QUESTI SONO DUE VECCHI TELEFONI GIOCATTOLO COMUNICANTI ! VE LO RICORDATE ? :-)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
6.3.09
5.3.09
Aiutiamo Joseph
ciao. è la 1a volta ke scrivo qui. Inauguro il mio spazio parlandovi di un bambino malato. prego tutti di far girare questo post. grazie x l'invito. nel mio blog ci son vari post ke parlano di altri bambini malati. Lucy
Un aiuto per il piccolo Joseph, affetto da sindrome di Leigh
Segnaliamo un caso grave e urgente che riguarda Joseph, un bimbo siciliano di quasi 4 anni, affetto da sindrome di Leigh, rara malattia neurometabolica caratterizzata da degenerazione del sistema nervoso.
Rosario Accetta, padre del bimbo, cerca urgentemente fondi per affrontare le spese delle terapie, presso una clinica della Florida specializzata in fattore genetico.
Per poter curare il bimbo (che al massimo entro il quinto anno di vita dovrà effettuare la ricostruzione della mielina) sono necessari circa 300 mila euro annui.
La documentazione sulla malattia del piccolo Joseph è a disposizione presso il Bambin Gesù di Roma. Il referente è il Dottor Enrico Bettini, del reparto Ford, che con la ricerca molecolare è arrivato a diagnosticare la malattia.
Per eventuali donazioni:
c/c bancario
BANCO DI SICILIA UNICREDIT GROUP
IBAN--IT 62 U 01020 82071 000300619055
intestato al Sig. Rosario Accetta, causale:Un aiuto per il piccolo joseph
c/ postale
POST PAY N° CARTA 4023 6004 5960 6283
Intestato al sig. Rosario Accetta
Informazioni di contatto di Rosario Accetta:
mail: doryan2007@libero.it
Tel. ufficio: 090-9791318
Luogo: battifoglia 1/1 pal.C
Barcellona-Pozzo di Gotto (ME).
Donna
La vita che dai
prende forma sul tuo corpo che cambia.
Sulla tua terra
la pioggia ti bagna,
il sole ti scalda,
il vento ti invade,
ma le tue radici sono forti e lunghe.
Femmina,
madre,
sposa,
vittima,
guerriera,
porti addosso i segni della vita,
ti proteggi nella tua fragilità
da quell’uomo che è l’amore,
che è il dolore.
La sconosciuta
Immagine di franca bassi, colorata e ritoccata a mano
Sono anni che ammiro il suo volto sorridente, delicata, bella la mia sconosciuta, viene dal castello Stupinigi di Torino, mi è stata donata dal mio amico Jovine Silvio, anche lui non sa chi è; l'ha sempre vista nello studio di suo padre, il magistrato Enrico Jovine. Qualcuno sa chi è? franca
Amica mia
Le tue guance
son petali di rosa.
Il tuo sorriso
trasmette serenità.
Sei bella amica mia.
Signora delicata
nella tua veste antica.
Ti chiamerò
dama sconosciuta
o preferisci
fanciulla del castello?
franca bassi
DDAY contro la violenza sulle donne e i bambini
Di cosa si tratta:
Donne di tutta italia manifestiamo l'8 marzo in tutte le citta' e le piazze contro lo stupro su donne e bambini. Adesso diciamo basta facciamo qualcosa facciamo sentire la nostra voce al governo. Loro si sono creati la legge x le intercettazioni, ma per noi niente ribelliamoci x tutte le vittime e x la sig. REGGIANI. Fatevi sentire vi aspetto in tutte le piazze CON LA GONNA con una canzone che ci accompagna "le donne lo sanno" di liga. Facciamo come i mondiali siamo unite come allora. Io vi aspetto a milano in Piazza San Babila avro' un nastro rosso fra i capelli.
Dove:
Piazza San Babila
Quando:
Da Domenica 8 Marzo - 10:30 a Domenica 8 Marzo - 23:00
Chi organizza:
Rosaria Di Fiore
censura fi di facebook espulso uin giornalista antimafia
(Al caso che segnaliamo qui si aggiunge quello di Michelino Crosti di Radio Popolare, altro deparecido di Facebook)
Un messaggio in italiano. Freddo, burocratico.
“Sì dice così: il tuo account è stato disabilitato da un amministratore. Se hai domande o dubbi consulta le Faq”. Scompaiono così da Facebook centinaia di contatti ma soprattutto una intensa attività di comunicazione sulla mafia e la realtà siciliana. E la posta personale.
Nino Randisi è un giornalista. Un dirigente sindacale della sua categoria nell’isola, uno che ha preso molto sul serio il social networking come strumento di comunicazione civile: “Mica si potrà solo scrivere, ho mangiato, ho dormito e tutte quelle altre fesserie che si leggono, no? Si potrà pur comunicare qualcosa di più serio e di più drammatico?“.
“Avevo 500 amici. Ogni giorno pubblicavo video di YouTube sui latitanti più pericolosi. Mettevo materiali che scottano, tutta documentazione seria su argomenti importanti. E mi seguivano in molti. Adesso tutto quello che ho pubblicato finora è andato perso. Ma io non mi arrendo, mi sono rifatto l’account con altri dati e ho ripreso a pubblicare. Voglio proprio vedere cosa succede adesso. Pensa un po’, hanno tolto qualche pagina su Riina, ma ne hanno lasciato altre dove si parla di mafia in tono elogiativo, e il mio spazio, che è una pagina *contro* la mafia, me lo disabilitano?“
Sei sicuro che non te lo abbiano riattivato? Guarda che Facebook è in piena confusione tecnologica, a causa della sua crescita tumultuosa… Potrebbe essere solo un disguido…
“Macchè! Niente e la cosa più irritante è che non c’è nessuno cui scrivere. Non si trova un punto di riferimento in Italia. Questi signori chi li rappresenta? Con chi si deve parlare? Non è possibile che non ci sia un indirizzo cui scrivere”
Randisi è uno dei tanti cui accade questa disavventura facebookistica. A un certo punto qualcuno ti “denuncia”, le tue cose scompaiono, i dati e i contenuti che hai immesso, compresa la posta personale, svaniscono nel nulla. In molti casi - ci risulta - l’account viene riabiliato dopo le proteste, è successo perfino per qualche deputato. Ma intanto sapere “dove” e con chi protestare è molto complesso.
Randisi sembra pensare che qualcuno, dall’Italia, possa aver chiesto l’intervento contro la sua pagina. Ma il punto certo è che Facebook, piattaforma dove ormai più di 6 milioni di italiani esprimono i loro pensieri e le loro proteste, pubblicano le loro immagini e si mandano la loro corrispondenza, non ha nel nostro paese - che si sappia - nemmeno uno “sportello” cui indirizzare i propri reclami. Quella che ha colpito Randisi potrebbe essere censutra o disguido. Si vedrà. Ma se almeno il danneggiato potesse parlarne a qualcuno, forse anche i sospetti diminuirebbero.
Cittadini di sana e robusta costituzione
A settembre del prossimo anno i nostri Pierini si ritroveranno una novità tra le materie del proprio curriculum scolastico. Si chiama Cittadinanza e Costituzione e sarà studiata dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dalle medie alle superiori. Annunciata già a fine ottobre 2008 con la legge 169 che l’ha introdotta nei programmi di tutte le scuole di ogni ordine e grado, da ieri mattina (4 marzo) la nuova materia scolastica ha “linee d’indirizzo” ben delimitate per ciascun percorso scolastico, linee che, pur nel rispetto del principio dell’autonomia didattica delle scuole, ne determinano dettagliatamente i contenuti e gli obiettivi di apprendimento. Presentandola a Palazzo Chigi, alla presenza del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ed don Luigi Ciotti, presidente di “Libera”, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha assicurato: "non sarà la vecchia ora di Educazione civica, ma un'ora di educazione alla cittadinanza, per insegnare ai ragazzi i valori e i principi contenuti nella nostra Costituzione".
Una dichiarazione d’intenti che suona più come un buon auspicio piuttosto che come esauriente spiegazione, ma per orientarsi meglio viene in soccorso l’atteso documento d’indirizzo, presentato per l’appunto il 4 marzo.
Innanzitutto "verrà utilizzato il monte ore dell'orario scolastico, senza aggiunte” – ha detto
Il che vuol dire, da parte degli studenti, che Citt. e Cost. fa media e va studiata al pari delle altre materie, mentre da parte dei docenti il suo insegnamento non è più lasciato alla loro discrezionalità. Una buona differenza rispetto al passato, dunque, che può in qualche modo farci ben sperare.
Per Luciano Corradini, pedagogista e presidente della commissione che ha elaborato le linee guida della nuova materia, è proprio perché la vecchia educazione civica era ininfluente sul profitto degli studenti, che essa era rapidamente scivolata nella marginalità: “Finalmente viene previsto uno specifico tempo scuola per consentire ad un docente, sia egli di storia, di filosofia o di diritto, di sviluppare con perizia didattica l’insegnamento e l’apprendimento della costituzione come disciplina autonoma e di trovare intese con i colleghi, perché ciascuno concorra, come educatore e come titolare della sua disciplina, a quell’educazione civica, che abbiamo chiamato ‘educazione alla cittadinanza e cultura costituzionale’”. Attraverso insomma lo strumento del tempo dedicato e della valutazione distinta, così come perseguito in altri paesi come
Il secondo sostantivo che denomina la nuova materia di studio determina la vera innovazione del provvedimento. Raccogliendo gli innumerevoli appelli del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo studio della Costituzione entra nelle scuole dal portone principale, saltando l’iter delle tradizionali finestre tra un buco e l’altro nel programma di tal o tal altra disciplina. Quest’ingresso lo compie anche attraverso l’apertura delle scuole a “testimoni”: dalle forze di polizia ai carabinieri, alle associazioni ambientaliste e antimafia, perché ci sarà spazio anche per l’educazione ambientale, ai sani stili di vita e ad una corretta alimentazione.
Dal decreto Moro del 1958 che introdusse per la prima volta l’insegnamento dell’educazione civica, siamo forse ad un punto di svolta che non può non farci che ben sperare per i nostri studenti, i nostri Pierini. In ultima analisi, anche i decreti delegati del ’74, quelli che introdussero forme di partecipazione democratica alla vita delle scuole (gli Organi collegiali, per intenderci), così come lo Statuto delle studentesse e degli studenti, sono da inserire in questa storia di nobili tentativi e buoni propositi, e la nuova disciplina tende a rilanciare, tra le altre cose, quali la valutazione del comportamento non solo in chiave sanzionatoria, ma anche come mezzo per premiare l’apprendimento del “convivere civile”, proprio questo strumento partecipativo, come pure il ruolo delle associazioni studentesche, mettendo in evidenza come la scuola non possa vivere senza la partecipazione attiva e propositiva di tutti i soggetti che la compongono, compresa la componente degli studenti. “L’esercizio della democrazia, infatti, - recita il documento d’indirizzo preparato dalla commissione Corradini - è un diritto-dovere che va appreso e praticato giorno per giorno fin dalla più giovane età”. “La scuola – continua il documento - è la palestra ideale di questa pratica, quando sviluppa nella persona che apprende la consapevolezza dei propri percorsi formativi e favorisce e sostiene un processo relazionale finalizzato alla crescita globale, nella convinzione che le ragazze e i ragazzi, attraverso l’assunzione di responsabilità partecipative, si educhino al confronto ed imparino le regole fondamentali del vivere sociale.”
Ai posteri, ovvero gli studenti del prossimo anno, di ogni ordine di studi, valutare se si è fatto onore alle buone intenzioni e se la scommessa sarà stata finalmente vinta.
4.3.09
Se l'Occidente vuole la pace, deve digiunare
Fallen worker: A fire fighter from the Safety Boss team knocked unconscious
by a blast of gas from the wellhead. Greater Burhan Oil Field, Kuwait, 1991
Per contrasto, il sito degli Obiettivi del Millennio (MDGs) delle Nazioni Unite, tra i quali il principale è naturalmente sradicare la povertà e la fame, ha invece pubblicato di recente il Rapporto 2008, di cui segnalo uno stralcio.
(...) Continua su Le coordinate galat(t)iche.
I magnifici due
Se vi garba credere che non esistano alternative alle ronde, ai tagli allo Stato sociale (e di diritto), al nucleare, alla fame e ai genocidi, alle violenze pubbliche e private; se ritenete inimmaginabile un'opposizione al di fuori di quanto resta di piddì e simili, non leggete questo post.
Però attenzione: vi perdete, anche, un mucchio di divertimento. I mass-media lo sanno benissimo, vi vogliono incazzosi e mugugnoni, e per questo continuano, ostinati, a occultare le notizie importanti. Così "la ggente" finisce davvero per pensarlo, che il mondo si fermi dopo le colonne d'Arcore.
Poi i gusti son gusti ma se preferite S. ai due signori qui sopra, consiglierei di riesaminare il vostro senso estetico.
E mica sono gli unici, sapete. Sono solo gli ultimi fra gli sterminati nomi illustri, non di rado illustrissimi, che hanno aderito alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza (cfr. l'elenco completo): da Desmond Tutu al Dalai Lama, da don Luigi Ciotti a padre Zanotelli, da Michelle Bachelet ad Anna Morgantini, da Daniel Barenboim a Zubin Mehta, da Leoluca Orlando a Fausto Bertinotti, e poi Pina Grassi, Moni Ovadia, Mariangela Melato, Manuela Dviri, Amur Gandhi, José Saramago, Adolfo Perez Esquivel, Susanna Tamaro, Philip Glass, Yuri Chechi, Igor Cassina, Serena Dandini, Piero Pelù, Carmen Consoli, Ottavia Piccolo, Corrado Guzzanti, i Comboniani di Palermo, Emergency, Greenpeace, Anfaa, l'Ufficio Scolastico Provinciale di Milano, il sindaco di Bresso Fortunato Zinni e... non voglio far torto a nessuno né smorzare la sorpresa, per questo ho indicato un link...
E aspettiamo altre adesioni; altri artisti italiani, anche. E' appena giunta la notizia che la marcia si estenderà anche in Israele, in parte del Medio Oriente e dell'Africa nera: proprio nei punti più caldi e disperati, dove la speranza è ormai vocabolo privo di cittadinanza, cembalo che tintinna.
Non sono un'esterofila ma formidabile quella coppia, formidabile e controversa l'enigmatica Yoko, protagonista d'un mondo in fuga verso una primavera incalzante ed esplosiva. Formidabile il percorrente Lou, sperimentatore di sé stesso e del suo corpo d'autostrada, di pirotecniche acrobazie musicali. Ha punteggiato la mia fantasia, torna ora a proclamarmi fiera d'averlo vissuto e amato. Calmo e "antico" guerriero. Sì, oggi è proprio un "perfect day": un giorno perfetto.
Daniela Tuscano
i gatti
a prossima volta cercherò di emttere le foto o vide o del mio
IL CASO PALERMO
IL CASO PALERMO
Scavando a mani nude tra le cose e le non cose che in un Mondo senza ideali regolano l'esistenza di questo agglomerato di uomini e di case (Ugo Arioti )
Mi corre l'obbligo di fare una premessa storica in merito a questo articolo . La premessa è che questo brano che rileggo oggi è stato scritto da me nel 1975, cioè più di 30 anni fa, io ero studente di architettura. Nel rileggere questo brano, quasi un "jè accuse" pensai, in un primo momento, che mi stessi rituffando indietro nei ricordi di un tempo andato. Il solito romanticismo di quando si guarda una foto dai colori sbiaditi che ci racconta della nostra giovinezza, invece lo ho trovato ancora oggi spietatamente attuale e, aggiungo, drammaticamente giovanile e non compendiato da quanto di peggio ancora è successo in questi trenta anni sotto i nostri occhi. Spero, comunque, essendo un idealista e un inguaribile romantico che farlo leggere ad altri possa esrvire da esorcismo. Forse la sola maniera per ridare a questo martoriato corpo urbano la dignità che gli compete, grazie a tutti voi che vorrete partecipare a questo rito.
Non si deve, non si può(Demagogia) demandare alla moltitudine sociale il problema della gestione dello spazio, perché i conflitti che ne conseguono bloccano, paralizzano e sterilizzano l’edificio e l'intero corpo urbano. L’Architetto deve creare un organismo che ha una sua logica evolutiva, mettendo da parte le sue scatole da “ARTIGIANO”, belle fuori e vuote dentro. Un magnifico palazzo in mezzo a una …. Discarica di rifiuti è una vita morta, non ha uomini dentro, ma topi!
Palermo nuova, acefala d’amministrazione pubblica capace e fiera delle sue radici, piuttosto, invece, paralizzata da grossi “consultori burocratici” che talvolta non riescono neanche a spendere i soldi a loro disposizione si è quadruplicata dal dopoguerra ad oggi, e continua a crescere (unica fra le grandi città italiane) distruggendo i gradini e la valle della “defunta” “conca d’oro” e abbandonando al destino il suo centro ricco di palazzi e luoghi medioevali, rinascimentali, barocchi, liberty, etc. che oltre ad avere dato un carattere forte a questa città (una capitale) la avevano fatto conoscere nel mondo come una delle culle della civiltà mediterranea e in tempi di orgoglio e di luce la “PERLA DEL MEDITERRANEO”, per i suoi immensi giardini, per i laghi artificiali, le fontane, la vegetazione, i castelli.
Tutto questo patrimonio abbandonato a se stesso, crolla, nell’indifferenza generale, mentre la “grande periferia” continua a perpetuarsi, occupando anche, con il “patrocinio” dell’amministrazione comunale quei brani di città che ancora avevano un carattere forte e rappresentavano un oasi sociale nel caos; la Via Libertà con le sue ville e i suoi giardini è un esempio rappresentativo di questo scempio speculativo. Le oasi sociali così si vanno sempre più restringendo. La aggressione non risparmia neanche quei luoghi del nucleo più antico della città, “LA MEDINA”, che da sempre con il loro colore e la loro vita sono stati i più vissuti della città: I MERCATI.
Che importanza può avere il crollo del PALAZZO BONAGIA, uno dei gioielli della Via ALLORO.
C’è ancora qualcuno che si occupa di salvare dei monumenti. (Che spreco). Cosa dice Signora? La Soprintendenza? Solo Burosauri! Nessuna idea, regole ferre e sbarramenti arcani. ( un modo per guadagnare un piccolo potere di veto e salire nella scala dei FUNZIONARI ....di corte!)
Dopo il crollo, è stata avviata la “ricostruzione” della “Zisa” un monumento che occupa uno spazio che si sarebbe potuto utilizzare meglio come ZONA PEEP, o magari un palazzo a quindici piani (un occasione perduta per i poveri speculatori mafiosi, ogni tanto succede. Abbiate pazienza!).
Questi sono alcuni esempi, i cadaveri sono tanti, troppi, marcescenti. Pensate a quello che potrebbe succedere se la diga seicentesca di Via Maqueda crollasse?? Come ha detto scusi? Cosa è questa storia della diga di Via Maqueda? Vuole sapere questo? Non si è mai accorta che a metà della strada sia da un lato che dall'altro questa si trova su una quota più elevata dei quartiei che taglia? Il problema è che gli arabi avevano costruito una rete di canali per drenare le acque e quelli che sono venuti dopo ci hanno costruito sopra, cara Signora! Gia alcuni palazzi presentano forti crepe e fenomeni di slittamento, ma lei non si deve preoccupare. No, fin che la barca va la lasci andare e pensi alla salute e se poi ha un pò di tempo venga a casa dal Signor Sindaco che le offre un buon caffè e non ci pensiamo più a queste cose. E' come dire verra la fine del Mondo! Certo lo sappiamo che deve succedere, ma perchè deve succedere proprio oggi eh!?
Questo caos urbano, complici tutte le Amministrazioni Comunali(SPQP) dal dopoguerra ad oggi, ha creato una tipologia architettonica che si potrebbe definire “NEOGOTICA, i prototipi di quest' architettura di cui è ricchissimo il centro antico della città sono visibili a chiunque guardi con occhio, semplicente e misuratamente, più attento quello che succede dietro le facciate delle strade del centro. Alcune di queste pareti verticali sono sorrette da contrafforti in cemento o in tufo a “faccia vista” e sono recintati sul retro da muri (h = 2,00) in tufo, coronati da cordoli in cemento, i muri, che descrivono un perimetro, quasi a ricordare che lì c’era qualcosa. Questi manufatti di architettura neogotica naif sono ricchi di stucchi e vernici varie e di varia forma e sostanza, in alcuni angoli, quelli coperti dalla facciata principale dell’ex edificio, trovano posto i servizi igienici all’aperto. All’interno di questi edifici, spesso senza soffitto, trovano posto altri servizi urbani, quali:
1) LA DISCARICA DI SFABRICIDI
2) LA RACCOLTA DEI RIFIUTI IN FORME ASTRATTE E FANTASTICHE FINO AL PARADOSSO DEFINITIVO
3) L’ALLEVAMENTO DI RATTI E DI PIANTE SPONTANEE
4) ACQUITRINI PUTRIDI PER L'ALLEVAMENTO DELLE ZANZARE TIGRE.
Questi lotti sono occupati spesso, da indigeni o aborigeni con l’animo del costruttore. Questa varia umanità ricava, con materiali poveri, dei box, dei negozi, o addirittura delle abitazioni, ritagliandole all’interno di queste aree; lo fa con un artigianato eclettico, ma assolutamente naif. Il patrimonio di case, vicoli, piazze, mercati, torri, chiese, castelli, portilizi , conventi, cortili, gallerie, archi, insomma tutto quanto rappresenta la città e il suo cuore vivo è in uno stato d'abbandono tale, da rendere difficile anche la semplice manutenzione, soprattutto per gli edifici e i luoghi urbani che si trovano all’interno dei quattro mandamenti della città antica.
Molte le superfetazioni, le incrostazioni, le sopraelevazioni e gli "indeguamenti" del dopoguerra che hanno svisato interi isolati il cui anno di costruzione può ritenersi quasi con esattezza incluso fra il 1.000 e il 1.200. E’ il tramonto dell’idea Leonardesca dell’uomo come centro e misura del sistema sociale. L’agglomerato urbano della Palermo “nuova” che cresce non ha la capacità di rendere credibile la sua protestata necessità d’essere.
Ugo Arioti
La sofferenza
Immagine di franca bassi dipinto olio
La sofferenza
Ormai i miei capelli
si sono fatti esperienza.
Il dolore li ha imbiancati.
Giorni di grande sofferenza,
hanno forgiato la mia vita.
Comprendo e stringo nel mio cuore
tutte le creature colpite.
Il dolore ci unisce
siamo sorelle!
I rami non sono morti
sono solo assopiti
il nostro amore li scalda
ecco!
stanno mettendo le prime gemme
torna la vita...
Mani protese verso il cielo
domani raccoglieranno
i frutti del nosto amore.
franca bassi
La moda di ieri...
La moda di ieri "Piume in testa!"
La moda di oggi "Piume in gabbia!"
La moda del futuro "Gabbiani liberi!"
3.3.09
"Arcobaleni in marcia": sulle strade della pace
"L'idea ci è venuta nel corso dell'ultimo Forum Umanista Europeo - spiega Simona. - Ovviamente partiamo dalle tematiche lgbt, ma intendiamo condurre lotte comuni con tutti i segmenti discriminati e/o in qualche modo emarginati dalla società: donne, gruppi di base, ambientalisti ecc. Ci inseriamo poi nel più ampio discorso della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza [cfr. il sottostante video], di cui, come umanisti, siamo promotori. Di qui il nome Arcobaleni in marcia: omosessuali - ma non solo - per la pace e la nonviolenza".
"E, da umanisti, puntiamo sulla proposta e sull'azione - incalza Marco. - Abbiamo in agenda diverse iniziative per cominciare un discorso ad ampio raggio: incontri, spettacoli, scambi culturali. In programma c'è la rappresentazione de Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello e stiamo pensando di presenziare sia al prossimo 8 marzo, sia con un nostro carro al Pride genovese, sia alla prossima edizione di Fa' la cosa giusta".
Gianmaria tiene a precisare che Arcobaleni in marcia è aperto alla partecipazione di chiunque ne condivida le idee e la sensibilità, indipendentemente dal suo orientamento sessuale. "Sappiamo bene - aggiunge - che un certo numero di persone omosessuali, per svariati motivi, non si riconosce nella sigla lgbt. Per questo intendiamo dimostrare che il nostro è un progetto di vasto respiro. Puntiamo a superare ogni forma di discriminazione e violenza, fisica, razziale, religiosa, sessuale, ideologica, attraverso attività di denuncia, educative e di sensibilizzazione; a diffondere la metodologia della nonviolenza per la risoluzione dei conflitti; a rafforzare la visibilità delle persone lgbt mettendo in discussione gli stereotipi sull’identità sessuale e per ottenere il pieno riconoscimento dei diritti delle minoranze: diversamente abili, immigrati e donne, come anticipato da Simona".
Per informazioni e contatti, visitare i siti web http://www.nonviolenza.net e
http://www.quintessenzanet.org , o scrivere a simosavo@umaninfo.org
Il viale della vergogna
MITICO Mario Salis
un rivoluzionario non violento
spunta con vero coraggio il pensiero di tanti italiani.....
grazie Mario
perchè al femminismo serve capire gli uomini e al maschilismo capire le donne consigli perchè il 25 novembre sia tutto l'ano e non solo la classica giornata palla
Il 25 novembre è una giornata specialeo almeno dovrebbe esserlo , poiché si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della ...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. C...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...