18.12.12

"Troppi porno, non ricordo più nulla": i film hard danneggiano la memoria


In sottofondo   Riders on the storm  ( The Doors ) 


Gli  articoli  che trovate  sotto  è un motivo in più  per  smettere e  continuare  (   cado  e mi rialzo  )   la mia  quasi 30   visione   di fumetti , racconti  , fotoromanzi  ,  vhs  , dvd  ,   internet   (  vedere  archivio  blog  per   ulteriori dettagli  )  . Tanto ormai salvo rare  eccezioni  i fotoromanzi e  i film  sono tutti uguali  con il  soliti  stereotipi \  luoghi comuni    :   la donna  vogliosa  di  ....   sesso   o l'uomo  arrapato  \  infoiato   che  vuole   ......   avere  un rapporto   a  tutti i  costi  , ecc spiegati   bene    spiegati bene nella  parodia  kubrick una storia porno  ( vedere  post  precedenti  ) .
Quindi  Meglio un po'  si sano erotismo ( se  capita ) o nel caso  si debba  ricorrere  all'auto erotismo  


una  sega  fatta  con la  fantasia  e  più  lunga  che   una  breve  ed  effimera \  frustante  fatta senza  l'ausilio  e  l'aiuto  di  pornografia  esplicita per  poi  e questo il passo successivo da  fare  un po'  difficile  e pressoché impossibile   visto che siamo  bombardati  da immagini sensuali  ovunque  in  : tv , stampa ,  internet  , ecc ( vedere il documentario il corpo  delle donne ) non ricorrere  neppure  a  quelle   . 

  da  repubblica online del 18 dicembre 2012)

Uno studio rivela che che guardare immagini pornografiche su internet può indebolire la nostra capacità di ricordare le cose. Secondo gli scienziati esiste un legame tra la dipendenza da sesso virtuale e la tendenza a dimenticare di dormire, perdere appuntamenti importanti e trascurare le relazioni personali

di SARA FICOCELLI
LA PORNOGRAFIA di una volta è fatta di ricordi. Che portano a un'Italia che non c'è più. I video proibiti si consumavano a casa con le cassette VHS o aspettando la programmazione notturna di qualche emittente locale. Un passato in cui le pornodive erano soprattutto dive e qualcuna diventava anche parlamentare. Oggi le cose sono molto cambiate e si seguono ispirazioni decisamente più fredde, virtuali. La pornografia si diffonde per lo più tramite internet e il consumo è accessibile a tutti, in qualunque momento, da qualunque postazione, gratuitamente, con un click.? Tanta facilità e tanta abbondanza hanno moltiplicato in modo esponenziale il numero degli utenti nel mondo, tanto che, secondo l'ultima indagine di ExtremeTech, il mercato del porno su internet è l'unico che non conosce crisi. Ma anche questo settore, a quanto pare, ha il suo tallone d'Achille.
Secondo una ricerca tedesca pubblicata sul "Journal of sex research", il punto debole del consumo spasmodico di materiale pornografico tramite web è la memoria. Quella di chi consuma. Per capirlo gli scienziati hanno analizzato come l'area cerebrale deputata a immagazzinare informazioni reagisca alla visione di immagini sessuali, concludendo che guardare immagini porno su internet può danneggiare e indebolire la capacità di ricordare le cose.? Nell'esperimento gli studiosi hanno preso un campione di maschi eterosessuali di 26 anni d'età, mostrando ad ognuno una serie di immagini, alcune pornografiche, altre non sessuali, e chiedendo loro di rispondere se l'immagine che stavano vedendo era la stessa che avevano visto prima. Il risultato è stato che ricordavano nell'80 % dei casi le immagini non sessuali, contro il 67% di quelle porno, su cui facevano più fatica.?
Secondo gli scienziati questi dati servirebbero a provare il legame tra la dipendenza da pornografia virtuale e la tendenza a dimenticare di dormire, perdere appuntamenti importanti e trascurare le relazioni personali. "L'eccitazione sessuale - spiega Christian Laier dell'università di Duisburg-Essen, autore dello studio - e il suo impatto sui processi cognitivi potrebbe spiegare parte di questi effetti negativi".? Laier e colleghi precisano che la ricerca si trova solo al primo step e che le conclusioni dovranno essere verificate e confrontate con ulteriori analisi, condotte su campioni diversi sia dal punto di vista del genere che dell'orientamento sessuale.
La notizia segue di pochi mesi un'altra altrettanto curiosa, questa volta partita dalla principale emittente televisiva statale cinese, la CCTV, che lo scorso maggio ha mandato in onda l'intervista ad uno studente che garantiva di aver visto un proprio collega perdere progressivamente la memoria a forza di guardare i porno online. 
Ma i problemi per i pornonauti non sembrano finire qui. Secondo una ricerca dell'Università di Padova, tra i giovani che fanno un uso massiccio di pornografia in rete, uno su quattro rischia anche il calo del desiderio sessuale e l'eiaculazione precoce. "I ragazzi di oggi - spiega l'andrologo Carlo Foresta, autore dello studio e presidente della Società di andrologia e medicina della sessualità - rappresentano la prima generazione che ha avuto un'esperienza di sessualità diversa dalle generazioni precedenti: internet, web cam, chat e immagini hanno creato una nuova forma di comunicazione sessuale che interessa in un mese oltre 800 mila minorenni. Questa esperienza dà un imprinting privo di riscontri reali e costruisce una sessualità mediatica ed istintiva che non tiene conto della sensorialità oltre che dell'affettività".
Dai dati emerge inoltre che più del 12% del campione di giovani non cerca rapporti reali. Il 25% ha infatti dichiarato di soffrire di riduzione dell'interesse reale ed eiaculazione precoce e questo, spiega Foresta, accade perché l'eiaculazione si manifesta nei tempi dei filmati, che generalmente in internet si riassumono in pochi minuti.
Secondo la Società Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive (S. I. I. Pa. C.), gli elementi che possono favorire lo sviluppo della cyber-porn addiction, quali psicopatologie pre-esistenti (depressione, disturbi ossessivo - compulsivi, ecc.), condotte rischiose (eccessivo consumo, riduzione delle esperienze di vita e di relazioni "reali") ed eventi di vita sfavorevoli (portando a problemi lavorativi, familiari, amicali, ecc.), sono accentuati dalle caratteristiche della rete, ovvero anonimato ed estrema facilità nell'accedere ai servizi. Gli esperti spiegano che la ricerca compulsiva del piacere attraverso l'autoerotismo può portare alla diminuzione del desiderio verso il proprio partner e all'incapacità di condurre a termine un rapporto sessuale nella realtà, favorendo la tendenza a considerare le persone dell'altro sesso esclusivamente come "corpi pornografici". Il dipendente ha insomma grosse difficoltà a vivere nella dimensione reale, a concentrarsi sul lavoro, a instaurare rapporti di amore e amicizia, e quindi anche a ricordare le cose, finendo col perdere non solo la memoria ma anche la fiducia in se stesso.


LO STUDIO
"Ecco perché la dipendenza sessuale
va riconosciuta come disturbo mentale"
Un gruppo di ricerca dell'Ucla di Los Angeles ha individuato condizioni, sintomi ed effetti ricorrenti in tutti i casi di ipersessualità. "Sul piano scientifico ci sono prove sufficienti per inserirla nell'elenco delle malattie psichiche"
                                                              di IRMA D'ARIA


 La dipendenza sessuale come un vero e proprio disturbo psichico. Fino ad ora gli psichiatri sono stati riluttanti a considerare la sex addiction come un disturbo del comportamento a causa delle scarse evidenze scientifiche. Ma ora un nuovo studio condotto da un team della University of California di Los Angeles (Ucla) ha testato una serie di criteri per definire e quindi diagnosticare questo disturbo. Rory Reid, ricercatore e docente di psichiatria presso il Semel Institute of Neuroscience and Human Behavior della Ucla, ha guidato un team di psichiatri, psicologi, terapisti di coppia ed assistenti sociali che hanno validato i criteri individuati, considerandoli utili per poter arrivare a una diagnosi di questo tipo di problema che in Italia riguarda il 6% degli uomini e il 3% delle donne.Dipendenza "senza sostanza" - In effetti, l'ipersessualità rientra nelle nuove dipendenze cosiddette "senza sostanza" come quella dal giocod'azzardo o dallo shopping compulsivo. "E' una sorta di bulimia sessuale senza controllo, ma il meccanismo è identico a quello che si verifica con la dipendenza da droghe o alcol perché vengono attivate le stesse aree del cervello", spiega Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Psichiatria dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Il fenomeno è cresciuto negli ultimi anni anche a seguito della diffusione nella rete di contenuti a sfondo sessuale con il cyber sex che vede sempre più adolescenti coinvolti. "Due i comportamenti estremi - spiega lo psichiatra - : quello di chi abbraccia l'anoressia sessuale astenendosi del tutto da ogni attività legata al sesso e, all'opposto, coloro che non riescono a controllare l'impulso sessuale che è, però, del tutto scevro da emozioni e sentimenti".La nuova edizione del DSM - I risultati dello studio, pubblicati in questi giorni sul Journal of Sexual Medicine, peseranno anche sulla decisione di inserire l'ipersessualità nella quinta edizione del Diagnostic and Statistical 

Manual of Mental Disorders (DSM-5) considerato la "bibbia" della psichiatria. "Con questo studio - ha detto Reid - si fornisce un'evidenza scientifica al fatto che l'ipersessualità sia un disturbo mentale e come tale vada diagnosticato e trattato. I criteri che abbiamo validato consentiranno ai clinici di studiare, trattare e sviluppare strategie di prevenzione per gli individui che rischiano di soffrire di questo disturbo".Attualmente nel DSM sono già incluse dipendenze come quella da nicotina, droghe e alcol. "Come tutte le nuove patologie, la sex addiction sta a cavallo tra le dipendenze e i disturbi ossessivo-compulsivi. Ora questo studio rappresenta una prova importante che si tratta di un disturbo mentale vero e proprio e che prima o poi rientrerà, come le altre nuove dipendenze, nel DSM", aggiunge Mencacci.I sintomi - I criteri diagnostici - sviluppati da un gruppo di ricercatori al lavoro sulla nuova edizione del DSM -  includono una serie di sintomi collegati alla sex addiction tra cui la ricorrenza ossessiva di fantasie sessuali, manifestazioni di dipendenza sessuale che durano sei mesi o più e che non sono riconducibili ad altre cause come abuso di sostanze, disturbo bipolare. Inoltre, perché sia fatta una diagnosi di ipersessualità devono verificarsi attività o comportamenti legati alla sessualità anche in presenza di stati emotivi poco piacevoli come la depressione o il ricorso al sesso come strategia per combattere lo stress. In più, deve trattarsi di persone che hanno provato a ridurre o fermare la compulsione sessuale senza riuscirci e la cui vita di relazione e professionale è stata negativamente condizionata.Sex addiction e disturbi emozionali - Per testare i criteri dell'ipersessualità, i ricercatori hanno esaminato 207 pazienti di varie cliniche di salute mentale che stavano cercando aiuto per combattere questo disturbo o altre forme di dipendenza. Al termine è emerso che l'88% dei pazienti era affetto da questa patologia e che il comportamento di dipendenza sessuale era collegato a disturbi emozionali, impulsività e incapacità a gestire lo stress.Le conseguenze - Un altro importante aspetto emerso dallo studio è che i pazienti affetti da sex addiction hanno subito maggiori conseguenze rispetto a chi soffriva di altri tipi di dipendenza o disturbi psichici. Dei 207 pazienti esaminati, il 17% ha perso il lavoro almeno una volta, il 39% ha dovuto chiudere una relazione, il 28% ha contratto una malattia sessualmente trasmissibile e il 78% ha avuto dei problemi di interferenza nella vita sessuale.A che età si manifesta - Secondo la ricerca, il 54% dei pazienti ipersessuali si è reso conto di soffrire di questo disturbo prima dei 18 anni, mentre per il 30% l'età della scoperta è più ampia e va dai 19 ai 25 anni. "Questo dato è molto interessante perché se da un lato ci dice che il problema insorge precocemente, dall'altro ci dà la possibilità di mettere in campo azioni preventive" sostiene Reid.I comportamenti tipici - Le manifestazioni di ipersessualità più comuni emerse dallo studio includono la masturbazione e l'uso smodato di pornografia, seguito dall'avere rapporti sessuali con un adulto consenziente e dal sesso virtuale. "Per questi pazienti il sesso diventa una vera e propria ossessione che controlla ogni aspetto della loro vita e che li fa sentire impotenti e incapaci di cambiare", spiega Mencacci.Pazienti illustri - David Duchovny, Tiger Woods, Michael Douglas, Mickey Rourke, Sharon Stone e Billy Bob Tornton sono alcuni dei personaggi famosi che hanno ammesso la propria dipendenza dal sesso. Alcuni di loro si sono curati in cliniche specializzate in cui hanno trascorso lunghi periodi per disintossicarsi dal sesso. Negli Usa esistono anche associazioni come Sex Addicts Anonymous che replica il modello di assistenza e sostegno degli alcolisti anonimi. In Italia, non ci sono cliniche di questo tipo e per il momento la figura di riferimento resta lo psichiatra. "A seconda della gravità del problema e delle possibili cause - spiega Claudio Mencacci - si ricorre alla terapia cognitivo-comportamentale e talvolta alla terapia farmacologica con stabilizzatori dell'umore o anti-depressivi".


Anche   se   l'indagine  è  all'inizio è  allarmante  da  non sottovalutare ne da creare  allarmismi .IO sintomi  comunque  ci sono  , e  li  riscontro  personalmente  visto  che  , sic   , sono  un consumatore e  sto  lottando cadendo  e rialzandomi  con  questo mio problema  . Concludo  con  due  chicche      che  mi sono  venute  in mente , in maniera pindarica, leggendo  le prime righe  dell'articolo  sopracitato ,   per  i  cultori degli ani ' 70\80 la  prima 

La  seconda  anni 90 una satira  contro  i telefoni erotici  (  001, 005 ...   e 899 ultimamente  )   di cui    sono stato schiavo  proprio come fantozzi   tanto da  fare   e far  fare  figuracce  ai  miei   con la  mia dipendenza   per  quasi  tre  anni da  i telefoni erotici  e  gli scherzi  terribili  fattomi   , facendomi credere  che  fosse  sesso  virtuale   su  facebook e    ..... ma  queste  sono altre   storie  di cui mi pare   ho già  parlato  su queste pagine  quando ancora , SIC, il blog  si  chiamava  ancora  cdv.splinder  ( se  non lo  avessi fatto  , fatemelo notare  , e  riaprirò lo scrigno dei  ricordi ) 






con questo  è tutto alla prossima 

strage di newtoon alla Sandy Hook

che   altro  aggiungere  sull'ultimo (  almeno fin ora  ) eccidio nelle scuole  Statunitensi   dovuto  alla  troppo libera  vendita    e  detenzione  delle  armi da  fuoco   che non sia  stato detto  dall'amica  e utente  Daniela  Tuscano su queste pagine ? Inizialmente la mia  idea  era  , visto che  sono stati scritti   fiumi  d'inchiostreo  \  di bit  e  detti tanti bla  ... bla  ... , quella  di  riportare  un video simile



 Ma  sulla striscia rossa  dell'unità  d'oggi  ho letto   questa  frase che riassume il tutto  

"La ragione per cui dei bambini rimangono uccisi non è che abbiamo gente schizzata e criminale (tutti i Paesi ne hanno) ma la nostra incapacità politica di imporre regole al possesso di armi."
( Nicholas Kristof)


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 http://it.wikipedia.org/wiki/Bowling_a_Columbine  (Bowling for Columbine) è un film documentario del 2002 diretto da Michael Moore vincitore del premio Oscar 2003 come miglior documentario.  dedicato al tema dell'uso delle armi in America, facendo riferimento alle stragi nelle scuole americane, in particolare al massacro della Columbine High School, vicino a Denver e Littleton, nel Colorado, nella quale due ragazzi armati di fucile entrarono nella loro scuola dove uccisero 12 studenti e un insegnante per poi suicidarsi




17.12.12

non sempre la chiesa discrimina i gay il caso di Arino

dalla mia amica di facebook leggo  questa news



 
  
L'omosessuale Arino: la chiesa mi accoglie per come sono.

[...] «Ogni volta che affermo di essere contro il matrimonio, contro l’adozione, gli attivisti LGBT mi indicano come reazionario, fascista e omofobo, che nel mio caso è paradossale! Al contrario, quelli che mi conoscono dicono: “E ‘fantastico quello che dici”, ma non osano fare il grande passo. Molti temono di perdere gli amici. Hanno paura a parlare». Ha poi proseguito l’omosessuale: «Un bambino ha bisogno di un padre e una madre»
qui il resto del'articolo   da  http://www.uccronline.it/

Calendar 4 dicembre, 2012

Abbiamo già parlato in precedenza delle numerosi voci contrarie alla legge che verrà varata dal governo Hollande tra un paio di mesi, che aprirebbe il matrimonio e l’adozione alle persone dello stesso sesso con relativa abolizione dei termini “mamma” e ”papà” per evitare presunte discriminazioni nei loro confronti
Tra i vari psicologi, giuristi e filosofi abbiamo citato anche l’omosessuale (e non credente) Xavier Bongibault, presidente dell’associazione Plus gay sans mariage, il quale ha affermato: «Il piano del governo è tutt’altro che unanime nella comunità gay. Contrariamente a quanto dicono i mezzi di comunicazione, la richiesta non viene dalla maggioranza degli omosessuali. La maggior parte non è interessata, ma l’influenza del movimento LGBT è tale che molti non osano dirlo». Una conferma, dunque, della violenza dell’intollerante lobby gay: «Ogni volta che affermo di essere contro il matrimonio, contro l’adozione, gli attivisti LGBT mi indicano come reazionario, fascista e omofobo, che nel mio caso è paradossale! Al contrario, quelli che mi conoscono dicono: “E ‘fantastico quello che dici”, ma non osano fare il grande passo. Molti temono di perdere gli amici. Hanno paura a parlare». Ha poi proseguito l’omosessuale: «Un bambino ha bisogno di un padre e una madre».Un’altra voce omosessuale importante che è tornata a far sentire la propria contrarietà è quella di Philippe Ariño, giovane docente di spagnolo e affermato saggista, il quale ha appena pubblicato il suo ultimo libro: L’Homosexualité en vérité . Intervistato da Famillechretienne , Ariño ha affermato: «Il desiderio omosessuale appare in contesti in cui la libertà umana è stata ridotta, o c’è stata una mancanza di incarnazione della personalità. In particolare nei casi in cui non vi era alcuna forza in termini di personalità, vale a dire, nelle fasi dell’adolescenza, quando siamo a corto di identità. Ma c’è anche un desiderio di fuggire da se stessi, una mancanza di libertà e la mancanza del riconoscimento delle differenze fondamentali dell’umanità, compresa la differenza sessuale».Parlando della posizione della Chiesa cattolica, il giovane omosessuale ha proseguito: «La Chiesa ha capito l’omosessualità. Davvero! Senza saperlo, sono gli stessi omosessuali a darle ragione perché associano, come dice la Bibbia, l’omosessualità ad una idolatria. La Chiesa cattolica mi riconosce innanzitutto come persona, e non mi chiede di negare l’esistenza del mio desiderio omosessuale, ma piuttosto di valorizzarlo offrendolo pienamente a Dio, che mi ha amato fin dall’inizio per quello che sono, con i miei punti di forza e di debolezza». Ha quindi biasimato coloro che «applaudono chi fa coming out e le coppie gay che pensano di non essere i benvenuti nella Chiesa!».Come Ariño, anche in Italia alcuni noti omosessuali cattolici hanno voluto smontare l’errata idea che vuole una Chiesa contro le persone omosessuali. Ad esempio, Nichi Vendola, leader di Sel, ha affermato: «E’ stato forse più facile dire la mia omosessualità ai preti che al partito. Ho parlato della mia omosessualità con molti preti, con uomini e anche con donne di Chiesa. Non mi sono mai sentito rifiutato. Sono state anzi interlocuzioni belle, profonde. La Chiesa è un universo ricchissimo e complicato, non riducibile a nessuna delle categorie politiche che usa la cronaca». L’opinionista gay Alfonso Signorini, ha invece spiegato con maggior turbamento: «Essere cattolici e gay non è facile, non perché la chiesa non accolga i peccatori, Dio è accoglienza, è più mamma che papà. Ma è il fatto che ogni volta devi avere un confronto con il sacerdote che imbarazza sempre un po’» .Questa apertura da parte della Chiesa è nota a Crema, dove c’è una specifica pastorale per le persone omosessuali, lo stesso ha voluto a Cremona il vescovo mons. Dante Lafranconi, a Palermo è attivo un dialogo intenso, così come è stato quello tra il grande poeta omosessuale Giovanni Testori e il movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione. A Torino il vescovo Nosiglia, ha chiaramente affermato: «Non c’è alcuna volontà di identificare l’omosessualità con una malattia da curare. La nostra Chiesa continua a perseguire un atteggiamento di incontro e accoglienza delle persone omosessuali, credenti e non, come finora si è fatto con frutto attraverso un tavolo di studio composto da due sacerdoti delegati dal Vescovo e alcuni rappresentanti di gruppi di credenti omosessuali». Negli USA è noto l’impegno del cardinale John O’Connor, arcivescovo di New York fino al 2000, nei confronti degli omosessuali malati di AIDS, ma anche nei Paesi meno sviluppati la Chiesa è una delle uniche autorità a difendere gli omosessuali, come accade ad esempio in Cile e in Uganda. Il motivo di questa doverosa accoglienza è stato ben specificato da mons. Juan José Asenjo, vescovo di Siviglia (Spagna), quando ha spiegato che gli omosessuali sono «figli di Dio, che la Chiesa li abbraccia e vuole accompagnarli. Sono figli di Dio e fratelli miei, devo amarli, il che non significa necessariamente che devo canonizzare le loro azioni, che secondo la dottrina della Chiesa hanno uno specifico carattere morale». Infatti, come affermato dal cardinal Ratzinger, quando era a capo della Congregazione per la dottrina della fede, «la Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all'approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali».Questo corrisponde all’invito del Catechismo della Chiesa cattolica che, mentre definisce gli atti di omosessualità come «intrinsecamente disordinati» chiede che le persone omosessuali siano accolte «conrispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione». Una prescrizione che sembra proprio essere rispettata, tanto che secondo un recente studio il 38% degli omosessuali frequenta abitualmente servizi liturgici (la stessa percentuale della popolazione cattolica generale).

 che fa capire come l'omosessualità non è , ma non tutti la capiscono , un qualcosa d'ideologico da usare a proprio vantaggio . E che all'interno de movimento LGT c'è anche chi come questo caso non è d'accordo con il matrimonio e l'adozione dei bambini . Insomma anche fra i Gay ci sono dei tabù e chi li smonta e  critica  quella  che ormai è diventata  ( ovviamente  senza  per  questo  condannare ,   eè lontano  da me  e voi tutti\e lo sapete  , attaccare  \  criminalizzare  gli omosessuali e  il movimento  LGT .In tempi come  questi   e vista la facilità  con cui si possono manomettere le parole   è  sempre meglio precisare ) viene emarginato e\o attaccato

il cinema l'arte più completa Cristopher Walken e Dennis Hopper



 Due attori Cristopher Walken e Dennis Hopper che dimostrano in un frame, quanto si possa essere performanti nella settima arte quella più completa, perché le comprende tutte: il cinema. Un grande momento di recitazione alta nel primo film scritto da Tarantino venduto a Tony Scott per soli 40 mila dollari, o meglio, venduto alla Miramax dei fratelli Harvstein: "True romance". Un bijoù da mettere in cassaforte. Per i cinefili e non, da vedere assolutamente. Buona domenica a todos.
Don Vincenzo uccide Clifford, il padre di Clarence, dopo che questo gli dice che i siciliani sono negri. http://scenamadre.blogspot.com/ Una vita al massimo ...

Antiche come le montagne



Victoria, Lauren, Dawn, Mary. Tenetele a mente. Non dimenticatele. Ripetetele in continuazione, come un mantra, anzi, come un Rosario. Ripetetele, con quei loro nomi evocativi e luminosi: Vittoria, Laura, Alba, Maria. Più semplici e antichi come le pietre. Loro, però, erano giovani e belle, e tali resteranno per sempre. Victoria, 27 anni, e Lauren, 30, erano insegnanti, Dawn ne aveva 47 ed era preside; Mary, 56 anni, svolgeva la sua professione sempre lì, all'interno di quella scuola, la Sandy Hook di Newtown dove, assieme a venti bambini, i "loro" bambini, hanno trovato la morte.
Sono state falciate dalla mitragliatrice di Adam Lanza, 20 anni, armato fino ai denti, che, prima di trasformarsi in Erode, era già stato matricida. Victoria è riuscita a mettere in salvo tutta la sua classe: poi è rimasta sola, sola davanti al Male. Ormai tutto era compiuto.
Come stridente anche quel nome, Newtown, dove invece si è consumato un olocausto arcaico, affondato nella notte dei tempi. Il sacrificio di donne e bambini in pasto al "dio delle armi", come correttamente l'ha denominato Vittorio Zucconi su "Repubblica"; in un Paese, gli Stati Uniti, dove l'assassino - sempre un maschio, annota ancora Zucconi, sempre bianco, "che impugna quel moltiplicatore della propria virilità" per trasformarlo "nel padrone della vita e della morte" - può acquistare un arsenale al supermercato, dove le lobby dell'industria di morte è in grado di determinare le fortune o le sconfitte d'un candidato alla Presidenza. Nulla di "inspiegabile" nel folle e sacrilego gesto, dunque, al contrario di quanto asserisce ipocritamente la stampa asservita e potentissima di quei luoghi.
Ma lasciamo ad altri le analisi psico-sociologiche della tragedia, ad altri le speculazioni sul delirio omicida (e suicida) d'un disgraziato. Di lui e dei suoi emuli (in Oklahoma, nelle stesse ore, un altro maschio bianco stava accingendosi a compiere una strage simile, fortunatamente bloccato in tempo) ci si deve certo occupare così come delle mani assassine che l'hanno armato, e di cui conosciamo bene l'identità. Non è però su di lui che devono accendersi i riflettori del cuore. Il male assoluto resta oscuro, materia vile. Resta niente. Chi splende, chi ha creato davvero una Città Nuova, sono quelle martiri: forse per loro, inconsapevolmente, venne intonato quel canto: "Cieli nuovi e terra nuova". La terra è ancor vecchia, invece; vecchia finché continuerà a prevalere la logica della forza, dell'asservimento, del predominio sull'essere umano, del denaro. Per ora, solo i cieli sono nuovi, e per questo le hanno accolte, tutt'e quattro, in alto, ed esse sono andate a irrorarli. Ma qui, qui hanno lasciato un corpo, un corpo d'intatto splendore, occhi aperti, fame di vita. Volevano vivere, e continuavano a farlo, normalmente, come tutti i martiri e le martiri. Non avevano "naturalmente coraggio" (A. Manzoni); avevano un senso. Quante volte, nei miei interventi, ho usato questa parola. Sì, senso, perché senza quest'ultimo la vita non è nemmeno esistenza. Non lo era, infatti, quella di Adam Lanza, che per motivare il suo nulla ha dovuto tramutarsi da dio alla rovescia, sfogando la sua inutilità sui suoi simili (sulle sue simili) che non sopportava fossero migliori di lui. Invidia d'un frustrato, d'uno sconfitto. Invidia d'un senzadio.
Victoria, Lauren, Dawn, Mary si sono date così, senza volerlo e senza saperlo, in modo del tutto irriflessivo perché spontaneo: il senso era diventato in loro una seconda natura. Erano insegnanti, erano madri: non nell'accezione corriva e sminuente conferita a questo sublime termine dalla vulgata maschile, non perché biologicamente avessero tutte partorito, ma per quell'empatia, per quell'identificazione dell'altro non come nemico, ma come Sé. Veramente hanno amato il loro prossimo come sé stesse, anzi di più.
Erano insegnanti. Lasciavano cioè un "sigillo"(tale l'etimologia del vocabolo) nei loro alunni e alunne. Erano educatrici. E-ducere, tirar fuori. Aprivano le giovani generazioni al mondo, al rispetto delle diversità. Portavano la speranza in quella "terra nuova" ancora impreparata ad accoglierle. La reazione del mondo ottuso e vecchio non si è fatta attendere. Il miracolo va spento sul nascere. Perché non ci si accorga che non è un evento straordinario, ma è, dovrebbe essere, la normale cifra delle nostre vite.
Ripetiamo insieme i nomi di quelle martiri. Ne scaturirà una forza di pace. Non lasciamole raggelare in foto che sbiadiranno. Non permettiamo che la loro luce, il senso della loro piena umanità venga annebbiato, sui media, sul web, soprattutto nelle nostre menti, da altre figure, immagini caricaturali di femmine incapaci di diventar donne, e a cui noi prestiamo, di solito, molta attenzione, foss'anche per esecrarle. Ringraziamo Dio per essere padre e madre e per averle create donne, per aver creato le donne. Ma chiediamo perdono, se perdono può esistere, per quest'ennesima blasfemia nei confronti della vita autentica.

16.12.12

come sopravvivere al natale e alle sue feste puntata 9 i regali last minute

 Man mano che  faccio ricerche  per  la  guida  di quest'anno  mi vengono in mente   aggiornamenti sui  precedenti   post  .Ma  per  non tediare nessuno\a  n on tanto del blog  ma  anche  e soprattutto  dei contatti di  : twittewer , facebook ,  di plus.google.com  sui cui condivido  i post  , quindi  aggiungo  qui  come   come  nuova  puntata  .l'ulteriore  aggiornamento   della puntata regali  .
 Ma prima  d'iniziare , visto che siamo  sempre  più vicini ( mancano  9\8 giorni  ) a natale  , voglio farvi un  personale  regalo  . 


Per  chi  ha  tempo  , ma  è disorientato dalla pubblicità   ecco  alcuni consigli che  ho trovato in rete  e  posso essere  letti  da chi non avesse voglia  o tempo di  andare  a leggersi  le puntate precedenti  della  guida    di quest'anno riguardanti appunto i regali   ( I  II )  o  vuole  altre dritte  ecco  qui  un url  interessante


Ora  dopo  questa premessa   veniamo   invece all'argomento del post  ovvero   a chi  è last minute


Natale  è  ormai  è  alle  porte  e  a  volte   capita che   si facciano    (  a  volte  è successo  anche al   sottoscritto  )      regali   last minute  , per mancanza  di tempo  o  di  €  o perchè invitati o  a prendere un te  \  u caffè  o  a pranzo  o cena    d'amici o  amici  d'amici.
Come  non farsi fregare dalla fretta  e come  risolvere  tale  inconveniente ? 
La  risposta  alla prima  domanda  viene da  qui un buon url Per non farsi fregare .  Invece la   risposta  alla seconda  domanda   è  ..... alt  fermi  tutti , stavo dimenticando  il sito   http://bambino.donnamoderna.com/natale/regali-last-minute/  da cui  ho preso ispirazione  per il post  d'oggi  ....  semplicissimo  e talmente  ovvio  , ma spesso  le  soluzioni più  ovvie e strampalate  sono  ,  le migliori in caso di crisi  economica  e  d'idee .
Certo, ormai il Natale  praticamente non hai più scuse: con un click si compra e si invia qualsiasi cosa. Tuttavia, se sei una mamma o un papà indaffarato  (  e non solo  ) con il doppio  e triplo  lavoro  è per  accontentare tutti gli stravizi dei  figli ne  ho  già parlato qui  nel  post  crisi e sprechi    )  è più che possibile che ti sia sfuggito un parente o un amico dalla lista. Allora, come non non farsi  fregare   e\o rimediare?  ecco  alcune semplici mosse forse banali  ed ovvie  \  scontante  , fate voi , ma  che  a me  sono  state  utili  in più  occasioni  non  solo  nel last minute



l’edicola è un luogo sottovalutato (  almeno per il momento )  che  può essere usato  oltre  che  nel caso  del post  d'oggi   anche  se  si è  accorto  d'idee. Infatti le  edicole  stanno diventando sempre  più (  e pocoi  manca   che si fondano  o le superino  )

come  librerie e  negozi  di musica , e  quindi  puoi trovarci   , qualcosa  anche  di economico   come  libri  , film ,  cartoni  per  bambini  ,  serie  tv  . Tale  Inoltre se  hai molta confidenza  con l'edicolante  ( altrimenti   puoi sempre  fare  tu  a casa  il pacco e togliere l'adesivo con il   prezzo  )   chiedere  se   di farti vedere   nei  " rimasugli " cioè materiale  che sta restituendo indietro alla distribuzione o che  non può più restituire  e può mettere  di nuovo in vendita  e magari farti  fare  dopo averli tolti dall’imballaggio (occhio all'adesivo dell’offerta speciale) potrà persino farti una confezione regalo (in tal caso merita un vin brulé come regalo  smiley ).Oppure   sempre  in edicola , anche se secondo me  sono delle  ..... ovviamente  secondo me   poi  i gusti  sono  gusti   ,  dei cofanetti di trasmissioni tipo Clerici e  company  http://www.cofanetticheregalo.it/

Fai   da  te
Se sai  cucinare  o  hai la passione per  la cucina   cucinare, una bella scatola di biscotti natalizi o una torta in tema risolveranno velocemente il problema (ti mancano le formine? cerca tra i mille accessori del didò dei tuoi figli).
Non sai cucinare? Fiondati al supermercato o ai centri  commerciali . Infatti quest'ultimi  Oltre ad avere una sezione «edicola», molti super e iper sono forniti di reparti profumeria, reparti giocattolo, cesti pronti per l’occasione.


Preferisci regalare qualcosa di utile? Pantofole a volontà, allora. Colorate per i piccoli e classiche per lo zio. Ma se proprio non vuoi sbilanciarti, opta per un buono regalo. Lo consegnerai direttamente alla mamma, nel caso  dei pargoli, o lo confezionerai con una bustina natalizia (in casa ce ne sono solo di bianche? disegna palline rosse e verdi e il gioco è fatto). Oppure  se  te  la cavi con il bricolage o simili  puoi crearlo  da   da te (  ecco alcuni esempi di  fai da  te il primo oppure dei  guanti per i cellulari touchscreen  fatti   da  te  vedi qui  come   ) . Se  invece  oltre  ad essere  " esperto "  del fai da te  sei anche un tipo\a  ingegnoso  e poco schizzinoso   c'è la tecnica    '"upcycling" dove   i rifiuti sono intercettati prima che vengano gettati via e trasformati in maniera creativa in cose utili potete
trovare  in questo libro  ( foto a  destra  )  " e scoprirete come trasformare una valigia in un armadietto per bagno, vecchie riviste in uno sgabello e perfino come arredare un intero trilocale con mobili e oggetti costruiti con le vostre mani usando materiali di recupero insomma  delle proposte  carine  ed originali  e  le istruzioni  per  costruirle  a  costo  zero o con pochissimi euro  . qui e  qui ulteriori  dettagli \ news  sul  libro in questione e la  sua  autrice     . Se  non vi basta  ecco altri siti   sul fai da  te
1 ) regali fai da te tante idee per amicci\che e famiglia

Cestini  di natale    potete crearli voi  ecco come  : <<  (....)  
il “cesto natalizio fai da te” consente un notevole risparmio rispetto al prezzo che pagheremo comprandolo già confezionato, inoltre, le ceste già fatte sono, sì, più comode, ma quelle fai da te si adattano ai gusti di chi le riceverà, quindi saranno, sicuramente, più apprezzate.
C’è solo una cosa da non dimenticare: organizziamoci per tempo! Il primo step è pensare cosa vogliamo metterci dentro. Possiamo scegliere di fare un cesto dolce, un cesto salato o uno misto (che è quello più gradito).Pensiamo alla famiglia che lo riceverà e scegliamo anche, in relazione a questo, le quantità. Se regaliamo il cesto alla zia single, è inutile metterci un pandoro grande o un salame grande, è molto più intelligente ridurre le dimensioni e preferire la varietà. Se lo regaliamo ad una famiglia di cinque persone, scegliamo le quantità adatte, tipo 500 g di pasta, un salame grande… e così via…




Per scegliere cosa mettere nel cesto, possiamo dare spazio alla fantasia, immancabile il panettone o il pandoro (da scegliere in base ai gusti), una bottiglia di spumante, il tradizionale cotechino e le lenticchie, il torrone, la frutta ed i fichi secchi. Possiamo continuare sulla scia dolciastra mettendo i marron glassè, gli amaretti, i cioccolatini, barrette di cioccolato, vasetti di marmellata… oppure seguire la via del salato e mettere salame, taralli, speck, forme di formaggio (parmigiano, auricchio), caffè, olio, zucchero, aceto balsamico, antipasti e contorni sottolio  la pasta fresca, una bella bottiglia di vino dolce o da tavola. Se ne siamo capaci, possiamo preparare qualcosa noi, una torta al miele, un vasetto di marmellata, la pasta fresca.
Insomma, la scelta è davvero tanta! Occhio, però all'acquisto dei prodotti, consultate i volantini degli sconti e delle offerte che ci sono dei supermercati e selezionate i prodotti da acquistare in offerta !
Se il cesto è indirizzato a persone che vivono fuori, sarebbe carino riempirlo con prodotti tipici della loro terra, una coppia di napoletani che vivono a Bologna, gradirebbe molto un cesto con i prodotti tipici campani, come due siciliani che vivono a Milano gradirebbero un cesto con prodotti tipici siculi. Lo stesso discorso vale se abbiamo un amico di un’altra città, magari conosciuto in vacanza, sarebbe bello inviargli un cesto con i prodotti tipici della nostra terra.(....  continua  in questo  post di  http://lotto-mery5-e-claufont.forumfree.it/ con  altri  suggerimenti  e su come  farvelo  da  soli  )  
Se nel caso decideste  di comprarlo online   ecco qui  un buon sito http://www.italianfooddirect.it  con dei  buoni prodotti biologici oppure potete provare quest'altro  http://www.regalifacili.it in particolare  la sezione  cesti di natale  che  contiene  anche dei buoni link di negozi  online specializzati in cestini natalizi  
Un consiglio  , però   evitate  se  è possibile  d'abbondare nel contenuto  perchè a natale  si  è già carichi di  cibi  in abbondanza  a meno che  ... decidiate  di regalare , possono  sempre risultare utili dopo  le  grandi mangiate  fra  una  festa  e l'altra  , pacchi  di natale  " dietetici "  Ecco cosa metterci   : <<   tisane: ottime per disintossicarsi dopo le i pasti succulenti delle feste. Ti consiglio quelle a base di Tarassaco e ribes rosso per facilitare il drenaggio dei liquidi, quelle al finocchio per ridurre i gas intestinali e migliorare la motilità intestinale o quelle all'anice e liquirizia con proprietà digestive.Insieme alle tisane ho inserito le confetture di marmellata bio alle arance e ai frutti di bosco per deliziare la colazione, spalmate su due fette biscottate.
marmellata di arance
marmellata di arance










In altri cesti ho optato per il miele al posto della marmellata, che per le sue proprietà nutritive protegge e disintossica il fegato. 

frutta secca
frutta  secca 

Immancabile in un cesto che ha lo scopo di disintossicare è il thè verde, ottimo alleato nell'eliminazione delle tossine e infine un sacchetto di frutta secca, che è ricca di omega 3 e una tavoletta di cioccolato fondente! >> ( da  http://www.bigodino.it/benessere/  ) 

Fiori e piante  .  un ottimo regalo  . Ma non limnitatevi  solo  alle classiche   stelle  di natale  o  i  ciclamini i rossi  in quanto  essi  posso essere  visto  la  loro  durata  ( il  ciclamino  fino ad  aprile\ maggio  e  l'Euphorbia pulcherrima nota meglio    come  Stella di Natale  (  foto  a  sinistra  )  
 tutto l'anno    essendo  una pianta   acclimatata    inverno \ prima primavera si tiene  al  caldo  dentro casa  davanti calorifero  e  primavera\  d'estate  fuori   in pieno sole   e poi  di nuovo  in autunno  al caldo (  qui ulteriori news su co,e  curarla   )  .  Molti fiorai offrono la possibilità  la  possibilità di richiedere composizioni personalizzabili  ( nel video sotto un esempio   qui  un esempio ) ed  anche  molto carine  e belle 







Se  sei pigro   c'è il web li  si possono scegliere offerte scontatissime , perchè ormai è natale e  trovi  offertissime  o  addirittura  gente  che mette ebay i regali non graditi    che ha ricevuto  .
Potrai scegliere buoni regalo, app per smartphone e tablet, cd, libri (non dimentichiamo gli eBook). Come? Tuo zio colleziona solo modellini di aereoplani? Fiondati su eBay, prenota l’oggetto e poi avvisa lo zio che è in arrivo una sorpresa per lui da molto lontano e quindi ci metterà qualche giorno in più. Devi solo  cercare  un cartoncino, dei colori, una poesia di natale e realizza piccole cornici decorative con le impronte delle loro manine, i piccoli pollici, le foto di famiglia. Otterrai occhi lucidi e tanta gratitudine.
Oppure    se  non sei  creativo  , non sai

Pretendere che italiani e immigrati ed in nuovi italiani condividano la stessa idea della donna come persona libera

Qualche  giorno    fa  stavo sfogliando la  slide   di msn.it      è  sono  capitato    su quest  articolo di  HuffPost Italy Dei fatti di C...