La parola fa l'uomo libero. Chi non si sa esprimere è uno schiavo
Ludwig Feuerbach
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
Se prima ,quando, i " matusa " e i benpensanti affermavano che i fumetti erano letture da ragazzini , non trovando risposta a tale domanda lasciavo perdere e rinunciavo a capire . Adeso duranre e dopo la lettura del fumetto I MAESTRI DELL'ORZO - LA SAGA DEGLI STEENFORT publiccata dalla serie oro \n i classici del fumetto del quotridiano www.repubblica.it , mi è ritornata in mente quella sega mentale,ehm elucubrazione mentale di cui parlavo prima , poi allontanata , dopo aver letto questa frase detta da uno dei protagonisti del fumetto : << ( ... ) certi sapientoni cercano di sopiegare il fenomeno delal fermentazione ma sbagliano ... nella natura ci sono dei misteri come nella fede ... e pretendere di capirli è cosa empia (...) >> ancora in parte attuale dato che certa gente vuole trovare subito il perchè a tutti i costi anche dove non c'è . Tale fumetto è stupendo altr certi polpettoni delle fiction ( da cui non ne sono immune dato che li ho guardati e guardo la squadra o sono cresciuto guardando La Piovra ) orgoglio 1 e 2 o di vivere ( per citare le principali ,le più note ) ci ho ritrovato le stesse emozioni che ho provato nella lettura del conte di monte cristo e nella visione tv sia quella "classica" (più attinente e nello stesso periodo del romanzo ) sia quella riproposta in chiave moderna qualche anno fa non ricordo , SIC , esattamente il periodo . Lo so che dovrei evitare il copia e incolla in modo da perdere ed eliminare da me quellì'abitudine \ vizio per il quale sono conosciuto in rete ma poichè , Sic , gli url nascono e scompaiono , riporto qui con l'uso dello SPOLLER ( per evitafre a chi vuole leggerselo di conoscere notizie sulal trama dell'opera in questione ) news su tale fumetto prese dal sito del giornale che edita tale collana sia da mie ricerche perchè no anche cazzeggio in rete , e mie impressioni i e sensazioni in merito a questa stupenda storia
SPOLLER
TRAMA \ PERSONAGGIO\I
una storia di oltre trecento pagine almeno cosi è stato per me , che si leggono , , scordansi le cose in cui si è impegnati , tutto in un fiato , anche se , bisogna andare a vederso ogni tanto , altrimenti non si capirebbe niente l'albero genealogico posto all'inizio del primo capitolo e rileggersi le cose economiche per capire i finali di ogni capitolo ] per raccontare un secolo e mezzo di passioni. Con I maestri dell’orzo Jean Van Hamme e Francis Vallès creano un’opera unica nella storia del fumetto, che – come I Buddenbrook di Thomas Mann o l’Heimat cinematografico di Edgar Reitz – narra la storia di una famiglia attraverso le sue generazioni. Si comincia nel 1854, quando Franz Texel e Charles Steenfort, due giovani delle Ardenne del Belgio, si mettono a produrre dell’ottima birra. Saranno i primi “maestri dell’orzo”. Le loro vicende diventeranno, nel corso della saga, quelle dei loro figli e dei loro nipoti.
Tutto questo all’interno di un mondo che cambia a una velocità straordinaria, trasformando in industriale e multinazionale quella che all’inizio era una semplice attività artigianale. Tra drammi, gioie, colpi di scena, odi, amori e tradimenti, una delle saghe più originali e straordinarie del fumetto contemporaneo, raccolta per la prima volta in Italia in un unico volume.Si fa un gran parlare di crisi del fumetto. Autori, redattori ed editori si dannano per trovare la formula alchemica del successo commerciale. Si cerca di inseguire i gusti del pubblico per dargli esattamente quello che si aspetta, ma poi il pubblico è deluso, perché, letta l'opera, la giudica scontata. Si cerca di essere innovativi ed originali, ma poi il pubblico non apprezza: troppo "particolare", troppo "difficile", dice. Devi creare azione ma senza violenza, devi alludere al sesso ma non mostrarlo, devi interessare coi contenuti ma senza annoiare...Poi, fortunatamente, ogni tanto qualcuno si ricorda che, per realizzare un buon fumetto, serve anzitutto una bella storia da raccontare.
Ammettetelo. Se vi consigliassi un romanzo a fumetti che narra le vicende di una stirpe di produttori di birra cosa pensereste? Con ancora negli occhi le rutilanti avventure di supereroi mutanti, di arrampicamuri mascherati, di detective del futuro, di creature della mitologia giapponese che se le suonano, di ranger dagli occhi di ghiaccio o di chissà chi altri, vi verrebbe subito in mente una vicenda noiosa e pedante, un fumetto eccitante ed emozionante quanto un documentario di Discovery Channel. Ed invece I maestri dell'orzo, di Van Hamme e Vallès, attualmente pubblicato in economici ma pregevoli volumi cartonati dalla benemerita Eura Editoriale, è un piccolo capolavoro. In un periodo che va dalla seconda metà dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento, seguiamo le vicende, ambientate principalmente in Belgio, della famiglia Steenfort, produttrice della omonima birra. Ma la storia, pur interessante, della fabbrica di birra non è che, ovviamente, un pretesto. Attorno ad essa ruotano le gioie e le sofferenze di personaggi diversi, spesso travolti dall'imprevedibile intrecciarsi dei loro destini e dal legame indissolubile e fatale che unisce vite private e Storia. La passione della scrittura viscerale e lucida di Van Hamme e la precisione e il realismo degli scenari tratteggiati da Vallès sono talmente avvincenti che si fatica, francamente, ad alzare gli occhi dalle tavole. E quando realizzi che hai appena terminato di leggere un ottimo albo a fumetti che racconta di produzione di birra (!!!), ti rendi conto che, alla fine, i discorsi commerciali possono andare a farsi benedire, una volta tanto, se chi scrive e disegna sa fare il proprio mestiere.
SPOLLER
L'AUTORE
Jean Van Hamme (1939) è uno dei più popolari sceneggiatori del fumetto franco-belga. Dopo essere stato il direttore editoriale della casa editrice Dupuis, nel 1977 crea, in coppia con Grzegorz Rosinski, il personaggio di Thorgal, la cui serie tra il fantasy e la fantascienza diventa ben presto un successo. Exploit che si ripete nel 1984, quando insieme al disegnatore William Vance firma il thriller fantapolitico XIII, serie che tuttora, insieme a Largo Winch (anch’essa sceneggiata da Van Hamme), rappresenta uno dei maggiori best seller del fumetto europeo. Nel 1992 esce il primo volume de I maestri dell’orzo, saga familiare in sette capitoli disegnata da Francis Vallès (1959), artista che dopo essersi dedicato all’adattamento di romanzi classici come Oliver Twist, I viaggi di Gulliver, I tre moschettieri, oggi disegna la serie Tosca, scritta da Stephen Desberg. Jean Van Hamme ha anche scritto sceneggiature per il cinema, tra cui quella per il film Diva, diretto da Jean-Jacques Beineix nel 1981.Seguono, negli anni Ottanta, altre collaborazioni importanti, tra le quali la fortunata serie di spionaggio "XIII", realizzata con William Vance e pubblicata in albi da Dargaud. Nel 1986 pubblica sul mensile (A suivre) "Le grand pouvoir du Chninkel" con i disegni di Rosinski. Nel 1992 scrive "Maîtres de l'orge" per Glénat (disegni di Francis Vallès), e assume la direzione del CBBD, il Centro belga del fumetto, dopo la scomparsa di Bob De Moor. Nel 1996 scrive Blake et Mortimer per i disegni di Ted Benoît.
Artista: Eurythmics
Titolo: I Saved The World
Titolo Tradotto: Ho Salvato Il Mondo
Il lunedì ti sorprende come una bomba
Che è stata lasciata a ticchettare troppo a lungo
Stai sanguinando
In alcuni giorni, non rimane niente da imparare
Dal punto di non ritorno
Stai partendo
Hey Hey Ho salvato il mondo oggi
Tutti sono felici adesso
Le cose cattive se ne sono andate
E tutti sono felici ora
Le cose buone sono qui per restare
Per favore lasciale restare
C'è un milione di bocche da sfamare
Ho preso tutto quello che mi serve
Mi muovo con leggerezza
C'è qualcosa che mi fa male dentro
Ho tutto da nascondere
Stai respirando
".....Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde. ............"
"......Così fa il destino: potrebbe filar via invisibile e invece brucia dietro di sé, qua e là, alcuni istanti, fra i mille di una vita. Nella notte del ricordo, ardono quelli, disegnando la via di fuga della sorte. Fuochi solitari, buoni per darsi una ragione, una qualsiasi......."
La vita, dopo un attimo di tentennamento, si rimise in moto. ....."
"......I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire pur di stare dietro ad un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi la si paga. E solo questo è davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno solo non pensi a scappare e stia lì, dignitosamente, a pagare. Solo questo è importante. ...."
".....è molto bella l'immagine di un proiettile in corsa, è la metafora esatta del destino. Il proiettile corre e non sa se ammazzerà qualcuno o finirà ne nulla, ma intanto corre e nella sua corsa è già scritto se finirà a spappolare il cuore di un uomo o a scheggiare un muro qualunque. Lo vede il destino? Tutto è già scritto eppure niente si può leggere...."
".....La verità è che si vedono e si sentono e si toccano così tante cose...è come se ci portassimo dentro un vecchio narratore che per tutto il tempo continua a raccontarci una storia mai finita e ricca di mille particolari. Lui racconta, non smette mai, e quella è vita. ....."
"....Miracolosamente, da anni, il suo destino trattiene il fiato. Ma un giorno tornerà a respirare. E lei se ne andrà. Non è nemmeno così orribile come sembra. Sai, ogni tanto penso... è così bella perché ha addosso il suo destino, limpido e semplice. Dev'essere una cosa che ti rende speciale. ...."
Citazioni tratte dal libro "Castelli di rabbia"
di Alessandro Baricco
Che stai facendo? Una leggina.
Per fare cosa? Imitare l'Argentina.
Hai uno scopo? Scagionarmi.
Dove ti trovi? Ad Arcore.
E come vivi? Rubo.
Di dove sei? Lumbard.
Qual è il tuo aspetto? Meno folto di un tempo, ma non per questo stempio.
A cosa pensi? Ai soldi.
Chi ti fa ridere? Boldi.
Che collaboratori hai? Solo bassi.
Che collaboratori hai? Solo bassi.
Rubo a te, al re, a tutto ciò che di mortale c'è
E ci guadagno:
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Come va l'Italia? Bene.
Come va l'Unione? Male.
Come va il Polo? Bene.
Come va Prodi? Male.
Rubo a te, al re, a tutto ciò che di mortale c'è e ci guadagno:
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Come ti senti? Unto.
E Fassino? Smunto.
Innamorato? E 'sti cacchi.
E per l'altezza? I tacchi.
Chi governa il mondo? Bush.
Chi è il suo amico? Io.
Che ti dice Bondi? Sei un Dio.
Fede ti tocca? A volte.
Hai televisioni? Molte.
E lo stalliere? Mafioso.
E Bertinotti? Odioso
Cosa ti piace? Rubare.
E le tue ville? Al mare.
Vorrei che tutto cio' che sta accadendo nel mondo fosse un incubo,frutto solo della mia sfrenata fantasia onirica!
Vorrei svegliarmi da questo incubo terribile e vedere un mondo diverso fatto di uomini e non di bestie,portatrici solo di morte!
Purtroppo continuo a darmi dei pizzicotti per vedere se sto' dormendo, ma aime' sono sveglia e tutto cio' mi fa male, perche' è una triste realta'...dalla quale non so' come e quando ne usciremo..
Eccoci ancora a piangere morti in un'altra parte del mondo,eccoci ancora a chiederci perche' accade tutto cio'......eccoci ancora inermi a guardare - anche se solo da lontano - tutto questo orrore e a vivere nel terrore che presto accada di nuovo e forse proprio a noi!
Eccoci ancora a farci tante domande,cortei,manifestazioni a provare di cambiare il mondo e gli uomini,nella speranza di poter migliorare qualcosa,ma purtroppo non serve perche' nessuno e nulla cambia e la situazione peggiora sempre piu'....
MA DOVE ANDREMO A FINIRE??
Il clima di psicosi ha spinto la polizia inglese a sparare (a morte) stamattina a un uomo a Stockwell. Ma era asiatico e non aveva esplosivo. -->
FONTE http://www.arcoiris.tv/index.php
Video inedito di Paolo Borsellino
Il giudice Borsellino incontra, il 26 gennaio del 1989, gli studenti di Istituto professionale di Stato per il commercio "Remondini" di Bassano del Grappa.Incisivo e didascalico, affronta tutti i temi fondamentali: dalla mafia alla legalità. Video avuto per gentile concessione del Prof. Enzo Guidotto, Presidente dell'Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia.
iFonte corsera del 19 luglio 2005 i ministri si indignano Il falso scoop di Telepadania Tutto nasce a Cento (Ferrara) per la rivelazione di un sedicente «amico di Schwarzenegger» |
«Su TelePadania, e solo lì, questa settimana passano le immagini di decine di extracomunitari che in una piazza di una città italiana brindano e ballano per festeggiare l’attentato di Londra», scrive furente sulla Padania Roberto Castelli. «Sono contenti, evidentemente perché un po’ di cani infedeli sono stati fatti a pezzi. Per queste immagini si indignano solo gli uomini della Lega. Per gli altri media, tutti gli altri, la notizia non esiste neppure». Verissimo, signor ministro: infatti si tratta di una bufala. Padana, ma bufala. Sia chiaro: con l’aria che tira una manifestazione di esultanza per le bombe di Londra dovrebbe essere repressa con la massima durezza. Chi istiga a delinquere va colpito senza pietà, l’acqua torbida in cui nuota il pesce terrorista va prosciugata e il Corriere, al contrario di quanto scrive il Guardasigilli, ha sempre avuto su questi temi posizioni nette: niente indulgenze. Detto questo, con l’aria che tira, è bene inquadrare i nemici senza sollevare polveroni. Anche Winston Churchill, dopo la dichiarazione di guerra mussoliniana, disse degli italiani immigrati: «Acciuffateli tutti». E finirono in galera, per poi morire sull’«Arandora Star» affondata dai tedeschi, mentre venivano avviati a un campo di prigionia canadese, anche esuli anti-fascisti come Decio Anzani ed ebrei rifugiatisi in Inghilterra dopo le leggi razziali come Umberto Limentani. Guai a fare di ogni erba un fascio. Tanto più se fai il ministro. Più il nemico è insidioso, più devi pesare le parole. Ma partiamo dall’inizio. Siamo a Cento, un paesotto tra Ferrara e Bologna. È venerdì 8 luglio. Un uomo racconta a un cronista del quotidiano regionale: «Mentre l’Inghilterra piange e l’Italia trema, qualcuno giovedi sera ha ballato. Vedere quella scena mi ha fatto male al cuore. Era mezzanotte e nel piazzale dell'autostazione una decina di extracomunitari si abbracciavano e ballavano. Mi sono fermato per capire: mi hanno detto, con il sorriso, di starmene buono, che tra poco comanderanno loro e che la loro era una danza in onore dei kamikaze». Il teste si chiama Erminio Gamberini, è un omone grande e grosso sulla sessantina, fa l’artigiano e a Cento lo conoscono tutti. Fanatico del body- building, racconta d’essere «amico di Schwarzenegger», di non essere mai andato a trovarlo a Los Angeles «per paura dell’aereo» e di essere culo e camicia anche con Lou Ferrigno, l’«Incredibile Hulk». Ignoto o quasi ai parroci della zona, è però un crociato del crocifisso, che minacciò tempo fa di affiggere in tutte le scuole: «Li ho fatti fare apposta ». Nemico giurato degli immigrati, gira con un basco e un manganello e al Corriere si presenta così: «Sono il capo dei Guardian Angels». Al giornale regionale, conoscendolo, non lo prendono troppo sul serio. Ma il giorno dopo le bombe di Londra, con tutte le polemiche in corso... Fatto sta che la notizia, troppo ghiotta, esce: «Un testimone di Cento racconta così il suo personale incontro con l’orrore». I carabinieri fanno un salto sulla sedia: ma come, un ballo in piazza per festeggiare le bombe di Londra? Aprono un’inchiesta, ascoltano la gente che vive in zona, si fanno raccontare i fatti dall’autore della denuncia. E giungono alla conclusione che, minimo minimo, la notizia è stata, diciamo così, molto gonfiata. Il quotidiano locale concorrente fa un’inchiesta parallela. Parla coi vicini: niente. Parla con la donna, Paola Ortensi, che gestisce il bar della Stazione: nonostante abbia buoni motivi per lamentarsi di certi gruppetti di immigrati che battono la zona, dice che, spiacente, anche lei non ne sa nulla. Parla con gli esponenti più in vista della comunità straniera e quelli non solo cadono dalle nuvole ma condannano durissimi la carneficina londinese. Il Comune stesso, retto da una giunta civica, si dà da fare per accertare i fatti e fa un comunicato per spiegare che, al massimo, si è trattato di un equivoco tra un cittadino esasperato e «quattro ubriachi». Anche il parroco Alfredo Pizzi, che sta a Cento da 45 anni e conosce sia l’Erminio sia moltissimi extracomunitari, non ha dubbi: «È un fatto che non ha fondamento ». Ma come la fermi un’onda ormai partita? Mario Borghezio, raccolti un po’ di giustizieri, si precipita «per dare una ripulita a Cento». E TelePadania manda in onda indignati servizi che raccontano del ballo per le bombe di Londra e mostrano le immagini di uomini dalla faccia araba che danzano isterici davanti alle telecamere. «Immagini da vomitare! Vomitare!» tuona col Corriere Roberto Calderoli. «Agghiaccianti» concorda Roberto Castelli nel suo articolo sulla Padania di ieri. Il «dramma italiano» spiega «è tutto qui»: nel fatto che «le immagini di decine di extracomunitari che in una piazza di una città italiana brindano e ballano per festeggiare l’attentato di Londra» si vedano solo su Telepadania e «indignano solo gli uomini della Lega». Altro che «i buonisti, i masso-comunisti, i catto-musulmani »! Tutti ciechi: guardano la realtà con «deformanti lenti ideologiche». Nel frattempo, resta quella curiosità: cos’è successo esattamente, a Cento? «Acqua passata» risponde rude il sedicente amico di Schwarzenegger. Acqua passata? Coi corpi delle vittime di Londra ancora caldi? «È andata come dico io, e basta». E come mai non si trova un solo altro testimone? «Perché hanno tutti paura degli islamici ».Maalmeno i cameramen di «TelePadania »! Almeno loro che riprendevano la scena potrebbero parlare! «Io non ho visto telecamere». Prego? «Son venute per il corteo leghista. Ma la sera, lì, non le ho viste. Ovvio! Come potevano venire le telecamere, no? Ragioni! Lei fa il giornalista: ragioni!». Appunto: se c’era solo l’Erminio, come hanno fatto quelli di «TelePadania» a riprendere tutto? «Filmati? Ma quali filmati!» sbuffa Annalisa Bregoli, il sindaco alla guida di una giunta civica vicina alla destra: «Lo conosciamo l’uomo. È uno così. Che gira col manganello per provocare reazioni». Vuol dire che forse cercava la rissa e qualche ubriaco gli ha risposto con una battuta idiota? «Può essere. Certo noi qui non abbiamoproblemi particolari con gli immigrati. E, se lo dico io che non sono di sinistra e neanche buonista, mi può credere ». Ma insomma: quei filmati? Max Ferrari, il direttore di «TelePadania», sbanda un po’: «Noi la notizia abbiamo cercato di accertarla. E ci siamo convinti che era buona. Certo, i filmati non potevamo averli ». E allora? Cede all’onestà: «Ci siamo arrangiati con immagini di repertorio, girate da un’altra parte dopo l’11 settembre». Roba d’archivio. Montata in modo tale da confondere non solo la gente comune che stava davanti alla tivù, ma anche due uomini di governo come Calderoli e Castelli che, diciamolo, si sono lasciati un po’ andare. Come potevano dubitare di «TelePadania»? E pensare che di solito sono così sobri e prudenti..(.Gian Antonio Stella) |
Libri
L'invenzione dela bomba atomica di Richard Rhodes ( Rizzoli Pag 990 euro 29.00 ) Appuntamento a Hiroshima di Stephen Walker ( longanesi pag 367 euro 18.00)
FILMATI riferiti ad esperimenti nucleari bellici.
19 luglio 1992 - Palermo - Strage di via D'Amelio
Perdono la vita:
Il Giudice Paolo Borsellino
e gli agenti di scorta
Agostino Catalano
Vincenzo Li Muli
Walter Cosina
Claudio Traina
Emanuela Loi.
«E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.» Paolo Borsellino
Dopo aver letto e aver assistito a una presentazione dibattito con l'autrice avvenuta sabato 16\7\2005 nella mia cittadina di questo libro L’Africa del “grande dottore bianco”L’opera e la testimonianza svolta nel Gabon dal premio Nobel per la pace Albert Schweitzer di Floriana Mastandrea, L’altra Africa di Albert Schweitzer ( Armando editore, Roma 2004, 255 pp, euro 20,00 ) è arrivato al termine quel passaggio --- già iniziato con letture , documentari e film\ fictions sui tali maestri , con la frequentazione , poi purtroppo interrotta dopo appena due lezion per motivi familiari ( di cui vi ho raccontato lla fine in uno dei post precedenti ) di un corso organizzato dalla bottega del commercio equo &solidale , di cui sono socio della mia cittadina --- da un cultura bellicistica ereditata da mio nonno e i miei prozii ( fascisti ) sia da mio padre e mio zio ( Pcml \ servire il popolo , il primo, volante rossa ,il secondo sinistra extraparlamentare per chi fosse interesato all'influenzxa che essi hanno avuto sullla storia del nostro paese fra il 1960\1980 veda i link del blog ) che mi portava a prediligere giochi violenti tipo : a chi dava il mkorsop più forte , a reagire alla violenza con violenza a rispondere ad una semplice pacca\ buffeto con un colpo forte se non aditittura cazzatto\pugno,ad approvare la guerra contro la libia di regan e la prima guerra contro l'ira q di busch ,padre, per poi pianggere davanti ale vittime di8e bombardamenti , o quando seppi che le stragi dfatte dai Turchi verso i curdi erano causate dale armi americane ed europee , ecc ( altri episodi personali di cui non mi và almeno per il momento poi chi sà , di parlarne ) ; a una cultura della pace e della non violenza . Tale trapasso mi ha messo in luce che esiste anche una rivoluzione non violenta e , quella che in un post precedente chiamavo guerriglia contro culturale del tipo quella degli ex lutherblissett ora Wu-ming. e il libro “Culture Jam - manuale di resistenza del consumatore globale” di Kalle Lasn ( Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, pp. 300, 8,50 euro.) ; e a inserire, anzi ad aggiungere tali persone come Schweitzer e gi altri rapressentati della non violenza ( vedere siti sotto ) , fra i miei punti di riferiemento del post non etichettatemi sono un cane sciolto mi ha ispitato questo post , in origine non desitinato alla pubblicazione qui sul blog in quanto era solo uno sfogo ,anzi meglio elucubrazione ( la classica sega mentale ) , mai per misteriose ragioni dela psiche e dell'anima ho deciso di metterlo . qui e di far conoscere \ rendere pubblico a voi tutti\e cari amici \che e cdv fissi ed avolte occasionali , ma sempre presenti sia con i vostri commentio sia con i vostri scritti So benissimo per esperienze personali , alcune riportate ed avvenuter qui che non si dovrebbe o meglio: non bisognerebbe per parafrasare la canzone omonima di Francesco Guccini:<< ritornare sui propri passi calciare gli stessi sassi, su strade che ti han visto già a occhi bassi >> ma a volte è inevitabile , esagerare , esagerare , con i richiami e con le citazioni , fatte in particolare con i copia&incolla ( infatti è questa una delle poche cose vere che c'è nel mio del portale Bynoi ) ma purtroppo mi sento cosmopolita e seguo il metodo dela contaminzaione culturale , che è a mio avviso l'unico per evitare l'omologazione culturale e la globalizzazione delle culture con i richiami e con le citazioni , fatte in particolare con i copia&incolla ( infatti è questa una delle poche cose vere che c'è nel mio " dossier" del portale Bynoi ) ma purtroppo mi sento cosmopolita e seguo il metodo dela contaminzaione culturale , che è a mio avviso l'unico per evitare l'omologazione culturale e la globalizzazione delle culture . Le citazioni di oggi sono anche un'ulteriore risposta ale polemiche sorte sulla tag ( che voi tutti\e continuate ad ignorare dato che usate i post e i commenti per ringrazioamenti e altri messaggi che niente hanno a che vedere con i post ) << La non vilenza è disponibilità a cambiare se stessi mentre si cambia la società e il mondo , superando cosi la schizzofrenia fra la pace dei cuori delegata alla religione , e la pace delle nazioni delegata ai governi >> ( Giuliana Martirani ) la verità non ha un suo tempo particolare La sua ora è adesso, sempre, e più che mai quando sembra maggiormente inopportuna alle circostanze del momento ; La mia esistenza ha un senso, ogni qualvolta riecheggia in me l'idea del rispetto dela vita , il più alto concetto che possa gernerare la mia voglia di vivere .E' cosi che io do valore alla mia vita e alla voglia di vivere che mi circonda : pr ciò agisco e creo dei nuovi valori >> ALBERT SCHWEITZER ; << Con ogni vera amicizia costruiamo più saldamente le basi su cui poggia la pace del mondo intero >> M.K.Gandhi
Concludo questo post con un'ltra citazionje ( chiedo venia ,ma questa frase è troppo bella ed incarna benissimo sia l'argomento di oggi , ovvero il passaggio o trapasso , ovvero il liberarmi di cose non mie , da una cultura negativa a una positiva , ma anche lo spirito del blog ) : << E a poco a poco, i padri delle idee, delle lotte, delle speranze, grandi come la libertà di chi le assumeva nella propria vita a molla, lievito e fine, se ne vanno (...) » da un articolo di Gina Lagorio ( morta ieri ) tratto da “l’Unità”, 24 maggio. 2001
PERCORSI
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...