10.1.19

olocausto o shoah sempre genocidio ed olocausto si tratta basta questioni di lana caprina e ricordiamo senza inutili distinzioni bambinesche e d inutili

in sottofondo
Simon & Garfunkel - The Sound of Silence 

Eccoci nolenti e dolenti al mese dell'olocausto o shoah .

E  come  se come ho detto oltre  che  nel  titolo del  post  e  sulla mia bacheca di facebook commentando  l'articolo    di studentville   che potete  o trovare  cliccando  sopra    oppure  qui 






da ex studente e laureato in lettere penso che questi tratti sotto siano questioni di lana caprina sempre di genocidio si tratta. Un genocidio ed un olocausto che non dev'essere dimenticato quando smetteremo con
queste divisioni del tipo : il mio genocidio è peggio del tuo allora si potrà guardare avanti


STUDENTVILLE.IT
Significato di Shoah e Olocausto: scopriamo insieme il valore di questi due termini utilizzati per indicare lo sterminio degli ebrei.


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Risultati immagini per la variante di luneburg
Ma non stiamo a guardare queste sottigliezze linguistiche e filologiche ed andiamo avanti nel post già di difficile scrittura senza cadere nelle solita retorica pulisci coscienza e d'occultamento  (  ne  parlano   solo pochi salvo e  coraggiosi    e liberi )    del perché gli alleati pur sapendo ed avendone notizie certe già dai primi anni di guerra non intervennero almeno bombardando le ferrovie che portavano il loro carico di morte o favorendo come invece fecero con le altre resistenze quella tedesca come testimonia il  film lettere da Berlino tratto dall'omonimo romanzo 
Ora mentre cercavo materiali ed spunti per questo post mi sono imbattuto oltre che nel bellissimo libro La variante di Lüneburg  di Paolo Maurensig scritto nel 1993. (    regalatami per natale  e  divorato  in una settimana  )  ambientato nel tratto finale cioè le ultime 70\80 pagine in un lager nazista  e    nel cartone animato La stella di Andra e Tati   che  potete  vedere   qui ovvero La vera storia delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, deportate ( e poi sopravvissute )ad Auschwitz-Birkenau durante la Seconda guerra mondiale all'età rispettivamente di 4 e 6 anni insieme a parte della loro famiglia

 E da tali riferimenti mi sono accorto che solo questo dice più di mille celebrazioni e canzoni famose 1 2  o  fumetti    2 perchè :   << Ad Auschwitz tante persone,[ e non solo ] ma un solo grande silenzio è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento >> ( citazione  musicale  eccetto la frase tra parentesi ) credo che appena si vedono speciali , ecco     l'unica risposta sia questa


una  sola  cosa  non  dimenticate    solo coso eviteremo    che  si ripetano errori    cosi  agghiaccianti 

8.1.19

l'altro lato del natale e delle sue feste

 finalmente     qualcuno che  dice pane  al pane  vino al vino     e   se  ne  frega  dell'atmosfera    caramellosa     del  natale



L'inganno delle feste natalizie
Non spegniamo il nostro fuoco per compiacere la debolezza altrui

Mer 21 Nov 2018 | di Alberico Cecchini | Attualità







Lo stress più grande nelle festività natalizie per molte persone è causato dalle numerose ed inevitabili quanto interminabili riunioni con parenti e amici, vicini e lontani, in cui si mangia troppo, si beve troppo e da cui di solito usciamo stremati e disorientati.

Da una parte è chiaro che ci fa piacere condividere con le persone più strette certi momenti in cui ci viene naturale porre la famiglia al primo posto. Dall'altra, però, percepiamo un senso di travolgimento, talvolta di strisciante soffocamento, che quasi inevitabilmente ci fa desiderare una rapida conclusione di questi riti tradizionali, per tirare finalmente un sospiro di sollievo.

Questa apparente contraddizione si spiega molto bene con la naturale attesa di un gradito momento di stop dalle routine quotidiane di tutto un anno, per dedicarsi alcuni giorni solo alle cose più belle della vita da condividere con le persone più vicine. Che si scontra però con una realtà di difficoltà di relazioni davvero rispettose di ognuno, che genera dispersione, confusione, superficialità del parlare del tempo, del cibo, del calcio e dei pettegolezzi - quando va bene -, ma anche di delusioni, incomprensioni, contrasti che portano spesso addirittura a clamorose liti, proprio nei giorni in cui si dovrebbero celebrare la gioia e l'amore. Magari per difendere quattro stronzi di politici che ci dividono solo per poterci sottomettere e spolpare meglio.


Tutto ciò è molto più comune di quanto si pensi! E per quanto possa essere doloroso è meglio ammetterlo e affrontare i problemi per tentare di risolverli, che far finta di nulla, soffocare, mascherare con addobbi, lasagne e babbi natale, una realtà di contrasti e di difficoltà nel comprendersi l'un l'altro nelle diverse sensibilità ed esigenze.


Nessuna famiglia è perfetta per quanto ci si affanni ad apparire tale. I problemi più difficili da comprendere e risolvere, ma anche più delicati su cui intervenire, sono proprio quelli delle relazioni familiari. Sono le relazioni primarie che ci entrano talmente dentro nella pancia che determinano anche la nostra identità. E tutte le dinamiche di questi rapporti sono certo pieni di tante belle cose, ma anche purtroppo di attese profonde più o meno deluse, giudizi condizionanti, sensazioni di tradimento, che ci impediscono di vivere in piena e continua armonia.


Tutto questo poi è molto difficile da comprendere. Sia su come si origini, sia su come si risolva. Perché tutto avviene a livello soprattutto inconscio. E non basta capire l'inconscio per risolvere. Perciò la storia dell'umanità è la storia di contrasti fra genitori e figli, fra marito e moglie, fra fratelli o sorelle. E non è neanche detto che le migliori famiglie siano quelle dove non ci sono contrasti. Meglio i contrasti che il soffocamento di alcuni componenti della famiglia o di addirittura di tutti i componenti che per mantenere buone relazioni, si adattano e si annullano, fino a perdere le proprie forze personali con depressioni e malattie associate a questa perdita.


Natale è rinascita. è un momento in cui le nostre energie personali più profonde, anche se non ce ne accorgiamo, attendono per la loro stessa natura un grande ed intenso incontro con tutta la vita che le ha generate, al di là della mamma biologica. Un incontro potente e pienamente rispettoso di tutta la meravigliosa grandiosità che abbiamo dentro e che quotidianamente rimane inespressa e mortificata.


Il Natale è fare tutto nuovo. Per fare tutto nuovo c'è un solo modo, lasciare che la nostra persona diventi completamente nuova, ricollegandola con la forza della vita, che è quella più potente dell'Universo. E rivitalizzare tutta la nostra potenzialità che mai può essere annullata completamente. Così da risplendere come le stelle più brillanti, gioire come i bambini, amare come desideriamo essere amati.


Per arrivare a questo ci vuole tanta forza. Per esempio, quella di disertare coraggiosamente queste riunione familiari che quasi sempre dissacrano il vero senso del Natale, fin quando non smettano di essere un involontario diabolico massacro di energie. La famiglia è bella sì, ma è bella nella verità e nel rispetto pieno di ogni membro. Nessuno ha colpa se non c'è famiglia che riesca a vivere pienamente questo rispetto profondo. Ma guai a disperare, guai a smettere di impegnarsi per arrivarci. Guai a non mettere la vita al primo posto. Iniziando dal Natale.
Natale con i tuoi? Sì, ma Natale lo fai solo se puoi. E puoi solo se ritrovi dentro di te tutta la potenza della vita, quella stessa potenza che ti ha generato e che soffre dentro di te se la soffochi, se la disperdi, se la annulli per gli altri. Via dai centri commerciali e dal traffico, abbiamo bisogno del silenzio della natura per ricollegarci alla nostra natura, per ritrovare quell'ordine interiore che è già consapevolezza e gratitudine di quanto riceviamo in abbondanza. E permanere in questa pienezza fuori da ogni recriminazione o giudizio fino neutralizzare ogni ingiustizia subita, ogni ferita di non amore, ogni senso di colpa.


Tutte sofferenze che possiamo sanare solo scegliendo e sperimentando relazioni più rispettose e mature. Senza più perderci, adattandoci ad amici e parenti incapaci di rispetto, per paura della solitudine o del giudizio. Se tengono a noi e se ci meritano che si adattino loro alle nostre sacrosante e naturali esigenze di vero rispetto. Facciamo capire che la nostra presenza durante queste feste non può essere né scontata né tanto meno pretesa. Fino a che si trova un modo meno disordinato, superficiale, falso e dunque distruttivo di celebrare la festa della famiglia.


Perché la famiglia vera è solo quella che parte dal rispetto del valore sacro di ognuno. Questa è la vera rivoluzione da fare, la vera rinascita, la vera novità del Natale che possiamo vivere solo partendo da noi stessi. Aprendoci alla Vita e condividendo questo impegno solo con chi è interessato davvero a muoversi senza troppe debolezze verso questo obiettivo.
Questa è il mio augurio per te, forse il più personale che ti hanno mai fatto. E non sono solo parole, ma la mia esperienza e quella di tantissime altre persone che hanno trovato in questo modo più rispetto e relazioni molto più vere anche nelle loro famiglie. Un sano distacco è sempre necessario per trasformare relazioni ridotte in scambi molto più degni. Allora sì che potremmo finalmente festeggiare insieme il Natale!


Per chi ci crede, visto che è la sua festa, per festeggiare senza il festeggiato, forse è bene ricordare il motivo per cui è venuto: “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”.


Queste parole davvero tremende si giustificano con il fatto che troppo spesso si creano relazioni fra le persone poco sane che disturbano l'identità in modo pericoloso. Infatti, in un altro passo c'è la spiegazione del perché serve questa spada: “Affinché il fuoco si accenda. E quanto vorrei che fosse già acceso”. Tutto questo può sembrare tremendo, ma molto di più lo è lasciare spegnere il nostro fuoco personale per debolezza e per compiacere la debolezza altrui. Se siamo fuoco, che il fuoco si accenda!

Udine: prete paragona le cosce delle ragazze a quelle dei maiali. “No minigonne in chiesa”

CRONACA ITALIANA 8 GENNAIO 2019  14:53 di Davide Falcioni

Stanco di vedere le fedeli in chiesa con minigonne giudicate troppo corte un sacerdote ha preso carta e penna e scritto un anatema contro alcune ragazze "colpevoli" di aver assistito a una recente funzione religiosa in abiti "irrispettosi". E' accaduto in Val Resia, Friuli, dove don Alberto Zanier, vicario parrocchiale, ha definito quelle gambe  "carne al vento" per poi aggiungere: "La Chiesa non è una balera o un boudoir".


                                               Don Alberto Zanier, giovane sacerdote friulano,


Il caso, che ha sollevato alcune polemiche sui social per i toni usati dal prete, è raccontato oggi dal quotidiano Messaggero Veneto. Nel testo di don Alberto, appena 30 anni si fa riferimento alla "crisi" del prosciutto a San Daniele e a "un altro tipo di cosce" che a Resia, afferma, "non conosce ombra di crisi". Gambe che facevano la "loro bella comparsa dal di sotto di mini (troppo mini) gonne di adolescenti".

Nessuna descrizione della foto disponibile.
 dalla bacheca  facebook  di Mario Rossi
Il parroco ha definito questo tipo di abbigliamento una "grave mancanza di rispetto sotto tre aspetti": "verso il corpo della donna", "verso gli altri" ("mostrare carne al vento a più non posso è una gravissima forma di maleducazione verso chi mi sta vicino perché potrei urtare la sua sensibilità o addirittura provocare la sua sessualità") e "verso il sacerdote". "O non ricordiamo – si chiede – che siamo davanti a un ministro di Dio chiamato, oltre che a vivere il celibato, ad annunciare e insegnare la morale cattolica anche in campo sessuale?". La responsabilità, conclude il prete "è delle mamme. Care mamme quando le vostre figlie escono di casa, vedete come vanno in giro?".


d'accordo o quanto meno non biasimabile sul punto 1 dubbi e risate visto come ormai sia anacronistico sul punto 2 . risate di cosa ha pure di cadere in tentazione di ...... arraparsi e fare cose che mettano in dubbio la sua scelta di castità ? al punto 3 foto del volantno

finalmente in genitore che non mi minimizza le azioni dei figli A 15 anni ruba quattro felpe al negozio, «preso a schiaffi dai genitori»vorno A 15 anni ruba quattro felpe al negozio, «preso a schiaffi dai genitori»


Leggendo  il fatto di cronaca   sotto     riportato   preso,    grazie all'aggregatore  facebook ILTulipano Il Web  da    http://iltirreno.gelocal.it/livorno/ del  5\1\2019

Alcuni   dicono      Questi sono genitori da prendere per esempio, anche se un pochino più' di controllo non farebbe male, ma fare il genitore e' il mestiere piu' difficile del mondo, difficile controllare le compagnie esterne. Strano che nessuno commenti l'accompagnatore ultra diciottenne che affiancava il ragazzino. Per lui niente da dire ? E' vero che ha pagato ma forse la sua compagnia non è delle migliori. Vi pare ?
 io     invece   avrei usato un altro sistema    avrei  fatto lavorare    d'accordo    con i padroni  , magari facendoli lavare il pavimento dopo le lezioni   o  se  ha   16 anni    fargli fare  uno \  due   giorni  il lavoro di commesso  . cosi  avrebbe imparato più  il  valore  dei soldi   e la  fatica  che si fanno per  guadagnarseli  .Perchè le  botte  possono    creare l'effetto  opposto e  magari    farti arrivare  gli assistenti  sociali in casa  che    ti tolgono  tutti i  figli


LIVORNO. A quindici anni ha avuto la cattivissima idea di entrare insieme a un amico da Eurasia, l’emporio in piazza Damiano Chiesa, cercando di uscire senza pagare quattro felpe che nel frattempo aveva provato a nascondere. Il peggio, però, per l’adolescente è arrivato quando i proprietari hanno chiamato i genitori che sono arrivati nel negozio addirittura prima della polizia. «Erano molto arrabbiati – racconta un testimone – sia il padre che la madre lo hanno preso a schiaffi continuando a chiedergli il motivo per cui l’avesse fatto».

Sono stati gli agenti delle volanti, a ricostruire quello che era accaduto intorno alle 18 di venerdì 4 gennaio. Secondo la polizia, i due ragazzi, dopo aver rubato le quattro felpe hanno cercato di uscire aggirando le barriere antitaccheggio, ma sono stati fermati dai vigilantes. Vendendosi scoperti e nel tentativo di sistemare le cose, l’amico del quindicenne, che di anni ne ha più di diciotto, ha saldato il conto con i proprietari versando la somma dovuta, vale a dire 85 euro. Ma nel frattempo i titolari avevano già chiamato sia i genitori del quindicenne che la polizia. «La madre – spiegano dalla questura – a sua volta ha restituito i soldi all’amico del figlio».
A questo punto gli agenti hanno chiesto ai proprietari se volessero fare denuncia, ma questi hanno preferito non avviare una contestazione penale a carico del quindicenne. Chissà se lo hanno fatto dopo aver visto come i genitori avessero già punito il figlio per quello che aveva fatto.


Questi sono genitori da prendere per esempio, anche se un pochino piu' di controllo non farebbe male, ma fare il genitore e' il mestiere piu' difficile del mondo, difficile controllare le compagnie esterne.
Questi sono genitori da prendere per esempio, anche se un pochino piu' di controllo non farebbe male, ma fare il genitore e' il mestiere piu' difficile del mondo, difficile controllare le compagnie esterne.

a volte capita che i personaggi dei fumetti o di vignette sia personaggi veri e reali il caso di Molotov di sergio staino

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso

l'ispirazione     per  il personaggio  Molotov   di Sergio   Staino  ha  un origine curiosa   oltre  quella     citata   nell'intervista   dell'unione  sarda del   7\1\2019   di  cui riporto  la  foto    sopra 

[....] . Nato in un giorno di crisi, come caricatura di se stesso Bobo ha «un naso grosso che attira simpatia, mi sono immaginato ingrassato, con meno capelli, gli ho messo gli occhiali. I fumetti erano più incerti ma sinceri e Oreste Del Buono ha capito che incarnava la crisi di una generazione, la fine del'68». Nel microcosmo familiare di Staino, Bibi è la moglie, Ilaria la figlia portatrice di saggezza popolare «quella che dice che il re è nudo», Molotov «un ragazzo di Carbonia, Antonello Obino venuto a Firenze per fondare la rivista 'Ottobre" che durò un mese appena», l'amica di Bibi «una sintesi del peggio del femminismo che mi ossessionava e di cui ora, quando vedo la Gelmini e la Carfagna, sento nostalgia». Ma come parlare alle generazioni future? Staino: «Bisogna costruire un linguaggio e un sogno per questa generazione. [...]  da http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2010/08/02/

7.1.19

illusioni paesane e pessimo decoro urbano

strano credevo che lamia    #tempiopausania vanagloriosa \ paddosa com'è tenesse oltre che al suo #decorourbano alle sue #personalitàillustri e storiche ( prima foto   )  un famosissimo generale della brigata Sassari uno di quelli di citati da Lussu in un anno sull'altipiano i cui busto dato in restauro qualche anno fa e misteriosamente scomparso e non rimesso al suo posto ne danneggiato  motivo per  cui era  stato  tdai piccioni nè restaurato, celebrando cosi in sottotono, metaforicamente parlando  ,  le celebrazioni quinquennali per il centenario della grande guerra ) 

L'immagine può contenere: albero, cielo e spazio all'aperto


ed altri personaggio d'adozione (  seconda foto   ) 

L'immagine può contenere: scarpe, albero, cielo, spazio all'aperto e natura

una scultura abbandonata e gettata in un angolo dedicata ad un famoso canta autore di cui quest'anno cade i ventennale della morte e che scelse come suo ritiro le campagne di tempio e la #galllura e vi rimase nonostante il sequestro )

6.1.19

riflessioni a freddo Massimo Asquini Assessore leghista a Monfalcone e del vicesindaco leghista di Trieste, Paolo Polidori sono razzisti oppure no ?


per  approfondire
il mio precedente post


ed atri due  articoli  (  Lo  so  che sono  vecchi  cronologicamente  ma   più attuali  che mai )  da  un  giornale   particolare



nel primo caso

   si lo è  perché   quando gli stereotipi   su una determinata  " categoria   , regione , religione   , gruppi etnici  ,  popolazioni  , ecc  vengono ripetuti     finiscono per  diventare  razzismo o  ( ma  no  questo   per  fortuna il  caso in questione  )  antisemitismo . E poi   quando lui  riponde   che non ha detto niente  di  male  lo pensano  tutti  , purtroppo  è  vero ,  ma la   pensano   perchè   dpo anni   di martellante propaganda    gli  viene  inculcato



L'immagine può contenere: 1 persona, occhiali e testo



Nel  secondo  fato


Si lo   è   ma  allo stesso tempo  può anche non esserlo  perché  accertarsi   visto  il  suo ruolo   come si stava procedendo  con quella persona   o persone   evitando  o arrampica ture  sullo specchio



o  mia  culpa  di circostanza

Entrambe le  vicende   soprattutto la prima  non tengono conto  che  esiste , ed  è  come un   fenomeno  carsico    anche un  Italia   che  non a pensa   cosi     ed  dove  ogni giorno  in  alternativa   al  loro modello    si  tessono e  si   portano avanti    vecchie  e nuove   reti di   solidarietà  ed  a  farlo non sono quelli che   loro (  e non solo  )    chiamano    radical chic    come dimostra questo aggiornamento

da https://www.repubblica.it/cronaca/2019/01/06/


La solidarietà dei cittadini di Trieste dopo il gesto del vicesindaco, portano al clochard coperte e maglioni

La solidarietà dei cittadini di Trieste dopo il gesto del vicesindaco, portano al clochard coperte e maglioni
"Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste", scrivono su un cartello


Dopo il gesto del vicesindaco di Trieste, il leghista Paolo Polidori, che si è vantato di aver buttato la coperta di un clochard che dormiva per strada, arriva la solidarietà dei triestini. Nella serata di sabato, quando il termometro era sceso vicino allo zero, alcuni cittadini hanno portato in via Carducci, la via centrale dove il clochard si era rifugiato, una serie di coperte e maglioni e un cartello scritto su un cartone per esprimere solidarietà all'uomo.
Sul cartello c'è scritto: "Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste. Ps. In caso di mancato ritiro non gettare nulla, provvederemo al recupero entro domani, grazie".


Il vicesindaco leghista si è difeso dicendo di non essere razzista. Mentre l'opposizione ne ha chiesto le dimissioni, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza (Forza Italia), non sembra intenzionato a prendere provvedimenti nei confronti di Polidori, secondo quanto scrive oggi il quotidiano della città, Il Piccolo.
Non è chiaro se dopo l'episodio l'uomo sia ancora a Trieste o se abbia lasciato la città.

lettera di un leghista semplice

di bacheca in bacheca facebook trovo questo attimo post


Tramite Vera Esposito (grazie cara, ho rubato, ma si sa, sono del sud 😜)

"Ciao, sono un Leghista semplice.
Per un quarto di secolo ho creduto fortemente che ogni mio problema fosse causato dai meridionali. L’ho creduto perché così mi dicevano i capi del mio partito, che erano tutti onesti. Non come i terroni.
Poi però i capi del mio partito sono stati beccati di nuovo con i nostri soldi in tasca, e sono crollati al 4%. Così i capi del mio partito proprio in quel momento si sono ricordati che i meridionali votano. E sempre in quel momento hanno scoperto che i meridionali non sono poi tanto male.
Così mi hanno detto che per un quarto di secolo si sono sbagliati, e che ora devo credere nell’esatto contrario. Che l’Italia non la devo più odiare ma amare. Che con la bandiera italiana oggi non ci puliamo più il culo, ma anzi la baciamo. E spero che almeno nel frattempo l’abbiano lavata, anche se dubito visto quanto è stato repentino il passaggio tra quando dicevamo “Padania is not Italy” e oggi che diciamo “Prima gli italiani”. Un paio di anni forse.
I miei capi mi hanno detto che la causa dei miei mali ora sono altri. Allora ho pensato subito ai potenti, ai privilegiati, ai padroni. A quelli che ci sono da sempre e rubano da sempre migliaia di miliardi.
Ho pensato agli evasori, i corrotti, i corruttori, i falsi invalidi, gli incapaci, Cosa Nostra, la Camorra, la ‘Ndrangheta, la Scu, il traffico di droga, il pizzo, gli appalti truccati, la burocrazia inefficiente, il divario tra Nord e Sud, i terreni avvelenati, la giustizia lenta, i raccomandati, i truffatori, i bancarottieri, e tutti gli altri problemi e italiani che mi fottono la vita da decenni, e che hanno causato disoccupazione, precarietà, tasse altissime e servizi pessimi.
Invece i capi del mio partito mi hanno detto che mi sbaglio, che non sono loro la causa di ogni mio male. Anzi, che siccome loro sono italiani loro vengono "prima". "Prima gli italiani".
Il mio problema ora sono i morti di fame che arrivano sulle barche. Quando arrivano. I miei capi mi hanno detto che è colpa loro se pago troppe tasse, se le vecchiette rovistano nella spazzatura e i divorziati dormono in macchina.
Che loro in realtà stanno bene, e rischiano la vita per divertimento. Soprattutto i neri. Anche se non lo possiamo dire ad alta voce. E pensiamo che siccome alcuni neri sono delinquenti e maleducati - e lo sono sul serio - allora sono tutti così. E vanno cacciati tutti. Anche quelli che non ci hanno ancora fatto nulla.
Ho pensato che questo sia razzismo. Che etichettare una persona non per quello che ha fatto, ma per il popolo a cui appartiene sia razzismo. Ma mi hanno detto di no.
Così come ho pensato che anche noi italiani siamo migranti economici. Siamo quelli che emigrano di più. A centinaia di migliaia ogni anno. Soprattutto giovani (anche palestrati e con l'iPhone). Andiamo negli altri paesi a cercare lavoro, non scappiamo da alcuna guerra. Ma mi hanno detto che noi siamo "cervelli in fuga". Loro invece sono parassiti. Come i meridionali che vengono dal Sud a rubarc... ah no scusate, mi sono distratto.
E' che sono un leghista semplice. E non riesco a stargli dietro. Ma ci provo. In fondo mi accontento di poco: un padrone da seguire qualsiasi cosa dica e che indossi felpe e mangi arancini per farmi sentire che lui è come me; un popolo da odiare e a cui addossare la colpa di ogni mio problema. E sto bene così. Mi accontento.
L'ho detto. Sono un leghista semplice."

non lamentatevi o scendete in piazza contro i femminicidi se poi ne bloccate programmi scolastici per prevenili

E' il caso  

riportato da ilfattoquotidiano del 4\1\2019

Trentino, Lega sospende corsi nelle scuole sulla relazione di genere: “Vogliamo evitare discorsi su sessualità dei bambini”

Trentino, Lega sospende corsi nelle scuole sulla relazione di genere: “Vogliamo evitare discorsi su sessualità dei bambini”


Le lezioni che da 5 anni si svolgono in decine di istituti della Provincia per educare a rispettare la parità dei sessi e a superare gli stereotipi sono stati fermati dalla giunta con l'accusa di diffondere “teorie gender”. L'assessore Segnana al Fatto.it: "Valuteremo il da farsi". Le educatrici chiedono un incontro, il consigliere Cia: "Fanno politica e creano confusioni nei bambini"

Educavano gli studenti trentini a rispettare la parità dei sessi e a superare gli stereotipi, affrontando temi come il bullismo e la violenza di genere. Ma, secondo la giunta provinciale leghista, contribuivano anche a diffondere le cosiddette “teorie gender”. Per questo, i corsi sulla relazione di genere che da 5 anni si svolgono in decine di scuole della Provincia autonoma di Trento sono stati sospesi. L’obiettivo è “verificare la piena coerenza dei contenuti educativi dei percorsi con le aspettative delle famiglie rispetto ai valori che la Giunta provinciale intende perseguire”. In altre parole, come ha dichiarato il consigliere di maggioranza Claudio Cia (Agire), “non fanno altro che promuovere l’ideologia gender”. E di fronte alla richiesta di alcune educatrici di avviare un dialogo, Cia ha risposto così: “Se si va a visionare solo i profili Facebook di queste persone si può notare che ci troviamo di fronte a dei veri e propri attivisti politici che promuovono pensieri fuorvianti capaci di minare l’equilibrio dei nostri ragazzi”.

I motivi della sospensione
Il 28 dicembre scorso la deputata leghista e assessora provinciale alle politiche sociali, Stefania Segnana, ha inviato una circolare agli istituti interessati in cui veniva annunciato lo stop ai corsi “in attesa di approfondimenti ulteriori”. Un provvedimento preso in accordo con l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti e con il collega al lavoro Achille Spinelli. L’offerta formativa, dal titolo “Educare alla relazione di genere”, prevedeva complessivamente oltre 800 ore di attività. Un progetto avviato dalla precedente giunta di centrosinistra e che quest’anno avrebbe coinvolto 24 scuole trentine, per un costo complessivo di oltre 70mila euro a carico dell’Agenzia del lavoro. “Le nostre perplessità – spiega Segnana al fattoquotidiano.it – sono nate già negli anni passati, quando abbiamo posto l’attenzione su altri progetti che spaventavano le famiglie e si avvicinavano alle teorie gender. Ora che siamo al governo abbiamo semplicemente chiesto di poterli visionare, dato che non li abbiamo deliberati noi”.


Risultati immagini per Extraterrestre alla pari,
La decisione finale, assicura l’assessora, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. “Se fra gli argomenti trattati ci sono il bullismo, il rispetto reciproco, la violenza, ben venga. Se invece dovessimo trovare riferimenti alla sessualità dei bambini valuteremo il da farsi. Vogliamo evitare certi discorsi nelle scuole”. 
Nel mirino della giunta è finito anche un libro, Extraterrestre alla pari, distribuito nelle classi quarte di una scuola elementare della città. “Ci è stato segnalato soltanto dopo che abbiamo sospeso i corsi. Vogliamo capire se ne farà parte o meno, intanto sappiamo che verrà letto in classe nell’ambito di un programma di letture”. Scritto da Bianca Pitzorno, il romanzo è stato più volte attaccato in passato dai movimenti “no-gender” perché racconta la storia di Mo, un alieno proveniente dal pianeta Deneb (dove non si scopre il proprio sesso prima dei 20 anni) che arriva sulla Terra e sperimenta tutti i pregiudizi relativi all’educazione, vivendo un giorno da bambino e uno da bambina.

L’appello delle educatrici: “Organizziamo un incontro”
“Svolgiamo questa attività formativa con passione e professionalità nella convinzione di portare le nostre competenze a servizio di scuole, studenti, famiglie”, hanno dichiarato in un appello alcune delle educatrici responsabili dei corsi. “Siamo pienamente disponibili a fugare dubbi e perplessità di qualunque tipo: molti anni di esperienza nelle scuole parlano per noi”. La richiesta è quella di organizzare un incontro con la Giunta per spiegare in concreto gli argomenti affrontati nel progetto. Si tratta di tematiche come la “prevenzione alla violenza di genere e al bullismo, riflessioni sulla disparità di genere nel mercato del lavoro, guida a scelte formative che possano esprimere i talenti di ognuno, rappresentazione mediatica di uomini e donne”. A loro dire, quindi, non c’è alcuna traccia di presunte “teorie gender”. Perciò l’augurio è che “gli assessori competenti cambino direzione e decidano di non gettare al vento un’esperienza importante”.


Il consigliere Cia: “Guardate i loro profili social”
Non si è fatta attendere la risposta del consigliere provinciale Cia, che punta il dito contro l’ideologia “gender”. “Purtroppo è evidente che nelle nostre scuole c’è un problema culturale, dal momento che una parte della classe politica e dirigente le ha scambiate per luoghi dove instillare agli studenti pensieri ideologici che poi possono essere funzionali a movimenti politici”, si legge in un comunicato. Da qui l’invito ad andare a guardare i profili socialdelle educatrici chiamate a insegnare ai ragazzi il rispetto della parità di genere. Educatrice che, secondo il consigliere, sono “vere e proprie attiviste politiche”. Lo dimostrerebbero alcuni post in sostegno del gay pride, foto decorate con i colori dell’arcobaleno o dichiarazioni in favore dello ius soli. E mentre qualcuno grida alla “caccia alle streghe”, il consigliere Cia, contattato dal Fatto.it, si difende così: “I nomi delle educatrici li ha riportati la stampa. Io mi sono limitato ad andare a guardare i loro profili e a segnalare che queste persone fanno politica. Ovviamente è legittimo, ma allora non sono idonee a insegnare nelle scuole”. conclude. “Tra l’altro io questi corsi li critico da sempre. Secondo me non educano al rispetto dei sessi, creano solo confusione nei bambini”.

La reazione delle opposizioni
Duro l’attacco dei consiglieri pentastellati del comune di Trento, che parlano di “pensiero paranoico inquisitorio pseudo-riformista” e denunciano i “metodi censori” adottati dalla giunta provinciale. L’augurio del Pd Trentino, invece, è che “chi deve decidere riesca ad avvalersi del contributo molto competente degli operatori scolastici, che possono testimoniarne l’importanza educativa, fuori da strumentalizzazioni politiche sull’inesistente ‘teoria gender’”. Dello stesso avviso è il movimento di opposizione Futura 2018, secondo cui lo stop al progetto è dovuto a “un modello di società patriarcale, con al centro l’uomo bianco e eterosessuale, fondamentalista dal punto di vista religioso, retrivo nei rapporti sociali. E che è spaventato e quindi odia qualsiasi ‘diverso’. Di questo passo una comunità sprofonda nella barbarie”.