Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
Pure lei. Addio, Teresa Strada Sarti, moglie di Gino, presidente di Emergency. Pure lei è volata via, in un caldo pomeriggio di questa città grigia, afosa, tumultuante, ventre molle e meccanico che tutto macina, inesorabilmente. Sembra incredibile, ma proprio questa città ha prodotto persone schiette, terse, dal sorriso lucente come l'acqua, primordiale perché non nascondeva nulla. Sì, anche di questo Milano è stata, sa essere capace.Figure come Teresa non sono mai sole, dietro di esse si scorgono sempre moltitudini, scie umane, di ogni credo, etnia, cultura, età, sesso. Il suo nome non può essere ovviamente slegato da quello di Gino, ma nemmeno da altri che, alcuni anni fa, imparammo a conoscere: Daniele, Adjmal [nel link viene ricordato anche l'episodio dell'abbandono della sede afgana di Emergency a causa dell'intenzionale dabbenaggine dei nostri insigni "statisti", n.d.A.], Rahmatullah, Said.
Adjmal e Said non ce la fecero, Daniele venne liberato, poi su Teresa, Gino e la loro attività è calato pian piano il silenzio. Solo la morte di lei, ora, ricorda di quali figli è capace questa metropoli senz'anima, sotto i lustrini e i vip incivili. Ma basta coi sacrifici estremi, per favore. Basta con questa maledetta ingiustizia.
Daniela Tuscano
Pure lei. Addio, Teresa Strada Sarti, moglie di Gino, presidente di Emergency. Pure lei è volata via, in un caldo pomeriggio di questa città grigia, afosa, tumultuante, ventre molle e meccanico che tutto macina, inesorabilmente. Sembra incredibile, ma proprio questa città ha prodotto persone schiette, terse, dal sorriso lucente come l'acqua, primordiale perché non nascondeva nulla. Sì, anche di questo Milano è stata, sa essere capace.
venuto a me con Tana una dele più belle ( trovate per la gentile concessione degli autori , il testo soto ) dei sans papier band tratta dal loro demo sette volte zeta ( qui buone recensioni ) ho parlato qui per chi di voi è mio utente anche in facebook oppure trovate qui NEL loro blog la news direttamente dal loro myspace e da qualche parte qui nel blog dove ho recensito il loro album canzone per canzone . Uffa che lagna!
Andrea mi dà una pacca, ridendo mi avvento per ridargliela, corre via e io lo inseguo.
- Ho una proposta, vediamo se sapremmo sopravvivere in mezzo al deserto.
- Si, si che bello - Grida il mio entusiasmo.
L'umore è alle stelle e non può che essere così, circondati da una natura avversa ma maledettamente affascinante. La strada si dimostra più lunga del previsto, forse a causa di qualche nostra incertezza sull'interpretazione delle indicazioni climatiche. Sta di fatto che in un battibaleno sono calate le tenebre e ci troviamo in mezzo al nulla. La strada che ci si presenta davanti è priva di ogni tipo di illuminazione, ma fortunatamente illuminata a sufficienza da un'incredibile luna piena.
Inzomma bisogna preparare il pranzo con le scatolette già ammucchiate da qualche parte.
Ad ogni cosa che mette fuori, Andrea annuncia:
- Il fornello!
- La prima pentola!
- La seconda pentola!
- E il maggiordomo in scatola non c'è?
sussurro sottovoce sforzandomi di non ridere.
Ci ritiriamo nella tenda per dormire.
Sdraiato sul materassino pneumatico, Andrea sta ad occhi aperti incattivito.
Spegne il lumino:
Fuori c'è il cielo stiellato, la luna e il mare. Il mare? Dove cacchio lo vedi il mare?? E' una striscia di terra battuta strappata al deserto,attraversata da ruscelli e ovviamente priva di ogni forma di illuminazione.
Senti da qualche parte ci stà il mare, perchè l'ho messo io e ora porta via i tuoi piedi che pure olezzano!
Chiusa nell'oscurità della tenda, sicuramente soffro.
Un dispiacere inutile perchè infliggerglielo?
Povera me, imprigionata in questo pezzetto di notte.
Chiusa tra i teli gialli della tenda con le lucertoline che cercano gli insetti e che a loro volta rincorrono le lepri.
Mi sembra di leggere Topolino: hai presente Paperon de Paperoni che rincorre Paperino che rincorre i nipoti??!!
Ma scusa che c'entra questo adesso? Possibile che devi sempre andare fuori tema? Uffa, ma tu non hai niente di meglio da fare che continuare a leggermi?
Vai al mare, che l'estate stà finendo...che è meglio!!!
E' la sofferenza peggiore sentirsi privati della libertà più sacrosanta, quella di fare ciò che si desidera.
Andrea me lo racconta cosa si prova ad essere rinchiusi.
Non ricordo più se sono addormentata, se sono sogni ad occhi aperti o incubi.
Ecco perchè a volte è tanto triste: vero o falso quello che mi racconta, è come viverlo.
Vivo ogni ingiustizia del mondo.
Come comportarmi con i grandi per andare d'accordo?
Io non lo saprò mai!
Ma come posso credergli?
Mi prende uno strano sgomento, sono di fronte ad un mistero che lascia impotenti.
Andrea che sparisce come un fantasma, un uccello con tanti nidi che non posso scoprire, e racconta storie inverosimili che forse, in qualche modo, le vive davvero.
Deve intuire quello che penso: mi guarda con lo stesso compatimento di quando mi dice:
- Tu in fondo non mi credi.
Si annoia, è logico,non può servirgli nulla di quello che gli dico.
Come posso rispondergli?
Con il mio essere rispettosa, sincera, ubbidiente?!
Il mio è un discorso vero e falso nello stesso tempo.
- Ti sembra giusto che non me lo mandi?
chiedo.
Andrea si riscuote, accende una sigaretta, e alla luce del fiammifero, mi vede ad occhi aperti.
- Non sono infelice... dico sottovoce.-
Vuole dirmi qualcosa, ma intuisco quello che pensa
- Ho sonno, buona notte!
Dico con un guizzo furbesco negli occhi che mi si chiudono.
Chissà se intuisce cosa nascondo, ma di fronte alla mia espressione allegramente infantile, sparisce ogni suo pensiero:
E di nuovo sono sola, io una ragazza come tante, ghiotta di gelato alla vaniglia, e forse un pò bugiarda.-
Vorremmo capire se La LIBERTA' DI STAMPA, quella usata dal GIORNALE del Cavaliere e messa in pratica dal suo attachè, è l'equivalente della parola KILLER nel gergo mafioso ?!
Domanda retorica? Non tanto visto quello che, tra il Feltri del GIORNALE e il Direttore dell'Avvenire, sta succedendo. Questo al di là di ogni legittimo dubbio sulla moralità e sulla personalità dell'avversario. Non siamo schierati come tanti altri sulla squadra dell'uno o dell'altro e abbiamo sempre detto, anche noi, ma nel rispetto della persona e del diritto di replica, le nostre contestazioni al PENSIERO E ALL'AZIONE di chichessia!
Oggi, invece, stiamo osservando il killeraggio giornalistico nei confronti di chi ha, WiWa Dio, ha scritto che un PRIMO MINISTRO, UN CAPO DEL GOVERNO, è l'immagine di un popolo e deve essere ESEMPIO DI MORALITA', GIUSTIZIA e BUON COSTUME, noi aggiungiamo di capacità di essere contro ogni CULTURA LIBERTICIDA E RAZZISTA DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI e assolutamente FUORI DA OGNI SOSPETTO DI USARE IL POTERE PER FINI PERSONALI. E' sotto gli occhi di tutti che non è così! Vediamo che per "un pugno di lenticche" va a TRIPOLI e fa la spalla ad uno che se ne frega dei diritti umani come il lidear libico....etc...etc...etc... ( Dobbiamo spaventarci e cominciare a cercare una meta sicura per l'esilio?)
Insomma, questo Governo vorrebbe mettere il bavaglio a tutte le voci fuori dal coro con la sua grande arma TELEVISIONI E MEDIA. LA SUA PAROLA D'ORDINE E' DELEGITTIMAZIONE sistematica degli AVVERSARI ( poi passeranno anche agli scettici?).
QUESTA E' ETICA ??? E' POLITICA ???... O E' MAFIA???
Ieri il tuo amore mi ha accarezzato, come il padre accarezza la testolina del suo figlio più piccolo.
La tua tenerezza è stata così dolce da commuovere il mio cuore.
Le tue parole rassicuranti fino alla certezza.
Tu sei con me, in me nell'oggi che vivi, nel momento che passa.
E sta sicuro che il passaggio sarà dolce come la Mia presenza in te.
in Corsia dei Servi. Si rivendicano il blocco dei tagli e dei licenziamenti, la stabilizzazione di insegnanti e personale ATA (non docente) mediante assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili, la salvaguardia delle graduatorie pubbliche, che rischiano di sparire per effetto della legge 133, la trasparenza nella loro gestione e la puntualità nelle nomine, il ritiro di ogni progetto privatistico/clientelare di gestione della scuola.Smentite Nel fascicolo riguardante il procedimento per molestie a carico di Boffo "non c’è assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali": a confermarlo ai giornalisti è stato oggi il gip di Terni Pierluigi Panariello. Il giudice si sta occupando della vicenda essendo stato chiamato a decidere in merito alle richieste di accesso agli atti presentate oggi da diversi giornalisti. Sull’istanza dei giornalisti deve esprimere un parere anche il procuratore della Repubblica Cardella. Dopo che lo avrà fatto gli atti passeranno al gip che dovrà pronunciarsi (una decisione è attesa non prima di domani mattina). Già in passato altri cronisti presentarono richiesta di accesso agli stessi atti, ma il gip di allora respinse le istanze.
La condanna La vicenda di Boffo venne definita con un decreto penale di condanna di 516 euro relativo al reato di molestie alla persona, anche se - secondo quanto si è appreso - il pm avrebbe potuto ridurre della metà la pena. Un atto al quale il direttore di Avvenire non fece opposizione e quindi la vicenda si chiuse senza la celebrazione del processo. Nell’indagine venne ipotizzato anche, inizialmente, il reato di ingiurie, ma la querela che ne era alla base - secondo quanto emerge dallo stesso fascicolo - venne poi rimessa. Tra gli atti del procedimento non figurano intercettazioni telefoniche. Ci sono invece i tabulati relativi al telefono di Boffo dal quale partirono le presunte chiamate moleste.
Mogavero (Cei): "Messaggio mafioso" "Sì, ho ricevuto l’informativa su Boffo anch’io e ne sono rimasto indignato". Il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, presidente del consiglio Cei per gli Affari giuridici, definisce il dossier "una forma di avvertimento che da siciliano definirei di tipo mafioso". Ricevuta l’informativa sul direttore dell’Avvenire, monsignor Mogavero racconta di averla "cestinata" e di essere "rimasto indignato della cosa. Se infatti - spiega il presidente Cei per gli Affari giuridici - dovesse trattarsi della fotocopia di documenti veri ci sono diverse violazioni di legge e, da alcune analisi fatte, emerge che vi sono diverse incongruenze. Inoltre il fatto che ci possa essere qualcuno che è andato a frugare in una casella giudiziaria di una procura è un reato gravissimo". Un testo del genere, "indirizzato a più persone", ha lo scopo di "un avvertimento" che, osserva il vescovo, "io da siciliano definirei di tipo mafioso" in particolare "nei confronti dei due cardinali citati, Camillo Ruini e Dionigi Tettamanzi".
Pensare alle dimissioni "Se ritiene che tutta la vicenda - dice monsignor Mogavero - pur essendo priva di fondamento, possa nuocere alla causa del giornale o agli uomini di Chiesa, Boffo potrebbe anche decidere di dimettersi". Ma così non sarebbe un’ammissione di colpa? "In effetti in Italia chi si dimette è sempre ritenuto colpevole. Ma non sempre è così. Ripeto: se lo facesse per il bene del giornale e della Chiesa.... Se Boffo accettasse anche di passare per un disgraziato pur di non nuocere alla causa del giornale, farebbe la cosa giusta. Poi nelle sedi opportune si accerteranno debitamente i fatti". Di tutto questo non voglio far scontare nulla a Max, Cicci e Andrè, a cui mando virtuali orchidee in cambio di frittata. So distinguere l'errore dagli erranti e sono convinto che una sessualità non disposta a procreare sia una distorsione del disegno naturale - e per chi crede, soprannaturale - di perpetuare la vita e fondare le famiglie. Non un peccato e tantomeno una ragione di disprezzo o di odio, ma un errore. Spesso mi trovo a dover considerare la loro umanità, e i loro gusti, la loro sensibilità, la loro affabilità e cortesia, mediamente più viva di quella dei cosiddetti etero. Mi piacerebbe solo che non si confondesse un'inclinazione privata con un modello pubblico.
L'omosessualità è un diritto, la sfilata gay è invece un esibizionismo che mortifica la loro dignità e la rende caricaturale. Vorrei che i bambini e gli adolescenti fossero educati al piacere e al dovere di formare una famiglia e non al primato assoluto dei desideri soggettivi; senza penalizzare chi per inclinazione naturale o per scelta poi si sottrae. Vorrei che non si ponesse sullo stesso piano una famiglia con padre madre e figli ad un triangolo omosessuale. Vorrei che si tutelasse pubblicamente la famiglia, come un bene pubblico, sociale e civile, naturale e culturale; lasciando le altre unioni, occasionali o omosessuali, alla libera sfera del diritto privato. Mi piacerebbe vivere in una società che coltivasse valori pubblici e poi lasciasse a ciascuno nella propria vita la facoltà di assumersi le responsabilità di una scelta diversa, sulla sessualità e la famiglia, la bioetica e l'eutanasia. Ognuno viva come ritiene di farlo, a patto di non danneggiare il prossimo. Ma una comunità che voglia dirsi civiltà abbia pure il coraggio di indicare i valori comuni e non considerarli occasionali, neutri e soggettivi. Una comunità libera e civile non impone valori ma non si sottrae a educare e orientare.
Per il resto dico a Max, Cicci e Andrè: dividiamoci lo scoglio e la frittata. E chi arriva prima si prende il posto migliore, senza priority omo o etero.
dal gruppo di facebook AIUTATE SARA VIVIANI.
"IN QUESTO MOMENTO ANNA VIVIANI MI HA COMUNICATO CHE LA REGIONE LAZIO HA SBLOCCATO LA SITUAZIONE DI SUA SORELLA SARA CHE ORA ANDRÀ NELLA COMUNITA’ CONVENZIONATA GLADHIL . GRAZIE A TUTTI!"
Domani sarà un giorno caliente a Milano, e martedì rischia di esserlo ancor di più. Moltissimi precari della scuola, con alle spalle una lunga esperienza, rimarranno senza lavoro. A 40-45 anni d'età. Sappiamo bene cosa significhi.
Domani sarà un giorno caliente a Milano, e martedì rischia di esserlo ancor di più. Moltissimi precari della scuola, con alle spalle una lunga esperienza, rimarranno senza lavoro. A 40-45 anni d'età. Sappiamo bene cosa significhi.Ti ho vista caricare i miei giocattoli sulle spalle, per non farmi render conto che il gioco può finire nella noia.
Le tue mani hanno spesso coperto i miei occhi affinché non mi accorgessi del buio intorno alla luna.
Ricordo che hai strappato le ore al tempo, pur di vedere i miei occhi aprirsi.
In tutto questo io ero fermo.
Mentre tu costruivi la nave, io ero a cercarmi.
E tu continuavi, instancabile, la tua opera.
Ero a cercare i pezzi di mollica lasciati da Hansel e Gretel; tu, nel frattempo, a montare le stelle nel cielo.
I pesci nell’acquario pensano che il cibo cada magicamente dal cielo.
L’ho vista spazzata via da un tuo semplice sguardo. Via.
Ho visto la mia baracca, quella costruita pensando ad altro.
Mi serviva solo per non affogare. L’avevo costruita durante un terremoto.
L’ammasso di lamiere pesanti e travi di legno, prese accanto ad un bidone, sono volate via lasciando solo l’ombra. Ma qui c’è tanta luce, scomparirà presto anche l’ombra.
Hai costruito un aeroplano sul quale sei salita insieme a me.
Io: tanto inutile in questa faccenda, non mi sono tirato neanche le maniche sù.
Non mi sono accorto che lo facevi per me.
Mi maledico per non averti aiutato.
Per essere rimasto lì a guardare stupito i tuoi occhi, senza muovermi.
E dopo tutta la fatica che hai fatto, invece di maledire il mio nome.
Invece di maledirmi, ti avvicini alla mia faccia, sorridendo.
E io non posso fare altro che ritornare a guardare stupito i tuoi occhi. Sorridendo.
La denuncia è di una donna. Ma Boffo non molestava lei, bensì suo marito. Stando a quanto riporta Il Giornale – che cita ampli stralci di una informativa che accompagna e spiega il rinvio a giudizio di Boffo –: << “Il Boffo è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relaz chi sà perchè non in penaleione. Rinviato a giudizio il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un’ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela” >>[1]

Dopo la morte nei giorno scorsi all'età di 80 anni di Maurizio Fercioni ( foto sotto a sinistra ) considerato il primo t...