E' passato un anno da quel 16 ottobre del 2006 . Unnanno in cui è stato ucciso i Franco Fortugno, il nostro vice-presidente del consiglio regionale, l'uomo che la mafia ci ha voluto strappare troppo presto . Io non ho avuto modo di conoscerlo personalmente ( e difficilemtne avrei potuto farlo , essendo di un altra regione ) e avrei preferito non conoscerlo seguendo i tg..ma così è stato e da quel che raccontano alcuni ragazzi del sito ( con il quale collaboro perchè la mafia non riguarda solo certe zone ma tutto il pese ) dei ragazi di Locri www.ammazzateciitutti.org che adesso ha deciso di uscire dal suo " localismo " ma di diventare nazionale . Inoltre d'accordo con loro Non credo che la sua morte sia stata vana, la sua morte ha perso a molti di noi di incontrarsi e convenire su un fatto comune: la terra è nostra e doveta lasciarcela, altrimenti..AMMAZZATECI TUTTI! proprio come dice lo slogan del sito ( vedi il link sopra ) omonimo guidato da Aldo Pecora Ad Anna e Giuseppe mando un forte abbraccio, so che in questi giorni il mondo tremerà nuovamente per voi..ma noi siamo con voi..non vi lasceremo mai! Non siete soli! Un abbraccio forte a tutti voi..
E allo stesso modo sostengo , anche se non facendo lo sciopero dela fame sono poco coraggioso , ma rinunciando a qualche piatto in più , alal causa di Mario congiusta padre di Gianluca, giovane imprenditore assassinato a Siderno (Rc) il 24 maggio del 2005 qui le motivazioni delsuo sciopero sul sito il diario dela protesta
Concludo anticipando le eventuali domande che mi chiederanno da sardo cosa me ne import di Fortugno e di Congiusta con questa lettera considerata il testamento di Francesco Fortugno
"Ragazzi, voi siete il futuro della Calabria"
IL TESTAMENTO POLITICO ED UMANO LASCIATO DA FRANCESCO FORTUGNO AI GIOVANI CALABRESI
«Noi dobbiamo ritornare a fare politica, dobbiamo far sì che voi giovani crediate in noi che la facciamo tutti i giorni, in modo da invogliarvi, interessarvi e coinvolgervi direttamente, sempre di più.
Perché, vedete, voi siete il futuro, voi siete il rinnovamento, voi sarete i futuri amministratori di questa Calabria e di questa Italia. E non è possibile che voi vi disinteressiate di politica, perché altrimenti un domani non ci saranno persone competenti, capaci, ma soprattutto “limpide”, che andranno ad occupare i posti che noi dovremo ovviamente lasciarvi.
Quindi noi abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo svolgere bene la nostra attività, dobbiamo essere trasparenti; in modo che si desti un vero interesse, che non si dica che il politico è un imbroglione, uno che comunque non dice la verità o uno che prende in giro la gente solo per carpirne i voti, creando clientele.
Però noi abbiamo un’arma: noi votiamo.
E allora siamo noi che abbiamo il dovere morale, prima che civile, di scegliere tra i vari candidati che ci sono in campo quelli più affidabili, quelli più “puliti”. Ma consentitemi anche di dire che, purtroppo, un po’ la colpa è anche nostra se oggi c’è qualche politico, più di un politico, che non fa il suo dovere o che, peggio ancora, fa qualcos’altro».
Francesco Fortugno
>>
E con questa frase : << "Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell'aldilà. Ma l'importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento... Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno" (Paolo Borsellino) >>
a buon intenditore poche parole
P.s proprio mentre scrivevo mi è venuta in mente la canzone che è la canzone omonima del sito
E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI
Un urlo nella sera, un urlo nella testa,
cinque colpi che tu senti in questa stanza;
hanno sporcato di sangue la tua festa
ma quando finirà questa mattanza…
L’hai sentito alla radio, ti han descritto la scena,
“Fujitivìndi … dassàtici ‘sta terra ai farabutti”
ma tu stavolta gridi a voce piena:
“E adesso ammazzateci tutti!”
Piangono i giovani, ma non sono piegati,
loro son stanchi di chi ruba la speranza.
Monta lo sdegno, ormai si son stancati:
hanno capito di questa lotta l’importanza.
Non c’è silenzio a Locri sulla sabbia,
la voce corre come in tutti i lutti,
ma non è un pianto, è un grande urlo di rabbia:
“E adesso, ammazzateci tutti!”
Vengono i giovani, a pulire il sangue,
vengono da Polistena, da Reggio,
col volto bello, pallido ed esangue,
hanno capito che la paura è il peggio.
Si abbracciano, conoscendosi per strada,
si abbracciano, fratelli in mezzo ai flutti,
sanno che solo il coraggio sarà rada:
“E adesso, ammazzateci tutti!”.
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Brilla la pioggia della terra di Montalto,
piange anche il cielo su quel luogo profanato,
scivola come pianto di madre, sull’asfalto,
innocente del sangue lì versato.
Per pochi maledetti siamo sputtanati,
per pochi infami siamo sporchi e brutti,
noi invece siamo in tanti, e siam rinati:
“E adesso, ammazzateci tutti!”
Nessuno parli di odio, nessuno invochi morte,
Nessuno parli di sangue, nessuno invochi lutti,
chi tanto ha sofferto, non augura stessa sorte.
E se ci riuscite “Adesso, ammazzateci tutti!”
La guerra la vinciamo se rinunciamo ad odiare,
la guerra la vinciamo col lavoro uniti tutti.
‘Sta guerra la si vince con il coraggio di amare:
e voi mafiosi oggi avete perso: ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Siam dieci, cento, mille, e non siam tutti,
se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!
AMMAZZATECI TUTTI!

Perché un coro a tenore venga considerato eccellente occorre che i quattro cantori siano tutti di ottimo livello, possibilmente inconfondibili rispetto ad altri esecutori. Ma non è sufficiente, ad esempio, che il solista sia una voce più unica che rara, occorre che i tre coristi siano in grado di fargli compagnia al meglio. Gli appassionati di canto a tenore ricorderanno un coro di Lodè di oltre trent’anni fa in cui il solista (Preteddu Nanu) era di valore assoluto ma i tre coristi, pur essendo di buona qualità, non erano adeguati a lui.
Ironico il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi: "Alle Iene sono imbroglioni, ma se i miei colleghi non facessero uso di droghe, non si vedrebbe". Mentre il segretario dei radicali ora rosanel pugno i Daniele Capezzone chiede la messa in onda ovvero per usare le sue parole di "dissequestrare le Iene. La privacy vale, ma la libertà di informazione vale anche di più. Dico no alla censura". E anche Italia Bocchino di An chiede mandare in onda il servizio "facendo così chiarezza".
In Parlamento le prime reazioni sono state di malumore e disorientamento. Perplessità dal ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero: «Personalmente non apprezzo queste modalità di intrusione nella vita privata delle Persone», afferma, ma «la vicenda dovrebbe permettere al mondo politico di riflettere in modo più laico su questi temi, ben sapendo che i politici non rischiano di subire i controlli e le sanzioni che subiscono invece i normali cittadini». Duro il leader Udc Casini: «Le Iene quando fanno satira sono benvenute, ma questa cosa mi sembra una pessima trovata pubblicitaria. L'attendibilità di questa specie di esperimento scientifico è equivalente allo zero». Il segretario della Quercia Fassino se la cava con una battuta: «Così si fa più in fretta a cambiare la legge Fini sulle tossicodipendenze...»
"Almeno questo - aggiunge la donna - considerato che da un bel pezzo vacilla quella 'fede' raccomandataci personalmente dal signor Loiero il 7 luglio a palazzo Nieddu. Mario Congiusta, io stessa e tutti quanti attendiamo verità e giustizia, non soltanto promesse, ma concretate nei fatti, portiamo fieri, come la più alta delle onorificenze, la memoria dei nostri figli, i nostri 'onorevoli figli'".