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4.11.12

Innocente



Voglio immaginarlo forte, Carmine. Di quella forza che solo gli insegnanti, i colleghi possono conoscere: quella forza fatta di sguardi, di costanza, di notti affaticate e piane, di voci appassionate e calde. Aeree, stellate. Perché così sicuramente doveva sentirsi Carmine di fronte ai suoi studenti: un albatro nei territori della conoscenza, e l'aula diventava emozione, pianeta. Carmine aveva tutta la sua vita lì e anche di più. Insegnante, artista della pazienza. I suoi erano sogni di radici. Perché senza la scuola non si vive, tutt'al più si esiste.Carmine non ha più r-esistito. Si è reciso la giugulare con un colpo netto, alcuni giorni fa, dopo la constatazione che in quell'aula non sarebbe più tornato, che era condannato a restare un precario per sempre, "ammettendo di essere fortunato", chiosava poi, amaro. Aveva appena conseguito la laurea specialistica: "E dovrei essere gioioso ma sono triste perché il ministro Profumo ci sta distruggendo il futuro". Con l'elevazione a 24 ore settimanali di servizio lui era tagliato fuori, addio supplenze annuali. I giornali raccontano che era passato a scuola a salutare i colleghi.Quel nodo in gola, quella minuscola bolla di silenzio che lo ha preso, fino a soffocarlo, proprio lì, nella gola, io la conosco bene. Io che, come lui, ho attraversato vent'anni di precariato, più fortunata solo perché, probabilmente, nata e vissuta al Nord. Hanno scritto, della sua, "vita precaria". No. Era una vita lacerata. Quella bolla è diventata gigante non solo per l'ultimo colpo, quello che lo ha ucciso. Lo è diventata perché la pazienza si era lisa, sfibrata, umiliata. Dopo anni di silenti sopportazioni sulla presunta pigrizia dei docenti, invettive sulla nobiltà del suo impegno, mentre nessuno, come noi, sa quanto appassionante e doloroso sia occuparsi di altri esseri umani, giovani, fiorenti, quelli che proseguiranno il nostro cammino. Cultura è coltivazione, è prosecuzione nell'orto dell'umanità. Un atto comunionale. Quando la comunione s'interrompe, la vita cessa di essere umana.Di quanta violenza è fatto questo disperato amore degli intellettuali! Una fine come Seneca: o, forse, flaubertiana, nel senso di scioccante e impudica e "illetterata". Non esiste alcuna letterarietà nello svenarsi, è qualcosa di convulso e barbaro e primordiale. Quel gesto ferino è stato compiuto proprio sull'organo che trasmetteva conoscenza. E' stato un assassinio della parola e dell'arte. Ha testimoniato la resa dell'umanità. Non son più io, non son più uomo.Pochi giorni fa lo pseudo-intellettuale Giuliano Ferrara, direttore del "Foglio", berciava in tv: "Dài, su! l'Italia è ricchissima, vanno tutti in Bmw, il Paese è pieno di champagne e caviale... Voglio sapere una cosa: perché non si suicida più nessuno? Forza! Suicidiamoci! Adesso sono 6 mesi che non si suicida più nessuno ... Esigo un suicidio al giorno! Anzi, due!".Dall'altra parte, il silenzio. Contemporaneamente a Carmine si è tolto la vita un operaio sardo, anch'egli cinquantenne, che aveva perso la moglie due anni fa in seguito a un tumore e che doveva badare ai due figli, anch'essi disoccupati. Non trovava lavoro da sei anni.Perdonatemi, avrà sicuramente pensato, non sono degno di fare il padre. Non ne posso più.No, Carmine, no, ancora ignoto lavoratore: non siete voi gli indegni. Se il moloc post-capitalista oggi è stato saziato, sappiate che non siete morti invano. Sembrano vuote parole, e forse lo sono; inadeguate, senz'altro. A voi le hanno tolte, e voi avete creduto di rimanere muti per sempre. Ma il vostro urlo silente le ha restituite a noi. I funerali di Carmine si svolgeranno oggi alle 13, nella Basilica di San Tammaro a Grumo Neviano. Se costoro si tacciono, grideranno le pietre.

3.11.12

Vicenza Baby-nuotatore rasato a zero “Punito come gli ebrei”

Non Aveva  tutti  i torti   il  caro e  "  compianto  "  (  perso per  strada  )  cofondatore  del  vecchio blog   (  cdv.splinder.com )  Danny , alias  Danilo Pilato   che commentando  la morte  di Pantani  scrisse  un post   critico  sullo  sporalla  faccia dell'educazione  spartana  e  del  sacrificio  


qui la  versione originale  della sigla   del serial  in questione  )  con   o senza  droghe  e mezzi  sintetici


Infatti  leggete  nell'articolo sotto  da  repubblica  del  3\11\2012   a che cosa  s'è arrivati  .  Posso capire  , meglio  , allontanamento   \ la  scissione del contratto   ,  da parte degli istruttori   della  piscina  o della  squadra    se << Non si impegnava >>  ma  da li  a fare una cosa del genere  non nè  educativo nè formativo  

                        “Rasato come un ebreo”la punizione dell’allenatore

VICENZA — «Ora ti rasiamo i capelli, come agli ebrei». È la minaccia shock che due insegnanti di nuoto hanno rivolto ad un baby-atleta vicentino di appena 11 anni. La colpa da espiare: non aver vinto la gara di nuoto cui aveva partecipato.
Una minaccia che si è tradotta in gesto vero e proprio, eseguito da un’atleta più anziana della comitiva. A denunciare l’episodio, avvenuto a maggio, i genitori del piccolo.
GLI hanno rasato i capelli, come agli ebrei. È l’accusa shock a  tre istruttori di nuoto di Vicenza che avrebbero così punito un baby-atleta di appena 11 anni. La colpa da espiare: secondo alcuni non aver vinto la gara di nuoto a cui aveva partecipato,secondo altri non aver tenuto in ordine la propria stanza e aver commesso delle marachelle durante una trasferta a Locarno in Svizzera, dall’ 11 al 13 maggio scorso. La punizione sarebbe stata eseguita da un’atleta più anziana della comitiva. A denunciare l’episodio,che sarebbe avvenuto durante una meeting internazionale di nuoto, i genitori del piccolo che dopo la trasferta hanno visto tornare loro figlio completamente rasato, con una croce di capelli disegnata in cima alla testa.
L’undicenne ha spiegato di essere stato punito in questo modo dal responsabile degli allenatori, un uomo di 52 anni, e  dalla sua vice di 28, i quali avrebbero poi assegnato l’esecuzione materiale della “lezione” a un’atleta più anziana.
Partendo dall’esposto dei genitori, ora la Procura sta indagando per abuso di mezzi correzione e i tre al centro delle accuse saranno ascoltati dai magistrati il prossimo 8 novembre.  Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il taglio dei capelli sarebbe stato minacciato, ma  non attuato, anche nei confronti di un secondo ragazzino della stessa età, i cui familiari hanno a loro volta presentato denuncia. Il piccolo avrebbe evitato la punizione solo perché i genitori presenti a Locarno lo hanno allontanato dalle competizioni. «Abbiamo stabilito immediatamente di sospendere cautelativamente i due istruttori — spiega il responsabile della società di nuoto vicentina — . Lo abbiamo fatto per difendere i bambini e dar modo agli allenatori di spiegare le proprie ragioni nelle sedi opportune».
I maestri di nuoto si sono giustificati sostenendo che è abitudine rasare i capelli in occasione delle gare, che altri bambini lo avevano già fatto, e che la croce disegnata sulla testa del piccolo rappresentava solo il simbolo della Svizzera, senza alcun riferimento antisemita.
Tant'è , dicono, che in altre trasferte avevano fatto disegnare stelle o bandiere sul capo dei bambini, a seconda del Paese in cui gareggiavano. Una versione che nell'interrogatorio del prossimo 8 novembre dovrà convincere i magistrati. E in-
tanto arrivano le prime reazioni. Lo stesso responsabile della società sportiva ha ammesso: «Se la dinamica si rivelasse come hanno esposto i genitori, si tratterebbe di una cosa che si allontana totalmente dai valori sportivi che professiamo».Più duro il commento del sindaco della cittadina in provincia di Vicenza in cui è accaduto l’episodio: «La società di nuoto ha fatto bene ad allontanare i tre perché la punizione scelta è assolutamente poco felice».
Sulla vicenda indaga la squadra mobile di Vicenza, che però tiene il massimo riserbo considerata la giovane età dei protagonisti.






2.11.12

E le Pussy? di matteo tassinari


Preghiera Punk
Considerato il messaggio, il luogo, la "follia" provocatoria del gesto di 3 ragazze contro una dittatura potente e feroce come il freddo dei Gulag,
ritengo questa la foto più bella della storia del Rock
E le Pussy Riot?
di Matteo Tassinari

Ricordate le Pussy Riot? Quel folle quanto curioso ed eccentrico trio punk geniale tutto al femminile incarcerato per "teppismo motivato da odio religioso" per una imprudente performance anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, la chiesa che fu teatro della canonizzazione dell'ultimo Zar e della sua famiglia, la culla della divina liturgia Ortodossa? Eravamo rimasti all'incirca a questo punto: ora diventa vincolante non lasciarle sole, scrivere di loro, parlarne, bypassare loro notizie al mondo, le loro foto, chiedere, cercare in rete, anche i siti esteri, affinché non subiscano torture, sevizie o maltrattamenti di cui i Servizi dell'ex Armata sovietica, tanto i livelli sono ancora quelli, meno rumorosi ma forse più feroci e capaci di una volta. Maria Aliokhina e Nadia Tolokonnikova, le due componenti della band punk Pussy Riot, sono state condannate a due anni di carcere per aver fatto un paio di salti a suon di musica nella cattedrale di Mosca ed aver pregato la Madonna di liberare il loro Paese dal tiranno Putin, sono state trasferite in due differenti colonie penali lontano da Mosca, famiglie, figli. Isolate, almeno due di loro.

Dicevamo di non dimenticarci di loro

Ora, non lasciamole sole

Scrissi così quando capitò il fatto, perché sentivo che sarebbe accaduto, si sarebbe avverato. Ora, due di loro, sono in carceri di massima sicurezza o "colonie", come le chiamano qui, ma sempre gulag rimangono. Per creare distanza, strappare fisicamente da ogni contesto sociale e pubblico i soggetti ritenuti scomodi ai potentati dello Zar degli Zar, Vladimir Putin. Luoghi spettrali, che nulla di diverso hanno dai campi di sterminio nazisti, stesso sangue immolato all'altare del dio guerra, stesso fluido che determina ogni nostra azione o pensiero. Stessi posti di tortura, dove spruzzano quando meno te l'aspetti il peperoncino negli occhi, ti schiacciano le dita nei cassetti, il panno bagnato in bocca a testa in giù in modo di scatenare l'istinto-panico provando la sensazione di annegare e le torture più disumane che non conosciamo e che preferiamo non conoscere. Per ora, le tre giovani attiviste hanno conquistato la scena internazionale e sono diventate famose in tutti i paesi dell’occidente, il simbolo della protesta contro un regime soft con le unghie affilate come quelle di una tigre di Владимир Владимиров, meglio noto come Vladimir Vladimirovich Putin.

Se questo è un uomo

Reset. Nella canzone, le Pussy Riot, hanno invocato il nome della Vergine Maria, esortandola a liberarle dal primo ministro russo Vladimir Putin e di diventare un femminista. Hanno usato, certamente, un linguaggio crudo e originalissimo per attaccare Putin e Kirill I, patriarca di Mosca e della chiesa Ortodossa russa, denunciando e descritto gli stretti "legami" tra KGB e la chiesa russa. I crescenti legami tra Stato e Chiesa, sono stati un bersaglio di critiche e proteste da parte di molti attivisti. Il Patriarca russo Kirill , aveva apertamente sostenuto Putin  nella rielezione del 2012 al Cremlino. Dopo lo spettacolo in cattedrale, le Pussy Riot dissero: "In Russia, succede che la chiesa possa diventare un'arma sporca in campagna elettorale". Parole che, nella loro, audacia stravagante e disperata rabbia, non devono essere piaciute ai due uomini più potenti in Russia: Putin-Kirill. Intanto il Movimento Pussy Riot cresce e Mosca rimane il centro di vari posti dove si ritrovano Pussy Riot e simpatizzanti. L'80% sono tutte donne molto giovani e laureate ed espertissime di comunicazione multimediale. Il 14 dicembre 2011, per dirne semplicemente una, un gruppo s'è esibito in cima ad un garage vicino al centro di detenzione di un carcere, il "Mosca n°1", dove molti degli attivisti dell'opposizione erano detenuti tra i prigionieri. Performance riuscitissima, e applaudita dai prigionieri che da dentro sbattevano tutto ciò che era di metallo, dalle sbarre delle finestre al metallo che c'è in una cella.
Le pulzelle della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca
che hanno pregato la Madonna che si porti via Putin in solfeggio Punk-Rock

Katia forse si può "rieducare"
Ekaterina Samutsevich, 30 anni è l'unica ad essere stata scarcerata con la libertà condizionata. La giuria ha accolto le parole della difesa che sostenevano che Ekaterina avesse partecipato marginalmente alla performance rispetto alle altre donne, in quanto impedita dalle guardie stesse intervenute sul posto. Inoltre, non so attraverso quali parametri, i giudici hanno ritenuto che Ekaterina può essere "rieducata" se non commetterà altri reati nel frattempo, anche ha ascoltato la lettura della sentenza con il pugno chiuso alzato in segno di solidarietà con le altre due Pussy Riot condannate. Probabilmente Ekaterina non ce l'ha fatta e il "No Pasaran" non è riuscita a portarlo in fondo e le limitazioni mortali che la Siberia emana nell'immaginario storico russo e non solo, è qualcosa di devastante, manicomiale, farebbe paura fottuta a chiunque. E in ogni caso, senza sapere ancora come siano andate di preciso le cose, è solo bene che Ekaterina non sia in una "colonia" infame siberiana. 
Nadia Tolokonnikova, considerata la stratega del gruppo, mentre parte per Perm in Siberia situata sul fiume glaciale Kama ai piedi dei monti Urali

Nadia e Maria in Siberia

Per le altre due movimentiste, sono stati confermati i due anni di carcere richiesti dall'accusa. Alla lettura della sentenza Nadia e Maria sono rimaste impassibili e non hanno dimostrato di non nutrire alcun rancore contro Katia, che ha ascoltato la sentenza. Le Pussy Riot (per le quali gran parte dello star-system mondiale, dai Red Hot Chili Peppers alla Ciccone dagli Abruzzi, s'è mobilitato assieme al campione del mondo di scacchi Gary Kasparov) avevano chiesto scusa ai fedeli della Chiesa Ortodossa, senza però mai pentirsi del loro gesto, in quanto "l'azione è di stampo politico ed esclusivamente contro Putin, come era stato chiesto loro dalla Chiesa stessa, senza che questa si degnasse di ascoltare le donne". Per questa ragione Maria Aliokhina, studente di quarto anno presso l'Istituto "Giornalismo e Scrittura Creativa" di Mosca e Nadia Tolokonnikova, che Amnesty International l'ha definita "una prigioniera di coscienza a causa della "gravità della risposte giuridiche delle autorità russe" è quella più esposta e nel centro del mirino di ogni milizia russa. Le due componenti della band punk femminista Pussy Riot condannate a due anni di carcere, sono state trasferite in due differenti colonie penali lontano da Mosca, lontano dalla loro casa, dai loro mariti, dai loro figli. Maria sarà prigioniera in una colonia penale di cui non si sa ancora nulla. Nadia è già stata spedita in Siberia a 2mila chilometri da Mosca, reclusa in una colonia definita dalle altre Pussy Riot, visto che ormai è un movimento di migliaia di donne molto giovani, la più dura delle colonie, non si chiamano più gulag, ancora attive.
Perm, in Siberia, Colonia abbandonata. In realtà è solo
Propaganda per dire che in Russia i Gulag non ci sono più
L'infinito cosmo siberiano


Si, la più dura, considerati i tanti morti dissidenti dal governo Centrale del Pcus morti nel vento e nel gelo del silenzio siberiano. Forse ce l'hanno così tanto con Nadia perché è così bella e intelligente, speriamo che non le tolgano intelligenza e bellezza. Condannate, giovani madri, con un'accusa ridicola, beffarda per quanto miserabile nel suo caustico e corrosivo significato storico che si cerca di passare alla sinfonia di regime: “teppismo motivato da odio religioso”. Mi chiedo cosa dovremmo scrivere allora di tutti i preti, suore, al chiuso di seminari pedofili sparsi nel mondo? Adolescenti vittime di soprusi e vessazioni sessuali? Che dovremmo dire del padre messicano Marcial Maciel Degollado, potentissimo prelato del Vaticano negli anni '80 e intimamente amico di molti cardinali tutt'ora in servizio al fianco del Papa e fondatore di Regnum Christi, ma anche stupratore seriale di tanti minori, relazioni mantenute con almeno due donne, da cui ha avuto sei figli che ha violentato e morfinomane? Per questo ritengo sia utile che ci sia un'equità davvero imparziale e che non conosciamo. Dura, ma molto più dolce in quanto totalizzante ed eterno. Vera, poiché è l'origine di tutto, al punto che noi umani non siamo in grado di percepire. Ora ci spaccherebbe il cuore. Un amore così immacolato capace di perdonare ciò che è macchia, non lo reggeremmo.
*Il vero orrore*

Odio religioso? Semmai, odio politico! L’odio religioso spinge i terroristi a incendiare le chiese o a farle saltare in aria, magari assieme ai fedeli in preghiera dentro e non ad andarci a danzare dentro. Si può parlare invece senz'altro di vera crudeltà da parte di chi ha avuto il coraggio di dare tanta sofferenza a due giovani donne e ai loro familiari. Una sanzione pecuniaria sarebbe stata una giusta pena, al limite, ma non carcere, basta con gli individui rinchiusi senza sapere di preciso dove, come, perché e fino a quando. La crudele condanna alle tre ragazze, secondo la veterana e attivista per i diritti umani Lyudmila Alexeyeva, è “una misura deterrente” per intimidire il movimento d’opposizione delle Pussy Riot, molto prolifico a Mosca  e anche nei paesi limitrofi, grazie a questi movimenti di attiviste e alla Rete. Spesso sono composte solo da donne che non accettano di subire inerme la spudoratezza di un uomo che con i dittatori dell'Unione Sovietica o Pcus, non ha nulla di diverso l'ex presidente del Kgb ora primo ministero della Federazione Russa. "L’offesa alla religione è solo un pretesto. La ragione vera è l’intolleranza dei  potenti verso coloro che amano la libertà e la giustizia" conclude in un articolo Lyudmila Alexeyeva.

Il bel Movimento Pussy Riot mentre manifesta a Mosca



Video sui maltrattamenti delle polizia russa contro attivisti e Kasparov


L'ultima mossa di Garry

Il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov, da sempre, è un attivista contro Putin e non perde occasione per denunciare le violazioni perpetue del presidente russo contro la popolazione. Fuori dal Tribunale, oltre a lui, c’erano almeno 3mila persone che protestavano contro la sentenza di condanna emessa contro la banda femminile Punk Rock. Tra i manifestanti, gli arrestati sono 30, tra cui Kasparov. La polizia ha presentato un esposto assicurando che un giovane agente è stato morso proprio dal genio storico dello Scacco e che ha avuto necessità di ricevere cure mediche. Tuttavia esiste un video, che anche per questa volta dovrebbe servire a scagionare Kasparov e che mostra come di fatto Kasparov sia stato vittima dell’aggressività della polizia russa. Ora occorrerà attendere la conclusione delle indagini e capire se anche per lui il Tribunale russo stabilirà un esemplare sentenza di condanna. L'impressione è che questa volta Putin si voglia togliere un sassolino dalla scarpa che lo tallona da diverso tempo. L'occasione gli è propizia.

Io ho mosso, forza, ora tocca a te

sono geograficamente del centro italia ma geograficamente e culturalmente mi sento del sud


per  denominazione istat   noi sardi dovremo essere del centro  italia , ma  io mi  sento  del sud  perchè in sardegna abbiamo  (  anche se  sono quasi scomparse   e  rimaste solo a folkore  )  antiche tradizioni ed usanze  come  quelle del sud  citate  in questa  stupenda canzone  di  un altro  artigiano di parole  della  canzone italiana




Una battuta sbagliata di quel 2 novembre 1975 di Leonardo Pisani



Non riuscendo a trovare le parole per celebrare il 37 anni di questo evento lascio che a farlo sia questo scritto del mio contatto di facebook pubblicata da Leonardo Pisani il giorno Venerdì 2 novembre 2012 alle ore 8.32

 Una battuta sbagliata, avevo poco più di 6 anni quel 2 novembre del 1975. Sembra preistoria, la tv era la paleotelevisione alla Eco, due canali, i programmi iniziavano tardi e finivano prestoe la sera si andava a letto con carosello. Vivevamo in 5  in una casa a confine del mio quartiere natio “Lu Suritiedde” e quello medievale “Gret a rocc” : una camera da letto comune dove dormivamo tutti, compreso mia sorella di un anno.Si andava a scuola con il grembiule blue e fiocco rosso, le caramelle golia sostavano una lira, il gelato solo di domenica e l’arcobaleno era il più gettonato. I più“ricchi” semmai compravano  il camillino oppure la coppa rica all’amarena.

Era il tempo dei ciccio polenta, di patatine in busta, del superga o super santos, di Domenica In e delle lezioni di inglese in Tv, di Belfagor e di Gamma quei bei sceneggiati che non trasmettono più.
 I giocattoli quasi inesistenti, ma bastava un pallone di pezza per diventare Rivera o Mazzola, un barattolo per giocare a lu scatiliedde, una specie di nascondino aviglianese, e poi cerbottane con le canne di plastica da elettricista. Quando eravamo fortunati ci costruivamo i “carruozzi” o qualche capann rubando materiale edilizio con la  finta disattenzione dei muratori. Altri tempi, forse bei tempi.
Ma quella battuta sbagliata  degna della cattiveria dei bambini  me la ricordo, appena sentita la nostzia al telegiornale perchè mia madre mi mise un ceffone, anzi alla aviglianese nu “scurzone nand a gret ” in faccia – una veloce doppietta- e le parole :” nun s’ pazzeja cu chi more”. Da bimbo impertinente e vivace conoscevo quel nome, ma non sapevo ancora il valore della vita e della morte. Ora lo conosco e capisco quello schiaffo educativo. Era il 2 novembre e il telegiornale lento, con mezzo busto e studio in bianco e nero diede l’annuncio della atroce morte di Pier Paolo Pasolini.Una battuta sbagliata ed una storia sbagliata come cantava “l’artigiano delle parole”.



1.11.12

patria e radici

continuando il discorso del post precedente sul  4  novembre    ,  non è  assolutamente  vero che io  odio il mio paese   ecco la mia  concezione  di patria 

versione degli "Stornelli d'esilio" di Pietro Gori, interpretata da Franco Trincale nel vinile "Canti per la libertà". 

Dedicato di cuore a tutti i VERI anarchici.





le altre due  non abbiano bisogna  di spiegazione   e presentazione  , ma  comunque trovate qui  qualcosa  

invece riprendo il tema  delle radici   gia  trattato  nei post precedenti di questo  blog   lascio la  parola a Gianluca Medas   e ad un pezzo  del suo spettacolo    tenuto  a  tempio  al festival dei sapori ( 15-21 ottobre   2012  )   vedere   post  precedenti  .

Gianluca Medas -- voce narrante
Andrea Congia -- chitarra classica

È un'alleanza stretta da tempo immemore quella dell'uomo con il Vino, e in omaggio  per celebrare la storia dello squisito nettare: Lunedì 15 Ottobre, alle ore 19:00,  Gianluca Medas  ha raccontato  di quando Dioniso danzava sulla terra rivelando ai mortali il segreto dell'inebriante bevanda  .Nel 
Reading letterario si è parlato della Storia del Vino, dietro la quale sono  (  cosi come  tutti  gli antichi 


da http://sardegna-del-sud.mondodelgusto.it/ in particolare  qui  dovete trovate maggiori news  su tali collana  


sapori  e mestieri    raccolti il lavoro e la cultura dell'uomo, proponendo la rievocazione dei miti e delle leggende che riguardano questa tradizione e appoggiandosi all'accompagnamento musicale della chitarra classica di Andrea Congia.
dalla rete 
Un Racconto che si arrampica su per i tralci arricciolati, seguendo la sinuosa curva degli acini per tuffarsi nelle fini nervature delle foglie a cuore: una storia che nasce nella notte dei tempi e che rivela come la preziosa coltivazione della Vite, in Sardegna, abbia preceduto persino l'arrivo dei fenici. Bevanda euforizzante, avvolgente, inebriante, il Vino rinvigorisce l'uomo, educandolo alla moderazione: chi voglia realmente possedere lo spirito di questa bevanda divina, sentiero che apre all'uomo la strada al rapimento estatico, non può concedersi eccessi, pena la perdizione e lo smarrimento. 
Il Mito, le Leggende, gli Dèi: echi di un mondo antico raccolti e raccontati da Gianluca Medas per riscoprire un sapore e un profumo della nostra Terra, l'aroma di un patto millenario sancito con la Natura rievocato in una Storia accompagnata dal suono di una chitarra stuzzicata dal tocco di Andrea Congia.

Musica proposte, ecco l’ottava nota Una scala innovativa: un libro di Giancarlo Dalmonte, prefazione di Paolo Fresu

da  facebook 
Questa  proposta   di cui trovate   sotto  ) potrebbe  ,  essere  un rinnovamento  , uno svecchiamento  alla musica  , cosi s'eviterebbero plagi   o  rassomiglianze  troppo marcate   tra  melodie  e componimenti musicali  . Questo almeno   da  quel poco che  ne  capisco  sia : per il miei problemi uditivi .,   da quel poco  che ho studiato  d'educazione musicale  alle medie   e non riuscendo a legare con il primo ( cioè  fino alla II media  )  e  avendo un cane magari preparata   certo , ma  dal  carattere repressivo   ( in terza media  )  ., 2)  dall'amicizia   ,  come amici     di    greffa  due  musicisti    di cui uno  anche   di chitarra ., 3) come  parente  d'intrattura ( è marito  della  cugina  in  1  di mio padre  )  un insegnante di musica  nonché  uno degli organizzatori  del festival   time jazz . 

dalla  nuova sardegna  del 22\10\2012


Musica proposte, ecco l’ottava nota
Una scala innovativa: un libro di Giancarlo Dalmonte, prefazione di Paolo Fresu



di Giampaolo Meloni 


ORISTANO  .  È possibile ipotizzare una nuovo sistema tonale e contribuire almeno alla ricerca di note finora non esplorate? Sì, risponde Giancarlo Dalmonte nel saggio "L'ottava nota", da pochi giorni in distribuzione nelle librerie italiane, pubblicato dall'editrice Pendragon di Bologna nella collana "Studi e Ricerche" del proprio catalogo di saggistica. Il volume si avvale della presentazione scritta dal musicista sardo Paolo Fresu. Il jazzista ha scritto che il libro è "talmente lucido e profondo da diventare un saggio a 360° nella storia della musica e della fisica acustica, senza mai tralasciare l'aspetto emozionale dell'arte dei suoni che Giancarlo Dalmonte, da musicista appassionato, affronta con trasporto". Il musicista Giancarlo Dalmonte, 71 anni, di Iglesias, pensionato, ex insegnante e giornalista, propone una nuova scala musicale a 8 note e 24 quarti di tono. Propone che l'ottava nota si chiami NU (come le prime due lettere della parola "nuova") e che sia collocata tra il Sol e il La. Ottiene i 24 quarti di tono con l'ausilio delle alterazioni musicali ^ (su) e v (giù). "Detto in "musicalese", si tratta di una scala 24tet (toni equamente temperati) che incorpora al suo interno tutti i suoni dell'attuale sistema, per cui è garantita la salvaguardia dell'inestimabile patrimonio musicale composto fin qui. La proposta di una nuova scala - spiega Dalmonte -
dalla  rete
 si regge sul presupposto secondo cui: l'attuale sistema musicale è in piena fase di saturazione, per esaurimento delle combinazioni sonore ancora possibili tra quelle artisticamente significative. Insomma: il sistema tonale (o temperato che dir si voglia), per dirla grossolanamente, sta finendo". La proposta ha già avuto un riconoscimento significativo: è già inclusa in due elenchi internazionali, sia delle scale esistenti nel mondo (ormai più di duemila) e sia delle scale ventiquattresimali (un centinaio). Giancarlo Dalmonte ha insegnato per quarant'anni all'Enaip Sardegna, ente di formazione professionale delle Acli.
Ha esercitato l'attività di musicista, è stato componente del consiglio regionale dell'ordine dei giornalisti, in rappresentaza dei pubblicisti sardi. Attualmente in pensione, vive a Iglesias con la sua famiglia ed è addetto stampa di Amnesty International per la Sardegna. Il volume verrà presentato sabato 10 novembre alle 18 a cura dell'Arci di Iglesias nella sede della Società operaia di mutuo soccorso.


4 novembre celebrare o ricordare ? no ala retorica delle armi si a ricordo degli italiani mandati a macello


che palle  'sto spot per il  4  novembre  festa delle forze  armate  almeno fosse originale  invece  è    è una esatta  copia   di quello del 2008 (  che trovate sotto   visto che non sono riuscito a trovare  quello di quest'anno  )


Lo so che  con questo  post   m'attirerò l'odio  d'alcuni di voi   e   forse  perderò compagni  di strada  , ma   solo  purtroppo consapevole   che  la  solitudine   


  è il  rezzo da  pagare per chi va  in direzione  ostinata  e contraria ed  ha il coraggio di dire    sempre  quello che  si  pensa e  se si vuole  essere  liberi completamente  come    Ma liberté  sempre  di Georges Moustaki   (   versione  originale  dello  stesso autore ,   la versione italiana curata da Bruno Lauzi, grande cantautore genovese  ) 
Ora  , come credo  penseranno alcuni\e  di voi   leggendo o solo il titolo o  le prime righe   del post , Io non odio  , chi  ha  fatto la  scelta d'appartenere alle forze armate e di partire  come volontario  in guerra  nelle  (  pseudo ) missioni di pace   , ma  odio  l'istituzione e l'ideologia
  da   Francesco Guccini Dio è Morto
[....]  Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede in ciò che spesso han mascherato con la fede, nei miti eterni della patria o dell' eroe perchè è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, una politica che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto e un dio che è morto, nei campi di sterminio dio è morto, coi miti della razza dio è morto con gli odi di partito dio è morto...   [.... ]                          


che  trasmette  e i suoi rituali   celebratevi   e il ricordo  passivo \ fallace   e  momentaneo .
da  google alla  voce plutocratica  sicumera
Infatti  : <<  “ricordare non basta. Memoria è un ricordo "attivo" che vuole comprendere i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che  determinarono una storia, e sa rileggerle nel presente per capirne le "mutazioni" e le mimetizzazioni nelle forme nuove in cui quella stessa violenza torna e tornerà ad esercitarsi. Forme diverse sempre più evolute e sofisticate. E' dunque solo la Memoria a dare senso al proprio impegno per costruire un futuro in cui si possa sperare che quella violenza non torni a mostrarsi, con volti diversi ma la con medesime atrocità, per il nostro passivo ed ignaro consenso.
Perdere "la Memoria storica" ci rende estranei a noi stessi, incapaci di riconoscere le nostre radici, di capire il nostro presente, di costruire un qualsiasi futuro.” (  da  www.ritatria.it ) >> . Solo  cosi il ricordo  non   diventa    ,  lo so che  dico  sempre  la stessa  cosa  (  vedere  foto    a sinistra  ) . Ecco quindi   odio (  anche  se  , chi  è senza peccato scagli al prima pietra   , non ne  sono immune  )   i ricordi  forzati  cioè le  celebrazioni  che  durano  solo  una  giornata o al massimo   2\3  giorni è  via  o si ricorda  solo a metà -- vedere   il mio post   dell' anno scorso  sul  10 febbraio ---    per poi ritornare in soffitta ed  essere rispolverato per  l'anno prossimo  ) .
da
http://www.primaguerramondiale.it/grande-guerra/battaglia-di-caporetto.htm
Ora    sono sicuro  che  :    chi di voi mi conosce  da quando  sono online   sia  molti miei concittadini  silenziosi  nei commenti sul blog  , ma  molti attivi  nel commentare i post  d'essi  che  metto  su  facebook    o  a voce  quando  m'incontrano   .m i diranno :  << ma  come  cosi offendi la memoria della  nostra  patria e di chi  è morto  per  essa o  va   a morire  per  essa   .
Ma   soprattutto  dei  tuoi  parenti   >>  Mio nonno   e  suo  fratello che  andarono  in in Etiopia    1 2  come  amministratore ilo  primo   e  come militare il secondo  ) o    il  fratello  di  tua nonna  in quella di   Grecia come medico militare .,  o   come  uno zio di   tua madre morto a  17 anni   saltando su una mina  in quella   di  caporetto (  foto  sopra  a destra ) e  sepolto  se  non ricordo male ---  da  quanto  mi raccontava  mia nonna  materna   morta 2  anni  fa  al  96  anni --- nel sacrario (  foto  sotto   al  centro )  Redipuglia  

da  http://www.cimeetrincee.it/sacrari.htm


Io essendo  una  generazione di mezzo  (  cioè del  1976  )  ho  : 1  ) solo sentito parlare  di tale  vicende  da  nonni   e prozii\e  e  loro amici ., 2)  andavo a  tali manifestazioni   retoriche   sia per  far felice mio nonno  paterno  ., sia perchè , anche  se  : <<  Un declino dell'interesse nei confronti della ricorrenza si è avuto, come si accennava prima, con la derubricazione del 4 novembre a "festa mobile" a partire dal 1977 >> (  dalla  voce wikipediana giornata dell'unità nazionale  e delle forze  armate  )  ci  obbligava  la  scuola    , ero fra il 1982\3-1986\7 alle  elementari . Poi   direttamente  attraverso letture  personali     o si suggerimenti (  di cui trovate  traccia   nell'archivio  2004-2010    cioè  gli i post   dell'ex  splinder  chi non avesse  voglia  o tempo di cercare  , mi scriva  all'email del blog    e risponderò fornendo tutte le  informazioni   )  sia  da mio padre  ,   sia   di amici pacifisti  e non violenti  , insomma anarchici  e del  cattolicesimo  radicale  o  catto comunisti  , sono passato alla  contestazione  (  da non confondere  con l'odio  per chi  celebra  o ricorda  )   di tale  festa   come  espresso in  queste  righe  .
 Quindi si al ricordo perchè si attivi  sempre  bistrasciato   maltrattato da  sinistra  a destra  e viceversa  l'articolo 11  della nostra costituzione

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
   no  alle celebrazioni pompose  come   quelle  del  primo video  . Con tali soldi  che si risparmiano  con spot  simili   e le manifestazioni  militari come quelle del 2  giugno  e  del  4  novembre  (  che  si differenziano da una semplice   corona   ai vari sacrari e monumenti ai caduti  nei cimiteri  ) potrebbe risanare  l'ambiente  insalubre  ricco d'amianto e  d'uranio delle  ex basi militari   ereditate  dalla guerra  fredda  .
Con questo è tutto  buon ricordo a tutti\e

Pietro Sedda il designer, artista e tatuatore di fama mondiale racconta i suoi nuovi progetti

   Dopo  la  morte  nei  giorno scorsi  all'età  di  80 anni   di  Maurizio Fercioni ( foto al  centro    )  considerato il primo tatuat...