
Certo, in Italia, qualcuno vorrebbe dedicare questa giornata ai
"respingimenti" piuttosto che al
rifugiato. Brava gente, che va in chiesa
"e si fa anche la comunione, e poi se vede un marocchino per strada vorrebbe dargliele con un bastone", cantava Jovanotti. Brava gente che sfila(va) al
Family Day e invoca rigore morale, ma che non prova nessun imbarazzo di fronte a un degrado che, partito dalle ragazze del
Drive In, è giunto fino all'
"utilizzatore finale" . Dov'è il problema? Le donne sono solo corpo e i "negri" non li vogliamo. E, di fronte all'assordante silenzio del Vaticano, i
padri comboniani lanciano un monito-provocazione:
"Potrebbe capitare anche a te". E propongono, nientemeno, che
permessi di soggiorno in nome di Dio. Forse la brava gente che va in chiesa e si fa la comunione storcerà il naso.
Potrebbe capitare anche a te. A noi. Di espatriare, di fuggire, di evadere un sistema che sta strangolando anche le nazioni cosiddette "ricche". Di allontanarsi da guerra, disoccupazione, fame. Per la prima volta nella storia umana, denuncia la FAO, 15 milioni di persone soffrono la fame anche nei Paesi sviluppati. E il
Documento ideologico della
Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza (cui hanno aderito, di recente,
Rania di Giord
ania e
Laura Pausini: grazie di cuore!) rincara la dose:
"Con il solo 10% del denaro destinato alle armi si potrebbe risolvere la fame in tutto il pianeta".
Ben vengano i permessi, allora. E, se siete stanchi di sentir parlare di ronde
nere e
verdi, ben venga la costituzione, in ogni città, delle ronde nonviolente. Organizzarle è semplice. Basta mettere insieme gente matta, volonterosa e pacifica e lasciare spazio alla fantasia: cartelli e cartelloni, pentoloni e pentolini... Sfiliamo, danziamo, abbracciamo, baciamo il prossimo, non importa. Ognuno può esprimere come meglio preferisce la sua voglia di donare affetto e calore al prossimo, il suo bisogno di quotidiana pace, nonviolenza cittadina, rispetto e tolleranza. L'idea è venuta agli amici della Marcia Mondiale di Palermo, che chiedono di segnalare dove e quando si costituirà la vostra (nostra) "ronda nonviolenta". Ecco dove si può comunicarglielo:
sicilia@theworldmarch.org.
Ben venga anche il consueto appuntamento col
Fjestival delle Diversità, alla
Cascina del Parco Nord il
26 e 27 giugno (sarà presente
Giorgio Schultze, il programma dettagliato
qui). Taluni ci vorrebbero tutti omologati, invece noi amiamo l'iridescenza, anche perché non abbiamo ancora capito cosa in realtà significhi "diverso" e soprattutto da chi.
Ben venga, naturalmente, anche il mio amato
Renato Zero, anima portante della
Corale per l'Abruzzo che si terrà
oggi allo
Stadio Olimpico di Roma.
"Per noi privilegiati è il momento di dare", spiega Renato in questa
intervista. Il cantautore è riuscito ad assemblare musicisti di prim'ordine, da
Fossati a
Piovani, da
Morricone a
Trovajoli, a
Pino Daniele, alla
Mannoia (c'è anche
Gigi D'Alessio, vabbè). Quest'ultima fra l'altro, assieme alla già citata Pausini e ad altre signore della canzone come
Nannini,
Pravo,
Consoli,
Berté,
Arisa,
L'Aura,
Carrà e moltissime altre, praticamente tutte - c'è persino
Nilla Pizzi! - si dividerà tra la Capitale e
Milano, visto che
domani sarà qui, per la versione
femminile del concerto, dal titolo
Amiche per l'Abruzzo.
L'Abruzzo, trascorsa la fanfara emozionale, pare infatti aver ancora bisogno d'aiuto, e meno male che qualcuno ce lo ricorda, sia attraverso gli spettacoli, sia grazie a Internet, perché se dessimo retta a certi tg penseremmo di abitare nel mondo di Barbie.
Ultimo, ma non in ordine d'importanza, è un
"ben venga", anzi, un
"bentornato" a
Ivan Della Mea, in una dimensione più aerea e impalpabile, tanto quanto le sue canzoni erano sanguigne. Era un omone eppure faceva tenerezza, Ivan, l'operaio della canzone accanto. Ho voluto ricordarlo con un suo brano non universalmente noto, ma secondo me molto adatto ai tempi attuali.
I
ragazzi dell'Iran? No, quelli meritano un post a parte. Al tempo. Per oggi ho concluso. Che dite? Ah, già, dimenticavo che si vota ancora per qualcosa. Ballottaggi? Ho già ballato. Se invece desiderate una posizione articolata e "seria", eccone una degli umanisti sul
referendum. Per conto mio, e poco m'importa se verrò tacciata di qualunquismo, m'immedesimo totalmente nel Pasquale Amitrano da Matera immortalato da
Carlo Verdone. E mi regolerò di conseguenza.