Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
4.9.12
IL FISCO TASSA UN ORFANA DI PADRE [ AGGIORNAMENTO ] MA POI LA GRAZIA
Nel post precedente avevo parlato dell'ottusità' di equitalia che era arrivata a tassare una bambina di sette anni orfana di padre . Ebbbene ci sono ulteriori aggiornamenti in meglio . sempre dall'unione Gallura del 4\9\2012
le medaglie dele paraolimpiadi valgono meno di quelle dei monodotati VERGOGNA
dal sito http://olimpiadi.blogosfere.it/
Siamo giunti ormai a metà del cammino delle Paralimpiadi di Londra, raccontando magnifiche storie che spesso sono solo la punta dell'iceberg di un mondo che lotta per la parità e vale la pena fermarsi per un momento a fare una riflessione come ha fatto nei giorni scorsi Fabrizio Bocca su Repubblica (a cui si deve anche l'immagine di apertura).
Per le istituzioni sportive italiane le bracciate d'Oro di Cecilia Camellini valgono meno delle potenziali medaglie che avrebbe potuto conquistare Federica Pellegrini, molto meno, un valore vicino al 50%. ( continua qui )
solidarietà al cronista Antonio Mazzeo non lasciamolo solo
dalla pagina facebook degli amici messinesi sanspapierband |
premetto che non sono siciliano , ma l'attacco ( trovate sotto i dettagli ) subito dal giornalista antonio mazzeo mi sembra che sia d'una mentalità anni 30\50 quando si dice che la mafia non esisteva .
Io ho letto vari articoli e sentito in vari interventi sul web del sudetto giornalista mi sembra ( e il video sotto delll'amico Renato Accorinti
lo conferma ) tutt'altro che fazioso e di parte . E non è una novità che quella zona ( ovviamente tenendo che ci vivono persone oneste anche se poco coraggiose ) non è nuova alla presenza mafiosa leggetevi questa contro inchiesta di www.terrelibere.it sullIncidente ferroviario di Rometta Messinese ( i fatti sono tratti da Da Wikipedia, l'enciclopedia libera alla voce Incidente ferroviario di Rometta Messinese
L'incidente ferroviario di Rometta Messinese si verificò il 20 luglio 2002, alle 18:56Dinamica dell'incidente
Il treno Espresso Freccia della Laguna, proveniente da Palermo Centrale e diretto a Venezia Santa Lucia, è appena partito dalla Stazione di Milazzo. Nella stazione di Messina Centrale dovrà unirsi all'altra sezione di treno, proveniente da Siracusa, per poi proseguire verso Venezia Santa Lucia.In prossimità del segnale di protezione della stazione di Rometta, improvvisamente il locomotore E656.032 esce dalle rotaie, compie un giro di 180° ed urta violentemente le strutture laterali del ponticello sul sottostante torrente. Il resto del convoglio si stacca dalla motrice e dopo alcuni istanti va a schiantarsi sul casello ferroviario, per fortuna impresenziato. L’edificio viene sventrato in due parti. Un giunto mancante è la causa del disastro.Sette persone rimangono intrappolate e perdono la vita oltre ad uno dei due macchinisti della locomotiva elettrica E656.032 fermatasi in bilico su di un ponte. Diversi vagoni del convoglio che trasportava circa 190 persone cadono in una scarpata di alcuni metri. Il bilancio finale è di 8 morti e 58 feritiIndagini
La macchina era stata revisionata da poco tempo e viaggiava a circa 105 km/h a fronte di un limite di circa 120 ammessi dalla linea in quel tratto specifico. La linea è sotto accusa: la manutenzione del binario terminata da pochi giorni non ha evidenziato un armamento non proprio in ordine. Il collaudo del binario, avvenuto con esito favorevole, ha visto il ripristino della normale velocità.Da qualche tempo il personale di guida aveva segnalato, sugli appositi moduli, alcuni sbandamenti anomali rispetto ai caratteristici movimenti della macchina in corsa. Quella tratta era sottoposta a lavori di raddoppio e solo da pochi mesi era stata aperta ufficialmente all'esercizio una nuova galleria a doppio binario, la Galleria Peloritana, sotto i Monti Peloritani.Dal 2002 tutti i convogli semi-distrutti si trovano depositati nell'area della stazione.
- l'articolo incriminato http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2012/08/falcone-colonia-di-mafia-fra-tindari-e.html
- la risposta a veleno del sindaco http://www.scomunicando.it/dal-palazzo/il-caso-mazzeo-lettera-aperta-al-giornalista-da-parte-del-sindaco-di-falcone
- la difesa di Mazzeo http://ctzen.it/2012/08/26/mafia-quel-cronista-ci-diffama-sindaco-di-falcone-minaccia-querele/
- il lavoro nel messinese da fastidio visto che un altro giornalista scomodo ( amico personale e mio maestro di controinformazione ) ha subito uno strano furto http://ctzen.it/2012/08/28/strani-ladri-a-casa-di-riccardo-orioles-il-nostro-lavoro-nel-messinese-da-fastidio/
A Voi ogni giudizio in merito
3.9.12
Rodriguez, da terrorista a medagliato Nel 1985 si trovava a capo di un'organizzazione terroristica e venne condannato a 84 anni di detenzione per omicidio e militanza in un gruppo terroristico. Nel 1994 la grazia e da lì l'inizio della carriera parolimpica
Rodriguez, da terrorista a medagliato
Nel 1985 si trovava a capo di un'organizzazione terroristica e venne condannato a 84 anni di detenzione per omicidio e militanza in un gruppo terroristico. Nel 1994 la grazia e da lì l'inizio della carriera parolimpica
Scritto da Francesca GALLUZZO | Eurosport – dom 2 set 2012 15:08 CESTALTRE NOTIZIE
- Articolo: Cecilia Camellini da urlo: oro e record mondialeEurosport - ven 31 ago 2012 21:20 CEST
- Articolo: La Camellini non si ferma più: oro e record sui 50 slEurosport - sab 1 set 2012 21:19 CEST
- Articolo: Prima medaglia italiana alle ParalimpiadiEurosport - gio 30 ago 2012 20:53 CEST
E' capitato spesso, soprattutto in passato, che le Paralimpiadi, così come molte gare sportive dedicate ad atleti disabili, passassero in secondo piano. Non si può dire che questo non accada più, ma se oggi l'attenzione su queste gare è notevolmente cresciuta lo si deve, più che ad una maggior sensibilità raggiunta dal pubblico, al grande lavoro di alcuni atleti parolimpici che, nel corso degli anni, sono diventati personaggi noti nel mondo dello sport.
Impossibile non pensare a Oscar Pistorius e alla sua battaglia per essere ammesso alle Olimpiadi, o a Cecilia Camellini, star dello sport azzurro degli ultimi giorni, o ancora alla pallavolista britannica Martine Writht, vittima degli attentati terroristici che colpirono la metropolitana di Londra il 7 luglio del 2005 e che costarono la vita a 52 persone. Martine non morì, ma in quella occasione perse entrambe le gambe. Proprio davanti ad esempi come questi, oltre che per rispetto di una morale comune di cui ormai viene da mettere in dubbio l'esistenza, certe storie sono francamente difficili da accettare.
Ha fatto scalpore, ma forse non nel modo che ci si aspetterebbe, la storia dell'ex terrorista spagnoloSebastian Rodriguez, condannato nel 1985 a 84 anni di carcere per l'omicidio di un uomo d'affari e per il ruolo di comando in un'organizzazione terroristica che in Spagna ha causato tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta 75 vittime.
Rodriguez, divenuto paraplegico dopo uno sciopero della fame messo in atto durante la sua detenzione, ha ricevuto la grazia nel 1994, a soli nove anni dall'arresto, e da lì si è dedicato alla carriera sportiva divenendo plurimedagliato paralimpioco.
In tanti parlano di favola, ma appare onestamente difficile capire dove sia il lieto fine. A quanto dicono si trova nella redenzione, o presunta tale, che un ex criminale come Rodriguez sarebbe riuscito a trovare nella vita da atleta, nella seconda possibilità offerta dallo sport a una persona la cui vita sarebbe altrimenti terminata fra le mura di un carcere.
Una seconda possibilità dunque. Quella che non avranno mai l'uomo che lui ha ucciso e le altre 74 vittime dell'organizzazione di cui si trovava a capo. Quella che non avranno le loro famiglie, che insieme al dolore per la perdita di qualcuno, un dolore che non si cancella nemmeno in due decenni, si trovano ora costrette a vedere la causa delle loro sofferenze acclamato come un eroe nazionale.
Dopo la sua gara Rondriguez ha detto di essere consapevole del fatto che il passato non si possa cancellare. Vero, il passato non si può cancellare, ma, soprattutto in certi casi, non si può, e non si deve, nemmeno dimenticare.
Green Hill, molti beagle rigettati dalle famiglie di adozione Dopo l’entusiasmo iniziale per SOS Green Hill, molti ci ripensano e in malo modo
Inferno andata e ritorno per molti cuccioli di beagle che, sopravvissuti all’orrore di Green Hill, l’azienda di Montichiari che li allevava a fini di vivisezione, hanno finito per subire ben altri disagi: abbandoni in autostrada, come nella più classica delle casistiche del periodo, o restituzioni improvvise, non sempre dalle motivazioni nobili.
Dopo il successo della campagna Sos Green Hill, secondo quanto riporta "Bresciaoggi", sono molti i padroni di nuovo corso che hanno fatto revisionismo, adducendo giustificazioni poco nobili: “ho impegni e non posso prendermi cura del cane”, ma anche “l’animale è insopportabile, tenetevelo”. I beagle di Green Hill sono un simbolo, al contempo, di lotta e sofferenza ma usciti dalle gabbie sono pur sempre animali: passato l’entusiasmo, molti hanno capito che le responsabilità non erano di poco conto. Quindi il dietrofront, che condanna i cuccioli a un nuovo destino incerto.
Cosa ne pensi dei test sugli animali? Il progetto Agorà mette a confronto due opinioni, una pro e una contro. Per capirne di più leggi i due editoriali a confronto
L’affidamento degli animali, partito a fine luglio, ha alla base un iter in base al quale la Procura della Repubblica di Brescia ha dato alle associazioni denuncianti LAV e Legambiente la custodia giudiziaria dei cani. Il Corpo Forestale dello Stato era stato incaricato della redazione dei verbali di affidamento con i microchip dei singoli animali che sarebbero stati consegnati. Sui siti e nelle sedi nazionali delle Associazioni e dei Comitati che hanno sposato il progetto, da fine luglio, era quindi possibile candidarsi ufficialmente candidarsi.
Inoltre, l’affido è temporaneo fino a disposizioni altre della magistratura. E pensare che la Lav aveva anche chiaramente detto che, da cani nati e vissuti in cattività, era logico aspettarsi potenziali problemi comportamentali o fisici. Il rischio insomma, preventivato, era che ci fossero rientri. L’adozione, o affido che dir si voglia, insomma era “gratuita e responsabile”. Ma a molti piace vincere facile il beagle gratuito, meno prendersi le responsabilità.
Yahoo! Notizie - Video: Betta, uno dei beagle di Green Hill
Dopo il successo della campagna Sos Green Hill, secondo quanto riporta "Bresciaoggi", sono molti i padroni di nuovo corso che hanno fatto revisionismo, adducendo giustificazioni poco nobili: “ho impegni e non posso prendermi cura del cane”, ma anche “l’animale è insopportabile, tenetevelo”. I beagle di Green Hill sono un simbolo, al contempo, di lotta e sofferenza ma usciti dalle gabbie sono pur sempre animali: passato l’entusiasmo, molti hanno capito che le responsabilità non erano di poco conto. Quindi il dietrofront, che condanna i cuccioli a un nuovo destino incerto.
Cosa ne pensi dei test sugli animali? Il progetto Agorà mette a confronto due opinioni, una pro e una contro. Per capirne di più leggi i due editoriali a confronto
L’affidamento degli animali, partito a fine luglio, ha alla base un iter in base al quale la Procura della Repubblica di Brescia ha dato alle associazioni denuncianti LAV e Legambiente la custodia giudiziaria dei cani. Il Corpo Forestale dello Stato era stato incaricato della redazione dei verbali di affidamento con i microchip dei singoli animali che sarebbero stati consegnati. Sui siti e nelle sedi nazionali delle Associazioni e dei Comitati che hanno sposato il progetto, da fine luglio, era quindi possibile candidarsi ufficialmente candidarsi.
Inoltre, l’affido è temporaneo fino a disposizioni altre della magistratura. E pensare che la Lav aveva anche chiaramente detto che, da cani nati e vissuti in cattività, era logico aspettarsi potenziali problemi comportamentali o fisici. Il rischio insomma, preventivato, era che ci fossero rientri. L’adozione, o affido che dir si voglia, insomma era “gratuita e responsabile”. Ma a molti piace vincere facile il beagle gratuito, meno prendersi le responsabilità.
Yahoo! Notizie - Video: Betta, uno dei beagle di Green Hill
2.9.12
trionfi italiani alle paraolimpiadi ignoranti dai media sportivi e non ....
meno male che c'è internet
oppure dalla pagina di facebook del sito precedente
Tutti gli atleti che partecipano alle Paralimpiadi meriterebbero una menzione, un racconto, una storia per la dedizione che li ha portati fino all'appuntamento olimpico contro ogni agguato della sorte ma lo sport, al quale partecipano a pieno titolo, è fatto anche, se non soprattutto di misure, tempi, risultati e numeri.Alle Paralimpiadi di Pechino l'Italia concluse l'avventura paralimpica con 18 medaglie: 4 medaglie d'Oro, 7 medaglie d'Argento e 7 medaglie di Bronzo.
Per chi non segue o segue da poco le paraolimpiadi sempre su http://olimpiadi.blogosfere.it/ ecco un riassunto del 2008 :
- Vai al medagliere finale di Pechino 2008
- Vai al video di tutte le medaglie italiane alle Paralimpiadi del 2008
ORO
ARGENTO
Tennis Tavolo - Singolare Femminile Classe 1/2
BRONZO
CECILIA CAMELLINI
Olbia Il fisco contro un'orfana di padre che ha 7 anni
Lo che ormai dovremmo essere assuefatti e che le vittime di equi italia non fanno più notizia forse perchè non sono coinvolti parenti e\o amici dei nostri politicanti . Ma , almeno fin ora non s'era arrivati ad un cinismo ( magari sarà un errore , il che è ancora più grave perchè dimostra la scarsa sensibilità o conoscenza delle situazioni familiari degli utenti ) tale da parte dei nostri burocrati . Ma lasciamo che a parlare siano i fatti in questione presi dall'unione sarda Gallura del 1\9\2012
OLBIA. Il padre della piccola, Franco Diana, è morto con 2 fratelli in un incidente stradale
OLBIA. Il padre della piccola, Franco Diana, è morto con 2 fratelli in un incidente stradale
Il fisco contro un'orfana di 7 anni Notificata alla bambina una cartella Equitalia da 170 euroIl nonno della bimba, Giuseppe Rossi, ieri si è presentato nella sede olbiese dell'Agenzia delle Entrate: «Non paghiamo. Se volete pignorate il triciclo, è rotto».
Non ci voleva credere neanche il messo notificatore di Equitalia, che ha controllato e ricontrollato, allibito, la cartella esattoriale da 170 euro recapitata giovedì pomeriggio in una villetta di Azzanì. Il dipendente della società di riscossione, alla fine, si è arreso: l'atto che minacciava pignoramenti e altri sfracelli, in caso di mancato pagamento, era indirizzato proprio a una bambina di sette anni. «Sì - ha detto, imbarazzato, l'addetto alle notifiche - il destinatario è un minore».
IL FISCO CERCA UNA BIMBA L'Agenzia delle Entrate ha messo in moto il meccanismo della riscossione forzata per chiedere 170 euro a un orfana di 7 anni. Si tratta della figlia di Franco Diana, l'operaio olbiese vittima (insieme ai fratelli Paolo e Mauro) di un pauroso incidente stradale avvenuto nel maggio del 2008. La cartella esattoriale notificata alla bimba è soltanto l'ultimo atto di un procedimento a carico della vedova di Diana. Lo Stato deve recuperare poche centinaia di euro, a quanto pare le tasse sulla misera liquidazione pagata dall'azienda per la quale lavorava l'operaio. Prima le ha chieste alla vedova, adesso ci prova con la figlia di sette anni.
«NON PAGHIAMO» I familiari della piccola finita nel mirino di Equitalia sono stufi. Dopo l'incidente costato la vita al padre della bambina, sono entrati in un spaventoso tritacarne burocratico - giudiziario. Al dolore della tragedia, per loro si aggiunge la dose quotidiana di cinismo e cieca determinazione, somministrata dalla Stato. Il nonno della bambina, Giuseppe Rossi, un savonese brusco e diretto, fatica a contenersi: «Sono andato negli uffici dell'Agenzia delle Entrate a Olbia per chiedere spiegazioni. Devo dire che ho trovato delle persone disposte ad ascoltarmi, ed è già tanto. Anche loro non riuscivano a capire e mi hanno detto che verranno fatte delle accurate verifiche sulla cartella esattoriale e sul procedimento che riguarda la liquidazione versata dopo la morte di Franco. Io gli ho detto che non pago, se vogliono possono pignorare il triciclo di mia nipote.». Giuseppe Rossi mostra la cartella di Equitalia, in effetti il nome del destinataria è quello della nipote, la bambina che lo guarda sorridendo. La piccola ha capito tutto e osserva gli adulti che le stanno attorno, forse con un pò di compassione.
LA VEDOVA NEL MIRINO Anche Veronica Rossi, la giovane vedova di Franco Diana, ha ricevuto le cartelle Equitalia per le tasse sulla liquidazione del marito. La prima volta ha pagato, la seconda ha detto no all'Agenzia delle Entrate. Per lei che, sola, senza lavoro, titolare di una pensione di reversibilità ridicola, deve occuparsi della figlia, le richieste dello Stato assomigliano a uno scherzo feroce. Veronica non ha molta voglia di parlare della sua situazione. «Mi occupo io di questa storia - interviene il padre Giuseppe - adesso non abbassiamo più la testa. Devo tutelare mia figlia e mia nipote».
FORTE CON I DEBOLI Dal punto di vista formale, probabilmente, le richieste dell'Agenzia delle Entrate non fanno una piega. Di sicuro, ancora una volta, lo Stato dimostra di essere implacabile con i deboli e distratto con i più forti. I familiari dei tre fratelli travolti e uccisi da un camion (nove persone, tra le quali due minori) devono dividersi un risarcimento irrisorio. L'assicurazione, infatti, non va oltre il vecchio massimale della polizza del camion: 770mila euro. L'Unione europea ha costretto l'Italia ad adeguarsi alle disposizioni che impongono l'innalzamento della soglia massima dei risarcimenti a 5 milioni di euro. Lo Stato lo ha fatto tardi, e le famiglie degli operai morti non potranno beneficiare di questa correzione imposta alle compagnie assicuratrici. Ma che importa, si può sempre recuperare facendo la faccia cattiva con un'orfana di sette anni.
Andrea Busia
VIVERE IN 5 CON 5 EURO AL GIORNO, ECCO COME FARE
Vivere in 5 con 5 euro al giorno… operazione impossibile ad una prima riflessione, eppure non è così. A farci ricredere è Stefania Rossini, 37enne di Brescia, moglie e madre di tre bambini.
Una famiglia troppo numerosa la sua per sopravvivere con lo stipendio di un marito operaio metalmeccanico e le rate di un mutuo da pagare, eppure ce l’ha fatta. In che modo? Facendo della necessità virtù.
Stefania spiega nel suo libro come cambiare le abitudini di vita quotidiana, riappropriandosi di usi e consuetudini ormai desuete per questa generazione, superando il disagio economico e tornando ad essere felici.
In “Vivere in 5 con 5 euro al giorno” racconta la sua esperienza, dopo la perdita del lavoro, con casa e figli da portare avanti.
Stefania è una donna che ha avuto il coraggio di reagire iniziando a ridurre tutte le spese, mettendo a tavola ad esempio del cibo coltivato nel suo ‘orto urbano’ e provvedendo da sé per tantissimi prodotti come il sapone o i detersivi.
Partita da zero l’autrice ha deciso di aprire un blog per chiedere consigli, riportando di volta in volta i risultati dei suoi esperimenti per condividerli con i lettori. Sul sito c’è di tutto, istruzioni per creare eco – cosmetici, come realizzare vestiti fatti a mano, gioielli, talco, gelati, tappeti e tantissime altre cose.
Poi è arrivata l’opportunità di trasformare in un testo la sua storia.
Si tratta di uno stile di vita del tutto diverso da quello a cui siamo abituati oggi: “Una volta sperimentato questo nuovo mondo la mente si apre ad un punto tale che niente più sembra strano“ ha dichiarato la scrittrice “Abbiamo riscoperto il baratto e la condivisione con altre famiglie”.
Un metodo non convenzionale per combattere la crisi che si traduce in abitudini, anche più stimolanti e gratificanti: “Da quanto abbiamo adottato questo stile di vita c’è stato un abbattimento dei costi impressionante. Prima spendevamo 500/600 euro al mese, oggi il budget è di 150/200 euro al mese”.
Stefania si rivolge soprattuto alle giovani coppie che spesso rimandano il matrimonio per paura di ‘non farcela’: “Basta volersi bene. L’importante è valorizzare il cuore e non la merce. Mi piange il cuore quando dei giovani rinunciano a stare insieme perché vittime del circolo vizioso di questa economia”.
Notti Notturne: Carlo Maria Martini di matteo tassinari
Notti Notturne: Carlo Maria Martini: Conversazioni notturne a Gerusalemme (Sul rischio della fede) Carlo Maria Martini "Una signora di Vienna con cui sono in contatto ..... continua qui .....
credo che Dio ti avrà con te perchè : << è È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio >> buon viaggio amico carissimo
4mi spiace averti scoperto troppo tardi ma che ci vuoi fare questa è la vita
credo che Dio ti avrà con te perchè : << è È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio >> buon viaggio amico carissimo
4mi spiace averti scoperto troppo tardi ma che ci vuoi fare questa è la vita
1.9.12
un cattolico delle gerarchie che dice no all'accanimento terapeutico
proprio mentre scrivo questo post mi vine e in mente la canzone Amici di Francesco Guccini che funge da colonna sonora per post d'oggi
7
1927-2012
i cattolici pro life oltranzisti dovrebbero prendere esempio dal cardinal martini che ha scelto di morire naturalmente senza cure palliative \ accanimento terapeutico .
31.8.12
Sulcis. Il coro dell’Italietta perbene: “Protesta troppo teatrale”
da http://www.mirorenzaglia.org/
Sulcis. Il coro dell’Italietta perbene:“Protesta troppo teatrale”
Ma guarda un po’ qual è il vero problema: non piace l’estetica della loro protesta. Non piace chi si tagliuzza, irrita chi ricorda la quantità di esplosivo che è là sotto. Le proteste noi le vogliamo tranquille, silenziose, non disturbanti, non innervosenti. Che non attentino alla nostra serenità, non gettino discredito sulle istituzioni, non producano danni, non impediscano il normale svolgimento della vita pubblica e privata di alcuno, non offendano, non facciano nemmeno pensare. Le vogliamo così da un pezzo. Oggi, una novità: devono anche essere molto, molto discrete sotto il profilo “visivo” e “auditivo”. Nulla deve essere detto che possa agitarci. Nulla deve essere fatto (neppure a sé stessi) che possa procurarci il minimo moto di fastidio. Che cadute di stile, questi minatori. Roba da farci andar via l’appetito e farci rinunciare al dessert.
La confusione tra vita reale, sua rappresentazione e comunicazione è diventata massima, pericolosa, malata. La preoccupazione per le “modalità” e per “l’estetica” della rappresentazione serve soltanto a deviare l’attenzione, a non affrontare la realtà. Ci sono là sotto persone in condizioni terrificanti. La loro salute e la loro vita, prima ancora del loro futuro, sono in gioco. Qui e ora. Ma noi ragioniamo su quanto siano o meno capaci di dare alla loro lotta un look mediatico che ci appaia attraente. P.s. Un amico mi ha ricordato Lamberto Sposini che mangiò il pollo in diretta al Tg per dimostrare che non c’era da temere l’aviaria. Fu criticato molto meno dei minatori. Anzi, la sua fu considerata una trovata mediaticamente “vincente”.
i grandi olimpiadi imparino un po' di umiltà dai paraolimpionici
Giochi al via, Morlacchi di bronzo nei 100 farfalla
30 agosto 2012
Federico Morlacchi, prima medaglia azzurra alle Paralimpiadi da http://sport.sky.it/
Compirà 19 anni il prossimo 11 novembre, ha appena concluso positivamente gli esami di maturità e si è ributtato in vasca per allenarsi per le prime Paralimpiadi della sua vita: Federico Morlacchi ha ieri conquistato la medaglia di Bronzo, la prima medaglia italiana alle Paralimpiadi di Londra, nei 100 farfalla, categoria S9. Compirà 19 anni il prossimo 11 novembre, ha appena concluso positivamente gli esami di maturità e si è ributtato in vasca per allenarsi per le prime Paralimpiadi della sua vita: Federico Morlacchi ha ieri conquistato la medaglia di Bronzo, la prima medaglia italiana alle Paralimpiadi di Londra, nei 100 farfalla, categoria S9.
Affetto da ipoplasia congenita femorale al femore sinistro, Morlacchi ha conosciuto il nuoto da piccolo per superare un piccolo problema di scoliosi che il medico gli aveva riscontrato. A livello agonistico l'impegno inizia nel 2003 e in questi anni non sono mancate le soddisfazioni: medaglia di Bronzo nei 100 farfalla nel 2009 ai Campionati Europei di Reykjavik, Argento lo scorso anno, sempre nei 100 farfalla, a Berlino, ai Campionati Mondiali del 2010 ad Eindhoven ha sfiorato il podio con il quarto posto.
Ora Poichè la cioffecca della rai per chi sta all'estero non permette di vedere programmi internazionali perchè :<< In conformità agli accordi presi con i detentori dei diritti multimediali delle Paralimpiadi Londra 2012, la Rai renderà disponibili dirette in simulcast e contenuti on demand relativi all’evento Paralimpiadi Londra 2012, esclusivamente all’interno dei confini nazionali.>> ( da http://rumors.blog.rai.it/2012/08/28/paralimpiadi-2012-la-rai-presente-a-londra/) metto per chi risiede o è all'estero per lavoro questo stralcio di video trovato su http://olimpiadi.blogosfere.it/ da cui ho preso la 2 foro e parte delle news su tale atleta
concludo per spiegare il titolo del post d'oggi Daniel JD Zanin Vedere persone che fanno i 50 metri a stile libero con le gambe paralizzate arrivare ultimi e festeggiare comunque solo per essere "arrivate al traguardo", poi pensare a federica pellegrini che fa le scenate se qualcuno parla "male di lei".. beh... ci sarà un motivo se lo fanno.. FORZA ITALIA PARALIMPICA! .Soprattutto per come si è comportata oggi : Era in un bar del mio paese ---- foto a destra di Pier Paolo Carta --- purtroppo stavo lavorando è quindi non ho assistito direttamente , altrimenti l'avrei fanculizzata non si tratta in quel modo la gente , specie i bambini di 4\7 anni anche se ti stressano , puoi essere duro ma senza perdere la tenerezza e scendere nel volgare e nella maleducazione ) e Un bimbo dolcissimo e'andato a chiederle l'autografo e ha risposto di lasciarla in pace che stava parlando di cose importanti!! >> aborro come la mia amica Serena Moric i "pellegrini" tempiesi!
ma che ci volete fare siamo tutti figli della generazioni di videocraty ( omonimo film \ documentario sullo show business di Erik Gandini. Svezia 2009. - diistriubuito in italia dalla Fandango di qui maggiori news e sotto a sinistra la locandina )
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