in loco    il libro     e  farmelo    autografare  



Giuseppe Scano
Alla fine Barbara Baraldi è piaciuta ai miei boomer. Un incontro stupendo . Uni dei più interessanti. Ho scoperto che il rock non è solo sesso e droghe o musica indiavolata come definiscono i retrogradi vecchi tromboni o mummie imbiancate pre '68 .





  Confermo  l'impressione  che   avevo  già  dalla  lettura     delle storie     di Dylan  ,   dai post  del suo  account   dalle recensioni  \  interviste  e  dirette  fb     , ed    dalla     retrocopertina   del  suo libro  ed  da  opinioni   di suoi  cointatti  comuni  su  fb    e di alcuni  autori  che  ci  hano collaborato o la  conoscono   . Appena    ho soldi    o se  li  trovo in biblioteca   o     nel  punt  di scambio     della  proloco  cittadina    , mi  procuro   gli altri   .  E' una   persona  semplice   ,  affabile   alla mano  ,  che  non   si  da  arie    da prima  donna     o  da  vip  . Infatti      quando sono andato  a  riabbracciarla    ed    farmi    firmare  il libro , miu  ha  tolto lei  dall'imbarazzo        di chiederle  un selfie  






e in fondo è grazie a loro che ho riscoperto ed approfondito ( vedere le canzoni di sottofondo ) e fatto riscoprie ai miei ( soprattutto a mia madre ) Jane Joplin e di fregarmene dei commenti ironici lasciati su fb a questo mio post di commento ( che  poi   ha  ispirato  il  titolo  del post   d'oggi   )  scritto    sul finale  della presentrazione  


 
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Alla fine Barbara Baraldi è piaciuta ai miei boomer. Un incontro stupendo . Uni dei più interessanti. Ho scoperto che il rock non è solo sesso e droghe o musica indiavolata come definiscono i retrogradi vecchi tromboni o mummie imbiancate pre '68 .
co questo è tutto al prossimo post

13.8.23

Cocaina cresce la domanda e si abbassano i prezzi . da doroga dei ricchi a droga di tutti . una legalizzazione di fatto . mentre per la cannabis si fanno le barricate

 

come  mai la  cannabis  ( che  è  quella   che     secondo  alcuni studi  è  quella  che   fa meno  male    tato che  viene  usata per  la  cura  ed terapie  del dolore   d certi malanni  ) si fanno le barricate  e  si ostacola con leggi  farranginose   il  suo uso legale  ,mentre  per  la  cocaina   no ?    ecco un dialogo fra me  e  l'intelligernza  artificiale di https://www.bing.com/


IO fa più male la cannabis o la cocaina

La cannabis e la cocaina sono due sostanze psicoattive che hanno effetti diversi sul corpo e sulla mente. Entrambe possono causare dipendenza e danni alla salute, ma la cocaina è considerata una droga più pesante e pericolosa della cannabis.123.
Infatti  La cocaina può provocare gravi problemi cardiaci, cerebrali, respiratori e psichiatrici, anche dopo poche assunzioni 14 .Mentre  La cannabis può alterare la percezione, la memoria, il coordinamento e il giudizio, ma ha anche effetti terapeutici per alcune condizioni mediche5. Non esiste una risposta semplice a quale sostanza faccia più male, perché dipende da molti fattori, come la quantità, la frequenza, la purezza, il contesto e le caratteristiche individuali. Tuttavia, in generale, la cocaina è più dannosa della cannabis per la maggior parte delle persone . Perché ti interessa sapere questo?


  1. https://prodotti-cannabis.it/effetti-marijuana-e-cocaina-a-confronto/
  2. https://medium.com/canapa-mundi/fa-pi%C3%B9-male-la-marijuana-o-lalcol-la-scienza-d%C3%A0-una-risposta-inequivocabile-ecd072fa4a28
  3. http://www.cufrad.it/news-alcologia/alcol-alcolismo/alcol-e-marijuana-a-confronto/36889
  4. https://magazine.istitutoeuropeodipendenze.it/effetti-cocaina-immediati-collaterali-a-lungo-termine/
  5. https://www.stateofmind.it/2019/09/cannabis-danni-benefici/

IO per curiosità visto che si demonizza l consumo di cannabis facendo le crociate alla sua legalizzazione mentre la cocaina è già legalizzata \ liberalizzata


Capisco la tua curiosità. La legalizzazione della cannabis è un tema molto dibattuto in Italia e in altri paesi. Ci sono diversi argomenti a favore e contro la legalizzazione, che riguardano aspetti sanitari, sociali, economici e giuridici123. La cocaina, invece, non è legalizzata né liberalizzata in Italia, ma è una sostanza illegale e penalmente perseguita. La cocaina è considerata una droga pesante, con effetti molto più gravi e dannosi della cannabis4.Se vuoi approfondire il tema della legalizzazione della cannabis, ti suggerisco di consultare questi siti:


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Chiedi chi era il Golden boy. Gli ottanta anni di Gianni Rivera, il primo divo del nostro football

 

Leggi  prima  
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/08/duie-antipodi-del-calcio-gigi-riva-e.html
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/08/claudio-gentile-fatto-fuori-dalla.html







dopo le storie e il confronto tra campioni della vecchia generazione ( riva ) e della nuova (Buffon ) e l'emarginazione di un vincitore dei mondiali (Claudio Gentile ) che trovate gli url sopra in alto ecco un altra storia calcistica

di Matteo Tonelli
  repubblica  11 AGOSTO 2023

IL 18 agosto è il compleanno dell’ex bandiera del Milan che debuttò in serie A a 16 anni, vinse il pallone d’oro e incantò il mondo. E che di se stesso dice: “Mai stato un calciatore, ho solo giocato a pallone”. Divinamente



Tra le tante scene che hanno reso famoso Gianni Rivera - che il 18 agosto compie 80 anni - una resta impressa nella memoria. E non è una delle sue tante giocate che faceva con una naturalezza da far sembrare “normali”. La scena che resta impressa nella memoria risale a tanti anni fa. Era il 6 maggio del 1979. Il Milan si apprestava a vincere il suo sospiratissimo decimo scudetto, quella stella che, in una

delle giornate più buie per il tifo rossonero, gli era sfuggita a Verona nel 1973. A San Siro in quel giorno di inizio maggio c'erano 80 mila persone. Un mare rossonero che riempiva gli spalti. E stava anche dove non avrebbe dovuto essere. Perché il secondo anello era stato dichiarato inagibile perché pericolante. Quel giorno invece ogni prudenza era svanita. Impossibile giocare in quelle condizioni. Gli appelli a sgombrare il settore erano caduti nel vuoto. Fu allora che Rivera si piazzò in mezzo al campo con un microfono e, come un pifferaio magico, chiese ai tifosi di spostarsi. Fu così che il golden boy rossonero, l'uomo che al fischio finale avrebbe lasciato il calcio giocato, segnò il suo ultimo gol.
Se questa è la fine, l'inizio risale a molti anni prima. Rivera nasce ad Alessandria nel 1943. Fin dai primi calci al pallone si capisce che non è uno qualunque. Al punto che con la maglia della squadra della sua città esordisce in seria A contro l'Inter (il primo derby della sua storia...) il 2 giugno del 1959. Quel ragazzino magro non ha ancora 16 anni ma una grande carriera davanti. Approda in maglia rossonera portandosi dietro lo scetticismo dell'allora presidente Angelo Rizzoli: «Ho speso un sacco di soldi per un ragazzino di cui non conosco nemmeno il nome». Col senno di poi mai dubbi furono meno giustificati. Nel 1960/1961, Gianni veste la sua prima casacca rossonera: non se la leverà più per diciannove stagioni. Nel 1962, a 18 anni, lo chiamano in azzurro nell'amichevole Belgio-Italia. Lo stesso anno vince il suo primo scudetto col Milan. Ormai è una stella, un golden boy come lo chiamava Gianni Brera dopo averlo definito abatino proprio in virtù del fisico gracilino. Quel giocatore così gracilino, garbato nei modi e nel gioco, che i muscoli non li ha nella gambe ma “in testa” , è lo stesso che nel 1969, vince il Pallone d'oro e in maglia rossonera inanellerà 658 presenze e segna 164 gol, vincendo nell'ordine: tre scudetti (1962, 1968, 1979), due Coppe dei campioni (1963, 1969), due Coppe delle coppe (1968, 1973), una Coppa intercontinentale (1969).






Con la nazionale, invece, il rapporto non è facile. Se è vero che il suo gol nella semifinale del 4 a 3 con la Germania ai Mondiali del Messico viene spesso usato come uno spot sul calcio, è anche vero che le polemiche che lo riguardarono non furono poche. A partire da quei sei minuti sei che il ct azzurro Valcareggi gli “concesse” in finale col Brasile. Anche con gli arbitri le cose non vanno sempre benissimo. Rivera era convinto che ci fosse una sorta di complotto per danneggiare il Milan. E non lo nascondeva: tanto che nel marzo del 1972 prese quattro mesi di squalifica per aver attaccato il selezionatore arbitrale Giulio Campanati. Un anno dopo toccò a Concetto Lo Bello uno dei fischietti italiani più noti. Anche in casa rossonera non tutto filava liscio. Nel 1975 a finire nel mirino è l'allora presidente Albino Buticchi che, dopo aver esonerato Nereo Rocco, di Gianni un vero e propri mentore, prova a venderlo al Torino. Apriti cielo. Rivera minaccia il ritiro. Finisce che Buticchi molla e Gianni resta a furor di popolo. Il golden boy gioca fino al 1979 quando il presidente Felice Colombo lo vuole come vice.
L'arrivo dell'era Berlusconi, nel 1986, cambia tutto. Il Cavaliere ha altro in mente. E Gianni capisce che anche le bandiere, a volte, vengono ammainate. Molla il calcio e si dà alla politica. Approva in Parlamento portandosi dietro una carrettata di voti. Recentemente ha, diciamo, svirgolato qualche pallone, a partire dalla scivolata no vax in tempi di Covid («Il vaccino? Tutto un complotto delle multinazionali») e si è messo alla testa di una cordata di imprenditori per comprare una squadra (si parla del Bari) lasciando intendere di voler sedersi in panchina. Festeggia così i suoi 80 anni uno che di sé ha detto «Mai stato un calciatore. Ho semplicemente giocato a pallone». Divinamente, si potrebbe aggiungere

il vittimismo e la propaganda di beppe Grillo che lamenta censure inesistenti ma verità è un altra .C'è disinformazione della rai visto che la notizia si poteva dare anche senza immmagini dirette dello spettacolo

Beppe Grillo vive di polemiche, non poteva mancare la bufera mediatica in occasione della partenza del suo nuovo spettacolo teatrale. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha scelto la Calabria per la prima nazionale del suo show, “L’Altrove”, un chiaro riferimento alle solite provocazioni di voler dare vita a
un nuovo movimento religioso. Il comico genovese si è esibito sabato 5 agosto ad Altomonte, con repliche a Palmi e a Corigliano Rossano. Un buon successo di pubblico nonostante la pioggia battente. Ma come anticipato non sono mancato le polemiche, che in questo caso ha chiamato in causa la Rai, rea di aver ignorato a livello regionale l’evento del settantenne, ma non è mancata la pseudo precisazione di viale Mazzini.Visto che la notizia la si poteva dare lo stesso anche senza immagini dello spettacolo o semplicemente filmando l'ingresso del teatro visto che Grillo non vuole le telecamere dentro . A gettare benzina sul fuoco , secondo ilgiornale ci ha pensato Il Fatto Quotidiano, storicamente secondo vicino al M5s e al suo fondatore/garante. Il corsivo del giornale di Travaglio non è passato inosservato: “Per la Rai calabrese Beppe Grillo non esiste”. In altri termini, la Rai regionale avrebbe ignorato deliberatamente la prima nazionale dello show del comico genovese. "Insomma le piazze affollate di Altomonte, di Palmi o di Corigliano qualcuno dalla testata regionale ha ordinato che non andavano raccontate, nemmeno un accenno, non sia mai; e l’ordine è stato eseguito. Grillo ha girato la Calabria per una settimana ma per il TgR calabrese non è esistito. Un fantasma. È il giornalismo della destra, bellezza", il j'accuse ricco di risentimento. Ma la verità sta nel mezzo . Infatti Come evidenziato dal Corriere della Sera, la sede locale della televisione di Stato ha precisato che non c’è stata nessuna censura o dimenticanza nei confronti di Grillo. La Rai calabrese ha semplicemente preso atto della volontà del presunto Elevato di non essere filmato e intervistato nel corso della sua performance. Ma non è tutto. Il promoter Ruggero Pegna ha ribadito “l’intolleranza di Beppe Grillo a qualsiasi ripresa ed interviste”. Un’ulteriore testimonianza da parte di Livia Blasi, vicecaporedattrice della sede Rai di Cosenza:“Siamo stati, tempo fa, ad una manifestazione di Beppe Grillo ma la nostra troupe è tornata indietro senza poter riprendere nulla, perché il comico genovese ha imposto il veto a qualsiasi telecamera”. E ancora: “Da quel giorno nessuna troupe su delega della Rai regionale si muove per i suoi spettacoli, anche perché l’affitto delle telecamere ha un costo”. In altri termini, nessun sabotaggio e nessun complotto nei confronti del settantenne, ma la solita disinformazione

diario della settimana n° 2 anno I testamento spirituale e morte di Michela Murgia ., le morti in carcere ., i panni sporchi di Massimo Segre e dell' ex fidanzata Cristina Seymandi ed algtre storie

-- morte di Miche la Murgia



visto che si è detto tutto ed il contrario su di lei , sulla sua vita , la sua malattia , la sua
morte . non sapendo cosa dire di nuovo e non già detto se non un rattristamento sul fatto , ovvio e scontato ( succede sempre cosi quando muore qualcuno \ a d'importante o noto ) che la piangono ed l'elogiano anche gente che prima le faceva shitstorm .
lascio qu nel video sottto la sua ultima o quanto meno una delle ultime dichiarazioni sui social

-- morire in carcere


Una donna Nigeriana ( ma potrebbe essere di qualunque nazionalità anche  italiana ) si lascia morire nel carcere di Torino. Nessuno come al solito ne sapeva nulla , memmeno il Garante per i detenuti . Tutti impegnati su Cospito ? Una morte di cui comunque è responsabile lo Stato che aveva in custodia la vita della vittima. Non capisco cosa c'entrano in questo i sindacati degli agenti.Si  chiede  da   più parti e    datempèo  che   fatta chiarezza    anche  per casi  come questo  "."Inutile cercare singoli responsabili in quel che sta accadendo da tempo nelle carceri italiane. E' l'intero sistema che è corrotto, nel senso di guasto per putrefazione, decomposto. Un sistema che porta dietro le sbarre soprattutto persone con problemi psichiatrici, poveri allo stremo, immigrati senza fissa dimora, tossicodipendenti di varie sostanze, per un terzo del totale detenuti in attesa di giudizio definitivo": afferma Igor Boni, presidente dei Radicali italiani, in merito al caso della detenuta morta a Torino nel carcere delle Vallette dopo avere rifiutato cibo e assistenza medica



--- il caso Massimo Segre elenca i tradimenti dell'ormai ex fidanzata Cristina Seymandi


La storia, ormai, la conosciamo tutti. Il video dove Massimo Segre elenca i tradimenti dell'ormai ex fidanzata Cristina Seymandi ha fatto il giro del web in pochissime ore. E nel torrido agosto cosa c'è di meglio di un pruriginoso gossip della Torino
bene per rinfrancare gli animi? In poco tempo, però, persino questa banale ( seppur spassosa secondo alcuni ) "vendetta" d'amore è stata riscritta in chiave sessista da molti in particolare da : << "Violenza sessista". Solita indignazione femminista se è lui a smascherare le corna >> del ilGiornale.it in particolare : << [....]se fosse successo il contrario, la reazione dei social sarebbe stata del tutto diversa e soprattutto compatta. Lei sarebbe - da giorni - l'eroina del nuovo femminismo che si ribella al potere patriarcale e dà una bella lezione ai maschi-traditori che credono tutto gli sia concesso. Lui sarebbe il viscido che ha ricevuto quel che si merita dalla donna che fingeva di amare e che ha fatto soffrire; nessuno si sarebbe sognato di accusare la signora di essere una violenta né di accusarla di revenge porn o cyberbullismo.Non vi sembra una storia già sentita? Lo è. È esattamente quello che è successo mesi fa tra Shakira e Piquè. Lei, stufa dei continui tradimenti e delle umiliazioni a cui era sottoposta, ha scritto una canzone diffusa in mondovisione per "cantarle" all'infedele compagno. In quel caso però nessuno ha parlato di violenza o sessismo. Anzi, sui social la cantente ha ricevuto stima, ammirazione e solidarietà. E questo nonostante si è vendicata pure dell'amante del compagno, etichettandola con termini svilenti e riproponendo il vecchio stereotipo delle "donnine" che si scannano per l'amore di un uomo. Non proprio un manifesto femminista. Eppure, in quel caso, le voci contro Shakira sono state poche, sovrastate dalla valanga di approvazione social. Nel nostro piccolo scandalo torinese, invece, si è subito gridato alla violenza di genere, al patriarcato, al sessismo. E sì: perché la traditrice in questo caso è donna. Un evidente doppiopesismo che non aiuta nessuno, per prime le donne.[...] >> neppure io
nel periodo peggiore del mio maschio alfa , da cui sono faticosamente uscito, arrivavo a scrivere tali cose . O se come mi è capitato, perchè purtroppo capita  di  ricaderci   e  difficilmentre    se n'è  fuori   completamente  , le avrei subito cancellate e non le avrei più riscritte Come a dire che il maschio un uomo è giustificato comportarsi cosi .In  un passo biblico, non ricordo  quale  con precisione perchè   dovendo   riformatttare  ho perso l'url   in cui  se ne parlava  ,  si parla di Giuseppe che trovando Maria incinta, non ne fece un pubblico scandalo per non causarle l’indignazione popolare… è scritto nei vangeli e viene definito da sempre un uomo di speciale e viene definito “uomo giusto” negli stessi vangeli… avrei giudicato così anche una donna che si fosse comportata allo stesso modo. In questa storia direi che sono squallidi entrambi.  Infatti   qui   ha  lavato il  suoi  , ancora  non lo sappiamo  con  certezza   voisto che  lei ha deciso di portare la cosa  in tribunale  ,   panni  sporchi  in pubblico    mettendola    e  mettendosi     alla  gogna  per  distrarrare  l'opione   pubblica   dall'inchesta    giudiziaria     sulle  sue  attività  .  





..... Salento, turista piazza un letto matrimoniale sugli scogli per la Notte di San Lorenzo. Il sindacosbotta: “Da ricovero


Turista “romantico” si piazza su un letto matrimoniale sugli scogli di Torre San Giovanni per ammirare il cielo nella notte di San Lorenzo. La singolare quanto bizzarra idea di osservare lo spettacolo delle
stelle cadenti su un comodo materasso come in una camera da letto è stata pensata ed attuata da un turista, in vacanza in Salento. E la foto è diventata subito virale.non so se ridere o piangere

 
-----Dal tramezzino   a metà alla torta fatta  tagliare ora siamo davvero alla frutta,le  speculazioni    degli impreditori 
  Lo  che  dovrebbero essere    argomenti più  seri     anzichè  queste    questioni qua     ormai risapute   e trite   e ritrite    che  ormai  non ovrebbero  più fare  notizia     ,  tanto  sno  frequenti  . Ma certi    abusi   e   sopratutto  il  gusto della  gent e di lamentarsi    senza  agire    fanno si  chè  se  ne parli   . Infatti  dal tramezzino diviso a metà  ed  un piatto i più   per  assaggiare  una  forchetta  di  troffie  dalla  madre   al Nord  al dessert una  torta  tagliata  al Sud, ora manca solo la frutta  visto   che  in un altro  ristorante  non ricordo  quale      è  stata  fatta  pagare  anche dell'acqua  di  rubinetto .
 Dopo  i casi precedentu  ora   scoppia un altro caso simile questa volta a Palermo, nel profondo Sud. Sullo scontrino presentato in un locale sono stati battuti 20 euro per dividere una torta e servirla al tavolo.A Palermo chiesti 20 euro per tagliare una torta.
 Dolce  di anniversario con sorpresa amara per i coniugi. È accaduto in un locale del centro di Palermo dove a fine festa è stato presentato il conto maggiorato. Quando marito e moglie hanno ricevuto lo scontrino non potevano credere ai loro occhi: tra le voci c’erano anche 20 euro in più per aver tagliato la torta servita ai commensali.Ora va bene che gli extra si pagano , infatti in alcune pizzerie c'è scritto chiaro è tondo nel menù aggiunte 1 € o 2 € in più . Ma qui rasentiamo il ridicolo . Infatti stiamo importando in italia il modello americano che ti fanno pagare anche l'aria che respiri . Ma allora cosa paghiamo a fare il coperto, hanno protestato in tanti, dando per scontato che i costi dei servizi siano inclusi nel computo totale e nel food cost. La polemica è destinata a lasciare ulteriori strascichi, che si uniscono al polverone sollevato dal caro prezzi dei lidi e al “friselle gate”.Infatti ecco cosa dice : << [...] Ora, premetto, io sono per la completa autonomia dell’imprenditore e non mi piace l’idea di alcuna interferenza da parte di governo, associazioni, etc. In poche parole, se lo ritengo opportuno, devo poter vendere al prezzo che voglio, dunque anche più di due euro per tagliare un tramezzino. Se sono in gamba, regolerò il mio prezzo di vendita a seconda del mio target e, soprattutto, della domanda. Se invece sono fuori mercato, fallirò. Ma… ebbene il mio ma é dovuto all’imprenditore che vuole fare il furbetto ingannando il cliente. Parlo l’inglese fluentemente e mi è capitato spesso di sedermi in qualche bar con i miei vari amici americani, che di tanto in tanto vengono a trovarmi, e in più di un’occasione il cameriere mi ha servito un costosissimo menu con prezzi per stranieri. [...]>>.  E poi  una  volta  fregato  , trattato cosi  un cliente     non solo non ritorna  più  ma  ti   fai una  cattiva  pubblicità e  ti  da  la  zappa su piedi da solo . Quindi la soluzione , sarà ovvia e scontata ed  forse qulunquista   ma efficace , è questa
 
proposta da Michele Ruschioni, fondatore di Braciami Ancora, seguitissimo su tutti i canali social, che su TikTok ha pubblicato un video in cui educatamente dà un consiglio a chi pubblica le foto degli scontrini dopo aperitivi, cene e giornate in spiaggia.

11.8.23

l'italia sta diventando sempre più exenofoba ed razzista . il caso del ristorante Ginger People & Foodad Agrigento

N.B   il   post    doveva essere  diverso  ma la  risposta del il titolare del locale Carmelo Roccaro   sotto  riportata  ,  a  differenza  di molti   media , integralmente  ,    mi ha   spiazzato  e   fatto cambiare  percorso   


Succede ad Agrigento, ristorante Ginger People & Food.Due clienti sulla sessantina, una volta scoperto che la chef è nera - la pluripremiata Marame Cissè , foto a destra - si alzano e se ne vanno indignati. Gli ha risposto il titolare del locale Carmelo Roccaro. E lo ha fatto con una lettera meravigliosa, provocatoria e amarissima che mette a tecere , le giusticazioni : non è razzismo è xenofobia , è slo farsi pubblicità , ecc .che va letta fino in fondo e condivisa.Ma prima alcuni considerazioni E' vero    che   l'italia  è il tappo  dell'europa  riguardante  gli sbarchi  degli immigranti che  fuggono    dai loro paesi  . E certi di loro vengono per  delinquere o convinti    che   si possa  applicare  al 100 %  la  loro cultura  e  le loro usanze   .   Ma  ciò  non  giustifica   da parte  nostra ,  soprattutto  quando   vengono per  vivere  onestamente ,  tali atteggiamenti  come : << Non gli affittano la stanza perché di origini africane: È stato un mio coetaneo, mi ha fatto male (fanpage.it) o peggio come   quello  che  vado a  raccontare  oggi .Prima di lasciarvi con la lettera vi siggerisco questo video di https://www.facebook.com/k.kiko.co

Ma Basta con i pipponi veniamo alla lettera

“Sei entrata di fretta, con il tuo compagno, capelli brizzolati, tagliati cortissimi “alla Sinéad”, donna nostrana sulla sessantina circa. Sei stata accolta con il sorriso dalla nostra Karima, addetta di sala, giovane ragazza di seconda generazione, grande lavoratrice, che ti ha fatto accomodare dove volevi tu.
Dopo qualche minuto ti ho visto alzare da tavola, disturbata, e dirigerti verso l’uscita. Ti sono venuto incontro per capire cosa stesse succedendo, ma non mi hai degnato di uno sguardo e, alquanto seccata, non hai neanche risposto al mio saluto e sei andata via, così.
Karima mi guardava con gli occhi sgranati e a bocca aperta dicendomi “Dopo avere visto il menù la signora mi ha chiesto se per caso la proprietaria del ristorante fosse una signora neg… di colore. E alla mia conferma si è alzata dicendo che non voleva più cenare qui…”.
Io sono uscito e ti ho seguito mentre risalivi in macchina e andavi via, evitando di guardarmi, mentre costringevi il tuo compagno ad una improbabile inversione ad “U”.
Io non conosco chi sei, la tua storia, i tuoi problemi e non oso nemmeno giudicarti. So solo che ho sentito una grande tristezza nel cuore. Ieri sera ho preso consapevolezza di quanto profondo e radicato sia questo sentire che emerge dal lato oscuro delle persone.
Ma, ti sembrerà strano, ieri io ti ho anche ammirato. Ti ho ammirato perchè hai avuto la coerenza di dire quello che tante persone, concittadini, amici pensano, ma non hanno il coraggio di ammettere. Non importa se si tratta di spazzatura, ma lo hai detto, hai fatto uscire quello che si nasconde dentro di te, sei stata, a tuo modo, sincera.
Perché, vedi, noi ci siamo proprio perché esistono persone come te, e non ci disturbano i commenti del tipo “u vidisti? dintra a cucina su tutti nivuri” o i “negri!” urlati dalle auto in corsa davanti al nostro ristorante. Non ci disturbano e ci fanno sorridere perché li avevamo messi in conto e sapevamo che sarebbe sato difficile costruire una comunità diversa da questa in cui viviamo.
Quello che ci sorprende e ci addolora davvero è l’assenza della rete che doveva sostenere questo progetto rivoluzionario, degli intellettuali e di gran parte degli attivisti delle associazioni culturali di impronta progressista o del mondo cattolico, della cooperazione, degli “amici”.
Perché frasi come “Non vi montate la testa, volate basso”, “Avete i prezzi troppo alti, i più cari della città”, “Fate porzioni troppo scarse”, ”Una cucina neanche minimamente paragonabile alla nostra” “Tutto troppo piccante” in fondo vogliono dire quello che tu hai detto, senza peli sulla lingua: la cuoca è nera, voi tutti siete neri, avete oltrepassato il limite. E tutto questo, tra disinformazione e misinformazione, alimenta un immaginario comune che trae linfa dall’incorporazione di aspetti oscuri e nascosti nel nostro inconscio profondo, innegabilmente colonialista e suprematista.
Il “povero nero” è bravo e fa bene alla coscienza attraverso le opere di carità “inclusive e antirazziste” dell’uomo bianco italico fin quando fa il lavapiatti o si occupa delle pulizie, cioè rimane al suo posto e non aspira a migliorare la sua condizione sociale. Ma se il nero, grazie al genio che la Natura, per fortuna, dispensa a caso e senza distinzione di sesso o di colore della pelle, diventa uno chef, un capo, diventa più bravo di me o di mio figlio, allora questo non va più bene. Diventa, appunto, troppo.
So che non ti farà piacere sapere che sebbene anche alcuni operatori turistici locali, magari per miseri interessi di bottega, alimentino lo stigma che portiamo sulla nostra pelle, viene a trovarci tanta gente da varie parti d’Italia e del mondo, molti ci dicono che hanno prolungato la permanenza in città solo per venire a conoscerci. Ci invitano continuamente in Italia e all’estero per presentare il nostro progetto o far conoscete la nostra cucina, alcune università e giornalisti italiani e stranieri ne hanno fatto un esempio di buone prassi. Tutti ci fanno la stessa domanda: ma che ci fate qui? Beh, certamente ci siamo perché questa è la nostra città e per le tante persone che qui ci adorano, ma devo ammettere che adesso cominciamo ad interrogarci anche noi.
Certamente non stiamo riuscendo a cambiare il lato nero dell’anima di quelli come te ma forse stiamo facendo emergere quello, più subdolo e profondo, dell’anima di quegli altri”.

Aggiungo che, pure con tutta l’ipocrisia del mondo, si fatica a raggiungere un livello di bieco e spaventoso razzismo come quello di due persone che, nel 2023, si alzano e se ne vanno perché non vogliono mangiare da una chef nera. Non riesco a trovare, con tutto l’impegno, termini di paragone adeguati a questa miseria.Senza altre parole  concludo  qui  il   post