2.9.09

Senza titolo 1645

Ho ottenuto il secondo incarico annuale nella scuola primaria. Che bello!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!111

Senza titolo 1644

  VI PIACEVA IL DISCO COME DUE BAMBINI LA BOTTEGA DELL'ARTE ?  :-)


Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us

Luce della città




Pure lei. Addio, Teresa Strada Sarti, moglie di Gino, presidente di Emergency. Pure lei è volata via, in un caldo pomeriggio di questa città grigia, afosa, tumultuante, ventre molle e meccanico che tutto macina, inesorabilmente. Sembra incredibile, ma proprio questa città ha prodotto persone schiette, terse, dal sorriso lucente come l'acqua, primordiale perché non nascondeva nulla. Sì, anche di questo Milano è stata, sa essere capace.


Foto tratta dall'album di Sirena Milonguera

Figure come Teresa non sono mai sole, dietro di esse si scorgono sempre moltitudini, scie umane, di ogni credo, etnia, cultura, età, sesso. Il suo nome non può essere ovviamente slegato da quello di Gino, ma nemmeno da altri che, alcuni anni fa, imparammo a conoscere: Daniele, Adjmal [nel link viene ricordato anche l'episodio dell'abbandono della sede afgana di Emergency a causa dell'intenzionale dabbenaggine dei nostri insigni "statisti", n.d.A.], Rahmatullah, Said.

Adjmal e Said non ce la fecero, Daniele venne liberato, poi su Teresa, Gino e la loro attività è calato pian piano il silenzio. Solo la morte di lei, ora, ricorda di quali figli è capace questa metropoli senz'anima, sotto i lustrini e i vip incivili. Ma basta coi sacrifici estremi, per favore. Basta con questa maledetta ingiustizia.


Daniela Tuscano



 


 


 




Luce della città

Pure lei. Addio, Teresa Strada Sarti, moglie di Gino, presidente di Emergency. Pure lei è volata via, in un caldo pomeriggio di questa città grigia, afosa, tumultuante, ventre molle e meccanico che tutto macina, inesorabilmente. Sembra incredibile, ma proprio questa città ha prodotto persone schiette, terse, dal sorriso lucente come l'acqua, primordiale perché non nascondeva nulla. Sì, anche di questo Milano è stata, sa essere capace.

Foto tratta dall'album di Sirena Milonguera

Figure come Teresa non sono mai sole, dietro di esse si scorgono sempre moltitudini, scie umane, di ogni credo, etnia, cultura, età, sesso. Il suo nome non può essere ovviamente slegato da quello di Gino, ma nemmeno da altri che, alcuni anni fa, imparammo a conoscere: Daniele, Adjmal [nel link viene ricordato anche l'episodio dell'abbandono della sede afgana di Emergency a causa dell'intenzionale dabbenaggine dei nostri insigni "statisti", n.d.A.], Rahmatullah, Said.

Adjmal e Said non ce la fecero, Daniele venne liberato, poi su Teresa, Gino e la loro attività è calato pian piano il silenzio. Solo la morte di lei, ora, ricorda di quali figli è capace questa metropoli senz'anima, sotto i lustrini e i vip incivili. Ma basta coi sacrifici estremi, per favore. Basta con questa maledetta ingiustizia.

1.9.09

Niente è così forte da non viverci adesso.





Infatti  << Invece le canzoni non ti tradiscono. Anche chi le fa può tradirti, ma le canzoni, le tue canzoni, quelle che per te hanno voluto dire qualcosa, le trovi sempre lì, quando tu vuoi trovarle. Intatte. Non importa se cambierà chi le ha cantate. Se volete sapere la mia delle canzoni, delle vostre canzoni vi potete fidare >> (  dal film radio freccia qui  sotto dal minuto  1.40-2.00 la  scena  in questione  ringrazio  http://www.youtube.com/user/MrBiuki  per  la  gentile concessione )
 










 è av
venuto a me    con Tana  una dele più belle  ( trovate  per la  gentile concessione degli  autori  , il testo  soto  )     dei sans papier band  tratta  dal loro demo  sette volte  zeta ( qui  buone recensioni  ) ho parlato  qui  per  chi   di voi è mio utente  anche in facebook  oppure  trovate  qui NEL loro blog  la news   direttamente dal loro  myspace  e  da  qualche parte qui  nel blog  dove  ho recensito il loro album  canzone per  canzone  . 








Tana


Questa è la storia di una tana che chiede
tranne possesso o di noia morire.
Soggiorna mestiere membro ferroviere,
che ha dato alla luce bastardo ingenuo pompiere.
Questa è la storia di una tana che vede
nascondersi dentro egoismo e piacere.
Imperia eminenza glauco "fate del bene",
scomunica a morte il cappotto inglese.
C'è finito dentro anche un romanziere
Scoprendo che il tunnel non è poi così breve.
Perché ogni nido in realtà è una casetta
anche se fuori non c'è mai la targhetta.

RIT:

E ora che faccio?!? Io abiterei!!?
Un bisogno di nodo in cui soffocherei.
Niente è così forte da non viverci adesso.

E ora che faccio!?!? Io alloggerei!?
Un bisogno di casa da cui non uscirei.
Nienteè così forte da non viverci adesso.




Questa è la storia di una tana che tiene
Calore di dentro, toglie freddo e apprensione
Dimora celata spesso è rabbia forzata
Che ha perso l'arcano scintillante forziere.
Additato male, male fatto bene
Mi lascio ospitare perché mi sai volere.

RIT:



Questa è la storia di una tana che viene.....




Senza titolo 1643

  VI PIACE LA CANTANTE KYLIE MINOGUE ?  :-)


Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us

Ghiotta di gelato alla vaniglia.

icecreamboyswashingtonindiana1941


Uffa che lagna!
Andrea mi dà una pacca, ridendo mi avvento per  ridargliela, corre via e io lo inseguo.
- Ho una proposta, vediamo se sapremmo sopravvivere in mezzo al deserto.
- Si, si che bello - Grida il mio entusiasmo.
L'umore è alle stelle e non può che essere così, circondati da una natura avversa ma maledettamente affascinante. La strada si dimostra più lunga del previsto, forse a causa di qualche nostra incertezza sull'interpretazione delle indicazioni climatiche. Sta di fatto che in un battibaleno sono calate le tenebre e ci troviamo in mezzo al nulla. La strada che ci si presenta davanti è priva di ogni tipo di illuminazione, ma fortunatamente illuminata a sufficienza da un'incredibile luna piena.
Inzomma bisogna preparare il pranzo con le scatolette già ammucchiate da qualche parte.
Ad ogni cosa che mette fuori, Andrea annuncia:
- Il fornello!
- La prima pentola!
- La seconda pentola!
- E il maggiordomo in scatola non c'è?
sussurro sottovoce sforzandomi di non ridere.
Ci ritiriamo nella tenda per dormire.
Sdraiato sul materassino pneumatico, Andrea sta ad occhi aperti incattivito.
Spegne il lumino:
Fuori c'è il cielo stiellato, la luna e il mare. Il mare? Dove cacchio lo vedi il mare?? E' una striscia di terra battuta strappata al deserto,attraversata da ruscelli e ovviamente priva di ogni forma di illuminazione.
Senti da qualche parte ci stà il mare, perchè l'ho messo io e ora porta via i tuoi piedi che pure olezzano!
Chiusa nell'oscurità della tenda, sicuramente soffro.
Un dispiacere inutile perchè infliggerglielo?
Povera me, imprigionata in questo pezzetto di notte.
Chiusa tra i teli gialli della tenda con le lucertoline che cercano gli insetti e che a loro volta rincorrono le lepri.
Mi sembra di leggere Topolino: hai presente Paperon de Paperoni che rincorre Paperino che rincorre i nipoti??!!
Ma scusa che c'entra questo adesso? Possibile che devi sempre andare fuori tema? Uffa, ma tu non hai niente di meglio da fare che continuare a leggermi?
Vai al mare, che l'estate stà finendo...che è meglio!!!
E' la sofferenza peggiore sentirsi privati della libertà più sacrosanta, quella di fare ciò che si desidera.
Andrea me lo racconta cosa si prova ad essere rinchiusi.
Non ricordo più se sono addormentata, se sono sogni ad occhi aperti o incubi.
Ecco perchè a volte è tanto triste: vero o falso quello che mi racconta, è come viverlo.
Vivo ogni ingiustizia del mondo.
Come comportarmi con i grandi per andare d'accordo?
Io non lo saprò mai!
Ma come posso credergli?
Mi prende uno strano sgomento, sono di fronte ad un mistero che lascia impotenti.
Andrea che sparisce come un fantasma, un uccello con tanti nidi che non posso scoprire, e racconta storie inverosimili che forse, in qualche modo, le vive davvero.
Deve intuire quello che penso: mi guarda con lo stesso compatimento di quando mi dice:
- Tu in fondo non mi credi.
Si annoia, è logico,non può servirgli nulla di quello che gli dico.
Come posso rispondergli?
Con il mio essere rispettosa, sincera, ubbidiente?!
Il mio è un discorso vero e falso nello stesso tempo.
- Ti sembra giusto che non me lo mandi?
chiedo.
Andrea si riscuote, accende una sigaretta, e alla luce del fiammifero, mi vede ad occhi aperti.
- Non sono infelice... dico sottovoce.-
Vuole dirmi qualcosa, ma intuisco quello che pensa
- Ho sonno, buona notte!
Dico con un guizzo furbesco negli occhi che mi si chiudono.
Chissà se intuisce cosa nascondo, ma di fronte alla mia espressione allegramente infantile, sparisce ogni suo pensiero:
E di nuovo sono sola, io una ragazza come tante, ghiotta di gelato alla vaniglia, e forse un pò bugiarda.-

LIBERTA' DI STAMPA?

mi scoppialatesta


Vorremmo capire se La LIBERTA' DI STAMPA, quella usata dal GIORNALE del Cavaliere e messa in pratica dal suo attachè,  è l'equivalente della parola KILLER nel gergo mafioso ?!


Domanda retorica? Non tanto visto quello che,  tra il Feltri del GIORNALE e il Direttore dell'Avvenire, sta succedendo. Questo al di là di ogni legittimo dubbio sulla moralità e sulla personalità dell'avversario. Non siamo schierati come tanti altri sulla squadra dell'uno o dell'altro e abbiamo sempre detto, anche noi, ma nel rispetto della persona e del diritto di replica, le nostre contestazioni al PENSIERO E ALL'AZIONE di chichessia!


Oggi, invece, stiamo osservando il killeraggio giornalistico nei confronti di chi ha, WiWa Dio, ha scritto che un PRIMO MINISTRO, UN CAPO DEL GOVERNO, è l'immagine di un popolo e deve essere ESEMPIO DI MORALITA', GIUSTIZIA e BUON COSTUME, noi aggiungiamo di capacità di essere contro ogni CULTURA LIBERTICIDA E RAZZISTA DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI e assolutamente FUORI DA OGNI SOSPETTO DI USARE IL POTERE PER FINI PERSONALI. E' sotto gli occhi di tutti che non è così! Vediamo che per "un pugno di lenticche" va a TRIPOLI e fa la spalla ad uno che se ne frega dei diritti umani come il lidear libico....etc...etc...etc... ( Dobbiamo spaventarci e cominciare a cercare una meta sicura per l'esilio?)


Insomma, questo Governo  vorrebbe mettere il bavaglio a tutte le voci fuori dal coro con la sua grande arma TELEVISIONI E MEDIA. LA SUA PAROLA D'ORDINE E' DELEGITTIMAZIONE sistematica degli AVVERSARI ( poi passeranno anche agli scettici?).


QUESTA E' ETICA ??? E' POLITICA ???... O E' MAFIA???


 


giannelli620-536

Orecchie d'asino

Riportiamo qui sotto la prima parte (la seconda è rintracciabile solo su Facebook) del video che documenta gli scontri a Salerno tra precari della scuola e poliziotti. Commentare è superfluo.


Chiediamo anche di diffondere il più possibile queste notizie, perché i grandi media, eccezion fatta per la terza rete Rai e alcuni quotidiani ("Repubblica", "il manifesto", "l'Unità"...) non le diffondono. Proteste stanno scoppiando in tutta Italia: oggi, i precari di Lettere e filosofia di Milano (dove, a fronte della trentina dell'anno scorso, è passato di ruolo un solo docente) s'incateneranno di fronte al Provveditorato; sempre a Milano, Retescuole si riunirà il 3 settembre in largo Corsia dei Servi (MM San Babila) alle ore 17.30 per elaborare una nuova strategia di resistenza (chiamarla "lotta" ci sembra improprio, qui si tratta di sopravvivere); ancora nel capoluogo lombardo, il 9 c.m. alle 17.30, si svolgerà un'assemblea di tutti i lavoratori precari presso il Negozio Civico "Chiamamilano", anch'esso in Corsia dei Servi. Si rivendicano il blocco dei tagli e dei licenziamenti, la stabilizzazione di insegnanti e personale ATA (non docente) mediante assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili, la salvaguardia delle graduatorie pubbliche, che rischiano di sparire per effetto della legge 133, la trasparenza nella loro gestione e la puntualità nelle nomine, il ritiro di ogni progetto privatistico/clientelare di gestione della scuola.


Questo è solo l'inizio, ma rischiamo di non sapere nemmeno di aver di fronte un autunno incandescente.

                                                                                                                                                                                                                                                    


Daniela Tuscano
 


 


 

Senza titolo 1642

Ieri il tuo amore mi ha accarezzato, come il padre accarezza la testolina del suo figlio più piccolo.
La tua tenerezza è stata così dolce da commuovere il mio cuore.
Le tue parole rassicuranti fino alla certezza.
Tu sei con me, in me nell'oggi che vivi, nel momento che passa.
E sta sicuro che il passaggio sarà dolce come la Mia presenza in te
.

Orecchie d'asino

Riportiamo qui sotto la prima parte (la seconda è rintracciabile solo su Facebook) del video che documenta gli scontri a Salerno tra precari della scuola e poliziotti. Commentare è superfluo.
Chiediamo anche di diffondere il più possibile queste notizie, perché i grandi media, eccezion fatta per la terza rete Rai e alcuni quotidiani ("Repubblica", "il manifesto", "l'Unità"...) non le diffondono. Proteste stanno scoppiando in tutta Italia: oggi, i precari di Lettere e filosofia di Milano (dove, a fronte della trentina dell'anno scorso, è passato di ruolo un solo docente) s'incateneranno di fronte al Provveditorato; sempre a Milano, Retescuole si riunirà il 3 settembre in largo Corsia dei Servi (MM San Babila) alle ore 17.30 per elaborare una nuova strategia di resistenza (chiamarla "lotta" ci sembra improprio, qui si tratta di sopravvivere); ancora nel capoluogo lombardo, il 9 c.m. alle 17.30, si svolgerà un'assemblea di tutti i lavoratori precari presso il Negozio Civico "Chiamamilano", anch'esso in Corsia dei Servi. Si rivendicano il blocco dei tagli e dei licenziamenti, la stabilizzazione di insegnanti e personale ATA (non docente) mediante assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili, la salvaguardia delle graduatorie pubbliche, che rischiano di sparire per effetto della legge 133, la trasparenza nella loro gestione e la puntualità nelle nomine, il ritiro di ogni progetto privatistico/clientelare di gestione della scuola.

Questo è solo l'inizio, ma rischiamo di non sapere nemmeno di aver di fronte un autunno incandescente.





Senza titolo 1641

  L'AVETE VISTO IL FILM IL CONFORMISTA ?  :-)


Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us

Poesia del Mare



senigallia                 Foto di Marilicia          



Ho appoggiato sull'onda
il mio dolore
e piano piano
l'ho visto allontanare
Ho sentito nel cuore l'allegria
e mi sono abbandonata
nelle tue braccia
Come hai saputo cullare
i miei pensieri
Come hai saputo lenire
la mia angoscia
Con te
ho ritrovato la gioia
Vicino a te
c'è solo poesia!

Scritto da Marilicia il 06/08/2009

Boffo, a Terni fascicolo sulla condanna Cei:





















































Clicca per ingrandireTerni - Il fascicolo di condanna c'è. Della vicenda chiusa con il patteggiamento di Guido Boffo e del pagamento dell'ammenda massima prevista: 516 per il reato di molestie. È conservato negli archivi del tribunale di Terni. Una vicenda sulla quale stamani non ha voluto fare commenti il procuratore della Repubblica, Fausto Cardella. Il magistrato, che all’epoca dei fatti non guidava ancora l’ufficio, si è limitato a confermare che nessuna iniziativa è stata presa dalla procura in seguito alla pubblicazione della notizie riguardanti Boffo da parte de Il Giornale.

Smentite Nel fascicolo riguardante il procedimento per molestie a carico di Boffo "non c’è assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali": a confermarlo ai giornalisti è stato oggi il gip di Terni Pierluigi Panariello. Il giudice si sta occupando della vicenda essendo stato chiamato a decidere in merito alle richieste di accesso agli atti presentate oggi da diversi giornalisti. Sull’istanza dei giornalisti deve esprimere un parere anche il procuratore della Repubblica Cardella. Dopo che lo avrà fatto gli atti passeranno al gip che dovrà pronunciarsi (una decisione è attesa non prima di domani mattina). Già in passato altri cronisti presentarono richiesta di accesso agli stessi atti, ma il gip di allora respinse le istanze.


La condanna La vicenda di Boffo venne definita con un decreto penale di condanna di 516 euro relativo al reato di molestie alla persona, anche se - secondo quanto si è appreso - il pm avrebbe potuto ridurre della metà la pena. Un atto al quale il direttore di Avvenire non fece opposizione e quindi la vicenda si chiuse senza la celebrazione del processo. Nell’indagine venne ipotizzato anche, inizialmente, il reato di ingiurie, ma la querela che ne era alla base - secondo quanto emerge dallo stesso fascicolo - venne poi rimessa. Tra gli atti del procedimento non figurano intercettazioni telefoniche. Ci sono invece i tabulati relativi al telefono di Boffo dal quale partirono le presunte chiamate moleste.


Mogavero (Cei): "Messaggio mafioso" "Sì, ho ricevuto l’informativa su Boffo anch’io e ne sono rimasto indignato". Il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, presidente del consiglio Cei per gli Affari giuridici, definisce il dossier "una forma di avvertimento che da siciliano definirei di tipo mafioso". Ricevuta l’informativa sul direttore dell’Avvenire, monsignor Mogavero racconta di averla "cestinata" e di essere "rimasto indignato della cosa. Se infatti - spiega il presidente Cei per gli Affari giuridici - dovesse trattarsi della fotocopia di documenti veri ci sono diverse violazioni di legge e, da alcune analisi fatte, emerge che vi sono diverse incongruenze. Inoltre il fatto che ci possa essere qualcuno che è andato a frugare in una casella giudiziaria di una procura è un reato gravissimo". Un testo del genere, "indirizzato a più persone", ha lo scopo di "un avvertimento" che, osserva il vescovo, "io da siciliano definirei di tipo mafioso" in particolare "nei confronti dei due cardinali citati, Camillo Ruini e Dionigi Tettamanzi".


Pensare alle dimissioni "Se ritiene che tutta la vicenda - dice monsignor Mogavero - pur essendo priva di fondamento, possa nuocere alla causa del giornale o agli uomini di Chiesa, Boffo potrebbe anche decidere di dimettersi". Ma così non sarebbe un’ammissione di colpa? "In effetti in Italia chi si dimette è sempre ritenuto colpevole. Ma non sempre è così. Ripeto: se lo facesse per il bene del giornale e della Chiesa.... Se Boffo accettasse anche di passare per un disgraziato pur di non nuocere alla causa del giornale, farebbe la cosa giusta. Poi nelle sedi opportune si accerteranno debitamente i fatti". Di tutto questo non voglio far scontare nulla a Max, Cicci e Andrè, a cui mando virtuali orchidee in cambio di frittata. So distinguere l'errore dagli erranti e sono convinto che una sessualità non disposta a procreare sia una distorsione del disegno naturale - e per chi crede, soprannaturale - di perpetuare la vita e fondare le famiglie. Non un peccato e tantomeno una ragione di disprezzo o di odio, ma un errore. Spesso mi trovo a dover considerare la loro umanità, e i loro gusti, la loro sensibilità, la loro affabilità e cortesia, mediamente più viva di quella dei cosiddetti etero. Mi piacerebbe solo che non si confondesse un'inclinazione privata con un modello pubblico.
L'omosessualità è un diritto, la sfilata gay è invece un esibizionismo che mortifica la loro dignità e la rende caricaturale. Vorrei che i bambini e gli adolescenti fossero educati al piacere e al dovere di formare una famiglia e non al primato assoluto dei desideri soggettivi; senza penalizzare chi per inclinazione naturale o per scelta poi si sottrae. Vorrei che non si ponesse sullo stesso piano una famiglia con padre madre e figli ad un triangolo omosessuale. Vorrei che si tutelasse pubblicamente la famiglia, come un bene pubblico, sociale e civile, naturale e culturale; lasciando le altre unioni, occasionali o omosessuali, alla libera sfera del diritto privato. Mi piacerebbe vivere in una società che coltivasse valori pubblici e poi lasciasse a ciascuno nella propria vita la facoltà di assumersi le responsabilità di una scelta diversa, sulla sessualità e la famiglia, la bioetica e l'eutanasia. Ognuno viva come ritiene di farlo, a patto di non danneggiare il prossimo. Ma una comunità che voglia dirsi civiltà abbia pure il coraggio di indicare i valori comuni e non considerarli occasionali, neutri e soggettivi. Una comunità libera e civile non impone valori ma non si sottrae a educare e orientare.
Per il resto dico a Max, Cicci e Andrè: dividiamoci lo scoglio e la frittata. E chi arriva prima si prende il posto migliore, senza priority omo o etero.


31.8.09

Senza titolo 1640

DI CHI E' IL SIMBOLO DELLA LEGA???




Senza titolo 1639

  L'AVETE SENTITO QUESTO PROVERBIO ?  :-)


Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us

finalmente una buona news per il caso di Sara Viviani


  dal  gruppo  di  facebook  AIUTATE SARA VIVIANI.


"IN QUESTO MOMENTO ANNA VIVIANI MI HA COMUNICATO CHE LA REGIONE LAZIO HA SBLOCCATO LA SITUAZIONE DI SUA SORELLA SARA CHE ORA ANDRÀ NELLA COMUNITA’ CONVENZIONATA GLADHIL . GRAZIE A TUTTI!"

Senza titolo 1638

  L'AVETE LETTO IL LIBRO DELFINI D'ACCIAIO ?  :-)


Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us

Messaggio per tutti

IMPORTANTE
attenzione MESSAGGIO IMPORTANTE Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica. Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito. Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile. Se pensate che sia una buona idea, fate circolare il messaggio di modo che questo comportamento rientri nei comportamenti abituali, anche pubblicandolo sul vostro blog

Non si può sempre combattere in solitudine


Domani sarà un giorno caliente a Milano, e martedì rischia di esserlo ancor di più. Moltissimi precari della scuola, con alle spalle una lunga esperienza, rimarranno senza lavoro. A 40-45 anni d'età. Sappiamo bene cosa significhi.

Francesco Caruso, il 28 agosto scorso, ha diramato un comunicato stampa in cui c'informa che un gruppo di sette donne, "tutte docenti precarie con oltre 10 anni di insegnamento alle spalle, sono salite sul tetto del provveditorato agli studi di Benevento per iniziare un'occupazione ad oltranza per protesta contro i tagli della riforma Gelmini.'Contro il più grande licenziamento di massa. 20000 in Italia, 500 a Benevento. Vogliamo un futuro': così recita lo striscione calato dal tetto dell'edificio". Come gli operai dell'Innse, hanno deciso di resistere a oltranza fin quando non otterranno risposta (per contatti: 334 6976405 - Daniela Basile, una delle insegnanti del CIP sul tetto). E a proposito: anche gli operai della "Ercole Marelli", storica industria di Sesto San Giovanni, stanno resistendo coi denti contro i licenziamenti, e in fabbrica bivaccano anche la notte. Lo ignoravate? Non fatevene un cruccio. Non è tutta colpa vostra. Inutile attendersi simili notizie dai tg di Minzolini, o di Raidue, o di Retequattro e Studio Aperto (!), e potremmo continuare ad libitum. Nel regno dell'Egolatra non c'è spazio per queste vicende. Il prossimo bavaglio a Raitre, l'unica rete non allineata, metterà una pietra tombale sulla libera informazione in Italia. Rimane il web, certo: e per questo abbiamo scritto "non è tutta colpa vostra". Nel senso: un po' lo è. Perché gl'italiani sono pigri. Non approfondiscono. Il 75% dei nostri connazionali attinge informazione dalla tv - e l'Egolatra lo sa perfettamente. Invece dovrebbero darsi una mossa, leggere di più (almeno prima di tornare al rogo dei libri), cercare altrove, ecco. Prima che sia troppo tardi anche per noi (i tentativi di silenziare i blogger si sono moltiplicati con frequenza vertiginosa). Scrivo finché posso, tutto ciò che posso: perché, pur sommersi, siamo molti, e perché, a questi fratelli e sorelle, glielo devo: e non li abbandonerò. Non ci avrete.

"Da tutte le situazioni, l'uomo ha sempre saputo trovare una via d'uscita" (Silo)


Senza titolo 1637

  L'AVETE LETTA LA FIABA IL CIGNO E IL CUOCO ?  :-)


Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us

30.8.09

Non si può sempre combattere in solitudine

Domani sarà un giorno caliente a Milano, e martedì rischia di esserlo ancor di più. Moltissimi precari della scuola, con alle spalle una lunga esperienza, rimarranno senza lavoro. A 40-45 anni d'età. Sappiamo bene cosa significhi.

Francesco Caruso, il 28 agosto scorso, ha diramato un comunicato stampa in cui c'informa che un gruppo di sette donne, "tutte docenti precarie con oltre 10 anni di insegnamento alle spalle, sono salite sul tetto del provveditorato agli studi di Benevento per iniziare un'occupazione ad oltranza per protesta contro i tagli della riforma Gelmini.'Contro il più grande licenziamento di massa. 20000 in Italia, 500 a Benevento. Vogliamo un futuro': così recita lo striscione calato dal tetto dell'edificio". Come gli operai dell'Innse, hanno deciso di resistere a oltranza fin quando non otterranno risposta (per contatti: 334 6976405 - Daniela Basile, una delle insegnanti del CIP sul tetto). E a proposito: anche gli operai della "Ercole Marelli", storica industria di Sesto San Giovanni, stanno resistendo coi denti contro i licenziamenti, e in fabbrica bivaccano anche la notte. Lo ignoravate? Non fatevene un cruccio. Non è tutta colpa vostra. Inutile attendersi simili notizie dai tg di Minzolini, o di Raidue, o di Retequattro e Studio Aperto (!), e potremmo continuare ad libitum. Nel regno dell'Egolatra non c'è spazio per queste vicende. Il prossimo bavaglio a Raitre, l'unica rete non allineata, metterà una pietra tombale sulla libera informazione in Italia. Rimane il web, certo: e per questo abbiamo scritto "non è tutta colpa vostra". Nel senso: un po' lo è. Perché gl'italiani sono pigri. Non approfondiscono. Il 75% dei nostri connazionali attinge informazione dalla tv - e l'Egolatra lo sa perfettamente. Invece dovrebbero darsi una mossa, leggere di più (almeno prima di tornare al rogo dei libri), cercare altrove, ecco. Prima che sia troppo tardi anche per noi (i tentativi di silenziare i blogger si sono moltiplicati con frequenza vertiginosa). Scrivo finché posso, tutto ciò che posso: perché, pur sommersi, siamo molti, e perché, a questi fratelli e sorelle, glielo devo: e non li abbandonerò. Non ci avrete.

"Da tutte le situazioni, l'uomo ha sempre saputo trovare una via d'uscita" (Silo)

Senza titolo 1636

  QUESTA E' UNA VECCHIA INSEGNA DEI CONI GELATI ANNI 70 !  VE L RICORDATE ?  :-)


Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us

Su Boffo una velina che non viene dal Tribunale



Essere attaccati così sfacciatamente da un governo è impensabile per la stampa in Francia. Ci si aspetta che chi detiene il potere dica: anche se mi attaccate vi difendo. In democrazia la libertà di stampa è sacra. Denis Olivennes, direttore Nouvel Observateur, 29 agosto



 Come  volevosi dimostrare  quando  non sanno come  attacccare usano  l'infamia e la denigrazione 

Chi ha dato a Feltri la falsa "nota informativa"?


Su Boffo una velina
che non viene dal Tribunale


di GIUSEPPE D'AVANZO





LA "nota informativa", agitata dal Giornale di Silvio Berlusconi per avviare un rito di degradazione del direttore dell'Avvenire, Dino Boffo, non è nel fascicolo giudiziario del tribunale di Terni. Non c'è e non c'è mai stata. Come, in quel processo, non c'è alcun riferimento - né esplicito né implicito - alla presunta "omosessualità" di Dino Boffo. L'informazione potrebbe diventare ufficiale già domani, quando il procuratore della Repubblica di Terni, Fausto Cardella, rientrerà in ufficio e verificherà direttamente gli atti.
Bisogna ricordare che il Giornale, deciso a infliggere un castigo al giornalista che ha dato voce alle inquietudini del mondo cattolico per lo stile di vita di Silvio Berlusconi, titola il 28 agosto a tutta pagina: "Il supermoralista condannato per molestie/ Dino Boffo, alla guida del giornale dei vescovi italiani e impegnato nell'accesa campagna stampa contro i peccati del premier, intimidiva la moglie dell'uomo con il quale aveva una relazione". Il lungo articolo, a pagina 3, dà conto di "una nota informativa che accompagna e spiega il rinvio a giudizio del grande moralizzatore disposto dal Gip del tribunale di Terni il 9 agosto del 2004". La "nota" è l'esclusivo perno delle "rivelazioni" del quotidiano del capo del governo. L'"informativa" subito appare tanto bizzarra da essere farlocca. Nessuna ordinanza del giudice per le indagini preliminari è mai "accompagnata" da una "nota informativa". E soprattutto nessuna informativa di polizia giudiziaria ricorda il fatto su cui si indaga come di un evento del passato già concluso in Tribunale.



Scrive il Giornale: "Il Boffo - si legge nell'informativa - è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla onde lasciasse libero il marito con il quale Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione. Rinviato a giudizio, il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un'ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela...".
È lo stralcio chiave dell'articolo punitivo. È falso che quella "nota" accompagni l'ordinanza del giudice, come riferisce il Giornale. L'"informativa" riepiloga l'esito del procedimento. Non è stata scritta, quindi, durante le indagini preliminari, ma dopo che tutto l'affare era già stato risolto con il pagamento dell'ammenda. Dunque, non è un atto del fascicolo giudiziario. Per mero scrupolo, lo accerterà anche il procuratore di Terni Cardella che avrà modo di verificare, con i crismi dell'ufficialità, che la nota informativa non è agli atti e che in nessun documento del processo si fa riferimento alla presunta "omosessualità" di Boffo. La "nota informativa", pubblicata dal Giornale del presidente del Consiglio, è dunque soltanto una "velina" che qualcuno manda a qualche altro per informarlo di che cosa è accaduto a Terni, anni addietro, in un "caso" che ha visto coinvolto il direttore dell'Avvenire.

L'evidenza sollecita qualche domanda preliminare: è vero o falso che Dino Boffo sia "un noto omosessuale attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni"? È vero o falso che la polizia di Stato schedi gli omosessuali?

Sono interrogativi che si pone anche Roberto Maroni, la mattina del 28 agosto. Il ministro chiede al capo della polizia, Antonio Manganelli, di accertare se esista un "fascicolo" che dia conto delle abitudini sessuali di Dino Boffo. Dopo qualche ora, il capo della polizia è in grado di riferire al ministro che "né presso la questura di Terni (luogo dell'inchiesta) né presso la questura di Treviso (luogo di nascita di Boffo) esiste un documento di quel genere" e peraltro, sostiene Manganelli con i suoi collaboratori, "è inutile aggiungere che la polizia non scheda gli omosessuali: tra di noi abbiamo poliziotti diventati poliziotte e poliziotte diventate poliziotti". "Da galantuomo", come dice ora il direttore dell'Avvenire, Maroni può così telefonare a Dino Boffo e assicurargli che mai la polizia di Stato lo ha "attenzionato" né esiste alcun fascicolo nelle questure in cui lo si definisce "noto omosessuale".
Risolte le domande preliminari, bisogna ora affrontare il secondo aspetto della questione: chi è quel qualcuno che redige la "velina"? Per quale motivo o sollecitazione? Chi ne è il destinatario?
C'è un secondo stralcio della cronaca del Giornale che aiuta a orientarsi. Scrive il quotidiano del capo del governo: "Nell'informativa si legge ancora che (...) delle debolezze ricorrenti di cui soffre e ha sofferto il direttore Boffo "sono a conoscenza il cardinale Camillo Ruini, il cardinale Dionigi Tettamanzi e monsignor Giuseppe Betori"". C'è qui come un'impronta. Nessuna polizia giudiziaria, incaricata di accertare se ci siano state o meno molestie in una piccola città di provincia (deve soltanto scrutinare i tabulati telefonici), si dà da fare per accertare chi sia o meno a conoscenza nella gerarchia della Chiesa delle presunte "debolezze" di un indagato. Che c'azzecca? E infatti è una "bufala" che il documento del Giornale sia un atto giudiziario. E' una "velina" e dietro la "velina" ci sono i miasmi infetti di un lavoro sporco che vuole offrire al potere strumenti di pressione, di influenza, di coercizione verso l'alto (Ruini, Tettamanzi, Betori) e verso il basso (Boffo). È questo il lavoro sporco peculiare di servizi segreti o burocrazie della sicurezza spregiudicate indirizzate o messe sotto pressione da un'autorità politica spregiudicatissima e violenta. È il cuore di questa storia. Dovrebbe inquietare chiunque. Dovrebbe sollecitare l'allarme dell'opinione pubblica, l'intervento del Parlamento, le indagini del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), ammesso che questo comitato abbia davvero la volontà, la capacità e soprattutto il coraggio civile, prima che istituzionale, di controllare la correttezza delle mosse dell'intelligence.
Quel che abbiamo sotto gli occhi è il quadro peggiore che Repubblica ha immaginato da mesi. Con la nona delle dieci domande, chiedevamo (e chiediamo) a Silvio Berlusconi: "Lei ha parlato di un "progetto eversivo" che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?".
Se si guarda e si comprende quel che capita al direttore dell'Avvenire, è proprio quel che accade: il potere che ci governa raccoglie dalla burocrazia della sicurezza dossier velenosi che possano alimentare campagne di denigrazione degli avversari politici. Stiamo al "caso Boffo". La scena è questa. C'è un giornalista che, rispettando le ragioni del suo mestiere, dà conto - con prudenza e misura - del disagio che nelle parrocchie, nei ceti più popolari del cattolicesimo italiano, provoca la vita disordinata del capo del governo, il suo modello culturale, il suo esempio di vita. È un grave smacco per il presidente del Consiglio che vede compromessa credibilità e affidabilità in un mondo che pretende elettoralmente, indiscutibilmente suo. È un inciampo che può deteriorare anche i buoni rapporti con la Santa Sede o addirittura pregiudicare il sostegno del Vaticano al suo governo. Lo sappiamo, con la fine dell'estate Berlusconi decide di cambiare passo: dal muto imbarazzo all'aggressione brutale di chi dissente. Chiede o fa chiedere (o spontaneamente gli vengono offerte da burocrati genuflessi e ambiziosissimi) "notizie riservate" che, manipolate con perizia, arrangiate e distorte per l'occasione, possono distruggere la reputazione dei non-conformi e intimidire di riflesso i poteri - in questo caso, la gerarchia della Chiesa - con cui Berlusconi deve fare i conti. Quelle notizie vengono poi passate - magari nella forma della "lettera anonima" redatta da collaboratori dei servizi - ai giornali direttamente o indirettamente controllati dal capo del governo. In redazione se ne trucca la cornice, l'attendibilità, la provenienza. Quei dossier taroccati diventano così l'arma di una bastonatura brutale che deve eliminare gli scomodi, spaventare chi dissente, "educare" i perplessi. A chi altro toccherà dopo Dino Boffo? Quanti sono i dossier che il potere che ci governa ha ordinato di raccogliere? E contro chi? E, concluso il lavoro sporco con i giornalisti che hanno rispetto di se stessi, a chi altro toccherà nel mondo della politica, dell'impresa, della cultura, della società?



(30 agosto 2009)

Come il pesce nell'acquario


Ti ho vista caricare i miei giocattoli sulle spalle, per non farmi render conto che il gioco può finire nella noia.



Le tue mani hanno spesso coperto i miei occhi affinché non mi accorgessi del buio intorno alla luna.



Ricordo che hai strappato le ore al tempo, pur di vedere i miei occhi aprirsi.















In tutto questo io ero fermo.



Mentre tu costruivi la nave, io ero a cercarmi.



E tu continuavi, instancabile, la tua opera.



Ero a cercare i pezzi di mollica lasciati da Hansel e Gretel; tu, nel frattempo, a montare le stelle nel cielo.



















I pesci nell’acquario pensano che il cibo cada magicamente dal cielo.



















L’ho vista spazzata via da un tuo semplice sguardo. Via.



Ho visto la mia baracca, quella costruita pensando ad altro.



Mi serviva solo per non affogare. L’avevo costruita durante un terremoto.



L’ammasso di lamiere pesanti e travi di legno, prese accanto ad un bidone, sono volate via lasciando solo l’ombra. Ma qui c’è tanta luce, scomparirà presto anche l’ombra.










Hai costruito un aeroplano sul quale sei salita insieme a me.



Io: tanto inutile in questa faccenda, non mi sono tirato neanche le maniche sù.



Non mi sono accorto che lo facevi per me.



Mi maledico per non averti aiutato.



Per essere rimasto lì a guardare stupito i tuoi occhi, senza muovermi.



















E dopo tutta la fatica che hai fatto, invece di maledire il mio nome.



Invece di maledirmi, ti avvicini alla mia faccia, sorridendo.



















E io non posso fare altro che ritornare a guardare stupito i tuoi occhi. Sorridendo.




29.8.09

Senza titolo 1635

  VI PIACEVA IL DISCO SOLE ROSSO DEI COLLAGE ?  :-)


Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us

Berlusconi prima lancia il sasso e poi se ne vergogna

Ahi Che  casino  chi mi tocca difendere il direttore dell'avvenire . Lo  so  che   i cdv   e  lettori  di sinistra  duri  e puri  \  settari  avranno qualcosa  da  ridire   , ma  io  applico  (  anche se non  sempre  ci riesco , ma nessuno  è perfetto  )    questa  famosa poesia del pastore anti-nazista Martin Niemöller

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
 Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
poesia 
Ora  Mi trovo nella stessa situazione riportata qui sotto




Ieri   durante una pausa studio  , sentendo i titoli del tg3  l'unico  tg   della r( ex Rai )  o ora  Raimediaset  , ancora libero (  ma credo ancora per poco   se  non ci si sveglia  e non ci si oppone  , cosa  a cui non credo   èpiù  probabile uin inciucio o in colpo di mano  )  ,  poi  per riprendere  a studiare  , visto l'imminenza  delll'esame  , spengo la  tv   . 
Il  giorno dopo cerco in internet   questa news  e  prendo avendo il tempo centellinato     dal primo  sito che trovo  .
Infatti leggo su   http://www.queerblog.it
<<
La teoria secondo la quale uno più è rigido più ha magagne da nascondere trova una conferma: Dino Boffo, cinquantasettenne direttore di Avvenire – che è il giornale dei vescovi italiani – è stato rinviato a giudizio per molestie sessuali.[1]
La denuncia è di una donna. Ma Boffo non molestava lei, bensì suo marito. Stando a quanto riporta Il Giornale – che cita ampli stralci di una informativa che accompagna e spiega il rinvio a giudizio di Boffo –: << “Il Boffo è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relaz
chi sà perchè non in penaleione. Rinviato a giudizio il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un’ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela” >>[1]
Della cosa sarebbero stati a conoscenza il cardinal Camillo Ruini, il cardinale di Milano – Dionigi Tettamanzi –, e mons. Giuseppe Betori, già segretario generale della CEI e ora vescovo di Firenze (e futuro cardinale). (.....)

>>
Ora posso capire ma non accettare , che Berlusconi come d'altronde tutti coloro che detengono il potere --- non esistono poteri buoni diceva il poeta * --- che faccia di tutto -- denuncia a El pais che ora sta cercando di comprarsi ( mi riviene in mente questo verso : <<  (...)  Oggi Contessa ha cambiato sistema\si muove fra i conti cifrati\ha lobby potenti ed amici importanti e la sua arma più forte è comprarti\la sua arma più forte è comprarti! (...) >> di mia dolce rivouzionaria dei Mcr qui il resto del testo )  come riporta l'unità  , denuncia di risarcimento ( chi sà perchè non in penale ma  solo civile   ) di repubblica , sistemazione nei tg rai di uommini di sua fiducia o forse ricattabili , e di usare come i suoi giornali . Ma qui si predica bene e si razzola male   perchè si lamenta  del gossip  (  a mio avviso in esistente  )  per le sue vicende  e poi  fa lui  la stessa  cosa  scavando nel torbido  e gettando  m...  ehm  fango   verso gli oppositori  o critici 
A me, poco interessato alle vere o presunte che siano pulsioni di Boffo, fmi interessa  di più invece  e mi fa  paura il fatto che la controffensiva autunnale del capo del governo sia tutta rivolta - a mazzate! - contro i giornali che lo criticano, e l’attacco all’Avvenire avviene nello stesso giorno della querela da un milione di euro a Repubblica che ha osato porgli dieci domande sgradite . Ma a parte questo, quello che mi ha fatto più venire i brividi è scoprire che nell’Italia contemporanea, nelle informative dei poliziotti per i giudici, si possa definire un cittadino “noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni”.
Inffatti oltre ad indignarmi mi fa un po’ rabbrividire e mi da fastidio la  frase  citata  nela riga precedente  impregnata di cultura omofoba se non adirittura carica di omofobia o al limite d'essa . E poi, senza nulla togliere alla vicenda (anzi, con qualche sorrisino sotto i baffi mentre immagino gli imbarazzi per le sacre stanze), è quanto meno singolare se non  vergognoso  , che ciò avvenga  nello stesso giorno in cui Berlusconi querela Repubblica  .
La cosa rivoltante è << che si voglia utilizzare la vicenda di Boffo per riabilitare il Berlusconi, Boffo sarà anche un gay un molestatore quel che volete, ma rispetto a posizione che ricopre questi fatti diventano sempre e comunque in un’ottica più privata e semmai legata tra lui, l’Avvenire e la Cei, che non i fatti di Berlusconi che è Presidente del consiglio e purtroppo per noi rappresenta l’Italia e fa anche le leggi. I danni che comunque può fare Boffo con la sua ipocrisia sono incommensurabilmente minore rispetto a quelli che può fare un presidente del consiglio, che prima si straccia le vesti per importi per legge i piagnucolii della CEI e poi nel tempo libero va a puttane >> come dice un mio amico , o organizza festini a luce rossa
Ora  se  Vittorio feltri dichiara : << ( ...  )  Nessun killeraggio ma solo la trascrizione di «un documento del casellario giudiziario, cioè pubblico», replica il direttore de “Il Giornale”. «Abbiamo semplicemente ricordato che Boffo ha dovuto rispondere in tribunale di una vicenda che si è conclusa con un patteggiamento (.... ) >>  Mi chiedo e li chiedo se mai  leggera' il mio post  : 1)  come  mai 
se è  un documento  pubblico   non viene citata o non riporta  neppure  scanerizzato    nè  il n  di protocollo della sentenza  nè   tantomeno  la  data   e il nome  della procura  riguardante l'avvenimento  in questione ?    cosa che non risulta nè dalla  prima pagina   

nè  dalla terza pagina  dell'edizoione del  giornale in questione 






 note    e  aprrofondimenti

*
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=377663&START=0&2col=
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=377663&START=1&2col=


* Fabrizio de Andre in " Nella mia ora di libertà"

    film  e letteratura 


 film


...la donna santa !

…la donna santa!

 

…purea e casta ti fece l’universo ,fosti tu; una santa!

una madonna incoronata ,messa lì in quella chiesa ,

al Dio ti concedesti , la donna immacolata!

a te ,si prostrano finti volti ,a volte macchiati di lorda pelle

e davanti a te le ginocchia si consumano

e vanno a invocare voti di un desiderio per una  amata …

 

…ti chiamano :la vergine Maria ,la santa!

la madre del divino che sulla terra venne per salvare  il cielo

i formicatori senza scrupoli che dal incesto crebbe la lussuria ;

e ti ho pregata donna ;madonna incoronata!

ti ho implorata per la pietà verso i piccoli innocenti

per l’avarizia dei grandi e  la debolezza dei latenti …

 

ma tu ;forse non mi hai udito ?

le mie preghiere vane non erano ascoltate ,

mi hai messo tra i tuoi servi del creato a professare la parola

ad ascoltare quella melodia ,le note di una poesia,

quella che parla del solo amore ,io messaggero inutile e sospiro!

gioisco adesso  del dono che mi hai riservato…

 

…e fu salvezza! lampi in tempesta spaccarono il cielo

il figlio dell’uomo fu crocifisso e ai suoi piedi portiamo la salvezza

la croce che lui portò su questa terra infame,

ed io ,ti ho seguita per anni,dietro a una processione

quando ancora in me c’era passione,

ora ti prego solo con la mente

recito il rosario con la corona tra le mani

alleluia…alleluia…alleluia madonna santa…

 

…ma tutta questa farsa per gli scettici è solo arroganza

questa disperazione sfoggia inutili chimere ,pianti e malinconie!

e sotto un tiglio vado a prendere frescura

chissà! la madonna santa mi potrà benedire

 e togliermi di dosso la fattura?

portami con te nell’antico tempo col pensiero

dove i principi erano più sani e le parole le più vere,

dove il viandante tra le case trovava il ristoro

e i bambini aspettavano felici il Natale…

 

…e tu ora donna! donna di questa terra

perché anche tu non sei santa?

fai soffrire e piangere innocenti

e a cuori innamorati li trafiggi,

scegli solo il disgraziato e il demone migliore,

e fai finta di essere madonna

 e porta in te le anime più pure…

 

…FALLO! 

ll poeta narratore.

Pretendere che italiani e immigrati ed in nuovi italiani condividano la stessa idea della donna come persona libera

Qualche  giorno    fa  stavo sfogliando la  slide   di msn.it      è  sono  capitato    su quest  articolo di  HuffPost Italy Dei fatti di C...