colonna thre end dei doors qui il testo e qui la traduzione
Regia: Danny Schechter; editori: Kozo Okumura con David Chai; supervisore alla post-produzione: Kristine Sorenson Cardoso; prodotto da: Danny Schechter con Anna Pizarro; produzione: Globalvision Inc.; distribuzione: edizione italiana a cura di Tekfestival, distribuito in dvd come supplemento al numero de L’Unità del 15 settembre 2005; durata: 98' , un documentario di 98 minuti - lingua inglese - sottotitoli in italiano che avevo preso il mese scorso e dopo averne sentito parlare dagli amici del sito informationguerrilla e del yahoogroups grandenud "appendice" dei sito http://www.ondalibera.org e il forum di indymedia . Esso è molto scomodo che nessun giornale o settimanale salvo l'unità lo ha voluto distribuire e far dialogare \ chattare l'autore via web . Se avete visto ( o volete rivedervi oppure vedere ) Fahrenheit 9/11 di M. Moore o 11.09.01 sappiate che questo scuoterà di più le vostre coscienze o il vostro torpore . Infatti il sito www.frameonline.it : << In Iraq si sono combattute due guerre; una con gli eserciti di soldati, con le bombe e la forza militare. L?altra con le telecamere, i satelliti, gli eserciti di giornalisti e le tecniche di propaganda.La prima guerra è stata giustificata come un lavoro necessario per trovare e smantellare le Armi di Distruzione di massa (WMD - Weapons of Mass Destruction).La seconda è stata condotta con armi forse ancor più potenti, le Armi di Inganno di Massa (WMD - Weapons of Mass Deception).I network televisivi americani hanno fatto della copertura non stop della guerra il loro programma di punta, utilizzando giornalisti ?embedded? e nuove tecnologie che hanno permesso agli spettatori di vedere per la prima volta una guerra da molto vicino. Ma altri paesi hanno visto un?altra guerra. Perché?Per chi, come l?autore, ha messo sotto osservazione la copertura mediatica, la guerra è stata più di uno spettacolo, è stata una maratona dell?informazione globale 24 ore su 24, una gara l?uno contro l?altro che ha distorto la verità e ha sollevato più interrogativi sui metodi dei notiziari tv che non l?intervento militare stesso che stavano coprendo e - in alcuni casi - promuovendo. ( ... ) continua qui ) >> . Infatti sempre secondo lo stesso sito WMD, di Danny Schechter ( foto al lato ) ,
un film documentario di 100 minuti,, analizza questa storia con gli strumenti di un esperto di media (diventato un outsider) ed ex giornalista televisivo:, uno dei più prolifici critici americani del mondo dell'infomazione .Un atto d'accusa, una straordinaria inchiesta giornalistica che svela la grande opera di manipolazione dei media americani per giustificare la guerra in Iraq . Per coloro desiderassero 1) mettersi in contatto con Danny Schechter può farlo scrivendo a dissector@mediachannel.org 2) comprarsi il film posso andare sul store dell'unità . meglio concludere qui dire , prima che le lacrime mi bagnino completamente gli occhi per certe scene del film ( che sconsiglio ai deboli di cuore ) sui bombardamenti continui fin dal 1991 , l'embargo , con i rispettivi morti per mancanza di medicine e cibio , i nati deformi per quei cazzo ( scusate lìeventualità gratuita ma non sono , o non ho vloluto fate voi a trovare sinonimi per indicare queste sporche bombe ) di proiettili e bombe ad uranio impoverito ( che usano anche nelle esercitazioni della mia regione , ma questa è un altra storia di cui vi parlerò prima o poi ) , ... , di giornalisti televisivi e dela careta stampata che fanno in manierea sfacciata da cassa di risonanza e coprendo le news , ritardandole , e riportando solo quelle imposte dal pentagono ,,, mi fermoio qui altrimenti rischio d'annoiarvi e di raccontarvi il film 







La coerenza, in politica come nella vita, dovrebbe essere una cosa da perseguire sempre. Ascoltatevi questa dichiarazione rilasciata da Berlusconi a Bari nel settembre del 2000, a proposito della riforma elettorale che l'allora centro-sinistra propose di fare (e che poi non fece) e traetene le vostre considerazioni... a suo modo è sconcertante fino a che punto può arrivare la falsità e la faccia tosta di certi individui, che non hanno idee, tantomeno ideali, ma soltanto interessi.








volta tanto c'e' qualcuno che si distingue e riesce a dare supporto, forza e coraggio anche a chi è tanto distante da noi in termini economici e d'immagine, infatti esso\a dice : << L'idea di questa pagina nasce dopo l'aver appreso la notiza che Lapo Elkann è in miglioramento. Dopo aver saputo che sta bene, ho voluto aprire questa pagina, la quale vuole essere "un'amica nella rete". Ovunque si può leggere la speculazione che sta avvenendo in questi giorni, personalmente vado controcorrente perchè sono fermamente convinto che nella vita è il coraggio di rialzarsi dopo i propri errori a fare un uomo grande. Do la mia fiducia a Lapo, mi piace il suo sorriso, mi piace il suo ottimismo, ha saputo distinguersi con semplicità e simpatia in un mondo difficile come quello dell'alta industria, è un personaggio, non uno dei tanti. Tutti coloro i quali in questi giorni lo condannano incondizionatamente dimenticano che tutti, lui, compreso, in quanto umani possono sbagliare, dimenticano che i drammi personali devono restare privati, dimenticano che i problemi della vita sono difficili da affrontare anche senza il peso dei mass-media sulle spalle, dimenticano che alla fine Lapo è uno di noi, al quale auguro con tutto il cuore di riprendersi e di tornare a sorridere come in passato. >> . infatti questo si che è un andare controcorrente come si deve non quello ipocrita o omologato op peggio come quello dele capre , ma sincero , Sempre riportando le sue parole : << L'idea di questa pagina nasce dopo l'aver appreso la notiza che Lapo Elkann è in miglioramento. Dopo aver saputo che sta bene, ho voluto aprire questa pagina, la quale vuole essere "un'amica nella rete". Ovunque si può leggere la speculazione che sta avvenendo in questi giorni, personalmente vado controcorrente perchè sono fermamente convinto che nella vita è il coraggio di rialzarsi dopo i propri errori a fare un uomo grande. Do la mia fiducia a Lapo, mi piace il suo sorriso, mi piace il suo ottimismo, ha saputo distinguersi con semplicità e simpatia in un mondo difficile come quello dell'alta industria, è un personaggio, non uno dei tanti. Tutti coloro i quali in questi giorni lo condannano incondizionatamente dimenticano che tutti, lui, compreso, in quanto umani possono sbagliare, dimenticano che i drammi personali devono restare privati, dimenticano che i problemi della vita sono difficili da affrontare anche senza il peso dei mass-media sulle spalle, dimenticano che alla fine Lapo è uno di noi, al quale auguro con tutto il cuore di riprendersi e di tornare a sorridere come in passato.>> Se volete vedere questa pagina anche voi: eccovi l'url del blog


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