12.6.16

che brutta bestia l'invidia . il caso Salvatore Aranzulla cancellato da wikipedia con l'accusa ridicola di ... non rispondee ai criteri di enciclopedicità necessari per poter apparire su Wikipedia,

proprio come dicevo   nel tag \  etichette     cerete persone ed  è  il caso di wikipedia     tutti partono  incendiari e  poi diventano pompieri e parte integrante  diretta o  indiretta  del  potere  .  Il caso di Salvatore  Aranzulla   può essere   (  anzo dovrebbe  essere  ) occasione  per  mettere indiscussione  la  vecchia concenzione   ormai logoira  di  divulgatore  scientifico enciclopedico    come dimostrano gli articoli da me riportati    sotto  .  A  voi  , cari  lettori  e carti utenti \  compagni distrada  -  di viaggio  ogni  giudizio in  merito 

il primo  è  di http://motherboard.vice.com/it/read/salvatore-aranzulla-wikipedia-pagina

​Perché Salvatore Aranzulla è stato cancellato da Wikipedia


Aggiornamento 9/6, 16:00: Raggiunto il tempo massimo per il dibattito su Wikipedia, il consenso generale dell'utenza verteva per la cancellazione della pagina. Questo requisito ha comportato, infine, la cancellazione definitiva della pagina—Il paragrafo a riguardo è stato integrato alla versione originale dell'articolo.
È statisticamente impossibile non aver mai incontrato il nome di Salvatore Aranzulla navigando nell’infosfera italiana di internet, e la sua risonanza nell’immaginario collettivo è tale da rendere assurda la necessità di dover spiegare chi sia. Ciononostante, Salvatore Aranzulla non ha più una pagina su Wikipedia Italia, e capire il perché è stato davvero difficile.
Partiamo dall’inizio: Salvatore Aranzulla è un divulgatore informatico italiano e sul suo blog, circa da quando ho memoria, si occupa di rispondere alle domande più comuni relative al mondo dell’informatica. Per esempio, mentre sto scrivendo questo post, la homepage del suo blog ospita alcuni ABC piuttosto classici: “Come funziona Snapchat”, “Come trasferire musica da PC a iPhone” oppure “Come formattare un Mac”. Secondo Alexa, aranzulla.it è al momento il 68esimo sito più visitato in Italia—Secondo la sezione informazioni del blog, “Aranzulla.it è uno dei 30 più visitati d’Italia”—e Il Giornale, a inizio 2015, gli ha dedicato una lunga intervista titolata “Fatturo 1 milione di euro offrendo consigli sul Web”.
È nel corso di 8 anni di lavoro, prima per Virgilio e poi come affiliato de Il Messaggero, che Salvatore Aranzulla ha costruito un impero basato su pratiche di search engine optimization (SEO) sfruttate allo stato dell’arte, risposte alle domande più ricercate dagli utenti italiani di internet e un personaggio piacevolmente conforme all’idea del “tuo amichevole nerd di quartiere”. Il 23 maggio scorso, però, Salvatore tuona sulla sua pagina Facebook da oltre 330.000 ‘mi piace’, “Amici cari, vi dico solo che concorrenti di bassa lega e rosiconi stanno proponendo l'eliminazione della mia voce da Wikipedia.”
La pagina
In breve: qualcuno vuole cancellare Salvatore Aranzulla da Wikipedia Italia—E ci è riuscito, visto che da qualche giorno il lunghissimo dibattito ospitato sulla piattaforma ha lasciato il posto alla cancellazione definitiva della pagina, per anni protagonista di discussioni in merito.
Alcuni contributor ritengono che la figura di Salvatore Aranzulla non risponda ai criteri di enciclopedicità necessari per poter apparire su Wikipedia, ed è per questo che nel corso del tempo hanno avviato una procedura di cancellazione in linea con le indicazioni guida fornite da Wikipedia. L’accusa è quella di non essere un ‘divulgatore’, vista la totale semplicità degli argomenti trattati e il dibattito si è infine diviso “tra quantitativisti (leggi conservazionisti) e qualitativisti (leggi cancellazionisti)," come afferma un utente che ha partecipato nel dibattito. Insomma, c’è chi vuole Salvatore Aranzulla su Wikipedia per la quantità di informazioni che ha prodotto, e chi non lo vuole per la qualità delle stesse.
Ora: la questione sembra banale—e lo è; d’altronde dubito che Salvatore Aranzulla abbia davvero bisogno di una pagina Wikipedia dedicata a lui, se non come forma di riconoscimento personale—ed è proprio la sua intrinseca futilità a rivelarne l’importanza sotto forma di ‘cartina al tornasole’ dello stato di Wikipedia. Da ormai diversi anni, infatti, l’ecosistema di Wikipedia sta cominciando a soffrire delle problematiche tipiche di qualunque progetto inaugurato per il bene comune e ingigantitosi a tal punto da dover fare i conti con realtà politiche e finanziarie che con il ‘bene comune’ hanno poco a che fare.

“Cosa succede quando una piccola fantasia libertaria a la Thomas Jefferson deve crescere?”

La burocrazia wikipediana
Uno studio del 2015 pubblicato sul journal Future Internet, evidenzia come nel corso del tempo le norme sociali che hanno regolato l’amministrazione di Wikipedia si siano avvicinate sempre di più a quelle di una burocrazia aziendale. Le regole e le linee guida, la maggior parte delle quali sono state stabilite prima del 2004, nei primi anni di vita dell’enciclopedia, sono rimaste immutate nel tempo, e il comitato interno per la regolazione delle dispute tra gli editor ha visto stilate le proprie linee guida nel 2003. Nel frattempo, Wikipedia ha aumentato a dismisura le sue dimensioni—Simon DeDeo, co-autore dello studio, aveva riassunto il tutto a Gizmodo così: “Cosa succede quando una piccola fantasia libertaria a la Thomas Jefferson deve crescere?”
La disputa sulla pagina Wikipedia di Salvatore Aranzulla è un ottimo termometro di questo fenomeno: il lungo (lunghissimo) dibattito scaturito prende in esame fattori che non sono normalmente misurabili con dei ‘criteri di enciclopedicità’, “La pagina di Salvatore Aranzulla deve esistere? E se invece ne facessimo una per il suo blog? Ma il suo blog ha lo stesso nome del suo autore… Sappiamo che il blog è molto visitato, ma se fosse un caso e in realtà nessuno lo conoscesse?” Sono interrogativi tutt’altro che banali, e che contribuiscono a mandare avanti il progetto in senso pro-attivo—Si scontrano però, inevitabilmente, con una serie di regole concepite in un’era in cui la condivisione delle informazioni e gli equilibri di potere a cui Wikipedia era sottoposta erano profondamente diversi e con una continua e crescente stratificazione burocratica nel processo di amministrazione dell'enciclopedia. Per cercare di capire qualcosa di più ho parlato con Salvatore Aranzulla e Andrea Lazzarotto, conosciuto su Wikipedia come ‘TheLazza’—Uno dei contributor più coinvolti nel dibattito.
“La decisione era già stata presa”
Salvatore mi ha prima di tutto confermato che si tratta di una questione di principio che poco ha a che fare con un’effettiva necessità, “La presenza su Wikipedia era ed è stata da me vista come un riconoscimento personale della mia attività lavorativa: essere o non essere presente su Wikipedia non impatta minimamente sul mio lavoro, che consiste nell'attività di divulgatore informatico, realizzata tramite partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici, partecipazioni a convegni e soprattutto tramite il mio portale Aranzulla.it,” mi spiega.
'salvatore aranzulla' su Google, dal 2004 a oggi. via Google Trends
L’intervento di Salvatore nella disputa è stato in un certo senso fortuito, “Sono venuto a conoscenza della disputa tramite alcuni messaggi privati di svariati lettori che mi hanno segnalato la cosiddetta ‘procedura di cancellazione’,” mi ha spiegato per email, “In maniera piuttosto ironica ne ho parlato sulla mia pagina Facebook ufficiale sottolineando che la mia permanenza su Wikipedia era legata alla volontà ultima di persone senza un volto, senza un nome e un cognome, nascoste dietro nomi utenti."
Ciò che mi ha lasciato e continua a lasciarmi perplesso è l’assenza di una qualsivoglia ‘sentenza ufficiale’: che piaccia o meno, Salvatore Aranzulla è effettivamente uno dei divulgatori (o blogger) più noti in Italia, se non in termini qualitativi, sicuramente in termini quantitativi—Qual è l’iter da seguire su Wikipedia quando si verificano casi del genere? “Ho cercato di intervenire nella discussione su Wikipedia producendo materiali sulla mia attività, ma la situazione è solo degenerata,” mi spiega. “Ho lasciato così perdere la discussione e non ho contattato alcun editor di Wikipedia Italia perché la decisione di cancellare la mia pagina era già stata presa dai presenti: bisognava trovare solo qualche cavillo burocratico per giustificarla.”
Secondo Salvatore, quindi, la decisione è stata giustificata da un ‘cavillo burocratico’, che in questo caso sembra corrispondere ai critieri di enciclopedicità di Wikipedia, “Questi criteri sono usati e abusati a seconda degli umori e delle simpatie di chi sta portando avanti la discussione di cancellazione di una pagina Wikipedia,” afferma. “Continuo a sostenere l'idea che la decisione di cancellare la mia pagina ufficiale fosse già stata decisa.”
Il problema delle fonti
Uno dei principi fondamentali sfruttati da Wikipedia per portare avanti in maniera efficace i dibattiti sono le fonti. Si tratta di un vero e proprio punto cardine della politica editoriale di Wikipedia ed è un metodo in un certo senso giornalistico, più che enciclopedico: le fonti sono necessarie alla sopravvivenza di una voce e possono mutare nel tempo—È un atteggiamento dinamico e che ha permesso di rendere Wikipedia il pozzo di informazioni iper-accellerato che è.
La velocità di espansione dell’enciclopedia si è però rapidamente scontrata con le sue norme, che ai tempi non erano state concepite per gestire tutte le casistiche possibili. È il caso dello scrittore americano Philip Roth, che nel settembre 2012 ha notato un errore nella voce di Wikipedia dedicata alla sua opera La macchia umana.
Si trattava di una sbavatura riguardante l’ispirazione dell’opera: la voce originale affermava che La macchia umana si ispirasse alla vita di Anatole Broyard (la fonte era una recensione del The New York Times datata 2000), ma secondo Philip Roth (che be’, è l’autore) si trattava di una falsità. Lo scrittore contatta quindi Wikipedia per chiedere la correzione della voce, ma la risposta è eloquente, “Capiamo bene che l’autore di un’opera sia tecnicamente la fonte più autorevole a riguardo, ma abbiamo comunque bisogno di una fonte secondaria.” Così, Philip Roth crea la fonte spiegando la vicenda al New Yorker, che di pubblicare la lettera aperta a Wikipedia dell'autore e generando così una ‘fonte secondaria’.
L’atteggiamento di Wikipedia è deontologicamente corretto, ma ha senso di esistere solamente in un sistema burocratico perfettamente rodato: cosa sarebbe successo se la richiesta di Philip Roth fosse rimasta incastrata nella rete degli editor di Wikipedia?
Le fonti di Salvatore Aranzulla
Secondo Salvatore, i contributor che hanno sfruttato il ‘cavillo burocratico’ per giustificare la cancellazione della sua pagina hanno volontariamente ignorato le fonti fornite da Salvatore stesso per confermarne l’autorevolezza, “Ho pubblicato svariati libri di informatica con editori di livello nazionale, quali Mondadori Informatica (Sperling & Kupfer) ed Edizioni FAG. Puntualmente ognuno dei libri pubblicati è stato un best seller in ambito informatico con più di 15.000 copie vendute. Uno dei miei libri è stato anche allegato alla rivista Focus,” mi spiega. “Le pubblicazioni che ho fatto sono state ignorate perché non ritenute di "livello": sfido chiunque a riuscire a pubblicare con un editore nazionale e a realizzare i numeri che ho realizzato io in termini di vendite nel segmento informatico.”
Le prime battute del dibattito riguardo l'ultima procedura di cancellazione.
Salvatore mi ha quindi fornito un lungo elenco di ‘fonti secondarie’ che per motivi di spazio non includo direttamente qui, ma a questo indirizzo ho caricato uno screenshot dell’email di Salvatore. “Le contestazioni sono state le seguenti:—mi spiega Salvatore approfondendo i contraddittori esposti dai contributor durante il dibattito—È un fenomeno temporaneo (parliamo di 14 anni di pubblicazioni con oltre 6500 articoli pubblicati ad oggi), i dati sono gonfiati e quindi non affidabili—in Italia esiste un organismo nazionale di rilevazione dei dati chiamato Audiweb: con una iscrizione gratuita, è possibile accedere ai dati certificati nazionali. Nessuno dei presenti ha voluto considerare tali dati.”
Infine il dibattito ha superato il tempo massimo stabilito dalle linee guida di Wikipedia e la pagina è stata definitivamente cancellata per la presenza di un generale consenso favorevole alla cancellazione—C’è un ‘piano B’? “Non intendo far nulla,” mi spiega. “La decisione di chiudere la mia pagina Wikipedia è stata affidata a persone di cui non si conosce l'identità e di cui non si conosce la professionalità: conducendo alcune ricerche, alcuni miei collaboratori sono anche venuti a conoscenza che alcuni dei partecipanti erano di parte, producendo attività editoriali concorrenti alle mie,” continua.
“La discussione sulla cancellazione è stata riempita di offese e valutazioni senza alcun fondamento, al limite del ridicolo e della logica. Chiunque esprimesse un parere al mantenimento della mia voce è stato messo a tacere: lo stesso è accaduto nei confronti di utenti di rilievo della comunità di Wikipedia che si sono espressi a mio favore e che sono stati prontamente azzittiti,” continua illustrandomi il tono del dibattito. “Non è stata poi effettuata alcuna votazione sul mantenimento della mia voce, ma è stata decisa arbitrariamente di cancellarla, nonostante la presenza di pareri favorevoli,"—In realtà, al concludersi del tempo massimo del dibattito, la maggior parte dei giudizi espressi nella discussione vertevano per la cancellazione della pagina, che è stata cancellata, infine, proprio per la presenza di un consenso generale tra gli utenti coinvolti.
“Quello che in fin dei conti a me interessano sono i risultati personali e professionali: una stretta di mano da parte dei miei lettori che quotidianamente mi fermano per strada e mi ringraziano per il lavoro che faccio vale più di qualsiasi altra cosa,” conclude Salvatore.
Le ragioni degli utenti di Wikipedia
Il dibattito ha visto coinvolti numerosi utenti della comunità italiana di Wikipedia, tra contributor di spicco e utenti di passaggio—Tra le tante voci, una delle più presenti e schierate per la cancellazione è stata quella dell’utente TheLazza, contributor di Wikipedia e informatico: all’anagrafe Andrea Lazzarotto.
“Mi ha sorpreso proprio il fatto che ci fosse qualcuno che ritenesse doverosa la discussione,” mi spiega per email. “A mio modesto avviso era evidente che Salvatore Aranzulla, a prescindere dal suo reddito (uno dei temi pro-mantenimento emersi durante il dibattito, NDA), non fosse così tanto rilevante da essere su Wikipedia,” continua Andrea. “L’impressione è che abbia dei sostenitori piuttosto sfegatati, almeno secondo me.”
Parlando con Andrea è inoltre emerso quanto il problema della voce di Salvatore Aranzulla fosse tutt’altro che nuovo, “Non è il dibattito ad andare avanti da anni, ciò che continua è il periodico ricomparire di una pagina su Salvatore Aranzulla. per poi venire eventualmente cancellata,” mi spiega. “Se guardiamo il log dell'attività vediamo che la maggior parte delle volte la voce in oggetto è stata cancellata in via immediata dagli amministratori, senza un particolare dibattito. In un periodo di 10 giorni del 2006, la pagina è stata cancellata dodici volte.”
Se il punto di vista di Andrea ha senza dubbio senso per evidenziare la gravità del problema, è indubbio che al costante riapparire della voce si sia accompagnato un dibattito, “Quello che si capisce dal log delle cancellazioni è che durante quel periodo ci siano stati diversi tentativi di auto-produzione di una voce,” mi spiega Andrea. “Questo è piuttosto chiaro al di là di ogni parere personale—Quindi il protagonista stesso, o qualcuno di vicino a lui, ha scritto una voce dal tono fortemente auto-promozionale e elogiativo,” continua. “Questa pratica non è accettabile su Wikipedia, perché il sito prevede dei criteri di enciclopedicità e soprattutto un punto di vista neutrale. Altresì, c'è da ricordare che Wikipedia non è una vetrina o un blog dove chiunque possa avere spazio e visibilità.”
Evidenziati i fatti, la posizione di Andrea in merito al dibattito è piuttosto chiara, “Credo sia opportuno evitare fraintendimenti: Salvatore Aranzulla certo possiamo definirlo una sorta di 'personaggio folcloristico', ma non è un informatico e quindi non vedo come si possa dire che rientri ‘nella storia dell'informatica italiana’,” mi spiega, dopo che avevo definito Aranzulla, appunto, un personaggio folcloristico dell'informatica italiana. “Lasciamo fare ad ognuno il proprio lavoro: quello di Salvatore Aranzulla è gestire un sito i cui contenuti vengono prodotti e studiati per massimizzare le visite e quindi avere maggiori introiti tramite la pubblicità.”
Le ragioni di Andrea sono però più specifiche, specie per quanto riguarda le qualifiche di Salvatore, “L'informatica è una scienza che comprende (cito Wikipedia) «lo studio dei fondamenti teorici dell'informazione e della computazione e delle tecniche pratiche per la loro implementazione e applicazione nei sistemi informatici. L'informatica è frequentemente descritta come lo studio sistematico dei processi algoritmici che descrivono e trasformano l'informazione.»,” mi spiega. “Il fatto che Salvatore Aranzulla abbia scritto un libro intitolato "sicurezza informatica" non fa di lui un informatico o un esperto di computer security come a volte si è erroneamente letto da più parti,” continua. “È come se uno di noi scrivesse un libro intitolato "biologia molecolare" (con scritto che l'acqua è composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno): questa persona non diventerebbe automaticamente un biologo.”
Andrea mi spiega, continuando, che la decisione non riguarda nello specifico i meriti di Salvatore, “A prescindere da questa doverosa precisazione, comunque, la Procedura di Cancellazione non ha stabilito se Aranzulla fosse o meno un informatico, ma se fosse una persona sufficientemente enciclopedica per avere una voce su Wikipedia, al di là del suo lavoro di blogger.”
Ma il vero protagonista della vicenda è un altro: i già noti ‘criteri di enciclopedicità’, “Questi criteri sono sicuramente un'indicazione molto utile per capire se una voce è enciclopedica o meno,” mi spiega Andrea. “Senza avere dei criteri, è difficile confrontarsi su un piano comune per tutti—Ciononostante non penso che siano stati ‘determinanti’,” come ho affermato io durante il nostro scambio. “Sicuramente hanno aiutato a stabilire l'opinione di vari utenti, ma è infine il sentimento generale che è stato orientato verso la cancellazione,” continua. “Ci sono voci che restano benché violino alcuni criteri, ma perché ciò accada ci devono essere dei meriti particolari che rendano eccezionalmente degno di nota l'argomento della voce.”
Riformare Wikipedia?
Ho poi discusso con Andrea del ‘meccanismo Wikipedia’ sottoponendogli il paper pubblicato su Future Internet: il problema sono le regole troppo vecchie? “Definire ‘anacronisitiche’ regole di un sito che ha appena 15 anni mi sembra un po' esagerato, ma è un'opinione personale,” mi spiega. “Penso che la tendenza evidenziata dal paper (che non ho letto per intero, ho consultato il riassunto pubblicato da Gizmodo) sia in un certo senso ‘normale’,” continua. “I ricercatori hanno riscontrato che alcuni utenti esercitano maggior influenza, ma non succede lo stesso anche in altre comunità o nella vita reale? Il problema reale si presenta quando questa influenza si trasforma non in un ‘esempio da seguire’ ma in una vera e propria gerarchia in cui il ruolo conta più della qualità dei contributi.”
Questa problematica, verificata dal paper su Future Internet, per quanto riguarda Wikipedia in inglese, potrebbe colpire anche Wikipedia Italia? “È difficile stabilire se sia così—Sicuramente può esserci qualche utente con ruoli di spicco che può sbagliare o magari esercitare una sorta di timore reverenziale,” mi spiega Andrea. “D'altro canto siamo umani e nessuno è perfetto: diventa problematico se un utente privilegiato opprime altri utenti, ma che questo succeda su Wikipedia Italia è difficile dirlo; e se si consumasse qualche sporadico caso, credo che nessuno abbia abbastanza potere da imporsi senza subire conseguenze disciplinari dal resto della comunità.”
“Non credo che questo problema abbia influenzato il dibattito su Salvatore Aranzulla: anzi, la presunta "oligarchia" formata dal gruppo degli admin ha dimostrato di essere divisa e di avere esponenti di entrambe le correnti di pensiero,” mi spiega Andrea. “C'erano admin a favore della cancellazione e admin contrari: l'ultima Procedura di Cancellazione si è svolta in modo fluido, e al massimo c'è stata qualche lieve incomprensione subito chiarita,” continua. “Il procedimento è stato prorogato perché dopo la prima scadenza non si era formato il consenso.”
Parlando con Andrea, ciò che a questo punto non mi era ancora chiaro riguardava l’effettiva efficienza di questo processo decisionale—Ci sono degli editor che tirano le somme, alla fine dei dibattiti? “Le procedure di Wikipedia si basano sul consenso—Quindi questa distinzione tra ‘editor’ e ’contributor’ non ha alcun senso,” mi spiega Andrea. “Non esistono "super editor" o persone ‘con maggiore potere decisionale’ quando si avvia una procedura di cancellazione consensuale—Il consenso non si forma contando i voti, ma si forma con le argomentazioni,” continua. “Se ipoteticamente l'ultimo arrivato portasse argomentazioni più valide di un utente con esperienza, il consenso potrebbe orientarsi verso l'opinione del nuovo utente.”
La politica di Wikipedia
Negli ultimi mesi Wikipedia è stata protagonista di diversi dibattiti (ne abbiamo parlato in alcuni articoli tradotti su Motherboard Italia, altri non sono stati tradotti ma sono presenti nell’edizione americana del vertical). Si può quindi dire che questo sistema stia mostrando le sue ‘debolezze’ anche per quanto riguarda le dinamiche di Wikipedia Italia? “Se parliamo genericamente di sessismo e presenza di "leoni da tastiera" arroganti, bulli, cafoni e sub-umani credo che sia un problema serio e grave che purtroppo affligge la rete intera, non solo Wikipedia,” mi spiega Andrea. “Tutte le comunità in cui possono partecipare le persone portano anche una percentuale piccola (ma molto rumorosa) di utenti che agiscono unicamente con cattiveria e stupidità.”
“Il problema è che, in qualsiasi società reale o virtuale di, diciamo, 1000 utenti, 999 utenti tranquilli si fanno notare meno di uno che si comporta come una belva. Inoltre è difficile controllare sempre tutto, riuscendo a coniugare la qualità dei contributi con l'evitare un'eccessivo zelo che potrebbe portare ai pareri di cui si parlava prima, cioè che ci sarebbero alcuni "capetti" che bacchettano tutti,” continua. Il problema di gestire i conflitti con alcuni soggetti che si credono impunibili dietro a una tastiera non è assolutamente banale e di certo non sono gli utenti di Wikipedia ad avere la ‘soluzione magica’.”
Segui Federico su Twitter: @nejrottif




corriere della  sera  del 11\6\2016

Salvatore Aranzulla cancellato da Wikipedia. E lui replica: «Rosiconi»
La cancellazione della voce sul noto blogger di informatica dall'enciclopedia online ha scatenato un dibattito e diviso la Rete sulle ragioni che portano alla rimozion
e

di Raffaella Cagnazzo


                                          Salvatore Aranzulla (Facebook)

 Un caso che ha aperto una discussione online, ma non solo. La voce Wikipedia su Salvatore Aranzulla è stata cancellata. Una citazione che riguarda uno dei divulgatori di consigli di informatica più conosciuti del web: il suo sito internet è tra i trenta più visitati d’Italia con oltre 400mila visite al giorno, su Facebook ha più di 340.000 follower, un fatturato che supera il milione di euro e chi cerca suggerimenti online su computer, internet e telefonia, difficilmente non si è imbattuto in un suo post.


Cosa è successo

«Amici cari, vi dico solo che concorrenti di bassa lega e rosiconi stanno proponendo l’eliminazione della mia voce da Wikipedia» scriveva il 23 maggio scorso Aranzulla sulla sua pagina Facebook. E dopo una lunga discussione sulla piattaforma, la cancellazione è avvenuta. L'accusa mossa ad Aranzulla è di non essere un divulgatore scientifico, in sostanza i detrattori del blogger ritengono non risponda ai criteri di enciclopedicità necessari per essere presente sulla pagina di Wikipedia. Una delle tre ragioni che possono portare alla cancellazione di una voce dalla piattaforma di divulgazione in Rete (le altre sono la forma con cui è scritta una voce e il contenuto quando utile più al soggetto citato che ad un'informazione generale). Per la piattaforma di Wikipedia poco importa che il blogger sia una celebrità online, abbia scritto libri e sia considerato un esperto tanto da essere stato invitato più volte come ospite qualificato in trasmissioni nazionali.


La replica di Aranzulla

«Abbiamo fatto scoppiare una bomba: più di 300.000 persone sono venute a conoscenza della cancellazione della mia pagina da Wikipedia. Ho ricevuto migliaia di messaggi di sostegno e centinaia di discussioni sono state avviate e sono in corso in Rete: da Facebook a Twitter, da Reddit a Linkedin. La comunità italiana di Wikipedia è di parte e il mio non è un caso isolato» commenta Aranzulla, spiegando che anche la pagina di Virginia Raggi, al ballottaggio per la poltrona di sindaco di Roma, è stata cancellata.



Il dibattito online


La cancellazione, com'era inevitabile, ha scatenato un dibattito tra chi è un fervido sostenitore del blogger e lo considera un Guru del Web chi, invece, lo accusa di non avere competenze specifiche e di non aver mai programmato. Ma la questione sconfina oltre il singolo caso di Salvatore Aranzulla e apre una disputa sulla scelta delle voci attive su Wikipedia, le cui regole e linee guida sono state stabilite prima del 2004, e dove sono presenti le voci su tronisti di Uomini e Donne, Veline, e più in generale vari personaggi appartenenti alla cultura popolare.



Chi è il blogger Aranzulla


Dal suo blog, Salvatore Aranzulla si definisce un divulgatore informatico, con più di 15.000 copie di libri venduti, autore del sito Aranzulla.it, uno dei 30 più visitati in Italia. Offre indicazioni pratiche con post in cui spiega «Come trasformare un Pdf in Jpg» o «Come filmare lo schermo del Pc», «Come cancellare la cronologia di Google» o ancora «Come connettersi ad una rete wireless»: argomenti di uso comune con cui, chi usa la tecnologia, si confronta tutti i giorni.

11.6.16

Muhammad Alì: ieri le esequie TU, NOI di © Daniela Tuscano

leggi anche 
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2016/06/il-match-di-ali-con-la-bimba-di-3-anni.html
.

Nell'ultimo viaggio entri solo. E in silenzio. Noi eravamo lì, ad applaudirti, anche noi davanti allo schermo, a migliaia di miglia di distanza. Ti sentivamo, ma stavamo di qua dal fiume, e adesso cala il silenzio. O la pace. O l'infinitamente piccolo. Tu che hai parlato tanto, ed eri muto negli ultimi tempi, lasciavi le tue frasi negli occhi, ed era già un passo. Adesso taci per sempre. Adesso si compie la tua profezia: "Questa vita non è reale. Ho conquistato il mondo e non ne sono soddisfatto.
Dio mi ha donato questa malattia per ricordarmi che non io, ma lui è il numero uno". Nessuno sopra di te. Ma Uno più in alto di te. Quello sì, c'era. Non eri un Innominato, pur se la superbia non ti mancava, e lo sapevi, e la esibivi e la scontavi. Niente ti è stato risparmiato. Forse sembravi più un Giobbe, e mai hai incolpato Dio per il dolore. Quando lo nominavi la tua rabbia, non dico si attenuasse, ma in qualche modo si ricapitolava, trovava il suo porto. Lo sentivi a fianco a te, che tifava per te. In fondo questo tuo Islam così monoteista ti si addiceva. Confermava la tua solitudine e, al tempo stesso, la multiformità umana. Come a pochi altri eletti anche a te è toccato il peso e il pondo d'incarnare ogni nostra vita. In fondo questo tuo Islam che significa pace dona pace non solo a te ma a tutti noi. In esso possiamo riconoscerci. In fondo questo tuo Islam che significa sottomissione ha qualcosa di monastico e nulla di rassegnato o fatalistico. È un divenire, una costruzione. È, se mi passi il termine, resilienza. Giustizia. In fondo questo tuo Islam denunciava la blasfemia d'un cristianesimo ridotto a immagine del potere. Un cristianesimo che ha arbitrariamente sbiancato Cristo, che bianco non era e non per questioni etniche. In fondo questo tuo Islam, il vero Islam, è quindi, nella sua negritudine, pure bianco e occidentale. Non ha nulla di situazionista. S'è trattato di prospettiva. S'è trattato, per te così egolatrico, di rimettere le cose al loro posto. Era, il tuo, un Islam decentrato, periferico, e per questo, ieri, con te c'erano uomini e donne d'ogni etnia ma pure d'ogni religione. Così tu avevi voluto, così è stato. Capisti, vivesti, che solo confermandoti nella tua identità, necessariamente diversa, potevi essere considerato - brutto termine... - uguale. Un po' ti capisco. Solo un po'. Ma, come donna, una goccia di sangue nero pur la possiedo. Detestavi il Dio bianco così come io non sopporto il Dio maschio. I razzisti di ieri e di oggi ringhiano, proponendo tuoi vecchi filmati: "Se un bianco parlasse di identità e di separazione come Alì, lo metterebbero in galera...". È vero. Ma se lo raccontavi tu, ok. E non per quella graziosa compiacenza degli altri grandi ipocriti, i terzomondisti da salotto, verso il "buon selvaggio". Ma perché per te (come per me, donna) l'identità significava prima di tutto esserci. Il razzista (e il maschio padrone) ha un'identità escludente, la sua. Per il razzista (e il maschio padrone) identità è supremazia, quando non annientamento dell'altro. Il razzista (e il maschio padrone) fa di sé un dio. Per te Dio equivaleva invece a relativizzarsi. E a relazionarsi. Dio diviene così d'ogni colore e d'ogni sesso.
Come tu abbia vissuto tutto ciò, lo ignoro. So che così me l'hai trasmesso. Per questo, per questa coralità, per aver testimoniato, in tempi atei, che Dio non è morto, che è Signore e provvede, ti ringrazio. Hai dichiarato esplicitamente che l'Islam non è violenza, che Daesh non c'entra nulla col vero Islam. Te ne ringrazio, ma, pur se non l'avessi fatto, bastava il tuo esempio a dimostrarlo. Io ho amato questo di te, più del pugile (ancorché sublime), o l'uomo bello e apollineo, alla fine più cerebrale che passionale. Ora scendi nell'ignoto. Ti annulli in una sepoltura giustamente segreta. Ho paura, Alì. Ho paura di quel momento, quando toccherà a me. E chissà se invece, fiaccata dalle sofferenze come lo eri tu, ne sarò preparata. O lo desidererò come liberatorio. O resterò pervicacemente, disperatamente attaccata a quel fiato terreno. Ma voglio entrarvi a occhi aperti. Vorrei essere un "io, noi" come lo sei stato tu.

© Daniela Tuscano

9.6.16

misteri e sprechi .tour suoi luoghi dell'altra storia della repubblica italiana II puntata‬ Portella delle ginestre\ e le morti di Giuliano e gaspare Pisciotta ., e il delitto di Capocotta



 La   seconda  puntata  del  tour  nei luoghi repubblicani   vede   due  luoghi  simboli di  quelli che  vengono definiti misteri  d'italia    che  segneranno e  segnano tutt'ora  la  nostra  storia   repubblicana
  e  che possoi essere   causa  di morti sospette  e misteriose  come  esempio  quella di riino Gaetano  ( cerca in archivio le  interviste  fatte  a  Bruno Mautone  ) ed  accuse di complottismo   a  coloro (  sottoscritto compreso )    che osano esprimere  dubbi   suelle versioni ufficiali   .
   Su   di essi   ho ha  ancora  testimonianze  e ricordi indiretti   il libro ( ancora  in fase di lettura   )  Noi che  Gridavamo al vento di Loriano Macchiavelli  (  copertina a destra )    foto  a destrea  e  il dossier  ( finito  da  qualche parte  in soffitta  o  in qualche armadio     del settimanale  avvenimenti  ora  left    che  fece  nel lontano 1997 per  i  50m anni di tale   evento  )   , le trasmissioni tipo la storia siamo noi  , blu  notte  di lucarelli  , le news  letters  ed  articoli    del sito  www.misteriditalia.com   e le e  canzoni     citate  .
 il primo
 diede   alla  dipendenza dell'italia  dagli Usa e della  nato  \  blocco occidentale  anti sovietico  durante la  guerra fredda e  che  indirettamente     continua  ancora  oggi   . Fu la  prima strage  di stato. Anche essa  fu al  centro  di  canzoni  popolari  I II

il secondo 
La spiaggia di Capocotta è la zona di litorale romano compresa tra il mare laziale, dal km 7,600 al km 10,100 della via Litoranea, e tra Castel Porziano e Torvaianica, ed è uno dei tratti di dune meglio conservati d'Italia. Capocotta si estende per 45 ettari e dal 1996 fa parte della Riserva naturale Litorale romano.

 fu l'inizio    di quella    <<  stagione di scandali destinata a durare fino alla fine della prima repubblica, e ben oltre.  >>  ( http://cronologia.leonardo.it/storia/tabello/tabe1648.htm  ) .Ed  ebbe e un riflesso  nella  cultura   popolare  \  di massa  :
 
  • La leggenda legata a Capocotta è stata narrata dal poeta dialettale romano Augusto Sindici a fine '800.
  • Il nome della spiaggia è divenuta nota al pubblico italiano per un celeberrimo caso di cronaca nera, il caso Montesi che, secondo la storica statunitense Karen Pinkus, avrebbe ispirato il film di Federico Fellini La dolce vita[10].
  • In riferimento al medesimo caso di cronaca, la canzone Nuntereggae più (1978) di Rino Gaetano cita il nome della spiaggia.
  • In tempi recenti, ad essa allude Alberto Arbasino in più punti nel suo romanzo Fratelli d'Italia.
  • I Flaminio Maphia la citano nel testo della loro rivisitazione (2010) di Vamos a la playa, noto successo dei Righeira qui reintitolato Vamos alla playa (coi Flaminio Maphia).
  • Emilio Stella gli dedica una canzone ironica (2014) Capocotta non è Kingston. [11]
essi sono 

portella dele ginestre  \ piana degli albanesi 
(nota come Purtelja e Gjinestrës in lingua arbëreshe) è una località montana del comune di Piana degli Albanesi, situata a 3 km circa dall'abitato, nella città metropolitana di Palermo. Si trova tra Piana e la valle del fiume Iato.Un a giornata di festa   che si trasformo  in strage
  da  http://www.misteriditalia.it/giuliano/strage-portella/





La vecchia credeva che fossero mortaretti e cominciò a battere le mani festosa. Rideva. Per una frazione di secondo continuò a ridere, allegra, dentro di sé, ma il suo sorriso si era già rattrappito in un ghigno di terrore. Un mulo cadde con il ventre all'aria. A una bambina, all’improvviso, la piccola mascella si arrossò di sangue. La polvere si levava a spruzzi come se il vento avesse preso a danzare. C'era gente che cadeva, in silenzio, e non si alzava più. Altri scappavano urlando, come impazziti. E scappavano, in preda al terrore, i cavalli, travolgendo uomini, donne, bambini. Poi si udì qualcosa che fischiava contro i massi. Qualcosa che strideva e fischiava. E ancora quel rumore di mortaretti. Un bambino cadde colpito alla spalla. Una donna, con il petto squarciato, era finita esanime sulla carcassa della sua cavalla sventrata. Il corpo di un uomo, dalla testa maciullata cadde al suolo con il rumore di un sacco pieno di stracci. E poi quell'odore di polvere da sparo.
La carneficina durò in tutto un paio di minuti. Alla fine la mitragliatrice tacque e un silenzio carico di paura piombò sulla piccola vallata. In lontananza il fiume Jato riprese a far udire il suo suono liquido e leggero. E le due alture gialle di ginestre, la Pizzuta e la Cumeta, apparvero tra la polvere come angeli custodi silenti e smarriti.
Era il l° maggio 1947 e a Portella della Ginestra si era appena compiuta la prima strage dell'Italia repubblicana.
Ma  i fatti  che  lo rendono  inquadrabile  in quelli che   sono  stati chiamati misteri d'italia  io preferisco chiamarli    scheletri  nell'armadio   so  descriti    da   per  cbi volesse approfondire   da questo  sunto di wikipedia 

La località è nota per essere stata teatro il 1º maggio 1947 della prima strage dell'Italia repubblicana, la strage di Portella della Ginestra, con l'eccidio di lavoratori ad opera della banda criminale di Salvatore Giuliano(Montelepre, 16 novembre 1922Castelvetrano, 5 luglio 1950),Per alcuni mesi sfruttò la copertura dell'EVIS, il braccio armato del Movimento Indipendentista Siciliano attivo a partire dalla fine della seconda guerra mondiale,
Il 5 luglio 1950 il ventottenne Giuliano venne ritrovato morto nel cortile della casa di un avvocato di Castelvetrano: un comunicato del Comando forze repressione banditismo annunciò ufficialmente che era stato ucciso in un conflitto a fuoco avvenuto la notte precedente con un reparto di carabinieri alle dipendenze del capitano Antonio Perenze, un uomo del colonnello Luca. Sin dall'inizio apparvero però diverse incongruenze nella versione degli inquirenti sulla fine del bandito.
Il giornalista de L'Europeo Tommaso Besozzi pubblicò un'inchiesta sull'uccisione di Giuliano dal titolo Di sicuro c'è solo che è morto, nella quale mise in luce le incongruenze della versione data dai carabinieri sulla morte del bandito e indicò come assassino di Giuliano il suo sodale Gaspare Pisciotta[12].
Durante le udienze del processo per il massacro di Portella della Ginestra tenutosi a Viterbo, Pisciotta si autoaccusò dell'omicidio di Giuliano e incolpò anche i deputati monarchici Gianfranco Alliata di Montereale, Tommaso Leone Marchesano, Giacomo Cusumano Geloso e i democristiani Bernardo Mattarella e Mario Scelba di essere i mandanti della strage di Portella, dichiarando che costoro incontrarono Giuliano per mandarlo a sparare sulla folla[3]. Tuttavia la Corte d'Assise di Viterbo dichiarò infondate le accuse di Pisciotta poiché il bandito aveva fornito nove diverse versioni sui mandanti politici della strage[3]; come emerso dalla sentenza del processo di Viterbo, Pisciotta divenne confidente del Comando forze repressione banditismo (che gli fornì una tessera di riconoscimento che gli permetteva di circolare liberamente) e Giuliano fu da lui ucciso nel sonno nella casa di Castelvetrano dove si nascondeva; il cadavere sarebbe poi stato trasportato nel cortile della casa stessa, dove gli uomini del colonnello Luca e del capitano Perenze inscenarono una sparatoria per permettere a Pisciotta di fuggire e continuare così la sua opera di confidente sotto copertura[3].
Nel 1954 Pisciotta fu avvelenato nel carcere dell'Ucciardone con un caffè alla stricnina[3].

oltre  il  link  di wikipedia  d  che trovate  sotto   qui in questo interessante articolo   su  www.vittimemafia.it   un interessante    approfindimentocon le  varie versioni ( solo mafia ,  mafia con  refferenti  parlamentari     con servizi segret Usa ed  ex  fascisti   )




  Capocotta   spiaggia 

Ecco in sintesi  cosa  accade  L'11 aprile 1953 sulla spiaggia di Tor Vaianica, a sud di Ostia, viene trovato il corpo senza vita di una bella ragazza, Wilma Montesi( 1932-1953)  sparita da casa due giorni prima. Qualche mese più tardi un oscuro cronista, certo Silvano Muto, ipotizza che la ragazza non sia morta sulla spiaggia, ma in seguito ad assunzione eccessiva di stupefacenti durante una festa molto osé nella tenuta di Capocotta presso Castel Porziano, residenza abituale del marchese Ugo Montagna. Alla festa, scrive Muto, era presente anche Piero Piccioni, abituale accompagnatore della signorina nonché figlio del ministro democristiano Attilio Piccioni.Ulteriori dettagli  La spiaggia di Capocotta è la zona di litorale romano compresa tra il mare laziale, dal km 7,600 al km 10,100 della via Litoranea, e tra Castel Porziano e Torvaianica, . Esso  ebbe grande rilievo mediatico a causa del coinvolgimento di numerosi personaggi di spicco  della politica  dell'epoca   ,  e  segno secondo alcuni l'inizio della  crisi del  dominio  a senso  unico     ( 1947\8-1953 )   della  dc  , e  l'inizio   dell'apertura   che  si verificherà  negli anni   '60  dell'alleanza  Dc -Psi  .  Il caso risulta tuttora irrisolto, ivi compresa la causa del decesso della giovane.     per  chi volesse  approfondirlo e  saperne di più https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Montesi 

8.6.16

IL "match" di Ali con la bimba di 3 anni che ora fa la ricercatrice a Cagliari

lo  so che  su Muhammad Ali ne avrete piene  le  ....  ma    questa  storia  va  raccontata  . Essadimostra  dicome  anche i  duri   o  chi  fa  u o sport   duro come  la  boxe   ha  un cuore  ed  tenero    come un grissino☺🌈❤

CAGLIARI. Pochi giorni prima di combattere il celebre incontro di Kinshasa con Foreman, Muhammad Ali aveva fatto le "prove generali" del grande match per il titolo mondiale con una bambina di tre anni. Lei, Susanna Barsotti, oggi ricercatrice all'Università di Cagliari, seduta in grembo ai familiari aveva assestato una serie di destri alla spalla del grande campione. Lui, sorridendo, aveva simulato di essersi fatto molto male. 

E per tutta risposta aveva finto di mordere la mano della bambina. Tutto era finito in grandi risate e con i guantoni regalati alla vivace bimbetta che aveva tenuto testa al pugile che si preparava a diventare «il più grande». Video, immagini e racconto di quel simpatico siparietto sono tutti nelle pagine web curate dall'Ufficio stampa dell'Università di Cagliari. Era il 1974.L'UnioneSarda.it » Cultura » L'incontro di Muhammad Ali con la piccola Susanna, oggi ricercatrice a Cagliari: "Ho ancora i suoi guantoni"
Cultura

L'incontro di Muhammad Ali con la piccola Susanna, oggi ricercatrice a Cagliari: "Ho ancora i suoi guantoni"

Oggi alle 16:19 - ultimo aggiornamento alle 18:04

Muhammad Ali a Kinshasa

Oggi è una ricercatrice di Storia della pedagogia all'università di Cagliari, dove insegna letteratura per l'infanzia.
Ma la sua, di infanzia, è stata baciata da un incontro con la leggenda della boxe, Muhammad Ali, in quel di Kinshasa, nell'allora Zaire (oggi Repubblica democratica del Congo), pochi giorni prima dell'incontro più famoso della storia, quello con George Foreman.
Era il 1974, Susanna Barsotti aveva tre anni.
Suo padre lavorava per un'acciaieria siderurgica della zona e quando Ali, che allora si chiamava ancora Cassius Clay, arrivò, qualcuno gli fece sapere che in una cittadina vicino alla capitale, a Maluku, viveva un gruppo di italiani. Che si incontrarono con lo staff del pugile e strinsero amicizia soprattutto col suo allenatore, Angelo Dundee, di origini italiane.
Qualche giorno prima del match, il faccia a faccia della piccola Susanna col futuro campione del mondo, immortalato anche in un video.

Il video dell'incontro
"Io ero la più piccola tra i bambini presenti", ha raccontato sul sito dell'ateneo cagliaritano.
"Alì si mise a scherzare con me fingendo un combattimento e dicendomi quello che avrebbe fatto da lì a pochi giorni a Foreman. Mi regalò i suoi guantoni da allenamento autografati che ancora conservo".
Poi, sorridendo, aveva simulato di essersi fatto molto male.
E per tutta risposta aveva finto di mordere la mano della bimba, seduta in braccio alla sua mamma.

VI ABORRO… di © Daniela Tuscano

leggi anche 


Lo ammetto, vi aborro. Aborro voi, la vostra brutalità, la vostra (in)cultura dello stupro, la società di diseguali – dove la diseguaglianza è considerata nullità – che avete incubato, alimentato e cresciuto a dismisura. Aborro quel corpaccione chiamato maschilismo, l’origine d’ogni violenza, razzismo e discriminazione. L’aborro perché è morto, e voi lo sapete, ma ne mantenete artificialmente l’esistenza. Vi serve per conservare il potere. E per il potere siete disposti a tutto. Cioè al ginocidio. Ginocidio, sì. Perché voi, maschi impazziti e feroci, disprezzate il mio sesso. Da sempre. E io non voglio più capirvi. Non voglio più capire un mondo che si reputa progredito berciando contro i roghi di Daesh e poi impugna una penna per chiedere a un giudice di non punire il figliolo, stupratore sì, ma per soli venti minuti, preda dei fumi dell’alcool e d’un’imprecisata “promiscuità” (palese, fra le righe, l’accusa alle femmine troppo libere, quindi tentatrici). Non voglio più capire un mondo – il vostro, fatto a vostra immagine, somiglianza e prepotenza – in cui ci s’interroga se una violenza durata una manciata di minuti sia effettivamente violenza. Non voglio più capire il mancato conato di vomito davanti all’infamia di siffatta domanda. Vi aborro perché m'avete costretta a rivelare qualcosa di molto, troppo intimo. Prima un’aggressione – in tutto, durata una quindicina di secondi – e prima ancora, quand’ero giovanissima, un’aggressione se possibile anche peggiore.
Quanto sarà stato ? Forse un quarto d’ora.

 Un quarto d’ora e quindici secondi che mi hanno rovinato, per sempre, la vita. Che mi hanno deturpato e rubato anzitempo la giovinezza. Chi mai potrà ripagarmi? Voi siete preoccupati che il vostro figliolo maschio non possa più andare agli allenamenti, che non trovi un lavoro, che non mangi più. Quello v’importa, e nient’altro. Non voglio più capire un giornalismo che definisce “timido autista di provincia timoroso di diventare padre” un tentato uxoricida e figlicida. Aborro la
vostra stupidità. Niente di più pericoloso. Non è soltanto inumana. È pre-umana. Molto peggio. Con questa pre-umanità avete dominato il mondo. Asservendo e negando tutte le dimensioni esistenziali diverse dalle vostre. Negando la donna, avete negato dignità al nero, all’indio, all’immigrato, al gay/lesbica, allo schiavo – che mai avrebbe dovuto essere schiavo -. Ma anche alla natura, all'ambiente in cui vivete. E avete dato vita a un sistema economico basato sullo sfruttamento e l’accaparramento. Avete costruito un Dio maschio, leggi maschie – quelle leggi per cui, ancora adesso, lo stupro è un’inezia la cui entità va conteggiata in minuti, le donne eterne inferiori indegne di votare, compiere determinati lavori (le avete però ritenute sempre degne di salire sul patibolo – Olympe de Gouges insegna! – anzi con loro avete esercitato il massimo rigore fino ad attribuirle responsabilità per reati inesistenti e perversi), accedere a ordini religiosi, comparire nei testi scolastici, ecc. – alle quali non si può derogare, pena la morte: e infatti uccidete. Non potete tollerare d’essere abbandonati, la donna è vostro esclusivo possesso. E non solo lei: mentre scrivo mi giunge la notizia che, nel mio Paese, due cosiddetti “padri di famiglia” (naturalmente, secondo la stampa maschia, sempre tale pur se scritta da donne asservite, dipinti come uomini modello, affettuosi, teneri ecc.) non si sono accontentati di assassinare le loro compagne, ma pure i figli; è la logica della roba. “Roba mia, vientene con me”: a volte vi suicidate (in molti altri casi fingete soltanto, nella speranza dello sconto d’una pena comunque lieve) e dietro di voi non deve rimanere nessuna e nessuno. Come nell’antica Roma, come dappertutto: siete voi, l’origine e il fine (la fine) di tutto. Vi siete nominati Dio: siete blasfemi. Vi aborro perché nemmeno in questo frangente vi ho sentiti solidali. In qualche caso ci avete addirittura irrise. Una donna non lotta mai solo per sé stessa, ma si sente umanamente, umanisticamente vicina a tutti gli oppressi. Ma che cosa accade a quegli uomini oppressi, una volta liberatisi delle loro catene? Ci sono vicini? Condividono le nostre battaglie? Sanno capirci, amarci? Si rendono conto che le violenze sessiste sono una questione di cultura e non fatti privati di cronaca nera ? A me non pare. Vorrei essere smentita. Ma pubblicamente, apertamente. Lucidamente. È bene che quella lettera vergognosa sia stata vergata da un padre. Un padre wasp.

Essa mette definitivamente a tacere anche quell’autolesionismo femminile per cui, se un figlio è criminale, la colpa ricade sull’incapacità della MADRE [ Un esempio recente di questa mentalità si trova qui: http://www.huffingtonpost.it/milene-mucci/madri-figli-maschi-uomini-violenti-_b_10219426.html , cui ho fatto seguire una replica http://culturaalfemminile.blogspot.it/2016/06/sbagliata-di-daniela-tuscano.html ]. I padri non compaiono mai sul banco degli imputati, pur essendo sempre stati considerati i capifamiglia, le guide morali, spirituali ecc. Insomma, la solita storia: tutti i privilegi, nessun dovere, nessunissima responsabilità. Lo ammetto, vi aborro. Per lo stesso motivo per cui vi ho amati. Proprio perché vi ho amati. Ma non si può continuare ad amare chi ritiene degradante chiedere perdono.

7.6.16

oggetto della tradizione Gallurese \ sarda . l'arte di arrangiardi e l'arte autarchica

L'uppu è quello con il manico e si teneva vicino alla cagghjna (  seccchio \ recipiente dell'acqua   )

la nappedda si usava in campagna per dissetarsi con l'acqua del pozzo o fontana



6.6.16

la disinformazione dei talk show . ecco perchè in italia prosperano ciarlatani e venditori di fumo Maurizio Costanzo Show, Eleonora Brigliadori: "Ho curato il cancro senza chemio e non sono qui per dire "bubbole" ma .....



 http://www.disinformazione.it/eleonora_brigliadori.htm  ( le  sue  teoriesul  cancro)
http://www.galluranews.org/?p=14440  ( sergio todesco   sostenitore    di  teorie simili )


premetto    che non ho visto tutto l'episodio  ma  solo quello   la scewna del litigio  video presa da  http://www.unionesarda.it/articolo/spettacoli/2016/


 poi incuriosito ho     trovato  sulla pagina  fb  official di costanzo  il video integrale della puntata

anche se ne  avrei fatto   meno perchè  come in tutte le  trasmissioni tv  (  salve rare  eccezzioni  )  e non c'è stata persona in grado di concludere un discorso con sensata intelligenza nè persona che sia stata lasciata parlare liberamente dagli altri... vergogna della televisione italiana... diseducativa e mal informativa..  condivido quanto dice   persi proprio niente... anzi, avete guadagnato sul tempo... io piuttosto, avrei intitolato la puntata... "Ignoranti contro maleducati"...


E  quindi mi baso    su quanto descrivono i  media in particolare  questo articolo de   ilfattoquotidiano  E  vero   e sarebbe sagggio  che  i cosiddetti uomini di scienza  dovrebbero    ricordarsi  di Socrate, di Galileo e anche di molti artisti che nella vita hanno dovuto pagare caro le loro scoperte e innovazioni. Il vero uomo di scienza è aperto ad ascoltare chi non è d'accordo. Cosi come il processo inverso  noi priofani dobbiamno ascoltare  i medici  .  Infatti l'esperienza personale non è un argomento valido per supportare certe tesi, non lo è per un banale piano alimentare per il dimagrimento figuriamoci per questioni più serie! Ovviamente ognuno è libero di pensarla come gli pare, ma la propria esperienza o il sentito dire o divulgare notizie non supportate da alcuna ricerca è veramente pericoloso, ho i miei dubbi che queste pratiche debbano essere accettate, l'eccesso di farmaci è un conto, dire che delle terapie e delle medicine non servano a nulla o che delle malattie non esistano è un altro e visto che il più delle volte se non quasi la totalità delle volte chi lo dice non ha alcuna preparazione medico scientifica e nessuna credibilità non vedo perché debba essere accettato ed invitato a progtrammi di massa a fare danni . Ecco perchè l'iutalia è il paese di di dibella e del caso stamina Ma tali teorie   dovrebbero esere provate scientificamente   altrimenti  sono solo bufale  e penzane  pericolose   coem il caso  Stramina  o semi fallimentari come il caso di Bella  . Va bene  anche  che nel campo della medicina  quella vera  non quella  delle  lobby  ognuno è medico di se stesso a patto che sappia ascoltare il proprio corpo  e non abusi  di medicinali  .   Concludo  condividendo in pieno  quanto dice  il fattoquotidiano ( vedere  articolo  completo   nel  colegamento citanto  nelle righe  precedenti  ) 
(....) 
Una trashata clamorosa, che però non dovrebbe farci ridere più di tanto. Perché sarà pur vero che le intemperanze di Eleonora Brigliadori sono sempre un momento esilarante per chi adora il pollaio televisivo, ma quando si trattano temi come il cancro, le cure mediche e la ricerca scientifica, è bene non buttare tutto in burletta perché il messaggio che arriva allo spettatore rischia di essere pericolosamente banalizzato. Maurizio Costanzo è riuscito a frenare in tempo l’esondante Brigliadori, ma il problema resta: è giusto affrontare argomenti delicati come l’alimentazione e le cure mediche con il famigerato dottor Lemme e Eleonora Brigliadori che crede di avere i capelli così lunghi perché sono anche quelli delle vite precedenti?
 ha  fatto benissimo Maurtizio  tripizzza   Costanzo .  poi  affermare  anche delle cazzate prive  o  di dubbio  valore  scientifico  ma  arrivare  ad  offendere  ed  insu,ltare  questo   non  va bene e  non contribuisce al dibattito    Troppa disinvoltura state attenti, lo studio , la scienza,la metodologia della ricerca sono la base della conoscenza, l'ignoranza non ha mai curato niente

5.6.16

spaccatura nel mondo Gay ed Lgbt sulla maternità surrogata \ utero in affitto Censura, potere patriarcale, maternità surrogata e movimenti

i cari arcigay, i paladini di tutte le libertà, hanno trattato come una merda una scrittrice (lesbica) perché si oppone all'utero in affitto


Infatti  prima della censura    \ sospensione del suo account la Terragni scriveva
Insomma una grave  censura  a Daniela  Danna (  qui magiori  news  ) la  quale da quasi vent’anni Daniela Danna ha messo le sue competenze di sociologa al servizio della comunità omosessuale, pubblicando libri che inquadrano i temi con cui la comunità LGBT italiana è chiamata a confrontarsi nel contesto più vasto della ricerca scientifica internazionale. Di recente ha pubblicato il libro Contract children. Questioning surrogacy che si segnala per il rigore con cui affronta il tema della “maternità per altri” (molti, in Italia, parlano di “utero in affitto”, dimostrando una superficialità che non tiene conto della delicatezza dell’argomento). Le abbiamo chiesto di venircene a parlare per avere qualche strumento in più per riflettere su questo argomento delicato.
Ora Come  lei  mi chiedo  : <<   Hai visto cosa sta succedendo e chi sono i veri intolleranti? >>  .Infatti    Inizialmente  credevo fossero dei coglioni e  deficienti
Ma  poi  giustamente in una discussiuone  su tali fatti    con la  mia    l'utente  *****
<<

 (....)
Quelli "minchioni" non sono casi isolati. Elena Cimbro è stata linciata dalla Cirinna', non dall'ultima esaltata. Renzi non le ha dimostrato alcuna solidarietà. In Francia hanno abolito la festa della mamma per non offendere i "figli" di due papà. Ieri hanno massacrato una dandole della violenta perché ha osato postare la sua foto mentre allatta il figlio. Al consiglio d'Europa il 2 giugno votano ancora, malgrado il parere contrario già espresso da associazioni femministe, a porte chiuse per fare accettare l'utero in affitto (la presidente del comitato è una ginecologa transessuale ovviamente a favore). Non è questione di dono ma di commercio. Il fine ultimo è dimostrare l'inutilità delle donne.
Le lobby del pensiero unico vogliono raggiungere questo scopo. Di fatto, chi ha censurato una persona non sono stata io contraria, ma questi qui, che a sentir loro sono i più democratici. Uno di loro ha anche scritto (ho fatto lo screenshot): vi rottameremo a uno a uno. Era un gay. Non certamente a caso.  
>>



Ora si che si pensi che la maternita surrogata sia un dono ( io ) ma che diventi utero in affitto il confine è labilissimo , o che sia (    la mia  amica   )  è solo violenza sulle donne e sul loro corpo e la loro identita e che : (...) Prima informiamoci poi parliamo ( e soprattutto si ascoltino le donne. Gli uomini non dovrebbero proprio dire nulla. Hanno solo da imparare). >>  si può   discitere  e confrontartsi e  essere  o non essere  d'0accordo  .  Ma  c'è  rispetto reciproco  . Invbece   Nelle posizioni  del mondo Lgtb    di solito ( esperienza personale  e  diretta    con amici    e non   )  sta  iniziando ad esserci  mancanza  di rispetto ed  imposizione del pensiero  unico ed  omologante   fatto sulla pelle delle  donne e del loro corpo in quanto sia  che  sia  un dono     sia  che  sia  mercato   dev'essere la donna  o  se  è possibile  quando si  tratta  di  coppie   in due  , a decidere   se prestarsi  oppure meno 

misteri e sprechi .tour suoi luoghi dell'altra storia della repubblica italiana 1 puntata

in sottofondo     Aida  di  Rino Gaetano  
“Aida” è l’Italia. In questa canzone, difficile e splendida, Rino Gaetano ha saputo tracciare con il suo stile inimitabile e affidato alla simbologia, un affresco di tutta l’Italia contemporanea, dal fascismo alla guerra, dal dopoguerra agli scandali e alle difficoltà enormi degli anni ’70. peggiorate   fino a diventare  putride  ( vedere le  canzoni a cuyi  accenno nel post   ) con una ventata  d'aria fresca nel  1992\1994 per  poi   ricadere  nel  baratro   che  continua  anche  oggi


Ma  adesso  dopo questa nota introduttiva    veniamo al post  vero e  proprio


A mente fredda ecco una mia considerazione sulla festa del 2 giugno   di cui quest'anno ricorrono  i  70  anni 

da  facebook


















Non ho ancora capito il nesso tra Il 2 Giugno Festa della Repubblica e la Parata Militare, visto che la festa delle forze armate mi risulta sia il 4 novembre. Boh...qualcuno /qualcuna grs miei contatti fra coloro che seguono i miei aggiornamenti ed è amante /simpatizzante delle forze armate o membro stesso me lo saprebbe spiegare

 Una  festa   questa  ormai celebrata passivamente con nostalgia dale vecchie generazioni ( ridateci el puzzone , si stava meglio quando si stava peggio , erano corrotti ed intrallazzoni ma almeno avevano cultura e dignità , ecc ) dalle vecchie e da chi è cresciuto ( è il caso della mia ) con quei valori trasmessili , passivamente ed acriticamente ciioè in automatico ( tanto è fresta si fa vacanza , ecc ) dalle nuove gerazioni in particolare le ultime 3 .
Ed  proprio per  celebrare    i  70  anni in,  già ormai  passati  sotto silenzio  e  passati in secondo piano  da  altre  news    , ho deciso di  fare  un tour ( solo virtuale  non avendo  possibilità  di tempo e  di € )    sui  luoghi e  sui fatti  alternativi  rispetto  alla  retorica  celebrativa  ed  a senso unico  (  cioè quando   capita  che  si celebrino  un detterminato  numero  d'anni   esempio l'anno prossimo  saranno  70   anni   , costituirà  la  2  puntata  ,  della  strage  portella  delle  ginestre  )    ufficiale   su  fatti ed  ombre  \  i cosidetti scheletri  nell'armadio (  vedere   Quarant'Anni ~ Modena City Ramblers 60 anni -Talco )  . Una srie  di  Luoghi e  di fatti   alternativi che   con le  loro  ombre   sono  ormai entrati   anche  se  dalla porta  di servizio , costituendone la base nel bene e nel male    ,  della nostra   storia  nazionale  e  repubblicana


da   me  scattata a  Genova  nei vicoli   (  zona  san  donato   )   sotto  palazzo  ducale 
 Inizio  questa prima puntata   con due  fatti   Morte di Benito Mussolini  e  scempio   dei corpi   da parte dela  folla  in piazzale loreto  (  comprensibile certo  per   ciò che la dittatura  fascista  ha  arreccato  all'italia   ma nonn giustificabile )  . 
Lo che  : 1)  non ho testimonianze dirette  essendo del '76  ma  solo contrapposizione culturali \ e politiche  in famiglia ( mio nonno   e mio prozio fascista   e  mio padre  e mio zio  sinistra  extraparlamentare   marxista  )  ., e  dalla  conseguente lettura  e  sfogliatura di  libri fascisti e  comusti ,  libertari    di  ambo le  pareti    2)  che  sono   contestualemnte diversi  anche se  conseguenziali    dalal nascista dela repubblica  ma  eticamente  collegabili in quanto  c'è  :   come  tute  le rivoluzioni o guerre  civili   "  riciclo"  dei fascisti   nelle istiruzioni repubblicane  .,   continuità  fra  il fascismo specie   quello   della  Rsi   ( repubblica sociale  )  con la repubblica  . 
Oltre  all'ottimo  e  molto esauriente  da questo ottima pagina di wikipedia sulla moerte di Mussolini e   i fatti di piazzale loreto a Milano ( foto  sotto ieri  ed  oggi  ) 

da  www.ildiscrimine.com

da  cinema 900
www.giusepperausa.it

La zona in questione (l'imbocco di viale Monza e di via Padova) risulta oggi (2014) sostanzialmente immutata dopo i radicali cambiamenti

con un ottima  bibliografia    anche documentale   li  due  fatti   cointroversi  specie il primo  possomo essere    sintetizzati dal poeta Ezra Pound, sostenitore del fascismo, in una sua lirica:

« L'enorme tragedia del sogno sulle spalle curve del/ contadino/ Manes! Manes fu conciato e impagliato / Così Ben e la Clara a Milano / per i calcagni a Milano / Che i vermi mangiassero il torello morto »
                     (Cantos, LXXIV, sez. Canti pisani)
 non so che ltro dirvi   se  non rimandarvi  alla  seconda  puntata  . cioè la  strage  di Portella delle  qui trova  quello  che cerca
da  wikipedia 
Ginestre   ho saltato deliberatamente   il processo che porto'  ad indirre  il referendum  e  alla  lotta successiva    (  brogli   si  brogli no  ,  valido  non valido ) fra monarchici e anti monarchici  perchè  se  n'è parlato abbastanza  negli speciali   , andate  a cercarveli  ,  sui  giornali ed  in tv  .  Comunque per  chi volesse  approffondie  e  colmnare  un buco

4.6.16

L'UnioneSarda.it » Cronaca » "Se l'omofobia persiste consultare un medico", continua a far discutere lo spot del Sardinia Pride

ATTENZIONE! Gira voce che per le strade si aggirino persone molto stravaganti... Pare si chiamino GAY... Le autorità invitano a non incrociare il loro sguardo per evitare gravi ripercussioni. ‪#‎sardegnapride‬ ‪#‎diventagayanchetu‬



Il video è basato su una fantastica vignetta di Extra Fabulous Comics

Da quando è stato pubblicato - il 27 maggio scorso - lo spot ha superato abbondantemente le 400 mila visualizzazioni.
Ed ha raccolto molti consensi, qualche critica e una denuncia: quella delle Sentinelle in piedi.
Lo spot del Sardinia Pride, manifestazione in programma a Cagliari il prossimo 25 giugno, non smette di far discutere.
Il video realizzato da Naked Panda, una web factory composta da creativi e filmaker cagliaritani, e ispirato a una vignetta di Extra fabulous comics, mostra una donna a passeggio per Cagliari con suo figlio. Quando i due vedono avvicinarsi un gruppo di persone stravaganti la madre dice al suo bambino: "Non guardarli perché se lo fai puoi diventare come loro". Il bimbo non solo ignora le sue indicazioni ma dopo qualche secondo si trasforma in "uno di loro" e li raggiunge.
Nella parte finale una voce fuori campo pronuncia queste parole: "Attenzione, la partecipazione al Pride ha l’effetto collaterale di rendervi persone migliori. Non si sono riscontrati casi di effettiva trasformazione in gay. Se l’omofobia persiste consultare un medico".

Il backstage del video
Lo spot volutamente sarcastico ha irritato le "Sentinelle in piedi" che hanno sporto denuncia alla polizia segnalando la "strumentalizzazione di un bimbo per la propaganda gay"

  ecco alcuni commenti direttamwente presi dalla  pagina fb  del video

Luca Della Latta

Ok ok.. Si potrà discutere sulla presenza di un bambino in un video dalle tematiche così (ahimè) controverse.. Al di là che viene strumentalizzato tanto quanto in qualsiasi altra pubblicità (Mulino Bianco compreso..).. È davvero Fa Vo Lo So ❤️❤️❤️
Mi piace · 43 · Rispondi · Segnala · 28 maggio
Naked Panda
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Ambra Bondanini Mazza 🐼🐼🐼❤️

Mariagrazia Bisio

Ok fa ridere ed è contro l'idea che si possa istigare all'omosessualità, ma una lingua ammiccante ad un bambino non lo rispetta ed istiga alla pedofilia: non va bene per gli etero, non va bene per i preti e non va bene nemmeno per gli omosessuali.
Sì ai diritti, alle famiglie arcobaleno, sì alla battaglia per le disparità di genere, ma sopratutto sì al rispetto.
· 74 · Rispondi · Segnala · 28 maggio
Naked Panda
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Ricky Scagnoli ma certo! é un ragionamento così lineare!