L'AVETE VISTO IL FILM IO NON HO PAURA ? :-)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
26.8.08
25.8.08
Senza titolo 783
Nel romanzo di spionaggio, l’eroe è visto per lo più attraverso un sottile spettro ironico, che lo stacca dal contesto della vicenda (spesso riflesso di una realtà politica contingente), e lo rende mito ed epopea, guascone e moschettiere, pioniere e sceriffo, anche se in panni di flanella grigia, camicia di seta pura e mocassini immancabilmente morbidissimi. Dalla spada alla Colt, dal Winchester al gas venefico, dal Cid Campeador a 007, lungo un filone che è sempre quello della narrativa popolare e popolaresca, in un nuovo tipo di canzoni di gesta. In Francia, il fenomeno del romanzo di spionaggio esplode irresistibile alla fine degli Anni Cinquanta. Le edizioni Fleuve Noir, Gallimard e Presses de la Cité inaugurano collane specializzate nella spy-story, raggiungendo tirature senza precedenti. In Inghilterra, i primi autori di spionaggio nascono nello stesso periodo, aprendo la strada a quello che sarà il fenomeno Jan Fleming. In Italia, nel 1960 Arnoldo Mondadori tiene a battesimo Segretissimo, una collana che pubblicherà esclusivamente romanzi di spionaggio. For your eyes only, Ian Fleming Quantum of solace - è preso da una breve storia del libro For your eyes only- Solo per i tuoi occhi - dello scrittore Ian Fleming [Londra, 28 maggio 1908 – Canterbury, 12 agosto 1964]. Paris Je T'Aime Petites Romances De Quartiers - Piccoli Racconti Di Quartieri - è un film colletivo, presentato al Festival di Cannes nel 2006. Cast piu' che stellare per Paris Je T'Aime. 18 episodi della durata di 5 minuti ciascuno per rievocare le atmosfere e raccontare gli stili di vita di Parigi, la città più amata del mondo. Paris je t'aime, je t'aime, je t'aime
Oh Milord! §-_-§ |
INSIEME NEL SEGNO DELLA VERITA’
Giacomo Montana
Dopo gli incontri tra personaggi della politica si dice che ci sia un segnale positivo, malgrado il nodo delle riforme che ci sono in programma. Sembra che questo governo abbia allontanato il vizio di fare finta di governare il Paese, sino al punto che Silvio Berlusconi ha avvertito: «L'Italia ha bisogno di un 'drizzone' e in autunno il governo procederà a tre riforme: giustizia, legge elettorale per le europee e federalismo fiscale. Se ci sarà il dialogo saremo felici, ma in caso contrario, gli italiani ci hanno dato un'ampia maggioranza per governare». Il rispetto e la lealtà che questa maggioranza di governo si attende dall’opposizione credo che deluderà parecchio ne più e ne meno di come siamo stati delusi noi elettori durante il governo Prodi. Di gravi problemi insoluti l’Italia ne ha parecchi e la gente continua ad essere sconcertata, preoccupata e in certi casi anche avvilita.
Per combattere e alleviare il dolore della gente che viene vigliaccamente penalizzata e derisa, persino da chi detiene il potere politico, è necessario che venga portata alla luce la verità, solo così si potranno sanare quanto più è possibile le ferite e la morte della civiltà, laddove ciò pacificamente accade. Non poche sono le volte che le persone in vista nel mondo della politica divengono di colpo dei grandi narcisisti proiettati soltanto su se stessi, degli analfabeti emotivi incapace di comprendere il prossimo e sempre più tendenti a specializzarsi economicamente a far quattrini a palate per sé per le loro famiglie e i loro amici di cordata. Spesso viene puntato il dito su altri, per fingere la parte di chi non si arricchisce alle spalle del popolo.
In certi casi ogni agevolazione economica viene sfruttata per stare bene solo con se stessi, senza avvertire sensi di colpa nell’infierire violenza a cominciare da quella psicologica, senza tenere neppure minimamente conto che sono proprio le ferite dell’anima a fare più male e sono proprio quelle da cui è più difficile guarire. Queste non sono solo quelle che si causano a quella parte di popolo più ingenuo e indifeso, ma sono anche quelle che gli aguzzini procurano col tempo anche alla propria anima, talvolta mettendo sotto pressione persino la propria salute.
Occorrerebbe predisporre subito attenzione e assistenza a quella parte del popolo che viene raggirata, ingannata, danneggiata e al tempo stesso fare recuperare loro i beni piccoli o grandi che siano stati estorti loro con l’inganno, la frode, eludendo la legge, la loro fiducia, la lealtà, la bontà. Occorrerebbe intervenire, tanto quanto è necessario per realizzare azioni e celebrazioni, anche per non dimenticare i morti sul lavoro, fatti scomparire per la terribile insipienza altrui, per la strafottenza di chi dirige nei vari settori del sociale ed inoltre sfrutta, specula e finge spudoratamente persino di rispettare la legge. In questi casi, impedire alle vittime di parlare attraverso la stampa e la televisione, per non fare rilasciare la loro testimonianza, lo ritengo un atto di ulteriore arroganza e violenza.
In tal modo si induce la gente persino beffata, a non avanzare richieste e valutazioni su cosa diviene indispensabile fare, affinché la distruzione, la sottovalutazione e il disprezzo per la vita e per la salute non si ripetano ogni giorno, ogni istante. Qualsiasi vera ricostruzione politica, economica e sociale in favore dei più attesi cambiamenti sociali, non può fare a meno di portare alla luce il valore della verità, della giustizia, dell’uguaglianza e della lotta contro la più squallida e occultata impunità.
Mi è stato riferito che qualcuno, sapendo della mia temporanea assenza dal web per un periodo di lavoro per la ristrutturazione della mia casa ove non vi era il computer, ha tentato di criticarmi per fare bella figura verso chi delinque in silenzio con l’aiuto dei loro complici. A prescindere, comunque, so che i lettori oggi non sono tanto sprovveduti o ingenui da credere alle panzane improvvisate per un’occasione in cui la persona risulta momentaneamente impossibilitata a leggerle e pertanto anche a rispondere e dove serve anche per le rime.
Non dobbiamo dimenticare che talvolta le conseguenze della divisione, della discriminazione e dell’ipocrisia fanno della conoscenza e rispetto reciproci un interminabile valore da riscattare anche contro quei gruppi dominanti, che fingono di essere delle persone oneste per i propri tornaconto. L’educazione, la corretta informazione, unitamente alle misure basate sul rispetto dei diritti umani, non possono mancare l’obiettivo centrale del superamento dei pregiudizi e quelli della promozione di comportamenti sociali di apertura, di solidarietà e di lealtà.
Caro lettore, se la curiosità ti spinge verso una cronaca veritiera e documentata con atti autentici che recano timbro e firma delle istituzioni. Se ti interessa conoscere il degrado e la vergognosa mala giustizia, pilotata da una degenerata politica, con una pessima amministrazione, anche in ambito del Comparto della Sanità, sino a capire bene da chi siamo realmente da parecchi anni governati e amministrati, basta ascoltare e leggere l’esempio della lenta distruzione sul posto di lavoro di una donna che da circa quindici anni ha subito e subisce gli effetti delle violazioni di legge, sistematicamente impunite, con ogni possibile disumana distruzione (salute, danno biologico, danno morale, esistenziale, patrimoniale e di vita di relazione) con tutte le terribili conseguenze ancora in atto. Per saperne di più quindi, visita pure i sottostanti link:
- 1^ intervista
http://it.youtube.com/watch?v=K0IG4I3YAT0
- 2^ intervista
http://it.youtube.com/watch?v=Wqb-d27vYtU
http://oltreilbuio.blogspot.com/
La vicenda documentata e completa
http://www.mobbing-sisu.com
Giacomo Montana.
Senza titolo 782
LE FAMIGLIE BENE
E LE CATTIVE AZIONI.
Dalle cronache dei giornali si legge spesso:
- ragazzi di "famiglie bene", hanno rapinato...;
- ragazzi di "... bene", hanno drogato e violentato...;
- ragazzi di "... bene", hanno derubato...;
- ragazzi della "buona società" hanno incendiato...;
- ragazzi della "...idem..." hanno pestato a morte...
Spesso, le "giustificazioni" di questi BEN ALLATTATI
e PROMETTENTI ragazzi risiedono nella NOIA.
E la noia è sempre cattiva consigliera.
Ma che giornalismo è codesto!? Non si accorgono,
i giornalisti che in queste distinzioni classiste è il
seme del razzismo e dell' odio?
In contrapposizione alla "famiglia bene", alla "buona
società" è sott' intesa la "famiglia cattiva", la "cattiva
società".
E' così difficile ammettere che i buoni e i cattivi sono
in tutte le società, in tutte le categorie, in tutte le
professioni ?
A proposito, quei ragazzi fino a che età si definiscono
ragazzi? C'è qualche speranza che crescano e che
crescano BENE?
Un saluto speranzoso Gabriele Matarazzo.
24.8.08
La poltrona di cuoio
tentano di raggiungermi premendo
contro i muri delle mie preghiere
contro il corpo che ora mi disgusta
con trucchi e tradimenti:
cloni nascosti dentro il libro di dante:
ai segni rossi colpevole una nube d'uomo
rotola sulle sue risate
guardando gli alberi a faccia in giù.
incasso la testa tra le spalle
nascondo la moneta nel calzino
chiudo gli occhi colpendo l'aria
con un mozzicone di matita.
21 dicembre 2012... e se avevano ragione i Maya?
La cultura Maya era considerata la più importante cultura amer-indiana. I suoi aspetti distintivi erano le conoscenze astronomiche, matematiche (soprattutto per l’uso dello zero) e l’urbanistica, coniugate all’uso di un precisissimo calendario e a un sistema di scrittura dapprima ideografico (glifi) tradotto solo parzialmente e poi a un sistema punto e linea. Geograficamente il popolo Maya occupava le zone del Messico orientale, la penisola dello Yucatan, il Belize, alcune zone del Guatemala, dell’Honduras e del Salvador. L’area dei Maya comprende numerosi siti nei quali possiamo ammirare a tutt’oggi i resti di questa popolazione che, come le altre popolazioni precolombiane, aveva un’arte nel costruire che lascia perplessi per la straordinaria precisione.
Avevano appreso alcune leggi che regolano l’universo e il nostro pianeta, come la precessione degli equinozi e i cicli di Venere. La data del 21 dicembre 2012 emerge proprio da uno dei loro calendari, quello a lungo computo.
Il metodo usato dai Maya per calcolare e dividere il tempo è il più preciso e dettagliato che sia mai stato inventato, risulta anche essere più preciso del calendario gregoriano da noi usato. Come abbiamo detto i Maya erano ha conoscenza di quei cicli che noi chiamiamo precessione degli equinozi e che secondo i nostri calcoli dovrebbe durare circa 26000 anni. Questo tempo veniva da loro identificato come “anno galattico” ed aveva una durata di 25625 anni. Per l’uomo moderno invece l’anno galattico si riferisce al tempo che impiega il nostro sistema solare a compiere un ciclo completo intorno alla galassia e che si stima sia di 180 milioni di anni circa; le due terminologia non vanno confuse. Parlare quindi dell’anno galattico dei Maya equivale a parlare della precessione degli equinozi. Questo asse di tempo di 25625 anni veniva diviso ulteriormente in 5 parti di 5125 anni ciascuna, chiamate ere:
- Era dell’Acqua: 23614 a.C. – 18489 a.C.
- Era dell’Aria: 18489 a.C. – 13364 a.C.
- Era del Fuoco: 13364 a.C. – 8239 a.C.
- Era delle Terra: 8239 a.C. – 3114 a.C.
- Era dell’Oro: 3114 a.C. – 2012 d.C.
Ad ogni era corrisponderebbe una civiltà. Queste ere, con le sue civiltà corrispondenti, sarebbero terminate, secondo alcuni studiosi, con dei cataclismi. Noi ci troveremmo nell’età dell’oro (anche se secondo alcuni l’età dell’Oro sarà la prossima) governata dal famoso Quetzalcoatl e questa nostra era, secondo il calendario Maya, terminerebbe tra il 21 e il 23 dicembre 2012. Secondo il ricercatore Maurice Coterell la profezia relativa alla fine nella nostra era deriva da un calcolo della prossima inversione del campo magnetico terrestre, prevista proprio per il 2012. Per quell’anno è previsto un avvicinamento di Venere alla Terra e ciò cagionerà un cambio vibrazionale. L’era in cui viviamo è detta anche era dei pesci e sarà seguita dall’era dell’acquario.
I Lacandoni sostengono che la fine del mondo inizierà con un’eclissi di sole che getterà la loro foresta in un buio totale. Molti Lacandoni si sono convertiti al Cristianesimo proprio perché sanno che il giorno ultimo (il xutan) sta arrivando e in quel giorno desiderano andare in cielo con Gesù. Desiderano salvarsi.
“SO CHE E' VICINO IL GIORNO ULTIMO, QUANDO GLI DEI CONCLUDERANNO QUESTO CICLO DEL MONDO (…) MIO NONNO DICEVA CHE ERA ANCORA LONTANO, MIO PADRE CHE NON ERA ANCORA VICINO. MA A ME GLI DEI LO HANNO DETTO: IL XUTAN STA PER VENIRE”.
LE PROFEZIE MAYA
(da http://www.stazioneceleste.it/articoli/profezie_maya.htm)
Iniziamo a concludere questo quadro generale sui Maya e sul 2012 riportando parte di un articolo che parla della profezia di questo popolo riguardante la fine della nostra era. La profezia in verità ne racchiude sette:
La prima riferita al nostro tempo.
Essa non parla della fine ma della conclusione di un ciclo, della paura che stiamo vivendo, del fatto che il nostro mondo di miseria, odio e schiavitù del materialismo terminerà. Il calendario pone una data precisa: sabato, 22 dicembre 2012. Entro quel giorno l’uomo dovrà prendere piena coscienza dei propri errori, dovrà rivoluzionare il proprio pensiero e reintegrare la sua vita in una esistenza armonica con l’Universo. Dovrà insomma comprendere che tutto è vivo, e che egli è parte del tutto. Abbiamo solo pochi anni per operare un decisivo cambio di coscienza ed è per questo che vi è una pratica, inderogabile necessità di agire e di additare a chi è in ritardo, a chi è sornione, i mali di questa società . Che si riassumono in tutte quelle azioni che in qualche modo possono distruggere la Vita e il nostro pianeta e che quindi si contrappongono alle leggi divine di Giustizia, Pace, Amore e Fratellanza.
La seconda profezia afferma che l’uomo si trova ora nel salone degli specchi, nel quale ha l’opportunità di scegliere da che parte stare. In questo "salone" dovrà guardarsi, analizzarsi e porsi in tutta coscienza di fronte alla natura, al Pianeta in cui vive, al suo stesso futuro e a Dio, poiché esso sta mettendo in pratica i sentimenti di odio e di separazione. La prova di tale disunione data dall’eclissi solare che il 13 AHAU,8 CAUAC, cio l’11 agosto del 1999, ha gettato un cono d’ombra su un tratto di Terra che comprende Inghilterra, Balcani, Pakistan e India (da notare che queste ultime tre sono ormai da tempo "zone calde").
La terza profezia. "Un’onda di calore darà inizio ad un cambio climatico, sociale e politico". Nel periodo in cui ciò avverrà si verificherà un aumento dell’attività geomagnetica del Sole e del vento solare. In seguito a questi eventi,secondo quanto rivelato dai Maya, l’uomo dovrà comprendere gli errori commessi nei confronti della Terra e che hanno portato a gravi conseguenze quali l’inquinamento delle acque, dell’aria, della terra, il cambio di clima, le piogge acide,l’effetto serra e così via. La profezia parla inoltre di un significativo cambio di vibrazione che la nostra galassia sta vivendo.
La quarta profezia ammonisce categoricamente l’uomo intimandolo ad interrompere la sua predisposizione alla guerra per mettersi in armonia con l’Universo, seguirne l’evoluzione e comprendere il proprio ruolo nel Creato.
La quinta profezia afferma che la paura, sulla quale si basa il nostro grado di civilizzazione, si trasformerà con il pianeta per cedere il passo ad una nuova realtà di armonia. Attualmente l’uomo è convinto che l’universo esista solo per lui, e che lui stesso sia l’unica forma di intelligenza esistente, per questo diventa "predatore". La quinta profezia rivela inoltre che in questo tempo il denaro finirà di essere il mezzo di interscambio: esso sarà sostituito dalla ricchezza virtuale e crescerà la speculazione finanziaria. Tale periodo, l’ultimo KATUN, che arriverà sino alla fine del secondo ciclo della notte galattica, viene chiamato: il tempo del non tempo. Durante "il tempo del non tempo", afferma la sesta profezia, e cioè nei 12 anni che vanno dal 2000 al 2012, apparirà una cometa (o asteroide ?) la cui traiettoria metterà in pericolo la vita sulla Terra. Questo pericolo incombente dovrà servire per prendere coscienza del valore stesso della vita e del pericolo che essa corre.
La settima profezia, infine,simboleggia l’alba di una nuova Era, in cui la nostra coscienza vivrà una nuova dimensione. Un’era in cui amministreremo una maggior energia e vivremo, finalmente, in piena armonia.
CODICE DRESDA
Concludiamo con una interessante riflessione di Carlo Migliore sull'ultima tavola del codice dresda:
"...il 21 Dicembre del 2012 l'asse terrestre avrà anche percorso un giro completo attorno al proprio centro di rotazione secondo la ben nota precessione degli equinozi, per farlo occorrono 25560 anni. I Maya conoscevano il fenomeno della precessione e lo identificavano con l'anno galattico definendolo come periodo complessivo di durata di una civiltà. Questo periodo viene diviso in 5 ere della durata ognuna di 5125 anni. 4 ere sono già passate, l'ultima (quella dell'oro) sta per terminare. Il 21 Dicembre del 2012 il Sole sarà anche allineato con il centro della nostra galassia e si troverà in quella che i Maya definivano l'entrata nell'aldilà.
Tutte queste conoscenze portarono i Maya a decidere di terminare consapevolmente il lungo computo il 21 dicembre del 2012. Sappiamo poco su come essi immaginassero la fine del mondo, quello che sappiamo per certo è che prestavano molta attenzione alla fine di ogni era. L'unica immagine possiamo averla osservando l'ultima pagina del codice di Dresda. In essa si vede l'acqua che distrugge il mondo, essa fuoriesce dai vulcani, dal Sole e dalla Luna creando oscurità sulla luce.
La terra verrà allora sommersa da una serie di inondazioni? La catastrofe di New Orleans è solo l'inizio dei mutamenti climatici che porteranno a degli sconvolgimenti su scala planetaria? Il ciclo k'atun 4 cominciato nel 1993 e che terminerà proprio il 21 Dicembre del 2012, viene descritto nei testi sacri Maya come una fase di preludio di grandi cambiamenti, un periodo in cui l'uomo riprenderà contatto con se stesso, questa presa di coscienza sarà determinata da eventi catastrofici? Viviamo un periodo di grandi cambiamenti e non si può certamente negare, ma non sembriamo ancora pronti ad affrontare delle trasformazioni necessarie perché la nostra civiltà riesca a sopravvivere molto a lungo, sarà la natura ad imporci di farlo?.
Certo non è realistico aspettarsi che le cose cambino in un giorno ma forse un giorno si guarderà a quella data come un momento in cui la coscienza dell'uomo sarà cambiata in funzione dei bisogni dell'umanità e del pianeta. La domanda giusta allora non è 'Cosa accadrà il 21 Dicembre del 2012?', ma 'Cosa stiamo facendo per evitare che una qualsivoglia catastrofe colpisca l'umanità?'. Solo il tempo potrà dirlo ed il tempo come i Maya sapevano bene, sta per scadere...."
una canzone per bobby long
Prima di scaricare le foto del mio viaggio a Como riporto qui a caldo ( altrimenti rischio di dimenticarmene )
Il film a mio parere è stato erroneamente catalogato tra quelli drammatici perché trovo sia un insieme di emozioni,generi. Una canzone per Bobby Long è un film di Shainee Gabel del 2004. Passato piuttosto inosservato tra pubblico e critica fu edito in dvd nel 2005 distribuito da Lucky Red. Il film è tratto dal romanzo Off Magazine Street (2004) di Ronald Everett Capps edito in Italia solo nel maggio del 2008, pubblicato da Mattioli 1885 per le incongruenze tra la versione cinematografica e l'edizione in dvd , e le differenze fra il romanzo e il film le trovate qui
Esso Non è " troppo pesante" da seguire , anche se nella prima mezz'ora è di una noia mortale quasi vicino alla banalità , ma poi ripensando a quando dicceva kurt Kubein : << non giudicare a priori >> e che bisogna aspettare ad arrivare ala fine o quanto meno a metà per poter dire se è bello o brutto ti accorgi che effettivamente la trama è diventata più intensa ed intima, sempre affiancata da paesaggi incredibili. Ottima prova di recitazione per il già bravissimo Travolta, nonché un veramente bravo ed espressivo Gabriel Macht Alcuni passi del film forse cadono un po' sulla retorica, ma tutto sommato ci stanno pure bene. Oppure in alcuni punti La storia di Lawson e di Bobby, raccontata da quest'ultimo davanti al caminetto, non è granché chiara. Forse non rende la versione italiana, incappata probabilmente in qualche equivoco do forse perché il regista ha preferito che sia lo spettatore a capirla E' un film che fa sognare e che tra le altre cose mi ha colpito per il senso di amicizia che esprime. eppure è profondo e induce alla riflessione. Uno di quei films che ti fanno crescere in un certo senso poiché ti insegnano qualcosa, ti spronano, come già detto, a riflettere. Mi ha stupita la prestazione di John Travolta,un Travolta truccato da anziano ed egregiamente calato nei panni del personaggio misto di follia,tenerezza,incoscienza,eleganza,imprevedibilità..il tutto condito da una trama, a mio parere sempre,molto realistica, cruda eppure poetica. Infatti la scenografia è favolosa, sembra di respirare l'atmosfera magica di New Orleans con il suo ritmo e la sua poesia. I personaggi e soprattutto la loro storia sono costruiti in modo molto realistico tanto che mi commuovo ogni volta che guardo il film e anche se il finale ti fa piangere ancora di più (perchè Bobby muore) in realtà è un finale a lieto fine perchè lascia intendere che questi tre personaggi insieme hanno avuto la forza di andare avanti e alla fine con le loro stesse forze hanno trovato la strada giusta...Di sicuro è un film da comprare e soprattutto se si sono procate sensazioni analoghe a quelle dei personaggi, è anche un film che ti rimarrà per sempre impresso nella memoria quasi come se avessi vissuto con i protagonisti le loro storie.
Uno dei rari film Usa che non siano da 15 anni a questa parte le classiche americanate o da cassetta fatto solo di splatter , violenza gratuita , complottismo e banalità assortite o remake
phoenix on the river
quest'infame
estate tra
le rime
sdrucite e
quelle passate
sulla riva di
una lago che
non vuol salpare
le nostre
ultime parole
colme di
labbra e fontane
brucerà
ancora un'altra
occasione le
nostre mani
sciolte a
salutare i
cani brucerà
la voglia di
stare male
le bollette
sparse i soldi
da pagare
bruceranno poi
anche i nostri
figli troppo
giovani per i
bicchieri ed i
capricci brucerà
se vuoi la
mia consolazione
troppo vecchia
ed incline alla
depressione
fino a quando
la cenere placherà
le ossa brucerà
il tempo che
mai riposa bruceranno
per ultimi i
sogni in fondo
al mare stipati
nei tuoi occhi
tra molteplici
colori brucerà per
me la tua indifferenza
perchè se sono
un uomo per
te è soltanto
apparenza ed
alla fine te ne
andrai gettando
via le nostre
chiavi chiudendo
i cassetti e sbattendo
la porta tu
te ne andrai e
conterò i gradini
prima di piangere
e stringere
al petto i bambini
te andrai e poi
rimarrò meno
sola pensando
all'amore
come ultima prova
Me, myself and the peace
Inizio la mia storia di blogger qui su Compagnidiviaggio parlando di un simbolo: non è un simbolo a caso,chiunque lo conosce,ogni individuo l'ha incontrato,e più di una volta purtroppo ci si è scontrato contro: mi riferisco al simbolo della pace.
Nasce nel 1958,creato da Gerald Holtom,un artista britannico. Viene comunemente chiamato CND perchè nasce proprio per la Campagna del Disarmo Nucleare,ed è appunto l'unione della D di Disarm e N di Nuclear (secondo il codice nautico delle bandiere a mano). Per gli anni a venire,specie i '60 ed i '70 sarà simbolo senza pari di tutte le attività pacifiste ed antimilitariste.
Pacifisti,hippies e antimilitaristi di ogni tempo marceranno sotto questo simbolo,che nonostante il suo impatto mediatico non hai mai,purtroppo raggiunto i risultati sperati.
Oggi il simbolo della pace CND compie 50 anni. Ecco perchè ne voglio parlare. Neanche Holtom,il padre,avrebbe sperato per lui una simile fortuna. Ma la fortuna di questo simbolo rimane purtuttavia e disgraziatamente una fortuna di nicchia: presenza imprescindibile per tutti coloro che credono nella forza della non violenza,che auspicano la fine di ogni guerra e delle relative barbarie che vedono l'uomo come vittima e carnefice,non conterà mai per coloro che la pace la avrebbero dovuta garantire.
Milioni di uomini nel corse della storia hanno riposto fede nel significato profondo nascosto tra le linee essenziali di quel disegno,fede che ahimè,non è stata mai ripagata dai potenti della Terra: le guerre continuano a mietere vittime in ogni angolo del globo,ve ne sono di conosciute,come quella che strazia il Medioriente,e di taciute,come le guerre civili che da sempre dilaniano il volto dell'Africa.
Gli uomini continuano a morire,vengono mandati a morte in nome di altri simboli e altri ideali che infiammano gli animi,e che nulla regalano,se non una fine crudele e cruenta,oltre che l'avvicendarsi di giochi di potere sempre più oscuri. Quei simboli e quegli ideali non sono mai morti,ma hanno fatto molti morti.
E' inquietante pensare al fatto che parte dell'umanità pensa al simbolo della pace come a una ridicola ostentazione di fricchettoni senza speranza il cui unico scopo è quello di stordirsi di droghe: le persone che ironizzano sulla forza emblematica di quel simbolo dovrebbero forse fermarsi a pensare a quanto danno invece le cose nelle quali loro credono continui ad ingenerare nel mondo.
Il simbolo della pace non è solo il retaggio di ex sessantottini che non si rassegnano al tempo che passa: esso è intriso fino nel profondo di una verità della quale ognuno di noi dovrebbe prendere parte,affinchè l'umanità smetta di uccidere se stessa. Temiamo la fine del mondo: io temo che ce la stiamo procurando da soli.
Post utopico il mio,forse: ma anche un augurio,non solo a questo cinquantenne che non ha perso nulla del proprio smalto,ma anche a tutti coloro che,leggendo,avranno la curiosità di conoscere un pò la sua storia.
E quindi pace a tutti. E bentrovati.
Red Dalia.
23.8.08
frugando fra le cose vecchie si trovano cose interessanti
ringrazio il cdv esterno duemilaragioni.myblog.it/
Le sere turchine
Le sere turchine d'estate
andrò nei sentieri
punzecchiato dal grano,
calpestando erba fina:
sentirò, trasognato,
quella frescura ai piedi.
E lascerò che il vento
mi inondi il capo nudo
non dirò niente, non penserò niente:
ma l'amore infinito mi salirà nell'animo,
e andrò lontano, più lontano,
come uno zingaro, nella natura
felice come una donna.
(A. Rimbaud)
Clamori
Georgia, lo sostiene comando americano
Il ritiro delle truppe russe dalla Georgia è "troppo ridotto" e "troppo lento": lo ha dichiarato da Tbilisi il generale John Craddock, responsabile del Comando Usa in Europa. "Le informazioni di cui dispongo dicono che, se i russi si stanno ritirando, lo stanno facendo a passo di lumaca", ha accusato Craddock. "Bisogna che aumenti la velocità del ritiro", ha aggiunto.
[da www.tgcom.it]
Il ritiro delle truppe russe dalla Georgia è troppo lento, quello delle truppe statunitensi dall'Iraq è inesistente.
I cattivi dei fumetti vogliono conquistare il mondo.
I cattivi dei libri vogliono conquistare il mondo.
I cattivi dei film vogliono conquistare il mondo.
I cattivi delle serie televisive vogliono conquistare il mondo.
I cattivi dei cartoni animati vogliono conquistare il mondo.
I cattivi dei videogiochi vogliono conquistare il mondo.
I buoni della politica vogliono conquistare il mondo.
frugando fra le cose vecchie si trovbano cose interessanti
Le sere turchine
Le sere turchine d'estate
andrò nei sentieri
punzecchiato dal grano,
calpestando erba fina:
sentirò, trasognato,
quella frescura ai piedi.
E lascerò che il vento
mi inondi il capo nudo
non dirò niente, non penserò niente:
ma l'amore infinito mi salirà nell'animo,
e andrò lontano, più lontano,
come uno zingaro, nella natura
felice come una donna.
(A. Rimbaud)
Il gioco di Andrea
Immagini fatte da Andrea mio nipote, il famoso folletto Buzzichino, che nelle ore del gioco, insegue le immagine e rapisce le figure, un buon allenamento, io dico: "sempre meglio della TV e dei video giochi".
22.8.08
UNA PROPOSTA MOLTO SCONVENIENTE.Lettera aperta al pontefice
Spettabile Santo Padre,
sono un credente in Gesù Cristo e mi rivolgo non so quanto umilmente a Lei per una proposta che, più che sconveniente, Lei riterrà pazza e forse lo è. Tra l’altro penso che questa lettera non arriverà mai alla Sua scrivania per il fatto che Lei è sicuramente occupato in cose ben più importanti di questa.
Il problema parte da lontano e si condensa nel quesito: Chi era Gesù Cristo; che cosa predicava, che cosa voleva? Voleva una Chiesa grande, dominatrice, gloriosa, superiore alle altre religioni, voleva templi, incensi, canti gregoriani, potere, fasti? Oppure il suo messaggio è stato diverso?
Non sta a me dirlo a un grande teologo quale si dice che Lei sia. A quanto mi risulta il messaggio di Gesù Cristo può essere compendiato fondamentalmente, se non esclusivamente, nella necessità di condivisione, di compassione e di aiuto che dobbiamo avere con gli altri uomini e in particolare con i più bisognosi, con gli ultimi.
Avevo fame e mi avete dato da mangiare.
Avevo sete e mi avete dato da bere.
Ero nudo e mi avete vestito.
Ero carcerato e siete venuti a visitarmi.
La nostra Santa Chiesa Cattolica di oggi fa certamente qualcosa in questo senso, ma a quanto risulta piuttosto poco rispetto a quello che avrebbe in potere di fare, tenuto conto di quanti diseredati in tutto il mondo muoiono letteralmente di fame ogni giorno. La Chiesa si spende infatti prevalentemente nel senso dell’apparato, della ritualità e della esteriorità, ivi compresi i grandi raduni di cristiani cattolici, nel senso di una ricchezza formale oltrechè dogmatica che poco ha a spartire, io credo, con il messaggio di Gesù Cristo che dovrebbe esserne il centro informatore.
Pensa Lei che tra l’ostentazione di una bellissima tela di Raffaello dei Musei Vaticani e lo sfamare, aiutare una sola famiglia in difficoltà senza casa ne cibo, Gesù Cristo si terrebbe la tela? Io penso che comincerebbe con il vendere il suo Raffaello e magari tutto il grande, il bel prestigioso Museo Vaticano, non solo ma le tante altre proprietà che la chiesa cattolica ha accumulato nel corso del tempo e che ben poco hanno a che fare con la gloria di Dio per dedicarsi umilmente a realizzare il suo vero e grande messaggio.
Pensi un po’ a quante centinaia di migliaia di povere vite umane si potrebbero salvare e pensi soprattutto all’immerso esempio che ciò fornirebbe al mondo. Sarebbe fin troppo bello, certamente cristiano.
Mi viene in mente a questo proposito l’episodio del Vangelo di Matteo 19, 16-22 e 27-29, quello del giovane ricco che chiede a Gesù che cosa deve fare per ottenere la vita eterna. “Va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri” disse Gesù Cristo “poi vieni e seguimi”. Ma, come Lei sa meglio di me, il giovane se ne andò triste perché aveva molte ricchezze.
Sono parole del Vangelo dette tanto tempo fa e seppellite in Palestina.
Santo Padre, perché non apre le porte del Vaticano ai miseri, agli affamati, agli ultimi del terzo mondo che muoiono a migliaia e migliaia al giorno, perché non manda i suoi preti e i suoi cardinali a fare quello che già stanno facendo tanti bravi missionari nel terzo mondo? Più che indottrinare essi pensano ad aiutare, a dedicarsi totalmente a chi ne ha bisogno al meglio di se stessi. Forse questo creerebbe scandalo in molti ferventi cattolici chiusi nei loro privilegi sociali e in attesa di un paradiso da raggiungere in Mercedes al modico prezzo di rispettare certe formalità regolamentate, dimenticando peraltro il messaggio cristiano principale.
Lei dirà che io non tengo conto del fatto che i nostri pochi preti rimasti debbono occuparsi della promozione della fede cristiana, della ritualità e della somministrazione dei sacramenti qui, nel nostro paese. Il mio modesto pensiero è che la ritualità isolata, non accompagnata dall’impegno prevalente per i miseri, non solo non serve alla promozione religiosa, ma si limita a guardare con tristezza al progressivo e apparentemente ineluttabile declino della nostra Chiesa.
Vede che cosa sta succedendo, vede il distacco crescente dalla fede e dalla pratica cristiana di una parte sempre maggiore della popolazione, vede la fuga e le mancate vocazioni sacerdotali malgrado l’indiscusso potere e il peso che la Chiesa ha nel mondo civile e politico italiano! Io penso che la generosità e l’entusiasmo, soprattutto quello dei giovani e così le vocazioni sacerdotali sarebbero tanto maggiori se si seguissero più da vicino gli insegnamenti effettivi di Gesù Cristo invece di applicarsi alla ricerca di una vana gloria di Dio nel mondo che è anche gloria del Vaticano, gloria da realizzarsi attraverso fasti e cerimonie.
Mi capita qualche volta dopo un pranzo di avvertire un senso di scrupolo pensando a chi non ha da mangiare, a chi muore di fame e ciò anche se ho fatto la mia piccola parte adottando dei bambini poveri del terzo mondo. Immagino che questa sensazione sia capitata anche a Lei. Sono sicuro che qualche volta ci ha pensato ed è stato preso dal dubbio. Le è successo in qualche momento di insonnia di veder passare davanti agli occhi della mente quei gruppi di disperati, magari mussulmani o di altre religioni, che arrivano dal mare alle nostre coste su barconi di fortuna e nella massima precarietà? A rischio della vita essi sopportano ogni sorta di privazioni e di sofferenze al fine di procurare qualcosa per far vivere le loro famiglie.
Ha mai pensato: “La Chiesa è nelle mie mani, ma se volessi determinarne un’evoluzione epocale secondo Gesù, qualcosa che ne tocchi pesantemente l’assetto e i tanti interessi attuali, la Curia me lo permetterebbe? Potrei avere qualche incidente di percorso?
Chiudiamo così. Non voglio farla ulteriormente lunga Santo Padre perché credo che il mio pensiero, per quanto sconveniente e che molti considereranno blasfemo, è ormai chiaro. Debbo scusarmi per la forma diretta con cui mi sono rivolto a Lei e per il fatto che la lettera, passando per Internet, è aperta al parere, al giudizio e al pensiero, che può essere critico, di molti. Credo però che questa sia la via della compartecipazione, della condivisione, della corresponsabilizzazione che tutti dovrebbero avere nei riguardi di un grande problema, la via verso un ecumenismo vero tra tutti i partecipanti della fede in Gesù Cristo, ansiosi che sia realizzata la sua parola.
La prego: provi almeno a dirmi: “Ci penserò”!
Con affetto, con dolore e nella più completa convinzione che non avrò mai risposta.
Il mio buongiorno
Immagine l'alba in campagna a Ceglie Messapica. Spesso mi alzo presto per vedere questi colori, non so quanti di voi cegliesi lo fate. Un giorno chiesi a una dottoressa consiglio, se era giusto che dormissi poco, mi chiese : "Ma lei quanto dorme?" le risposi: "Quello che basta, quando mi sveglio mi alzo, delle volte dormo di più, e delle volte di meno, quando mi sveglio e mi sento bene mi alzo. Trovo il sonno come una morte, desidero vedere il più possibile, avrò molto tempo per dormire". La dottoressa mi disse, che non era necessario che andassi da lei, che ero solo un po' stanca, di continuare, come mi sentivo meglio.Franca Bassi
Il risveglio di Ceglie
Sto aspettanto l'alba,
c'è silenzio intorno,
tra un po' il gallo canterà,
si sveglierà un nuovo giorno.
L'aurora filtrerà i suoi raggi tra i rami,
i coni, le arcove, e le lamie, metteranno la veste più bianca,
i colori si accenderanno, saranno stupendi.
Fa ancora caldo, e la terra ha tanta sete,
dovrò annaffiare per salvare i miei alberi.
franca bassi
PRESTO IL NUOVO ETNOMONDI N.26
Continuate a seguirci
http://etnomondi1.splinder.com/
21.8.08
C'E' SOLO UN PRESIDENTE!!!!!
FRANCO SENSI CI SALUTA
Carissimi amati amici Blogger,
il Presidente ci ha lasciati. L'onestà della persona e dell'uomo ci mancheranno tantissimo. Le sue lotte intestine, i veleni di palazzo che l' hanno minato lentamente ed inesorabilmente nel fisico, senza mai riuscire a scalfirgli quell'anima da grande condottiero amante della verità, del giusto, uomo di sentimento e temperamento che non si è mai fatto comprare da niente e nessuno, che non ha mai fatto del mercimonio per riempirsi le tasche a scapito della squadra, ma che ha rimesso e di suo e sempre e solo per mandarla avanti senza cedere alle logiche di quel mondo putrido dove conta solo il proprio guadagno. Nei vocabolari alla voce incorruttibile dovrebbero mettere tra i sinonimi, Franco Sensi. Non voglio continuare, sono ancora poco lucida per commentare un uomo tanto grande e per questo motivo, con il copia incolla pubblico un post dalla bacheca di un amico di space, FMONADE. Credo sia il modo migliore per salutarlo a caldo.
PER ADESSO CIAO, GRANDE PRESIDENTE, ESEMPIO CHE VA OLTRE LA FEDE CALCISTICA, SPECCHIO DI VITA E UMANITA' OGGI SEMPRE PIU' INVISIBILE E DIMENTICATA.... MILLE BACI GIALLOROSSI, Rossella Drudi.
(segue post copiato da FMONADE)
Il Cavalier Franco Sensi aveva compiuto 82 anni il 29 luglio. E da tempo era malato.
Quelli bravi e noiosi diranno che si portava dietro un male che non perdona. Quelli che lo amavano e basta, invece, scriveranno che l’unico dolore che si portava dietro non era il male che lo consumava, ma la rabbia di non avere più la forza fisica per continuare a combattere in prima linea quel sistema marcio alla radice che lui avrebbe voluto cambiare definitivamente.
Quando il 13 ottobre del 2002, durante una delle sue rare partecipazioni a Controcampo, circondato da un pubblico ululante avvolto in colori rossobianconerazzurri, definì Galliani come un Presidente che pensava solo a “…combattere le sue battaglie personali…” diede inizio ad una guerra uno-contro-tutti, che poteva avere solo un esito scontato. Anche quando quell’uno-contro-tutti divenne un tre-contro-tutti, con Totti e Baldini che si unirono al loro presidente in una guerra combattuta da pochi ribelli contro un esercito bene organizzato ed armato alla difesa del Sistema.
Lui no. Lui non era così. Lui questo Sistema lo combatteva. Ed ha pagato un prezzo personale altissimo, fatto di dolori, rabbia, emarginazione e delusione. Tanta delusione per essere stato abbandonato da tutti, meno che dai suoi “figli”. Figli che dalla Curva urlavano il suo nome. Figli che dal campo giocavano e vincevano per correre ad esultare da lui. Almeno fino a che gli è stato concesso di farlo.
“Vinceremo lo scudetto se ce lo faranno vincere”, disse. E non glielo concessero più. Decisero che la sua Roma doveva sistematicamente giocare “…11 contro 14”, come disse Totti, il suo figlio maschio, dopo un Roma-Juve del 2005. Decisero che i suoi figli più belli, in campo e in curva, dovevano “rosicare” per un campionato che era loro fino a mezz’ora dalla fine. Che dovevano piangere lacrime di rabbia sapendo di aver perso pur essendo più forti. Sapevano che così avrebbero annientato le resistenze dell’uomo.
Ma quello che non sapevano, era che ne avrebbero fatto un simbolo. Un simbolo d’amore e lotta contro il potere prepotente di una associazione a delinquere, come la definì lui stesso. Un simbolo nato uomo e diventato storia. Storia colorata di giallo e di rosso. Simbolo nato uomo e diventato fiore. Il fiore più bello. Perché, come disse Mao, “Il fiore che sboccia nelle avversità, è il più bello e profumato di tutti”.
E Franco Sensi lo è stato.
Un simbolo, un pezzo di storia, un uomo ed un padre.
Per tutti. Ad iniziare da quelle figlie che ha cresciuto con in testa l’amore per la Roma e che ha spinto a dirigere nel momento in cui a lui non gli era più concesso.
Ti saluto Franco.
Ed ora che andrai a sederti in quella Tribuna Paradiso piena di tanti romanisti come te, non perdere la voglia di lottare ancora. Siediti accanto al Presidente Viola e ad Agostino e, se puoi, mettici una buona parola con chi sai tu.
E ricordati sempre che noi ti abbiamo amato. Tanto. Sempre.
Ciao Franco.
(fonte laromasiamonoi. it)
sono tornato
Oltre ai problemi alla schiena ( colonna troppo dritta , devo fare una risonanza per vedere gli spazi ) , ho il fegato grasso ( non capisco perchè eppure mangio pochissime porcherie ) e mi è ritornata l'ernia inquinale . Per il momento vi descrive il post che avrei dovuto scrivere prima della partenza ovvero i due concerti di time in jazz edizione 2008 eccovi alcune foto le altre le trovate su flick ( per i nuovi arrivati cliccate sulle immagini che vedete sulla destra del blog affianco ai banner ) e cosi pure il video ( che qui non metto perchè troppo lungo ) su il mio spazio di youtube che ricordo per i nuovi \e arrivati\e l'url it.youtube.com/redbeppe
il primo del 12 agosto la tappa tempiese
nellla pineta di san lorenzo di tempio pausania si è svolta per il 2 anno consecutivo la tappa tempise di time jazz ha avuto come protagonisti Ecco poi Chris Speed (clarinetto) e Jim Black (batteria) "in prestito" dall'ensemble di Uri Caine . Un concerto piacevole , molto sperimentale , senza interruzioni ( e ci mancherebbe è iniziato con mezz'ora di ritardo ) .
il video lo trovate su youtube
i due concerti del 13 all'agnata di Fabrizio de Andrè ( concerto pessimo )
perchè ha fatto bene solo le sue canzoni e male quelle di de Andrè . E' vero lo ha anticipato anche lei prima d'iniziare che i pezzi di Faber sono difficili da rendere per un cantante , ma e quindi sono pochi quelli che li cantano , ma c'è modo e modo di cantarli . Infatti concordo con quanbto dice mia madrte , che sembra una gallina strozzata , e che dovrebbe ritirarsi ormai ha fatto il suo tempo ed accettare la vecchiaia , e non piena di lifting continuare a cantare e poi chiedere espressamente delegando gente per controllare ( come è successo a all'agnata ) che pubblico e cameran non facciano foto o video da davanti . Infatti le foto sotto ( le altre le trovate su flick ) riportate sono state scattate di nascosto
originale
ingrandimento
e la sera Paolo fresu -uricane
le altre su flick e il video lo trovate sul mio spazio di yotube
e uricane e il suo gruppo ( dove il suo batterista è stato sostituito da paolo fresu )
un concerto stupendo non riesco a trovare altre parole per definire lemozioni e ilpiacere suscitato in me da tale concerto
"Io, ebreo, dirigo Wagner perché la cultura è verità" il gesto coraggioso del il direttore d'orchestra Omer Meir Wellber, 43 anni, ebreo-israeliano,
da msn.it Se non avesse coraggio, dovrebbe darselo dati i tempi. Ma non difetta certo per ardore e temperamento il direttore d'orc...
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