25.9.22

autunno non è solo malinconia ma anche gioia e liberazione

  Diciamo  che  amare  è  una parola  grossa  ,  ma  questo meme     dice  un    fondo  di verità   perchè metta per iscritto nei  cmmenti o  con un likè  chi   non vede  l'ora    di  rivedere  gli amici  scolastici  o  di lavoro  ,  di  dire  basta   a   : caldo  eccessivo  , tormentoni (    al 99%  insulsi  e  vacui  visto  che  durano  una stagione  e via   )    . Per me  qiuesto  post  visto , almeno  per  quest'anno  è stata  un   estate di  💩  per    tutto  quello    che    ho  dovuto  passsare  direttasmente   e indirettamente  vedere   post  precedenti   .  



Infatti benvenuto   autunno  2022


Uccise come Masha Amini o Rieducate alla sharia. Così vengono punite le iraniane accusate di "mal velo" e i pseudo influenzer che intervengono su tutto sono zitti

 davanti  a quello che   sta  succedendo  in Iran   mi  chiedo   ma     i  famosi  o meglio  i pseudo influenzer    che intervengono    su tutto  e  tutti    stanno  zitti   ?   Infatti   


[...]  Le ragazze iraniane che vengono in Italia del velo non ne vogliono sapere, e sono convinta che la maggior parte di quelle che lo indossa lo fa per le pressioni della famiglia". Ad assicurarcelo è Nazli, 28 anni. Nessun hijab, sulla sua testa c’è il cappellino di una nota squadra di baseball americana. È una millenials e ha uno smartphone in mano. "Per Masha c’è stata una buona mobilitazione anche in Italia, sui social tanti utenti hanno condiviso e denunciato l’accaduto, ma che fine hanno gli influencer?", si domanda. "È mancato il supporto delle persone influenti. Le donne che hanno un seguito sui social e che si sono esposte sono state poche. Non c’è stata quella adesione che abbiamo visto con il caso Floyd e il Black lives matter". Come mai? "È come se l’argomento non avesse appeal, sembra che il velo sia qualcosa di sacro e intoccabile e che se non sei musulmano non puoi permetterti di giudicarlo", risponde.[...  ]

dal portale  \  aggregatore    https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/ fonte  l'articolo  :   "Rieducate alla sharia". Così vengono punite le iraniane accusate di "mal velo"   di Elena Barlozzari   de  IL  Giornale  Ieri 21:36


Ed   ecco  la  mia   provocazione .  Se  si è  vero   che   il velo islamico  (  uso  tale termine  per  differenzialo   nonostante    la  comune  origine  da quello   cristiano  \  cattolico )  come    lo  definisce    sempre    l'articolo   sopracitato   e  linkato    nelle  righe precedenti  :  << Non si può banalizzare né decontestualizzare. Non è uno slogan né un accessorio alla moda. Ci vuole cautela e l’Occidente non può usarlo come simbolo di libertà. Ce lo insegnano Masha Amini e le tante iraniane che in questi giorni stanno protestando nel suo nome e per la loro autodeterminazione. Chi il velo lo conosce e lo subisce, lo brucia. È quello che sta accadendo nelle piazze della Repubblica islamica dell'Iran: a Teheran, Mashhad, Tabriz, Rasht, Isfahan e Kish. Centinaia di hijab dati alle fiamme. La 22enne curda è stata percossa dalla polizia morale lo scorso venerdì. [...] >> perchè    non chiedono  pubblicamente   che  : le  mogli  dei capi di stato  che   che  vanno in  vaticano  ,   le  suore  ed  in certi  paesi tradizionali    del sud  e  delle  isole  anche  al di fuori   delle  chiese     o  ai matrimoni  la  donna     non sia  velata  o  a testa  coperta  ? Concludo  rispondendo  cosi  a  miei  utenti ed  amici  di destra  che mi  hanno    classificato \  etichettato  come   filo  islamico perchè    vedo il velo o coprirsi i  capelli   come segno di libertà    dico   che si  il  coprirsi i  capelli   non  è  simbolo  di libertà ma  per  alcune  culture   esso  è  un  segn  identitario   \ tradizionale   e  come   tale    ,  se è  spontaneo   ed  non obbligato   imposto  come in molti regimi    teocratici  come  l'iran  ,  va  rispettato   e  compreso .  qui  sta  la  verà laicità  di cui   molti  si  fanno  ipocritamente  portatori   e  rappresentanti   del  vaslore  della laicità



24.9.22

L'influencer musulmana e vegana salva l'agnellino dalla festa del Sacrificio. "Combatto per una religione cruelty free

repubblica  24 SETTEMBRE 2022AGGIORNATO ALLE 13:29 
                                             di Valentina Ruggiu


L'attivista Sveva Basirah Balzini ha salvato l'agnello Mido da un sacrificio rituale islamico e lo ha 
l’attivista musulmana e vegana Sveva Basirah Balzini
liberato nel Rifugio Hope di Castel Sant'Elia, nella provincia di Viterbo grazie all'aiuto della Lav: "Chiediamo al prossimo Parlamento e Governo di introdurre lo stordimento preventivo obbligatorio per tutte le macellazioni: da quelle rituali a quelle domestiche"
"Tutti, a prescindere dalla religione che si segue, possiamo vivere la Fede senza sacrifici animali". Ne è convinta l’attivista musulmana e vegana Sveva Basirah Balzini che, insieme alla Lega anti vivisezione (Lav), nella provincia di Viterbo ha assistito alla liberazione di un agnello il cui destino sembrava essere già scritto: ucciso, senza stordimento e per sgozzamento, per celebrare l'Eid Al Adha, la festa islamica del sacrificio.
"Gli attivisti della Lav mi hanno raccontato che era tenuto in condizioni pietose da una famiglia di Lanciano, in Abruzzo, e che quando sono andati i carabinieri forestali a sequestrarlo lo hanno trovato incaprettato, probabilmente pronto per essere ucciso". Una macellazione illegale, ha spiegato la Lav in un comunicato, perché per legge la macellazione rituale non può avvenire fuori da un macello specificatamente autorizzato e senza il controllo dell'autorità veterinaria. Così dopo il recupero, avvenuto a fine luglio, l'animale è stato affidato in custodia alla Lega anti vivisezione.
Oggi l'agnellino ha circa 3-4 mesi e vive libero nel Rifugio Hope a Castel Sant'Elia, circondato da altri animali salvati dallo sfruttamento e dall’affetto dei volontari che lo gestiscono. "Per accoglierlo sono arrivata da Livorno, città in cui vivo, ed è stato davvero emozionante. Lo abbiamo chiamato Mido e il nome l'ho scelto io - spiega Balzini - trasformando in un nome quella che è l'abbreviazione di Mohammed o di Ahmad. L'ho fatto nel ricordo della Fede e anche perché nella mia vita privata è una parola che mi ricorda liberazione e catarsi".



Mido nel Rifugio Hope, in provincia di Viterbo (Crediti: Lav)



La speranza è che l'incontro tra Mido e Sveva possa aiutare a diffondere la visione di un Islam 'cruelty free', come già da anni avviene per il Cristianesimo, con le tante attività di sensibilizzazione svolte dagli attivisti nei giorni che precedono la Pasqua cristiana.
"Mi sono convertita all'Islam quando avevo 16 anni - racconta Balzini, che oggi di anni ne ha 23 - ma sono diventata vegana poco più tardi, nel 2019, dopo aver fatto un anno da vegetariana. Una decisione che è arrivata dopo che sono stata più volte vittima di violenza sessuale. Per me è stato naturale fare un collegamento tra il corpo di quella che è socializzata come una donna e il consumo della carne. Capire che ero stata trattata come un pezzo di carne mi ha permesso di fare un salto di comprensione e di passare dalla teoria alla pratica. Il giorno in cui ho smesso di mangiare carne è stato proprio il giorno dell'Eid Al Adha e per me è stata una coincidenza simbolica perché mi ha permesso di ripensare la Festa del sacrificio da un altro punto di vista e di rivedere anche il senso stesso del sacrificio".

L'attivista musulmana e vegana: "Dobbiamo creare una versione della nostra fede cruelty free"

Mido è un agnello che è stato salvato da morte certa: quando i carabinieri forestali l'hanno trovato in una casa di Lanciano, in Abruzzo, era già legato, pronto per essere macellato clandestinamente in occasione della festa islamica di Eid Al Adha. Dopo aver recuperato l'animale, le autorità lo hanno affidato in custodia giudiziaria alla Lega anti vivisezione (Lav) e oggi Mido ha cominciato una nuova vita nel Lazio, ospite del Rifugio Hope di Castel Sant'Elia, in provincia di Viterbo. Ad accoglierlo c'era anche l'attivista musulmana e vegana Sveva Basirah Balzini, promotrice di una versione "cruelty free" dell'Islam. "Dobbiamo creare una versione della nostra fede senza sacrifici - ha spiegato - sapere che questo agnello si è salvato è quasi catartico. È molto bello sapere che c'è chi ce la fa e che le cose possono cambiare". Con la liberazione di Mido, Lav ha lanciato nuovamente un appello alle istituzioni affinché l'Italia segua l'esempio di altri paesi europei - Belgio, Austria, Danimarca, Svezia - che hanno previsto almeno lo stordimento preventivo obbligatorio per le macellazioni effettuate con rito islamico ed ebraico e chiedono che questo obbligo possa essere esteso a tutti i tipi di macellazione, anche quelle per "consumo familiare". "Mido - spiega Lav - è la testimonianza che ogni fede può e deve essere rispettosa degli animali. Perché ognuno di noi, indipendentemente dalla propria fede, può scegliere di non mangiarli, di non sfruttarli, di non farli soffrire".

Di Valentina Ruggiu


Mido (Crediti: Lav)



Facendo riferimento all’importanza che l’Islam conferisce agli animali e alla Terra, la 23enne livornese si inserisce in un nascente movimento di praticanti musulmani che si astengono dai sacrifci animali e dal mangiare carne: "In Italia non siamo tanti, ma ci sono attivisti musulmani sparsi per il mondo che da decenni si prodigano per sensibilizzare su questi temi. C’è anche chi dice che se il Profeta rinascesse adesso, di questi tempi, sarebbe sicuramente vegano o vegetariano perché ad esempio gli allevamenti intensivi, per la sofferenza che causano agli animali e alla Terra, sono completamente contrari all'ottica di questa Fede".

Il recupero di Mido, prima del trasferimento al Rifugio Hope (Crediti: Lav)



Per Balzini oggi si può pensare al sacrificio in modo diverso: "Ad esempio in questo giorno di festa io dedico del tempo alla mia comunità di riferimento, ma c’è anche chi, non avendo possibilità economiche, anziché donare vestiti o cibo dona il sangue".
Ma a ostacolare questa visione alternativa, secondo l'attivista musulmana, non c'è solo l’attaccamento a una tradizione: "Rinunciare alla carne halal (ovvero macellata e lavorata garantendo il rispetto dei precetti islamici ndr) per molti è faticoso perché è un segno identitario a ci si aggrappa soprattutto quando si vive fuori da paesi a maggioranza musulmana e in cui magari l'identità è spesso minacciata dall’islamofobia".
A prescindere dalla cultura e dalla religione di appartenenza, la Lega anti vivisezione lancia nuovamento un appello alle istituzioni affinché l’Italia segua l’esempio di altri paesi europei - Belgio, Austria, Danimarca, Svezia - che hanno previsto almeno lo stordimento preventivo obbligatorio per le macellazioni effettuate con rito islamico ed ebraico (possibilità prevista dal Regolamento europeo 1099 del 2009). Non solo: "Lav - si legge nel comunicato - auspica inoltre che i prossimi Parlamento e Governo estendano questo obbligo a tutte le macellazioni, anche quelle non rituali di volatili e conigli, cosiddetti animali "da cortile", che oggi purtroppo possono essere realizzate senza stordimento preventivo, aumentando così la sofferenza degli animali che vengono macellati per "consumo familiare".
"Mido - concude Lega anti vivisezione - è la testimonianza che ogni fede può e deve essere rispettosa degli animali. Perché ognuno di noi, indipendentemente dalla propria fede, può scegliere di non mangiarli, di non sfruttarli, di non farli soffrire" . "Sapere che questo agnello si è salvato - aggiunge Balzini - è quasi catartico, è molto bello sapere che c'è chi ce la fa e che le cose possono cambiare".

il mio This Wandering Day

Una  bella  canzone   malinconica   come  This Wandering Day cantata  all'inizio del 5  episodio  della  1  stagione  della  saga   di Rings of Power  (   gli anelli del potere  ) in questo   primo   giorno 
d'autunno    è  quello  che    ci vuole  . Infatti , dopo  un esito   bruttissimo  (  infatti   forse  devo operarmi  per  osteo  artrosi   ance questa   ci mancava    ai problemi  di  salute  )   di  una  radiografia  del  bacino  ,   ho capito   devo  continuare (    vedere  i post  della  triologia :  anche la malinconia  può essere preziosa  )   come ho  fatto   per i tristi eventi luttuosi avvenuti    tra la primavera   e l'estate  ,  a trasformare in risorsa   la  tristezza  e  malinconia   



 ed  accettare  ed  convivere  con i  problemi  di salute   vecchi e  nuovi 

il burqua oppressione del corpo femminile e delle donne


  a chi   ancora   continua  a definirmi  pro islamico  perchè   tempo  fa  riportai   un  articolo sul velo  e  sul perchè molti  lo  considerano libertà      riporto qui   un  bellissimo post   ed  un interessante   dialogo   
del mio  contatto  fb   Casimira Furlani in  cui  spiega   agli  islamofobici   ed  ignoranti   la  differenza   cosa  che loro ignorano o fanno finta  d'ignorare    fra  il velo   ed il burqa  .  



Questa foto mi ha fatto venire un magone che non so dire e una rabbia infinita verso la prepotenza maschile


  • Maria Piredda
    Già, ma se anche le donne mussulmane più intellettuali dicono che è Allah, attraverso il Corano parola di Dio, che ha detto di portare il velo...
    • Mi piace
    • Rispondi
    • 6 h
    • Leonia Biasutti
      Maria Piredda sono musulmana non presumo di essere intellettuale ma neanche una capra e potrei dirle che prima di tutto nel Corano non è prescritto di coprire il viso, quella del velo è una prescrizione non un obbligo nel senso che non è scritto "se non indossi il velo ti attende l inferno" ma solo consiglia alle credenti di indossarlo per dimostrare maggiormente la loro fede poi ci sarebbe la questione che all epoca del profeta Mohammed le donne rischiavano costantemente violenze e rapimenti quindi c era nel velo una funzione protettiva. Purtroppo dietro l imposizione di hijab, chador, burqa, niqab in modo maniacale e rigoroso ci stanno le tradizioni culturali che nulla hanno a che fare con la religione ed il patriarcato che vuole il corpo della donna nascosto così come la sua volontà e libertà e purtroppo questo non accade solo nell Islam
      2
      • Mi piace
      • Rispondi
      • 5 h
      • Modificato
    • Maria Piredda
      Leonia, grazie per la sua risposta che ci mette in contatto. Non posso riportare il nome della teologa che ha fatto questa affermazione perché non fatta in ambito pubblico ma le assicuro che l'ha fatta. Ora, le dico con sincerità che sino a qualche decennio fa anch'io pensavo che la Bibbia fosse più o meno parola di Dio. da tanto tempo penso che un tale pensiero sia assurdo. Certo c'è una umanità che alle volte è illuminata ma non esiste nessun assoluto. L'affermazione 'parola di Dio' è talmente obbligante che taglia fuori qualsiasi nostro pensiero. Invece siamo liberi di cercare tenendo presenti le realtà Altre che vanno oltre noi...
      Certo non solo l'islam tiene la donna in una posizione di inferiorità. Nel cattolicesimo la donna non può accedere al sacerdozio e questo denota ancora discrimine ma, mi scusi, il chador, per me donna, è un pugno nello stomaco. Con amicizia
      3
      • Mi piace
      • Rispondi
      • 4 h
    • Leonia Biasutti
      Maria Piredda da persona religiosa prima cattolica poi musulmana ho sempre pensato che se Dio ci ha fornito di intelletto e possibilità di scelta sia per usarli non per farsi schiacciare da regole e leggi che poco c' entrano con la fede, non voglio certo criticare una mia, sorella nell' Islam ma se questa teologa ha negato la possibilità decisionale di indossare o meno il velo probabilmente è di idee troppo rigide ed eccessive
      • Mi piace
      • Rispondi
      • 3 h
      • Modificato
    • Maria Rosa Filippone
      Leonia BiasuttiDio è una proiezione umana!Non ha mai detto nulla,perché essendo appunto una proiezione umana,in verità siamo noi che parliamo,scriviamo e ,purtroppo,sentenziamo facendo passare per verità insindacabili le nostre opinioni,interpretazioni che hanno lo scopo di rassicurarci in un mondo,in un pianeta nel quale siamo state,stati catapultate,catapultati al momento della nascita
      • Mi piace
      • Rispondi
      • 54 m
    • Leonia Biasutti
      Maria Rosa Filippone ognuno ha le proprie idee in fatto di religione personalmente ho un enorme rispetto verso chi non crede ma nello stesso tempo lo chiedo verso la mia fede, non amo fare prediche per convincere il prossimo che la mia credenza sia la migliore come non mi piace ascoltarne si può dialogare serenamente accettando la diversità senza pretendere di convincere
      • Mi piace
      • Rispondi
      • 47 m
      • Modificato
    • Mi piace
    • Rispondi
    • 5 h
  • Casimira Furlani
    Il Corano io l'ho letto e non impone affatto alle donne di portare il burqa coprendosi dalla testa ai piedi, sempre, ogni giorno. Questa è una imposizione maschile con punizioni severe per le disobbedienti. Portare il velo coprendosi il capo ha diverse tradizioni in oriente come in occidente, ma non col significato di sottomissione religiosa e sociale imposta per il possesso e il controllo femminile in tutti gli ambiti. E c'è una enorme differenza con il Nuovo Testamento cristiano, dove si dice che la donna deve coprirsi il capo (1 Corinzi 1-16). Per molto tempo le donne cattoliche che vanno in chiesa si sono coperte il capo con un velo. Anch'io da bambina l'ho fatto. Tutto questo però riguarda il campo religioso non quello civile. Il guaio è che l'Islam non distingue nè separa il religioso dal civile, anzi, i capi religiosi sono spesso anche capi civili, sempre tutti maschi che impongono leggi civili e morali a loro piacere e discernimento per mantenere un potere esclusivo e assoluto.





quindi cari islamofobici prima di sparare ... informatevi e provate a dialogare perchè l'apporto obbiettivo \ a 360 gradi può essere arricchimento per l’intera comunità, a patto che sapremo ascoltarli o  leggere  i  loro scritti  cosa   si fà  molto       spesso   superficialmente ed  a senso unico