- il cd La terra,la_guerra,una_questione_privata e in particolare Dietro la linea Gotica - Csi
- Inno Nazionale - Luca Carboni
- IO NON MI SENTO ITALIANO - GIORGIO GABER
- madrepatria vibrazioni polemiche dala terra di buon gusto play list di spoty fay di Lorenzo Sileci alias elchino
La prima riflessione d'oggi è una riflessione " letteraria " . Dopo aver letto i due ( e credo per come si è concluso ne esca un altro ) ultimi libri di Saviano : La paranza dei bambini e bacio feroce ed ho lasciato interrotto ( managgia a me che vedo prima i film \ serie tv e poi leggo i libri dovrei fare il processo inverso ) , ma credo che mi farò coraggio e faro la stessa cosa di cui parlo oggi , Suburra di Carlo Bonini,Giancarlo De Cataldo . Mi sono detto : basta mafia\e e sisema corrotto ( band a della magliana , Mafia capitale , ecc ) e d guardando fra la pila di libri da leggere ho trovato un libro lasciato a metà : Il libro di Johnny ( edizione filologica \ criica de il partigiamno jonny ) di Beppe Fenoglio
In un primo momento, Beppe Fenoglio aveva ideato un unico grande ciclo di Johnny, che partiva dagli anni del liceo di Alba, proseguiva con il corso ufficiali a Roma, l'8 settembre, il complicato e pericoloso ritorno in Piemonte e l'adesione alla guerra partigiana, fino al passaggio dai garibaldini ai badogliani, a cui seguirono i vari scontri e la morte di Johnny. Successivamente, però, Fenoglio riscrisse la prima parte di questo suo ambizioso "progetto" narrativo, facendo di Primavera di bellezza un romanzo autonomo. Tagliò tutta la parte iniziale e aggiunse un finale che non c'era. E mise mano alla seconda redazione del Partigiano Johnny, che poi abbandonò. In questa edizione, curata da Gabriele Pedullà, viene per la prima volta ricostruito il continuum narrativo del grande romanzo, così come Fenoglio l'aveva inizialmente pensato e concepito. E la saga di Johnny, frammento dopo frammento, riemerge in tutta la sua forza storica e romanzesca. da https://www.lafeltrinelli.it/libri
Oltre i motivi spiegati nell'articolo riportato sopra , a farmelom interrompere , ci sono : 1) l'abbondandare e la presenza d'intere frasi dovute al fatto che lui pensasse e scrivesse in inglese e poi traducesse in italiano 2) la lingua 3) la tormentata vicenda editoriale ( qui maggiori dettagli ) che lo porto a riscriverlo e farne diverse stesure . Infatti usci postumo perr morte prematura dell'autore .
Ma a farmelo riprendere sono 1) il senso di colpa che mi viene , nel non portare alla fine libnri anche pessimi e noiosi ., 2) che fu un autore fiero ed indigesto a certi partigiani perchè descrisse la resistenza senza filtri e senza retorica oltre la vulgata eroica ., 3) perchè a parlarne ( come feci io con i miei primi post del blog quando ancora era splinder ) o a farne un disco o concerto come hanno fatto gi ex Csi con il live La terra, la guerra, una questione privata Pubblicato nel 1998, è la registrazione di un concerto dedicato alla memoria e all'opera di Beppe Fenoglio tenutosi il 5 ottobre 1996 ad Alba, nella chiesa di San Domenico.( .... continua wikipedia : La terra,la_guerra,una_questione_privata ) prova quieste emozioni : << Picchia duro. Riascoltata un anno dopo la registrazione della serata ci ha turbato. Abbiamo deciso di fermarla, trasformarla in un disco. Un disco eccessivo che non si può tenere nascosto né si può consumare a cuore leggero. Difficile da gestire. Non è un disco live, nemmeno un concerto, è una serata in onore e a memoria di Beppe Fenoglio. Un luogo, un pubblico, un contesto irripetibile. (Giovanni Lindo Ferretti) >>
la seconda è nata da un cazzeggio su https://www.facebook.com/gelocalcronacaitaliana/ da cui ( chi mi segue anche sui social lo sa ) prendo e riporto tali news \ storie .
Roberto Padrin promette di andare fino in fondo per capire cosa non ha funzionato nel programma di Rai 1 “Meraviglie” di Alberto Angela - Pagina Fan Ufficiale, che mercoledì sera ha fatto tappa sulle Dolomiti. La puntata ha ottenuto il record di spettatori ma per i bellunesi si è rivelata una delusione profonda, perché tutto il servizio è stato girato in provincia di Trento con qualche citazione per Bolzano e nessuna per gli altri territori interessati (via Corriere delle Alpi più precisamente qui ). Infatti secondo il corrieredellealpi : << [....] è necessario andare oltre il piagnisteo di chi vede Trento e Bolzano approfittare di privilegi sempre più odiosi, perché il problema principale della puntata di “Meraviglie” è stata la disinformazione: «Quando si fa un servizio pubblico servirebbe una maggiore accuratezza», rileva Irma Visalli, che da assessore provinciale si occupò dell’iter per il riconoscimento delle Dolomiti a Patrimonio dell’umanità. «Io a un certo punto ho smesso di sentire la voce di Angela perché ero rapita dalle immagini che erano davvero fantastiche. Il servizio aveva degli aspetti positivi, ma anche alcuni errori clamorosi e pochi contenuti e su questo il rammarico è inevitabile, perché c’è molto da dire sulle Dolomiti». Nel complesso, però, la Visalli cerca di essere positiva: «Credo che oggi ci siano più persone che conoscono le Dolomiti e va bene così» >>
La puntata è stata molto interessante, accontentare tutti è impossibile infatti
si vede proprio di come l'essere italiani sia solo un fatto storico-politico , ma non antropologico \ cuturale . Nessuno è profeta in patria e chi lo dice viene deriso ed accussato di disfattismo come le due cnzoni citrate all'inizio ( mi scuso per chi mi segue da vecchia data se le ripropongo ma purtroppo è cosi non c'è niente da fare abbiamo fatto l'italia ma non abbiamo fatto gli italiani e non cisomno riusciti la monarchia, il fascismo , la repubblica ) .
Confermo i suoi limiti , per quel poco che sono riuscito a vedre , causa abbuiocco e cattiva prgrammazione rai : leputtanate fesserie iniziano presto le cose interessanti , quando va bene dalle 21.30 . E la continua pubblicità nonostante si paghi ( anche se non possiedi tv ) un lauto canone , neppure fosse un tv commerciale \ privata . . Ma allo stresso tempo dico che era un ottima trasmissione e gli divo di fregarsene e ed andare avanti . La perfezione assoluta non esiste .La prossima sarà migliore e riuscirà meglio
La terza deriva , sempre tramite la pagina faceboook di geolocal , da la Gazzetta di Modena del 20\01\2018
Gloria del ristorante Glamour in via Mazzoni chiuso per 15 giorni dal questore di Modena: «Penalizzata da connazionali che stanno in strutture e non cercano integrazione» Infatti come dichiara lei stessa : «Sono ormai 25 anni che vivo a Modena e qui, con mio marito e la mia famiglia, abbiamo investito nella nostra attività che consiste in un negozio ed un pubblico esercizio. Qui abbiamo la nostra vita, sono mamma di quattro figli, la più grande frequenta il liceo le altre varie scuole cittadine. Ho quindi gli stessi problemi che hanno tutti gli altri cittadini, problemi legati al lavoro, all’economia, quelli legati al bilancio famigliare. Ma da qualche anno non è più così, si è aggiunto un grosso ed enorme problema e a crearlo sono i miei connazionali, quelli che sono qui a spese dello stato italiano»
Confermo i suoi limiti , per quel poco che sono riuscito a vedre , causa abbuiocco e cattiva prgrammazione rai : le
La terza deriva , sempre tramite la pagina faceboook di geolocal , da la Gazzetta di Modena del 20\01\2018
Modena, «Qui ormai è un ghetto e la mia attività affonda»
di Stefano TotaroGloria del ristorante Glamour in via Mazzoni chiuso per 15 giorni dal questore di Modena: «Penalizzata da connazionali che stanno in strutture e non cercano integrazione» Infatti come dichiara lei stessa : «Sono ormai 25 anni che vivo a Modena e qui, con mio marito e la mia famiglia, abbiamo investito nella nostra attività che consiste in un negozio ed un pubblico esercizio. Qui abbiamo la nostra vita, sono mamma di quattro figli, la più grande frequenta il liceo le altre varie scuole cittadine. Ho quindi gli stessi problemi che hanno tutti gli altri cittadini, problemi legati al lavoro, all’economia, quelli legati al bilancio famigliare. Ma da qualche anno non è più così, si è aggiunto un grosso ed enorme problema e a crearlo sono i miei connazionali, quelli che sono qui a spese dello stato italiano»
MODENA. «Sono ormai 25 anni che vivo a Modena e qui, con mio marito e la mia famiglia, abbiamo investito nella nostra attività che consiste in un negozio ed un pubblico esercizio. Qui abbiamo la nostra vita, sono mamma di quattro figli, la più grande frequenta il liceo le altre varie scuole cittadine. Ho quindi gli stessi problemi che hanno tutti gli altri cittadini, problemi legati al lavoro, all’economia, quelli legati al bilancio famigliare. Ma da qualche anno non è più così, si è aggiunto un grosso ed enorme problema e a crearlo sono i miei connazionali, quelli che sono qui a spese dello stato italiano».
Gloria ha 47 anni, è nigeriana e divide le sua giornate tra il lavoro di mamma, quello all’interno del bar ristorante Glamour in via Mazzoni e al negozio di parrucchiera in viale Crispi. Proprio l’altro giorno ha ricevuto, relativamente al bar ristorante Glamour, la notifica del provvedimento di chiusura temporanea per 15 giorni. Una misura scattata perché, negli ultimi controlli effettuati dalle forze dell’ordine nella zona del Tempio e della stazione dei treni, era stato trovato qualche pregiudicato all’interno del suo locale. E cosi per motivi di ordine pubblico si è deciso di abbassare le serrande al locale.
«È questo il vero problema e anche se sono miei connazionali io non ci sto. Sono nelle vostre stesse condizioni». E con quel “vostre” Gloria intende dire modenesi. «Quando mia figlia arriva in autobus alla stazione dei treni mi chiama al telefono - dice - perché ha paura a fare il portico per raggiungere il locale o il salone da parrucchiera. Devo andarla a prendere: ha paura a fare lo slalom tra chi fuma marijuana e chi beve, è stata importunata. Questo per dire che capisco benissimo il disagio di abita da queste parti o di chi frequenta questa zona».
«Per quel che mi riguarda la situazione è insostenibile - spiega Gloria- ho giovani che mi entrano nel locale, prendono una bottiglia di birra, la lasciano sul bancone, escono, vanno sotto ai portici a fare i loro affari di droga, poi tornano, stanno qui, vanno in bagno e poi riescono, come fosse casa loro. Sono tutti richiedenti asilo, mi hanno già fatto perdere clienti, operai della zona, altri miei connazionali. Quando dico loro che sto per chiamare la polizia mi sfidano, mi urlano contro “fallo, dai , chiama la polizia, tanto non ce ne frega niente, non ci fanno nulla”. E in effetti questi non hanno nulla da perdere, sono alloggiati nelle strutture ma passano il giorno qui in stazione». «Quello che non capisco è come si possa ancora sopportare una situazione del genere - conclude Gloria - non si
crea integrazione, sono loro stessi che ormai hanno il businness della droga e non gli importa nulla di imparare l’italiano, di integrarsi, di fare qualcos’altro. E così mi danneggiano e danneggiano tutta la zona. Qui è ormai un ghetto. Io vorrei lavorare e ho i miei diritti».
«È questo il vero problema e anche se sono miei connazionali io non ci sto. Sono nelle vostre stesse condizioni». E con quel “vostre” Gloria intende dire modenesi. «Quando mia figlia arriva in autobus alla stazione dei treni mi chiama al telefono - dice - perché ha paura a fare il portico per raggiungere il locale o il salone da parrucchiera. Devo andarla a prendere: ha paura a fare lo slalom tra chi fuma marijuana e chi beve, è stata importunata. Questo per dire che capisco benissimo il disagio di abita da queste parti o di chi frequenta questa zona».
«Per quel che mi riguarda la situazione è insostenibile - spiega Gloria- ho giovani che mi entrano nel locale, prendono una bottiglia di birra, la lasciano sul bancone, escono, vanno sotto ai portici a fare i loro affari di droga, poi tornano, stanno qui, vanno in bagno e poi riescono, come fosse casa loro. Sono tutti richiedenti asilo, mi hanno già fatto perdere clienti, operai della zona, altri miei connazionali. Quando dico loro che sto per chiamare la polizia mi sfidano, mi urlano contro “fallo, dai , chiama la polizia, tanto non ce ne frega niente, non ci fanno nulla”. E in effetti questi non hanno nulla da perdere, sono alloggiati nelle strutture ma passano il giorno qui in stazione». «Quello che non capisco è come si possa ancora sopportare una situazione del genere - conclude Gloria - non si
crea integrazione, sono loro stessi che ormai hanno il businness della droga e non gli importa nulla di imparare l’italiano, di integrarsi, di fare qualcos’altro. E così mi danneggiano e danneggiano tutta la zona. Qui è ormai un ghetto. Io vorrei lavorare e ho i miei diritti».
Considero questa presa di posizione una risposta che sono " buonista " verso gli mmigrati e mi lascio fare ed accetto tutto . Non dimentichiamo che essi vengono da noi , non solo per delinguere e sfuggire ala giustizia dei loro paesi , ma per ( la maggior parte cercare un futuro migliore , una speranza , cosa che gli abbiamo tolto con le nostre sciagurate politiche estere ed economiche .