
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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4.11.12
3.11.12
Vicenza Baby-nuotatore rasato a zero “Punito come gli ebrei”
Non Aveva tutti i torti il caro e " compianto " ( perso per strada ) cofondatore del vecchio blog ( cdv.splinder.com ) Danny , alias Danilo Pilato che commentando la morte di Pantani scrisse un post critico sullo sporalla faccia dell'educazione spartana e del sacrificio
( qui la versione originale della sigla del serial in questione ) con o senza droghe e mezzi sintetici
Infatti leggete nell'articolo sotto da repubblica del 3\11\2012 a che cosa s'è arrivati . Posso capire , meglio , allontanamento \ la scissione del contratto , da parte degli istruttori della piscina o della squadra se << Non si impegnava >> ma da li a fare una cosa del genere non nè educativo nè formativo
“Rasato come un ebreo”la punizione dell’allenatore
VICENZA — «Ora ti rasiamo i capelli, come agli ebrei». È la minaccia shock che due insegnanti di nuoto hanno rivolto ad un baby-atleta vicentino di appena 11 anni. La colpa da espiare: non aver vinto la gara di nuoto cui aveva partecipato.
Una minaccia che si è tradotta in gesto vero e proprio, eseguito da un’atleta più anziana della comitiva. A denunciare l’episodio, avvenuto a maggio, i genitori del piccolo.
GLI hanno rasato i capelli, come agli ebrei. È l’accusa shock a tre istruttori di nuoto di Vicenza che avrebbero così punito un baby-atleta di appena 11 anni. La colpa da espiare: secondo alcuni non aver vinto la gara di nuoto a cui aveva partecipato,secondo altri non aver tenuto in ordine la propria stanza e aver commesso delle marachelle durante una trasferta a Locarno in Svizzera, dall’ 11 al 13 maggio scorso. La punizione sarebbe stata eseguita da un’atleta più anziana della comitiva. A denunciare l’episodio,che sarebbe avvenuto durante una meeting internazionale di nuoto, i genitori del piccolo che dopo la trasferta hanno visto tornare loro figlio completamente rasato, con una croce di capelli disegnata in cima alla testa.
L’undicenne ha spiegato di essere stato punito in questo modo dal responsabile degli allenatori, un uomo di 52 anni, e dalla sua vice di 28, i quali avrebbero poi assegnato l’esecuzione materiale della “lezione” a un’atleta più anziana.
Partendo dall’esposto dei genitori, ora la Procura sta indagando per abuso di mezzi correzione e i tre al centro delle accuse saranno ascoltati dai magistrati il prossimo 8 novembre. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il taglio dei capelli sarebbe stato minacciato, ma non attuato, anche nei confronti di un secondo ragazzino della stessa età, i cui familiari hanno a loro volta presentato denuncia. Il piccolo avrebbe evitato la punizione solo perché i genitori presenti a Locarno lo hanno allontanato dalle competizioni. «Abbiamo stabilito immediatamente di sospendere cautelativamente i due istruttori — spiega il responsabile della società di nuoto vicentina — . Lo abbiamo fatto per difendere i bambini e dar modo agli allenatori di spiegare le proprie ragioni nelle sedi opportune».
I maestri di nuoto si sono giustificati sostenendo che è abitudine rasare i capelli in occasione delle gare, che altri bambini lo avevano già fatto, e che la croce disegnata sulla testa del piccolo rappresentava solo il simbolo della Svizzera, senza alcun riferimento antisemita.
Tant'è , dicono, che in altre trasferte avevano fatto disegnare stelle o bandiere sul capo dei bambini, a seconda del Paese in cui gareggiavano. Una versione che nell'interrogatorio del prossimo 8 novembre dovrà convincere i magistrati. E in-
tanto arrivano le prime reazioni. Lo stesso responsabile della società sportiva ha ammesso: «Se la dinamica si rivelasse come hanno esposto i genitori, si tratterebbe di una cosa che si allontana totalmente dai valori sportivi che professiamo».Più duro il commento del sindaco della cittadina in provincia di Vicenza in cui è accaduto l’episodio: «La società di nuoto ha fatto bene ad allontanare i tre perché la punizione scelta è assolutamente poco felice».
Sulla vicenda indaga la squadra mobile di Vicenza, che però tiene il massimo riserbo considerata la giovane età dei protagonisti.
2.11.12
E le Pussy? di matteo tassinari
Preghiera Punk
Considerato
il messaggio, il luogo, la "follia" provocatoria del gesto di 3 ragazze
contro una dittatura potente e feroce come il freddo dei Gulag,
ritengo questa la foto più bella della storia del Rock
E le Pussy Riot?
di Matteo Tassinari
Ricordate le Pussy Riot? Quel folle quanto curioso ed eccentrico trio punk geniale tutto al femminile incarcerato per
"teppismo motivato da odio religioso" per una imprudente performance anti-Putin
nella cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, la chiesa che fu teatro della canonizzazione dell'ultimo Zar e della sua famiglia, la culla della divina liturgia Ortodossa? Eravamo rimasti all'incirca a questo punto: ora diventa vincolante non lasciarle sole, scrivere
di loro, parlarne, bypassare loro notizie al mondo, le loro foto,
chiedere, cercare in rete, anche i siti esteri, affinché non subiscano
torture, sevizie o maltrattamenti di cui i Servizi dell'ex Armata
sovietica, tanto i livelli sono ancora quelli, meno rumorosi ma forse
più feroci e capaci di una volta. Maria Aliokhina e Nadia Tolokonnikova, le due componenti della band punk Pussy Riot,
sono state condannate a due anni di carcere per aver fatto un paio di
salti a suon di musica nella cattedrale di Mosca ed aver pregato la Madonna di
liberare il loro Paese dal tiranno Putin, sono state trasferite in due
differenti colonie penali lontano da Mosca, famiglie, figli. Isolate,
almeno due di loro.
Dicevamo di non dimenticarci di loro
Ora, non lasciamole sole
Scrissi così quando
capitò il fatto, perché sentivo che
sarebbe accaduto, si sarebbe avverato. Ora, due di loro, sono in carceri
di
massima sicurezza o "colonie", come le chiamano qui, ma sempre gulag
rimangono. Per creare distanza, strappare fisicamente da ogni contesto
sociale e
pubblico i soggetti ritenuti scomodi ai potentati dello Zar degli Zar,
Vladimir
Putin. Luoghi spettrali, che nulla di diverso hanno dai campi di
sterminio
nazisti, stesso sangue immolato all'altare del dio guerra, stesso fluido
che
determina ogni nostra azione o pensiero. Stessi posti di tortura, dove
spruzzano quando meno te l'aspetti il peperoncino negli occhi, ti
schiacciano
le dita nei cassetti, il panno bagnato in bocca a testa in giù in modo
di
scatenare l'istinto-panico provando la sensazione di annegare e le
torture più
disumane che non conosciamo e che preferiamo non conoscere. Per ora, le
tre
giovani attiviste hanno conquistato la scena internazionale e sono
diventate
famose in tutti i paesi dell’occidente, il simbolo della protesta contro
un
regime soft con le unghie affilate come quelle di una tigre di Владимир
Владимиров, meglio noto come Vladimir Vladimirovich Putin.
Se questo è un uomo
Reset. Nella canzone, le Pussy Riot,
hanno invocato il nome della Vergine Maria, esortandola a liberarle dal
primo ministro russo Vladimir Putin e di diventare un femminista. Hanno
usato, certamente, un linguaggio crudo e originalissimo per attaccare
Putin e Kirill I, patriarca di Mosca e della chiesa Ortodossa russa,
denunciando e
descritto gli stretti "legami" tra KGB e la chiesa russa. I crescenti legami tra Stato e Chiesa, sono stati un
bersaglio di critiche e proteste da parte di molti attivisti. Il Patriarca russo Kirill , aveva
apertamente sostenuto Putin nella rielezione del 2012 al Cremlino. Dopo lo spettacolo in cattedrale, le Pussy Riot dissero: "In Russia, succede che la chiesa possa diventare un'arma sporca in campagna elettorale".
Parole che, nella loro, audacia stravagante e disperata rabbia, non
devono essere piaciute ai due uomini più potenti in Russia:
Putin-Kirill. Intanto il Movimento Pussy Riot cresce e Mosca rimane il centro di vari posti dove si ritrovano Pussy Riot e simpatizzanti. L'80% sono tutte donne molto giovani e laureate ed espertissime di comunicazione multimediale. Il
14 dicembre 2011, per dirne semplicemente una, un gruppo s'è esibito in
cima ad un garage vicino al centro di detenzione di un carcere, il
"Mosca n°1", dove molti degli attivisti dell'opposizione erano detenuti
tra i prigionieri. Performance riuscitissima, e applaudita dai
prigionieri che da dentro sbattevano tutto ciò che era di metallo, dalle
sbarre delle finestre al metallo che c'è in una cella.
Le pulzelle della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca
che hanno pregato la Madonna che si porti via Putin in solfeggio Punk-Rock
Katia forse si può "rieducare"
Ekaterina Samutsevich, 30 anni è l'unica ad essere stata
scarcerata con la libertà condizionata. La giuria ha accolto le parole della
difesa che sostenevano che Ekaterina avesse partecipato marginalmente alla
performance rispetto alle altre donne, in quanto impedita dalle guardie stesse
intervenute sul posto. Inoltre, non so attraverso quali parametri, i giudici
hanno ritenuto che Ekaterina può essere "rieducata" se non commetterà
altri reati nel frattempo, anche ha ascoltato la lettura della sentenza con il
pugno chiuso alzato in segno di solidarietà con le altre due Pussy Riot
condannate. Probabilmente Ekaterina non ce l'ha fatta e il "No Pasaran"
non è riuscita a portarlo in fondo e le limitazioni mortali che la Siberia
emana
nell'immaginario storico russo e non solo, è qualcosa di devastante,
manicomiale, farebbe paura fottuta a chiunque. E in ogni caso, senza
sapere ancora come siano andate di preciso le cose, è solo bene che Ekaterina non sia in una "colonia" infame siberiana.
Nadia Tolokonnikova, considerata la stratega del gruppo, mentre parte per Perm in Siberia situata sul fiume glaciale Kama ai piedi dei monti Urali
Nadia e Maria in Siberia
Per le altre due movimentiste, sono
stati confermati i due anni di carcere richiesti dall'accusa. Alla
lettura
della sentenza Nadia e Maria sono rimaste impassibili e non hanno
dimostrato di non nutrire alcun rancore contro Katia, che ha ascoltato
la sentenza. Le Pussy Riot (per le quali gran parte dello star-system mondiale, dai Red Hot Chili
Peppers alla Ciccone dagli Abruzzi, s'è mobilitato assieme al campione del mondo di scacchi Gary Kasparov) avevano chiesto scusa ai fedeli della Chiesa
Ortodossa, senza però mai pentirsi del loro gesto, in quanto "l'azione è di stampo politico ed esclusivamente contro Putin, come era stato chiesto loro dalla Chiesa
stessa, senza che questa si degnasse di ascoltare le donne". Per questa ragione Maria Aliokhina, studente di quarto anno presso l'Istituto "Giornalismo e Scrittura Creativa" di Mosca e Nadia Tolokonnikova, che Amnesty International l'ha definita "una prigioniera di coscienza a causa della "gravità della risposte giuridiche delle autorità russe" è quella più esposta e nel centro del mirino di ogni milizia russa. Le due
componenti della band punk femminista Pussy Riot condannate a due anni di
carcere, sono state trasferite in due differenti
colonie penali lontano da Mosca, lontano dalla loro casa, dai loro mariti, dai loro figli. Maria sarà prigioniera in una colonia penale di cui non si sa ancora nulla. Nadia è già stata spedita in Siberia a 2mila chilometri da Mosca, reclusa in una colonia definita dalle altre Pussy Riot, visto
che ormai è un movimento di migliaia di donne molto giovani, la più
dura delle colonie, non si chiamano più gulag, ancora attive.
Perm, in Siberia, Colonia abbandonata. In realtà è solo
Propaganda per dire che in Russia i Gulag non ci sono più
L'infinito cosmo siberiano
Si, la più dura, considerati i tanti morti dissidenti dal
governo Centrale del Pcus morti nel vento e nel gelo del silenzio siberiano. Forse
ce l'hanno così tanto con Nadia perché è così bella e intelligente, speriamo che non le
tolgano intelligenza e bellezza. Condannate, giovani madri, con un'accusa
ridicola, beffarda per quanto miserabile nel suo caustico e corrosivo
significato storico che si cerca di passare alla sinfonia di regime: “teppismo motivato da
odio religioso”.
Mi chiedo cosa dovremmo scrivere allora di tutti i preti, suore, al
chiuso di seminari pedofili sparsi nel mondo? Adolescenti vittime di
soprusi e vessazioni sessuali? Che dovremmo dire del
padre messicano Marcial Maciel Degollado, potentissimo prelato del
Vaticano negli anni '80 e intimamente amico di molti cardinali tutt'ora
in servizio al fianco del Papa e fondatore di Regnum
Christi, ma anche stupratore seriale di tanti minori, relazioni
mantenute con almeno due donne, da cui ha avuto sei figli che ha
violentato e morfinomane? Per questo ritengo sia utile che ci sia
un'equità davvero imparziale e che non conosciamo. Dura, ma molto più
dolce in quanto totalizzante ed eterno. Vera, poiché è l'origine di
tutto, al punto che noi umani non siamo in grado di percepire. Ora ci
spaccherebbe il cuore. Un amore così immacolato capace di perdonare ciò
che è macchia, non lo reggeremmo.
*Il vero orrore*
Odio religioso? Semmai,
odio politico! L’odio
religioso spinge i terroristi a incendiare le chiese o a farle saltare
in
aria, magari assieme ai fedeli in preghiera dentro e non ad andarci a
danzare dentro.
Si può parlare invece senz'altro di vera crudeltà da parte di chi ha
avuto il
coraggio di dare tanta sofferenza a due giovani donne e ai loro
familiari.
Una sanzione pecuniaria sarebbe stata una giusta pena, al limite, ma non
carcere, basta con gli individui rinchiusi senza sapere di preciso
dove, come, perché e fino a quando. La crudele condanna alle tre
ragazze,
secondo la veterana e attivista per i diritti umani Lyudmila Alexeyeva, è “una misura
deterrente” per intimidire il movimento d’opposizione delle Pussy Riot,
molto prolifico a Mosca e anche nei paesi limitrofi, grazie a questi
movimenti di attiviste e alla Rete. Spesso sono composte solo da donne
che non accettano di subire inerme la spudoratezza di un uomo che con i
dittatori dell'Unione Sovietica o Pcus, non ha nulla di diverso l'ex
presidente del Kgb ora primo ministero della Federazione Russa. "L’offesa alla religione
è solo un pretesto. La ragione vera è l’intolleranza dei potenti verso coloro che amano la libertà e
la giustizia" conclude in un articolo Lyudmila Alexeyeva.
Il bel Movimento Pussy Riot mentre manifesta a Mosca
Video sui maltrattamenti delle polizia russa contro attivisti e Kasparov
L'ultima mossa di Garry
Il campione del mondo
di scacchi Garry Kasparov, da sempre, è un attivista contro Putin e non
perde occasione per denunciare le violazioni perpetue del presidente
russo contro la popolazione. Fuori dal Tribunale, oltre a lui, c’erano
almeno 3mila persone che protestavano contro la sentenza di condanna
emessa contro la banda femminile Punk Rock. Tra i manifestanti, gli
arrestati sono 30, tra cui Kasparov. La polizia ha presentato un esposto
assicurando che un giovane agente è stato morso proprio dal genio
storico dello Scacco e che ha avuto necessità di ricevere cure mediche.
Tuttavia esiste un video, che anche per questa volta dovrebbe servire a
scagionare Kasparov e che mostra come di fatto Kasparov sia stato
vittima dell’aggressività della polizia russa. Ora occorrerà attendere
la conclusione delle indagini e capire se anche per lui il Tribunale
russo stabilirà un esemplare sentenza di condanna. L'impressione è che
questa volta Putin si voglia togliere un sassolino dalla scarpa che lo
tallona da diverso tempo. L'occasione gli è propizia.
Io ho mosso, forza, ora tocca a te
sono geograficamente del centro italia ma geograficamente e culturalmente mi sento del sud
per
denominazione istat noi sardi dovremo essere del centro italia , ma
io mi sento del sud perchè in sardegna abbiamo ( anche se sono
quasi scomparse e rimaste solo a folkore ) antiche tradizioni ed
usanze come quelle del sud citate in questa stupenda canzone di un altro artigiano di parole della canzone italiana
Una battuta sbagliata di quel 2 novembre 1975 di Leonardo Pisani
Non riuscendo a trovare le parole per celebrare il 37 anni di questo evento lascio che a farlo sia questo scritto del mio contatto di facebook pubblicata da Leonardo Pisani il giorno Venerdì 2 novembre 2012 alle ore 8.32
Una battuta sbagliata, avevo poco più di 6 anni quel 2 novembre del 1975. Sembra preistoria, la tv era la paleotelevisione alla Eco, due canali, i programmi iniziavano tardi e finivano prestoe la sera si andava a letto con carosello. Vivevamo in 5 in una casa a confine del mio quartiere natio “Lu Suritiedde” e quello medievale “Gret a rocc” : una camera da letto comune dove dormivamo tutti, compreso mia sorella di un anno.Si andava a scuola con il grembiule blue e fiocco rosso, le caramelle golia sostavano una lira, il gelato solo di domenica e l’arcobaleno era il più gettonato. I più“ricchi” semmai compravano il camillino oppure la coppa rica all’amarena.
Era il tempo dei ciccio polenta, di patatine in busta, del superga o super santos, di Domenica In e delle lezioni di inglese in Tv, di Belfagor e di Gamma quei bei sceneggiati che non trasmettono più.
I giocattoli quasi inesistenti, ma bastava un pallone di pezza per diventare Rivera o Mazzola, un barattolo per giocare a lu scatiliedde, una specie di nascondino aviglianese, e poi cerbottane con le canne di plastica da elettricista. Quando eravamo fortunati ci costruivamo i “carruozzi” o qualche capann rubando materiale edilizio con la finta disattenzione dei muratori. Altri tempi, forse bei tempi.
Ma quella battuta sbagliata degna della cattiveria dei bambini me la ricordo, appena sentita la nostzia al telegiornale perchè mia madre mi mise un ceffone, anzi alla aviglianese nu “scurzone nand a gret ” in faccia – una veloce doppietta- e le parole :” nun s’ pazzeja cu chi more”. Da bimbo impertinente e vivace conoscevo quel nome, ma non sapevo ancora il valore della vita e della morte. Ora lo conosco e capisco quello schiaffo educativo. Era il 2 novembre e il telegiornale lento, con mezzo busto e studio in bianco e nero diede l’annuncio della atroce morte di Pier Paolo Pasolini.Una battuta sbagliata ed una storia sbagliata come cantava “l’artigiano delle parole”.
1.11.12
patria e radici
continuando il discorso del post precedente sul 4 novembre , non è assolutamente vero che io odio il mio paese ecco la mia concezione di patria
versione degli "Stornelli d'esilio" di Pietro Gori, interpretata da Franco Trincale nel vinile "Canti per la libertà".
Dedicato di cuore a tutti i VERI anarchici.
le altre due non abbiano bisogna di spiegazione e presentazione , ma comunque trovate qui qualcosa
invece riprendo il tema delle radici gia trattato nei post precedenti di questo blog lascio la parola a Gianluca Medas e ad un pezzo del suo spettacolo tenuto a tempio al festival dei sapori ( 15-21 ottobre 2012 ) vedere post precedenti .
Gianluca Medas -- voce narrante
Andrea Congia -- chitarra classica
È un'alleanza stretta da tempo immemore quella dell'uomo con il Vino, e in omaggio per celebrare la storia dello squisito nettare: Lunedì 15 Ottobre, alle ore 19:00, Gianluca Medas ha raccontato di quando Dioniso danzava sulla terra rivelando ai mortali il segreto dell'inebriante bevanda .Nel
Reading letterario si è parlato della Storia del Vino, dietro la quale sono ( cosi come tutti gli antichi
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| da http://sardegna-del-sud.mondodelgusto.it/ in particolare qui dovete trovate maggiori news su tali collana |
sapori e mestieri raccolti il lavoro e la cultura dell'uomo, proponendo la rievocazione dei miti e delle leggende che riguardano questa tradizione e appoggiandosi all'accompagnamento musicale della chitarra classica di Andrea Congia.
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| dalla rete |
Un Racconto che si arrampica su per i tralci arricciolati, seguendo la sinuosa curva degli acini per tuffarsi nelle fini nervature delle foglie a cuore: una storia che nasce nella notte dei tempi e che rivela come la preziosa coltivazione della Vite, in Sardegna, abbia preceduto persino l'arrivo dei fenici. Bevanda euforizzante, avvolgente, inebriante, il Vino rinvigorisce l'uomo, educandolo alla moderazione: chi voglia realmente possedere lo spirito di questa bevanda divina, sentiero che apre all'uomo la strada al rapimento estatico, non può concedersi eccessi, pena la perdizione e lo smarrimento.
Il Mito, le Leggende, gli Dèi: echi di un mondo antico raccolti e raccontati da Gianluca Medas per riscoprire un sapore e un profumo della nostra Terra, l'aroma di un patto millenario sancito con la Natura rievocato in una Storia accompagnata dal suono di una chitarra stuzzicata dal tocco di Andrea Congia.
Musica proposte, ecco l’ottava nota Una scala innovativa: un libro di Giancarlo Dalmonte, prefazione di Paolo Fresu
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| da facebook |
Questa proposta di cui trovate sotto ) potrebbe , essere un rinnovamento , uno svecchiamento alla musica , cosi s'eviterebbero plagi o rassomiglianze troppo marcate tra melodie e componimenti musicali . Questo almeno da quel poco che ne capisco sia : per il miei problemi uditivi ., da quel poco che ho studiato d'educazione musicale alle medie e non riuscendo a legare con il primo ( cioè fino alla II media ) e avendo un cane magari preparata certo , ma dal carattere repressivo ( in terza media ) ., 2) dall'amicizia , come amici di greffa due musicisti di cui uno anche di chitarra ., 3) come parente d'intrattura ( è marito della cugina in 1 di mio padre ) un insegnante di musica nonché uno degli organizzatori del festival time jazz .
dalla nuova sardegna del 22\10\2012
Musica proposte, ecco l’ottava nota
Una scala innovativa: un libro di Giancarlo Dalmonte, prefazione di Paolo Fresu
di Giampaolo Meloni
ORISTANO . È possibile ipotizzare una nuovo sistema tonale e contribuire almeno alla ricerca di note finora non esplorate? Sì, risponde Giancarlo Dalmonte nel saggio "L'ottava nota", da pochi giorni in distribuzione nelle librerie italiane, pubblicato dall'editrice Pendragon di Bologna nella collana "Studi e Ricerche" del proprio catalogo di saggistica. Il volume si avvale della presentazione scritta dal musicista sardo Paolo Fresu. Il jazzista ha scritto che il libro è "talmente lucido e profondo da diventare un saggio a 360° nella storia della musica e della fisica acustica, senza mai tralasciare l'aspetto emozionale dell'arte dei suoni che Giancarlo Dalmonte, da musicista appassionato, affronta con trasporto". Il musicista Giancarlo Dalmonte, 71 anni, di Iglesias, pensionato, ex insegnante e giornalista, propone una nuova scala musicale a 8 note e 24 quarti di tono. Propone che l'ottava nota si chiami NU (come le prime due lettere della parola "nuova") e che sia collocata tra il Sol e il La. Ottiene i 24 quarti di tono con l'ausilio delle alterazioni musicali ^ (su) e v (giù). "Detto in "musicalese", si tratta di una scala 24tet (toni equamente temperati) che incorpora al suo interno tutti i suoni dell'attuale sistema, per cui è garantita la salvaguardia dell'inestimabile patrimonio musicale composto fin qui. La proposta di una nuova scala - spiega Dalmonte -
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| dalla rete |
si regge sul presupposto secondo cui: l'attuale sistema musicale è in piena fase di saturazione, per esaurimento delle combinazioni sonore ancora possibili tra quelle artisticamente significative. Insomma: il sistema tonale (o temperato che dir si voglia), per dirla grossolanamente, sta finendo". La proposta ha già avuto un riconoscimento significativo: è già inclusa in due elenchi internazionali, sia delle scale esistenti nel mondo (ormai più di duemila) e sia delle scale ventiquattresimali (un centinaio). Giancarlo Dalmonte ha insegnato per quarant'anni all'Enaip Sardegna, ente di formazione professionale delle Acli.
Ha esercitato l'attività di musicista, è stato componente del consiglio regionale dell'ordine dei giornalisti, in rappresentaza dei pubblicisti sardi. Attualmente in pensione, vive a Iglesias con la sua famiglia ed è addetto stampa di Amnesty International per la Sardegna. Il volume verrà presentato sabato 10 novembre alle 18 a cura dell'Arci di Iglesias nella sede della Società operaia di mutuo soccorso.
Ha esercitato l'attività di musicista, è stato componente del consiglio regionale dell'ordine dei giornalisti, in rappresentaza dei pubblicisti sardi. Attualmente in pensione, vive a Iglesias con la sua famiglia ed è addetto stampa di Amnesty International per la Sardegna. Il volume verrà presentato sabato 10 novembre alle 18 a cura dell'Arci di Iglesias nella sede della Società operaia di mutuo soccorso.
4 novembre celebrare o ricordare ? no ala retorica delle armi si a ricordo degli italiani mandati a macello
che palle 'sto spot per il 4 novembre festa delle forze armate almeno fosse originale invece è è una esatta copia di quello del 2008 ( che trovate sotto visto che non sono riuscito a trovare quello di quest'anno )
Lo so che con questo post m'attirerò l'odio d'alcuni di voi e forse perderò compagni di strada , ma solo purtroppo consapevole che la solitudine
è il rezzo da pagare per chi va in direzione ostinata e contraria ed ha il coraggio di dire sempre quello che si pensa e se si vuole essere liberi completamente come Ma liberté sempre di Georges Moustaki ( versione originale dello stesso autore , la versione italiana curata da Bruno Lauzi, grande cantautore genovese )
Ora , come credo penseranno alcuni\e di voi leggendo o solo il titolo o le prime righe del post , Io non odio , chi ha fatto la scelta d'appartenere alle forze armate e di partire come volontario in guerra nelle ( pseudo ) missioni di pace , ma odio l'istituzione e l'ideologia
da Francesco Guccini Dio è Morto[....] Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede in ciò che spesso han mascherato con la fede, nei miti eterni della patria o dell' eroe perchè è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, una politica che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto e un dio che è morto, nei campi di sterminio dio è morto, coi miti della razza dio è morto con gli odi di partito dio è morto... [.... ]
che trasmette e i suoi rituali celebratevi e il ricordo passivo \ fallace e momentaneo .
![]() |
| da google alla voce plutocratica sicumera |
Infatti : << “ricordare non basta. Memoria è un ricordo "attivo" che vuole comprendere i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che determinarono una storia, e sa rileggerle nel presente per capirne le "mutazioni" e le mimetizzazioni nelle forme nuove in cui quella stessa violenza torna e tornerà ad esercitarsi. Forme diverse sempre più evolute e sofisticate. E' dunque solo la Memoria a dare senso al proprio impegno per costruire un futuro in cui si possa sperare che quella violenza non torni a mostrarsi, con volti diversi ma la con medesime atrocità, per il nostro passivo ed ignaro consenso.
Perdere "la Memoria storica" ci rende estranei a noi stessi, incapaci di riconoscere le nostre radici, di capire il nostro presente, di costruire un qualsiasi futuro.” ( da www.ritatria.it ) >> . Solo cosi il ricordo non diventa , lo so che dico sempre la stessa cosa ( vedere foto a sinistra ) . Ecco quindi odio ( anche se , chi è senza peccato scagli al prima pietra , non ne sono immune ) i ricordi forzati cioè le celebrazioni che durano solo una giornata o al massimo 2\3 giorni è via o si ricorda solo a metà -- vedere il mio post dell' anno scorso sul 10 febbraio --- per poi ritornare in soffitta ed essere rispolverato per l'anno prossimo ) .
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| da http://www.primaguerramondiale.it/grande-guerra/battaglia-di-caporetto.htm |
Ora sono sicuro che : chi di voi mi conosce da quando sono online sia molti miei concittadini silenziosi nei commenti sul blog , ma molti attivi nel commentare i post d'essi che metto su facebook o a voce quando m'incontrano .m i diranno : << ma come cosi offendi la memoria della nostra patria e di chi è morto per essa o va a morire per essa .
Ma soprattutto dei tuoi parenti >> Mio nonno e suo fratello che andarono in in Etiopia 1 2 come amministratore ilo primo e come militare il secondo ) o il fratello di tua nonna in quella di Grecia come medico militare ., o come uno zio di tua madre morto a 17 anni saltando su una mina in quella di caporetto ( foto sopra a destra ) e sepolto se non ricordo male --- da quanto mi raccontava mia nonna materna morta 2 anni fa al 96 anni --- nel sacrario ( foto sotto al centro ) Redipuglia
Ma soprattutto dei tuoi parenti >> Mio nonno e suo fratello che andarono in in Etiopia 1 2 come amministratore ilo primo e come militare il secondo ) o il fratello di tua nonna in quella di Grecia come medico militare ., o come uno zio di tua madre morto a 17 anni saltando su una mina in quella di caporetto ( foto sopra a destra ) e sepolto se non ricordo male --- da quanto mi raccontava mia nonna materna morta 2 anni fa al 96 anni --- nel sacrario ( foto sotto al centro ) Redipuglia
![]() |
| da http://www.cimeetrincee.it/sacrari.htm |
Io essendo una generazione di mezzo ( cioè del 1976 ) ho : 1 ) solo sentito parlare di tale vicende da nonni e prozii\e e loro amici ., 2) andavo a tali manifestazioni retoriche sia per far felice mio nonno paterno ., sia perchè , anche se : << Un declino dell'interesse nei confronti della ricorrenza si è avuto, come si accennava prima, con la derubricazione del 4 novembre a "festa mobile" a partire dal 1977 >> ( dalla voce wikipediana giornata dell'unità nazionale e delle forze armate ) ci obbligava la scuola , ero fra il 1982\3-1986\7 alle elementari . Poi direttamente attraverso letture personali o si suggerimenti ( di cui trovate traccia nell'archivio 2004-2010 cioè gli i post dell'ex splinder chi non avesse voglia o tempo di cercare , mi scriva all'email del blog e risponderò fornendo tutte le informazioni ) sia da mio padre , sia di amici pacifisti e non violenti , insomma anarchici e del cattolicesimo radicale o catto comunisti , sono passato alla contestazione ( da non confondere con l'odio per chi celebra o ricorda ) di tale festa come espresso in queste righe .
Quindi si al ricordo perchè si attivi sempre
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
no alle celebrazioni pompose come quelle del primo video . Con tali soldi che si risparmiano con spot simili e le manifestazioni militari come quelle del 2 giugno e del 4 novembre ( che si differenziano da una semplice corona ai vari sacrari e monumenti ai caduti nei cimiteri ) potrebbe risanare l'ambiente insalubre ricco d'amianto e d'uranio delle ex basi militari ereditate dalla guerra fredda .
Con questo è tutto buon ricordo a tutti\e
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...















