Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
12.2.12
le foibe una ferita ancora aperta
ECCO UNA RISPOSTA A CHI MI DICE LEGGENDO I MIEI POST PRECEDENTI POST SULL'ARGOMENTO ( 1 2 ) CHE SONO PESSIMISTA E DICO FESSERIE . MA ANCHE A TUTTI\E QUELLI CHE CREDEVANO NEL DISCORSO DI NAPOLITANO DI RIAPPACIFICAZIONE E MEMORIA CONDIVISA SU TALI ARGOMENTI
DA http://www.fascinazione.info/ di sabato 11 febbraio 2012
Tensioni e incidenti per la giornate delle foibe: da Massa a Parma, da Bologna a Milano
(umt) Diversi gli episodi di rilievo per il giorno del ricordo delle foibe ma, dopo gli scontri di ieri a Bergamo tra antifà e forze dell'ordine, i momenti di tensione più alta si sono registrati a Massa con tafferugli tra Casa Pound e i militanti della sinistra antagonisti. Sono volati sassi e caschi ma nessuno è rimasto ferito
A interrompere il contatto diretto tra i due gruppi sono partite le cariche delle forze dell'ordine, fatti bersaglio anche di petardi. A scontrarsi un centinaio di esponenti dei Centri sociali e dei Carc, decisi a impedire a una settantina di militanti di CasaPound Italia di recarsi in piazza Garibaldi per il presidio-fiaccolata in ricordo dei martiri delle foibe, manifestazione regolarmente autorizzata.
Gli antifascisti parmigiani hanno apertamente contestato e successivamente interrotto in Piazza Garibaldi il volantinaggio sulle foibe promosso dal “Movimento patria nostra”, gruppo federato a Forza nuova mentre nel corso della notte i compagni hanno rimosso in Via Tito uno striscione attaccato da Casapound.
A Bologna mentre una decina di militanti di Forza nuova tenevano un gazebo a piazza Galvani, da piazza Maggiore un centinaio di militanti della gioventù comunista e dei centri sociali si sono mossi in corteo per cercare di raggiungere il presidio avversario ma le forze dell'ordine hanno bloccato i diversi possibili accessi e sono diventate bersaglio di un lancio di palle di neve. La manifestazione antagonista si è conclusa al Pratello senza ulteriori incidenti.
Ieri pomeriggio, infine, una decina di forzanovisti milanesi hanno fatto irruzione nei locali di Seicentro, una sede della zona 6 in via Savona, protestando contro la mostra Fascismo,foibe,esodo" organizzata dalla "Fondazione Memoria della Deportazione" in ricordo della tragedia delle foibe istriane [ foto della mostra dopo il becero bliz fascista e neonazista ] . I militanti di Forza Nuova hanno tra l'altro modificato il titolo con uno spray, in modo che si leggesse "Antifascismo, foibe, esodo". A loro dire infatti la mostra è troppo di parte antifascista e hanno così motivato l'azione: "Abbiamo ricostruito la verità storica".
11.2.12
l'annoresia è un argomento tabù visto chi la denuncia viene emarginato ?^
con questo post e con il banner del mio ex blog ( non ricordo da quale blog di splinder l'ho preso )
poichè ho poco tempo per fare ricerche eccovi in questo video delle iene la sintesi di cosa succede a chi denuncia l'anoressia nel mondo dello spettacolo . Poi quando ne muore uno\a sul palco a lamentarsi ed a piangere lacrime di coccodrillo gli idioti ed ipocriti . Ora poichè mediaset non fa azionare donwloadhelper di mozilla quindi eccone un estratto da repubblica
Comunque per chi riuscisse a scaricarlo ecc l'url del video del servizio delle iene . concludo con questa canzone di cui trovate qui il testo ( se nel caso sotto non dovesse riuscire al leggerlo bene non capisco una cippa di html e affini e non ho tempo per capire cosa va o meno ) e sotto io video che mi sembra proprio a tema
Una donna spesso cade, infatti, purtroppo,
co' ‘na spintarella sola, ma piano, aho,
secerne sangue dar nasale se cor gomito fai bum,
c'ha sbiancato, se mette a piagne, che donna è?
Ma cerca d'annattene, va.
Quando che me sento solo, e te credo sto ar bagno aho,
guardo la tua fotografia,
faccio n'assolo de Pus Jordan
finché ‘n vie' la Polizia.
A laziali: questa qui è la donna mia.
E infatti tu, o tu, sei ‘na modella,
modella, mode', modella, ah modè.
Me lavo entrambe le ascelle pe' te
rollo le canne col ketchup pe' te.
Nun sei donna, sei modella, sei de più.
E infatti infatti purtroppo tu, o tu, sei ‘na modella,
modella, mode', modella ah ah.
Ho corto un fiore dar secchio pe' te,
rollo le canne coi piedi pe' te.
Nun sei donna, sei modella, sei de più.
Sei de più, ma che me stai a pija per cu'?
Non sei donna, sei modella, sei de più.
c'era una volta il 1992 -1994 prima puntata
La corruzione non è diminuita, è diminuita la scoperta della corruzione, sono diminuiti i processi ma non la corruzione". (Gherardo Colombo, dal libro «Farla Franca», Longanesi)
- http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/mani_pulite.html
- http://it.wikipedia.org/wiki/Mani_pulite
- http://www.qelsi.it/2011/tangentopoli-chiusa-prima-che-il-pci-potesse-esserne-travolto-lintervista-allimprenditrice-che-denuncio-mario-chiesa/
e per finire il libro
Titolo | Mani sporche |
Autore | Barbacetto Gianni; Gomez Peter; Travaglio Marco |
Prezzo Sconto 15% | € 16,66 (Prezzo di copertina € 19,60 Risparmio € 2,94) Prezzi in altre valute |
Dati | 2007, 914 p. |
Editore | Chiarelettere (collana Principioattivo) |
Quindici anni dopo il biennio magico di Mani Pulite, l'Italia delle mani sporche ha perfezionato i metodi per rendersi più invisibile e invulnerabile. Prima sotto accusa erano i politici e il mondo industriale. Ora le parti sembrano invertite: sotto accusa sono soprattutto i magistrati. Ecco che cosa è successo negli ultimi anni, dal 2001 al 2007. Dal governo del cavalier Berlusconi e dell'ingegner Castelli a quello del professor Prodi e del ras di Ceppaloni, Mastella. La musica non cambia: è tutta colpa dei magistrati. Quei pochi che resistono, combattono da soli, spesso abbandonati dallo stesso Csm, vessati dalla stampa, criticati dalle altre istituzioni. Le leggi vergogna varate da Berlusconi dovevano essere subito smantellate dal centro sinistra. Invece sono ancora in vigore. A quelle se ne sono aggiunte altre come l'indulto per svuotare le carceri (di nuovo piene), le intercettazioni e il bavaglio alla stampa, l'ordinamento giudiziario Mastella: tutto in barba alle promesse elettorali dell'Unione. Prima era necessario corrompere, ora i soldi i partiti se li danno da soli, il controllato e il controllore sono sempre la stessa persona.
per concludere la colonna del blog
A chi mi dice che è vecchia rispondo che certo la canzone è stata scritta 20 anni fa... ma le cose non sono cambiate poi tanto . Infatti non ricordo chi in un commento ad uno dei tanti video di questa canzone ha giustamente aggiunto al testo che trovate qui questo pezzo . ( ....) E protetto le nipoti di Mubarak (... ) .. E poi è d'essa che si comprende in contesto che fa sencondo molti media il 1992 come un anno di svolta
10.2.12
uguaglianza nella diversità
Il titolo d’oggi
viene da
questa canzone della casa
del vento
Dopo le
proteste di Karzai capo "fantoccio " del governo Afgano per l’ennesima strage di civili in montagna
da parte degli Usa che occupano il
paese da più di 10 anni . Mi sono
chiesto anzi richiesto perché un simile post
l’avevo fatto ( non ricordo se pubblicato o meno )
per il m… ops nostro
precedente blog ( ricordo
ancora il vecchio l’url cdv.splinder.com ) : 1) da cosa nasce
la guerra ? 2)
da cosa nasce la violenza ? . Ebbene
credo ( se poi
qualcuno vuole discuterla
o è arrivato a
tale risposta per
un’altra via diversa dalla mia
, io sono a disposizione o qui nei commenti o
via email cliccate
quando aprite la home del
blog su contattami ) forse banale e ovvia ma sempre una
risposta e non una elucubrazione
a vuoto .Tali fenomeni
derivano dall'invidia esagerata,dal
desiderio e cupidigia di possedere
le ricchezze altrui , dal giudicare aprioristicamente e superficialmente .
Poi si è trovato un sistema dare per parafrasare questa canzone \ cantilena << (...) E' una pensata alquanto diabolica \ da soluzione finale\risolvere il problema della povertà\ facendo guerra a chi ha fame (....) >> ( Ambaradan - Yoyo Mundi dall'album alla bellezza dei margini resto del testo e video ) cioè il capitalismo ovvero tutti \e siano uguali nelle ricchezze , nei diritti , tutti lo stesso abito , ecc . Ma poi ripensando a due storie di Martin mystere ( esse sono il n°100 -- foto a destra -- e il n°200 ) mi sono accorto che l’uguaglianza assoluta\ totale specie in una società dove : << (….) Oggi Contessa ha cambiato sistema\si muove fra i conti cifrati \ha lobby potenti ed amici importanti \e la sua arma più forte è comprarti\la sua arma più forte è comprarti! (…) >> ( mia dolce rivoluzionaria de Modena city ramblers ) è una utopia irrealizzabile o un illusione dipende dai punti di vista che ha fatto nel corso del secolo scorso ( e ancora rischia di farne ) troppi danni , e poi si rischierebbe come succede nei regimi autoritari \ dittature o nella democrazia conformista \ omologata \ mediatica nota meglio come democradura [1] cioè di creare automi , bimbiminkia , apatici , abulia, parassitismo, è vigliaccheria ciè indifferenti ( quelli odiati da Gramsci vedere video sotto )
Poi si è trovato un sistema dare per parafrasare questa canzone \ cantilena << (...) E' una pensata alquanto diabolica \ da soluzione finale\risolvere il problema della povertà\ facendo guerra a chi ha fame (....) >> ( Ambaradan - Yoyo Mundi dall'album alla bellezza dei margini resto del testo e video ) cioè il capitalismo ovvero tutti \e siano uguali nelle ricchezze , nei diritti , tutti lo stesso abito , ecc . Ma poi ripensando a due storie di Martin mystere ( esse sono il n°100 -- foto a destra -- e il n°200 ) mi sono accorto che l’uguaglianza assoluta\ totale specie in una società dove : << (….) Oggi Contessa ha cambiato sistema\si muove fra i conti cifrati \ha lobby potenti ed amici importanti \e la sua arma più forte è comprarti\la sua arma più forte è comprarti! (…) >> ( mia dolce rivoluzionaria de Modena city ramblers ) è una utopia irrealizzabile o un illusione dipende dai punti di vista che ha fatto nel corso del secolo scorso ( e ancora rischia di farne ) troppi danni , e poi si rischierebbe come succede nei regimi autoritari \ dittature o nella democrazia conformista \ omologata \ mediatica nota meglio come democradura [1] cioè di creare automi , bimbiminkia , apatici , abulia, parassitismo, è vigliaccheria ciè indifferenti ( quelli odiati da Gramsci vedere video sotto )
o di far vivere
la gente come :
monumento in un luogo dove
si respira un aria immobile e controvento
non si piscia più ( mia
parafrasi della dei Mau
Mau resistenza marzo 1995 ) Quindi
, come dicevo da
titolo l’unica via
per dare a
tutti \ e una globalizzazione più umana o
uguali diritti senza creare
mostri è non evadere ( sia
con la mente o con mezzi
artificiali ) completamente
ovvero negarla , ma accettarla
e lottare per modificarla in senso positivo ,
conciliano uguaglianza con diversità ( identità )
e sconfiggere o ridurre
questa omologazione culturale di stampo neo liberista . Ecco perché
, cosi rispondo alla domanda di
alcuni di voi , che mi chiedono
come mai : nelle email , nei forum , newsgroups , nei miei (ora solo questo ) blog , e ora su facebook e
twitter metto come signe e condivido canzoni
come questa ( stornelli dall’esilio ?
) anarchica \ libertaria della
seconda metà del 1800 : <<
nostra patria è il mondo nostra terra
è la libertà >> qui il testo completo
1)
una
democrazia che opprimeva con gli strumenti della democrazia
9.2.12
perchè celebro il 10 febbraio ( reprise ) e l'esodo istriano
aggiungo al mio post precedente sulla giornata del 10 febbraio fra i motivi che mi spingono a ricordare e a parlare di tali avvenimenti c'è anche , l'errata convinzione proveniente da sinistra che , lo leggerete e ne troverete la smentita in questa storia che riporto sotto , tutti i profughi \ esuli istriani siano tutti fascisti . Non aggiungo altro perchè due parole sono troppe è una è poco , ma soprattutto te ne cadono le braccia , a leggere tali storie , e di come Destra e Sinistra la usino a loro uso e consumo . Inoltre la vicenda ( meglio le vicende ) dei profughi Giuliani è una macchia nera nella storia della nostra repubblica, ed è giusto che non se ne perda traccia ma resti a memoria delle generazioni più giovani .... . .Ma ora basta parlare ,andiamo alla storia d'oggi
Foibe e profughi minori. La vergogna che fatico a perdonare
Non ero sicuro di voler scrivere su questo argomento. Non lo sono nemmeno ora che lo sto facendo. Né lo sarò quando, nella mostruosa lingua della rete, “posterò” questo pezzo. “Pezzo” è invece una parola della lingua da giornale di carta, tra poco obsoleto quanto l’aoristo greco. Ma io resisto. Dicevo, non sono sicuro sia giusto occuparmi di questo tema perché è personale e non ho fatto questo blog per farne la piattaforma di un cicaleccio privato.
Sono figlio di una profuga giuliano dalmata. Mia madre Giuliana Langendorff era nata a Fiume 77 anni fa ed era una patriota italiana. Il nome potrebbe far credere il contrario. Mio nonno Ludovico era austriaco, aveva combattuto la Prima guerra mondiale nella marina imperiale e quando il suo mondo crollò, decise di rimanere in Istria. Mia nonna Nives era croata ma detestava le due più importanti fazioni della sua etnia: i fascisti di Ante Pavelic e i comunisti di Tito.
Per libera scelta decisero di diventare italiani – un anno dopo aver tolto la divisa asburgica il nonno già partecipava all’impresa dannunziana di Fiume – e di far crescere i loro figli da italiani. Progressivamente, in casa si smise di parlare tedesco e si assunse il dialetto fiumano, simile al triestino. E’ stata una lingua della mia infanzia, quella delle mie vigilie di Natale che il nonno organizzava con un misto di fiaba austriaca e magia felliniana. Mia madre ha continuato fino all’ultimo a parlare il dialetto con le sorelle. Se sento dire “me son iozà la cotola”, capisco. I speak the language.
La famiglia di mia madre non visse direttamente la tragedia dell’esilio improvviso, delle persecuzioni e delle foibe. Durante la guerra il nonno si era trasferito a Milano per lavoro. Ma persero la casa e tutto quel che avevano. Il loro piccolo appartamento di via Macedonio Melloni fu il primo rifugio per decine di parenti e conoscenti cacciati da Fiume. Almeno quelli che non erano finti nelle foibe e dei quali non si ebbe traccia per anni e anni.
Non sfuggirono tuttavia all’umiliazione e all’oblio ai quali l’Italia condannò i suoi stessi profughi. Nel dopoguerra gli ebrei hanno dovuto lottare contro il tentativo di rimozione dell’Olocausto. I giuliano dalmati anche contro l’umiliazione di essere profughi. Non mi sogno di paragonare il gigantesco massacro della Shoah con le foibe, un avvenimento minore dell’odio degli uomini. Ma per ogni popolo la sua tragedia è La Tragedia.
Gli istriani erano semplicemente dei “fascisti”. Gli attivisti del Pci andavano alla stazione Centrale per insultare i profughi, i ferrovieri della Cgil si rifiutavano di manovrare i treni che li portavano dall’esilio. Era vietato perfino usare questa parola, esilio. Per decenni il Partito comunista è stato responsabile di un comportamento vergognoso, avallato dai partitini vassalli di allora, socialisti compresi. E anche la Dc, perché gli istriani ricordavano ai governi italiani l’umiliazione degli accordi di Osimo: territorialmente non c’era alternativa, forse. Ma
lo stato italiano ha usato tortura prima del g8 di genova 2001 ?
da http://it.paperblog.com/storia-di-de-tormentis-la-democrazia-e-le-torture-di-stato-in-italia-789865/
Storia di De Tormentis, la democrazia e le torture di Stato in Italia
Creato il 02 gennaio 2012 da Andreaintonti«In questo paese ci sono più persone che scrivono libri di quelle che li leggono» diceva un mio vecchio professore universitario, e che il nostro sia un paese di non-lettori non è certo una novità. Capita, peraltro, che ci siano poi delle vere e proprie “bolle” su libri che vengono creati raffazzonando materiale altrui e leggende metropolitane, ma che hanno però tutte le luci della ribalta (nonché varie ospitate e trasmissioni speciali sulla terza rete Rai) e libri che, magari anche solo in parte, tentano di spostare quei riflettori sulle tantissime zone d'ombra della nostra storia e che, per questo, non godono della stessa fortuna.
Proprio uno di questi ultimi casi potrebbe permettere al nostro paese di fare un salto di qualità, una crescita intellettuale se vogliamo, favorendo una discussione che da troppo tempo viene rimandata e che riguarda una manciata di anni, quelli che i libri di storia hanno definito “di piombo”. Il libro in questione è “Colpo al cuore: dai pentiti ai “metodi speciali”, come lo Stato uccise le Br. La storia mai raccontata”, scritto dal giornalista Nicola Rao nei mesi scorsi ed edito da Sperlink&Kupfer.
Premetto che ancora non ho avuto modo di mettere le mani sul libro, per cui questa non sarà assolutamente una recensione. Quello che mi interessa, invece, viene sviscerato su internet in questi giorni grazie al prezioso lavoro del blog Baruda.net. Ad oggi, il tentativo di raccontare dei metodi illegali usati dallo Stato (no, qui non esistono pezzi di Stato “deviato” e “non-deviato”) contro i gruppi che, a sinistra, scelsero la lotta armata tra i Settanta e gli Ottanta sono stati affrontati solo da due libri (al contrario dei tanti – non sempre utili – scritti sulla criminalità organizzata): uno è quello, appena citato, di Nicola Rao. L'altro si chiama “Le torture affiorate”, fa parte di una più ampia collana (cinque libri) chiamata “Progetto Memoria”, una «ricerca storico-documentaria sull'esperienza armata che ha attraversato l'Italia negli anni 70-80», come è possibile leggere sul sito della cooperativa “Sensibili alle foglie” (fondata nel 1990da Renato Curcio, Stefano Petrelli e Nicola Valentino nel carcere romano di Rebibbia), un altro dei libri che difficilmente vedremo “recensiti” da Fabio Fazio e soci.
Si è sempre detto, a torto, che “i cattivi” fossero gli operai, gli studenti o i “militanti” che scelsero la lotta armata e che i “buoni” fossero gli uomini dello Stato, belli e ligi al dovere ed al rispetto delle regole come quelli che ti fanno vedere nei “serial” in televisione. Poi, però, arriva un De Tormentis qualunque a scombinare i piani.
Oggi “De Tormentis” fa l'avvocato proprio presso il foro napoletano, notizia che – ovviamente – non è piaciuta proprio a tutti i suoi colleghi. «Come Codesto Ordine comprenderà non è certo particolarmente “edificante” per chi esercita questo mestiere ormai da qualche annetto apprendere che un “collega” si vanta pubblicamente di avere torturato, quando era un poliziotto, dei cittadini arrestati prima di affidarli al Magistrato competente», scrive l'avvocato Davide Steccanella (il sottolineato non è opera mia) di Milano in una “richiesta chiarimenti” all'Ordine degli Avvocati di Napoli[1].
Il primo velo su De Tormentis e le
Kodak fa bancarotta
Ecco cosa succede quando si guarda lontano , senza fare un passo decisivo non ha il coraggio di tentare . Dimenticando che << Anche un lungo cammino comincia con un piccolo passo o Ogni Lunga Marcia Comincia Con Un Piccolo Passo >> ( Mao Tse-tung )
Dentro la storia di un'azienda ci può essere la storia di tante altre aziende, specie se stiamo parlando di un colosso che nella sua vita secolare ha dato lavoro a centinaia di migliaia di persone cavalcando da sempre il cambiamento tecnologico fino a che il cambiamento non ha finito per schiacciarlo. La bancarotta di Kodak, con una procedura controllata scattata dopo il fallimento degli ennesimi sforzi di rilancio, diviene così il più recente simbolo del "furore" del capitalismo, capace di creare o distruggere in poco tempo società gigantesche. Un processo, tutto sommato, negli Stati Uniti ancora virtuoso, se è vero che lungo la parabola discendente di Kodak sono nati giganti come Google e Facebook, hanno prosperato Microsoft e Amazon, è rifiorita Apple. Nomi non casuali, perché sono fra i principali beneficiati di quella rivoluzione digitale che ha travolto, invece, proprio la ditta che è stata a lungo tutt'uno con il concetto stesso di fotografia.
L'istanza di bancarotta è stata depositata in tribunale a New York alla mezzanotte di mercoledì, e da ieri Eastman (il cognome dello storico fondatore) Kodak è in amministrazione controllata. Questo sta a significare che in realtà la società non è fallita ma entra, appunto, in un regime di amministrazione straordinaria per ristrutturarsi e tentare di riprendere la normale attività, il tutto facendo leva su un prestito di 950 milioni di dollari ottenuto da Citigroup per sopravvivere alla riorganizzazione. E per capire la difficoltà del tentativo basta far riferimento alle cifre fornite dalla stessa Kodak: nei documenti presentati in tribunale la società dichiara di avere 5,1 miliardi di dollari di attività e ben 6,75 miliardi in debiti.
Numeri che di certo non fanno stare tranquilli i suoi 19.000 dipendenti, la cui sorte è appesa un filo. In pratica, il numero dei licenziamenti sarà inversamente a quello dei brevetti che Kodak riuscirà a vendere, poiché quest'ultimi rappresentano il vero patrimonio residuale dell'azienda. Quasi ventimila persone in bilico sono un'enormità, eppure si tratta di una pattuglia di superstiti. Ben diversi, infatti, sono stati gli organici nei lunghi decenni di splendore, quando Kodak deteneva la leadership lungo tutta la filiera della fotografia, dalle pellicole alle fotocamera di piccolo e medio formato, dalle attrezzature per lo sviluppo dei negativi alla carta fotografica. A metà degli anni ottanta, ad esempio, il gruppo impiegava 145mila persone con una presenza planetaria, ed agli inizi del Duemila si parlava ancora di settantamila dipendenti.
Poi, il tracollo, con l'organico che negli ultimi sette anni si è ridotto di 47mila persone con la chiusura di 13 stabilimenti. Nel 2007 l’ultimo bilancio chiuso con qualche profitto da destinare agli azionisti. Gli stessi che hanno assistito ad un macabro spettacolo finanziario: se nel 1996 a Wall Street il titolo Kodak valeva 80 dollari, mercoledì la quotazione dell’azione è sprofondata sotto un dollaro. Su cosa abbia condannato l'azienda creata da George Eastman nel lontano 1892, i giudizi sono abbastanza unanimi. Se il fondatore era uno straordinario visionario, un filantropo morto suicida a 78 anni con una frase spiazzante: «Il mio lavoro è compiuto, perché attendere?», ai suoi successori più recenti ha fatto difetto proprio la visione.
E dire che molte delle prime fotocamere digitali erano uscite proprio dai suoi laboratori. Ma poi il management decise che non aveva senso investire sulla nuova tecnologia quando si era leader della fotografia tradizionale. Leader ma non padrone, e così altri hanno investito con profitto sulla fotografia digitale, la cui qualità non eguaglia ancora quella della pellicola tradizionale ma offre ormai enormi vantaggi in termini di produzione e condivisione delle immagini. Negli ultimi anni, quando era tardi, anche in Kodak avevano capito. Ma le presentazioni delle nuove fotocamere digitali sembravano ormai una fiera del rimpianto.
da L'unità online del 9\2\2012
8.2.12
il turismo sessuale sta diventando femminile
leggendo questa news
Crisi di coppia, del maschio italiano, dei valori... Quale che sia la ragione, anche le donne del Belpaese sono state contagiate dal malcostume del sesso a pagamento lontano dai confini nazionali. Perché quel che accade all'estero, resta all'estero. Soltanto negli ultimi anni le italiane rappresentano dal 3 al 5% dei turisti in cerca di sesso. Lo denuncia il Rapporto 2010 Eurispes-Telefono Azzurro su Infanzia e Adolescenza.
L'identikit della donna a caccia di giovani amanti a pagamento è presto tracciato: sono per lo più single e neodivorziate, scelgono mete come Gambia, Senegal, Marocco, Kenya, oltre a Cuba e Giamaica. Vanno, insomma, in cerca di quello che volgarmente si chiama il "big bamboo"... Anche l'età media, Anche l'età media, che fino a qualche anno fa si aggirava attorno ai 40 anni, oggi si sta abbassando molto grazie soprattutto ai voli low cost che consentono alle più giovani di raggiungere facilmente meteesotiche dove l'offerta è altissima.
Il turismo sessuale è un fenomeno che sta assumendo caratteristiche e proporzioni che vanno ben oltre le relazioni, seppur a pagamento, tra gli avventurieri occidentali e le bellezze del posto. E sebbene la donna che va all'estero a caccia di gigolò faccia ancora notizia e rappresenti più che altro un fenomeno di costume che ancora incuriosisce molto, quello con cui ci si deve confrontare è un vero e proprio sistema di sfruttamento della prostituzione. continua qui su http://quaeram.blogspot.com/
Il turismo sessuale è un fenomeno che sta assumendo caratteristiche e proporzioni che vanno ben oltre le relazioni, seppur a pagamento, tra gli avventurieri occidentali e le bellezze del posto. E sebbene la donna che va all'estero a caccia di gigolò faccia ancora notizia e rappresenti più che altro un fenomeno di costume che ancora incuriosisce molto, quello con cui ci si deve confrontare è un vero e proprio sistema di sfruttamento della prostituzione. continua qui su http://quaeram.blogspot.com/
mi accorgo che vecchioni in questa famosa canzone di qualche anno fa , di cui riporto la versione live da me girata c'ha ragione e l'aveva previsto
il mio san valentino
Cantacronache 4 Canti di protesta del popolo italiano e Canti della Resistenza LP - Vedette Albatros VPA 8133 (1971)
Brano tratto dall'album Materiale Resistente 1945-1995. I versi sono di Pietro Gori, è qui interpretata dal gruppo Settore Out.
questo è vero amore altro che quello illusorio e sdolcinato che ci propongono a più riprese man mano che si avvicina san valentino
post ritrovato
Un post che , non ricordo se l’ho messo o meno nel mio vecchio blog ( se lo doveste ritrovare cercando l’archivio trasferito qui , ne chiedo venia , ) per il terremoto avvenuto il 26 dicembre 2004, che ha avuto l'eccezionale magnitudo di 9.0 , ancora più attuale che mai
Leggendo in internet questo articolo dal titolo
Italia, caos e tirchieria: gli aiuti solo a parole : <<
di Toni Fontana : << Caos e tirchieria. Dopo la sbornia di apparizioni televisive di Fini e Berlusconi,promesse e dichiarazioni di buone intenzioni, si scopre che la macchina degli aiuti italiani sta girando a vuoto, che, salvati i turisti sopravvissuti, il governo non apre i cordoni della borsa, e soprattutto non dice nulla sulla destinazione delle enormi somme accumulate grazie alla generosità degli italiani. Le Ong sono in rivolta e, come spiega il presidente dell’associazione delle organizzazioni non governative Sergio Marelli, chiedono di «rivedere la Finanziaria» e soprattutto giudicano «urgente» spiegare gli italiani «chi gestirà i fondi raccolti (….) » mi è venuta in mente una vignetta di Staino dell’unità ( www.unita.it ) del 29\12\2004 che sono riuscito ad riottenere via email grazie all'autore stesso
di Toni Fontana : << Caos e tirchieria. Dopo la sbornia di apparizioni televisive di Fini e Berlusconi,promesse e dichiarazioni di buone intenzioni, si scopre che la macchina degli aiuti italiani sta girando a vuoto, che, salvati i turisti sopravvissuti, il governo non apre i cordoni della borsa, e soprattutto non dice nulla sulla destinazione delle enormi somme accumulate grazie alla generosità degli italiani. Le Ong sono in rivolta e, come spiega il presidente dell’associazione delle organizzazioni non governative Sergio Marelli, chiedono di «rivedere la Finanziaria» e soprattutto giudicano «urgente» spiegare gli italiani «chi gestirà i fondi raccolti (….) » mi è venuta in mente una vignetta di Staino dell’unità ( www.unita.it ) del 29\12\2004 che sono riuscito ad riottenere via email grazie all'autore stesso
La vignetta oltre ad essere ironica
, descrive benissimo il classico
fenomeno , iniziato
dal XVII \ XVIII °
secolo , dell’egoismo dei paesi
ricchi nei con fronti dei paesi poveri o peggio poverissimi ( che
come in questo caso hanno subito
tale sciagura naturale ) che
dipendono al 90 %
da “noi occidentali “ . Tale sciagura
ha coinvolto a noi , infatti
basta vedere le varie speculazioni e deturpamenti al
livello turistico solo per
fare degli esempi lamapanmti
fatti dala multinazionali .
Ritornando alla news d’apertura del post Quello che
mi dà più fastidio è che
1) i soccorsi arrivano solo
nei luoghi in cui ci sono gli occidentali i loro ziracchi
.. ehm … servbi ; 2)
il becero e vergognoso nazionalismo della stampa nostrana ( ne
ho già parlato in precedenza sul vecchio blog ora trasferito qui su blogger vedere archivio ) ;
3) che quando si tratta
di sfruttarli con un turismo di massa ( vedere la news che i
viaggi in quelle zone hanno ripreso a funzionare
) o prendendoli le
risorse imponendoli delle mono culture pagandogliele una miseria
, o usarli come delle cavie per la
produzione di sostanze tossiche
proibite in patria vedi
il mio post per il 20 °
di Bhopal ( vedere anche archivio 2004 ) o
discariche per i rifiuti
radioattivi ( vedere i retroscena del caso Ilaria Alpi )
, mentre non si fa un cazzo (scusate la volgarità
gratuita , ma quando ci vuole ci vuole ) ,
salvo alcune eccezioni
, per aiutarli seriamente
senza specularci sopra
o ipocritamente ( per pulirsi la coscienza ) .
MEDITATE GENTE
Francesco Giorgioni: LIBERTA' DI INFORMAZIONE? MACCHE', PRESENTANO UN L...
Francesco Giorgioni: LIBERTA' DI INFORMAZIONE? MACCHE', PRESENTANO UN L...: Chiamiamolo un equivoco. Oppure, chiamatelo come vi pare. Fatto sta che in molti sono convinti che l'incontro in programma per venerdì pro...
7.2.12
Donne che non sopportano le donne ed altre storie http://www.lerika.net/. da
Avrei un milione di cose da dire ma il coraggio e la voglia di dirne nemmeno una. Tenere tutto per me, nel bene e nel male ed aspettare che arrivi marzo il più presto possibile.
Sono caduti i fiocchi di neve, è arrivato l’inverno e con loro è arrivato lo scoglionamento (non prendiamoci per il culo: la neve è bella quando si sta a casa al calduccio o magari in una baita in montagna in dolce compagnia, non quando devi andare al lavoro coi mezzi pubblici o devi scendere sotto casa alle 6 del mattino per sbrinare l’auto, per dire).
Io odio cordialmente la neve, e ne avrei fatto volentieri a meno.
Ma ieri sera a quest’ora (19) ero ancora in ufficio a morire di sonno e con decisamente meno pazienza, e successivamente a cena fuori con i colleghi informatici (gli strani, detti anche, semplicemente, gli uomini), esattamente dall’altra parte della città, ed al ritorno con due colleghe di piano da riportare a casa sane e salve. Il che, per essere in un giorno lavorativo, per me è l’equivalente di aver fatto qualcosa di molto rischioso.
/*aperta parentesi
E comunque ste donne (perché dopo i 20 si è donne, mica ragazzine) che hanno la patente da tre vite e non hanno mai guidato perché hanno sempre avuto il fidanzato di turno a scarrozzarle, devono svegliarsi. Cosa sono io, che a quasi 19 anni ho preso la patente e la settimana dopo facevo i miei primi 60km in solitaria, ed ora ti riporto a casa anche se abito in direzione opposta, una stronza? Allora dillo, prendi la patente a 30 anni ed inizia guidare subito. Non che fai la figa per aver preso la patente alla prima, a 18 anni e 3 mesi la riponi nel portafogli per dimenticartene, e poi la volta che ti metti in strada vai ai 30 l’ora e mi investi perché confondi la frizione con il freno.
chiusa parentesi*/
Respiro e mi calmo, visto che questo è uno degli argomenti caldi che mi fanno infuriare ogni volta che una si avvicina e mi chiede un passaggio perché “sai ho la patente, pure l’auto volendo, ma non ho mai guidato”. Insomma FFFFFFUUUUUU.
Cooomunque, buon week end, si vocifera di un ulteriore calo della temperatura. Io non so se questo possa essere possibile, visto il pinguino che ho investito con l’auto tornando a casa.
Ma tant’è.
Saranno le staminali la nuova cura contro il diabe...
Alcuni diabetici che hanno portato avanti una terapia a base di cellule staminali non hanno più dovuto far ricorso alle punture di insulina visto che il loro corpo ha ricominciato a produrre l'ormone naturalmente.
I risultati preliminari di uno studio coordinato da Julio Voltarelli dell'università di San Paolo a Ribeirao Preto, in Brasile, co-firmato da .... quaeram: Saranno le staminali la nuova cura contro il diabe...
LA RACCOLTA DEL TABACCO IN PUGLIA NEL 1959. IL LAVORO DELLE DONNE
"Circa centoventimila donne, alla fine degli anni Cinquanta, venivano impiegate in Umbria, in Puglia e in Veneto, nella raccolta del tabacco. Il giornalista Ugo Zatterin realizza, con le sue interviste dal vivo, una fotografia di quell`Italia. La raccolta del tabacco si svolgeva alla fine dell’estate e durava circa un mese, si procedeva quindi all’essiccazione delle foglie che venivano successivamente riposte in cassette. La visita ad una masseria in Puglia, dove nove nuclei famigliari sono impegnati in questa attività, permette di osservare da vicino lo svolgimento del lavoro, nel quale venivano coinvolte anche le continua qui nella mente e nel cuore: Omaggio alle "Tabacchine"(Salento),"LA RACCOLTA DE...
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