E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI
Un urlo nella sera, un urlo nella testa,
cinque colpi che tu senti in questa stanza;
hanno sporcato di sangue la tua festa
ma quando finirà questa mattanza…
L’hai sentito alla radio, ti han descritto la scena
“Fujitivìndi … dassàtici ‘sta terra ai farabutti”
ma tu stavolta gridi a voce piena:
“E adesso ammazzateci tutti!”
Piangono i giovani, ma non sono piegati,
loro son stanchi di chi ruba la speranza.
Monta lo sdegno, ormai si son stancati:
hanno capito di questa lotta l’importanza.
Non c’è silenzio a Locri sulla sabbia,
la voce corre come in tutti i lutti,
ma non è un pianto, è un grande urlo di rabbia:
“E adesso, ammazzateci tutti!”
Vengono i giovani, a pulire il sangue,
vengono da Polistena, da Reggio,
col volto bello, pallido ed esangue,
hanno capito che la paura è il peggio.
Si abbracciano, conoscendosi per strada,
si abbracciano, fratelli in mezzo ai flutti,
sanno che solo il coraggio sarà rada:
“E adesso, ammazzateci tutti!”.
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti
!Brilla la pioggia della terra di Montalto
scivola come pianto di madre, sull’asfalto,
innocente del sangue lì versato.
Per pochi maledetti siamo sputtanati
per pochi infami siamo sporchi e brutti,
noi invece siamo in tanti, e siam rinati:
“E adesso, ammazzateci tutti!”
Nessuno parli di odio, nessuno invochi morte,
Nessuno parli di sangue, nessuno invochi lutti
chi tanto ha sofferto, non augura stessa sorte.
E se ci riuscite “Adesso, ammazzateci tutti!”
La guerra la vinciamo se rinunciamo ad odiare
la guerra la vinciamo col lavoro uniti tutti.
‘Sta guerra la si vince con il coraggio di amare:
e voi mafiosi oggi avete perso: ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti
se avete tanto piombo, ammazzateci tut
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
MMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
Credits:
Testo: Giovanni Pecora
Musica: Pino Barillà - Alessandro Luvarà
Arrangiamenti e realizzazione: Alessandro Luvarà
Chitarre: Giancarlo Mazzù
Seconda voce e cori: Tania Borgese ed alcuni "ragazzi di Locri"
Registrazioni, mixaggi e mastering: Alessandro Luvarà presso SpainAudio Studio - Molochio (RC)
Canta: Pino Barillà
contatti: info@pinobarilla.it - info@polistena.net
tel. 0966 0966 935 206 (tel. e fax) - 0966 936 036
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racconta la vita di uno dei banditi sardi più spietati - l'uomo su cui Mussolini mise la taglia più alta - e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un'identità. Da bambino Samuele Stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle. Da soldato in trincea recita silenzioso l'eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato. Dopo aver disertato a Caporetto è rispedito a morire: ritorna cambiato. I compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l'ultima deriva di un morto vivente.
vedere foto al lato tratto da un giornale Spagnolo Elperiodico de Catalunya d'oggi ( 25 agosto ) che ha ripreso e commentato ,
residente in Inghilterra che ha rinnegato la propria famiglia sino a rifiutare un'eredità di 2,5 milioni di euro. Secondo il settimanale Gente, il gesto sarebbe dovuto al fatto che la madre, Anselma Chiai, alla morte dell'altro figlio Giovanni Maria, investito da un bus, gli avrebbe detto: "Se avesse investito te sarebbe stato meglio".