5.5.17

radici , solidarietà, sacrificio , libertà , autostop , crisi econimica , compro oro , degrado sociale, sacrifici

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Due sorelle e un dono alla città in nome dell’amore dei genitori 
Brunella e Fiorenza sono tornate dal Texas a Empoli per aiutare il comitato di Santa Maria a restaurare la colonna leopoldina dove si conobbero i loro genitori nel 1945

di Marco Sabia


Da sinistra Fiorenza e Brunella Bruni con Piero Bartalucci, Franco Arrighi, Alberto Michelucci e Piero Meacci del comitato

EMPOLI. La colonna dell’amore. Quella dove si erano conosciuti i loro genitori – lei giovane ragazza di Santa Maria, lui soldato americano – il 13 luglio 1945. Anna Maria Tafi ed Edward Raymond Bruni si sposarono, volarono in America e dalla loro unione nacquero due bambine: Fiorenza e Brunella. Bambine che oggi sono diventate donne e che – sabato scorso – sono tornate a Santa Maria, dove hanno donato 500 euro a testa al locale comitato che sta lavorando per reperire i fondi che servono al restauro della colonna leopoldina, che a Santa Maria è un’istituzione, attorno alla quale ha ruotato la vita sociale di intere generazioni.
Una storia incredibile, perché Fiorenza e Brunella Bruni (il padre era italoamericano, figlio di emigrati) vivono a San Antonio, Texas. Empoli, una città di 48.000 abitanti e San Antonio, una metropoli texana di un milione e trecentomila persone, distanti 9.000 chilometri. Servono sedici ore di volo per arrivare dal Texas alla Toscana, c’è da sorvolare un oceano. Eppure Fiorenza e Brunella, che sabato erano in Italia per un viaggio, lasciano il proprio gruppo e da Padova partono alla volta di Empoli in taxi, per incontrare gli amici di Santa Maria. Ad accoglierne una cinquantina di persone: familiari, lontani parenti ma anche semplici curiosi.
Le due donne hanno donato 500 euro a testa, per un totale di 1000 euro. Soldi che si vanno ad aggiungere a quelli già raccolti per il restauro della colonna. Alle due sorelle è stato regalato un attestato riproducente la colonna leopoldina in un acquarello del pittore Andrea Meini. Ma questo è soltanto il lieto fine di una storia che non ha precedenti. Fiorenza, che ha studiato lingua e letteratura italiana in America e all’università di Firenze, navigando su Facebook scopre l’esistenza del gruppo virtuale creato dal comitato per il restauro della colonna. Così richiede di iscriversi: quando alla controparte empolese – tra cui Piero Bartalucci della casa del popolo – arriva questa richiesta dal Texas, cominciano i primi interrogativi, perché sinceramente Empoli con San Antonio ha poco da spartire.
La voce si diffonde nel quartiere e qualche anziano tira fuori la storia di Anna Maria Tafi, che ai tempi della guerra si era innamorata di un soldato yankee e l’aveva sposato, andando a vivere al di là dell’oceano. Così gli empolesi fanno entrare Fiorenza nel gruppo ed inizia un lungo scambio “epistolare” con le chat dei social network. Perché le sorelle Bruni vogliono ritornare in Italia, anche in virtù del fatto che nelle foto messe su Facebook dal comitato hanno praticamente riconosciuto la casa della madre, dettagli compresi. «Ad un certo punto – racconta Piero Bartalucci del comitato – Fiorenza ci disse che volevano tornare in Italia e dare un contributo per la colonna. Perché la loro madre era proprio vicino a quella colonna quando passarono i soldati americani di pattuglia. E poi c’era da onorare la memoria dello zio Umberto, personaggio molto noto a Santa Maria, nonché frequentatore del circolo. Così ci siamo organizzati, abbiamo preparato un comitato di accoglienza per dare loro il giusto benvenuto e dopo siamo andati a mangiare tutti assieme. Siamo molto felici e contenti di quello che è successo, oltre che del contributo, che è uno dei più cospicui che abbiamo ricevuto».
Bartalucci ha poi spiegato che il comitato è sulla buona strada per raggiungere la somma che serve per l’opera di restauro, pari a circa 18. 000 euro: «Abbiamo già raccolto circa 4.000 euro, poi ne arriveranno altri di realtà importanti, senza contare quelli che ricaveremo dagli eventi che stiamo continuando ad organizzare. Penso che a giugno – con la cena santamariese – potremo raggiungere il traguardo». Un obiettivo raggiunto grazie alla collaborazione fra Peppone (la casa del popolo) e don Camillo (il consiglio parrocchiale), per ridare l’antico splendore alla colonna leopoldina, una delle 16 tuttora presenti in Toscana. Si tratta di costruzioni volute da Leopoldo II di Lorena, realizzate nella prima metà dell'Ottocento con funzione di orientamento stradale.


da                        http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2017/05/02/news/

54-chili-in-meno-in-10-mesi-ecco-anna-l-ex-cicciona-1.15281205
Perde 54 chili in dieci mesi. La storia di Anna: "Ora sono una donna realizzata"
San Vincenzo: Dalla taglia 60 alla 44. La vita di Anna Bellinoha combattuto fin da piccola con il suo aspetto fisico e le cattiverie dei bambini. Poi l’operazione: «Piansi quando comprai il primo vestito "normale"»

di Maria Antonietta Schiavina



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SAN VINCENZO è sempre stata una questione di chili. E oggi, grazie a un intervento di riduzione dello stomaco a cui si è sottoposta con ottimi risultati un anno fa, confessa di sentirsi finalmente una donna realizzata. In grado di poter indossare un abito, senza l’obbligo della confezione su misura e di mangiare una fetta di pizza senza sentirsi in colpa perché quella fetta che per chiunque è una semplice golosità, per lei si trasforma in un acerrimo nemico.Trentanove anni, nata a Campiglia, Anna è felicemente sposata ma non ha figli perché, pur desiderandoli moltissimo, da obesa non ha potuto permettersi una gravidanza, «ma neanche un bambino piccolo a cui badare». Da qualche anno abita a San Vincenzo, dove insieme al marito, cuoco in un ristorante sul mare, gestisce un’edicola. Ma instancabile e versatile, alla faccia del sovrappeso, che la vorrebbe apatica e immobile, nei periodi di maggior flusso turistico, lavora anche alla reception di due strutture alberghiere (Poggio Rosso e La Bandita), «dove il mio aspetto non è mai stato un limite, così come non lo è mai stato nella vita sociale».



Miss Islanda lascia concorso bellezza: "Mi hanno chiesto di dimagrire, me ne vado"
Arna dice basta. Per "l'orgoglio dell'Islanda e di tutte le donne del mondo" abbandona il Miss Grand International, uno dei più prestigiosi concorsi di bellezza al mondo, dopo aver ricevuto pressioni per dimagrire. La bella Miss Islanda 2015 Arna Ýr Jónsdóttir, 20 anni, sostiene infatti di essere stata invitata dagli organizzatori della gara a perdere peso prima del concorso, "a smettere di fare colazione, mangiare solo insalata per pranzo e bere acqua tutte le sere fino a quando ci sarà la gara". Per lei, che ora ha deciso di dire addio ai concorsi di bellezza, è un insulto e per questo "me ne vado con orgoglio". Gli organizzatori sostengono si sia trattato di un equivoco, una incomprensione dovuta alla lingua, ma la splendida Miss nega: "Nessun incomprensione, anche se si sono scusati. Me ne vado da vincitrice"(a cura di Giacomo Talignani)


I chili in più dinque non le hanno impedito di vivere, muoversi, fare progetti. «Ma rappresentavano ugualmente un mio cruccio e liberarmene è stato un regalo che mi volevo fare. Una vittoria di cui vado fiera e che devo soprattutto a me stessa. La prima volta che ho potuto indossare un abito acquistato in un negozio, senza dover ricorrere al solito capo confezionato su misura, mi sono messa a piangere», ricorda raccontando il suo passato di obesa, un’infanzia che ha avuto come filo conduttore tante diete, la consapevolezza di essere diversa, anche se, un forte carattere, l’ha sempre aiutata a superare gli ostacoli.

Quando è incominciata la vita di Anna in lotta con i chili in più? 
«Prestissimo, perché a tre anni ero già la cosiddetta bambina cicciottella».
Mangiava molto o ingrassava pur restando a dieta?
«Sono sempre stata una buona forchetta. Ma non era quello il problema. Siamo in tre fratelli e io sono la più piccola. Mamma ha sempre cucinato bene, i miei fratelli mangiavano come me e io ingrassavo. Continuavano a mettermi a dieta, non mi opponevo e riuscivo a ottenere buoni risultati. Ma non appena raggiungevo un obiettivo mi davano il mantenimento dieta, un chilo alla settimana riprendevo peso.
Nella sua famiglia c'erano persone in sovrappeso?
«Qualcuno in sovrappeso sì, ma obesi mai. Mamma è ingrassata ora che non è più giovane e ho due cugine robuste, ma in famiglia ci sono anche persone magre. La mia poi è una malattia autoimmune. L’hanno scoperto ora, dopo anni di analisi, tentativi, battaglie: il metabolismo è bloccato, il pancreas produce insulina e appena mangio un po’di più ingrasso».
Ha consultato molti specialisti per tentare di dimagrire? 
«Dietologi, endocrinologi, nutrizionisti, mi sono sottoposta anche alla dieta del sondino: cinque cicli, senza alcun risultato. A Montefiascone. C’è un centro adatto a questo genere di trattamento. Mi mettevano un sondino naso gastrico attraverso il quale mi nutrivo e per dieci giorni non toccavo cibo. L’ho fatto per cinque volte in 4 mesi. L’ultima stavo andando fuori di testa: il sondino era collegato a una macchinetta che faceva un rumore bestiale. Bii bii biiii, 24 ore su 24».
Risultati?
«Buoni, ma non definitivi. Ho perso 30 chili, ripresi poi tutti in un anno e mezzo. Così sono andata a Milano da un chirurgo che, appena ha saputo la mia storia ha deciso di operarmi».



Smartphone, le app che aiutano a perdere peso
Per dimagrire ci vuole una alimentazione sana e bisogna fare sport. Lo sappiamo tutti fin troppo bene, ma ora per avere successo nella dieta si possono usare tante app che aiutano a non sgarrare, a seguire un regime alimentare controllato e consumare calorie. Uno studio americano del Georgia Technology Institute ha dimostrato infatti una maggiore percentuale di perdita di peso nelle persone che si aiutano con gli smartphone per rimanere in forma. Il successo nel dimagrimento per chi usa la tecnologia come personal trainer è fino a quattro volte superiore: dalle community per sostenersi e incoraggiarsi a vicenda alle che aiutano con il conteggio delle calorie, fino a quelle per cucinare light senza rinunciare al gusto e tabelle per il calcolo della massa grassa

Quanto le ha condizionato la vita il sovrappeso? 
«Abbastanza. Fortunatamente, ho sempre avuto un buon carattere, tanti amici e nessun problema di relazione. Sono arrivata fino a 158 chili per un metro e 64 di altezza, ma nonostante questo andavo a scuola di ballo, esibendomi davanti al pubblico, grazie a un insegnante che mi spronava perché credeva in me, ma anche alla mia voglia di essere come gli altri».
La consapevolezza di avere un corpo ingombrante a che punto della sua vita si è manifestata? 
«Fin da bambina perché i bambini sono cattivi, non tanto perché lo fanno di proposito, ma perché dicono ciò che pensano. Inoltre capivo benissimo di essere diversa dagli altri: tutti andavano a comprarsi il vestitino alla moda, mentre a me lo cuciva la sarta».
Ha avuto più problemi con le compagne o con i compagni? 
«Con le donne, da bambina e da adulta. Gli uomini mi hanno sempre protetto e sono stati i miei migliori amici. Forse perché, nonostante tutto, mi vedono forte».
A chi deve la sua forza?
«Ai miei genitori che non mi hanno mai contrastato: se volevo fare la dieta mi aiutavano, in caso contrario mi lasciavano libera di decidere, senza farmi pesare la mia obesità o farmela sentire come una cosa di cui avrei dovuto vergognarmi».
Nel lavoro ha trovato ostacoli per i chili in più? 
«Per niente. Dopo il diploma in ragioneria mi hanno assunto alla “Tirrenia carni”di San Vincenzo, un’azienda di soli uomini, che mi hanno sempre rispettato e trattato come una principessa. E tuttora dai colleghi, con cui sono stata undici anni, vengo accolta con grande affetto».
Che rapporto ha avuto fino a oggi con lo specchio?
«Sincero, spesso spietato. Ero carina ma grassa. Inutile girarci intorno».
Lei è felicemente sposata con un uomo normopeso. Prova che i suoi chili non le hanno impedito di trovare l’amore. 
«La persona che ho accanto – con cui prima di fidanzarmi e sposarmi ero solo amica – mi ha sempre sostenuto, non mi ha mai chiesto di dimagrire e per l’operazione mi ha dato tutto il suo appoggio. Così come me lo ha dato la sua famiglia».




Sei consigli per dimagrire usando il cervello
Il libro "Il cervello affamato", di Stephan J. Guyenet, spiega a chi vuole correggere la propria alimentazione come riconoscere i falsi stimoli del cervello e imparare a controllare la fame nervosa. Ecco sei semplici consigli per dimagrire pensando concentrandosi sul nostro cervello e non sulla bilancia.

Quando ha deciso di sottoporsi all’intervento?
«Nel momento in cui ho visto che dopo tutti i sacrifici non riuscivo a mantenermi su un peso normale e che in altri modi non avrei risolto il mio problema».
Come hanno reagito i suoi genitori? 
«Mi hanno lasciato libera come sempre di decidere, standomi accanto in ogni momento, anche nei giorni di ospedale».
Perché è andata fino a Milano e non si è operata a Pisa, dove c’è un centro super specializzato in fatto di obesità? 
«Per una questione di tempi. A Pisa c’era una lunga lista di attesa e io volevo essere pronta prima della stagione turistica, per tornare a lavorare da magra. In ogni caso l’equipe che mi ha operato, quella del dottor Giuseppe Faillace, è collegata a quella di Pisa e gli interventi praticati sono gli stessi».
Non ha avuto paura?
«No. Ero tranquilla ed è andato tutto bene. Gli stessi medici non pensavano di raggiungere certi risultati e mi hanno detto che a obiettivi del genere vorrebbero arrivarci con tutti i pazienti. Avrei dovuto perdere un media del 40 % di peso (38 chili) in un anno e mezzo e invece ne ho persi 54 in dieci mesi. In più non ho avuto nessuna reazione negativa, forse perché, obesità a parte, la mia salute era buona e le mie analisi perfette o forse solo perché sono stata semplicemente molto fortunata».
Oggi tiene ancora le foto della Anna cicciona o le ha buttate? 
«Di foto ne ho una sola, non ho mai amato farmi riprendere. Ogni tanto la guardo e mi vedo ancora così, mi immagino sempre grassa. Forse perché non ho ancora preso consapevolezza con il mio corpo. Ma piano piano ci riuscirò, così come riuscirò a volermi più bene e a pensare finalmente un po’a me stessa. Anche se resterò la Anna di sempre, quella che in tanti amavano nonostante i chili di troppo».


Party in spiaggia per i ragazzi arrivati in autostop  

Dopo la gara d’autostop lunga oltre 1500 chilometri dalla Polonia sud-occidentale sino a Comacchio, i mille partecipanti alla singolare sfida partita da Poznan hanno vita ad una festa scatenata sulla spiaggia del Florenz



Dopo l'autostop, la festa in spiaggia a Lido ScacchiNonostante la temperatura non propriamente estiva i ragazzi polacchi protagonisti della gara di autostop da Poznan a Lido Scacchi hanno dato vita a un party sulla spiagga del Florenz LEGGI L'ARTICOLO

LIDO SCACCHI. Una gara d’autostop lunga oltre 1500 chilometri dalla Polonia sud-occidentale sino a Comacchio. I mille partecipanti alla singolare sfida partita da Poznan con traguardo l’Holiday Village Florenz del Lido degli Scacchi, sono ormai quasi tutti arrivati.




In mille dalla Polonia a Comacchio in autostopIl racconto di alcuni dei mille ragazzi arrivati sulla costa da Poznan: chi ha avuto qualche problema, anche con le forze dell'ordine, ma anche chi ha trovato un passaggio direttamente qui da chi non doveva nemmeno passare per Lido Scacchi LEGGI L'ARTICOLO

Olga e la sorella Maria, entrambe studentesse poco più che ventenni, con tre soli autostop e circa dieci ore di viaggio hanno sbaragliato sabato tutti gli avversari, aggiudicandosi la nona edizione dell’evento. «Mission Completed!», hanno esultato le due giovanissime autostoppiste.




Intanto martedì i giovani polacchi, tutti di età compresa tra i 20 e i 30 anni, si sono concessi un maxi party in riva al mare, nella struttura ricettiva della famiglia Vitali.«Ogni giorno organizziamo iniziative per i ragazzi, tipo una caccia al tesoro, giochi sportivi, concerti, party in spiaggia - spiega l'organizzatrice - Anna Kaczmarek- ma la gran parte dei nostri autostoppisti ha voglia di visitare la città da soli o in piccoli gruppi organizzati. Ogni anno la gara permette a chi partecipa di scoprire un territorio e quest'anno abbiamo scelto Comacchio. Ognuno tornerà a casa e parlerà della magia e della bellezza che ha trovato qui».

Cuorgnè. Loculi e tombe in vendita dai cittadini al Comune 

Acquistati a suo tempo da privati che ora intendono rinunciarvi Potrebbero esserci dei motivi economici. Verranno pagati in base all’utilizzo


CUORGNÈ. Con il mercato dell’edilizia praticamente immobile a causa della recessione e la drastica riduzione degli oneri di urbanizzazione, le concessioni cimiteriali costituiscono una delle voci più rappresentative di entrata per le casse comunali.Che sia o meno da leggere come un’inversione di tendenza riconducibile al critico momento di congiuntura economica che stiamo attraversando, un segnale che va nella direzione opposta arriva, però, da Cuorgnè dove alcuni cittadini (4, i casi al momento registrati) hanno manifestato all’amministrazione comunale l’intenzione di restituire siti, loculi o tombe di famiglia di loro proprietà non essendo più interessati a tali beni, acquistati in passato, che in questo modo verrebbero rivenduti al Comune stesso.
Che sotto possa esserci un problema di natura economica non è chiaro, e nel consiglio di venerdì scorso il sindaco, Beppe Pezzetto, non si è espresso in questo senso, sta di fatto che ai proprietari, come si legge nella delibera di modifica al regolamento comunale di Polizia mortuaria approvata dal parlamentino, «spetterà un rimborso il cui importo è fissato dalla giunta comunale, distinguendo tra bene mai utilizzato e bene retrocesso dopo l’utilizzo».
L’ex sindaco, Giancarlo Vacca Cavalot, dal canto suo, ha sottolineato come vi siano degli anziani che, piuttosto, che lasciare il corrispettivo ai propri eredi da destinare a tale finalità, non fidandosi, in sostanza, che una volta che l’interessato sia passato a miglior vita gli eredi ne eseguano fedelmente le ultime volontà, «chiedono se sia possibile fare un lascito al Comune per il rinnovo del proprio loculo». «Il Comune, in questo modo, può fare cassa e, al contempo, si può dare una sicurezza a questi anziani» ha puntualizzato il capogruppo della minoranza dei Moderati per Cuorgnè.
«È un ragionamento che ha una logica, e se è possibile dal punto di vista tecnico e giuridico perché non prenderlo in considerazione» ha risposto il vicesindaco ed assessore al Bilancio, Laura Febbraro.Chiara Cortese




naro ottenuto dalla distruzione di altre famiglie?
E poi, come si fa a comprare oggetti che sai benissimo che sono appartenuti ad altri e la cui provenienza è dubbia?
Si puo credere o no, ma anche le cose hanno un'energia e indossare una collana bagnata di lacrime di sofferenza, non fa bene.
Chi sceglie di farlo, si trascina addoso dolore.
Tra i codici sardi che qualche saggio nonno mi ha passato, c'è anche quello che dice che impossessarsi di beni sofferti "no est cosa de omine", dove per omine si intende il genere umano.
In Sardegna alle aste fallimentari fino a poco tempo fa c'era solo qualche sciacallo "del continuente", e l'ho visto con i miei occhi.
Purtroppo stiamo perdendo anche questa buona abitudine... infatti siamo sempre più individualisti, egoisti... e infatti: infelici. Ho visto troppe persone letteralmente devastate durate lo sciopero della fame contro Equitalia di qualche anno fa, ho sentito storie che mi sono entrate nella pelle, ma come fai a comprare una casa sottratta a una famiglia?
Per me resta inspiegabile.
Io dico solo questo, una società armoniosa è una società che si abbraccia, che si aiuta, che ha principi solidi, non si può, per risparmiare due lire, alimentare sofferenza.
Poita, a sa fini, totu torrat.
Vedo "compro oro" proliferare come funghi ovunque... ora che la crisi è forte.
Chissà perché.
È tutto molto triste.
infatti    hanno ragiomne  alcuni commenti   a questo post  qui  l'intera  discussione
[...]

Enrico Migliavacca
Enrico Migliavacca Cara Claudia, tocchi un argomento per me molto doloroso. Tre anni fa, dopo la morte di nostro padre, io e mia sorella abbiamo passato momenti molto difficili. Siamo stati costretti a cedere parte dei ricordi di famiglia ad un compro oro. In pratica, abbiamo dovuto rinunciare, per sopravvivenza, a parte della nostra storia e ad un pezzo di cuore 

Giuseppe Melis
Giuseppe Melis Compro oro , sala scommesse , gratta e vinci , slot machine sono i segni inequivocabili di disagio e abbandono sociale , Portogallo prima , Spagna , Italia e Grecia a seguire !!! I Popoli indebitati e senza lavoro o diritti sono più facili da "Illudere" con "spiccioli" guadagnati facilmente .........lo chiamo Degrado Sociale........Ma tanti ci sguazzano !!
:(

Silvia Nieddu Ma sopratutto, chiediamoci fino a che punto ci ha fatto arrivare lo Stato . Costretti a vendere i ricordi , come nella seconda guerra mondiale😢












































4.5.17

non sempre la moda viene fatta dai grandi stilisti e dal grande capitale 15 dollari e tanta fantasia: così Shami ha realizzato da sola il suo abito per il ballo. E twitter la sostiene


15 dollari, un abito vecchio e tanta fantasia: così la 17enne Shami Oshun ha  portato a compimento la sua missione: avere un vestito da sera per il Ballo del liceo. L’evento come si sa è uno dei momenti top della vita di tutti i teenagers americani con scene di isteria per l’acquisto dell’abito giusto, l’affitto di una limousine, la scelta del cavaliere. Decine di film hanno narrato questo momento e forse qualche regista di Hollywood vorrà raccontare anche la storia di Shami. A 24 ora dall’evento Shami non aveva un abito (e nemmeno i soldi per acquistarlo) così ha deciso di farselo da sola e ha iniziato a twittare il suo work in progress ottenendo il sostegno degli utenti. “Non avevo la minima idea di come sarebbe venuto il vestito” ha dichiarato Shami. Con il budget risicato che aveva a disposizione Shami ha acquistato un po’ di tulle e poi ha iniziato a prendere pezzi da altri abiti del suo armadio: qualche strass qui, un po’ di stoffa là e il gioco era fatto. Sami non aveva nessuna esperienza sartoriale ma ora sono in molti a scommettere sul suo futuro come stilista: l’abito ha iniziato a prendere forma tweet dopo tweet e quando la macchina da cucire si è rotta Shami ha continuato a lavorare a mano come una vera sarta, modificando un vecchio tubino color panna, e cucendogli sopra l’abito viola in tulle. In 5 ore ha finito il vestito, un modello degno di sfilare in passerella. E con un tweet finale ha posato per la foto ricordo (come fanno tutte le teenager pronte per il ballo) indossando il suo abito. Una favola a lieto fine che ha conquistato i social

centenario del giro d'italia vero o presunto sempre un emozione è




Finalmente domani precisamente il 5 maggio, prenderà il via  dalla  msartdegna   più precisamente   da Alghero ( vedere il video sopra  per  le  altre  due  tappe  in terra  sarda  )  l’evento sportivo dell’anno, una data di quelle che capitano una sola volta nella storia e destinata a entrarci per sempre, in questa nostra Storia culturale , sportiva  , nazionale  come dimostrano  sia  il film  : toto al giro d'italia   ( vedere localndina a   a  sinistra  , la  scena : Coppa "Cobram"  ( vedere  sotto il video ) tratto dal film Fantozzi contro tutti e la  storia    di   topolino n  3206     sotto a   destra  sto parlando del 100° Giro d’Italia.
Quest'anno si  celebra il centenario (  forse s'intende   il numero  di tappe  o quialcosa  di simile   )  visto  che in realtà  quello vero  e proprio   fu  : <<  [ ... ] istituito   nel 1909 su idea del giornalista forlivese Tullo Morgagni, da allora si è sempre disputato, salvo che per le interruzioni dovute alla prima e poi   alla seconda guerra mondiale, nell'arco di tre settimane durante il mese di maggio. [...] dalla  voce  giro d'italia  di  wikipedia .>>.
<< [... ]  Si tratta >> secondo l'editoriale sul  n° 3206 del direttore di  topolino   Vaentina del Poli ( di cui  trovate  la  copertina  sotto   a  sinistra e  la  prima delle medaglie con l'immagine di  un personaggio  disney celebrative  del   centenario del giro  sotto al centro    )  



Nessun testo alternativo automatico disponibile.;  di una manifestazione davvero importante per il nostro Paese, perché riesce da decenni ad andare oltre lo sport richiamando sulle strade milioni di appassionati tifosi del ciclismo, ma anche della voglia di stare insieme, dell’emozione di tifare, del fare festa, insomma… di esserci come una comunità di persone e non come singole entità nascoste dietro un video di un computer o di uno smartphone. >>
Vedendo e leggendo la storia Paperino e la grande corsa infinita ( Sceneggiatura : Nigro Sisto Disegni: Mottura Paolo ) e i vrti articoli e speciali locali e nazionali sul giro mi ritorna in mente l'emozione che provai di attraversare una marea umana, fatta di migliaia di persone festanti mentre cercavo un posto il più vicino possibile per filmare e fare foto alla IItappa del giuro d'italia edizione 2007 che parti ( vedere cartina sotto ) proprio dalla mia tempio ., ed il rimpianto \ rammarico di aver cancellato ( non ricordo nè il come nè il perchè per  fortuna mi sono rimaste   dele foto  sia  della notte bianca    che  del    della  tappa     che     trovate qui su mio album di  google foto  ) dal mio canale di youtube 
Durante la partenza  di   quella tappa mi è sembrato davvero di poter vedere con chiarezza il volto dell’Italia bella e festante che mette da parte per un giorno le polemiche politiche .

Giro d Italia 2007.png

Le stesse  emozioni   che provai  quando     da piccolo  senti (  e  conobbi la  stroria  dove   realtà e  leggenda  si  fondono insieme  ) la canzone    e  vidi il  video  ufficiale    di



 e    questa  bellissima     immagine  di  Bartali e  Coppi   riporta   sia   in chiavbe  fumettistica   



sia    quello  vera  
coppi-bartali-borraccia

in cui 


La rivalità tra i due campionissimi Coppi e Bartali, ha contrassegnato il ciclismo degli anni ’40-50. Ma prima che avversari, i due erano veri gentiluomini, ricchi di quei valori sportivi che oggi latitano tra i giovani atleti.
La rivalità sportiva dei due era molto sentita a livello nazionale, tanto da creare due vere fazioni: gli italiani e non solo erano infatti divisi dal tifo verso uno e l’altro soggetto. Ai due si deve comunque la diffusione di massa, dello sport sulle due ruote ancora acerbo nel difficoltoso dopo guerra.
A farci comprendere i motivi di tale successo “mediatico” di Bartali e Coppi, sono i numeri impressionanti di vittorie. Basti pensare alle 8 vittorie al Giro d’Italia (5 Bartali, 3 Coppi), 4 al Tour de France (2 a testa), oppure le sette vittorie alla prestigiosa Milano – San Remo (4 Bartali 3 Coppi. Oltre ad altre numero vittorie nelle varie competizioni internazionali (si ne contano sommate ben 124).
Ma come detto, i due si sono contraddistinti sempre per una linea di condotta sempre all’insegna della lealtà sportiva. Tanto che sono stati protagonisti di uno dei gesti di fair play più famosi della storia dello sport: il mitico passaggio di borraccia. Il fatto avvenne durante il Tour del 1952, il 4 luglio, nella tappa tra Losanna e Alpe d’Huez. Coppi era in maglia gialla. Durante la salita del passo del Gabilier venne immortalato il passaggio di una bottiglia (poi divenuto di borraccia), tra i due rivali di sempre. La foto divenne subito il simbolo per eccellenza del fair play nello sport, tanto che ancora oggi la foto con protagonisti Coppi e Bartali è uno degli scatti più famosi dello sport.
Ancora oggi non è chiaro chi dei due stesse cedendo la propria borraccia all’avversario. Negli anni con ironia, Bartali ha sempre contraddetto ogni sua dichiarazione, come a voler lasciare quell’alone di magia che oramai ricopre il celebre gesto.

da  http://blog.medalinframe.it/?p=77


nn so che  altro  dire     se  non   buona partecipazione  e buon giro  a  tutti 

3.5.17

antisionismo uguale antisemitismo ? le fesserie dell'ideologia buonista . io ad esempio sono antisionista non antisemita




    antisionismo 



https://www.youtube.com/watch?v=6ZUdDj8rv4E The zionist story  di Ronen Berelovich 


brigata     ebraica 

IL mio precedente post in cui da antisionista ( supportato   da  : 1 .   dal  film \  documentario  indipendente  The zionist story --- lo  trovate  all'interno  del post   oppure  sopra ----  doppiato in italiano !  di Ronen Berelovich è la storia storia del sionismo e dell'applicazione pratica di questa ideologia nella creazione dello stato di Israele La pulizia etnica,il colonialismo e l'apartheid usati verso la popolazione palestinese per produrre uno stato ebraico demograficamente "puro" Ronen Berelovich è un cittadino israeliano e ha fatto anche parte dell'esercito israeliano come riservista,esperienza che gli ha mostrato l'occupazione in prima persona e censurato dai media di regime ., 2. dall 'intervista a Rabbi Weiss (Neturei Karta)  --  anche  d'essa  trovate  sopra  l'url  --  il  maggiore esponente dell'Ebraismo anti-sionista.) criticavo il negazionismo \ revisionismoe   di certa sinistra  simile a quello fascista sfociata poi negl insulti alla brigata ebraica , ha creato un sacco di polemiche ( tu che odi israele ed il suo popolo ., da antisemita , ecc ) e di stupore e meraviglia ( Scusa ma tu che cosa ne sai del sionismo? Cosa sai di quel che significa per gli ebrei e perché sei contro? ) alle quali intendo ripondere con questo post.
Ora  dalle reazioni specie quelle che considera antisionista = antisemita si nota come non si possa toccare argomenti tabù, dietro i quali tutti si trincerano col buonismo, rispettandoli ed imponendoli a gli altri come dogmi indiscutibili. Oggi è vietato o quasi sollevare qualsiasi riflessione, qualsiasi dubbio, qualsiasi senso critico se non si vuole venire etichettati e ne casi più gravi denunciati per veri e propri REATI D'OPINIONE, un'aberrazione tipica delle più terribili dittature. Ebbene sì, oggi c'è la dittatura del buonismo, del pietismo ipocrita da 4 soldi. Formasi un'opinione propria basata su dati veri e non su quelli creati comporta troppo rischio: innanzitutto il rischio di pensare e svegliarsi, poi quello di venire criticati dalla massa, dal gregge. Ci vuole coraggio. Capire la realtà è scioccante, meglio continuare ad essere scemi. Oggi il coraggio non c'è o quasi , non c'è più pensiero. Allora si compensa col consumismo, si colma il vuoto di senso della propria vita tramite la tv spazzatura; facendo la fila per un I-Phone; comprando abiti all'ultima moda. 

Ma  prima  vorrei fare  altre    precisazioni    sulla  brigata  ebraica .Sia   che  abbiano  ragione 



o

  Nessun testo alternativo automatico disponibile.



  quello che succede   ogn  25  aprile  :

1)  la disinformazione    dei media ufficiali che :   affermnache  tutti   i nuovi "  partigiani  "  che  criticano   e  sono antisionisti    siano allo stesso tempo    antisemiti, che    ignora che   non tutti gli ebrei sono sionisti  e  che  odino i palestinesi 
  L'immagine può contenere: una o più persone, spazio all'aperto e sMS
che   parte del popolo palestinese non sostenne hitler  ed  il III reich ma combatte il nazifascismo insieme a gliebrei fin da prima della brigata ebraica con il Palestine Regiment
2) Il sminuire il ruolo della brigata ebraica nel bene e nel male , breve o lungo che sia , cacciandoli dalle celebrazioni , è da stupidi e negazionisti . Infattti , stavolta la nostra amic a Dabiela : << Questi non sono "antisionisti", parola che peraltro non comprendono. Sono antisemiti. Più che altro, barabbaglia. Se ne vadano al diavolo e alla svelta, assieme a certi sinistrati che li hanno sempre coperti.>>, ha  ragione  .
Dopo  questa premessa      veniamo alle  risposte  .
Rispondo alle accuse  di , antisemitismo mettendo in evidenza  la differenza  sematica    dei  termini   Antisemitismo e  antisionismo  Infatti  molte persone  e   la maggiorn parte dei media che parlo  del medio orientye  e   della questione iraeliana  \  palestinese   ( e mettono sullo stesso piano antisemitismo e antisionismo  sostenendo   esplicitamente ed  implicitamente  che l'antisemitismo e l'antisionismo sono "la stessa cosa". In quantro  i  due  termini   sono    ,  anche  se  la differenza  e labile   , completamente  diversa  . Infatti   questa commistione è pericolosa e sbagliata. Tende a mascherare un movimento politico (il nazionalismo  con un'identità etnico- religiosa .Oltre ad essere analiticamente sbagliato, ciò è anche privo di una base empirica. 



antisemitismo an·ti·se·mi·tì·?mo/

Avversione nei confronti dell'ebraismo, maturatasi in forme di persecuzione o addirittura di mania collettiva di sterminio da una base essenzialmente propagandistica, dovuta a degenerazione di pseudoconcetti storico-religiosi o a ricerca di un capro espiatorio da parte di classi politiche impotenti.
Infatti riporto integralmente la definizione che ne da il portale enciclopedico https://it.wikipedia.org/wiki/Antisemitismoon la parola antisemitismo, per alcuni eufemismo e sinonimo di giudeofobia[1] («paura, odio irrazionale per i giudei», cioè gli ebrei), si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei.Secondo la Working Definition of Antisemitism ("definizione pratica dell'antisemitismo"), dell'Agenzia europea dei diritti fondamentali «l'antisemitismo è quella certa percezione descrivibile come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell'antisemitismo sono dirette contro singoli ebrei o non ebrei, e/o contro la loro proprietà, contro le istituzioni comunitarie e contro le strutture religiose ebraiche. Inoltre tali manifestazioni possono anche avere come bersaglio Israele, concepito come una collettività di ebrei. L'antisemitismo accusa frequentemente gli ebrei di cospirare ai danni del resto dell'umanità, ed è spesso utilizzato per incolpare gli ebrei di uno o più problemi politici, sociali ed economici. Trova espressione orale, scritta e impiega stereotipi sinistri e tratti caratteriali negativi».[2] Il termine "antisemitismo" venne coniato nel settembre 1879, a Berlino, in Germania, da parte del nazionalista Wilhelm Marr, nello scritto La strada verso la vittoria del Germanismo sul Giudaismo, da una prospettiva aconfessionale, come eufemismo di Judenhass («odio per gli ebrei»): nonostante l'etimologia, esso non si riferisce all'odio nei confronti dei "popoli semiti" (cioè quelli che parlano lingue appartenenti al gruppo semitico[3], quali l'arabo, l'ebraico, l'aramaico e l'amarico), ma unicamente all'odio e alla discriminazione nei confronti degli ebrei. Il concetto espresso da Marr, che nei suoi scritti successivi verrà visto come un errore e ritrattato, nel secolo successivo assumerà valenze diverse, più ampie e coinciderà spesso con la definizione degli atteggiamenti persecutori, tra i più gravi della storia contemporanea. Alcuni rifiutano il termine, utilizzando altre definizioni quali giudeofobia,
antigiudaismo, antiebraismo.[1][4][5]                                                               


L'antisionismo                                                                             atteggiamento di coloro che si oppongono al sionismo, cioè al movimento politico fondato nel 1897 volto alla costituzione di uno Stato nazionale ebraico in parte di quello che fu il Mandato britannico della Palestina e, prima ancora, la Palestina ottomana.( continua    qui )  

Io non odio il popolo israeliano o esponenti di religione ebraica , odio solo gli stati intesi come strutture creati da un ideologia religiosa e che sono formati in questo caso il nazionalismo  mescolato \  fuso   con un'identità etnico- religiosa. come  fu  ,  l'ugluaglianza  potere reliugioso  e  potere temporale  ,  durante il medioevo  
E  che  in base  a  quello  s'abbassa  allo  stesso livello    di quello che  furono il colonialismo inglese e il nazismo   (   di cui  NON DIMENTICHIAMOLO  MAI    essi   furono  vittime ) passando    cosi dalla parte  opposta   da vittime in carnefici 
Questa precisione  mi da l'opportrunità  di rispondere ale  domande  \ obbiezioni  : Scusa ma tu che cosa ne sai del sionismo?  Cosa sai di quel che significa per gli ebrei e perché sei contro?
Il sionismo è un movimento politico  nato alla fine del XIX secolo tra gli ebrei residenti in Europa, fu importante ma, secondo ali palestinesi sono spesso ebrei o discendenti di ebrei convertiti nei secoli ad altre religioni.cuni storici , minoritario




nel mondo ebraico per tutta la prima metà del secolo scorso \ XX secolo, per poi divenire maggioritario in seguito alla Shoah internazionale il cui fine è l'affermazione del diritto leggitttimo e comprensibile  dopo tutto quello che hanno passato nel corso dela storia : diaspora , odio e persecuzioni dei cattolici , Protocolli dei Savi di Sion",ovvero falso documento segreto ebraico e libello antisemita prodotto dalla polizia segreta zarista, vari pogrom ( soprattutto in ruissia e nei paesi dell'est europa ) ,leggi razziali in Germania e in Italia , alla autodeterminazione del popolo ebraico mediante l'istituzione di uno Stato ebraico inserendosi nel più vasto fenomeno del nazionalismo moderno. 

Sono contro perchè è stato  realizzato in maniera  repressiva  e razzistica  come ,  senza  cercare un  accordo con  gli arabi abitanti in quel luogo . Ma  soprattutto come ho  già detto  prima   sono contrario a tutti gli stati  che uniscono  il potere  temporale ( politico  )  e  quello  spirituale  ( religioso )  

Vista la complessità multietnica e pluriconfessionale ( la presenza delle tre più grandi religioni monoteiste ( cristiani , ebrei , islamici ) sionisti ed antisionisti sono in quanto second oalcuni studi israeliani e palestinesi deriverebero dallo stesso ceppo etnico (  cosa  che    si è andata  diversificandosi )  e i palestinesi sono spesso ebrei o discendenti di ebrei convertiti nei secoli ad altre religioni, somno per  uno stato unico  dove gli ebrei tornino a vivere in pace con le persone di fede islamica e cristiana. Quindi  per  l'abbatimento del muro  israeliano  ,  stop  ad  ulteriori   insediamenti israeliani in zone  ad alta densità palestinese  , ed  internazionalizzazione della  zona   religiosa     di Gerusalemme  . 
Quindi "  smantellamento " una  separazione     dei due poteri : spirituale  e  temporale e quindi  la rimozione  in senso culturale  dello stato di israele .
Ma ....se  la pace   fra i due  popoli ( o  fazioni di un unico popolo  )  israeliani  e palestinesi   dovesse  essere iprescindibile   dal riconoscimento dello stato d' Israele   e quindi due  ppoli e  duie  stati  ,  e  qui  rispondo  a  chi  mi dice   di spiegare  meglio   quello      che    ho affermato    su facebook     quando avevo preso posizione  a   favore    della brigata ebraica  :<<   nonostante io sia contro lo stato d'Israele ( ma anche se con titubanza lo riconosco perchè ormai esiste ed è storia nel bene e nel male. ) per come si è arrivati a costruire e rafforzare lo stato ebraico . >> , per   far cessare   la  centenaria guerra  ben venga   la  soluzione  dei due  stati   con i  confini del 1967 .   Anche  se  : il primo  andrebbe rifornato e depurato   dalla sua ideologia  sionista   e  considerato Laico , andrebbero abbattuti il muro  israeliano   che occupa  territori  palestinesi  ,  fermati  nuovi insediamenti , internazionalizzata   o  come stato \  città autonoma  (  esempio  città    \  stato del vativano  )   nè isrtaeliano  nè palestinese   magari   a governo  misto  la  città  di Gerusalemme .Ed  attuare   la  situazione  in cui si parla   nel   documentario The zionist story  di Ronen Berelovich   ( trovate nell'url sopra   sopra  il video ) 


Quando guidi: guida e basta ! non usare il cellulare ed internet mentre guidi o soprattutto non fermartti in mezzo ala strada o andare lentamente cazzo

L'ex velina sassarese interviene su Instagram, insultando la Sardegna , lo spunto è la notizia del processo per l'uccisione di un cane a Telti

Il fatto: A telti  nel   2010   un cane meticcio fu legato ed ammazzato a bastonate da due persone, padre e figlio, per evitare che si accoppiasse con cani da caccia di razza.  Trovati i presunti colpevoli, stanno procedendo  dopo  6  anni [ sic   ] per le vie legali.
qui chi volesse   maggiori dettagli Un fatto grave che è stato, giustamente, denunciato alle autorità competenti. Da Los Angeles  tramite   istangram   tuona ... Elisabetta Canalis con questo infelice commento : 

Elisabetta Canalis


(....) La Sardegna non è nuova a questo tipo di cose , e sta diventando sempre più un'isola simbolo di barbarie e crudeltà nei confronti degli animali. Mi viene in mente l'episodio del cane legato ad una macchina da 2 pastori, padre e figlio , che furono fermati da un poliziotto dopo aver tentato la fuga. Il cane era agonizzante e morì dopo atroci sofferenze. Siamo rimasti al Medioevo in tema di diritti degli animali e qualcuno deve dare un segnale chiaro per fermare queste persone .

Stavo  per replicare , ma  l'amica  Claudia Aru   mi hai  anticipato  con questa  lettera  


Elisabetta Canalis (foto Instagram)" ciao Elisabetta, anche se non ci conosciamo, ti dico che anche io sono molto critica per certi aspetti della Sardegna, non so a quali barbarie ti riferisca, forse fai parte dei cretini ( scusa ma lo siete) che sostengono che i pastori siano criminali perché uccidono gli agnellini. 
Comunque, volevo ricordarti che anche tu vivi in un paese in cui si uccidono gli animali ( le peggiori multinazionali della carne, quelle che DAVVERO calpestano ogni barlume di umanità verso gli animali, sono americane).
Ma non solo, ogni tanto un pazzo esce di testa, va in una scuola o un centro affollato e spara a caso alla gente. Hai letto l'altro giorno quello che per vendicarsi contro la ex, andava in giro ad ammazzare vittime innocenti ? Persone Eli. Gente come me e te.
In America , luogo che hai scelto per esempio di civiltà, vendono le armi come qui vendono le esche per le trote. 
E poi, e concludo, come hai cercato di contribuire a crear cultura qui nel medioevo? Scusa ma in tutti questi anni, l'unica cosa che hai dimostrato di saper fare è farci vedere culo e tette e portare uno stuolo di amanti in vacanza. Non credo tu abbia dato un buon esempio, visto che anche per la PETA hai posato per i diritti degli animali ... nuda. 
Non so quanto sia utile sensibilizzare sul tema dei diritti degli animali mostrando le tue grazie e puntando a generare istinti animali in chi ti guarda. Credi davvero di essere stata incisiva ? 
E quindi, per concludere, o Eli, ascó, e baccagai". 
Con rispetto.









2.5.17

aprile è finito basta dormire


capisco e sono d'accordo che la bestemmia non : sia una bella cosa , sia un qualcosa d'irrispettoso verso chi crede , e che sia ( SIC alla facia dello stato laico ) un reato e come tale vada punito ma «Con tutto quello che si sente in giro, vanno a multare me perché ho scritto due bestemmie ».

http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca 29\4\2017

Bestemmia su Facebook: multato ragazzo di Crespano
Giovane di Crespano si sfoga sui social dopo un controllo dei carabinieri, i militari lo sanzionano per blasfemia: 103 euro di Fabio Poloni .





CRESPANO. Scrive un post carico di bestemmie su Facebook dopo aver subito un controllo stradale “invasivo” da parte dei carabinieri: multato, dovrà pagare 103 euro. Ebbene sì: la perquisizione e il controllo dell’auto hanno dato esito negativo, ma il giovane di Crespano è scivolato sulla blasfemia “postuma”. «Bestemmiava contro le divinità», si legge sul verbale redatto dalla stazione dei carabinieri di Crespano a carico di Nicolò de Paoli, 22 anni appena compiuti. Lui ora ci ride sopra - ma non troppo - e non ha alcuna intenzione, dice, di pagare quella multa.
Vicenda davvero insolita e senza precedenti. Bestemmiare è sì un reato, seppur depenalizzato, previsto dall’articolo 724 del codice penale che punisce «chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità o i simboli o le persone venerati nella religione dello Stato» con «la sanzione amministrativa pecuniaria da cinquantuno euro a trecentonove euro».





Censure e filtri applicati dal social sono noti, ma non si era mai visto che i carabinieri si travestissero da Grande Fratello digitale e andassero a sbirciare su un profilo privato, pizzicando un bestemmiatore da tastiera. Bene, Nicolò è il primo. Ne avrebbe fatto volentieri a meno: «Con tutto quello che si sente in giro, vanno a multare me perché ho scritto due bestemmie», ci racconta Nicolò al telefono, dopo che il suo caso è stato portato alla luce da Andreas Ronco della pagina Facebook “Il Veneto imbruttito”. Nicolò è veneto e ora è anche molto imbruttito: «No, non pago», dice, «la multa è del 14 marzo e lascerò passare i sessanta giorni di tempo senza tirar fuori un centesimo». Hai provato a contestarla? «Sì, ho fatto notare che andare a sbirciare su un profilo Facebook per trovare una bestemmia non è proprio sua madre buona. Ma mi hanno detto che la legge è quella e non si scappa». Però non paghi. Resistenza passiva? «Sì. Se i carabinieri torneranno alla carica, chiederò cosa fare al mio avvocato».
Abbiamo risolto i problemi dell’economia nazionale, se multano tutti i veneti che bestemmiano. Nicolò, che oggi lavora nel settore dell’edilizia dopo un passato da cuoco, la butta sul classico ridere per non piangere. E racconta nel dettaglio com’è andata la faccenda. «Il 10 marzo scorso ero in auto con un mio amico, avevo preso della carne in macelleria da lui e poi gli ho dato un passaggio. Ci siamo fermati nel parcheggio di un locale, sono sbucati i carabinieri, mi hanno perquisito l’auto da cima a fondo. Cosa pensavano di trovare, dei kalashnikov Ak47? Tutto era in regola ma dopo quel trattamento, arrivato a casa, mi sono sfogato su Facebook: ho raccontato la scena e scritto qualche bestemmia. Qualche giorno dopo mi hanno convocato in stazione e mi hanno multato per le bestemmie scritte sul social network. Pazzesco».




ADDIO D'APRILE © Daniela Tuscano


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Per me non è mai stato il 1º maggio, per me è la fine d'aprile, mese amabile e leggiadro
Aprile ci abbandona, con la sua discrezione azzurrina, portando con sé le nostre primavere, il sole buono, i deboli incanti. Poi irrompe il saturo, corposo brillio dell'estate, ma è luce abbacinante, e già divien tarda. Aprile, alla mia età, è residuo di speranza, foglio d'India tremulo al vento. Non fai in tempo ad assaporarlo che giunge il domani, e il domani, e un altro domani, e non l'aspetti e lo temi, senza garbo né amore. E preme, sull'anima, un'acerba malinconia.

1.5.17

chi l’ha detto che la felicità è vera soltanto se condivisa ? IL primo matrimonio single

da  http://napoli.repubblica.it/cronaca/ 5.V.2017
Sant’Antonio Abate, il parrucchiere si sposa da solo: “Viviamo in una società che ti emargina se sei single a quarant’anni. Il mio amore lo dedico all’Africa”. Festa nel castello del boss delle cerimonie
 
                               di PASQUALE RAICALDO

Emozionato, ha pronunciato il fatidico sì nel cuore de “La Sonrisa”, il Castello de “Il Boss delle cerimonie”, dove aveva organizzato una grande festa. Ma nessuno ha gridato “bacio”, al termine della cerimonia, a Nello Ruggiero, parrucchiere quarantenne di Sant’Antonio Abate, un piccolo paese del Napoletano. E il perché è presto detto. Il suo è stato un matrimonio assolutamente sui generis: non c’era la sposa. Proprio così: Nello ha sposato se stesso, in uno stravagante matrimonio da single che, spiega, certifica “la convinzione che non potrò mai amare nessuno quanto amo me stesso. Anzi – ha aggiunto - amare se stessi è la cosa più bella che possa capitare a un essere umano: solo così si può raggiungere infatti la propria tranquillità interiore”.



Le nozze speciali da single sono state riprese dal reality show “Il Boss delle cerimonie”, in una puntata andata in onda lo scorso 26 aprile: “Ma mi sarei sposato anche senza le telecamere. - spiega Nello - E l’ho fatto soprattutto per miei genitori, Paolo e Maddalena, che sono anziani. Ero l’unico celibe di cinque figli, volevo dimostrare loro che sto bene così. Mi completo da solo. Come l’hanno presa? Benissimo”. Lo sposo single è arrivato nel castello sul dorso di un cavallo bianco: gli invitati lo attendevano per festeggiare il suo quarantesimo compleanno, si sono invece ritrovati a loro insaputa nel cuore di un originale matrimonio: ai dettagli ha pensato il wedding planner Costantino Imparato. Al tavolo d’onore sette testimoni, i nipoti. Non è mancata la fede al dito. “Viviamo in una società che tende ad emarginarti se sei single a quarant’anni. Volevo lanciare un messaggio, che è stato evidentemente recepito: mi hanno chiamato in tanti, sono fioccate le richieste di amicizia, molti mi hanno rivelato di volersi sposare da soli, come me. Anche persone sposate, sapete?”.
Ma c’è poco di egoistico nella vita del parrucchiere quarantenne neosposo: da qualche anno, sulla scia di una zia, suora missionaria, Nello veicola il suo amore in iniziative di solidarietà per l’Africa, e in particolare per il Benin. “Alla sua morte, avevo promesso che avrei continuato l’opera caritatevole, organizziamo periodicamente container con pasta e generi alimentari in scatola. In Africa ho scoperto che basta davvero poco per sorridere”. E chi l’ha detto che la felicità è vera soltanto se condivisa ?

L'elzeviro del filosofo impertinente

In Italia le cose non vanno e lo sperimentiamo quotidianamente.
Siamo come una nave che sta per affondare e non sappiamo più come fare per non imbarcare altra acqua e non accelerare il nostro inabissamento. Prima di rassegnarci al peggio vi suggerisco di contattare gli agenti dell'FBI Fox Mulder e Dana Scully. Chiamateli e sottoponete al loro raziocinio gli eventi nostrani classificabili come X-Files. Interpellate anche gli agenti Lilly Rush e Scotti Valens di Philadelphia e affidategli i nostri casi irrisolti. Soltanto il personale di 'Cold Case' potrà risolvere i casi più spinosi, anche a distanza di mezzo secolo. Per non sbagliare io inviterei anche Anthony Dinozzo e Gibbs di NCIS. Più sono gli esperti coinvolti e prima risolveremo i nostri drammi nazionali. Per quanto riguarda i problemi in Vaticano affiderei le indagini a Sorella Lotte Albers e a Padre Brown. Con il loro acume e la loro solida fede riusciranno ad appoggiare le politiche di cambiamento di Papa Francesco. Ho sempre avuto un debole per fratello Cadfael, monaco medievale scrupoloso ma giusto. Quasi quasi invio un dispaccio all'abbazia di Shrewsbury per coinvolgerlo nelle indagini. Ovviamente non disdegno l'intuito formidabile della scrittrice Jessica Fletcher. Per quanto mi riguarda contatterei anche i fratelli Sam e Dean Winchester. Loro due si intendono di Supernaturale, e in Italia tutto quello che la giustizia non spiega diventa un fenomeno sovrumano. Rimanendo in ambito legale perché non avvalersi della professionalità di Perry Mason o di Alicia Florrick? Oppure perché non Max Greveey? Io chiedo la verità Vostro Onore, nient'altro che la verità. Lo giuro su Francisca Montenegro!
Per la sanità, invece, inviterei la dottoressa Sydney Hansen direttamente da Providence e il Dr. Andy Brown di Everwood. Affiancherei a loro anche l'equipe di E.R e di Grey's Anatomy. Dopotutto l'ispettore Monk con la sua proverbiale ipocondria potrebbe dare una mano al cinico Dr. House. Servirebbe senz'altro la sfrontatezza di Shawn Spencer e la consulenza speciale di Patrick Jane. E le arti marziali di Walker Texas Ranger?
Con un team così sono pronto a scommettere che tutto procederà per il verso giusto. Nel frattempo mi posiziono in poltrona e assisto ipnotizzato ad una nuova puntata di 'Criminal minds'. Magari tra una pausa e l'altra mi verrà in mente qualche altro salvatore o salvatrice della patria da contattare. Tanto la verità è una scienza catodica, e dunque a cosa servono le prove processuali se non vengono poi confermate dai nostri beniamini televisivi? Prima di incontrare nuovamente Dio per strada come 'Joan of Arcadia' mi gusto una manciata di popcorn.
"Tutti noi abbiamo bisogno di credere in qualcosa: io credo che tra un attimo mi farò una birra" (Homer Simpson).
(Criap)


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  questo post     di  Aranzulla     conferma    il consiglio      che  davo    in un post   (  cercatevelo  nell'archiviuo  dell'ann...