8.4.12

Alma Mater, svolta sugli esami "Ora è vietato rifiutare il voto"

  meno male  che mi sono Laureato in tempo e non ho visto 'sto schifo


Da repubblica  online del 7\4\2012

IL CASO
Alma Mater, svolta sugli esami
"Ora è vietato rifiutare il voto"
Parte da Medicina un cambiamento epocale per tutti gli studenti. La comunicazione del preside Stefoni fa infuriare diversi iscritti. A Lettere, invece, l'esaminando viene convocato prima della convalida  di VALERIO VARESI






Alla facoltà di Medicina sarà più difficile rifiutare un voto insoddisfacente una volta che è stato attribuito e registrato. Così avvisa il preside Sergio Stefoni in una comunicazione agli studenti. "Vi segnalo - scrive - che non deve essere consentito agli esaminandi di rifiutare il voto una volta che sia stato attribuito dal docente". E mentre altri suoi colleghi si mostrano più possibilisti individuando compromessi, gli studenti protestano. 
I primi a opporsi sono quelli del gruppo "Prometeo" i quali ritengono indispensabile la possibilità di rifiutare il voto in quanto la valutazione finale è dirimente per l'accesso alle scuole di specializzazione le cui modalità sono, a loro dire, "a dir poco restrittive". 
La disposizione generale, che il preside di Medicina ha adottato in modo così netto, è stata promulgata per l'intero ateneo, ma non tutte le facoltà l'hanno applicata allo stesso modo. Ognuno ha coniugato le norme in modo da adattarle alla propria didattica. L'intento è quello di rendere più veloce e "produttivo", oltre che selettivo, il corso di studi in considerazione del fatto che gli atenei misurano la loro efficienza (e i finanziamenti) proprio in ragione della percentuale di allievi che sfornano nei tempi previsti. In altre parole, se uno studente può rifiutare il voto è portato a ripetere più volte l'esame e quindi a rallentare il proprio iter didattico. 
Messo alle 
strette tra prendere o lasciare, la velocità dello stesso iter crescerebbe soprattutto perché negli esami scritti e registrati immediatamente, diventerebbe quasi impossibile il rifiuto. Carla Giovannini, la preside di Lettere, dopo aver ricevuto le lamentele degli studenti riguardanti proprio gli esami scritti (dove, appunto, il voto viene registrato all'atto della correzione), ha convocato tutti i professori cercando di addolcire le modalità di applicazione della norma. In pratica, prima della registrazione, viene convocato lo studente per sentire se la votazione corrisponde alle sue aspettative. "È un suo diritto rifiutare il voto" spiega Giovannini. "Certo, il sistema informatico è più rigido del sistema tradizionale, ma si possono trovare compromessi". 
In sostanza, prima di confermare, si consulta lo studente. Se quest'ultimo non è soddisfatto della valutazione, nel sistema informatico "Alma esami" esiste l'opzione "ritiro" che equivale a un nulla di fatto. La differenza tra facoltà come Lettere e altre come Medicina, sta nel fatto che quest'ultima ha molti più esami scritti e convocare gli studenti prima di registrare un voto corretto su carta comporta una procedura più laboriosa. Secondo gli studenti, l'obbligo di ritirarsi prima di aver appreso la votazione può creare situazioni definite "grottesche". In certi casi l'allievo potrà essere indotto a gettare la spugna poco prima di conoscere il voto per timore, oppure a farlo per pessimismo o scoramento anche quando l'esame sta andando discretamente bene. Oppure ancora, al contrario, a non poter ritirarsi in tempo quando pensa di aver sostenuto un ottimo esame, ma si vede affibbiato un voto poco soddisfacente.

anche le catene posso insegnare qualcosa


LEI:"rallenta scemo,che ho paura!!".
LUI:"e dai sù,è per divertirsi un pò..no?"
LEI:"NO!Ti prego..ho troppa paura!"
LUI:"amore rallento sl se mi dici che mi ami..."
LEI:"TI AMO ma per favore adesso..vai più piano!
LUI:"e..se mi dici che non hi mai amato nessuno come me!"
LEI:"MAI!..nessuno!!"
LUI:"e per finire voglio un bacio!"
La ragazza lo abbraccia e lo bacia delicatamente sul collo...
LUI:"puoi togliermi il casco e metterlo tu che mi dà fastidio?!"
LEI:"ma giura che poi rallenti!!"
La ragazza gli toglie il casco e lo indossa lei..
Il giorno dopo su tt i giornali....



PRIMA PAGINA:incidente in autostrada su una moto,CAUSA:problemi ai freni.."di due persone solo una è riuscita a salvarsi!"

*Ecco quello che è successo:*

Il ragazzo si era accorto a metà strada che i freni non funzionavano. Aveva deciso di non avvertire la ragazza per non metterle ansia,così per l'ultima volta si era fatto dire "TI AMO",aveva ricevuto il suo bacio,le aveva fatto indossare il casco e così l'aveva protetta. Anche se tutto questo significava rinunciare alla sua vita per provare a salvarne un'altra. Eppure per il ragazzo il suo gesto aveva un senso:salvare la ragazza a cui teneva più della sua stessa vita.


la sardegna terra di conquista e penetrazione delle mafie



oltre  la mafia   della speculazione edilizia    Olbia2  (carboni , calvi  , banda  magliana  )  e lo scandalo di Is  arenas,   ci sarebbero  anche  altre  mafie   che stanno penetrando  sempre  più   nell'Isola . Esse  sono  le  ecomafie  (  denunciata  , in fatti   è stato sentito  alla commissione  antimafia  ,  in un romanzo  dallo scrittore massimo carlotto  ) ., quelle  sulle  energie  pulite  confermato per  quella  dell'eloico   dall'indagine  e processi   sulla   P3  e P4,  sia   quella  del solare  da  1) questo dossier  sul rischio delle infiltrazioni  delle mafie  nell'energie   rinnovabili   ), 2)  dalle proteste , come stava  avvenendo   nonostante   le risate  poi  zittite  dalle inchieste  per  l'eolico ,  di pastori    e  contadini ma  anche   cittadini comun  per la vendita   (  in alcuni casio anche sospetta  e viziata  )   di  grandi   estensioni  di terreni fertili che potrebbero essere usati per  l'agricoltura  e  la  pastorizia  . E poi   ci sarebbe  il pizzo  ed  il racket   che sembrerebbe  trovare  conferma  sia   dall'aumento (  si  era interessato anche la Dia nazionale )   dei reati  d'usura  ,  estorsione  , turbativa  d'aste  giudiziarie  , sia  da numerosi attentati ad  auto e  a  locali   ad  Olbia in particolare    e voci sempre  più insistenti ma non  confermate   giudiziariamente    di estorsioni \ racket     nel settore    dei vigilantes   verso  gli   Alberghi     della  costa  Smeralda .   Ed  l'assalto  delle  mafie   all'oro rosso    come riporta  questo articolo 


 Le mafie italiane all’assalto del corallo


Inviato da Andrea Canfora il 08/09/2011 - 16:0

Alessandro De Pascale
INCHIESTA. Camorra e criminalità sarda pescano illegalmente il prezioso animale in Algeria e Tunisia. Un business da centinaia di milioni di euro l’anno, su cui indaga la procura di Cagliari.
La criminalità organizzata all’assalto del corallo sulle coste di Tunisia e Algeria. Un traffico illegale che vale centinaia di milioni di euro l’anno, su cui ora indagano sia la Procura di Cagliari che le autorità locali nordafricane. I pubblici ministeri sardi ipotizzano che una quota importante del corallo rosso lavorato e trasformato in gioielli e oggetti d’arte nei laboratori della Sardegna e della Campania, poi venduti a peso d’oro ai turisti, provenga in realtà da partite che arrivano illegalmente in Italia dalle coste nordafricane. Già nei decenni scorsi, imbarcazioni campane avevano depredato i fondali della Tunisia. Ora si sono trasferiti in Algeria. Dove i trafficanti operano principalmente nella zona di El Kala e Annaba, da dove partono anche i migranti. Queste due località, sono di fronte alle coste della Sardegna meridionale. A circa 160 chilometri di mare da Cagliari. La decisione delle autorità algerine di vietarne la pesca, non ha fermato i trafficanti. 
Tanto che la procura dell’isola ha scoperto almeno due rotte. La prima è gestita da sardi che avrebbero stabilito la propria base logistica nell’isoletta algerina di La Galitte, nei pressi di un’area molto ricca di corallo. Piccole imbarcazioni, lo pescano con un metodo artigianale devastante per l’ecosistema, utilizzato anche in Italia fino alle fine degli anni Sessanta: la “croce di Sant’Andrea”. Si tratta di due tavole di legno incrociate appese a un cavo lungo 200 metri che strappano il corallo, arando i fondali. Consente di raccogliere meno del 30 per cento dei rametti spezzati, visto che gli altri restano sul fondale e muoiono. In Algeria vale 2.000 euro al chilo, ma una volta caricato sui motoscafi e sbarcato a Cagliari già schizza a 60mila euro. Per poi moltiplicarsi per dieci nei laboratori della Gallura e nei negozi di Alghero, nel nord dell’isola. Un ottimo affare per la criminalità organizzata sarda. Fiutato anche dalla camorra.
 Tanto che la seconda rotta, quella per Torre del Greco (Na), è gestita dai clan campani, il cui referente sarebbe un certo Antonio che le autorità algerine cercano di arrestare in tutti i modi. Gli italiani catturati negli ultimi anni sono una dozzina, altrettanti i sequestri. Tra cui una partita di corallo grezzo di una trentina di tonnellate, del valore iniziale di almeno 18 milioni di euro. Anche il Dipartimento algerino per la pesca di Annaba, parla ormai apertamente di «mafia del corallo con basi in Italia» che conduce in Sardegna e a Torre del Greco. Alcuni arrestati avrebbero già iniziato a collaborare con le autorità locali, raccondando che tra i compratori ci sono anche francesi e spagnoli. Del resto nei decenni scorsi, soltanto nel Mediterraneo, si pescavano almeno 60 tonnellate di corallo l’anno. Ora sono meno della metà. Perché il Corallium, che cresce in media di 3-4 centimetri ogni 15 anni, è quasi del tutto scomparso delle coste italiane, francesi e spagnole, causa sovra sfruttamento. 
«Prima questo animale si trovava anche sulle nostre spiagge a 2-3 metri di profondità, ora dagli 80 metri in giù e quasi solo in Sardegna», denuncia il biologo marino Luca Marini. Che poi conferma: «Abbiamo avuto notizie di grandi partite di corallo stoccate e rivendute dalla criminalità organizzata». Molti governi, come quello algerino, ne hanno vietata la pesca. Altri, come l’Italia, limitata a determinati periodi e solo per i corallari subacquei che devono operare con una licenza rinnovata annualmentedalla Regione di pertinenza. Inoltre non possono spingersi oltre i 100 metri di profondità e possono restarci per qualche decina di minuti. «Il corallo lavorato a Torre del Greco proviene da tutto il Mediterraneo e il mare algerino è il più ricco in assoluto, tuttavia sono le condizioni socioeconomiche locali a favorire la pesca illegale e le infiltrazioni della criminalità a monte», conferma Ciro Condito, presidente di Assocoral, l’associazione di categoria che riunisce le 300 aziende campane del settore. 
«La soluzione va trovata in loco». Del tutto assenti anche le certificazioni sulla filiera. «È impossibile ricostruire la provenienza del corallo - ammette Condito - perché se un laboratorio lo acquista dalla Sardegna la fattura proverrà da quell’isola. Al mercato interessa solo che sia rosso e del Mediterraneo». Già in un’indagine condotta dall’Antimafia di Napoli nel 2004 era emerso che il clan Falanga di Torre del Greco sarebbe riuscito a monopolizzare l’approvvigionamento del corallo in città. E non contento, al pari delle altre attività commerciali e imprenditoriali dell’area, chiedeva ai laboratori anche il pizzo. Emblematica la vicenda del polo del corallo di Marcianise (Ce) del consorzio Oromare (150 aziende). Nel 2005 il clan Belforte pretende una tangente di 10 milioni di euro malmendando il costruttore Fabrizio Giustino e minacciando il presidente del consorzio, Gino Di Luca.

7.4.12

Risparmiare sulla benzina , le POMPE BIANCHE


ilgeniodavinciaquaeram - 59 minuti fa
In fondo al post, il link per poter vedere tutte le pompe bianche sul territorio italiano. Il costo del carburante, alle pompe bianche è più basso per l’assenza degli oneri di gestione: stoccaggio, pubblicità e marketing. Le “pompe bianche” sono distributori indipendenti di carburante, senza logo. Possono acquistare direttamente da raffinerie e depositi a prezzi più bassi (libero mercato). Su tutto il territorio nazionale su 23 mila distributori di carburante, circa 2 mila sono “pompe bianche” che concorrono al prezzo più basso - circa dieci centesimi in meno per litro - di quelli... continua qui >>

LO STRANO MONDO DI FACEBOOK



volevo sentire una persona in video chiamata e lei mi ha risposto prima



Anna Viliardi non ha risposto alla tua chiamata.
Anna Viliardi non ha risposto alla tua chiamata.13:55




poi    è nata la discussione   che segue




scusa perchè mi stavi chiamando?




cosi volevo vederti e stavo provando la video chiamata




Tu sei pazzo






perchè ?

nn credo che ci sia niente di m ora DEVO SCAPPARE BUONA PASQUA


Ma fatti curare


? PERCHè M'INSULTI ?


poi mi ha bloccato e cancellato . chi la capisce questa nuova gioventù . lei ha 21 e io 36 . Posso capire il fastidio della video chiamata ok , ma almeno cazzarola dillo e non insultare la gente.





1992-2012 guerra in bosnia [ C'ERA UNA VOLTA IL 1992-1994 3 puntata ]

la  guerra  in Bosnia  o nei balkcani quello che un  tempo si chiamava  Jugoslavia   è ancora  una ferita  aperta   se   :

Bosnia/ Minacce alla Jolie per il film su guerra.

Minacce alla Jolie per il film su guerra in Bosnia.È IL SUO DEBUTTO DA REGISTA. LA PELLICOLA PRESENTATA LUNEDÌ AL FESTIVAL DI BERLINO

Auto rovinate e messaggi offensivi anche al resto del cast di «In the Land of Blood and Honey»


MILANO – Angelina Jolie ha ricevuto delle minacce per il suo primo film da regista «In the Land of Blood and Honey» (Nella terra del sangue e del miele), che ricorda al mondo gli orrori della guerra in Bosnia cominciata vent’anni fa. Invece di scatenare un dibattito tra i bosniaci su quanto accaduto e perchè, la pellicola è riuscita a far tornare a galla le profonde divisioni del paese balcanico, che, secondo molti, si sta allontanando dallo spirito di riconciliazione per piombare nuovamente nell’instabilità, scrive The Guardian.  daa quando il film è stato presentato, lunedì al Festival di Berlino, dove ha ricevuto un premio per la pace, e alla premiere a Sarajevo davanti a 5mila spettatori martedì sera, l’attrice americana e diversi attori serbi del cast sono stati minacciati. «Mi sono state spedite delle cose, altre sono state postate online», ha rivelato al Guardian la star 36enne a Sarajevo. «Il cast non mi ha mai riferito di queste minacce, ma ho saputo da altre persone cosa stava accadendo – ha proseguito – uno di loro si è ritrovato i finestrini dell’auto in frantumi, un altro ha avuto un problema con il telefonino nel mirino degli hacker, con l’invio di e-mail offensive». «Erano pensieri terrificanti, quelli finiti in quelle righe», ha aggiunto Jolie, spiegando di avere dato agli attori l’opportunità di lasciare la regione, ma nessuno di loro ha accettato.

 fonte    http://rassegnastampamilitare.com  qui il resto dell'articolo 
  Leggendo tale articolo mi ritorna in mente   questa  canzone     degli ex Csi    che ha caratterizzato  la mai  tarda adolescenza  




Di tutte le distruzioni perpetrate a Sarajevo, le più insensate sono state quelle ai danni delle tante biblioteche. Ma di queste, la più folle, la più carica di sinistra forza metafisica, fu il bombardamento della biblioteca nazionale, un magnifico edificio moresco del diciannovesimo secolo, andato in fumo in trenta ore con le sue centinaia di migliaia di volumi. Quella notte, il rogo si vide a chilometri di distanza, i sarajevesi non dormirono.(Paolo Rumiz, da "Maschere per un massacro", Editori Riuniti, Roma 1996).   >>   da  canzoni contro la  guerra Erano  sia dai miei ricordi   sia  come dice la canzone in questione  (n  trovate   il  resto del testo o nell'url  o  nel  video   riportati sopra  ) 

 (.....)brucia la biblioteca i libri scritti e ricopiati a manoche gli Ebrei Sefarditi portano a Sarajevo in fuga dalla Spagnas'alzano i roghi al cielos'alzano i roghi in cupe vampebrucia la biblioteca degli Slavi del sud, europei del Balcanibruciano i libripossibili percorsi, le mappe, le memorie, l'aiuto degli altris'alzano gli occhi al cielo, s'alzano i roghi in cupe vampes'alzano i roghi al cielo, s'alzano i roghi in cupe vampedi colpo si fa nottes'incunea crudo il freddola città tremacome creatura.(....)  

Anni di guerra feroce sulle rive del mare Adriatico, morti, feriti, orrore. Anni di viltà, di disinteresse o di altri interessi, di un qualche tornaconto anche enorme. Infatti   << Ancora una volta l'Europa dimostra più che la propria incapacità la propria inconsistenza al di là di un sistema di produzione e consumo. "Produci consuma crepa" cantavamo 10 anni fa irridendo la triade imperante, qualcosa è cambiato e non in meglio da queste parti: si consuma di più e si produce in meno sempre in meno si crepa molto di più e in malo malissimo modo. >> ---- sempre  secondo  l'articolo di canzoni  contro la guerra ---- << L'Europa che vuole contare, quella che fa i conti e con cui bisogna farli, in questo secolo con le leggi razziali e la conseguente distruzione della sua componente ebraica si è macchiata di un abominio che la guerra e la Resistenza hanno potuto farci credere se non perdonato almeno fortemente scontato. La Jugoslavia è qui a ricordarci che non è vero. Da

anche nella merda ci sono delle perle solo le donne ci posso salvare [ eccezione al regolamento e alle faq del blog ]

Come potete vedere  dal titolo  fra  parentesi   oltre che  dalle  faq   del nostro  ( lo chiamo cosi  perché dovrebbero scrivere  diverse  voci  ma  in realtà ci scriviamo solo in tre   su  un 20 d'utenti,    )  blog   ho fatto un eccezione  pubblicando un post    troppo sessista . Infatti  anche nel negativo  xci posso trovare  delle cose  buone  ed  utili per  suscitare   un dibattito  . 



Solo le donne ci potranno salvare.
Sono convinto di quello che dico ed invito tutti i Sardi - maschi ad una riflessione comune e non provocatoria, : l'uomo e una merda umana!! 
in natura per alcune specie non serviamo neanche per la riproduzione alcune piante dopo averci conosciuto si auto impollinano!!
Ma se la natura in milioni di anni ha già fatto a meno di noi decidendo alla fine di auto impollinarsi che succede??????
L'uomo e dico come maschio e un insensibile per natura, basti pensare hai leoni lui, il re..... uccide i suoi cuccioli solo perchè la leonessa possa smettere di fare la mamma ed entrare in calore di nuovo.
Il leone è egoista come tutti gli uomini !!
L'uomo e assetato di potere in una vita media di 78 anni 40 li utilizza per fare soldi ed arrivare ad esercitare il potere .....peccato che quando abbia il potere non possa + esercitarlo secondo i criteri mascolini.
L'uomo per arrivare al potere e disposto a tutto !!
un uomo che lavora in un servizio pubblico e corruttibile una donna non lo è!!
esempio banale e stupido prendete un finanziere maschio ed un finanziere femmina il primo con 1000 euro a volte anche meno lo comprate il secondo vi amanetta.
Quindi la soluzione a tanti problemi della nostra società sta nel mettere le donne hai vertici della società del potere e tutto filerebbe liscio come l'olio.
Le donne sono abituate alle responsabilità per genetica se un uomo le abbandona mentre hanno ricevuto la brutta notizia che in breve saranno padri....loro vanno avanti da sole tengono il bambino e lo fanno diventare uomo molte volte quel bambino che diventa uomo senza padre diverrà un grande UOMO!!
La nostra società e matriarcale parlo della società sarda e se ancora i conti tornano e perchè son le donne che tengono i conti !!
Malgrado i vari governi ladri riescono ancora a farli tornare e quindi da uomo che ama le donne e sempre le ha amate non solo perchè danno piacere fisico ma perchè sempre le ha reputate esseri superiori (forse sarà stata l'influenza che ha avuto mia madre sulla mia infanzia) invito tutte le donne sarde affinché prendano coscenza del loro dono biologico e si uniscano per salvare la sardegna .......solo voi potete farlo!!!
La Sardegna mai come in questo momento ha bisogno di persone oneste e con le palle che pensino solo al bene dei suoi figli e chi meglio di voi care SARDE tutte potrebbe farlo se non voi???
Buona Pasqua a tutte e che il buon dio vi protegga e vi tenga sempre cosi donne e mamme.







E il caso   del post  di  un mio utente  di facebook . Esso  ha  ragione , non sto  nè  lecchinando     le mie lettrici e le mie  utenti di fb o  di blogger  nè  sono  effeminato  ma   sto  solo descrivendo  la mie esperienze  personali   nonostante  sia  ancora  single  e  ....   con l'altro sesso  .  infatti   il mio pensiero   può essere rappresentato  da   questi due  video  
 1) 
2 )   video  da me  girato 

6.4.12

Potrebbe essere Dio


La Crocifissione è un inno alla vita, alla vita vera. Non semplicemente quindi all’esistenza, ma l’urlo disperato e potente dell’uomo che, nell’istante estremo, implora e pretende giustizia. Non c’è vita vera senza giustizia.
Il grido estremo di Gesù, variamente interpretato, per me significa proprio questo: “perché mi hai abbandonato” è certo un salmo, scritto peraltro da un uomo braccato (dal figlio) e in pericolo, ma è, soprattutto, la protesta estrema contro il disordine del mondo, la tensione a emergere dal caos che non è creatività ma non-senso e assurdo. L’universo geme e tende alla vita vera e, anche quando si vota al suo contrario, la morte, può farlo per questa sete estrema, paradossale,insoddisfatta di vita piena, cioè a dire giusta.
In questi giorni abbiamo assistito, in Italia e nel mondo, a un’infinità di crocifissioni. Qualcuno le ha definite impropriamente suicidi, perché i crocifissi attuali si sono inchiodati da sé su quel legno, dandosi fuoco, impiccandosi, rivolgendosi un’arma contro, lanciandosi dal balcone di casa come è accaduto alla pensionata di Gela cui avevano decurtato la già misera pensione. “Così non posso più vivere”, ha lasciato detto. Non solo esistere, ma vivere: dignitosamente, umanamente. È morta di giustizia (o meglio, per mancanza di giustizia), non di stenti.
Ma il gesto più possente, il grido più titanico per la vita vera è stato lanciato dal farmacista greco, un vecchio di 77 anni, che ha scelto di uccidersi davanti alla sede del Parlamento. Un ribelle. Una fine per il futuro, non per sé. Lui, forse ce l’avrebbe anche fatta. Era giunto al capolinea del suo percorso terreno, avrebbe potuto concludere gli anni che gli restavano come – si dice – fanno spesso gli anziani: consapevoli che il mondo non ha da mutarsi, rassegnati e aggrappati a quel filo estremo di fiato, già fuori del tempo, divenuto a un tratto eterno e circolare, venato di rassegnato cinismo. Lui no. Lui guardava al futuro. Dei suoi figli, della sua patria, forse dell’uomo intero. Ha dovuto urlare “basta” per rivendicare la sua umanità. Emersa nel momento in cui, protervamente, l’ha lasciata. Annullandosi in una disperata vitalità.
Già lo aveva denunciato Testori, in anni remotissimi. Siamo arrivati a questo punto: per ottenere un po’ di giustizia, e preservare la propria vita vera, uno deve uccidersi.
“Deve”, non “vuole”. L’essenza stessa del suicidio, quello autentico e letterale, è pertanto annullata. Si tratta di omicidi di Stato; di moderne crocifissioni.
Crocifissioni e grida generate, come l’antica di duemila anni fa, dall’odio, dall’invidia, dall’intolleranza, dalla sete di potere.
Oggi il dio cui s’immolano gl’innocenti sacrificati e “costretti” al suicidio è un idolo creato dall’uomo, che ha soggiogato quest’ultimo: si chiama neoliberismo, mercato, denaro. Non ha volto, come recitava il salmo: “Gli idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo: hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non ascoltano, hanno mani e non palpano, hanno piedi e non camminano, hanno naso e non annusano; dalla gola non emettono suoni”.
Esso procede silente nella sua marcia verso il dominio assoluto. In questo suo potere non è contemplata la vita, men che meno la vita umana; anzi, questa lo annienterebbe. Oggi, per salvarsi, il sistema procede impassibile sulle vite vere, dietro la sua facciata scintillante mostra il suo vuoto assoluto di giustizia, una violenza impermeabile: e allora l’uomo, improvvisamente, si riscopre nudo, e solo, e protesta, e grida, all’estremo.
Il sistema incarnato dall'idolo è morte e silenzio e non sopravvivrà a sé stesso. Annullando l’uomo cancellerà la sua propria esistenza, ma non se ne cura, non essendo mai stato vivo. Non ha sentimento. E oggi, pur di mantenere in piedi quel simulacro d’esistenza, quell’idolo nato morto, i responsabili delle nazioni, quegli stessi che hanno creato e si sono prosternati all’idolo, propongono aggiustamenti, ricuciture, tagli, senza accorgersi che il sistema è irreformabile, è già imploso. Ma crocifiggerà ancora.
L’irrisione nietzscheana dovrebbe pertanto essere così corretta: non Dio, ma l’idolo è morto, ma il mondo, o forse il potere, ancora non lo sa.
Lo devono denunciare con la loro debole forza i crocifissi, quegli stessi cui ci si prosternerà nel momento stesso in cui esaleranno l’ultimo respiro strozzato: nel momento, cioè, in cui morendo sveleranno la loro dignità ferita, la loro sublime, strappata dignità.
Potrebbe essere Dio, allora, anzi lo è, come esclamò il centurione di fronte alla morte ignominiosa di Gesù. Potrebbe essere Dio, anzi lo è, quell’uomo abbattuto e sterminato, soggiogato all’idolo senza nome né volto. Dio è l’uomo che si umanizza, che reclama, e vuole, e attua la giustizia. Son tre giorni, appena tre giorni, poi si risorge. Perché la risurrezione è dovuta. È reale. È giustizia, già qui, adesso.

5.4.12

spirito

Concedimi, o Grande Spirito, di imparare la lezione che hai nascosto in ogni foglia in ogni sasso. Io voglio essere forte, non per dominare il mio fratello, bensì per combattere il mio più grande nemico: me stesso. Fai in modo che io possa essere sempre pronto a venire da Te con le mani pulite e lo sguardo leale. Così che, quando la mia vita finirà al calare del tramonto, il mio spirito si presenti a Te senza onta.

Preghiera Cheyenne

2.4.12

Cantares di Antonio Machado ( 1Siviglia, 26 luglio 1875 – Collioure, 22 febbraio 1939 )


 dalla  mia  compagna di strada  facebookiana   Greta Nicole Meravilla 



    • Cantares...

      Todo pasa y todo queda,
      pero lo nuestro es pasar,
      pasar haciendo caminos,
      caminos sobre el mar.

      Nunca perseguí la gloria,
      ni dejar en la memoria
      de los hombres mi canción;
      yo amo los mundos sutiles,
      ingrávidos y gentiles,
      como pompas de jabón.

      Me gusta verlos pintarse
      de sol y grana, volar
      bajo el cielo azul, temblar
      súbitamente y quebrarse.

      Nunca perseguí la gloria.

      Caminante son tus huellas
      el camino y nada más;
      caminante, no hay camino
      se hace camino al andar.

      Al andar se hace camino
      y al volver la vista atrás
      se ve la senda que nunca
      se ha de volver a pisar.

      Caminante no hay camino
      sino estelas en la mar...

      ¿Para qué llamar caminos
      a los surcos del azar?...
      Todo el que camina anda,
      como Jesús, sobre la mar.

      Caminante, son tus huellas
      el camino y nada más;
      Caminante, no hay camino,
      se hace camino al andar.

      Al andar se hace el camino,
      y al volver la vista atrás
      se ve la senda que nunca
      se ha de volver a pisar.

      Caminante no hay camino
      sino estelas en la mar.

      Antonio Machado




      Tutto passa e tutto rimane
      però il nostro è passare,
      passare facendo cammini
      cammini sopra il mare.
      Mai ho cercato la gloria,
      né di lasciare il mio canto
      alla memoria degli uomini;
      io amo i mondi delicati,
      lievi e gentili
      come bolle di sapone.

      Mi piace vederle quando si colorano
      di giallo e carminio, volare
      sotto il cielo azzurro, tremare
      d'improvviso e poi scoppiare.

      Mai ho cercato la gloria.
      Viandante sono le tue impronte
      la via e nulla più:
      Viandante non c'e un cammino
      si fa il cammino camminando.

      Camminando si fa il cammino
      e voltando indietro lo sguardo
      si vede il sentiero che mai
      si tornerà a calcare.

      Viandante non c'è una via
      ma scia sul mare ... Perché chiamare cammini
      i solchi del caso?
      Tutto quello che cammina va
      come Gesù, sopra il mare
      Viandante, sono le tue impronte
      il cammino e nulla più;
      Viandante non c'è un cammino
      la via si fa con l'andare..."

      Camminando si fa il cammino
      e girando indietro lo sguardo
      si vede il sentiero che mai
      si deve tornare a calpestare.

      Viandante non c'è un cammino
      ma le stelle nel mare ...

l'oncologo berrino a la7 i bambini mangiano merda

Lo   so che  non è  una novità  , niente di nuovo  sotto il sole e  che  essa  è : 

Storia diversa per gente normale 
storia comune per gente speciale 
cos'altro vi serve da queste vite 
ora che il cielo al centro le ha colpite 
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.(...)  

                                       (  una  storia  sbagliata di Fabrizio De  Andrè )

Ma   finalmente  in un programma  all'ora  di punta    e  non  rilegate  nelle pagine più interne    e nelle pseudo rubriche   di tg  o di giornali , che si parla  senza  ipocrisie  di questo argomento  .

Ora secondo il prof. Berrino , infatti, le ipotesi sulle cause della cosiddetta sindrome metabolica sono state confermate solo dalle ricerche degli ultimi dieci anni – non che prima ne fossimo completamente all'oscuro – individuando nei cibi spazzatura (conosciuti meglio come junk food) la maggioranza dei fattori patogeni. Bibite zuccherate e una trasformazione degli alimenti degenerata sono le principali cause di sovrappeso e obesità, che costituiscono il terreno fertile per l'insorgenza di malattie ben più serie – cancro, cirrosi epatica, Alzheimer, ipertensione etc. – veri e propri salassi per il sistema sanitario nazionale. Durante la trasmissione "Le Invasioni Barbariche", andata in onda lo scorso febbraio, Berrino ha lanciato strali contro l'industria alimentare tacciandola di offrire "merda" ai consumatori, senza peraltro fornire valide alternative più salutari. Berrino si è scagliato inoltre contro la pubblicità ingannevole che condiziona le abitudini alimentare della gente, sottolineando come queste malattie non colpiscano solo gli italiani, ma anche gli immigrati che prendono a esempio i nostri modelli. 



TASSARE LA MERDA  – Una delle possibili soluzioni di contrasto al consumo dei cibi spazzatura potrebbe essere l'aumento delle tasse sugli stessi, una sorta di accisa come per alcolici e tabacchi. Qualunque comune mortale ci arriverebbe! Berrino propone di partire dalle "grandi porcherie", prendendo ad esempio le bevande zuccherate; una tale provvedimento, sostiene il medico epidemiologo, indurrebbe la gente a bere più acqua e a risparmiare sulla spesa, migliorando così i livelli di salute generale della popolazione con un sostanziale sgravio alle casse della sanità pubblica. Berrino asserisce che se non invertiamo la tendenza ci saranno sempre più malati da curare e che, quindi, il servizio sanitario nazionale è destinato a fallire. Tuttavia il professore precisa che se i proventi di una eventuale tassa non venissero destinati a incentivare la produzione di cibi più sani, un simile balzello non servirebbe proprio a un bel niente. A mio avviso, viviamo in un mondo al contrario, dove, a causa di un capitalismo malato e  deviato, gli alimenti raffinati costano più di quelli meno lavorati (integrali) e la pubblicità spaccia per naturale ciò che non lo è, alterando beffardamente le normali dinamiche di mercato.

1.4.12

Iggy Pop contro la musica di oggi: “E’ un drink scadente”

finalmente   qualcuno che mi da ragione  sulla  musica ed in culo   a chi mi dice  all'email del sito dopo aver letto  il mio post precedente  dal titolo  eloquente  c'è musica  e musica   che   sono vecchio   che  non capisco una cippa  di musica   e   altre amenità varie  

Iggy Pop è la bandiera della musica indipendente al prossimo Record Store Day e bacchetta i rocker di oggi: "Sono come quei succhi scadenti dei supermercati". Se lo dice un personaggio del calibro di Iggy Pop, allora c’è da fidarsi visto che, in occasione della sua carica di ambasciatore del Record Store Day 2012 che da cinque anni si svolge per celebrare la musica indipendente internazionale, ha voluto bacchettare i rocker moderni con parole molto forti: “Questo è un periodo dove gli artisti e la loro musica vengono manipolati per essere più acquistabili, è come quei drink a basso costo che trovi nei supermercati dove l’etichetta ti dice che contiene il 10% del succo”.Per il leader degli Stooges anche un po’ di accademia“Il mio nome, la mia educazione musicale e la mia personalità l’ho ottenuta grazie al fatto di aver lavorato in un negozio di dischi sin dalla tenera età”. Iggy Pop crede fortemente nel mercato indipendente e negli store di dischi, quelli veri, teatri molto spesso della sperimentazione, delle attività laboratoriali che hanno contribuito a formare i grandi rocker delle passate generazioni. Il Record Store Day si terrà il prossimo 21 aprile negli Usa e, per l’occasione, decine di artisti del calibro di Bruce Springsteen, Coldplay, Florence + The Machine, Paul McCartney, Black Keys e Clash lanceranno nuovi album e singoli in esclusiva per aiutare il mondo della musica indipendente.








Addio a Mauro Morandi, «Robinson Crusoe contemporaneo»,ed ex custode dell'isola di Budelli .

da msn.it  Addio a Mauro Morandi, «Robinson Crusoe contemporaneo», originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto da solo nella piccola is...