7.4.06

Berlusconi e la carriera ecclesiastica...









...allora!!! Costui fa il tubista ad Arcore
ed è riuscito a piazzare una microspia in casa Berlusconi.
Sentiamo, sentiamo... la voce del Presidente. Shhhhhhhhhhhhhh!


Berlusconi: "Non è così. N-o-n c-e-l-a-f-a-c-c-i-o-p-i-ù. Spero di arrivare presto a queste elezioni. Le perdo così mi tolgo dalle scatole.Ecco!!! Mi dicono che non sono alto. Mi dicono che non ho molti capelli. C'è chi dice che ho la pelle tirata! I Magistrati ce l'hanno con me. I Sindacati ce l'hanno con me. Adesso anche la Confindustria ce l'ha con me, poi la Moratti ha fatto un casino con la scuola, son tutti in piazza, i precari si incazzano. Ma cosa te ne frega se sei precario, dico io. Prendi lo stipendio e basta! Fuori dalle balle!!! Son tutti fuori a manifestare. Ce l'han tutti con me. Basta. Se non scendevo in campo presto, mi facevano fuori. Me ne devo inventare una ogni giorno...
...Oh! A proposito, senti. Cosa ne dici se provassimo con la Carriera Ecclesiastica. Ma scusa, quanto ci vuole?!?!? Allora, facile: Seminario. Faccio quattro anni in uno e così divento prete semplice o curato di campagna. Poi divento Prete Operaio. Prete Opinionista. Arciprete e poi Monsignore. E poi cosa ci vorr?!?!? Vescovo. Arcivescovo. Cardinale. Un pò di apprendistato allo IOR -Istituto Opere Religiose - e poi al primo conclave mi candido. Fumata bianca e divento Papa. Già lo sento. Facile.
Avemus Papa Eccellentissimus et Reverendissimus Altissimus Potentis Silvio Berlusconi in arte...
...avrei anche un'ideuzza sul nome da usare. No perchè il nome lo dò io, scusa. Divento Papa io, scusa eh!!! Pierpio, ti va bene? Pierpio I. Ma scusa, il Papa le immunità ce le ha tutte? Ma c'è l'opposizione in Vaticano? E il voto di castità? Al limite quella è una legge che cambieremo!
E senti. Ma quando muoio, questa è importante, quanto ci impiegano a farmi Santo?!?!? Ah! Serve un miracolo? Guarda, ho fatto vendere 300.000 copie ad Apicella. Non ti sembra un miracolo...?!?!?"


(Da: Fiorello&Baldini - Radio 2 - Carriera Ecclesiastica)
(Immagine Copyright Silvio Irilli)


Ave Pierpio I, Ave Fratelli e Sorelle....^_*


6.4.06

Senza titolo 1226

PROVE TECNICHE DI REGIME
di Frate Rabelais



É uno scandalo !!!
Romano Prodi
ha osato non partecipare ad un confronto televisivo
"improvvisato" dal suo avversario politico
nella televisione di proprietà del suo avversario politico
moderato da un dipendente del suo avversario politico
interrotto dagli spot che arricchiscono il suo avversario politico

insomma,
Romano Prodi
 non si è lasciato mettere una scopa in culo dal suo avversario politico


É in pericolo la democrazia e la libertà di informazione

Senza titolo 1225

Il bavagliolo


Un piccolo cadeau e un saluto affettuoso, Mauro.

Senza titolo 1224

La bufala dell'Ici è incostituzionale. Lo dice l'esperto di Tremonti
di red

 «Abolirò l'Ici entro i primi tre consigli dei ministri», ribadisce Berlusconi. Ma è impossibile.

L’arrampicata sugli specchi del ministro Giulio Tremonti per tentate di dare una possibilità alla promessa di Berlusconi sull’abolizione dell’Ici frana in serata ad opera di un so stretto collaboratore. Tremonti aveva detto in mattinata, che abolire la tassa comunale sugli immobili sarebbe potuto diventare anche possibile attraverso un patto con gli enti locali per raggiungere comunque il riassesto dei conti pubblici. Come? Tremonti aveva fatto riferimento alla figura della “tassa di scopo”, una particolare forma di imposizione fiscale legata però alla realizzazione di un’opera o un progetto. E già, dunque, questa sua trovata aveva il tentennamento vertiginoso dell’improbabile. I comuni infatti utilizzano i proventi dell’Ici – essenzialmente quella sulle prime case, visto che oltretutto quella sugli immobili commerciali religiosi è stata abolita – per rimpinguare i magri bilanci e finanziare le spese sociali: asili, servizi domiciliari, assistenza sociale e cose simili. Un’ordinaria amministrazione che è assai difficile far passare con la “tassa di scopo”. In serata poi arriva il baratro: l’abolizione dell’Ici è incostituzionale e lo è proprio in base alla Devolution, la riforma tanto bramata dagli alleati leghisti della Lega. Non solo. A certificarne l’incostituzionalità è anche uno stretto collaboratore dello stesso ministro.


A dire che l’abolizione dell'Ici sulla prima casa con la copertura preannunciata dalla Cdl «sarebbe incostituzionale» e comunque non sarebbe coerente col federalismo fiscale, sono infatti Vincenzo Cerulli Irelli, costituzionalista di fama, ordinario di diritto amministrativo alla facoltà di giurisprudenza “La sapienza”, e di Giuseppe Vitaletti, presidente dell'Alta commissione per il federalismo fiscale, voluta dal ministro Temonti. Cerulli Irelli spiega all’agenzia Radiocor che «l'articolo 119 della Costituzione secondo il nuovo testo stabilisce che Comuni, Province e Regioni sono titolari di tributi propri, e l'Ici è un tributo proprio del comune per legge. Sostituirlo con trasferimenti dello Stato – continua Cerulli Irelli - sarebbe fuori dalla costituzione che non li prevede più». «Lo Stato non può più agire d'imperio – dice Vitaletti - ma al limite comprimere l'Ici per la prima casa in un quadro di federalismo fiscale concertato coi comuni».Per cerulli irelli «l'unica possibilità per cancellare l'Ici sarebbe sostituirla con un'altra imposta. Altrimenti non v'è dubbio- conclude l’esperto - che arriverà una valanga di ricorsi alla Corte costituzionale».


Conti pubblici in profondo rosso




fonte www.unita.it


5.4.06

Senza titolo 1223

Speranza



Il numero dei "coglioni" è necessariamente doppio di quello delle teste di cazzo...

Vorrei capire

Ci sono cose che non capiamo razionalmente, ma la storia ci ha insegnato che non sempre é possibile capire tutto e non sempre é necessario,soprattutto quando parliamo di cose di Dio. Cosa ci sarà mai stato di razionale nella chiamata di Dio ad Abramo invitandolo a lasciare tutto perandare in una terra sconosciuta? Non si poteva manifestare a lui nella terra dove già abitava? E ancor più c'era razionalità nella richiesta di Dio per il sacrificio di Isacco? Non poteva Dio usare metodi meno cruenti per vagliare la fede di Abramo? Ma che senso logico c'era nell'incarnazione di Gesù in una Vergine per di più già promessa sposa? Ma lo sapeva Dio dello scandalo e del pericolo che avrebbe corso Maria, presunta adultera? Che senso aveva accettare di morire in Croce, tra sputi e sberleffi, quando con un sol gesto Gesù avrebbe potuto annientare tutti i suoi nemici? Mah, povera la nostra intelligenza, che vuole competere con Dio! Dio non ha salvato Gesù dalla Passione né dalla morte,per poter stravolgere tutti facendolo risorgere il terzo giorno. Non solo.Gesù é Kyrios, Signore su tutto e tutti, con potere, e siede alla destra del Padre. Che senso aveva la morte dolorosa di Giovanni Paolo II, dopo un pontificato così splendente ed importante? Ma Dio così  tratta i suoi amici? E tutte le morti e le orrende scene che si presentano ai nostri occhi? Tommaso e le miriadi di bambini che vengono uccisi dalla barbarie e dalla stupidità dell'uomo che vuole farsi Dio, cosa hanno da dire alla nostra vita? Che tutto, TUTTO viene da Dio, TUTTO é permesso da Dio, per la nostra conversione, e se noi non ci convertiremo, faremo una fine peggiore del piccolo Tommaso! Inutile fare gli ipocriti o piangere di una commozione che poi davanti all'aborto, all'eutanasia, alle guerre, ai soprusi sparisce come per incanto. Ed é anche inutile invocare la pena di morte. NESSUNO HA IL POTERE DI DARE O TOGLIERE LA VITA, SE NON DIO! Dio ha un piano STUPENDO su ciascuno di noi: potessimo tutti accoglierlo finalmente un po' rinunciando a voler capire tutto! La sofferenza, la morte, fanno parte della vita, sono parte essenziale della vita. Chiediamo al Signore che non ci faccia scappare sempre dalla morte, dalla Croce, cancellando dalla nostra vista tutto ciò che ci ricorda la sofferenza, ma che ci faccia entrare con coraggio e valentìa nei fatti concreti di ogni giorno. Attraverso il fuoco, si purifica l'oro , e noi siamo ben più che oro per Dio. Siamo suoi figli. Potrebbe mai un padre riservare dolore e morte al suo figlio, se non fosse per vederlo poi risorto e vincitore

4.4.06

Senza titolo 1222

dopo l'ennesimno insulto del Cavalier caimano    che  si dice liberale  quando  non sà neppure   deve sia la  democrazioa   , non  vedo l'ora che  finisca   questa  campagna  elettorale   , la più  violenta  che   ho  conosciuto dal 1989( ovvero da quando  ho incominciato ad  interessarmi  di politica  partitica  prima  poliitica  apartitica  dopo )    ad  oggi  .  Ogni  giorno  che  piùmi avvicino al  9-10 aprile   faccio come la  vignetta  di Serrgio  Staino 




  non riuscendo a  raprresentare   il mio sdegno  uso questa  vignetta  di vauro




video   della  frase incriminata 

File audio

Senza titolo 1221

Voteresti un candidato al Parlamento condannato in via definitiva (primo e secondo grado) ? In teoria l'onestà dovrebbe essere un pilastro dei nostri rappresentanti politici. E invece sono solo 4 (quattro) i partiti che nelle loro liste non candidano nessun condannato in via definitiva. A voi scoprire quali. Se poi votate altri partiti lo fate in coscienza vostra...


 I Partiti Puliti!

Senza titolo 1220

Berlusconi: elettori coglioni. L'Ulivo: squadrista mediatico
di red

 «Coglioni». Silvio Berlusconi chiama così gli elettori. Un insulto rivolto alla maggioranza di italiani che non credono più alle sue favole. «Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro i propri interessi». Discorso pubblico alla Confcommercio. Così, in faccia a decine di milioni di persone. E «scusate il linguaggio rozzo ma efficace».

Di rozzo ci sarebbe anche il solito attacco al «cancro» della magistratura, arricchito dalla strumentalizzazione della vicenda del piccolo Tommy: «In Italia ci sono certi magistrati che occupano il tempo» a fare accertamenti nelle mie aziende nei confronti di «un imprenditore di razza come me» e poi «lasciano in giro gente già condannata e che ha compiuto misfatti efferati come nel caso di questa povera creatura», sostiene il premier.


«Berlusconi si conferma un uomo rozzo e volgare – commenta una nota dell’Ulivo - Con le sue parole ignobili e violente Berlusconi getta finalmente la maschera dimostrando di essere quello che è: uno squadrista mediatico privo di rispetto per la democrazia, per le istituzioni e per gli italiani».


Qui potete scaricarvi il filmato di questa dichiarazione
http://repubblicaradio.repubblica.it/asx/search.php?player_id=2454&stream=video



Senza titolo 1219


Deglin Luc.
La tua mano che cerca il mio corpo
a volte sogno....
altre realtà.
Emozioni...
Infinito desiderio...
Suggello il ricordo.
Odo:
Il canto di una stella...
alito di vento....
versi di ghiaccio.
Intanto:
respirami...
Prendimi...
Bevimi...
Appagami...
affinchè il mio corpo si sciolga...
nel desiderio infinito
AMORE

 



Silvana

Senza titolo 1218

finalmente  una bella  notizia  . Questa si che si chiama dignità  .  ecco quando l'orgoglio  è utile  . Ministro Pisanu  e  company  che volete  usare  la memoria   e  speculare  per uso  elettorale  , beccatevi questo  . 


 dalla nuova sardegna del 4\4\2006
<<

La famiglia  Zedda  dice  no  a Pisanu
Oristano, la premiazione in questi giorni sa di campagna elettorale

ORISTANO. Era stata annunciata quasi due anni fa, ma per la consegna della medaglia d’oro al valor civile è stato scelto un lunedì ad appena sei giorni dalle elezioni politiche. La famiglia di Roberta Zedda, la dottoressa uccisa a Solarussa nel 2003, hanno sentito odore di campagna elettorale e hanno declinato l’invito a partecipare all’incontro con il ministro dell’Interno, Beppe Pisanu.

Ieri mattina in Prefettura era tutto pronto per un incontro annunciato da sabato pomeriggio con una nota inviata a tutte le redazioni. E in effetti i giornalisti attendevano di assistere alla consegna della medaglia ai familiari della dottoressa Zedda. Improvviso il contrordine: «La cerimonia è annullata». Nessuna motivazione ufficiale. E quando il ministro Pisanu è arrivato all’incontro elettorale con i sostenitori di Forza Italia, la domanda era obbligata: che cosa è successo? Il ministro, davanti alle telecamere, ha evitato di rispondere. Ha sollevato le mani ed è entrato nella sala nella quale doveva tenere un intervento, protetto dagli uomini della scorta. Un disappunto neanche troppo nascosto, ma sicuramente dissimulato meglio un’ora dopo, al termine dell’incontro con gli elettori, quando il ministro si è fermato ancora a parlare brevemente con i cronisti. Pisanu ha negato l’esistenza di particolari problemi: «No, niente di particolare - ha detto il ministro -, l’incontro era stato già annullato. Credo che foste stati avvertiti». No, nessuno era stato avvertito. Forse neppure il ministro conosceva la clamorosa decisione della famiglia Zedda. Pisanu è rientrato nei panni del politico di lungo corso, ha minimizzato e poi è andato via, tra una selva di mani verso l’auto con i vetri scuri parcheggiata appena fuori la sala.
 Chi era presente in prefettura racconta però di un Pisanu molto contrariato, addirittura furioso, dalla decisione della famiglia della dottoressa Zedda. Una decisione vissuta come uno ‘sgarbo istituzionale’, un gran rifiuto metabolizzato con imbarazzo anche dall’entourage del ministro. Ieri mattina, quando ancora non si conosceva la posizione ufficiale della famiglia di Roberta Zedda, tra i dirigenti cittadini di Forza Italia vigeva la consegna del silenzio: «C’è stato qualche problema», ha detto il consigliere comunale Mario Musinu, senza però specificarne il genere e la portata. L’annuncio di assegnare la medaglia d’oro al valor civile alla memoria della dottoressa Roberta Zedda era stato dato dallo stesso ministro Pisanu nel giugno del 2004. Un anno dopo la morte. Il ministro dell’Interno aveva proposto al capo dello Stato l’assegnazione dell’onoreficenza a Roberta Zedda e in un viaggio in Sardegna (anche allora si era in prossimità di elezioni), durante una visita in municipio, Pisanu aveva ufficializzato la decisione. Un modo per ricordare «l’alto senso del dovere nell’esercizio della professione» che era costato la vita a una ragazza poco più che trentenne. «Non c’era città migliore di Oristano - aveva detto all’epoca il ministro Pisanu -, la città di Eleonora, per annunciare ufficialmente questa onoreficenza data a una coraggiosa donna oristanese». Da allora, però, sono trascorsi quasi due anni. Due anni di silenzio rotti solo a pochi giorni dalle elezioni. >>
Concordo con quanto dice la famiglia   :
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La mamma: «Il nome di Roberta non va utilizzato strumentalmente
SANLURI. «Non vogliamo che il nome della nostra Roberta sia utilizzato strumentalmente in campagna elettorale. Quella medaglia d’oro che volevano dare “alla memoria” del mio angelo non ci interessa, non la vogliamo. Ci lascino in pace nel nostro dolore. Chiediamo solo giustizia e ricordare Roberta per come era, non per come la voglio
no far ricordare altri per una manciata di voti in più»: Efisiana Pia, madre di Roberta Zedda, è una donna distrutta  . Ieri la medaglia sarebbe dovuta essere consegnata ai familiari della giovane dottoressa uccisa mentre prestava servizio nella guardia medica di Solarussa. A compire il gesto onorifico lo stesso ministro, in una cerimonia alla prefettura di Oristano. Ma della famiglia Zedda nessuno si è presentato all’appuntamento delle 10 e mezzo. «Loro lo sapevano già che non ci saremo andati - spiega tra le lacrime Efisiana Pia -, ho problemi di salute e poi non mi interessa ricevere medaglie. Mia figlia non me la restituisce mica. E sapevano anche, perchè glielo abbiamo scritto sia io sia mio figlio Antonio, di evitare di nominare Roberta in periodo come quello elettorale, in cui tutti cercano di mettersi in mostra. Non ci hanno neppure risposto e noi a ritirare la medaglia non ci siamo andati. Chiedo giustizia e non medaglie date così».
 Singolare davvero anche la convocazione a Oristano della famiglia Zedda. «Lo hanno comunicato prima a mio figlio con la posta nel computer - prosegue la mamma di Roberta -, poi venerdì a casa è venuto un vigile mandato dal sindaco di Sanluri per dirci che oggi (ieri per chi legge, ndc) alle dieci mezzo ci saremmo divuti presentare nella prefettura di Oristano per la consegna della medaglia d’oro alla memoria di Roberta. Ma che modi sono questi, siamo gente povera ma una dignità l’abbiamo anche noi».
 C’è indignazione anche per l’amministrazione comunale di Sanluri. «Abbiamo chiesto un piccolo pezzetto di terreno in cimitero, nella parte nuova, per dare una tomba a Roberta e toglierla dal loculo - prosegue Efisiana Pia -, non ce l’hanno dato. La mia bambina sognava una casetta tutta sua, stava già mettendo da parte qualche soldo. Non ha fatto in tempo, me l’hanno strappata prima. Adesso vorrei dargliela io questa piccola casetta, una tomba tutta sua. Dove anch’io voglio essere sepolta per poter stare per sempre assieme a lei. Chiedo forse troppo?».
>>
Infatti  nel luglio  di 3 anni  fà  la  loro figlia  fu dopo anni   di molestie  fu  barbaramente uccisa  sul lavoro   da  un maniaco  . Ecco qui un riassunto della  vicenda  sempore dalla stesso  giornale 
SOLARUSSA. La chiamavano al telefonino, ma lei non rispondeva. Era morta, brutalmente assassinata in quella stanzetta dell’ambulatorio della guardia medica. Il 3 luglio del 2003 Roberta Zedda era arrivata lì, a Solarussa, per sostituire una collega, non sapendo che l’attendeva un appuntamento con il suo assassino. Un ragazzo che nemmeno conosceva, di cui ignorava l’esistenza. Mauro Zancudi, operaio di Solarussa che oggi ha 27 anni, si costituì alcune ore dopo l’omicidio e da quel momento, mentre le indagini andavano avanti, fu un susseguirsi di particolari agghiaccianti sulla ricostruzione del delitto.
 Mauro Zancudi aveva bussato alla porta dell’ambulatorio e aveva chiesto di poter essere visitato per un mal di denti. Roberta Zedda aprì la porta, non intuendo che di lì a poco si sarebbe trovata di fronte un ragazzo che l’avrebbe uccisa con una serie di coltellate e che, mentre lei agonizzava, ne avrebbe abusato.
 Le urla disperate di chi a trentun’anni non voleva morire non bastarono. Nessuno poteva udirle, perché i presidi ambulatoriali non erano vigilati.
 Due anni dopo il delitto la Corte d’Assise condannò a trent’anni Mauro Zancudi.
 Da quel giorno di luglio del 2003 molte cose sono cambiate. Ma la presenza delle guardie giurate non basta: i vigilantes negli ultimi tempi hanno infatti subito diversi assalti, alcuni terminati con i malviventi che hanno rapinato le guardie giurate della pistola di ordinanza.






La morte della Politica

I miei propositi di convincere l’elettorato medio e la così tanto richiamata gente comune, dell’importanza della Politica, della sua significativa impronta nella vita quotidiana, ma anche la sua passione intrinseca, questo slancio empatico verso la moltitudine, il collettivo fatto oggetto e soggetto del pensiero che muove le cose, motore della società, ebbene, tutto questo non è servito a nulla, vanificato dall’ennesima campagna elettorale, teatrino dei più meschini e bassi istinti della razza politicante, giunta per arcani sentieri fino alle poltrone parlamentari. Questa mia purezza intellettuale, questa ingenuità etica, cercata tra le pagine dei miei libri di filosofia, tutto questo stracciato da un manierismo elettorale di poco prezzo. Ecco cosa io vedo in queste infauste giornate: è la morte della Politica. Pupi siciliani impettiti che s’insultano vicendevolmente, offese da bar di periferia, dove la cognizione dei termini utilizzati è pressappoco nulla: mi coglie un senso di vuoto nella confusione delle parole. Dopo giorni di dibattiti televisivi e attacchi a mezzo stampa, mi accorgo che quello che veramente volevo sentire è stato taciuto. Avrei voluto sentire lo sfogo della Storia, del movimento che diventò partito, dello spirito progressista che alzava la voce e additando il conservatorismo inerte mostrasse le voragini di questo paese incivile: volevo sentir parlare di RICERCA in questa Italia che crolla sotto il peso dell’immobilismo, volevo sentir parlare di questo primo motore che a fatica cerca di prender fiato, il futuro ci passa davanti e noi? Noi parliamo di bambini bolliti in Cina, parliamo di una menzogna di bassa lega che il nano di Mediaset ha sbandierato ai quattro venti, quasi provocando un gravissimo incidente internazionale, perché la sua conoscenza del Comunismo si limita al famoso libro nero, ormai riconosciuto falso storico. Per decenni le forze della sinistra si sono interrogate, hanno fatto autocritica, si sono flagellate nella critica al socialismo reale ripensando ad una nuova prospettiva, chi preferendo un’uscita da destra verso il liberalismo, chi riproponendo la propria identità alla luce di una nuova consapevolezza, bastava la verità, quella bastava; e questo? Questo tira fuori i bambini bolliti, con una strategia da guerra fredda che emana tutto il fetore della vecchia, quanto mai attuale purtroppo, Democrazia Cristiana. Volevo sentir parlare di ENERGIA, volevo che la sinistra si prendesse la responsabilità di prendere per mano il mondo e condurlo verso una nuova rivoluzione che accendesse la miccia attraverso l’utilizzo di nuove fonti energetiche, magari pulite, magari rinnovabili. L’idrogeno, grande sogno e speranza del mondo che verrà, doveva essere messo al centro di ogni dibattito sull’energia, contro questa destra mondiale che, come sempre è accaduto nella Storia, di fronte alla propria crisi s’impone con la guerra, conquistando a colpi di cannone qualche altro litro di sopravvivenza liberal-fossile. Ma noi parliamo di gas, di carbone, di nucleare: quando la Russia finirà di stringere accordi con la Cina e saremo ricattati dalla loro grande potenza energetica, noi potremo sempre parlare di bambini bolliti, di comunisti brutti e cattivi, ma periremo della nostra stessa ideologia egemone, della nostra superba arroganza con la quale abbiamo convinto il mondo che la nostra è l’unica via. Volevo sentir parlare di LAVORO, avrei voluto sentire la sinistra dirci come intendono creare occupazione, più sicurezza, un futuro diverso da quello del precariato a vita, invece parliamo delle tasse. Le tasse? Beh se avessi la possibilità di avere un reddito, prima o poi nella mia vita, di crearmi un patrimonio da tassare, beh potrei pormi la questione. Ma questo è un falso problema, un pericolo, quello della tassa di successione e dell’aumento delle tasse su certi redditi, che tocca solo chi ha grossi interessi da tramandare alla propria prole. Qualsiasi manuale di scienza delle finanze vi potrà spiegare che la tassa di successione è il primo passo verso la redistribuzione dei redditi, è la tassa che più di altre ci rimette tutti fiscalmente allo stesso livello. Però è diventato il maggior problema degli italiani, ma nessuno si è accorto che siamo dei poveri idioti con le pezze al culo, altro che tassa di successione. Avrei voluto sentir parlare di SCUOLA, università, avrei voluto sentir parlare di messa al bando in Italia di certi monopoli, insomma se vogliamo fare i liberali, facciamoli sul serio, non questa accozzaglia di protezionismo e di difesa estenuante dei privilegi della classe emergente della rendita. La nostra competitività produttiva nel mondo è ormai tema di barzelletta e noi mettiamo i dazi. L’occidente mette i dazi capite? Una burla di dimensioni colossali, fanno il solletico alla Cina. Potrei continuare con una lunga, lunghissima lista di argomenti che avrei ascoltato ben volentieri in questi giorni: ma il dibattito politico è incentrato sul fantasma comunista, sulla classe operaia che compare e scompare  a piacimento, l’estremismo comunista come grande pericolo della democrazia. Che bella democrazia che abbiamo! Io lo invoco l’estremismo, cosa me ne faccio dell’ennesimo governo moderato dove si cambia qualcosa per non cambiare mai nulla, cosa me ne faccio di una forza di sinistra che ha paura di dire la parola tasse. I comunisti, dice il nano, aboliranno la proprietà privata, uh che paura! Infatti è risaputo che Bertinotti è un pericoloso bolscevico e che non vede l’ora di dividere l’Italia in soviet. Al vaneggiamento del presidente del Consiglio, seguono le fesserie più astruse sull’intervento dello Stato nell’economia. Principi liberali, i più progressisti ovviamente, non certo questi pazzi ottocenteschi, rimettono al centro l’importanza dello Stato nell’economia, dopo il fallimento mondiale delle politiche neoliberiste che hanno portato al collasso intere nazioni. Stato non è una parolaccia, certo con questa classe politica può darsi. E mentre parliamo di gossip parlamentare non vedo che l’astorico, l’apolitico. Non resta che celebrare i funerali della Politica, intanto mi dedico al giardinaggio, in attesa che la campagna elettorale finisca e che il puparo dell’egemonia liberale tagli i fili che muovono questa classe politica.


 


Stefania Calledda

3.4.06

Senza titolo 1217

Nel classico fiume d'inchiostro ( e di bit  )  sul  caso Tommaso ho letto  sullle web comunity   e forum di cui faccio parte   e adesso anche  la  bellissima  poesia  postata dalla nostra cdv  angelikaramella  . Ma , sic  , ho letto  , in particolare  ho letto  anche   , e soprattutto  nel commento al mio post  sulla sua  barbara uccisione  , in  cui si   maledicono  gli assassini e messuna pietà per essi  , come capita  per casi come questo  si chiede la  pena  di morte  . Ora  per  la mia  non cultura  non violenta  considero la pena di mote  come una  vendetta  lgalizzata  . Inoltre   capisco chi la propone  perchè  anch'io  ero favorevole    ad essa e prima di  diventare   non violento  mi sono  liberato  della vendetta   dopo alcune esperienze personali (  di  cui  non parlo  perchè sono ferite  ancora fresche  è  su una di queste  c'è un processo  giudiziario in corso   )    e il film DEAD MAN WALKING ( Tim Robbins, USA 1995 ) e  il romanzo  con  l'omonimo film il  miglio verde ( frank darabont  usa 2000 ) oltre  il romanzo il conte di montecristo di  A. Dumas  ,  considero essa  come  una cosa   abberrante quanto quello  che hanno fatto i carnefici  di Tommaso  .
Quindi  affermo   concordando con  quanto dice un post  sulla web comunity di www.Aaamici.it : << datevi anche questo, Dio non avrà nessuna pietà per loro.per tutti quelli che hanno invocato la pena di morte per i suoi aguzzini, ricordatevi che noi non siamo in grado di condannare a morte un uomo, ma ricordatevi  anche questo, Dio non avrà nessuna pietà per loro
  >> perchè  è lo stesso Dio ( o  entita superiore  per  i laici non credenti  ) a  darci o toglierci la vita .

Per te, Tommy


Dice il Signore all’Angelo:
"Corri da quel bambino
e restagli vicino.
Non lo lasciar giammai
".
"Signor, cosa gli dico
se mi chiede chi sono?
"
Digli: "Io sono un dono
di Dio. Sono l’amico
".
"E se piange che faccio?"
"Fa' come il pastorello.
Quel bambino è un agnello,
e tu lo prendi in braccio
".
"E se gioca?"
"Tu giochi.
I bambini innocenti
van felici di pochi
sassolini lucenti
".
"Se ha sonno che ho da fare?
Sono così maldestro
".
"Mettilo in un canestro
e lo fai dondolare
".
L’Angelo via volò.
Ed era già lontano
nel ciel, che si voltò
per chieder più piano:
"E se ammala? Se muore?"
"Riportalo al Signore!
"

...Son sicuro che c'è
un angelo con me
che mi cammina a fianco
mite, soave, bianco
e se aiuto gli chiedo,
mi aiuta e non lo vedo.
Viene così leggero
che l'erba del sentiero
al suo passo non cede...


(L'Angelo - Renzo Pezzani)

Senza titolo 1216

«Mr. Berlusconi mi sento un po’ sfruttato. A pagina 79 della Sua brochure sono ritratto al telefono mentre mi congratulo con Lei per “le attività del Governo italiano in aiuto dei Paesi poveri”. Tragicamente, negli ultimi anni sotto questo governo, l’Italia è diventata l’ultima della classe, tra le 22 nazioni più ricche del mondo, per la spesa pro capite a favore del Terzo mondo»

Bono Vox (U2), Corriere della Sera 2 aprile

2.4.06

Senza titolo 1215







lo   lo  so che non dovrei fare il copia e incolla  , ma  sono talmente scosso  c da non riuscire a trovare  le paroel , insomma  a  tirar fuori le mie  emozioni   in maniera diretta  .
Fra In mezzo  al classico fiume d'inchiostro   e inutile retorica  sono riuscito a trovare  duie  bellissimi  pensieri che descrivono  alla perfezione  le mie emozioni  su questa vicenda  .
La prima è   della  ottima cdv  ( ancora  non ha scritto sul blog )  tisbe  della  blog  comunity   torre  di babele -  blogfriends  : <<   Come si fa...come si può uccidere così un bambino! Ma come è possibile, come è possibile? Io mi chiedo questo...come può un essere umano infierire su un bambino inerme con una palata ed ucciderlo...come può. Tommaso ha l'età di mio nipote sono nati a pochi gg di distanza. Non credo nella pena di morte, ma questi signori non devono più uscire dal carcere: devono avere tutta la vita per riflettere sulla mostruosità che hanno compiuto.>> ; la seconda 'un iscritto   (  e miei contatti  ) Wolf  della webcomunity  ( a cui anch'io sono iscritto  aaamici <<Non perdo tempo cercando di immaginare la punizione più consona per i suoi sequestratori, perchè non esiste alcuna pena che possa fare giustizia. Penso piuttosto al dolore della madre e del padre, dolore senza tregua e senza tempo. Trovarsi ignari e impotenti davanti alla morte di un innocente, questo mi stringe il cuore. Penso all’istinto tremendo di chi mette la mondo un figlio: proteggerlo, allevarlo.Quale sventura deve essere vederlo morire senza sapere neanche quando sia accaduto, senza poter muovere un solo pensiero per salvarlo.E’ angosciante far caso a questa follia.  >> ; e bombatomika : <<

Caro Tommaso,piccola creatura strappata alla vita da un essere ignobile e crudele..dormi sereno fra gli angioletti,questa ninna nanna è per te ....

La ninna nanna degli animaletti

Dorme ogni bimbo di questo mondo,
sogna di fare un bel girotondo
insieme a tutti gli animaletti
il più bel sogno farà.
Adesso è tardi, chiudono gli occhi marmotte, ghiri e gli orsacchiotti
Dorme il leprotto nella sua tana e il pesciolino nella fontana.
Dorme tranquillo l’elefantino e la scimmiotta col suo piccino
Sogna la rana là nello stagno e dentro un buco riposa il ragno.
Dorme ogni bimbo di questo mondo,
sogna di fare un bel girotondo
insieme a tutti gli animaletti
il più bel sogno farà.
Un asinello dentro la stalla sogna di essere una farfalla
E la gazzella dorme beata, sotto una stella si è addormentata.
Dorme felice la formichina e lo scoiattolo con la mammina
I coniglietti fanno la nanna, ormai nessuno li sveglierà.
Dorme ogni bimbo di questo mondo,
sogna di fare un bel girotondo
insieme a tutti gli animaletti
il più bel sogno farà.
Dormono i grandi coi cuccioletti e le balene coi gamberetti
Fanno la nanna pure gli struzzi e in fondo al mare tutti i merluzzi.
La luna guarda le lumachine, tutte rinchiuse nelle casine
Sotto la pianta di una lattuga dorme profondo una tartaruga.
Dorme ogni bimbo di questo mondo,
sogna di fare un bel girotondo
insieme a tutti gli animaletti
il più bel sogno farà.

Con questo  e  tutto vi lascio  prima che  le   lacrime mi comprano gli  occhi con questa  canzone che in questo momento sta passando via  radio .
 




Tears In Heaven


 Eric Clapton and Will Jennings

Would you know my name
If I saw you in heaven?
Would it be the same
If I saw you in heaven?
I must be strong
And carry on,
'Cause I know I don't belong
Here in heaven.
Would you hold my hand
If I saw you in heaven?
Would you help me stand
If I saw you in heaven?
I'll find my way
Through night and day,
'Cause I know I just can't stay
Here in heaven.
Time can bring you down,
Time can bend your knees.
Time can break your heart,
Have you begging please, begging please.
Beyond the door,
There's peace I'm sure,
And I know there'll be no more
Tears in heaven.
Would you know my name
If I saw you in heaven?
Would it be the same
If I saw you in heaven?
I must be strongAnd carry on,
'Cause I know I don't belong
Here in heaven.



hasta luego alla prossima  hermanos
L'immagine “http://www.aaamici.it/smilies/7.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

1.4.06

Senza titolo 1214

Innun paese  dove si danno onorificenze a  cani e porci ( Fallacci  , quattrocchi ) o si dedicano strade  a gerarchi del  refime  fascists  accolgo molto  volentieri  l'appello  di Pino scaccia e della sua  webcomunity  http://blogfriends.splinder.com/ grente che non ha mandato il cervello all'ammasso


Il sito ufficiale di Angelo D’Arrigo il deltaplanista recordman di traversate internazionali scomparso lo scorso 26 marzo, sta avanzando la proposta di intitolare proprio a lui il nome dell’aeroporto di Catania. Per contribuire alla divulgazione di questa notizie è partito un giro di e mail che sta mobilitando milioni di persone con un passaparola internazionale.Affinché la proposta venga accettata, è necessario inviare un messaggio email con la scritta:Aeroporto di Catania "Angelo D'Arrigo" ai seguenti indirizzi di posta elettronica ENACCatania aero.catania@enac.rupa.it SAC Catania info@aeroporto.catania.it Comune di Catania ufficio.stampa@comune.catania.it Ministero dei Trasporti urplp@infrastrutturetrasporti.it e per conoscenza (Cc) aeroporto@omnilog.info fonte:Angelodarrigo.com


vi lascio sulle rilassanti  e dolci note  di " Hitchcok  at the beach  "  di Enrico Rava  (  qui il suo sito ufficiale  )  buon fimne settimana  a tutti\e 


31.3.06

Riforma Moratti2..la vendetta!

"Nell’Orto degli Ulivi un Maestro in preda a tristezza e angoscia.I suoi discepoli, diversi per provenienza e cultura, disorientati e stanchi.La comunità ostile. Le istituzioni contro.Un lungo avvenire davanti."


Studio Getsemani


La legge 53/03 è stata definita "epocale" dal centrodestra. Ah, ma è vero..al pari di ogni altro provvedimento preso dall'attuale forza di governo, anche la riforma Moratti è stato approvato a colpi di fiducia, senza possibilità di discussione dalla base. Modus operandi consolidato...non pugnette, ma fatti e...morì ammazzato il dibattito democratico, il confronto e la concertazione! Come se l'utenza, gli addetti e le forze sociali non avessero voce. Eppure ce l'hanno...magari è afona a forza di tentare di far capire le proprie ragioni, ma vi assicuro che ce l'hanno! [continua a leggere]

Senza titolo 1213

Ecumenici



Leonhard Ragaz



http://ecumenici.altervista.org/html/  (si chiede di citare anche il sito in caso di diffusione sul web)  Numero curato da Augusta De Piero, insegnante volontaria in Palestina







eciale Palestina





 



Bet_GateWall



 



Ho fotografato la breccia nel muro, ancora senza porta, lo scorso aprile 2005. Era venerdì, una mattina presto: la giornata festiva per i mussulmani garantiva un minor affollamento e quindi maggior tranquillità. Non c’era la jeep dei militari che spesso stazionava alla porta: i militari non amano le fotografie.Ho aspettato che passasse qualcuno; ho scattato la mia fotografia e me ne sono andata. Ogni volta che guardo le figurette di quella donna con la sua bambina riprovo il gelo che sentii allora, mentre cercavo di riprenderle e assieme di non lasciarmi sfuggire tutti gli otto metri di cemento armato che le sovrastavano.Betlemme, da dove venivano, era alle loro spalle…Avevano dovuto abbandonare il mezzo con cui erano arrivate fin là qualche centinaio di metri più a sud.
Se avranno superato il check point, qualche centinaio di metri più a nord, si saranno trovate sulla strada per Gerusalemme, obbligate a trovare un altro fortunoso mezzo di trasporto. Se la loro meta era Gerusalemme (distante meno di 10 km.) l’avranno raggiunta nel tempo di un’ora o forse più, se così voleva il soldato al check point.
La strada che avrebbero potuto percorrere prima della seconda intifada (che iniziò il 28 settembre del 2000 come reazione della famosa passeggiata di Sharon sulla spianata delle moschee, accompagnato da una “scorta” numerosissima: si dice che i soldati che lo proteggevano fossero più di mille) collegava direttamente Gerusalemme ed Hebron, sfiorando il colle su cui sorge Betlemme.
Ora quella strada è stata resa ben più scorrevole, ma è accessibile solo alle “targhe gialle” (automobili di cittadini di Israele, anche se risiedono da coloni nei Territori palestinesi). Anche la tomba di Rachele, la matriarca della tradizione biblica, morta nel partorire Beniamino, che si trova alle spalle delle due donne della foto, circondata da un suo privato muro (a Betlemme i muri si inanellano) è inaccessibile ai Palestinesi. Così di quella tomba racconta la Bibbia: “Poi partirono da Betel. C'era ancora qualche distanza per arrivare a Efrata, quando Rachele partorì. Ella ebbe un parto difficile.  <…> Rachele dunque morì e fu sepolta sulla via di Efrata, cioè di Betlemme. Giacobbe eresse una pietra commemorativa sulla tomba di lei. Questa pietra commemorativa della tomba di Rachele esiste tuttora” (Genesi 35:16 - 20) .
Un tempo, nel piccolo edificio che ospita una tradizione, segno di una memoria non più condivisa, si recavano anche le donne mussulmane a chiedere aiuto per un buon parto: ora lo possono fare solo le ebree. Alcune palestinesi invece sono morte di parto e soprattutto sono morti parecchi neonati per i blocchi imposti ai check point.
Il passaggio che vediamo nella fotografia dallo scorso novembre non esiste più: è stato sbarrato da una porta metallica che si apre elettronicamente. Ora coloro che escono da Betlemme non trovano più il check point, di cui ho un disgustato ricordo, ma devono attraversare la zona orribilmente tecnologica. Per accedervi devono oltrepassare una nuova porta, poche decine di metri ad est dell’altra, accanto ad una minacciosa torretta. Quando il l’ho fotografata non aveva il cancello controllabile elettronicamente che ora la sbarra.



 





 



Bethlehem Wall



 



Così mi hanno descritto quel passaggio amici betlemiti:
”   Diretta a Gerusalemme, JJ varca con un certo scetticismo la piccola porta riservata ai pedoni e inizia un lungo, intricato percorso nel nuovo sistema di controlli ora in vigore. Molte altre persone attendono che venga loro concesso di passare e formano una lunga coda, attendono pazientemente (la pazienza palestinese é ormai famosa, dato il gran numero di controlli che devono subire), quasi muti, allibiti, resi ancor più minuscoli dall’impianto ad alta sicurezza che sta loro davanti. Si avanza uno alla volta, dopo aver sentito l’urlo del soldato, e solo quando si accende la luce verde; si varca la prima porta, poi la seconda, poi la terza, porte a ruota, come nelle carceri; si depositano tutti gli effetti personali; agli uomini viene intimato di togliersi la giacca, la camicia, la cintura dei pantaloni, si ordina loro di scuotere i pantaloni; ai bambini che in fila aspettano pazientemente di poter andare a scuola, viene chiesto di vuotare le tasche e lo zaino: quaderni, matite, colori… tutto viene sparso e fatto scivolare all’interno delle grosse macchine che ispezionano accuratamente ogni più piccolo oggetto”. So che queste descrizioni possono sembrare noiose ma so anche che a volte viene facilitato il passaggio di pellegrini e turisti “importanti” che poi portano in Italia impropri ricordi, finalizzati a rendere incredibile il tormento quotidiano dei Palestinesi. E questi privilegiati ricordi non ci aiutano a capire perché Betlemme è considerata una prigione a cielo aperto. Augusta De Piero



 



 



 



Arrivare a Betlemme….



 



 




Se è difficile entrare e uscire dalle città palestinesi, soffocate del muro che si avvita su se stesso come un serpente, è difficile, per i Palestinesi naturalmente, anche arrivarvi.Infatti in quella minuscola terra  - più piccolo della Lombardia lo stato di Israele, di estensione minore del Friuli-Venezia Giulia la Cisgiordania e striscia di Gaza insieme - c’è una doppia rete viaria: scorrevole quella che serve ai coloni (ai cittadini di Israele che non risiedono nei Territori è vietato recarvisi dalle stesse autorità israeliane), spezzata da blocchi che impediscono di percorrere un lungo tratto con lo stesso mezzo di trasporto, quella palestinese..Nel distretto di Betlemme, vicino alla cittadina di Beit Jala c’è uno strano check point. Si trova in località Al Khadr dove la strada che collega Hebron a Gerusalemme (la cosiddetta main road) taglia irrimediabilmente il territorio betlemita





 



Main road_Gilo



 



Sul fondo è visibile l’insediamanteo di Gilo che strozza – insieme ad Har Homa che gli sta di fronte -






il passaggio dalla Cisgiordania del Nord alla Cisgiordania del Sud”.Altre strade che la raggiungono riducono il territorio a uno strano mosaico: muovono infatti dalle numerose basi militari imposte nel territorio cisgiordano e si immettono nella main road per consentirvi il rapido arrivo di soldati in caso di necessità.Oltre quella strada ci sono alcuni villaggi palestinesi di antica origine(Battir, Husan, Wadi Foqin e Nahhalin),  non a caso sorti in una zona ricca di sorgenti. L’acqua che ne sgorga, ora deve servire non solo al consumo dei nativi e all’irrigazione di orti e frutteti ma anche alla città di Betar Illit. un grosso insediamento posto in mezzo ai villaggi e collegato alla scorrevole main road che porta i coloni direttamente a Gerusalemme.I palestinesi però che volessero raggiungere Betlemme, dove si trovano uffici, scuole, ospedali  ecc. ecc., possono solo avvicinarsi alla main road, abbandonare il mezzo di trasporto, avventurarsi in carrarecce da a cui è stato strappato l’asfalto e dove grandi buche e avvallamenti impediscono il percorso alle automobili. Infatti se i villaggi, ridotti a bantustan, sono amministrati dall’Autorità palestinese (appartengono a quel territorio che il trattato di Oslo definì zona A) il territorio che li separa da Betlemme, pur se in palestinese, è ad amministrazione israeliana (zona C) L’attraversamento necessario della main road non prevede semafori: avviene a rischio e pericolo dei pedoni che devono anche subire la beffa di doversi difendere dai rischi dello scorrimento veloce delle automobili a targa gialla, negato alle loro con targa verde..



 





 



AlKhader_due strade



 






 A fianco del percorso palestinese sono visibili i segnali stradali che appartengono alla main road. Sul fondo dell’immagine sono visibili i cumuli di terra creati come ostacoli, che devono necessariamente venir scavalcati e che nei mesi di pioggia diventano un indescrivibile pantano.
Superato (e, per esperienza personale, assicuro faticosamente) il primo tratto bisogna, prima di attraversare la main road e affrontare un altro percorso simile a quello descritto, superare un fossatello, scavato apposta, che bisognerebbe scavalcare con un balzo se qualcuno non avesse pietosamente ammucchiato un po’ di sassi, sormontati da quello che sembra il vecchio piatto di una doccia. Naturalmente anche qui il passaggio è possibile solo per una persona alla volta, purché si tratti di persona dall’autonoma mobilità.
 





 



AlKhader_fossato



 







Sono rimasta molto colpita dalla dignità con cui la signora (che aveva accettato di venir fotografata), superava,tradizionalmente abbigliata,
il ponticello che tutto è fuorché provvisorio: un manufatto più idoneo probabilmente verrebbe distrutto
.Tutta la situazione è assurda: il passaggio dai villaggi alla città è naturalmente molto praticato: ho incontrato un anziano che si appoggiava a due bastoni per andare in ospedale a curare l’ernia al disco, bambini che andavano a scuola, lavoratori di ogni tipo, chi in tuta, chi in giacca e cravatta..



 





 



AlKhader_folla



 



Si possono incontrare anche donne che portano sulla testa  cesti di frutta o verdura per venderli a Betlemme. Gli orti dei villaggi producono ortaggi e frutta di ottima qualità, ma il trasferimento dei prodotti da quello che da secoli è il luogo di produzione alla città può avvenire solo sotto forma di trasporto personale. Se i prodotti agroalimentari vengono trasferiti oltre i confini della West Bank devono essere affidati alla responsabilità di Israele: il controllo confinario della West Bank appartiene infatti allo stato di Israele, con tutti i vantaggi e i problemi che ne possono conseguire; uno fra tutti, la questione dei rimborsi delle imposte doganali di cui si è parlato dopo la contestata vittoria elettorale di Hamas.Solo il breve confine fra Gaza e l’Egitto ha da pochissimo tempo, dopo l’uscita dei coloni dalla Striscia, un controllo internazionale. Speriamo funzioni per quel che può! Si è detto, da parte del nuovo governo israeliano, che invece il confine fra i Territori e la Giordania (anche se appartiene alle conquiste del 1967, mai riconosciute dall’ONU come stato di Israele) resterà sotto il loro controllo: la valle del Giordano, ricca di acque, è parte troppo ghiotta per venir riconsegnata.



 





 



 



 





Elezioni Politiche 2006: sei ancora indeciso? Sparati o passa alla castrazione chimica!


Continuo a chiedermi quale analfabetismo, di ritorno o meno, quale ignoranza stratosferica, quale menefreghismo imperante può ancora una volta crearmi questo mio personale disgusto davanti a tanto qualunquismo di questa italietta che più che fanalino di cosa dell’Europa mi pare la marmitta rasente asfalto delle vecchie cinquecento del boom economico: del resto stiamo ancora rimpiangendo quei bei tempi, quando ancora il clientelismo democristiano ci allisciava con i suoi propositi di progresso e di sviluppo. Pierpaolo Pasolini l’aveva vista lunga, non a caso lo fecero fuori prima che il suo pensiero, di grande intellettuale quale era, si dispiegasse in tutta la sua forza vitale e distruttiva. Mi chiedo quale mente obnubilata possa ancora dire di essere indeciso. Indeciso? Ma come si fa a non aver ancora scelto da che parte stare? Forse sarà ancora il mio spirito inquieto che parla, l’ombra del mio Antonio Gramsci che mi salva dalla luce accecante dei lustrini televisivi e che mi dice sempre, sempre, sempre parteggiare, scegliere sempre da che parte stare. Ma è più forte di me, come si fa ad essere indecisi? Dopo cinque anni di censure, leggi ad personam, livellamento culturale del peggiore populismo che mai potesse apparire sulla faccia d’occidente, menzogne sparate a freddo come armi di deformazione e disinformazione di massa con la dicitura seguente “ma noi almeno ve lo diciamo chiaramente che sono tutte balle!”; un’economia allo sfascio che dalla stagnazione più nera ci sta portando al collasso democratico, colpendo le nostre sensibilità progressiste a colpi di machete, nascondendo il reale stato di cose, fatto di mafia e di illegalità diffusa. E poi stanno ancora a chiedersi per chi votare. Non è che io difenda a spada tratta questo centro sinistra, accozzaglia eterogenea di ideologie più o meno sorpassate, di passi indietro e moderatismo di circostanza, ma porca miseria dall’altra parte c’è Berlusconi!? Cioè c’è un uomo che sta evitando in ogni modo il realizzarsi di quello che è già sentenza, che sta facendo il suoi più porci interessi, che ha ridotto la politica internazionale ad una barzelletta, non ultimo lo scivolone con la Cina che ha per lo meno del patetico. Adesso tutti a dar contro al fantasma comunista, a destra e sinistra, perché fa sempre comodo. È talmente fuori di senno che dipinge continuamente il paradiso terrestre fatto Paese Italia, con tanto di occupazione alle stelle grazie al precariato della Legge Biagi, pardon, alla flessibilità. E la gran fesseria delle tasse? Ma la gente si rende conto che a noi comuni mortali, magari lavoratori dipendenti, delle tasse non ce ne frega nulla? Il fisco italiano è una burla immonda, la tassazione diretta è al minimo storico per i ceti più abbienti, e i lavoratori dipendenti portano il peso della maggior parte degli introiti fiscali dello Stato. E pensare che io sono tanto affascinata dalle democrazie scandinave dove i servizi funzionano, dalla culla alla bara, come si dice, l’istruzione è gratuita, la sanità è gratuita, solo che hanno un sistema fiscale coi fiocchi, i finanziamenti alla ricerca scientifica sono il motore propulsivo della loro economia e noi ancora chiederci se è il caso di abbassare le tasse. Ma per chi? Per i suoi amici da scalata? Per difendere la rendita, gradino più basso dell’economia capitalista? Qui non si tratta mica di comunismo o non comunismo, qui si tratta di salvare un paese dallo sfascio totale, dalla guerra civile, dai saccheggi, altro che espropri proletari, fra un po’ la classe media sarà agli angoli delle strade a chiedere l’elemosina: e il nostro sistema si regge sul benessere della classe media. Vi da fastidio la parola classe? Chiamatela ceto, chiamatela come vi pare, ma non si può essere indecisi, mi schifo di un atteggiamento di questo tipo. Io non voto contro la destra, per me questa non è destra, questo è un qualcosa di indefinito nato dal vuoto politico post prima repubblica, se mai siamo passati alla seconda ( io dissento anche in questo caso), questo è un magma di inquisiti che si salvano il sedere a colpi di maggioranza esasperando la funzione del decreto legge. Ma andiamo, anche voi di destra, non volete farmi credere che questo governo ha soddisfatto i vostri palati conservatori, le vostre teorie neoliberiste filo americane? Insomma, chiudendo, che senso ha la vostra vita civile se no avete ancora deciso per chi votare alle soglie delle prossime elezioni politiche? Che senso ha la vostra esistenza se mandate al macero il futuro delle prossime generazioni condannandole alla miseria materiale e culturale? Vi chiedo allora di farla finita, se non ce la fate almeno abbiate il coraggio di castrarvi, non potrete certo guardare i vostri figli negli occhi.


Stefania Calledda

Senza titolo 1212

Gesù!

 


  


Guarda con  amore i bambini che pregano
E quelli che non ti conoscono,
i bambini che vanno a scuola
e i bambini analfabeti,
i bambini che hanno una famiglia unita
e quelli che soffrono per i genitori separati,
i bambini che hanno una bella casa
e quelli che vivono sulla strada.


 


                                                          AMEN !

30.3.06

Senza titolo 1211

Aggressione a Vladimir Luxuria


Della serie: dalle parole (vedi Mussolini) ai fatti,  nei commmenti, riferirò ciò che penso.Il partito di Fini ( speriamo lo faccia  sul serio e no sia  solo per  avere il  voto degli omossessuali ) ne ha ora disposto la sospensione. Bertinotti a l'Unità on line: «Torna la caccia al diverso. Rischiamo l'imbarbarimento».

Senza titolo 1210

Segnalo a tutti questa fantastica raccolta di brevi filmati scaricabili

www.invideoveritas.tk

per ricordarsi di ciò che è stato

e per farsi anche due risate... tristi.

Riforma Moratti

Parlo di scuola. Ne parlo dall'interno del sistema. Con competenza e serietà, come sono abituata da sempre a fare. Faccio sentire la mia voce perché è ora di chiarire i motivi per cui i docenti di tutta Italia hanno opposto resistenza alla legge 53, meglio conosciuta come riforma Moratti.


Il centrodestra rivendica la bontà di questa riforma. Afferma che, con la sua applicazione, la scuola italiana si è comparata agli standard europei, tanto che il modello proposto avrebbe riscosso i consensi dei nostri partners d'oltralpe.


La realtà è un'altra. L'impianto della riforma non regge perché non condiviso da chi opera nella scuola. Nonostante gli appelli rivolti, nonostante gli scioperi ripetuti, nonostante il dissenso diffuso, la ministra ha continuato imperterrita nell'iter legislativo della SUA riforma, una riforma che svilisce il sistema pubblico, non è al passo con i tempi, fa ripiombare la scuola indietro nel tempo. Andiamo a cercare, per ogni ordine di scuola, i nodi per i quali si è cercato una concertazione, mai ottenuta. [continua a leggere]

in tempo di crisi e di fame busa e non si vuole emigrare meglio addattarsi a tutti i tipi di lavoro anche queli per cui non abbiamo studiato la storia di La scommessa di Paolo Ladu, noto “Cipolla”: lava vewtri da 40 anni

  dala nuova  sardegna   9\1\2025  di Valeria Gianoglio Nuoro La bottega di Paolo Ladu, noto “Cipolla  "è un furgone vissuto, un ampio...