21.9.16

Ecco il segreto che si nasconde dietro le nostre extension con capelli veri - Il lungo viaggio dei capelli che si trasformano in extension Hair India di Marco Leopardi, Raffaele Brunetti

Lo  so che  , chi  fra i mie contatti    s'occupa  di tali cose  ed ha  ampie  vedute come me  , lo sapra  già , ma  io  scrivo   e condivido  specialmente  per  quelli \  e  che non  lo sanno  o  lo hanno dimenticato.

E poi  lo sapete  che   io scrivo e  riporto  molte  volte , ed è  questo è il caso , quello che  dice  questa  una  famosa  canzone  \  poesia 


È una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po' complicata
è una storia sbagliata.
Cominciò con la luna sul posto
e finì con un fiume d'inchiostro
è una storia un poco scontata
è una storia sbagliata.
Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

(....)

Ecco il segreto che si nasconde dietro le nostre extension con capelli veri di Dominella Trunfio da https://www.greenme.it/vivere/costume-e-societa/ di settembre  2016.I  due  video dell'articolo ) il primo  il trailler  in italiano , il secondo  quello integrale in inglese  )   sono il  Documentario di Raffaele Brunetti e Marco Leopardi.Prodotto da B&B Film in coproduzione con: ARTE RAI OHM YLE TERRA . Esso è Il viaggio dei capelli di una giovane donna indiana. Offerti al tempio e poi trasformati in preziose hair extension in Italia, gli stessi capelli torneranno in India per soddisfare la vanità di una donna in carriera di Bombay.
Un racconto sul culto della bellezza nellera della globalizzazione. Un inedito ritratto dellIndia doggi con le sue contraddizioni, tra modernità, crescita economica e tradizioni millenarie.


                                                                                                 
donne_indu_extension_capelli
Vi siete mai chiesti da dove arrivano le extension di capelli veri? Effettivamente è molto difficile immaginare che dietro alle folte chiome dei colori più svariati si nascondano storie di povertà, di inganni e soprattutto di tradizioni religiose.

Si trovano ormai in qualsiasi negozio, sono gettonatissime, e non solo tra le star di Hollywood. Sebbene molte provengano dal mercato cinese, è soprattutto quello indiano ad essere il più ambito.

Il viaggio delle extension inizia, infatti, laddove le donne possono vantare splendidi capelli forti, lucenti e lunghissimi, laddove qualcuno ha scoperto che venderli può valere una fortuna da oltre 250 milioni di dollari l’anno.
Le donne che offrono i loro capelli a Vishnu



Con i capelli sciolti, abiti luminosi e pelle colorata dall’hennè ogni anno, centinaia di donne (ma anche uomini) raggiungono a piedi i templi di Tamil Nadu e Andhra Pradesh per adorare Vishnu alla quale offrono in dono i loro capelli.
Il tutto è ovviamente legato a tradizioni indù, ce ne sono differenti. Secondo una delle tante, la divinità maschile dopo un colpo d’ascia in testa, perse parte dei suoi capelli e l’angelo Nila Devi gli offrì qualche ciocca delle sue. Un gesto così apprezzato che da quel momento in poi, mito vuole, che chiunque doni i suoi capelli a Vishnu riceva in cambio un miracolo o la realizzazione dei propri desideri.
extension capelli india
Secondo il documentario "Hair India", i pellegrini indù donano i loro capelli nel tentativo di purificarsi. Il protagonista è sempre Vishnu. La tradizione dice la divinità abbia chiesto un prestito per pagare il suo matrimonio e che i fedeli debbano contribuire a sanarlo offrendogli i loro capelli. Secondo un'altra tradizione, poi, le donne si rasano per mettere da parte la loro vanità, come la quarantenne Punari Aruna, accompagnata al tempio da 25 parenti. "E’ la quinta volta che dono i miei capelli, perché offrendoli al dio cedo il mio ego".
E fin qui non ci sarebbe nulla da discutere.
Ogni popolo rispetta le proprie tradizioni, il proprio credo, sia esso induista, musulmano, cattolico. Qui comincia il lato oscuro della storia delle extension: nel momento in cui questo sacrificio religioso si trasforma in un business.
Da sacrificio religioso a business mondiale
Ogni mese i templi indù raccolgono tonnellate di capelli umani perché chiunque, almeno una volta nella vita, si rivolge a Vishnu per chiedere qualcosa in cambio. Ad esempio che il raccolto vada bene, che la figlia si sposi, che gli animali siano in salute. Si tratta in maggioranza di donne che vivono nella povertà più assoluta. 
Il maggior centro di raccolta del mondo è il tempio di Tirupati, dedicato a una reincarnazione della divinità maschile, dove vengono tagliate e smistate oltre 70 tonnellate di capelli l’anno. 
I capelli vengono tagliati nei "luoghi della felicità", al secolo nelle Kalyankattan, 18 grandi stanze dove oltre 650 di barbieri sono pagati una miseria per rasare completamente i capelli delle persone in fila.
capelli extension india
Una coda interminabile composta da donne, uomini e tantissimi bambini. Il taglio avviene in maniera netta e veloce: si entra con capelli lunghissimi e si esce con la testa completamente calva. Seduti sul pavimento, i barbieri tagliano prima la coda di cavallo con le forbici, subito dopo usano il rasoio e infine, lavano la testa per pulirla dal sangue. I fedeli aspettano anche cinque ore in fila, poi sperano nella benedizione divina, dopo aver mostrato il risultato alla statua di Visnu.
Quei capelli che un tempo venivano ammassati a terra e poi bruciati subito dopo il taglio vanno oggi a creare ciocche di extension e parrucche (quelli degli uomini, spazzole). Secondo un report pubblicato su The Guardian, il desiderio occidentale di avere capelli lunghissimi e folti ha portato alla creazione di un vero e proprio business senza scrupoli.
Nel giro di pochi giorni, infatti, le tonnellate di capelli donate senza scopo di lucro vengono portate al porto di Chennai da li, arrivano in Gran Bretagna, America e Francia sottoforma di extension. E ovviamente, dei lauti guadagni, niente va a coloro che donano i loro capelli che spesso, vengono ingannati con la promessa che i soldi ricavati dalla vendita, serviranno a scopo benefico per finanziare orfanotrofi e ospedali."Per esempio, abbiamo finanziato l'educazione dei bambini attraverso la costruzione di scuole. Abbiamo distribuito circa 30mila pasti gratuiti ogni giorno per i poveri", sostengono dal tempio Tirumala.
La verità però è che spesso i guadagni finiscono nelle tasche di commercianti senza scrupoli.



Il lungo viaggio dei capelli che si trasformano in extension
I capelli vengono ammassati in cesti e deposti in un grande magazzino, vengono poi venduti online alle aziende che trattano capelli umani. Una tonnellata è pari alla donazione di circa 3mila donne, ma non c’è pericolo che il mercato vada in crisi.
Se non vengono acquistati da aziende produttori di extension o parrucche, i capelli finiscono per riempire materassi. I sacchi di yuta vengono venduti per 200 o 400 euro al chilo. Una volta decolorati, tinti e cuciti insieme in piccole ciocche, inizia la distribuzione in tutto il mondo, con prezzi che arrivano anche a 2mila euro per una testa completa.
Tra le aziende che acquistano dai templi c’è la Great Lenghts, che ha sede a Roma. Qui, dopo averli lavati in grandi vasche, i capelli vengono stirati a mano e legati in fasci da 200 filamenti ciascuno. Sono poi confezionati in scatole di cartone e spediti a Nepi, dove vengono tolti i pigmenti attraverso una soluzione specifica.
donne indu extension capelli3
A questo punto, la riflessione potrebbe partire da un presupposto: assodato che le extension piacciono e vengono molto usate, si potrebbe ormai approfittare delle tradizioni per offrire un guadagno alle proprietarie dei capelli e non per sfruttarle e basta. Acquistare così si trasformerebbe in qualcosa di equo e solidale e non in un business in cui, tanto per cambiare, ci guadagnano in pochi. E non certo i bisognosi.
Allo stato attuale, le ciocche di capelli che vengono donate ai templi costituiscono solo il 20% del totale dei capelli provenienti dall’India e per questo si teme che il resto sia frutto di violenze e intimidazioni perpetrate soprattutto tra i bambini. E quindi, per rispondere alla domanda iniziale: dietro le extension si nasconde l'ennesima storia di sfruttamento e di povertà.


briatrore se noi sardi non ti piaciamo che cazzo ci stai a fare in Sardegna . vendi il bilionare e vattene oltrove o statti zitto

Spetttabile Briatore
Ha ragione  sui  sardi  e  turismo , ma   ha  pisciato fuori dal vaso .. ehm sbagliato indirizzo . Infatti cosi offende    tutti  noi sardi , compresi quelli   che   frequentano ,  dandole da mangiare  il suo minchioner  ops  bilioner   , in quanto   l'accusa andava    rivolta  ai nostro  politicanti  .  Se  la  sardegna   non ti piace e non ti piaciamo perchè c....  continui  a  tenere la  tua  attività  invece di venderla o  a qualche sardo  capace  o qualche   altro comntinentale    che ,  e mi  che  ce  ne  sono    , che   capiscono  cosa  siano   il rispetto  dei luoghi  e delle persone  in cui lavora  . A me   che  lei  non abbia   voluto  , per mantere  alta l'attenzione  da parte  dei media  ( non solo quelli di gossip  ) anche  nel periodo di bassa  stagione ,  sparare  una  cazzata




leggi anche:




Briatore e la Sardegna: "Posti straordinari, ma i sardi vogliono fare i pastori non turismo" 

In un convegno in Puglia, il patron del Billionaire accusa gli amministratori sardi di non aver risolto il problema del caro trasporti e di non saper sfruttare le potenzialità turistiche dell'isola.  Acceso dibattito sui social
dalla  nuova  sardegna  del


SASSARI. "La Sardegna ha posti straordinari. Il problema è che i sardi vogliono fare i pastori e che il turismo non sanno cos’è".
Flavio Briatore, il patron del Billionaire di Porto Cervo, apre un nuovo fronte nella sua battaglia contro la gestione dell'industria turistica da parte della Sardegna. Lo fa durante un dibattito pubblico a Otranto, in Puglia, sul tema "Prospettive a Mezzogiorno".
Briatore boccia il modello turistico italiano, partendo proprio dalla Sardegna del suo Billionaire. Intanto per il caro traporti: "Hanno un'isola e non lo sanno - dice Briatore alla platea del convegno - pensano che la gente arrivi per caso. La gente arriva o via mare o via aerea: sono due monopoli, per cui fanno i prezzi (che vogliono). Se tu vai da Barcellona a Maiorca, quattro persone sul traghetto spendono 600 euro. Da Genova ad Algheroi ne spendono 1600".
"L'80 per cento degli amministratori - aggiunge ancora Briatore - non ha mai preso un aereo. Come si fa a parlare di turismo senza averlo mai visto?".

 
 "La Sardegna ha posti straordinari. Il problema è che i sardi vogliono fare i pastori e che il turismo non sanno cos’è": ne ha per tutti Flavio Briatore nel dibattito pubblico 'Prospettive a Mezzogiorno' a cui ha partecipato a Otranto. Boccia il modello turistico italiano su tutta la linea, partendo proprio dalla Sardegna del suo Billionaire: "L'80 per cento degli amministratori non ha mai preso un aereo. Come si fa a parlare di turismo senza averlo mai visto?>. E poi passa alla Puglia, dove l’estate 2017 aprirà il Twiga Beach di Otranto grazie a una cordata di imprenditori locali: “Se volete il turismo servono i grandi marchi e non la pensione Mariuccia, non bastano prati né musei, il turismo di cultura prende una fascia bassa di ospiti, mentre il turismo degli yacht è quello che porta i soldi, perché una barca da 70 metri può spendere fino a 25mila euro al giorno" (video di Chiara Spagnolo)



Briatore è  poi passato alla Puglia, dove nell’estate 2017 aprirà il Twiga Beach di Otranto grazie a una cordata di imprenditori locali: “Se volete il turismo servono i grandi marchi e non la pensione Mariuccia, non bastano prati né musei, il turismo di cultura prende una fascia bassa di ospiti, mentre il turismo degli yacht è quello che porta i soldi, perché una barca da 70 metri può spendere fino a 25mila euro al giorno"
Sulle affermazioni di Briatore si è scatenato un acceso dibattito, in particolare sui social: centinaia i commenti, molti contro e molti a favore delle affermazioni di Briatore

il caso carlo giuliani sarà riaperto da Mario Placanica ? intervista esclusiva a Mario Placanica



per la  sezione  avvocato delle  cause perse    intervisto  Mario placanica  . 
Ora qualcuno   dell'estrema  sinistra   storcerà  il naso   e  magarti mi toglierà  il contatto o mi rimuoverà  dai loro  gruppi  , ma  nell'omicidio  perché d'esso  si tratta (  se  fosse  avvenuto per legittima difesa  che  bisogno  c'era  di depistare  , occultare , depistare ,   manomettere la scena del  fatto e il cadavere , minacciare  fotografi   e fare  messe in scena davanti alle telecamere  , e non  dare la possibilità  alla  famiglia   di  far fare  una controperizia sul  cadavere      ) di Carlo giuliani  ci sono diverse  stranezze  che fanno si che Placanica  sia  un capo espiatorio  (  lo  ha  dichiarato lui stesso  a  questo  giornale  ) . 
Inoltre  se  Placanica  fosse  l'assassino   che interesse  avrebbe , nonostante  sia  stato assolto    a  far  riaprire il caso chiedendo  che una  nuova  Ctu ( consulenza  tecnico balistica in quanto non hanno mai estratto dal cadavere un suo proiettile e il vero proiettile non  si  è mai trovato e  secondo lo stesso Placanica   la  ferita   che  aveva  Giuliani sulla  fronte  l'hanno  causata loro per togliere  il proiettile  . 

Dopo  questa  premessa   veniamo  all'intervista  , ovviamente  a 360   gradi  cioè non solo  sul g8  e  il caso giuliani  

1) viste le  diverse  versioni   che hai dato  sui fatti  di piazza  alimonda qual'è quella  definitiva  ?

A MIO PARERE FACENDOMENE UNA RAGIONE DI VITA QUOTIDIANA IL PROIETTILE CHE UCCISE IL POVERO CARLO NON PROVENIVA DALLA MIA PISTOLA BENCHE' VICINI ,ED ANCHE LA STORIA DELLA SCHEGGIA DEVIATA SOTTO L'OCCHIO UNA MONTATURA, CARLO AVEVA IN FRONTE UNA CICATRICE A FORMA STELLARE,SOLO UN PROIETTILE DI FUCILE FAL PUO' INCIDERE UNA IMPRONTA DEL GENERE.
2) come  mai  a distanza  d'annimi pare  dal 2007\8  e nonostante  sia  stato proscilto  in maiera definitiva   riprendi  le  tue  denunce  non è che   c'è  una  soprtas  di vendetta   nei loro  confronti ?

NO DA PARTE MIA NESSUNA VENDETTA, MI RITENGO A MIO AVVISO INNOCENTE E VOGLIO GIUSTIZIA PER CARLO.
2)sei sicuro  che  la  richiesta  di una nuova perizia balistica   venga  accolta , e soprattutto eseguita  correttamente  , visto che per  esempio 
Nell'agosto del 2009, i giudici della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo nella sentenza pronunciata sul caso hanno stigmatizzato la decisione della procura di autorizzare la cremazione il 23 luglio, prima di conoscere i risultati dell'autopsia, soprattutto in considerazione del fatto che la procura stessa ha giudicato superficiale il rapporto autoptico. La Corte ha inoltre espresso biasimo per l'intervallo di tre sole ore concesso ai familiari di Giuliani tra la notifica dell'autopsia e l'esame stesso, cosa che secondo i giudici di Strasburgo ha verosimilmente impedito ai genitori di incaricare un proprio consulente.

QUESTO NON LO SO MA RIAPRENDO IL CASO FAREMO IN MODO CHE RIEMERGANO I FATTI DI PIAZZA ALIMONDA IN TOTUS ANCHE SENZA CHE CI SIA IL CADAVERE ,E QUESTO MI RAMMARICA PERCHE' POTEVA ESSERE FONTE DI PROVA.

3)  ci   puoi dire il nme  di questa associazione  che  ti aiuterà con le  spese legali ?

PER QUANTO RIGUARDA QUESTA ASSOCIAZIONE CHE MI AIUTERA' NE PARLERO' IN SEGUITO.
 4) nutri odio verso l'arma  ?

NO NON NUTRO NESSUN ODIO VERSO L'ARMA ,MI SENTO SOLO ABBANDONATO DAI MIEI AMICI CARABINIERI, DA UNA ISTITUZIONE CHE RAPPRESENTAVO.
 5)  se  ti fosse data la possibilità rientreresti in polizia o nell'arma   ?

SE POTESSI RIENTRARE RIENTREREI NELL'ARMA DOVE ERO COLLOCATO, ERA IL MIO SOGNO DA BAMBINO DIVENTARE DEI ROS.
6) sei pentito oltreche  deluso   del periodo trascorso nell'arma  prima del g8 ?

NO NON SONO DELUSO, NON HO BEI RICORDI PERCHE' DOVEVO RIGARE DRITTO MA LO FACEVO ORGOGLIOSAMENTE.
 7)  a che punto  sono i tuoi procedimenti  giudiziari    quello  del 2004 per  presunta  estorsione e  spaccio di droga ., quello  intentato dalla tua  ex   cioè  Denuncia e indagine per violenza sessuale e maltrattamenti contro minore ?

NO NEL 2004 NESSUN PROCEDIMENTO PER DROGA, BENSI SONO SOTTO PROCESSO A CAUSA DELLA MIA EX MOGLIE, MA ANCORA NON SI E' RISOLTO MA SONO FIDUCIOSO PERCHE' ANCHE IN QUESTO SONO VERAMENTE INNOCENTE E VE LO DICO CON IL CUORE NON C'E' STATA NESSUNA VIOLENZA ,ANZI IO SONO CONTRARIO.....
8)  Il 3 agosto 2003, durante un periodo di congedo per malattia, mentre viaggiavi da solo su una Ford Focus,  fosti vittima di un grave incidente perdendo il controllo del mezzo e gettandosi dallo sportello mentre l'auto finiva contro un albero, sulla statale 106, all'interno del comune di Belcastro, hai riportayto  la rottura di una clavicola, di alcune costole e la lesione di tre vertebre. Vittorio Colosimo, il  tuo legale affermò la sera dell'incidente: La dinamica dell'incidente stradale in cui è rimasto coinvolto Mario Placanica non è chiara. A prima vista, l'episodio appare inspiegabile. e annunciò la nomina di un perito ipotizzando un sabotaggio. Infatti tu  temevi  che qualcuno potesse danneggiare la sua auto per provocarti  un incidente. La decisione non venne poi messa in atto.  Come mai  , hai  lasciato  che   l'inchiesta aperta dalla procura di Catanzaro  sia  finita  archiviata?

NON PRESI DECISIONI IO SULL'ARCHIVIAZIONE MA L'AVVOCATO COLOSIMO, IN OSPEDALE VENNE MICHELE TRAVERSA DI AN PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E DISSE A MIO PADRE CHE MI AVREBBERO PAGATO L'AUTO DISTRUTTA PERCHE' C'ERA FANGO SULLA STATALE PROVENIENTE DALLA COLLINA, MA NESSUN RISARCIMENTO NE PER L'AUTO E NEMMENO PER I DANNI FISICI.
9) qualcosa   d'aggiungere   , rettificare ,   qualche  appello  da  fare ?

PURTROPPO A CAUSA DELLA PERDITA DI LAVORO VIVO CON LA PENSIONE E NON MI BASTA NEMMENO PER AFFRONTARE UN PROCESSO E CHIEDO AIUTO A CHI VOLESSE CONTRIBUIRE ALLA MIA RIPRESA COSA CHE AVREI FATTO IO CON LE ALTRE PERSONE AD EFFETTUARE UNA RICARICA SULLA MIA POSTEPAY 4023 -6006-5458-6835  CODICE FISCALE PLCMRA80M13C352Z

20.9.16

a che punto siamo ridotti ci s'indigna se un vip va a fare la spesa la domenica mentre non ci s'indigna per cose serie


Anche il più amato dagli italiani insultato sui social per aver fatto la spesa la domenica, alimentando il consumismo e lo sfruttamento dei lavoratori invece di andare a messa. E alla fine Gianni ha chiesto anche scusa. Dopo un dibattito pretesto per fanatismo e livore, liberatorio dell’istinto ferino dei repressi e dei vigliacchi che in Rete vanno a caccia di prede . Infatti  a migliaia di utenti Twitter non è certo sfuggita la polemica innescata dai fan di Gianni Morandi, 

 
 
 
 
delusi e arrabbiati perché il cantante di Monghidoro ha fatto la spesa di domenica ("Ma ai lavoratori non pensi?"). Se il diretto interessato si è stupito e scusato di aver provocato tanta ira, su Twitter sono partiti gli ovvi #jesuisgiannimorandi o #iostocongiannimorandi, ma anche una buona dose di ironia e sarcasmo: c'è chi vede ormai la spesa domenicale alla stregua di uno sport estremo e chi si chiede se forse, per giustificare un tale polverone, Morandi anziché la spesa abbia fatto una rapina...
Penso che   dal web passi il  90  % della fogna di questo paese. Qualunque esaltato, carico di una rabbia repressa per motivi che non riguardano la società, ma lui stesso, scarica su chiunque, sempre, a tutte le ore, tonnellate di bile, di livore. Attenzione, alimentando la moderna suburra si vincono le elezioni o quantomeno si  ha  un grosso  seguito   e  c può anche scappare  come successe  nel secolo scorso una  dittatura
 E' successo anche  a me  una  cosa  simile a   quella  di  Morandi  con attachi ma  anche difese   e  cancellazione di contatti .  Reo  di      : 1) aver  riportato - condiviso   una notizia bufala   presa  per  vera senza  verificare la  fonte e  vedere se il sito  è   farlocco  \ acchiappa link o una di quelle  pagine  facebook che  hanno cambiato  proprietari e  gestione   in maniera  più o meno   truffaldina perchè mi  sono  fidato  di una mia   utente ,  giudicandola   affidabile ,  visto che la conosco  dal 2010 circa   ., 2)  e   per   aver  condiviso un post   rozzo  e  volgsarte   per  provocazione ma   scambiato come un mio pensiero reale   .
Come se  fosse  facile   semplice    visto che  ci  cascano anche  giornali e siti seri . Esempio ?  La clamorosa bufala sui Rolling Stones a Cuba




18.9.16

Caro Alex, lo sapevi che la tua medaglia d'oro ha dato un duro colpo allo sport nazionale?

da hhttp://www.coachpuglia.com




Caro Alex,
lo sapevi che la tua medaglia d'oro ha dato un duro colpo allo sport nazionale? No, non il calcio. Il lamento. Essì caro Alex, come faremo ora a sostenere di non avere la possibilità di fare ciò che desideriamo?
Come faremo, se tu continui a dimostrare che possiamo andare oltre i nostri limiti?
Lo capisci o no che ci stai rendendo tutto più difficile?
In questi anni la crisi ci aveva dato una mano... Tu lo sapevi che in Italia abbiamo un numero esagerato di "neet"? Sono i giovani che non studiano, non lavorano e neanche cercano un lavoro. Sono due milioni...
E che fanno? Boh! Eppure in tv a parte il Grande Fratello e l'Isola dei Famosi non c'è più niente... Ah si, facebook...
Caro Alex che ne sai tu.
Ora non sarà facile per noi sostenere che hai successo solo se: sei di buona famiglia, se c’hai lo zio prete che ti raccomanda, se c'hai la famiglia che ti da soldi, se c’hai l’amico politico, se c’hai la chiave giusta, se hai le risposte del test di ammissione prima di aprire le buste, se hai qualcuno in commissione al concorso...
Oppure devi essere un genio, ma capita ad uno su mille.  Mica possiamo metterci a studiare o a lavorare tutto il giorno... Mica possiamo stare a consumarci il cervello per come riuscire ad andare oltre le difficoltà che abbiamo... Non siamo mica geni, non siamo nati mica nella Silicon Valley (hai visto che successo il libro "Se Steve Jobs fosse nato a Napoli"? meno male, un po' di conforto...).
Caro Alex, ci hai fregato.
Tu che hai iniziato con i kart per arrivare in formula 1. Tu che dopo 5 stagioni hai ricominciato tutto daccapo negli Stati Uniti in una formula minore, cos’hai trovato? Un incidente che ti ha portato via le gambe ... Come hai fatto a non lasciarti andare? Dove hai trovato la forza?

Dopotutto era così facile sentirsi una vittima del destino. Avresti avuto il nostro appoggio, la nostra compassione. Potevi arrivare all’apice del successo ma il destino ti ha portato all’inferno. Tutti ti avremmo creduto una vittima. E ci saremmo identificati in te. Saresti stato il nostro simbolo.
“Vorrei ma non posso” questo è il nostro motto. E tu cosa vai a fare? Non ti arrendi... Ma perchè? Perchè vuoi turbare le nostre coscienze dimostrandoci il contrario?
Vedo questa foto scattata nella gara che ti ha dato la medaglia d’oro: vedo i cordoli bianchi e rossi che accarezzavi con il tuo bolide a 300 all’ora in ogni curva del circuito... Come sei riuscito a rifarlo su quella sedia? Spingendoti con la forza delle sole mani... Dicci come hai fatto?
Perchè a 46 anni non si va alle Olimpiadi, tutti ti avevano sconsigliato di provarci. “Sei troppo vecchio” dicevano, ma tu no, il solito testardo, il solito guastafeste che vuole dimostrare che si può andare oltre i propri limiti, anzi oltre i limiti che gli altri ti impongono.

Caro Alex sei forte, ce lo hai fatto vedere...  Ma ti rendi conto in che ci situazione ci hai messo ora???"

Una  lettera   dal sapore   amaro  Infatti  

Laura Stradaroli ha condiviso il post di Paola Maletta.
Ieri alle 0:19Chi ha scritto sta ca@@o di lettera ha dimenticato che di uomini e donne come ZAnardi é pieno il mondo..con forza e carattere..volontà e dignità...e non solo con menomazioni....si alzano ogni mattina, anche se doloranti...e vanno in trincea. Studiano, lavorano, fanno grandi sacrifici per rendere felici chi amano....il resto é solo gente che guarda gli altri vivere e amare....e non faranno mai la storia del nostro paese.


Cara  Laura   essa  è una lettera    amara  ed  sarcastica  in quanto come  dici anche  tu  nel  tuo intervento . E gente    che non fa notizia  e  viene maltrattata ed  ostacolata   dalla  : burocrazia ,dagli stereotipi , ignoranza  ,  ipocrisia  e   pietismo   della  gente  normale   . Ed  fa notizia   solo quando  si vince  una  medaglia   o ed   è un personaggio famoso  come   Zanardi    Cosa intendi per  storia    la  definizine  che ne  da'    de Gregori o   quelle  due  di  Fossati  (  1  2  )  -Ma  da li a  dire  che  non faranno mai la storia del nostro paese ce ne passa , e mi sembra esagerato Cosa ne   sappiamo   noi  normali o  "  diversamente  abili  " parziali come me  ? lo  sai  che    sono ben pochi che  trovano il coraggio di  mettersi in discussione  ed  accettare il loro   handicap e la  dura realtà   facendo sport agonistico  come  Zanardi  ed altri   o prendendosi  in gior  ed  ironizzando  come   l'autrice  di questo  libro autobiografico

Risultati immagini per mi girano le ruote

o

  che  lottas  contro  le barriere  architettoniche www.vorreiprendereiltreno.it

ti consigli un film  che  tratta  anche se  in maniera indiretta  riguarda la  cecicita  e i  problemi psichici http://www.mymovies.it/film/2014/confusiefelici/











quando le offese ti rafforzano e non ti feriscono insomma ti scivolano via

in sottofondo Giorgio Gaber - Barbera e Champagne


DALLA NUOVA  SARDEGNA   FACEBOOK
Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo.  Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne. L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il  proprietario pensava al da farsi. Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo.
Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale dal pozzo.
Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente.
Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide.
Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l'asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l'asino riuscì ad
arrivare fino all'imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trottando. La vita andrà a buttarti addosso molta terra, ogni tipo di terra.  Principalmente se sarai dentro un pozzo. Il segreto per uscire dal pozzo consiste semplicemente nello scuotersi di dosso la terra che si riceve e nel salirci sopra.
Ricorda le cinque regole per essere felice:
1- Libera il tuo cuore dall'odio.
2- Libera la tua mente dalle preoccupazioni.
3- Semplifica la tua vita.
4- Da' di più e aspettati meno.
5- Ama di più e... accetta la terra che ti tirano addosso, poiché essa può costituire la soluzione e non il problema.


Ecco  perché quando il mio  vecchio  mio padre  ed  a volte  anche mia madre   (  a volte  a  torto  a volte  a ragione )  mi  dicono  che   sono un asino  o  un pezzo d'asino  non mi  offendo    e non  rispondo  ed  a  volte  non rispondo ed  non m'incazzo  .
A  chi , quando  su  fb   riportando questa  foto    con la scritta   auto ironica    A  volte  sono  un asino  , mi dicono    :  Quale dei due? Quello bianco o quello scuro ?   riporto  quello  scritto sopra 


Alcuni genitori si sono indignati per un diario che ritrae una bambina con l’hijab, uno dei tanti veli islamici.ed non riconoscono il premio Nobel per la Pace





Si sa, l'ignoranza produce odio, disprezzo per gli altri, paura e conduce ad azioni terribili  . Infatti  
Si sa, l'ignoranza produce odio, disprezzo per gli altri, paura e conduce ad azioni terribile:  inquisizione  ,  caccia  alle streghe ed  agli untori  ,il terrore  ,  il pogrom  , Lager,  Gulag  e  chi  più ne  ha  ne  metta  Ma  ciò non è bastato   visto che  si ricade    vedendo  episodi   come quello  di cui  parlo oggi  .
Lo che molti di voi diranno  :   ma non hai niente di più importante di cui occuparti , e menate varie .
Certo che le ho . Ma quando certa gente , vedere articolo sotto , reagisce con odio e frasi sempre uguali e ripetendo come un pappagallo le frasi dei seminatori d'odio e non ha le palle per dirlo di persona ma si sfoga sui social . 

Ma me ne frego e continuo finché (per parafrasare una famosa attrice teatrale e comica I II ) i mio blog è

ma il mare aperto dei sentimenti
le vele al vento del mio pensiero
finché quel vento mi resisterà.

infatti io scrivo di queste cose perchè : Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti.( Martin Luter King ) ed odi gli indifferenti ( Antonio Gramsci  ) Ora leggendo l'articolo  
malala
foto copertina di Christopher Furlong/Getty Images)
Alcuni genitori si sono indignati per un diario che ritrae una bambina con l’hijab, uno dei tanti veli islamici. Il lavoro è stato stampato in un istituto comprensivo di Carrè, Chiuppano e Zanè. Raffigura Malala Yousafzai, la giovanissima pakistana che ha vinto il Premio Nobel per la Pace, lottando per il diritto all’istruzione nel suo paese.Il disegno in stile Andy Warhol che ritrae una bambina con lo hijab, una delle tipologie di velo islamico, sta provocando un vespaio su Facebook. L’immagine è la copertina del diario scolastico stampato dall’isitituto comprensivo di Carrè, Chiuppano e Zanè.“Io sono senza parole – scrive Giulia, che ha postato la foto sulla sua pagina Facebook – E anche qui sarebbero solo insulti… Vergognatevi! I comunisti sono pregati di non commentare con moralismi, storie di integrazione di sto c***o e altre M***”. Seguono tre hashtag: #loschifo, #èoradibasta #vergogna e una ventina di commenti che vanno dal “Ma i genitori tutti zitti? non ho capito l’obbligo di avere una cosa che non condivido…deghe fogo!!!!!!!” al “A me sale l’omicidio” fino alle foto di Benito Mussolini e proposte di roghi davanti alle scuole.In realtà la bambina rappresentata è Malala Yousafzai, la giovanissima pakistana che ha vinto il Premio Nobel per la Pace con le sue lotte per il diritto all’istruzione e sui diritti civili in generale. “Sono sorpresa e amareggiata – spiega la dirigente scolastica Luciana Bassan – Sorpresa perchè nessuno si è lamentato di persona e amareggiata perchè quella copertina e tutti gli altri 11 disegni contenuti nel diario sono frutto di un lungo lavoro di due classi V di Zanè sul tema “Gesti famosi, donne semplici”, che ha portato loro a vincere un concorso scolastico. Oltre a Malala sono state ritratte anche Anna Frank, Rita Levi Montalcini, Indira Ghandi. Amereggiati sono anche gli insegnanti ma soprattutto i ragazzi, che si sono impegnati tanto su temi come la libertà e il diritto all’istruzione per tutti i bambini”.“Cari genitori – conclude la dirigente – Forse è il caso che facciate una riflessione sulla vostra reazione anziché su quel bel disegno di cui ignoravate il significato”.

Mi chiedo  elucubrando  : non so chi  è    chi fa più schifo  se  gli ignoranti   razzisti  e  xenofobi o peggio  che  hanno  subito  il lavaggio del cervello   da parte  della propaganda   salvinista e destrosa  o che  sono   , peggio ancora  , cosi di natura  . O gente  come questa  che  dice  

in maniera   talmente  ambigua che  non si capisce  se  è un troll provocatore  o  un ignorante  che  fa  sul serio  . 


La risposta alla mia elucubrazione mazzulliana sembrerà banale . Ma per me fanno entrambi schifo sia i primi ( razzisti , xenofobici ) sia i secondi ( perchè l'ignoranza fa paura ed il silenbzio uguale a morte cit musicale ) . Sia gli uni che gli altri non capiscono che Lasciarsi portare ad atti d'odio da troll razzisti è, da fessi! Le pachistane e le iraniane utilizzano un genere di copricapo che non è tanto diverso di quello che utilizzavano le nostre nonne per andare in chiesa. Non tutte lo usano, non
http://www.comune.cercemaggiore.cb.it/
più precisamente  qui 
nasconde i capelli della donna, e poi a volte se lo tolgono in pubblico. Poi ci sono fotografie d'Indira Ghandi con un abbigliamento non tanto diverso, e con il capo coperto nello stesso modo. Viaggiate un po', leggete un po' o guardate  programmi  che non siano solo quelli della de filippi e  simili  . E  capirete che   quello che  voi chiamate  velo  sui  capelli  era portato  anche dalle  nostre nonne
  e  bisnonne    e viene portato  anche  dalle  nostre suore  e   in molti paesi del mediterraneo ed  oriente    non solo  mussulmano  

17.9.16

Pasolini: "Frocio e basta!" ? Pasolini non perdonò i partigiani che ammazzarono il fratello di Matteo Tassinari



non consideratici omofobi e non fermatevi al titolo ma leggete tutto l'articolo prima di dare un giudizio , non fate come feci io in passato che giudicai Pasolini un pedofilo solo perchè avevo letto non ricordo dove che lui si eccitava solo avendo rapporti con i ragazzini . Impressione che ebbi anche leggendo per la prima volta il suo romanzo ragazzi di vita , poi la rilettura mi fece cambiare idea insieme agli articoli \ post  su POasolini  dell'amica \ utente Daniela Tuscano
di cui  potete trovare  i suoi articoli in archivio  


Dopo questa precisazione ecco l'articolo in questione dell'amico Matteo . 

Buona lettura 







“Se l’era cercata”, commenta Giulio Andreotti alla rivelazione sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Ma ci sono nuovi elementi che nuovi non sono più, epure sono lì, chiari come il sole e nessuno fa due più due fa quattro. Il sospetto che non sia stato Pino Pelosi, unico condannato per l’omicidio, è avvalorato anche dal grande amico di PPP, Sergio Citti.


Enzo Siciliano




Anche l’amico Enzo Siciliano si domanda: "qual è quel fetuso comunista che Pelosi, nella terribile notte dell’omicidio, sostiene di aver ascoltato". Nei famosi "Scritti Corsari” sul Corriere della Sera lo scrittore friulano era sempre impegnato contro l’oppressione comunista, soprattutto in Romagna. Ma non si lasciava tentare dall'avventura dell’impegno politico. Nei suoi scritti non c’è via d’uscita da una condizione soffocante.
Non riconosce alla sinistra alcuna intenzione d’infrangere l’omertà, se non il servirsene a fini di propagandistici. Non era certo il personaggio capace a stare in cerchio con altri simili che all'unisono cantano la stessa messa. Lui voleva e doveva essere isolato, perché solo così trovava la rabbia per fare quello che voleva senza condizionamenti. Era un uomo di pensiero, certo, ma semplicemente libero e a quegli anni, essere liberi intellettualmente, non era semplice, perché più di oggi la cosiddetta "macchina fagocitatrice" d'ideali propri, era, forse, più divoratrice e feroce. Il modo più naturale per screditare l'immagine di Pasolini, era la chiacchiera sulla sua omosessualità e direi che non c'è cosa più odiosa di questo tipo di trattamento da parte dei coetanei, colleghi o amici. Pasolini, umanamente, soffrì troppo, forse era destinato proprio a questo. Certe persone, questa vocazione direi al "martirio", è innata e non mi metto certo a fare degli esempi per suffragare e poggiare il mio pensiero in proposito. 
Quello che scrivo adesso e che voi ora leggete, è stato scritto in tante altre occasioni ed in tante chiose diverse, eppure nessuno ha mai voluto o saputo andare a fondo nelle indagini che le avrebbe sapute leggere anche un'analfabeta corsicano. Non è difficile immaginare il perché del “siluramento” post mortem di Pasolini in una sinistra che ha sempre posto il burocrate, il partito forte e che viene da lontano e non si sa dove vada, il funzionario, l’intellettuale “organico” al di sopra dell’umanità.

Pier Paolo non perdonò mai le “mani sporche” dei partigiani rossi che uccisero a Porzus, che consistette nell'uccisione fra il 7 e il 18 febbraio del 1945, di diciassette partigiani della Brigata Osoppo, formazione di orientamento cattolico e laico-socialista, da parte di un il fratello, partigiano senza colore politico.


Il sentiero dei nidi di ragno

La subordinazione della letteratura alla politica comunista berlingueriana, è stata la piaga italiana della sinistra di questi ultimi dannosi tempi. In “Petrolio”, uscito postumo, Pasolini dimostra come il Pci abbia approfittato largamente, per ragioni decorative ed esteriori, dei “librieri” italiani (gli scrittori sono un’altra cosa). Nel bel libro “Pasolini contro Calvino” (Bollati Boringhieri), Carla Benedetti, docente all’Università di Pisa, spiega come all’impegno reclamato dal Pci, l’autore del “Sentiero dei nidi di ragno” e del “Barone rampante” si sia adattato lasciandosi sbandierare quale fonte di grande orgoglio del partito comunista.Allorché apparve il libro di Carla Benedetti, 
Carla Benedetti

Ferdinando Camon scrisse sulla Stampa: “credo che la Benedetti dica cose giuste, ma troppo presto…l’etica dominante ha una sua idea della letteratura… Cara Benedetti domani avrai ragione. Oggi hai torto. E la pagherai”. Qual è la colpa di Pasolini? Di aver scritto: “Il rischio della impopolarità, fa più paura nell'intellettuale italiano del vecchio rischio della verità” da “Petrolio”, edito dopo il macabro assassino di Pier Paolo Pasolini da organi deviati dello Stato italiano, che si sono serviti di malavita organizzata, politica sensibile al malaffare e Servizi. 





Ancora: “adattandosi alla propria denigrazione, l’intellettuale è insieme incarnazione di un bisogno inestinguibile di cambiamento…”. Pasolini sapeva che dopo la morte, forse cercata, le catene d’oro delle quali fu caricato dagli “strumentalizzatori” politici gli sarebbero rimaste addosso per trascinarlo al fondo dell’oblio. Lo scrittore friulano non sapeva fare “economia” della verità.


                         Il corpo di Pier Paolo Pasolini prima dell'autopsia


Al momento della morte, nella quale Pelosi si dichiara estraneo, una presenza curiosa, ricordata da Enzo Siciliano, è stata quel “fetuso comunista” con accento siciliano. Presenza che lascia supporre che l’incarico di uccidere Pasolini sia stato assegnato forse alla mafia da poteri indispettiti dagli scritti “Corsari” ormeggiati nella stampa confindustriale

Quel "fetuso comunista"

15.9.16

quando i blog non esistevano o erano ppena all'inizio e lo Sketchbook Project

l'editoriale di topolino 3172 (  qui  l'articolo originale  )  da me rimaneggiato  nel post  d'oggi    mi permette di rispondere a tutti quelli \e che , nonostante le FAQ e i rispettivi aggiornamenti mi chiedono   se visto il tipo di notizie  che pubblico   e  condivido qui e su facebook faccio scambio di link

Cari amici \ che Quando ho saputo dello Sketchbook Project ( inglese ; italiano  )  tramite topolino n° 3172 mi sono entusiasmato all’istante. E mi sono ritornati in mente i vecchi ricordi dei mie faldoni l,  e le mie  Smemoranda del  liceo  e  dei primi anni  d'università fino al  2001    pre blog e social ( devo solo ricordarmi in quale angolo della







soffitta sono finiti ) fatti di anni ritagli trafiletti, articoli interi o a pezzi, titoli, fotografie  prese  dai giornali o scattate da mio padre  o  da me   quando ancora il digitale non esisteva od  era  agli inizi  , fiori, foglie, materiali disparati. La mia predilezione che poi  ho  ripreso quando  mi sono messo online  prima  con  splender  ed  ora  con blog spot  \ blogger   va alle notizie strambe, quelle inverosimili e divertenti, ma mi interessano allo stesso modo singole frasi, parole, immagini, caratteri tipografici. Tutto questo finiva  incollato su quaderni le cui dimensioni lievitano in maniera esagerata a mano a mano che li riempievo  .Se volete divertirvi, consiglio anche a voi di farlo. Spesso, una volta affiancati, frammenti di diversa provenienze, di diverso tenore e di diverso argomento generano un effetto comico e fanno deragliare i pensieri di tutti i giorni e il cervello resta in moto.
Le mie pagine di ritagli sono, quello che  dev'essere sopravvissuto  ai topi e  al tempo ,  affiancate da pagine scritte. Sogni, spunti, idee, vaneggiamenti, disegni. Per qualche mese, il tempo necessario a completarlo, ogni quaderno diventa un amico che di solito alloggia nel cassetto del tavolo della cucina, ma che quasi sempre porto con me nei viaggi e negli spostamenti insieme al taglierino, alla colla e alla mia stilografica preferita.
I quaderni hanno un ultimo grande pregio:  ci dovrebbero  ricordare  degli errori e delle correzioni dai quali imparare


Supporto perfetto per me, che sono distratto e smemorato e devo prendere nota di tutto. A proposito, mi ero appuntato sull’agenda qualcosa da dirvi, oltre a chiedervi di guardare ai quaderni con occhi diversi… Ah sì, ecco qua: buon ritorno a scuola!

miracolo un padre che non cede alle pression del figlio di 1o\11 anni che gli chiede il celluare



Ecco una storia di quando una proibizione o rifiuto è salutare e non repressivo ed aiuta a crescere ed affrontare meglio la vita nel bene e nel male










Caro giovanotto,
ormai è deciso: comincerai la scuola media senza il telefonino nello zaino correndo il rischio (che forse è una certezza) di ritrovartiin minoranza rispetto ai tuoi compagni.
Ti chiederai perché. E la risposta che tante volte ho incassato da mio padre ("perché lo dico io") probabilmente non ti basterà. E allora devi sapere che quando sei arrivato, ormai undici anni fa, sono spariti i coltelli che prima stavano in bella vista sul banco della cucina, nelle prese elettriche abbiamo infilato i tappi di plastica e un cancelletto sulle scale ha impedito che tu prendessi il volo durante le tue prime esplorazioni a "quattro zampe".
Poi è venuto il giorno della bicicletta e prima di togliere le rotelle siamo andati in quel parcheggio chiuso alle auto a provare (e riprovare) se davvero è possibile stare in equilibrio su due centimetri di gomma. Solo molto tempo dopo, con il casco in testa e le regole fondamentali del codice della strada in mente, sei potuto scendere dal marciapiede.
E ora chiedi il telefonino. A me, che so cosa vuol dire tenerlo nella tasca posteriore dei pantaloni e avere la (falsa) impressione di sentirlo vibrare ogni momento tanto suona di continuo. A me che controllo la posta ogni minuto e - per lavoro - dovrei pure stare attento a ciò che accade su Facebook, Twitter o Whatsapp. Compulsivo è una parola che avrai tutto il tempo di imparare, per il momento goditi la vita e preparati - come si deve - al gran giorno in cui anche tu ti presenterai al mondo con la tua identità digitale (di questo si tratta) nel taschino.
La vita è piena di soglie da superare e questa può aspettare. Con tua madre abbiamo pensato a lungo quale potrebbe essere un buon motivo per metterti un telefono nello zainetto e non ce n'è venuto in mente nessuno. E se mai ti venisse il dubbio che è una questione di fiducia sappi che la fiducia non si dimostra affidando ai figli un cellulare, magari con il gps attivato - come è possibile fare - per sapere in ogni momento dove sei.
Prima di conoscere il mondo virtuale, credimi, bisogna conoscere quello reale. Quando tornerai a casa con un occhio nero perché avete litigato nel cortile della scuola (speriamo di no) forse sarai pronto per affrontare una chat digitale che può essere molto (ma molto) più violenta. Quando più persone comunicano senza vedersi in volto (come avviene sui social network) le cose possono prendere una piega molto brutta ed essere artefice di uno di questi"drammi digitali", piccoli o grandi che siano, può essere terribile quanto esserne vittima.
Mi dicono che ci sono chat di ragazzini che fanno suonare il telefono 400-500 volte al giorno. Con tante distrazioni sarebbe un peccato diventare grande senza aver imparato come si accende un fuoco, giusto per citare una delle cose che a tuo padre danno più soddisfazione. Senza contare che saper tagliare la legna con l'accetta ti tornerà utile quando scoprirai (perché lo scoprirai) cos'è lo stress digitale.
Se ti fa paura l'idea di restare fuori da quei gruppi sappi che è un problema di ogni generazione. Ai miei tempi il problema, banale, era tra chi entrava in discoteca e chi restava fuori. Per voi è tutto molto più complicato. Sembra facile, ma bisogna aver conosciuto il mondo di persona, almeno un po', prima di essere capaci di esplorarlo, nei suoi angoli e nelle sue profondità, tenendo in mano un schermo da 5 pollici.

Mi complimento  e  sono d'accordo   con  il genitore  esiste una vita reale che i nostri figli (o per me nipoti) devono imparare a prima a vivere e non è di per se stessa una cosa facile.Ci sarà tempo per tuffarsi nella vita virtuale una volta imparato a sopravvivere ai pericoli di quella reale. Ecco perchè non sono d'accordo che gli si regali o gli si dia il cellulare a 10\11 ed in alcuni casi a 8\9 meglio a 14 . Oppure se proprio gli si deve dare che ciò avvenga con giudizio e preparandoli prima . Ovvero come dice un commento all'articolo : << ( ... )n sarebbe meglio insegnargli ad avere un uso corretto di tutto quello che è tecnologia ..?. aspetta che gli altri compagni si ritrovino al cinema o al parco mettendosi d'accordo col telefono e lui a casa solo perché nessuno l'ha contattato ... i figli bisogna accompagnarli nella crescita non proibire per facilitarci e non avere problemi .>>

trovare le differenze tra due tipi di violenza sulle donne quella dei fondamentalisti islamici e quella di noi occidentali




 leggi  anche 
non sempre tra i due lupi vince quello a cui dai da mangiare il caso Tiziana Cantone morta suicida per un video e le derisioni ed insulti su facebook 

  e  senti



Ci fa tanto schifo l'Isis e  i vari fondamentalisti   perché lapidano le donne che commettono adulterio
ma siamo davvero più evoluti noi che siamo in grado di costringere la "colpevole" ad uccidersi?
Siamo solo più sofisticati
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

e  a chi dice : <<   non capisco perché bisogna fare sempre questi paragoni, fanno schifo entrambi, punto ! >>fanno schifo entrambi, per questo si fanno i paragoni, altrimenti l'uno si crede meglio dell'altro ;-) . Infatti   purtroppo i nostri politici  politicanti specie quelli di destra vedono solo le violenze dei primi e nascondono sotto il tappetto le violenze dei secondi  ne fanno una  strumentalizzazione politica . ed evitano di parlare di diversità tirando in ballo la pseudo teoria del gender .Ecco perchè anche se non piace neppure a me si è costretti a fare simili paragoni . Concludo con quanto dice la mia  amica  e  compahna  di strada  

Cari genitori,
quando a scuola vi proporranno di introdurre EDUCAZIONE SENTIMENTALE o qualche progetto di empatia o sul rispetto di GENERE, non fate spallucce, non dite NO nascondendovi dietro una non meglio identificata Teoria Gender
e ricordatevi dei fatti di questi giorni
ricordatevi dell'inaudita violenza fisica e sociale che si è scatenata sul corpo delle donne
potrebbero essere le vostre figlie
ricordatelo!
Dipende da voi!
Se il sessismo sarà sconfitto dipende da una vostra scelta.
Fate quella giusta
concludo     reinterpretando   un famoso testo  musicale  (  qui  l'originale  )


  anche se noi   ci crediamo assolti  
                                                              siamo  per  sempre coinvolti

facendo  un autocritica  in quanto ho   , incuriosito   , fatto prevalere  il  lato morboso ed  avvendo come  molti media   sottovalutato  la  cosa  e  scambiatola  per  un video  di una esibizionista   che  è  presente in ciascuno di noi  ,    andando a cercare il video  della   ragazza  suicidatasi     ed  avendone   trovato ( almeno credo )   perchè  era  oscurato nei volti  mi sono  eccitato e  .....  proprio come  dice  questo bellissimo articolo  del  \  della   blogger  https://abbattoimuri.wordpress.com

14.9.16

non sempre tra i due lupi vince quello a cui dai da mangiare il caso Tiziana Cantone morta suicida per un video e le derisioni ed insulti su facebook

come dicevo dal titolo   non sempre  è cosi


ecco la storia   , miracolo  che se ne  siano occupati anche  i media nazionali  e  non in fondo  pagina  e con un trafiletto di qualche  riga . Speriamo che  non venga  subito divorata  e  dimenticata  dall'opinione  pubblica

da Francesco GuarinoSegui 23 h ·







"STAI FACENDO UN VIDEO? BRAVO"

Una frase, un volto, un pompino.
Quel video lo abbiamo visto tutti e tutti ci abbiamo riso su. E non solo. Lo abbiamo scandagliato in lungo e in largo, ridotto a meme, innalzato al rango di tormentone.


Dietro quella frase, quel volto, quel pompino, c'era una persona con un nome e un cognome.
C'era, perché Tiziana Cantone si è suicidata oggi nello scantinato di casa sua (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/…/casalnuovo-napo…), dopo un anno passato a cercare di diventare invisibile, senza riuscirci.
Perché quel volto così appariscente, quella bellezza così dirompente, quel suo essere diventata oggetto di desiderio l'hanno uccisa pian piano. A partire dal momento in cui quel video è finito - consapevolmente - nella memoria di un telefonino, ed è divenuto - inconsapevolmente - un marchio a fuoco sulla pelle di Tiziana. Perché una volta apparso il primo, sono saltati fuori dal nulla anche il secondo, il terzo, il quarto. "Tanto è troia".
Tiziana non ha retto al peso dell'essere bollata come una "troia". Ha cambiato casa e città. Stava provando a cambiare nome. Ma quegli occhi, quelle labbra e quel corpo l'avrebbero inseguita fino in capo al mondo, e ha deciso di disfarsene nel modo più rapido ed insensato.
Tiziana ha fatto un solo errore, ma non riesco proprio a fargliene una colpa. Non ha avuto la forza di dire: "Sì, sono una troia. Con chi dico io. Problemi?".
Perché se salta fuori un mio video mentre scopo una tipa sul cofano di un parcheggio, io sono un "chiavatore" e quella che sta sotto di me è una "troia". Perché Vaticano e Fertility Day ci hanno ̶i̶n̶s̶e̶g̶n̶a̶t̶o̶ indottrinato che il sesso è roba da uomini, e le donne sono le madri dei nostri figli. Oppure il fodero dove infilarci a piacimento. Piacimento nostro, s'intende. Se il fodero non vuole aprirsi, pazienza: ci si organizza in 7, anche se la "donna" ha 13 anni. Vero?
Non riesco a prendermela col web, perché il web è anche questo. Bene e male. Se trema la terra al Polo Nord, al Polo Sud lo sanno 1 minuto dopo. Ma se qualcosa che non vogliamo entra nel frullatore, cacciarla via è quasi impossibile.
Ma quello che mi fa rabbia più di tutto, è che Tiziana è morta per aver fatto quello che tutti - TUTTI - fate nei vostri letti, nelle vostre macchine, nei vostri sottoscala. Solo che dall'altro lato del pompino c'era uno di quegli omuncoli che vogliono la tigre sotto le coperte, salvo poi vergognarsi di camminarci alla luce del sole mano nella mano. E allora preferiscono parlarne con gli amici, vantandosi con un video sul telefonino, mentre passeranno il resto della vita con la santarellina CasaeChiesaMaaLettoChePalle, da cornificare di nascosto vita natural durante.
Tiziana è morta perché nelle scuole si parla di Carlo Magno e Napoleone, ma non di sesso e prevenzione. Tiziana è morta perché, di quello che facciamo a letto, in Italia ne parla solo Santa Romana Madre Chiesa. Che con una mano castiga i nostri peccati e con l'altra nasconde i propri vizi millenari sotto le gonne dei preti.
Tiziana è morta perché, in Italia, il piacere è ancora singolare maschile, e le tentazioni sono sempre plurale femminile.

In piazza Duomo a Firenze la bottega dei colori che resiste al mangificio., Il negozio di vinili che dice no al Black Friday: «Clienti da tutta la Toscana, il nostro segreto è la roba popolare»

 Corriere della Sera In piazza Duomo la bottega dei colori che resiste al mangificio In questi anni hanno visto la città intorno cambiare, ...