14.1.07

Senza titolo 1579

                             Taquile o Intika (Perù)

Saliamo di quota e vi accompagnamo sul lago navigabile più alto del mondo situato a 3.812 metri, con un'estensione di 8.560 km, una profondità massima di 227 metri (nelle vicinanze dell'Isola Bosco): il Titicaca!!
Questa immensa massa di acqua, oggi Riserva Nazionale, comprende ben 36 isole, è divisa tra Perù e Bolivia.
Partite da Puno (la sede della cultur
a Tiahuanaco, dall'800 al 1200 d. C.) alle prime ore dell'alba, per la visita alle Isole flottanti costruite con enormi spessori di canne di “Totora” che il movimento delle acque ha strappato dal fondo, abitate dagli Uros (antichi popoli del periodo pre-inca conosciuti come la Tribu Acuática) ed eviterete le folle dei turisti delle ore successive;
ma proseguite il viaggio in barca fino alla bellissima Isola di Taquile che dista circa 35 km della città di Puno a 3.950 metri d'altitudine (circa 4 ore di navigazione da Puno: uno degli spettacoli più sconvolgenti delle Ande): un'isola di grande interesse paesaggistico e culturale.
Si arriva ad un piccolo porto e per raggiungere la piazza principale del paese, Plaza de Armas, occorrerà salire la famosa e suggestiva scalinata dei 567 gradini.
 
Taquile salita al paese


Taquile o Intika ( "Sole che sorge", in quechua)
è un isola i cui circa 1700 abitanti hanno saputo preservare almeno in parte la loro identità culturale, a partire dalla conservazione viva della lingua quechua, i loro costumi coloratissimi, impedendo inoltre la costruzione di hotel, aereoporti, e non lasciando circolare né auto né moto.
Taquile è un'isola "quechua" nella quale vive onnipresente lo spirito degli Aymara e kataris; questo piccolo pueblo è stato l'ultimo bastione della resistenza all'invasione spagnola (anche il nome attuale deriva dal Conde Rodrigo de Taquila).
Quando il Perù conquistò l'indipendenza, l'isola di Taquile fu utilizzata come prigione: dal 1917 al 1931
.
 Leggi qua la storia "Taquile: la cultura quechua e la tradizione"



Il sistema di organizzazione sociale è basato sul collettivismo comunitario e vivono sotto la legge e il codice morale di tradizione incaica:
"Ama suwa, ama llulla, ama qilla" - non rubare, non mentire, non essere pigro,
per cui le case non hanno serrature, tutti lavorano alacremente e si conosce tutto di tutti.
Se qualcuno degli abitanti infrange questi precetti deve rendere conto alle autorità della comunità che hanno la facoltà di condannarlo all'esilio.


(..) L'attività principale dei loro abitanti è l'agricoltura, la pesca e, dal 1970 hanno sviluppato un modo originale di «turismo comunale»: quando si arriva ai villaggio a ogni visitatore viene assegnato un alloggio e la gente del luogo mette a disposizione le camere a turno. Oggi gestiscono anche i collegamenti lacustri.
Taquile abitanti Ma Taquile è famosa in tutto il Perù per la manifattura artigianale e la filatura della lana e dell'alpaca che risale fin al secolo XVI° quando il re di Spagna la proclamò "hacienda"
Gli uomini sono abilissimi con i ferri da maglia e le donne bravissime nella tessitura: li vedrete facilmente confezionare gli splendidi copricapi in maglia -“chullos”- di color rosso e bianco - diverso da quello solamente rosso del non sposato-, seduti nelle vie o nella Piazza… coloniale.


Il giorno più suggestivo per visitare Taquile è il 25 luglio, festa di San Giacomo, quando l'isola diventa un'esplosione di danze, musica e festeggiamenti.




 Leggi integralmente qua...

sentenza sula strage di marzabotto

finalmente  dopo  63  anni    giustizia  è fatta   anche  se non faranno la  galera perchè  troppo anziani  e  in  contumacia   è una senteza  importante  .
«Mia sorella era in attesa di un bambino, all’ottavo mese. La ritrovai con il ventre squarciato. Accanto al suo corpo senza vita, colpito dalla mitragliatrice, c’era il feto. L’avevano aperta con la baionetta, avevano preso fuori la creatura, buttata a terra e trafitta con i proiettili»
Testimonianza di Pietro Zebri, 86 anni al processo per la strage di Marzabotto

approfondimenti

  SITI



Bibliografia



  • Lutz Klinkhammer. Stragi naziste in Italia p.118-141. Roma, Universale Donzelli, 1977.

  • Renato Giorgi. Marzabotto parla. Venezia, Marsilio Editore, 1999

  • A cura di L. Baldissara e P. Pezzino. Crimini e memorie di guerra. l'ancora del mediterraneo, 2004.


La bella addormentata










Dormi, dolce principessa, dormi nella torre ed attendi con il cuore pieno di fiducia....Il tuo principe azzurro lotta per te e presto ti sveglierà. Ucciderà draghi, supererà foreste ed impugnerà armi per tramutare il tuo incubo nel sogno più bello. Sì, verrà, e con il suo bacio farà trionfare l'amore. Dormi, dolce principessa, dormi e non temere le ombre e i mostri, dormi e sogna...l'amore ti salverà
Da piccole ci hanno raccontato un mucchio di fiabe, piene di draghi, castelli, principi azzurri. Oggi siamo cresciute, e alla poesia del sogno irrealizzabile abbiamo preferito il sogno che si concretizza, il progetto. Un mondo dove, nel rispetto di tutti i tipi di differenze, ci sia spazio, davvero nel modo che meritano, per tante belle addormentate. Con gli occhi molto bene aperti.

JollyViola & Nin@ di Comicomix



Senza titolo 1578

Per evitare  di scrivere ovvietà  e cose scontate, e quindi fare retorica , su  una vicenda  di cui  si sono scritti  e  ancora  si scriveranno, visto che   c'è ancora il processo ai colpevoli  e  l'intenzione  del amrito   di fare vendetta , quelli  che  in un'epressione giornalistica  si  chiamano  i classici  fiumi  d'inchiostro  e il solito  bla  bla  bla   degli approfondimenti giornalistici   diventati ormai  da un decennio  dei  talk  show , che  m'affido  all'articolo ( uno dei più  belli  e meno retorici  che  ho letto sull'accaduto ) del quotridiano l'unità del 14\1\2007  e  che qui  riporto  .


<<

IL  perdono che fa scandalo


Toni Jop




È stato interessante assistere alle reazioni di quanti hanno avuto modo di seguire in diretta le dichiarazioni di Carlo Castagna. L’uomo che in una notte ha perduto moglie, figlia e nipotino in un turbine di sangue ancora apparentemente insensato ha detto e ripetuto, a Porta a porta, una parola disusata: perdono. È parso ad alcuni un fuori-moda parrocchiale, molto rituale e concesso da una scarsa capacità di sentire sulla propria pelle tutto il dolore immenso di quelle perdite. Del resto, è abbastanza naturale chiedersi: ma come fa?

Dove trova tutta quella serena disponibilità a togliersi di dosso lo zaino in cui la natura custodisce alcuni automatismi comportamentali scontati, noti, accettati, a volte persino sacralizzati? Infatti, dalla strada alla politica internazionale, il messaggio che piove quotidianamente sulle teste di miliardi di esseri umani, globalizzati intanto dal circuito informativo, è davvero lontano dalla cultura cui Carlo Castagna ha dichiarato la sua devozione. A un colpo subìto segue la rappresaglia, a uno schiaffo segue un pugno, a un’offesa segue l’insulto: questa oggi è la legge sovrana che regola i modi delle reazioni degli Stati come, con qualche accorgimento in meno, delle organizzazioni criminali, come dei singoli individui. Se il più potente Stato della Terra può legittimamente accampare il diritto di invadere e bombardare dopo che il terrorismo gli ha abbattuto le Torri Gemelle, perché Carlo Castagna non dovrebbe desiderare di fare a pezzi gli sterminatori della sua famiglia? Anzi, il fatto che quest’uomo ammirevole non amministri la vendetta che «gli spetta» lo rende, per più di qualcuno, non solo sorprendente, quasi «sospetto». IL dubbio, poi, si allarga a macchia d’olio sui frammenti residui della sua famiglia quando uno dei due figli, invece di schiumare rabbia, si preoccupa del dolore e dell’imbarazzo socialmente insostenibile che perseguiteranno i familiari dei due assassini di Erba. Saranno santi? E non c’è alternativa, in questa accezione comune, alla santità per spiegare ciò che sembra bypassare il corso naturale delle cose: se mi hai ucciso mezza famiglia, io stermino la tua...ma non lo so fare, non lo posso fare...certo ti odio e dio non voglia che ti incontri per la strada. Un percorso «sentimentale» classico, autorizzato dalla psicoanalisi e da quell’istinto di paternità violata che ci accomuna giù in platea, ogni volta che assistiamo, sul gran palco della vita, all’ingiustizia più efferata e sanguinosa.Con il tempo, lo scivolo reattivo può depositarci su una spiaggia fatta di sabbia finalmente mite, ma subito, a sangue appena lavato, no. La natura deve fare il suo corso, si diceva e si dice; ma al «buonsenso» di questa massima, al rispetto della quale tuttavia si deve gran parte della sanguinolenza della storia umana, Carlo Castagna oppone una domanda: se rispondiamo con l’odio dove andiamo a finire? Quindi perdona e può sembrare che o stia fingendo o che sia troppo buono a chi si limita a «vedere» in quella domanda la sovrapposizione formale del crisma del perdono a quello di una bontà molto simbolica. Del resto, «perdono-bontà» semplifica un mix etico estraneo all’altalena «vittoria-sconfitta» «potenza-debolezza» che ha sempre esercitato grande fascino sulla poltica e che ora governa spavalda la terra a cominciare dalle relazioni tra gli individui.Come se il perdono non fosse, com’è, lo strumento più potente di una forza immensa del pensiero umano che, solo per vizio riduzionista, si chiama confusamente ma con una certa bellezza «bontà». Castagna disarma unilateralmente la reazione - e per questo può essereavvertito umanamente lontano - perché, dice, è cristiano, crede in Cristo; mentre, per biblico contrappasso, si può volentieri essere portati a trasformarsi in parte civile della reattività inizialmente violenta manifestata dall’islamico Azouz, compagno di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, entrambi macellati con orrenda crudeltà. Lui, con parole rese nel corso delle ore meno contundenti, dice «vendetta», afferma «restituisco ciò che ho avuto». Niente di diverso da quello che avrebbe potuto sostenere quasi qualunque buon cristiano in cima a un Golgota tanto doloroso. Per fortuna, davanti alle telecamere di Porta a Porta, lo stesso Azouz provvede a diluire la durezza delle prime dichiarazioni, manifestando disorientamento e fragilità e così si è evitato che la puntata dedicata alla strage si trasformasse in uno scorretto scontro tra la «mitezza cristiana» - tuttavia assai poco popolare nel mondo cristiano - e la «violenza islamica».Oggi si tende a dimenticare con sufficienza che pochi giorni fa i giochi erano fatti: tunisino scarcerato con l’indulto massacra moglie, figlio, suocera etc. nello splendido e sereno scenario dei dintorni del lago di Como. Si titolava più o  meno così e il quadretto sembrava perfetto, senonché ha provveduto Carlo Castagna a smontarlo in poche battute. Ancora Castagna. È vero: vederlo così disponibile e tanto a lungo, davanti alle telecamere con tutte quelle croci sulle spalle può aver irritato e, nel caso, infittito i sospetti sulla profondità della sua testimonianza cristiana. Ma noi che viviamo la fede del dubbio gli siamo grati, e molto, per aver pronunciato la sola rivoluzionaria parola alla quale si può affidare, con qualche speranza, il destino dell’umanità.

>>

L'unica cosa che mi sento di dire  è che se mi trovassi in una  situazione del genere   non sarei riuscito a perdonare , almeno non subito  ,  gente di tale crudeltà  e di  tale risma  .
Infatti un conto è ,  anche se  è sempre  sbagliato , uccidere durante  una lite  \ rissa  o  in preda  al raptus  o   per leggitima difesa  qual'ora  si può evitare d'uccidere ,  un altro è   farlo  in maniera  cosi  premeditata   soprattutto  in maniera  cosi  in maniera barbara e disumana  uccidendo  anche  un bambino           
Con questo è tutto  a  voi ogni ulteriore commento  , alla prossima 

Senza titolo 1577


Esistono molte cose nella vita che catturano lo sguardo ...
ma solo poche catturano il tuo cuore: segui quelle.



13.1.07

Senza titolo 1576

ASCOLTA...


 


 


Donna, bambina, amore mio:


siedi su questo scoglio


e guardami!


No! Non parlare, guardami!


Guarda questi miei occhi:


ti cercano ovunque,


ti trovano ovunque,


non ti lasciano mai.


 


Anche quando sei lontana!


 


Guarda questi occhi che


ti cercano ovunque, che guardano


il cielo, il mare, la luce, i fiori


e te.


 


Donna, bambina, amore mio!


Guarda queste mie mani,


che ti accarezzano:


ti difenderanno sempre!


Raccoglieranno per te


i più bei frutti.


 


Donna, bambina, amore mio!


Guarda le mie gambe, i miei piedi:


è con questi che ti ritrovo,


con questi ti seguirò


se volessi lasciarmi.


Donna, bambina, amore mio:


sta zitta, ascolta!


...Ascolta questa musica,


...no!


Non ti muovere!


Non ti muovere ora che il vento





gioca con i tuoi capelli


e bacia le tue labbra.


 


Sta ferma! Ascolta, vedi:


                                                è il mondo intero che ti sorride

Senza titolo 1575



da photoforum.ru



PER SEMPRE



 



Denuderò la mia anima,


adagierò il mio corpo accanto al tuo


condividendo emozioni e dolori


piaceri e umiliazioni.



L’ esistenza…


approccio di distorsioni approssimate…


rispetto
di noi amanti senza tempo,


compagni di spoglie  memorie.


Nemici per un istante


“lancinante silenzio”




Innamorati per l’ infinito


“vigorosa inquietudine”.


Pace, riposo del cuore…



Tormento dei senzi



tuttora caldi d’amore


vivo e palpitante,


esteso come un fiume in piena


e i nostri corpi vicini
adagiati e denudati
palpitanti…
emozionati…


Desiderio effimero?



Per sempre



 



Silvana Bilardi
13 gennaio 2007



Senza titolo 1574





AMARTI


Ti amo
perchè dovrebbe esserci dolore:
non è una cosa profonda;
il dolore
passa.
Amarti
è
come guardarsi allo specchio,
uno specchio fedele
che mi fa vedere
come sono.



Ana Pompinara

12.1.07

una bella news

  per  fortuna esistono dei  giudici  a Berlino  e  si  è  evitata   che  sucedesse un'altra clamorosa ingiustizia   come  quella di Carlo Giuliani  ( vedere i miei post  sul g8 di Genova  ) 

leggo da http://sydbarrett76.splinder.com/ più  prcisamente qui 




Oggi post serio, su due notizie importanti uscite in settimana, ogni tanto facciamo le persone serie...


 Si farà il processo per l'assiassinio di Federico Aldrovandi da parte di 4 poliziotti


da: http://tinyurl.com/yg9yz7


FORLANI PAOLO (1961) - SEGATTO MONICA (1964) - PONTANI ENZO (1965) - POLLASTRI  LUCA (1970)


IMPUTATI
Delitto p. e p. dagli art. 113, 51, 55, 40 cpv 589 c.p. perché, in cooperazione tra loro e consapevoli ciascuno della condotta altrui, in qualità di agenti componenti le volanti alpha 2 e alpha 3, intervenuti in via Ippodromo a seguito di chiamate di privati cittadini che avevano segnalato la condotta molesta e di disturbo di un giovane (successivamente identificato in Federico Aldrovandi), con colpa consistita nell’eccedere i limiti dell’adempimento di un dovere ed in particolare:
- nell’avere omesso di richiedere immediatamente l’intervento di personale sanitario per le necessarie prestazioni mediche a favore di Federico Aldrovandi descritto dagli stessi agenti in stato di evidente agitazione psicomotoria;
 - nell’avere in maniera imprudente ingaggiato una colluttazione con Federico Aldrovandi al fine di vincerne la resistenza eccedendo i limiti del legittimo intervento; in particolare, pur trovandosi in evidente superiorità numerica, percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti) e continuando in tale condotta anche dopo l’immobilazione a terra in posizione prona;
 - nell’avere omesso di prestare le prime cure pur in presenza di richiesta espressa da parte di Aldrovandi che in più occasioni aveva invocato “aiuto” chiedendo altresì di interrompere l’azione violenta con la significativa parola “basta”, mantenendo al contrario lo stesso Federico Aldrovandi, ormai agonizzante, in posizione prona ammanettato, così rendendone più difficoltosa la respirazione;
cagionato o comunque concorso a cagionare il decesso di Federico Aldrovandi determinato da insufficienza cardiaca conseguente a difetto di ossigenazione correlato sia dallo sforzo posto in essere dal giovane per resistere alle percosse sia alla posizione prona con polsi ammanettati che ne ha reso maggiormente difficoltosa la respirazione.


Per chi non lo ricordasse, Federico è il ragazzo diciottenne Ferrarese ammazzato di botte circa un anno fa da alcuni poliziotti mentre tornava a casa all'alba da una serata con gli amici, nella quale aveva assunto sostanze psicotrope (LSD e oppiacei). Il rapporto ufficiale racconta (è il caso di usare un termine che si usa per balle e favole) di due volanti chiamata da cittadini allarmati che interviene per placare un ragazzino sconvolto che faceva casino e batteva la testa su un muro, un ragazzino evidentemente più combattivo di Chuck Norris, dato che per placarlo è stato necessario per 4 poliziotti picchiarlo a sangue con una violenza che ha addirittura provocato la rottura di due dei manganelli usati (vi è mai capitato di vedere un manganello ROTTO? scontri allo stadio, pestaggi alle manifestazioni ecc. ecc. a me non è mai capitato sinceramente). Il risultato dell' "intervento" lo potete vedere qui: http://tinyurl.com/ympan3  (evitate se siete impressionabili).
  La mia idea, ovvero che si sia trattato di un classico abuso di potere finito male da parte di quattro cazzoni annoiati che hanno pestato a sangue un ragazzino che magari gli aveva risposto male perchè stava un po'sconvolto, è sostenuta da una semplice considerazione: quattro poliziotti adulti e addestrati non sarebbero in grado di immobilizzare e ammanettare un ragazzino diciottenne che sta smaltendo una fattanza senza doverlo ammazzare? Un ragazzino che per di più non aveva assunto eccitanti, ma delle droghe che in nessun caso possono "aumentare" le capacità di aggressione? Chi ha avuto a che fare con la Polizia sa bene che non è raro che ci sia chi usa la sua divisa per fare lo sborone, in questo caso si sono fatti prendere la mano e ci ha rimesso un ragazzino.
Questo è il primo post del Blog aperto dalla madre di Federico, in cui lei racconta quello che è successo quella notte e che ha permesso che questa storia non passasse sotto silenzio:
http://tinyurl.com/896aauna  news   che  compensa  in qualche modo  quella  su Ustica   vedere  blog  precedenti 


Senza titolo 1573

lo  so che non è bello esprimere  le proprie  emozioni  belle o brutte  che siano o siano state   tramite  canzoni,  ma    a  volte    esse sono troppo forti dure  da essere   modellate\ filtrate   ( in alcuni casi ) o  per  essere descrite  cosi  come  vengono  .

La  canzone   qui riportata   mi sembra  più adatta  a questo  scopo nonostante  risalga  a 40  anni fà  ( e forse  anche di più  )





 Canzone per un'amica  (  Guccini ) 

Lunga e diritta correva la strada
l'auto veloce correva
la dolce estate era già cominciata
vicino, lui sorrideva,
vicino, lui sorrideva

Forte la mano teneva il volante
forte il motore cantava
non lo sapevi che c'era la morte
quel giorno che ti aspettava,
quel giorno che ti aspettava.

Non lo sapevi che c'era la morte
quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte
venga e ci prenda per mano,
venga e ci prenda per mano.

Non lo sapevi, ma cosa hai pensato
quando la strada è impazzita
quando la macchina è uscita di lato
e sopra un'altra è finita,
e sopra un'altra è finita.

Non lo sapevi ma cosa hai sentito
quando lo schianto ti ha uccisa
quando anche il cielo di sopra è crollato
quando la vita è fuggita,
quando la vita è fuggita.

Dopo il silenzio soltanto è regnato
tra le lamiere contorte
sull'autostrada cercavi la vita
ma ti ha incontrato la morte,
ma ti ha incontrato la morte.

Vorrei sapere a che cosa è servito
vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati
se presto hai dovuto partire,
se presto hai dovuto partire.

Voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi,
e che come allora sorridi.



è  per    ricordare  unba ragazza  di circa  30\4   anni morta  in un incidente    sotto l'articolo   proprio il porimo giorno d'iniziare la  sua carriera d'avvocato      trovoate   nell'articolo sotto riportato dalla  nuova  sardegna del  12\1\2007

OLBIA. Il suo lavoro è cominciato tre giorni fa: patrocinante legale, il giuramento davanti al presidente, una carriera che si apre dopo anni di studio e di praticantato, le prime parcelle. La sua vita è finita ieri alle 9, poco prima di Priatu, stroncata dentro un’utilitaria dallo schianto con un un Tir mentre andava a Tempio, in tribunale, a mettere in pratica le prime opportunità della professione forense. Marilena Serra, 35 anni, di Olbia, non ha retto all’impatto violento contro il mezzo pesante e non sono riuscita a salvarla né un medico lì di passaggio che ha prestato i primi soccorsi né i tentativi disperati (oltre mezzora) di rianimarla dell’équipe del 118. Non era sposata, lascia i genitori e due fratelli più grandi (era nipote di Sergio Bagatti) .


E’ una morte sulla strada, una morte sul lavoro. Marilena Serra ieri mattina avrebbe passato il primo giorno in tribunale da praticante legale. Aveva prestato giuramento solo tre giorni fa nelle mani del presidente Mazzaroppi. E’ il primo passo dopo un anno di praticantato (fatto dall’avvocato Pier Luigi Mulas) verso la professione di avvocato, la prima possibilità di guadagnare. Marilena Serra aveva 35 anni, e stava lavorando nello studio dell’avvocatessa Patrizia Deiana di Olbia. Era partita presto da Olbia, per essere in tribunale alle 9.30. Mezzora prima, lo scontro. Viaggiava da sola su un Hyundai Atos, una utilitaria senza airbag. Stava affrontando l’insidiosa discesa verso Priatu, sulla Olbia-Tempio: un tratto di strada spesso scivoloso. Poco prima di una curva a destra, a cinquecento metri dal centro della frazione, avrebbe perso il controllo dell’auto. Così, almeno, ha raccontato l’autista del Tir (con un masso) contro cui la Atos è andata a sbattere. «L’ho vista venirmi incontro a grande velocità - ha detto alla polizia Giampiero Piccinnu, della società Sarda Transport di Olbia -. Ho provato a evitarla, ma è stato tutto inutile: ha preso con la parte sinistra la mia parte sinistra». L’auto si è girata più volte su se stessa: ma è stato l’impatto contro il Tir, finito in cunetta dall’altra parte della corsia di marcia, a provocare danni irreparabili a Marilena Sanna . Non c’era l’airbag, indossava le cinture ma l’urto contro il volante l’ha devastata. Così ai primi soccorritori, tra i quali i medico, è sembrato impossibile tenerla in vita. Sono stati chiamati i vigili del fuoco da Olbia, che hanno fatto un grande lavoro per liberare la giovane dalla lamiere contorte dell’utilitaria. E’ stato chiamato il 118, i cui medici hanno fatto l’impossibile, mezzora di massaggio cardiaco, senza però riuscire a strappare alla morte Marilena Serra. Sulla dinamica dell’incidente, ora, indagano la polizia e la polstrada di TempioPausania  


e per  la morte  avvenuta dopo un tumore  all'intestino  di una cdv  Caterina poddu  (  nei prossim giorni   cerchero  tramite lo scanner della biblioteca  di  estrapolare  una sua foto   e riportarla  qui    forse per il trigesimo )

e per  i  fatti  d'erba di cui evito  di commentare perchè non basta quanto i media  la fanno lunga  aprendovi i tg per  coprire  cose  importanti






11.1.07

Senza titolo 1572

il curatore  (  nonche  cdv ) articolo-21.splinder.com/    ha ragione  quando dice nel post precedente  : << Fra i drammi del nostro Paese uno di quelli che fanno sentire di più i propri effetti non può che essere l’attendismo di cui si macchia la politica nell’intervenire in modo decisivo sulle questioni che poi le cronache mettono sul tavolo dell’attualità. >>

infatti : << ( .... ) Confermato l'appello. Resta confermata la sentenza della Corte d'Appello di Roma del 15 dicembre 2005 che aveva assolto con la formula "perché il fatto non sussiste" i due alti ufficiali dell'Aeronautica. Al cambiamento della formula puntava invece la Procura generale e anche il governo difeso dall'Avvocatura dello Stato che chiedevano di modificare la formula con la dizione "perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato" che avrebbe lasciato aperta ai familiari delle vittime la strada per la richiesta di risarcimento. La prima sezione penale presieduta da Torquato Gemelli ha optato per l'assoluzione piena e definitiva ai generali, precludendo in questo modo la possibilità di qualsiasi richiesta di risarcimento  ( continua qui su repubblica online del 10\1\2007  e sempre dallo stesso giornale  un ampia scheda su tale avvenimento   )

La strage di Ustica non ha colpevoli. Ventisette anni dopo l'esplosione in volo del DC9 dell'Itavia diretto a Palermo, la prima sezione penale della Corte di Cassazione ha impiegato cinque ore per dichiarare definitivamente innocenti i due generali dell'Aeronautica accusati di aver depistato le indagini . Resta preclusa , Sic , quindi la possibilità di riaprire il processo anche per la parte relativa ai risarcimenti civili. I familiari delle 81 vittime del disastro non avranno alcun indennizzo dallo Stato. Così ha deciso la Suprema Corte.Stupore e rabbia tra i familiari delle vittime, un senso profondo "di amarezza e indignazione per ciò che è accaduto in questa vicenda anomala . Così l'avvocato --- sempre su pubblica oline del  10\1\2007 ---  Alfredo Galasso, legale di alcuni familiari delle vittime di Ustica, commenta il verdetto emesso oggi dalla Corte di Cassazione. <<  "Lo Stato a livello di tutte le sue articolazioni - afferma il penalista - consegna alla storia come mistero una delle più grandi tragedie italiane. In 27 anni non si è riusciti a raggiungere la verità . Il legale, inoltre, ribadisce di essere "convinto che si trattò di una 'pirateria' aerea. La verità del giudice Priore è la nostra verità". >>
 Per Daria Bonfietti,<< che da anni si batte perché la verità su Ustica possa essere finalmente scritta non è importante il discorso del risarcimento, ma «mi interessa che rimanga il fatto, la storia non si scrive nelle aule giudiziarie, la verità è stata scritta già nel '99 dal giudice Priore >> dall'unita  onlin e del 110\11\2007  Dunque, aggiunge,<< si deve andare avanti, indipendentemente dalle responsabilità dei singoli militari», dei quali «non capisco a quale malinteso senso di fedeltà si siano riferiti in questi anni e perché ci sono rifiutati di cercare la verità >> Molti i commenti sulla sentenza dal mondo politico. E se a sinistra si chiede generalmente che il Governo si impegni ancora nella ricerca della verità, da destra vengono ancora recriminazioni su presunti depistagli fatti accusando i generali e non, come dice l’Udc Carlo Giovanardi, << i delinquenti che misero la bomba >>. Insomma, Giovanardi sa che fu una bomba e non un missile Per quanto riguarda la  mai  testimonianza  e ricordio  su tale  pagina buia  dela nostra storia  sopno  troppo sfocati perchè  avevo  4  anni quando è avvenuto il fatto  . Quindi concordo  con quanto dice  il portale comincialitalia.net  in questi due articoli [ 1
] ;  [  2 ]
Per  quanto riguarda  la mia esperienza diretta  su tali eventi  purtroppo m è assai vaga  overo  essi  sono ricordi    in quanto    sono   basati sugli eventi  successivi  ad iniziare  dal recupero del dc9  nel  1988 ( se non ricordo male  ) e ad altri avvenimenti    collegati con tale evento    più precisamente : 1) lo speciale  fuori orario ( trasmissione  bella , ma scomodissima   tant'è vero che la danno dpo  il  giornale dela mezzanotte ,  di  Rai 3 ) per il 10°  e  per il 20 °  ; 3)  gli articoli della  prima serie  del settimanale  avvenimenti  ; 3)  il  film  muro di gomma  di Risi 1991  e dall'opera teatrale   di Marco paolini I-TIGI Canto per Ustica 2000  4) dal'evento del trsporto di quel che resta del dc9   da pratica di amre  ( roma  ) a Bologna   in un museo  .  Ma soprattutto   dalla  voce strage di Ustica  di wikipedia italia scoperta  cazzeggiando in rete due anni  fa   


per  chi volesse approfondire  tale  avvenimento storico  trova  qui sotto  oltre  nei  collegamenti   indicati precedentemente  nel corso del  post  ed  in pèarticolare la  voce  ulteriori particolari 

Bibliografia



  • Il quinto scenario - I missili di Ustica - Claudio Gatti e Gail Hammer - Rizzoli 1994

  • A un passo dalla guerra - Ustica: Storia di un segreto inconfessabile - Daria Lucca, Paolo Miggiano e Andrea Purgatori - Sperling & Kupfer 1995

  • Ustica: un giallo nel cielo - Enzo Catania - Longanesi & c. 1988

  • Ustica, la via dell'ombra - a cura di Flaminia Cardini - Sapere 2000 1990

  • Com'è profondo il mare, la strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna - Andrea Purgatori, Daria Bonfietti e Michele Serra - Cuore 1994

  • Ai margini di Ustica - Enrico Brogneri - edito dall'autore 1998

  • I/TIGI Canto per Ustica, Libro+Vhs - Daniele Del Giudice, Marco Paolini - Einaudi 2001

  • Punto Condor: Ustica il processo - Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti - Pendragon 2002

  • Il Buco. Scenari di guerra nel cielo di Ustica - Luigi Di Stefano - Vallecchi 2005

  • IH870. Il volo spezzato. Strage di Ustica: le storie, i misteri, i depistaggi, il processo. - Erminio Amelio, Alessandro Benedetti - Editori Riuniti 2005

  • "Ustica. Quel maledetto missile" - Franco Scottoni, Luigi Di Stefano - Atlantis 1990

  • "Ustica. Verità svelata" - Paolo Guzzanti - Edizioni Bietti 1999




Filmografia








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Quell'attendismo che nuoce al Paese.

Fra i drammi del nostro Paese uno di quelli che fanno sentire di più i propri effetti non può che essere l’attendismo di cui si macchia la politica nell’intervenire in modo decisivo sulle questioni che poi le cronache mettono sul tavolo dell’attualità.
Sbalorditivo altresì constatare che i media il più delle volte giungono in fretta là dove lo stato a stento riesce ad arrivare, e le recenti rivelazioni sulla condizione delle strutture sanitarie italiane ne sono la conferma.

10.1.07

Senza titolo 1571


N.B
 sempre  per quei problemi tecnici che ancora non riesco a risolvere  completamente   ,  le frasi in neretto sottolineate   sono come  sempre  collegamenti  ipertestuali 


Pur  non condividendo   alcune cose  di Pino Scaccia  ( come  ad esempio  il suo commento sul blogfriends  al  mio post  contro al nuova legge  sulla pedofilia in internet    vedere i  commenti   fra cui il suo  quando riportai il post  in questione nella  sua  comunity  )  concordo  con quanto scrive  riguardante il bombordamento  degli Usa  in somalia  . Ecco l'articolo in questione
<<

Il poliziotto del mondo interviene ancora

Che dietro l’intervento etiopico in Somalia ci fosse la lunga mano americana in molti lo sospettavano già da Natale. Ieri è arrivata la certezza. Gli Stati Uniti sono direttamente intervenuti nel conflitto, ormai regionale, del Corno d’Africa. La guerra si svolge nella martoriata Somalia, paese senza un governo, in preda da più di 15 anni alla guerra civile causata dai “signori della guerra”. Nell’ultimo anno questi sono stati sconfitti ed esclusi dal gioco politico-militare per l’intervento nel conflitto delle corti islamiche, in qualche modo collegate ad Al Qaeda e al fondamentalismo islamico. A Natale intervenne l’Etiopia a sostegno del moribondo governo provvisorio somalo, preoccupata della possibilità che la Somalia si potesse trasformare in un paese governato da un regime islamico e fondamentalista e, quindi, rappresentare una minaccia per la propria sicurezza.L’incursione aerea americana di ieri è stato un atto unilaterale, l’ennesima violazione del diritto internazionale a cui gli americani ci hanno abituati. Tale azione è stata criticata dalla UE e dal governo italiano per bocca del ministro degli Esteri D’Alema, il quale ha ribadito «la contrarietà dell'Italia a iniziative unilaterali che potrebbero innescare nuove tensioni in un'area già caratterizzata da forte instabilità». A parte l’opportunità politico-militare di tali interventi, quello che maggiormente critico è l’atteggiamento unilateralista degli USA che intervengono in ogni parte del pianeta, considerandosi il “gendarme del mondo”. La soluzione delle crisi deve passare sempre e comunque attraverso l’Assemblea dell’ONU, anche quando non c’è altra strada all’intervento militare. Purtroppo non sempre è stato possibile a causa degli obsoleti veti al Consiglio di Sicurezza. Certamente non è stato questo il caso, nel quale gli USA non si sono preoccupati nemmeno di avvisare gli alleati.
>>

Per  chi volesse  approfondire  tale argomento vada  alla discussione


Ora  poniamo che  in somalia   ci sia   come  sostine   Pino   o che non ci sia AlQaeda     o  che sia  stata creata ( concordo con Giulietto chiesa e il  sito disinformazione.it   in  questo articolo  qua e
www.criticalpoint.it/   Secondo un'affermazione rilasciata l'8 luglio 2005 al quotidiano britannico "The Guardian" dell'ex Ministro degli Esteri britannico Robin Cook (laburista) - che si dimise per protesta contro l'aggressione all'Iraq di Tony Blair - , al-Qā'ida, sarebbe la traduzione in arabo di "data-base": «Per quanto ne so io, al-Qā'ida era originariamente il nome di un data-base del governo USA, con i nomi di migliaia di mujāhidīn arruolati dalla CIA per combattere contro i Sovietici in Afghanistan » e poi sfuggita di mano   creando cosi  attentati pre  e post  11 settembre  2001 ; non è  cosi  1)   sostenendo governi  fantoccio   come  in somalia per  curare i propri interesssi  ;  2 )  mettendo  al,potere  governi anzi  dittatori come il caso di Saddam ( se l'elenco potrebbe continuare a lungo  ) aiutandoli in massacri  e genocidi   sui curdi  sciiti poi  liberarsene  e faccendoli guerra   poi piangendo  perchè  mettono   le  bombe  (con questo  non vuol dire , che   sia  d'accordo , come potete vedere dai miei post  sugli attentati  da essa  compiuti e  sul murales  d'orgosolo  riportato al lato  . Lo so che ormai mi conoscete da   molto  , e quindi non ci sarebbe  bidsogno  di  pstare  a precisare  ma   in temnpi  come   questi  è sempre meglio   farlo    che  essere fraintesi e accusati di cose  che in realta  non pensi  )   che si combatte  il terrorismo  .
Ma  facendo una politica  di mediatrice di conflitti  , rinunciando  a controlare tramite governi fantoccio ( cosa che  è avvenuta  per tutto il secolo )  i propri interessi  .
 
Concludo questo post   rispondendo anticipatamente  a chi m'accusera, senza  portare  prove  contrarie ( come  sono testimoni alcune  email prontamente  da me  cestinate  ) a quanto affermo  ,  d'essere Antimericano , d'essere foilo islamico  , ecc   con   questa  strofa  : <<


Gli ultimi viandanti
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz'oretta poi ci mandarono a cagare
-voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
con i pianoforti a tracolla vestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l'Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avevate voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo


di  una famosa  canzone Fabrizio de  Andrè  non vi dico  quale  (  chi non  volesse   fare troppo sforzo  o volesse la pappa pronta  trova  qui il testo  integrale della  canzone  in questione  )   e  con  un'altra canzone    di Marco  Masini 



Vaffanculo


Se mi guardo nello specchio
con il tempo che e' passato
sono solo un po' più ricco
più cattivo e più invecchiato.
E' l'amara confessione
di un cantante di successo
forse e' l'ultima occasione
che ho di essere me stesso
Quando ho smesso di studiare
per campare di illusioni
sono stato il dispiacere
di parenti e genitori
ero uno di quei figli
sognatori adolescenti
che non vogliono consigli
e rispondono fra i denti.


Vaffanculo Vaffanculo
ma la musica e' cattiva
e' una fossa di serpenti
e per uno che ci arriva
quanti sono i fallimenti
mi diceva quella gente
che s'intende di canzoni
hai la faccia da perdente
mi dispiace non funzioni.


Masini Vaffanculo.
Vaffanculo Vaffanculo.
Non importa se ho pianto e sofferto
questa vita fa tutto da se
nella musica ho solo scoperto
il bisogno d'amore che c'e'.
Chi lo sa che cosa e' vero
in un mondo di bugiardi
non si può cantare il nero
della rabbia coi miliardi
siamo tutti conformisti
travestiti da ribelli
siamo lupi da interviste
e i ragazzi sono agnelli
che ti scrivono il dolore
nelle lettere innocenti
e la loro religione
e' di credere ai cantanti
ma li trovi una mattina
con la foto sul giornale
in quell'ultima vetrina
con la voglia di gridare
al mondo Vaffanculo.
Vaffanculo Vaffanculo.


Mi dimetto da falso poeta
da profeta di questo Fan's club
io non voglio insegnarvi la vita
perché ognuno la impari da sé.
Me ne andrò nei rumore dei fischi
sarò io a liberarvi di me
di quel pazzo che grida nei dischi
il bisogno d'amore che c'e'
ora basta io sto male
non e' giusto Vaffanculo.


Nello specchio questa sera
ho scoperto un'altro volto
la mia anima e' più vera
della maschera che porto
finalmente te lo dico
con la mia disperazione
caro mio peggior nemico
travestito da santone
Vaffanculo Vaffanculo
Vaffanculo Vaffanculo.



con questo è tutto  alla prossima

9.1.07

Senza titolo 1570


 





IL CASTELLO INCANTATO



Racconto oscuro
clima di mistero
il fallo:
lo amo
come un castello incantato.


Adorarlo in un per sempre fatto di attimi
nel profondo della mia anima.
Adorare il fallo,
soffoca ogni pensiero razionale,
risucchia il sangue,
desidera lo sperma, fluido vitale;
cerca un appiglio disperato.
Annaspando
ingoio:
fine ed inizio
di tutto.



EVA ROBINSON

8.1.07

Senza titolo 1569

Proprio mentre m'accingo a scrivere questo post   dall'altra stanza   s'alzano le  note di questa canzone ( adatta   a questo post  e  ancorta  attuale vista  la  forte  presenza  della  lega  vedere    questi due  post   1;2 )  del cd  " la  grande  famiglia  ( 1996 ) "   dei Modena  city ramblers   messo  nel lettore da mio fratello 


Giro  di vite

E' cominciato il silenzio ai bordi della Milano da bere
tra i padri di famiglia coi loro bot e le loro mercedes
timorati di Dio e delle tasse, elettori di Craxi e dei suoi
spaventati di perdere tutto se qualcuno li avesse sorpresi
continuato a Pontida in un grido di rabbia e paura
di geometri con lo spadone, di dentisti con l'armatura
decisi a difendere il Patrol e la villetta sulla tangenziale
le nigeriane sui viali e la loro evasione fiscale
Hey-oh stanno arrivando armati di spranghe e luoghi comuni
non lasceranno che niente cambi, c'� un giro di vite in arrivo
Eh-oh attento alle spalle a dove e con chi vai in giro la sera
a quello che dici ai sogni che fai
c'� un giro di vite in arrivo
e adesso � come un'onda, un'onda nera e appiccicosa
che cola dalle TV e dai settimanali rosa
che uccide i nostri pensieri, che ci droga di calcio e sesso
e intanto chi tira le fila insabbia e corrompe e non ha mai smesso
e quindi devi decidere cos'hai intenzione di fare
rimanere in riva al Lough Derg a vedere le fate danzare
oppure seguirmi a Carlow e andare incontro al nostro destino
una guerra che non si pu� vincere e una stella a guidare il cammino
Hey-oh fai la tua scelta,
c'� gi� chi � partito e chi ha rinunciato
che la fortuna sia con tutti loro,
c'� un giro di vite in arrivo
Eh-oh la resa dei conti,
se hai delle carte giocale e spera
ma stai attento, il gioco � truccato,
c'� un giro di vite in arrivo...
La resa dei conti � in arrivo



Pornografia infantile. Il decreto Gentiloni non serve ed è dannoso

da   www.legnostorto.it  07/01/2007


Quando entrera' in vigore il decreto del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni per contrastare la pornografia infantile su Internet, difficilmente potremmo continuare a svolgere il nostro lavoro di associazione di consumatori senza il timore di incorrere nella censura. Secondo il testo, il Centro nazionale per il contrasto della pedo pornografia avra' il potere di ottenere l'oscuramento di quei siti che  a detta loro- contengono materiale pedopornografico. Entro 6 ore dalla segnalazione del Centro, i provider dovranno oscurare i siti e bloccare quegli indirizzi IP da cui proviene il materiale.
Dal punto di vista pratico, come gia' molti provider hanno fatto notare, questa legge e' difficilmente attuabile. E' problematico oscurare con assoluta precisione, rischiando quindi di censurare anche siti legittimi, se non addirittura di portare ad una quasi paralisi del traffico Internet. Ma cio' che piu' ci preoccupa e' il grave pericolo che si pone per la liberta' di espressione. Non sara' infatti piu' la magistratura a dover vagliare e giudicare i provvedimenti di sequestro, ma direttamente le forze di polizia, che diventano cosi' accusa e giudice, oltre che esecutore materiale (in barba alla divisione dei poteri –giudiziario ed esecutivo nella fattispecie- stabilita dalla nostra Costituzione). Un potere enorme e pericoloso che fa, del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia, uno degli organismi piu' potenti creati nell'Italia post-fascista.
Quale sara' la definizione di "materiale pedopornografico" che si vorra' adottare? Bastera' dire che e' assurdo incarcerare chi usufruisce di materiale pedopornografico per incorrere nell'oscuramento? Oppure si verra' oscurati perche' si sostiene che la pedofilia non sia un male da stigmatizzare e vietare, ma che invece sia un orientamento sessuale da studiare e controllare come qualsiasi altro ?
Ricordiamo poi che all'interno del Centro nazionale opera anche don Fortunato di Noto, presidente di Meter onlus, che due mesi fa ha chiesto ed ottenuto da un magistrato di Catania il sequestro di due forum sul nostro portale per vilipendio alla religione cattolica (in uno dei due forum apparivano interventi che mettevano in dubbio la verginita' della Madonna) (1). Con il decreto Gentiloni, don Di Noto avrebbe ottenuto l'oscuramento senza neanche passare da un giudice, e senza darci la possibilita' di opporci. Cio' che lui riterra' "pedopornografico" potra' lui stesso censurarlo a forza di legge.
Il potere di censura -ci insegna la storia- deve essere impiegato con molta cautela, ovvero solo nei casi dove e' dimostrabile un danno per la collettivita'. E comunque, deve essere sempre e solo prerogativa della Giustizia. E' questo il motivo per cui i padri della Repubblica hanno scritto l'articolo 21 della Costituzione (2). Dare un potere cosi' straordinario alle forze dell'ordine e ai rappresentanti della Chiesa Cattolica Romana, saltando in pieno il sistema che tutela i diritti dei cittadini (la giustizia), ci pare senza dubbio una violazione dei principi fondamentali su cui si basa la nostra democrazia.



Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc



(1) http://www.aduc.it/dyn/censura
(2) ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE  qui il testo


Ora pur  essendo  lontano  dalla linea  politica  e  culturale  del Moretti  ne  condivido l'osservazione   in quanto    sarebbe  a rischio di chiusura  anche quei siti  sui comicis ( fumetti )  ed in particolare  sulla cultura  dei manga  (  ed in particolare  tutti quelli erotiici --- vedere per ulteriori news il  collegamento ipertestuale   -- che pur essendo vietati a minori di 18  sono molto letti  e  acquisatati anche dai ragazzinio  ) e degli   anime in quanto  in oriente   ed in particolare  in Giappone  hanno concezioni diverse da  noi occidentali  sulla sfera ( non solo sessuale  )  dei rapporti fra  adulti  e bambini  Alla  stessa maniera   quando   s'afferma   che nel 90% viene commessa la violenza non è giuridicamente sufficiente a stabilire un nesso causa-effetto fra la violenza subita nell'infanzia e quella commessa, tale da discolpare il reo, ma lascia pensare che si tratti quasi di una sorta di automatismo . Per  questa situazione  controversa  che  L'Oms ( organizzazione mondiale dela sanità )  classifica la pedofilia fra le malattie senza escludere una responsabilità penale nell'atto . E che quindi non è quello il modo  di  combattere la pedofilia online   Concludo  questo  post  , fornendo dei siti e  libri  , in maniera  da  evitare  uan caccia  alle  streghe   e  conoscere senza pregiuzi e preconcetti   o   giudizi apriori  tali opere 

Manga

                                   Libri



  • Paul Gravett. Manga, 60 anni di fumetto giapponese. Logos, 2006.

  • Davide Castellazzi. A-Z MANGA. Guida al fumetto giapponese. Coniglio Editore, 2004.

  • Masanao Amano & Julius Wiedemann. MANGA. Taschen, 2004.



 Anime 
                                     Libri


  • Luca Raffaelli. Le anime disegnate. Minimum fax, 2005.

  • Marco Pellitteri. Mazinga Nostalgia. King|Saggi, 2000.

  • Eleonora Benecchi. Anime, cartoni con l'anima. Hybris, 2005.

  • Arianna Mognato. Super Robot Anime. Yamato Video, 1999.


                                          SITI




  N.B
le frasi in neretto  sottolineate  sono  dei link  a forma di collegamento  ipertestuale

La smodata ingordigia della Lega.

Dopo 210 sarebbe stato un evento storico una parola d’identità nazionale dalla Lega Nord.

Il sudiciume ideologico e dialettico fa parte del DNA del partito secessionista che non merita nemmeno la considerazione delle polemiche montane nelle ultime ore.



Dalla fogna secessionista, con il famoso “tricolore nel cesso” scandito a chiare lettere da Umberto Bossi negli anni a cavallo tra il '90 e '94 con il lancio del progetto padano, siamo passati al più modesto “tricolore nel cassetto” di Calderoli. Non senza lasciar trasparire l’aver preso comunque coscienza dell’esistenza di una controversa querelle tra ideologia e comportamenti del partito della Padania.



La lega nord che ha reiterato svariate volte progetti di revisione costituzionale per il riconoscimento del Parlamento della Repubblica Federale Padana, che vuole un paese frammentato in micro-stati indipendenti e chiama all’arma della secessione da “Roma ladrona” ha occupato, nella scorsa come nell’attuale legislatura, incarichi di rilevo costituzionale.



Tre ministeri sotto Berlusconi, la vicepresidenza del Senato oggi con lo stesso Calderoli. Reiterati i vilipendi al popolo ed alla bandiera italiana, mai puniti, ma senza rinunciare alla pagnotta che la poltrona di Palazzo Chigi, Montecitorio e Palazzo Madana concede a chi la occupa.



Secessione ed immunità parlamentari, assalti al tricolore ed incarichi di primo rilievo.



Dichiarazioni antiidentitarie ed antidemocratiche che non fanno certo il paio con il bivaccare di deputati e senatori padani nelle aule parlamentari di “Roma ladrona”.



Prima di gettare il fango su simboli che caratterizzano la travagliata vicenda storica del Paese è buona cosa dotare le proprie coscienze di una buona dose di coerenza. Se la pagnotta è troppo buona da mangiare, meglio abbuffarsi in silenzio per non correre il rischio di essere accusati di smodata ingordigia.

Senza titolo 1568

Il mio post  precedente postato  anche www.blogfriends.splinder.com  la  più grande comunity   di splinder   ha creato ( poi risolti ) come  potete leggere  da quelli che  sono  i commenti  , e quivoci  . Infatti  io  ho scritto   in risposta  al commento (  e  in  privato  )   de ilbarba :  <<  Carissimo Barba Io non sono il tipo che considera i disabili come > , ne tanto meno sono il tipo che fò à delle generalizzazioni infatti ognoi tanto entro in polemica con i miei amici8iche ( alcuni anche dei cdv cioè compagni di viaggio strada ) perchè hanno conosciuto una o due persone lestofanti di una zona e allora dicono : i tutti gli abitanti sono dei malandrini  ; io  non sto accusando nessunoa , sto solo esprimendo una mia considerazione verso quelli che Gramsci chiamava indifferenti . Gente  che  preferisce  farsi gli affari suoi   e poi magari si lamenta  perchè  succedono queste cose  .  tutto qui  >>  ;   e Lui  : <<  Caro amico,io parlavo prevalentemente per me ma siccome credo di essere una rarità allora spero che quanto vale per me valga anche per altri o ci aiuti quanto meno a riflettere.
Volevo dire che siamo tutti molto sensibili a certi argomenti, quando ci toccano da vicino. Spesso però mostriamo indifferenza, se non peggio, quando certi fatti disturbano il nostro tran tran quotidiano.Ripeto, la reprimenda vale in primis per me, poi per gli altri  >>
 Ma per  togliere  soprattutto ai nuovi  cdv  e  a gli altri elttori  affermo che 
in  realta io non sono ,  e chi mi segue  dale orgini e  a chi mi conosce  via email o cellulare o dal vivo lo sa  benissimo  ,  cosi  . Infatti  condivido quando  dice   in merto al caso da me citato  nel  post precedente  la pagina delle news del portale  www.libero.it  da  cui ho preso anche la foto 




<<
(...) 

Ma non vi sembra una storia perfetta per farci ricamare su telegiornali e giornali per un po' di giorni? Gli elementi ci sono tutti. I cattivi, l'eroe buono ed indifeso, il paladino, gli astanti indifferenti. Da una zuppa del genere si puo' tirare fuori un po' di discussione sul problema degli extracomunitari, una nota di biasimo per chi si limita a guidare e non vede cosa accade sul suo mezzo, una chiacchierata con il buon giornalista, una lunga discussione sull'indifferenza della gente e sull'"a che punto siamo arrivati". Infine, la ciliegina sulla torta, l'eroe e' un disabile.
I giornali dovrebbero fargli la statua a questi disabili. Ogni tanto salta fuori una deliziosa storiella sulla quale ricamare all'infinito. Il filmino del down sbeffeggiato con tutto il romanzo [ e  fiumi d'inchiostro e trasmissione  trash  ] sul bullismo la storia della disabile violentata .  
Insomma, risorse preziose sulle quali scaricare luoghi comuni e sdolcinatezze [  cioè buonismo ipocrita ]  a tempo ] . Peccato che non si parli di queste persone quando le loro vite sono violate quotidianamente da una nazione e da una legislazione che pensa che mettere un ascensore in una stazione voglia dire essersi occupati del problema dell'handicap. In un paese come il nostro dove i cittadini sono deboli, un disabile e' debole due volte. Non basta fare uno scivolo [ o altre opere ]  per mettersi a posto la coscienza. Lavoro, integrazione, assistenza. Sono queste le parole che voglio leggere e sentire in televisione. Mi sono roto  di striscialanotizia che mi fa vedere che la gente parcheggia nei posti riservati ai disabili con lo stesso stupore di chi ha visto sbarcare i marziani. Mi sono rotto di vedere i disabili utilizzati a buonadomenica . Si riempiono minuti e minuti di vuoto con cantanti che ne carezzano la testolina e presentatrici che fanno grandi sorrisoni. Nel frattempo il cronometro gira e stacco pubblicitario dopo stacco pubblicitario il registratore di cassa tintinna allegramente. Poi quando finisce il programma, tutti a cena e a far casino. Il disabile viene rimesso in frigo. Pronto per essere servito alla prossima occasione. >> (  qui  l'articolo integrale  )
Infatti  è per  questo che  sono ormai  da quasi   dal  2001  che non  guardo  per intero , ma solo  facendo zapping  striscia la notizia  e non ho mai visto se non a blob la trasmissione buonadomenica ; e  sono   contro il buonismo  che  cosi diventa   cariato   ( ipocrita,lava coscienza,spocchioso ) ovvero  secondo al definizione  di buonismocariato.splinder.com << quando stride completamente con la situazione e ci fa moralmente , eticamente  , esticamente  male  >> con questo  è tutto  

Senza titolo 1567

 Io  Ieri   non ho festeggiato  ne  scritto un post  , sui 210 anni del nostro  tricolore  , perchè odio (  anche  se  molte  volte non riesco  a liberarmene   e  ad esserne immune )  la retorica  --- da qualunque parte  provenga --e  le  sue celebrazioni   soprattutto quella stucchevole  e obbligatoria   che viene propinata  dai media  e  dalle istituzioni  .
Ma il becero e vergognoso  commento   \  dichiarazione    « 210 anni sono troppi, infatti il Tricolore è vecchio, stanco e rappresentativo soltanto delle tifoserie calcistiche. Oggi nel giorno del suo anniversario, dovremmo avere il coraggio di metterlo nel cassetto, come simbolo di periodi storici, anche quelli sicuramente non positivi per il Paese. Il Tricolore è lento, il Federalismo è rock e per poter vivere, e non solo sopravvivere, dobbiamo ballare
e non stare fermi».  del putribondo   figuro  Roberto Calderoli, leghista e vicepresidente del Senato, Adnkronos 7 gennaio 2007 , mi hanno  spinto a  scrivere questo post   d'oggi   sotto forma  di lettera  aperta   a Caderoli 

 Spettabile  Calderoli
Il tricolore  , sarà pur  vecchio , ma  fa parte  nel bene  e nel male   dela nostra identità culturale , non è vero che  è rapp
resentativo  solo delle tifoserie  calcistiche o  di qualunque altro sport  , ma  di tutto il nostro amato-odiato  paese  .  Non seguo il suo consiglio ,  lo  tengo  appeso al muro ed esporlo nelle  grandioccasioni ed in particolare  per  le celebrazioni  nel 2011 ( nonostante  le  contrraddizioni   storico politiche  ) dei 150  di stato nazionale  . Non è lento il tricolore  , ma lento  è l'uso   che le istituzioni ( salvo  la resistenza e ciampi )  retorico e stucchevole  me  hanno fatto  (  giustificando  conn esso guerre coloniali,  dittature , genocidi ,   e guerre  preventive ed invasioni  in appoggio  alla politica  di  dominio  o oimperialista  come   si diceva un tempo  )  . Esso  è  rock  come il federalismo e le autonomie  regionali  ( anche  se ancora  non riconosciute in maniera  uguale  a  tutte regioni  italiane  )  .
Quindi prima di fare  beceri  discorsi  si studi  la storia  e  la cultura  non solo  della  sua regione  ma  anche  del nostro paese  e la prossima volta  s'acccerti che  ilo cervello ( sempre  che  non l'abbia mandato al'ammasso )   sia  collegato  .
arrivederci

mi piace  concudere  con questa  canzone
di Francesco De  gregori   ( che avrei preferito  come  inno nazionale anzi che  io retorico  e poco conosciuto nel testo  inno di mameli  \  fratelli d'italia  )  di cui trovate qui le note storiche  

Viva l'italia 




Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia domenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.



per  coloro  volessero approfondire   sul  significato e la storia  del nostro tricolore  ecco alcuni siti