7.7.06

Aiuto per la Val di Noto

Dal sito di Roy Paci e Aretuska


"Ciao picciotti!
Passiamo alle cose serie adesso…
Se controllate tra le città incluse nella World Heritage List (Lista del patrimonio dell'Umanità) dell’UNESCO troverete la splendida area della Val di Noto.
Dal "Regolamento per l’attuazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale" si può leggere che questo riconoscimento segue criteri ben precisi e tali siti "illustrano l’evoluzione della società e degli insediamenti umani nel corso dei secoli, sotto l’influsso di sollecitazioni e/o di vantaggi originati nel loro ambiente naturale e delle forze sociali, economiche e culturali successive, interne ed esterne".
Forse pochi di voi hanno sentito parlare della Panther Resourch Corporation: ebbene è un colosso americano petrolifero che con altre tre compagnie italiane (ENI, SARCIS, EDISON) ha ottenuto, nel 2004, i permessi necessari per la ricerca e l'estrazione di idrocarburi in quattro zone differenti della Sicilia, una di queste è la Val di Noto... Questo in seguito ai provvedimenti dell’assessore all'industria Marina Noè (ahimè, un’augustana come me, ma totalmente da dimenticare); l’ennesimo smacco alla nostra bella terra dalla rielezione di Totò Cuffaro alla presidenza della regione. La nostra bella terra che, però, in moltissimi amiamo e difendiamo come meglio possiamo.
È per questo che ho deciso di rispondere all’appello degli amici di Sicilantagonista, della Malastrada.film, dei comitati contro le trivellazioni in Val di Noto che, in collaborazione con produzionidalbasso.com, arcoiris.tv, casablanca, universo.tv e arci, lanciano la produzione del film-inchiesta “13 Variazioni su di un tema barocco; Ballata ai petrolieri del Val Di Noto”, al quale parteciperò.
Il film vuole raccontare cosa è accaduto in questi 2 anni di lotte. La Val di Noto è patrimonio mondiale dell’umanità e della Sicilia.

Vi chiedo di unirvi a me per sostenere questa iniziativa versando 10 €, che corrispondono al “pre-acquisto” del dvd che verrà prodotto. Visitate il sito http://www.siciliantagonista.org/ per le modalità di partecipazione."

Roy

4.7.06

Nuovi bagliori

Bianche onde spumeggianti.
Attendi da me
un lamento,
un cuore spezzato,
la muta ombra
del dolore.

Una luce invece
mi accende di mille
bagliori e di stelle.

Sorgerà il sole,
mi incanterò di azzurri cieli e di
bianche onde spumeggianti.

Un ruscello lontano
mi canta stanotte
la sua ninna nanna.

Domani correremo
senza dolore.


Giovanna Nigris

2.7.06

Senza titolo 1363







In questo periodo di cazzeggio parziale , dato che i miei non vogliono che faccia la vita del beato porco e in attesa di parlare con il prof per l'esame di ottobre ( per concordare il programma visto che sono vecchio ordimnamento ) riletto venti sigarette da nassyria e letto in 6 giorni il giorno di Moro .



Veniamo alla loro recensione



Venti sigarette a nassyria di Aureliano Amadei e Francesco Trento


 Molto spesso ad una lettura frettolosa ( infatti l'ho letto 3 giorni prima della presentazione ) ti sfuggono dei particolari e poi certi libri come questo sono come ho già detto cdv.splinder.com/post/7894430 sono pugni nello stomaco mi sono riletto questo libro . Cio che mi spinto rileggerlo è oltre il rimorso ad averlo letto troppo in fretta , e questa frase citrata nella 2 di copertina : << La prima cosa che t'arriva è un nsenso di leggerenza . E' scomparso tutto in un istante : la jeep dei carabinieri , lo scintilio del sole sul cofano , i colpi di mitragliatrice che ti fischiano accanto , l'ultimo fotogramma dela tua vita >> .Un libro “ maledetto “ boicottato da i cosidetti giornali cosidetti indipendenti ( salvo due o tre che vengono definiti anche se uno solo lo è ,  comunisti ) perchè dice senza censure e senza peli sulla lingua cosa è successo a Nassyria . Esso descrive lo stucchevole e retorico patriotismo e stato uno di quei pochi che foin dfall'inizio ha smontato ( è appunto per questo che da fastidio tanto che gli autori hanno subito censure in rai ) la versionwe ufficiale alla quale dopo i successivi attentati a nassyria non crede o se ci si crede è per comodità poo paura a vincere ed ad estirpare da dentro di noi che siamo in iraq in missione di pace . Ma soprattutto descrive ( uno dei pochi ) ,la disorganizzazione precedente all'atentato e la sottovalutazione degli allarmi che lo annunciavano E un libro senza peli sulla lingua anche verso coloro ( che loro chiamano il gatto e la volpe ) i quali prima lo mandato in iraq , poi lo coccolano per farsi belli davanti all'opinione pubblica nel clima di patriottismo imperante post 12 novembre , e poi lo abbandonano non riconoscendoli il contratto , dato che il suo è andato perso nell'attentato . e non riconoscendogli la causa di servizio , ma solo una invlalidità civile e quindi una indennità minore in confronto alle mutilazioni che subito nell'attentato in questione . Gli autori : << [... ] ci trascinano subito in un universo di puro terrore , di fuioco di spari di voglia di fumare nonostante il piede maciulllato . Segue poi , nei lenti mesi , l'analisi della presenza in iraq nel suo insieme e nelle sue contraddizioni esaplicite . e prende forma un originale romanzo-reportage che narra e riflette sulla verità che man mano prende forma >> Infatti lo spirito del libro in particolare il post scriptum si può riassumere con questa frase : << «Se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà. La menzogna si può mantenere per il tempo in cui lo Stato riesce a schermare la gente dalle conseguenze politiche, economiche e militari della menzogna stessa.Diventa cosi di vitale importanza per lo stato osare il sutuo potere per reprimere il dissenso , perchè la verità e è il nemico mortale della menzogna , e di conseguenza , la verità è il più grande nemico dello stato  >>   Joesph Goebbels Ministro della Propaganda della Germania nazista (1933-1945).e  con il commento   di Massimo  Dessena  (  della libreria max88 ) : << Autori di “Venti Sigarette a Nassirya”, libro scioccante che racconta l’esperienza di Aureliano, saltato in aria nell’esplosione del 12/11/2003 dove persero la vita il regista Stefano Rolla e tanti militari italiani del contingente di pace in Iraq. Un libro da consigliare nelle scuole, che racconta con ironia e rabbia l’esperienza di un ragazzo che viene inviato per vedere dove girare un film e finisce con il perdere lavoro, salute, denaro e futuro >> Concludo questa  recensione   con le  foto fatte dal sottoscritto alla  presentazione  del  libro fatta il 1\4\2006  organizzata  dalla  libreria     cittadina di masssimo dessena  ecco il sito  http://www.libreriamax88.com/
( uno di  queoi " pazzi  "  che  fanno cultura   coem si deve  non  le cose   che passa il convento  sempre uguali e ripetitive  ) 



Aureliano Amadei



  francesco trento a sinistra




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Il  giorno di Moro  di Giampaolo cassitta ( http://www.giampaolocassitta.it/ )


Qui purtroppo   in quanto la mia macchina   serviva a mio fratello pere  un lavoro urgente  visto che  aveva  la  sua  fuori uso  ,  non ho  fatto dela  presentazione   e mi limitero  solo  alla recensione  stavolta   n  calma  e  non di " ripiegho  " in quanto l'ho letto dopo la presentazione  .
Un  libro   è decisamente bellissimo. . Ti trasporta dentro  gli anni   gli anni 70 (  dell'utopia  del cambiamento e non solo di piombo e di violenza  come  vengono definiti  )  e degli anni 80 / ( riflusso e conformismo imperante   ovvero gli anni del CAF e  del sorgere di quello che sarà il berlusconiosmo  )   ci regala la freschezza, la gioia, la dolcezza e anche la malinconia. Bravissimo Cassitta a usare la morte di Moro come una grande metafora di questo paese e  delal  sua  generazione  . C'è dentro veramente tutto e tutto magnificamente raccontato. Unico neo: la distribuzione. E' un libro da 100.000 copie se solo l'avesse pubblicato feltrinelli.... ma  mai diure mai   magari succede che  diventa un caso  come  Salvatore  Niffoi   infatti   secondo me  ci sono  molte  probablita   come  potete desumere dalla lettura di  un breve capitolo


riportato dall'autore srtesso  sul suo sito  ( OCCHIO  ALLO SPOiLER  ) pubblicato dall'autore stesso sul suo sito ufficiale  e dalla trama eriportata  dalla     della  seconda  di copertina  : SPOILER <<   9 MAGGIO 1978. A Roma, in via Caetani, le brigate Rosse consengnano al paese il corpo dell'onorevole Aldo Moro, dopo 55 giorni di prigionia. Da quel giorno l'italia non sarà più la stessa.9 maggio 1978. Lo stesso giorno, il giorno di Moro, a Roma, nella zona della basilica di S. Paolo fuori le mura, avviene un duplice omicidio. Un ristoratore sardo viene condannato all'ergastolo con l'accusa di aver massacrato sua moglie e la sua bambina. Dopo quasi venticinque anni un magistrato di sorveglianza, Caludio Marceddu, ritrova, in carcere, Gianvittorio Loriga, un amico conosciuto negli anni 70, quando entrambi lavoravano per una radio della sinistra extraparlamentare. Perchè Gianvittorio è in carcere? E' un politico? Un assassino? Un pentito? Il detenuto, durante gli incontri in carcere gli rivela che il 9 maggio 1978 il sardo condannato all'ergastolo, non ha ucciso le sue donne e vi è una prova che non è mai stata analizzata: l'assassino aveva una spider rossa. Così, dentro un gioco di ricordi, Claudio marceddu nella veste di magistrato di Sorvegianza si muove tra Sassari, Roma ed Alghero, alla ricerca di una verità che si intravede sotto strane coincidenze SPOILER  Mi prudono le mani ma posso chiaramente raccontare tutti i colpi di scena, ma questo libro è sinceramente da consigliare agli amici. Intanto c'è molta musica (   credevo  che  fossero solo i giovani ad  utilizzare  una tecnica  del gernere alla jack frusciante di brizzi  ) (e, soprattutto, molti ricordi) poi c'è il protagonista Claudio Marceddu che è veramente un grandissimo personaggio. Chi ha vissuto intensamente i giorni di Moro, dentro questo libro ci ritrova la freschezza, l'utopia, la felicità e l'angoscia di quegli anni. E' un libro che vale un film. La storia della stella a cinque punta e le incredibili ricerche sono avvincenti. Finalmente un bel noir politico all'italiana. Inoltre Cassitta scrive molto ma molto bene e voglio ringraziare il proprietario di Max88 per  averlo portato e fatto conoscere un simile autore   Spero soltanto che il personaggio diventi come il commisario di polizia   Montalbano sia quello cartaceo dei romanzi di  Cammileri sia quello delle  fiction  di rai Uno Claudio Marceddu all'opera è una forza della natura e mi farebbe  enorme ( da sardo e non solo ) piacere assolutamente rileggerlo in nuove avventure o magari  in  vederlo in tv . Un libro intenso e trascinante tanto da non accorgerti  del tempo che passa e  in due  ore  essere arrivato a  90\100 pagine su 300 ,  anche se  [ Sic ] , già al   29 ( su 37 che ne  conta il libro  ) capitolo  o anche  prima  si è apassionati di gialli  o di noir e simili ( in particolare quelli che usano riferire  all'ultimo capitolo e nelle righe conclusive  chi è  il colpevole  )   sà già chi è il colpevole . Ma  non importa , anche perchè , almeno per me ,   perchè la curiosità  di arrivare alla fine di questa  vicenda   , di aver una risposta  a queste domande ed in particolare  a una fondamentale  che  costruisce l'impalcatura  del libro  (   non vi dico per  non guastarvi  il finale  e lasciarvi con un po'ì di suspence    la scoprirete da  soli   non avrà risposta ,  forse perchè l'autore  ha voluto  farlo  volutamente  o  forse perchè c'è o  prospetta  un seguito della   storia ) la cui risposta   è lasciata  alla fantasia \  immaginazione  del lettore  fa   passare questo in secondo piano .  Mi è piaciuto  e descrive  benissimo , più di me  , quello che ha detto l'autore durante la presentazione  è : << Il libro "il giorno di Moro" è dedicato a tutti quelli che dicono che non è vero che queste cose non sono successe e poi, vanno a casa e riascoltano Guccini (la locomotiva, prferibilmente).>> Concordo  con la  bellissima recensione fatta  dal quotidiano  di liberazione  l'unico  giornale nazionale   che  fn'ora  l'ha recensito  qui  l'articolo  e concordo anche  con quanto dice l'autore   questa  e l'impressione che  mi ha  espresso il mio vicino di casa  a l'hop relegato  : << "E' solo un racconto" dice Giampaolo Cassitta in un'intervista pubblicata sul suo sito - "un lungo racconto di una parte di una generazione che negli anni 70 si è fortemente divisa. Ma non è la divisione che esiste oggi nel paese. Quella è stata una grande lacerazione con morti e feriti. Un pezzo terribile della nostra storia che ancora, nonostante siano passati quasi trent'anni, se ne parla quasi sottovoce. Il mio romanzo prova a chiedersi perchè il corpo di Moro viene abbandonato in via Caetani e da un gioco di simbologie nasce una storia, forse iverosimile, ma che farà riflettere. >>  Non so più che altro dire  , e meglio chiudere qui piuttosto che diventare  banale  e  prolisso  , ma soprattutto  raccontare  ulteriori poarticolari del romanzo  in questione 

 alla prossima 


Senza titolo 1362

Completa la citazione: questo è l'inizio di un famosissimo libro, indovina il titolo e la parola mancante.

C'era una volta  - Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di ...

Per la soluzione CLICCA QUI

1.7.06

Senza titolo 1361

Mare mattutino




Alghero, spiaggia Le Bombarde. 


Fermarmi qui! Mirare anch'io questa natura un poco.
Del mare mattutino e del limpido cielo
smaglianti azzurri e gialla riva: tutto
s'abbella nella grande luce effusa.

Fermarmi qui. Illuso di mirare
ciò che vidi davvero l'attimo che ristetti,
e non le mie fantasime, anche qui,
le memorie, le forme del piacere.



Constantinos Kavafis


Prima di partire per le vacanze

 



  QUI  trovi le "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate"



immagine trovata sul web

Il regno più piccolo del mondo

Sapevate che l'isola di Tavolara, al nord della Sardegna, è il più piccolo regno dei mondo?


...Giuseppe Bertoleoni partì su una piccola nave da diporto, approdando a Tavolara nel 1807, dopo aver lasciato parte del nucleo familiare nelle isole di Santa Maria e Soffi nell'arcipelago maddalenino.


Nello Spalmatore di Terra costruì una casa uniloculare (tipica abitazione con la porta a metà della parete meno esposta ai venti), il forno per il pane e recinse con pietre un tratto di terra per l'orto.


Nel 1836 era re d'Italia Carlo Alberto (salito al trono sabaudo nel 1831 al posto di Carlo Felice), il quale, essendosi recato in visita a Terranova, l'attuale Olbia, fu informato degli insistenti reclami e vivaci proteste contro l'occupazione dell'isola da parte della famiglia Bertoleoni che, a sua volta, avanzava numerosi ricorsi per il riconoscimento di sovranità sull'Isola.


Incuriosito, il sovrano arrivò nell'isola nel 1839, con il panfilo reale, proprio per conoscere Paolo, figlio di Giuseppe...

- Dalla voce di Tonino:

"è proprio vero!

Si incontrarono e Carlo Alberto si presentò come il Re di Sardegna.

Paolo Bertoleoni allora si presentò come il Re di Tavolara".


"Avendogli, Paolo, parlato delle eccezionali capre dai denti d'oro che popolano l'isola, il re sabaudo, dopo essere tornato a Torino, invia il generale La Marmora, recando doni per la moglie del "re" ebbe il compito di catturare le leggendarie capre.

Ottenutene diversi esemplari, Carlo Alberto riconobbe il diritto di proprietà dell'isola con queste parole:

"Tu non dovrai più preoccuparti.

Nomino te, Paolo Bertoleoni, re dell'isola.

I tuoi figli saranno principi e le tue figlie le signore dei mare".


Forte di questa ufficiosa quanto amichevole "incoronazione", la famiglia Bertoleoni si fregia dello stemma reale e fa costruire il piccolo cimitero che avrebbe ospitato i corpi dei regnanti, dotandolo di corone incise sulle lapidi.

In un secondo tempo venne inviata una pergamena dalla Prefettura di Tempio-Sassari (oggi andata perduta) che riconosce Paolo come padrone assoluto e re di Tavolara.





La storia dell'"incoronazione" aveva varcato addirittura i confini nazionali, tanto che persino la Regina Vittoria, a Londra, fu informata dell'esistenza di un'isola, al nord della Sardegna, diventata il più piccolo regno dei mondo per volontà di Carlo Alberto, re d'Italia.

E proprio la regina inglese mandò a Tavolara una propria nave, la Vulcan, per documentare e ritrarre la famiglia dei sovrani di quel luogo, in abiti da cerimonia e al gran completo, in posa sulla loro isola, felici regnanti senza sudditi: una vecchia foto oggi conservata nel museo di Bukingham Palace, nel salone dove sono riuniti i ritratti di tutti i regnanti della terra, racchiusa in cornice d'oro, con la la dicitura:

"La famiglia reale di Tavolara,

nel golfo di Terranova Pausania,

il più piccolo regno del mondo".


"Continua...."

Senza titolo 1360






Per quanto riguiarda la colonna  del postr  d'oggi oltre a  quella di uno dei miei primi post  la terra  la  guerra una  questione privata "  ( che  ovviamete  parafrasa l'album live omonimo  degli ex Csi dedicato a  Beppe Fenoglio  ) ecco una  canzomne adatta  a questa situazione  situazione  una  canzone di qualche  anno fa di Elio e le  storie tese 




la terra dei cacchi
 elio le storie tese




Parcheggi abusivi, applausi abusivi,
villette abusive, abusi
sessuali abusivi; tanta voglia
di ricominciare abusiva.
Appalti truccati, trapianti truccati,
motorini truccati che scippano
donne truccate; Il visagista
delle dive e' truccatissimo.
Papaveri e papi, la donna cannolo,
una lacrima sul visto: Italia si',
Italia no.
Italia si' Italia no Italia bum,
la strage impunita.


Ma  ora  dopo questra disgressione musicale veniamo al post vero e pèproprio






Da quando in un post precedente  ho riiportato quellì'articolo sulla svendita dele miniere sarde , ho ricevuto oltre email a favore ma anche email contrarie oltre che le solite d'insulti ma fin qui niente di nuovo sotto il sole dato che esse non contenevano altro d'interessante ripetevano la stessa cosa : sei comunista , ecc . Pero fraquelle contrarie e una d'insulti c'erano scritto più o meno : sei contro il progrresso , vuoi che la sardegna rimanga arretrata , e quelle zone abbandonate , che la sardegna vive di turismo e cosi lo si bloca , che sono razzista verso i continentali ( come noi sardi chiamiamo quelli del resto d'italia ecc .
Lo so che dovrei lasciare perdere e cestinare come faccio con un detterminato tipo d'email , ma !) mi piace la polemica e soprattutto far capire a gente come questa che qui si tratta del nostro futuro e di quello dei nostri figli . 2) e poi una risposta a lettere contrarie , cordiali( anche se rare ) o abbastanza non si nega mai . Inolt
Da Sardo ( fra quei pochi che non si sono venduti ... ehm caduti nei miragi e nelle illusioni facili ) sono d'accordo nell'affermare che il turismo sia una risorsa da sfruttare ma non sono o d'accordo quando lo sfruttamento diventa ABUSO !!! e quando la richeza investita non nva in sardegna ma va fuori o quando utilizzano le agevolazioni dele leggi regionali senza darci niente in cambio . Quando si finge di NON SAPERE che se il TURISMO IN SARDEGNA tira... è perchè, grazie a Dio.... buona parte dell'ambiente è ancora "INTEGRO" e lo è a livelli elevati !!!!DISTRUGGERE la VERA RISORSA (l'ambiente) di questa risorsa "parassitaria" ( vdi costa smeralda e turismo d'elite ) equivale a DISTRUGGERE il TURISMO STESSO .....!!!
IL TURISMO è oggi un "minerale" che, per poterlo estrarre, esige un costo troppo elevato: la distruzione del PAESAGGIO E DELL'AMBIENTE...a favore di POCHI ELETTI....(continentali e sardi) con la promessa di BENESSERE per tutti (posti di lavoro) ecc..!!!!
E' UN INGANNO !!!! STIAMO INGANNANDO I NOSTRI FIGLI !!!! . Permettetemi una citazione : << L'illusione porta al desiderio, il desiderio genera attaccamento, per cui non rimane altro che la delusione !!! ( Drubwang Paljin Rinpoche )>>. Inoltre  condivido  la  risposta  data  da
Budoni ambiente ad  andrea atzori  Promotore italiano del Global Antigolf Movement , giornalista  pubblicista  che  da  anni  pratica battaglie  ambientaliste  e morali: << ANDATE A VEDERE COSA E' OGGI QUELLA PARTE DI SARDEGNA CHE UN TEMPO FU "RICCA"....(non sembra vero) he SI CHIAMA, oggi come ieri, SULCIS-IGLESIENTE...!!!! Vedrete un esempio di come una ILLUSIONE (fondata sulla distruzione dell'ambiente) porti, inesorabilmente al DESERTO..... AL NULLA !!!!!Per noi sardi che amiamo la Sardegna, consapevoli del vero valore della terra nostra, Andrea Atzori è uno dei tanti paladini moderni, coraggiosi e tenaci, che mettono a disposizione di tutti  e gratuitamente il proprio sapere per la Grande Causa : la salvaguardia della dignità di un popolo: il popolo sardo ! >>
Io non sono razzista ma odio e sono miei nemici : << Sei uno che combatte contro gli stessi "nemici" ... di sempre che nei secoli dei secoli, convinsero/costrinsero i nostri avi, ...con il ricatto della fame....., a svendere la propria terra al "ricco continentale di turno"... permettendogli di sventrare colline e montagne.... .per fargli estrarre carbone, argento, rame, argento, galena.... marmo, granito, caolino, ...e addirittura l'ORO...."in tracce"! Avendone in cambio, per se e per i propri cari: un sacco di "avena" o (nei casi fortunati) di "grano" !!! Lasciando ai posteri..... distese di deserto, inquinamento e IRREVERSIBILE... povertà infinita !!!! (Vedi Sulcis......- ecc. ) !!! >> da un email di un rappesentante dell' IRS uno dei gruppi - grupposcoli  indipendentisti sardi
Quindi
dico No al turismo irresponsabile e distruttivo Si a quello responsabile ( equo e solidale ) ; No alle speculazioni e alle svendite della mia terra sia che le facciono i sardi sia che le facciono come in questo caso i continentali .Chiamatemi pure : << ...
partigiano, bandito oppure illuso \ Soldato di una guerra persa prima del suo inizio ... >> ( il ballo d'ureliano modenna city ramblers in terra e libertà ) . Ma non mi piace che la mia terra sia opggetto di speculazioni e che poi finiscono a riciclare capitali sporchi o in mano a faccendieri , mafiosi , piduiasti come Sindona  ,  Carboni  , Calvi (  amici del cavalier bellachionma o  se preferite  cavalier crescina  ) nefli anni  ' 80  nel nord sardegna più precisamente  nelal zona  di Olbia    ( poer chi volese saperne di più   tropva news  qui  e qui
oppure fatevi una ricerca  con goggle cercando  : << faccendieri piduisti and speculazioni nord sardegna >> e  oltre  i link da  me segnalati nei collegamenti  delle righe precedenti troverete   delle cose  allucinanti



Quindi concludo con la citazione del manifesto di un blog bellissimo  e sempre aggiornato su tale battaglia  << Un vero "spettacolo della natura", che, per una cifra irrisoria, ci si appresta a regalare alle multinazionali del mattone. Un vero "spettacolo della natura", "scampato all'edificazione", afferma la Regione, è destinato all'edificazione, afferma la Regione. Basta! La Sardegna ha già dato! Inquinamento, sfruttamento selvaggio delle coste, distruzione del patrimonio storico e ambientale! La Terra Sarda è dei Sardi: nessun presidente di Regione può permettersi di regalarla ad altri. Per farne cosa, poi? Alberghi e campi da golf! Di proprietà delle multinazionali, gestiti dalle multinazionali, dove l'unica funzione dei Sardi sarebbe ancora una volta quella di cameriere. In una zona delicatissima da un punto di vista ambientale, dove tutti possono ammirare il cervo sardo in libertà o le bellissime dune di Piscinas, le magnifiche rovine di Naracauli, e degli altri siti in svendita, plastificate e trasformate in albergo di lusso, permetterebbero solo a Lorsignori di fruire dello "spettacolo della natura" che fino a ieri era dei Sardi. Ma il Presidente, non "ragionava" diversamente? I campi da golf, specie in regioni con scarsità d'acqua, sono un'autentica bestemmia ambientale! Si vuole perseverare? Nel bando si parla della necessità di effettuare una bonifica ambientale, salvo spiegare che sarebbe a carico della Regione. Noi ci prendiamo l'onere della bonifica, mentre il compratore si prende lo "spettacolo della natura"! Privatizzazione dei benefici e socializzazione dei costi. Niente male! Perché, tutto questo? E' l'ennesima dimostrazione dell'atavica incapacità della nostra classe politica di esercitare una pratica amministrativa che non sia svendita della dignità, della cultura e della storia dei Sardi o c'è dell'altro? Perché si vuole regalare una zona tra le più belle della nostra bella isola, per farne altri alberghi e campi da golf? Se si è già devastato buona parte delle coste, se proprio si sentisse il bisogno di devastare ancora, e solo per creare pochi posti di lavoro subalterno, stagionale e ipersfuttato, non si potrebbe costruire in zone ormai compromesse? E se lo si dovesse fare, ma altrove, non sarebbe meglio effettuareuno studio, coinvolgendo università e associazioni ecologiste, di "riconversione ambientale" anche finalizzata alla creazione di redditi, che incentivasse la costituzione di cooperative o imprese di giovani, e le supportasse e indirizzasse, piuttosto che vendere al palazzinaro di turno? Si creerebbe vero benessere, visto che i Sardi verremmo coinvolti nel processo imprenditoriale, e non ridotti a manovalanza salariata. Si avrebbe un maggiore, totale, rispetto dell'ambiente, visto che le strutture sarebbero utilizzate solo per il loro richiamo archeologico minerario, e non trasformate in centri benessere per miliardari. Ma la Regione vuole vendere. Perché? [....] >>  continua qui

con questo  è tutto meditate

30.6.06

La mia estate



Estate

Estate,
vissuta come se fosse l'ultima,
ogni suo attimo invece
 porta alla nascita.

Allegri fiori ed erbe odorose,
montagne così vicine
che pare
poterle toccare.

Una brezza leggera e indefinibile
racconta lunghe storie.
Cieli azzurri e luce accecante
di un sole caldo
che ritempra anche il cuore.

Notti zeppe di stelle
e tu, luna, cosa racconti?
Canzoni di festa lontane
fuochi d' artificio,
ricordi e sogni.

Attimi di eternità.
La mia estate è piena di vita.



Giovanna Nigris

28.6.06

Senza titolo 1359

Scivolare fino alla partenza



C'è stato un lungo periodo in cui aspettavo arrivasse per me un grande e grosso punto e a capo. Lo immaginavo come una folgorazione, tipo S.Paolo sulla via di Damasco, uno spartiacque netto tra il prima e il dopo. Un giorno avrei trovato la forza e il coraggio di cambiare rotta, un po' come gli ex alcolisti definiscono il loro momento di illuminazione. Avrei smesso con i vecchi comportamenti, zac, un taglio netto e via.
Ma questo grande e grosso punto e a capo non arrivava mai, nonostante ce la mettessi tutta nell'aspettarlo con speranza e convinzione.
E dato che le ricadute battevano sempre la forza di volonta, facendo di necessità virtù ho acquisito nel tempo una tolleranza via via maggiore verso i fallimenti, fino a elaborare una piccola teoria, che ho battezzato
"Scivolare fino alla partenza". Questa rinuncia al grande e grosso punto e a capo, che non si arriva mai a mettere e mantenere, e tiene conto dei fallimenti non come errori da cui imparare (tanto continuiamo tutti ad essere recidivi), bensì come test della propria ostinazione.
E' l'ostinazione che mantiene viva l'intenzione di cambiare nonostante le cadute e le ricadute.
Certo l'ostinazione si accompagna agli autoinganni, i vari "da oggi", "da domani", "da lunedi", "dal primo gennaio", ma questi bisogna metterli in conto. Più della forza di volontà, che da sola non basta, serve resistere ai fallimenti, senza rinunciare all'obiettivo. Tutto ciò non garantisce il raggiungimento del traguardo (smettere i vecchi comportamenti e adottarne di nuovi, più proficui), ma porta a scivolare, prova dopo prova verso una partenza quasi inconsapevole, che evità cioè il trauma dell'inizio (il grande e grosso punto e a capo, spaventoso per la sua valenza categorica e per i possibili insuccessi)
Di conseguenza si arriverebbe, il condizionale è d' obbligo, a rendersi conto d'avere oltrepassato la linea di partenza a cose fatte, quando si realizza di aver mutato i propri atteggiamenti.
Lo scivolamento ostinato ha però il suo punto debole nella esasperante lentezza con cui procede e che potrebbe inficiare la validità della teoria stessa. A questo trascurabile particolare sto ancora lavorando.

27.6.06

Senza titolo 1358



 WWW.L'ITALIA   di Francesco De Gregori

Viva l'Italia,
l'Italia liberata.
L'Italia del valzer.
l'Italia del caffè,
l'Italia derubata e colpita al cuore.
Viva l'Italia,
l'Italia che non muore.
Viva l'Italia,
presa a tradimento.
L'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura.
Viva l'Italia,
l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia,
l'Italia che è in mezzo al mare.
L'Italia dimenticata,
e l'Italia da dimenticare.
L'Italia metà giardino e metà galera.
Viva l'Italia,
l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia,
l'Italia che lavora.
L'Italia che si dispera,
e l'Italia che si innamora.
L'Italia metà dovere e metà fortuna.
Viva l'Italia,
l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia del 12 dicembre.
L'Italia con le bandiere,
l'Italia nuda come sempre.
L'Italia con gli occhi aperti nella notte triste.
Viva l'Italia,
l'Italia che resiste.



L´Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell´uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l´adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Costituzione della Repubblica Italiana, articoli 1 e 2 proprio quella  che  il comitato del Si  voleva  cancellare

Oggi che l’Italia ha vinto due volte difendendo la sua Costituzione e battendo l’Australia( anche se  con  una battota di culo ) , possiamo dire di essere non solo coglioni e indegni ma anche schifosi.


Quando Speroni ha detto che l’Italia fa schifo non potevamo non essere d’accordo con lui vedendo il gioco della nostra nazionale. Ma invece al novantesimo l’Italia ha detto un altro no!


E ora che abbiamo ottenuto i risultali l’Italia, nazione e nazionale, devono cogliere l’entusiasmo per dare un gioco migliore a tutti gli italiani, indegni e non. Perché l’Italia si merita di più  di queste destra  e sic  di questa sinistra 


Due passi avanti sono stati fatti, e allora ancora  Forza Italia !  . Dato che   con le sconfitte  infllitte a  questa  destra  arrogante  si  è dimostrato  che   essa non  si può appropiare  di una cosa  che  è di tutti gli italiani  indipendentemente  dal  ragruppamento politico  cultutrale  a cui  appartengono e  non solo di una parte sola  .


Per il momento mi sento Italiano e festeggio la vittoria (INDEGNA?) della Nazionale. Spero che bossi e C. mantengano la promessa ed immigrino in svizzera anche  se  poi   come  sempre   certe pèersone stra parlano  perchè adesso  leggo su Repubblica che al contrario ci vuole riprovare??? certe persone straparlano sempre e non mantengono mai .  Per  fortuna  l'incubo di un' ITalia  divisa  e un presidente con troppi poteri e finita  sul nascere  . Forse adesso quando vado all'estero rideranno un po' meno di noi. L'entusiamo per  il no   è ovunque nei blog  esempio da  sonounindegno.splinder.com  un utente anonimo scrive  : << Caro Silvio e compagni destrorsi: come avete potuto vedere l'unica costituzione che siete liberi di sfasciare è la vostra costituzione fisica, il mondo intero non sentirà mai la vostra mancanza, fatevene una ragione. Per i padani che votano Lega proporrei un aumento del 600% sul prezzo di alberghi eristorazione quando osano andare al sud a trastullarsi in quel mare che il destino saggio ha negato loro. W L'ITALIA CHE ANCORA UNA VOLTA A DETTO NO A UN BRANCO DI FARABUTTI   >> e io aggiungo di caffoni ed irrispettosi   comeil loro capo  che ogni  volte che  ha paura offende   , senza rendersi  conto   che cosi si da  la zappa dei piedi . Infatti  caffebabel dice :


<<


Due spiegazioni sembrano a prima vista ovvie. Da un lato il Paese non ne può più di politica dopo le elezioni politiche e regionali, dall’altro è vero che le riforme interessano ben 60 articoli e il dibattito in questione è molto complesso.
Però queste spiegazioni non sono sufficienti. I temi legati alla Costituzione sono così importanti che la campagna elettorale, quasi completamente insensibile ad un dibattito sui valori, avrebbe dovuto affrontarli in modo più articolato. Mentre il centrosinistra si è trincerato dietro ad un “no” assoluto alla costituzione, ha rifiutato o non è stato capace di delineare un’alternativa alla proposte avanzate dalla destra, tanto da non essere in grado di spiegare il suo impegno a mantenere la costituzione così com’è. Questo atteggiamento ha fatto sì che la campagna della sinistra sia apparsa indecisa. Non solo. Ha permesso alla Lega Nord di attirare su di sé l’attenzione dei media dei media. La Lega afferma che se questa riforma – che prevede anche
una redistribuzione dei poteri tra Regioni, Parlamento e Senato – non passasse dovrà ricorrere a mezzi non democratici per realizzare l’autonomia del Nord dal Sud.
Si è parlato anche di creare un Partito democratico per unire almeno qualcuno dei nove partiti – che vanno dai cattolici di centro a Rifondazione comunista – dell’Unione. In questo caso sarebbe necessario un cambiamento ideologico se il nuovo Governo volesse affrontare problemi gravi come la crisi economica. Ma per un nuovo partito che vuole lasciarsi alle spalle il berlusconismo ed essere democratico, è ancora più importante creare un programma che sappia rivolgersi anche al 50% degli italiani che ha votato per il centrodestra. Dovrà poi sviluppare un nuovo modello di impegno politico con cui mandare in pensione la violenza del linguaggio berlusconiano. Infatti Berlusconi ha di recente bollato come “indegni” di chiamarsi italiani coloro che votano contro la riforma istituzionale e durante le politiche aveva già chiamato “coglioni” gli elettori dell’Unione.
La sua forte identità locale, basata su città e regioni, fa dell’Italia il Paese che assomiglia di più all’Unione Europea. Il suo centrosinistra è la coalizione più europeista, i suoi tentativi di rivitalizzare il proprio tessuto politico sono quanto mai importanti.


 


>>



 per chi avesse  qualche dubbio  ecco i dati 


AFFLUENZA: 52.9% pari a 25.092.600 elettori circa
SI: 38.7% pari a 9.610.000 preferenze circa
NO: 61.3% pari a 15.482.000 preferenze circa

IN SARDEGNA
AFFLUENZA: 46.6%
SI: 27.7%
NO: 72.3%

per i dati completi: http://snipurl.com/sd17


26.6.06

Senza titolo 1357

La Regione sarda vende all´asta le miniere dismesse che si affacciano sul mare . E contro tale decisione c'è la protesta delle associazioni e una parte dei sindacati che teme eventuali speculazioni o una nuova colata di cemento sulle coste, proprio al posto delle vecchie aree minerarie. Esse hanno ragione  perchè neol bene  e nelmale   le miniere  sono ( e sono state ) una sorta di gioielli di famiglia lasciati in eredità dalle società minerarie che ora  con pochi spiccioli alcune decine di milioni di euro i  grandi  imprenditori con grosse disponibilità finanziarie  si potrebbero portare via
Per essere più precisi, con una quarantina di milioni di euro si possono comprare aree minerarie, inserite nel contesto del Parco Geominerario ( il contenitore benedetto dall'Unesco che riunisce e valorizza le aree minerarie dismesse della Sardegna occupandosi anche delle bonifiche delle aree degradate e danneggiate ), distribuite tra Masua, Monte Agruxau, Ingurtosu, Pitzinurri e Naracauli situate nella Sardegna sud-occidentale tra il Guspinese e il Sulcis Iglesiente. .
L´obiettivo, almeno secondo quanto si legge anche nel bando già pubblicato sul sito internet della Regione Sardegna  dovrebbe essere quello di valorizzare il patrimonio minerario dismesso e in alcuni casi abbandonato . L´amministrazione regionale ha già pubblicato, sul sito istituzionle sia la delibera con cui si dà il via libera al progetto di affidamento con bando internazionale sia il bando che dovrebbe portare alla vendita di cinque aree particolarmente ambite dagli imprenditori. Con una spesa di 32 milioni di euro si possono acquistare i compendi di Masua e Monte Agruxau, situate nel Sulcis Iglesiente e, la prima delle due, a meno di cinquecento metri dal mare e dal faraglione di Pan di Zucchero, una delle baie più incontaminate e belle dell'isola. Un´area che si estende per 318 mila ettari, e,come si legge nel bando di gara pubblicato anche sul sito della regione «sarà consentito il recupero e la realizzazione della volumetria esistente sino al limite massimo 160mila metri cubi, divisi in 120mila per Masua e 40mila per Monte Agruxau».
Luoghi diventati famosi soprattutto grazie al film " il figlio di Bakunin  "di gainfranco Cabiddu e punto di riferimento per appassionati di turismo minerario o comunque alternativo. L´altra area in vendita si estende per 329 mila ettari e comprende Ingurtosu, Pitzinurri e Naracauli. Una zona del Guspinese diventata celebre sia per le riprese del film di Cabiddu sia perché raccontata e descritta ampiamente nei romanzi di Giampaolo Pansa e del figlio di bakunin di Sergio Atzeni .  In questo caso, si legge ancora nel bando «sarà consentito il recupero e la realizzazione della volumetria esistente sino al limite massimo di 100mila divisi in 30mila metri cubi per Ingurtosu e 70mila per Pitzinurri e Naracauli».
«La Regione intende garantire la conservazione del patrimonio paesaggistico e naturalistico dei villaggi operai del Sulcis - si legge ancora nel bando -, ma anche la conservazione e la valorizzazione dell'attività mineraria». Breve premessa per dire che «nella gara, che sarà aggiudicata all'offerta economicamente più vantaggiosa, si terrà conto: della proposta progettuale per il 60 per cento, del tempo e del programma di esecuzione dei lavori per il 15 per cento e dell´offerta economica per il 25 per cento».
Tra le caratteristiche richieste dal bando anche una proposta di piano urbanistico per la riqualificazione territoriale e paesaggistica e inoltr e un progetto economico e gestionale di sviluppo. Progetti, giusto per essere brevi che, come si legge più avanti, dovranno prevedere uno «sviluppo di funzioni turistiche, quali strutture alberghiere ricettive, centri benessere, strutture sportive e per il golf, interventi di miglioramento ambientale e di forestazione, realizzazione di strutture di supporto alla fruizione turistica dei siti di archeologia industriale». Senza dimenticare poi un progetto «di sviluppo delle infrastrutture viarie e di collegamento e un'offerta economica per l'acquisto degli immobili in dismissione».
A manifestare interesse per l'operazione, la scadenza del bando è prevista per le ore 13 del 3 luglio, ci sono parecchi imprenditori. I nomi quasi si sprecano. Dal gruppo Pirelli agli investitori della Costa Smeralda che si chiamano Aga Kan e Tom Barrak continuando con Ligresti e altri imprenditori sardi. A confermare le visite nelle aree minerarie dismesse è anche il presidente dell'Igea, la società controllata dalla Regione Sardegna e costituita proprio per la gestione delle aree minerarie. «Ogni tanto - spiega Franco Manca - ci vengono presentate delle richieste per poter visitare le zone di Masua o le e noi acconsentiamo, sempre nel rispetto della sicurezza. Di più non possiamo comunque dire». Che ci sia un grosso interesse per la partita miniere in vendita lo confermano anche gli uomini dello staff del presidente della Sardegna Renato Soru. «In un caso, quando gli impreditori del gruppo Pirelli sono stati a Cagliari per altri motivi - fanno sapere dallo staff del presidente della giunta regionale, fondatore di Tiscali - è stato lo stesso presidente ad accompagnarli nelle aree che oggi saranno vendute con il bando di gara internazionale».
Non è comunque l'unico caso. «Qualche mese fa anche l'imprenditore Ligresti è stato accompagnato dal governatore nelle aree di Masua - fanno sapere ancora dallo staff del presidente - mentre è recente l'interessamento di altri imprenditori come l'Aga Kan e Tom Barrak, il patron della Colony Capital, l'azienda che ha rilevato la Costa Smeralda». Interesse confermato anche dallo staff di Barrak il finanziare libanese che due anni fa ha preso dimora nel nord Sardegna, che, attraverso l'ufficio relazioni esterne chiarisce: «Mister Barrak, in questo momento, preferisce non entrare nel merito, in ogni caso ha manifestato interesse per il bando internazionale delle aree minerarie, però ha mostrato interesse per quell'area». Cosa poi si potrebbe realizzare nelle volumetrie delle miniere dismesse è ancora un mistero. «Su questo la linea che si adotta è quella del silenzio anche perché non si sa ancora nulla del bando. In ogni caso qualsiasi intervento sarà effettuato nel rispetto della legge e della norma salvacoste varata dal governo Soru che mister Barrak ha, più volte e pubblicamente, manifestato di apprezzare e di voler rispettare».
Non è tutto. Qualche altro elemento sugli eventuali progetti del finanziare libanese comunque trapela. «L'idea sarebbe quella di realizzare strutture diciamo moderne che valorizzano e recuperano quanto già esiste anche perché una situazione di miniere vicino al mare è forse unica al mondo». L'operazione promossa dal governatore della Sardegna però non risparmia le polemiche. Le rassicurazioni del governatore che spiega come «con questo intervento non sarranno cancellati o danneggiati monumenti storici e non ci saranno altre colate di cemento o speculazioni», non placa il fronte dei contestatori.
A criticare duramente l'operazione «soprattutto per la mancata concertazione con gli abitanti delle aree minerarie e con le parti sociali» è la Cisl, che rompendo il fronte sindacale annuncia una mobilitazione a oltranza. «Se si vendono queste aree minerarie che fine fa il Parco geominerario - chiede Fabio Enne, segretario della Cisl - e soprattutto chi dovrà occuparsi delle bonifiche ambientali finanziate dai fondi nazionali?». Sulla stessa linea o forse ancora più diffidenti anche le associazioni come la rete Lillinet sarda che ha annunciato inziative di protesta, o ancora il Social forum che ha attivato i suoi militanti per promuovere «una serie di iniziative volte a trovare soluzioni alternative».
E non risparmia critiche al progetto di vendita dell'area neppure il fronte ambientalista. Massimo Manca, ex assessore comunale all'ambiente con la giunta di centrosinistra al Comune di Quartu Sant'Elena per cercare di contrastare l'iniziativa ha realizzato un sito internet e iniziato una campagna di sensibilizzazione con conferenze stampa e iniziative pubbliche. «Si sta vendendo un pezzo di storia e una fetta di territorio che è un paradiso naturale» ripete. A fargli eco anche altri rappresentanti delle associazioni che per il 30 giugno hanno deciso di realizzare una manifestazione di protesta davanti al villaggio minerario di Masua. La protesta comunque continua.

Infattti secondo ultime news

CAGLIARI. La scadenza del 3 luglio potrebbe essere prorogata per ragioni tecnico-politiche: le società interessate a partecipare al bando della Regione per la vendita delle aree minerarie stanno infatti ponendo numerosi quesiti agli uffici regionali perché si tratta di una normativa inedita. Il suggerimento della proroga viene dagli uffici, la giunta di Renato Soru potrebbe pronunciarsi martedì.
La decisione sul rinvio del termini non è affatto certa. Tutto dipenderà dall’eventuale relazione dell’ufficio tecnico che si sta occupando del bando internazionale. Non ci sono indiscrezioni né sulle pratiche già formalizzate (sinora pochissime) né sulle società che hanno presentato i quesiti per avere spiegazioni su molti aspetti del bando. Dato che la scadenza del 3 luglio non è sulla partecipazione alla gara ma sulla manifestazione di interesse da parte dei gruppi imprenditoriali, la giunta - proprio per favorire il massimo del coinvolgimento - potrebbe decidere di dare più tempo a disposizione.
Ma c’è anche chi pensa che la proroga sia inopportuna. Sulla vendita delle aree minerarie del Sulcis-Iglesiente, infatti, sono già state numerosi e forti le polemiche sul giro in elicottero di Soru con alcuni imprenditori, sulla recente visita di Barrack (a gara aperta) alla Regione, sulla decisione di passare dalla concessione pluriennale alla vendita, sui fondi per la bonifica dei territori inquinati. E la giunta, probabilmente, non vuole dare altri motivi alle opposizioni e a diversi settori degli ambientalisti di sferrare nuovi attacchi.
Polemiche non mancano neppure sul Piano paesaggistico. E’ al lavoro da alcune settimane la commissione Urbanistica del consiglio regionale, presieduta dal diessino Giuseppe Pirisi, che deve esprimere il parere sul documento «adottato» dalla giunta. Dopo aver ricevuto il parere, non vincolante, la giunta potrà approvare il Piano in via definitiva. La commissione, secondo quanto si è appreso, non sta valutando la situazione nelle singole zone, per verificare il giusto grado di tutela. Ma intende dare suggerimenti sulle aree da vincolare ulteriormente. L’obiettivo principale dell’organismo consiliare, ha spiegato Pirisi, è quello di «realizzare una norma che sia invulnerabile rispetto a qualsiasi ricorso». Perché eventuali debolezze farebbero correre il rischio di far crollare tutto l’impianto, così come era successo con i Piani territoriali paesistici. Un aspetto che la commissione sta verificando è quello delle cosiddette «norme discrezionali»: si vuole in sostanza evitare che la tutela delle singole zone non dipenda da un quadro generale di insieme ma da scelte soggettive della giunta regionale o delle amministrazioni locali.
La stessa esigenza - anche nella lotta all’abusivismo - è stata formulata, però, anche dall’assessore all’Urbanistica Gian Valerio Sanna. Il quale, in un confronto con i vertici di Legambiente, ha lamentato il fatto che gli Uffici del Paesaggio fanno spesso scelte non condivisibili anche perché ’’l’attuazione delle leggi è troppo discrezionale’’.



 INIZIATIVE DI LOTTA


  • l'appello  del sito http://blog .libero.it/admetalla/view.php è stato pubblicato un appello ed è possibile sottoscriverlo ed automaticamente alla Regione.più precisamente qui

  • i vari articoli dello stesso sito







Senza titolo 1356


Sono stato con lo Stato molto garbato,
il capo chinando rispettoso.
Non ho fucilato, nè impiccato lo Stato -
ma esso un tantino ha impiccato me.


Dinanzi agli occhi freddi dello Stato
parlo senza aspettare un giusto tribunale:
non merito una simile perfidia,
perchè perfido non sono stato mai.


Stato, ho cercato di amarti,
esserti utile volevo seriamente,
ma sentivo che decisamente mi logoravo,
se, come al bastone il cane, ti ubbidivo.


Stato, tu servitorame, signori, sempre
regno di lusinga, delazione, ostilità.
Il senso della Patria e il senso dello Stato
mai nell'uomo saranno insieme fusi


Evtusenko


25.6.06

Senza titolo 1355

  da una catena   ricevuta  via email 

LETTERA DA UN CANE ABBANDONATO



Ti sto ancora aspettando, perché so che tornerai a prendermi. Mi Hai messo qui solo per farmi sgranchire un po’ le zampe, perché il viaggio che mi hai fatto fare era davvero interminabile.
Poi sei risalito … e … no!!! Non puoi esserti dimenticato di me, non può essere così. Si, sono certo che tra un attimo sarai qui !
Mi siedo sul bordo della strada … ho paura delle macchine che passano veloci ma cerco di pensare a te e ai nostri giochi, ai momenti bellissimi e anche ultimamente ai tuoi nervosismi verso di me.
Ma sarai stato arrabbiato per altri motivi, io a te non ho mai fatto nulla ! Forse quella è la tua macchina, che gioia, lo sapevo che tornavi a prendermi.Sono trascorsi tre giorni e sono ancora qui ! Sto morendo di dolore, di fame, di sete, di tremenda solitudine.
I miei occhi non vedono più lontano; seguono ora soltanto il battito del mio cuore stanco che sta lasciandomi per sempre. Eppure so che tornerai e resisto in segno della mia fedeltà verso te, perché tu non puoi essere cattivo.

Un cane abbandonato

Quanti padroni non ritornano … quanti cani muoiono così …

Senza titolo 1354


CURRE CURRE GUAGLIO'


(Persico - Jovine- Messina)


22.9.1991
Un giorno come tanti ma non certo per qualcuno
qualcuno che da giorni mesi anni sta lottando
contro chi di questo stato na gabbia sta facendo
reprimendo ascolta dico reprimendo
chi da solo denuncia e combatte sti fetiente
e sa bene che significa emarginazione
esattamente quanto costa amare un centro sociale
Officina 99
Curre curre guagliò
Siente sti parole d’odio e pure d’ammore
si nu scatto di manette strette ai polsi dentro a un cellulare
guagliò
fa più rumore nel tuo cuore di un comizio elettorale
guagliò
si nu bisogno soddisfatto sei sicuro non ti puoi sbagliare
guagliò
vale cchiù ’e na bella giacca c’ ’o telefonino cellulare
guagliò
allora è chisto ’o mumento e tu l’he ’a superà
ca te piace o t’allamiente e ’o mumento d’occupà
Curre curre guagliò
Si può vivere una vita intera come sbirri di frontiera
in un paese neutrale, anni persi ad aspettare
qualcosa qualcuno la sorte o che ne so la morte
ma la tranquillità tanta cura per trovarla
sì la stabilità un onesto stare a galla
è di una fragilità guagliò
è di una fragilità guagliò
forse un tossico che muore proprio sotto al tuo balcone
forse un inaspettato aumento d’ ’o pesone
forse nu licenziamento in tronco d’ ’o padrone
forse na risata ’nfaccia ’e nu carabiniere
non so bene non so dire come nasca quel calore
certamente so che brucia so che arde so che freme
e trasforma la tua vita no tu non lo puoi spiegare
una sorte di apparente illogicità
ti fa vivere una vita che per altri è assurdità
ma tu fai la cosa giusta te l’ha detto quel calore
che ti brucia in petto è odio mosso da amore
da amore guagliò
Curre curre guagliò
Tanta mazzate pigliate
Tanta mazzate pigliate
Tanta mazzate ma tanta mazzate
Ma tanta mazzate pigliate
Tanta mazzate pigliate
Tanta mazzate pigliate
Tanta mazzate ma tanta mazzate
ma una bona l’aimmo data
è nato è nato è nato
n’atu centro sociale occupato
n’atu centro sociale occupato
e mò c’ ’o cazzo ce cacciate
Curre curre guagliò
Pecché primma mettite ’e bombe e po’ ’o vulite a me
e me mettite ’e mane ’ncuollo si ve chied’ ’o pecché
mammà ’e guardie a casa s’avette ’a veré
e nu spazio popolare nun è buono pecché
pecché è controculturale o ammacaro pecché
rompe ’o cazz’ a troppa gente si ma allora pecché
tu me può rompere ’o cazzo e no i’ pure a tte
e me se ’ntosta ’a nervatura e ’o saccio buono pecché
pecché me so’ rutt’ ’o cazzo pure sulo ’e te veré
figurammece a sentì’ che tiene ’a ricere a me
strunzate ’e quarant’anne ’e potere pecché
’a gente tene famme e se fa strunzià’ ’a te
e tu me manne ’o celerino ca me sgombera a me
ma nun basta ’o manganiello mo’ t’ ’o dico oi né
pecché nun me faje cchiù male aggio ’mparato a caré’
Curre curre guagliò

ex 99 posse

sfogliando i  giornali del  bar  ,  ho trovato queste insulse  dichiarazioni di Buffon  :

<< 
dall'inviato DUISBURG
«Abbiamo dimostrato di avere grossi attributi». È l'attacco che vale una difesa di Buffon, portiere azzurro impegnato al Mondiale di Germania, uno dei due grandi «inquisiti» (l'altro era Cannavaro) alla vigilia del torneo. Per lui e per l'altro juventino la rivincita morale arriva dal campo mentre in Italia partono i primi deferimenti. «Ancora una volta io e Cannavaro abbiamo dimostrato di essere uomini veri e con grossi attributi. Con tutte le pressioni che abbiamo avuto...Non ha senso parlare adesso - continua Buffon - di quello che sta accadendo in Italia per calciopoli. Tra l'altro non c'è ancora niente di ufficiale. Le dichiarazioni di Nedved? È il suo pensiero e va rispettato». «Orgoglioso di essere interista» è il commento di Materazzi uomo del giorno al ritiro azzurro di Duisburg. «Noi siamo puliti - attacca il nerazzurro sul calciopoli - e al di sopra di ogni sospetto. Però ieri quando ho segnato ho visto una macchia d'oro che correva ad abbracciarmi. Era uno juventino, Buffon».

Tiz. Car.

>>

  fonte il  quotidiano il tempo del 24\06\2006

Ha  ragione topozozo  che  su www.blogfriends.splinder.com/  dice  : << E' triste e avvilente assistere a certe compiaciute e "virili" esternazioni. E' triste sapersi rappresentati (sportivamente, e in parte) da certi individui. E' triste sperare che siano i giudici a fare un po' di pulizia, laddove i tifosi (e i giornalisti) clamorosamente falliscono.>>
Ora  leggendo questa frase mi è venuta un rigurgito e uno sdegno , perchè gli avrei voluto dire: " mio caro viziatello strapagato tu degli uomini veri, non conosci nemmeno gli attributi ". Gli uomi veri li incontro tutti i giorni e non fanno i calciatori ( o almeno ai tuoi livelli e l'alternano ad altre professioni )  non si strapazzano le veline o altre donne dello spettacolo  , spesso cambiandole continuamente  o  fingendo con loro litigi  o  amori  per farsi vedere  sui media non solo quelli di  o gossip  per  non essere dimenticati e rimanere sulla cresta dell'onda  purchè  si parli   bene o male di loro ;  non tirano cocaina , non si ingozzano con cocktails a base di ormoni  o stimolanti ,  non scommettono 10.000 euro attraverso prestanomi per non farsi beccare con le mani nel sacco, questi uomini, fanno l'infermiere, l'operaio, il muratore, il falegname, l'elettricista, il medico, lo spazzino  sono insomma gli uomini comuni, coloro che tutti i giorni lottano con la vita per un pugno di euro, per mangiare , per mandare i figli a scuolae vestirli , queste persone sono il motore della nazione, lavorano e  producono e spesso crepano   sul lavoro come  è succeso ieri sul cantiere  della Catania  - Siracusa   oppure  spesso in numerevoli morti bianche  che avvengono quotidianamente nel settore dell'edilizia in  parrticolare   e  non fanno  notizia o piccoli trafiletti  nelle  pèpagine  delal cronaca  o dei tg   regionali  se sono in nero   come nel caso  della regione  calabria  o della Sardegna ( mia regione quella  dove   vineni a sollazzarti  in costa  d'estate  )   o  perchè  extracomunitari  magari clandestini  . Ecco Sono  coloro  che non possono permettersi nemmeno il lusso di una pizzae  comprano  gli abiti alla  ferire  o  ai mercatini rionali  . Caro "Buffoncino" abbi rispetto per gli uomini, quelli veri dico, non dei pivellini stramiliardari e strapagati solo per dare quattro calci ad una sfera o prendersi uno  champagnino  o per una presenza di un 15 minuti  in un locale  . Invece di giocare  solo a calcio  e il resto dela srettimana   cazzeggiare   e sminchionare    vai a lavorare  non  solo per  finta  come hai fatto  nella pubblicità sponsor  di una famoso  furgone   , ma  fallo sul serio  e  per parafrasre  una vecchia canzone popolare ( qui trovate il testo originale )  : << capirai  la  differenza  fra lavorare   e comandar [ anzi meglio fra cazzeggiare  e lavorare ] >>

24.6.06

Senza titolo 1353






» Al referendum rispondiamo NO [ver. 2006] Autore: Fausto Amodei Anno: 2006  Note: Rivisitazione della canzone "Al Referendum rispondiamo NO", del 1974. per il file mp3 dela canzone  consultare  il sito www.ildeposito.org sito da  cui  ho prelevato il testo




Al referendum rispondiamo No! di fausto
Al referendum rispondiamo No!
A chi ha sconvolto la Costituzione
senza eccezione
rispondiamo No!
Al referendum noi diremo No!
Al referendum noi diremo No!
L’hanno sconvolta l’hanno scardinata,
è un’altra porcata
a cui va detto No!
Al referendum rispondiamo No!
Al referendum rispondiamo No!
Delle riforme fatte dai fascisti
un repulisti
lo si fa col No!
Su quella scheda scriveremo No!
Su quella scheda scriveremo No!
Ai quattro bischeri di Lorenzago
non diamo spago
e rispondiamo No!
Al referendum noi diremo No!
Al referendum noi diremo No!
A chi legifera dentro una baita,
anche se sbraita
noi diremo No!
A Calderoli noi diremo No!
A Calderoli noi diremo No!
Torni a curar le carie e si consoli
ché a Calderoli
noi diremo No!
A Calderoli noi diremo No!
A Calderoli noi diremo No!
Torni a cavare denti a suoi brianzoli
Ché a Calderoli
noi diremo No!
A Calderoli ripetiamo No!
A Calderoli ripetiamo No!
Magari è bravo a fare otturazioni
ma Costituzioni
certamente no!
Anche a Nanìa noi diremo No!
Anche a Nanìa noi diremo No!
La sua riforma è una gran porcheria
e anche a Nanìa
noi diremo No!
Anche a Pastore noi diremo No!
Anche a Pastore noi diremo No!
Torni in Abruzzo a pascolar le greggi
ché alle sue leggi
noi diciamo No!
Votiamo tutti e rispondiamo No!
Votiamo tutti e rispondiamo No!
Per dare un’altra sberla a questa destra
la via maestra
è risponder No!



Domani e lunedi  giorni decisivi  per le sorti del nostro amato - odiato  Paese  . Dopo una  durissima  campagna  referendaria Essa  è stata condotta   con insulti  da parte  del principale  esponente  del Si  giudicandoci indegni ( infatti  sonounindegno.splinder.com )  mancando  come  è solito fare  di rispetto  .Ma  è stata anche catratterizzata  dall'intervento ambiguo  e  tardivo   dell'autory infatti  zeus news : <<  Non si riesce a capire bene come funzioni l'Authority per le Comunicazioni: lo spot Mediaset sul referendum costituzionale viene giudicato menzognero e falso solo 3 giorni prima delle votazioni e così le altre trasmissioni Rai e Mediaset a senso unico; ma Mediaset decide, ugualmente, di continuare a trasmettere gli spot faziosi e l'Authority si guarda bene dal sospendere le trasmissioni.L'intervento per bloccare il lancio di "Unico" di Telecom Italia, cioè il telefono fisso/mobile, utilizzabile in casa come telefono fisso con le tariffe corrispondenti e all'esterno come telefonino, è stato molto tempestivo, poiché l'uscita del prodotto era prevista per l'inizio di luglio mentre la decisione dell'Authority arriva in questi giorni. [ ..... ]   ( continua qui ) >>  il che ha permesso e permette tutt'ora  a mmediaset  e  in parte alla Rai  [ sic ] d'ingannare  gli utenti  e  di non  come dice   questa  vignetta  di Staino 



e distinguere le panzane  ( metaforicamente parlando  )  dalla  verità e dalla demagogia   :  ma  viste le reazioni   dei dissidenti  del centro destra (  quei pochi che  ogni tanto  usano il cervello e non l'hanno mandato all'ammasso  e mantengono  vivo il loro spirito critico o libero arbitrio  senza appiattirsi  completamente   suq uello che dice  il loro  leader )  dicono  ( fonte la versione online del quotidiano  www.repubblica.i  del 22\06\2006 ) :


<<                                                     Referendum, Tabacci e Follini "Siamo un gruppo di indegni" I centristi: un'assemblea costituente per la rinascita dell'Italia




ROMA - "Eccoci, siamo un gruppo di indegni...". E poi un risolino ironico. Così Bruno Tabacci dell'Udc ha iniziato la conferenza stampa organizzata a Montecitorio insieme a Marco Follini, ex segretario del partito centrista, Publio Fiori (Dc) e Stefano De Luca (Pli). E' il fronte dei "dissidenti" del centrodestra sul referendum. Quelli dei un ''forte e convinto No'' per bocciare la riforma costituzionale della Cdl.
Facendo il verso allo slogan usato ieri da Silvio Berlusconi ("Indegno dell'Italia chi non va a votare sì"), Follini e gli altri che voteranno No al referendum sulla Costituzione hanno chiesto di bocciare la riforma e di convocare subito dopo un'assemblea costituente per decidere in modo bipartisan i cambiamenti della Costituzione.
"Il nostro No - spiega Tabacci - si distingue da quello di Oscar Luigi Scalfaro, che considera intoccabile la Costituzione". Poi precisa che "crediamo sia utile un aggiornamento, che può essere realizzato in modo rispettoso dello spirito costituente". Tabacci mette in chiaro che la consultazione del 25 e 26 giugno "non è una rivincita".
Follini, silenzioso durante la conferenza stampa, non si è però tirato indietro di fronte ai microfoni, dicendo che "una larga parte del centrodestra voterà No", e che questa parte, una volta contati i voti, "sarà numericamente importante".
Ha usato parole dure per la "riforma sbagliata e truffaldina", approvata dal suo schieramento, anche il Dc Publio Fiori, secondo cui, "con questa riforma il premier diventa forte con l'opposizione ma debolissimo con i partiti della sua maggioranza". Fiori ha concluso il suo intervento augurandosi la vittoria del No in modo da poter tornare al punto di partenza e in maniera "più facile far ripartire il confronto sulle riforme necessarie". Anche i liberali, ha spiegato Stefano De Luca, sono "nettamente schierati per il No", precisando che se la riforma del centrosinistra del titolo V della Costituzione è stata "sgradevole", ma quella del centrodestra è "devastante", "un pasticcio realizzato mettendo insieme cose scombinate, come il premierato, il federalismo, l'indebolimento della Corte Costituzionale".
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 con questo è tutto a  martedi \ mercoledi  con il reportage  di questo referendum

23.6.06

Senza titolo 1352

Senza titolo 1351

dopo aver letto questa news   tratta  da  [ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-06-2006]


Chi può chiedere informazioni su di noi?



I Savoia, tramite le forze dell'ordine, assumevano informazioni attraverso le banche dati dell'Interno; ma troppi enti sono autorizzati a farlo legalmente. IL  Sovrano Militare Ordine di Malta'ex principe Vittorio Emanuele di Savoia e suo figlio Emanuele Filiberto sono indagati, tra gli altri reati, anche per aver assunto informazioni riservate su molte persone, attraverso sottoufficiali e funzionari delle forze dell'ordine, consultando illegamente le banche dati del Ministero degli Interni. ( continua) e le scuse  ipocrite   di  maria  doria ( la moglie di vittorio emanule  di savoia  )   sono ancora  più  convinto   nel riprorre quella  elucubrazione  fatta ai costituzionalisti  : <<  siamo ancora in tempo a fare un'altra  legge   per mandarli indietro  ? >> fatta  in un post precedente 






LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...