24.5.18

la morte ed altre riflessioni

canzoni  consigliate
canzone per un amica- F. Guccini 
vivere - vasco rossi 
un senso  -Vasco rossi 




Appena sento di morti , in quest'ultimo caso d'incidente sia di conoscenti ed amici\che o di suicidi mi viene il magone e mi chiedo a cosa serve vivere se poi prima o poi devi morire . Ma poi tutto passa perchè tutto ha un ciclo con un inzio ed una fine , ma sopratutto nella vita \ opera d'arte non c'è mai niente di fisso ed di definitivo . Ma questa risposta sembra nn bastare perchè ciclicamente ad una nuova morte o evento luttuoso la domanda si ripresenta . E quindi lotto sempre per applicare questo concetto : <<[...[ Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire, se presto hai dovuto partire... \Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, \voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi e che come allora sorridi [... ] >>
Un altro sistema   èquelo  d'immaginarmi    che  cosa    succederebbe   quello che  vienbe  descritto  da  Saramago  in  Le intermittenze della morte
Per il momento , non  mi sto  rasegnando , questa  è una  delle mie  tante  battaglie  quotidiane  dovute  al fatto  (  una  delle poche  cose  che  penso  fin da  quando  ero  piccolo )   che   ci sono  cose     contro  cui  si  combatte  e si combattere   semopre   proprio come i mulini  a ventoi  di  Don chisciotte  di  Miguel de Cervantes
, devo solo accettare che   ci  sono  cose    che vanno accettate   e  che non posso essere  combattute . Insomma  accettare il fatto che
Risultati immagini per la morte la vita

e  che

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 Ma   veniamo   a rifleessioni  più allegre  , altre strade da  seguire



L'immagine può contenere: una o più persone, persone sedute, albero e spazio all'aperto


                                                          Volevo parlare ma poi ho scritto


Piangere sopra un male passato 
è il mezzo più sicuro per attirarsi 
nuovi mali. Quando la fortuna 
toglie ciò che non può essere 
conservato, bisogna avere pazienza: 
essa muta in burla la sua offesa.




                                           da< Caffeina17 maggio alle ore 16:53

Le persone vere spaventano. Per questo spesso rimangono sole. Perché sono sincere, sono oneste e quando vogliono dire qualcosa, lo dicono nel modo più vero che conoscono. Margherita Hack ( 1922-2013 )








com'è duro prendere posizione .Femminicidio, si dimette sindaco di un paese in Trentino: impossibile ricordare la vittima

Pusillamine o uno  che  vuole  avere  un piede  in due  scarpe ? il  post ed  il  commento  è riferito  ad  un fatto  diverso  quell'omicidio  suicidio avvenuto inautostrada  qualche    giorno  fa
 Filomena Campus
22 maggio alle ore 8:48Un uomo uccide compagna e figlia e i giornali parlano di 'tragedia', cercano spiegazioni e giustificazioni per il pover uomo forse depresso per la perdita della mamma o impazzito per qualche motivo. Nessun interesse verso le vite spezzate della donna e della bambina, semplici comparse di un copione di violenza domestica, sessismo e morte. La violenza continua anche nel linguaggio patriarcale che uccide di nuovo le vittime e che mortifica la dignità delle donne. È ora di finirla.Barbara Tiddia E non solo filo leggi certe cose, ma devi pure stare attenta a come esprimi il tuo dissenso, perché ormai c'è una sorta di "guerra aperta" contro coloro che vengono definite femministe, a torto o a ragione, perché ormai sembra che noi donne ne critichiamo troppe 😱😱 e nell'intento di difendere i diritti delle donne o denunciare le differenze di genere, stiamo in realtà tacendo e non prendendo in considerazione i diritti calpestati dell,altro sesso... sono molto avvilita 😥


ma  la sostanza  non cambia  ed   si può applicare  anche   a  caso sotto  citato  preso  da  repubblica    d'oggi  24 maggio 2018


Un anno fa il delitto a Tenno, una giovane donna uccisa a colpi di pistola dal fidanzato. Ma il piccolo centro si è diviso sull'inaugurazione di una lapide e il primo cittadino si è fatto da parte

di VALENTINA AVON


TRENTO - Voleva onorare degnamente la vittima di un femminicidio avvenuto nel paese di cui è sindaco, ma dopo averne verificato l'impossibilità, Gianluca Frizzi, primo cittadino di Tenno, in Trentino, si è dimesso ieri sera. Lei si chiamava Alba Chiara, aveva 22 anni e il 31 luglio dell'anno scorso è stata uccisa a colpi di pistola dal fidanzato Matteo, che poi si è sparato, lui di anni ne aveva 24.

Femminicidio, si dimette sindaco di un paese in Trentino: impossibile ricordare la vittima
 Alba Chiara Baroni e Mattia Stanga 

Il delitto ha traumatizzato il paese, che sta in cima al Lago di Garda, perché i ragazzi erano noti e le loro famiglie unite, Alba Chiara e Mattia erano fidanzati da sei anni e si conoscevano fin da bambini. Lui, con licenza di sparo sportivo, poche ora prima del delitto era andato in armeria a comprare la pistola, l'ha uccisa in bagno. Le due famiglie dopo il delitto si sono incontrate, e hanno pianto insieme i loro figli. Ma il paese si è anche diviso, faticando a riconoscere come omicida colui che in fondo continuano a pensare anche come vittima. Come se quello che si è consumato non fosse un delitto, ma una comune tragedia che ha colpito due persone insieme.
Per Alba Chiara, la famiglia ha chiesto di poter avere un ricordo permanente, una lapide, che la ricordasse come vittima di femminicidio, e ha da subito avuto il sostegno del sindaco. Che per mesi ha tentato di promuovere l'iniziativa come amministrazione, senza riuscirci. Nel suo discorso d'addio nell'aula del consiglio ha chiesto a ogni consigliere di dire sì o no al progetto dell'iniziativa per la solidarietà e il ricordo di una giovane donna uccisa dal compagno. Dopo aver per primo firmato col proprio sì il progetto, ha firmato le proprie dimissioni.
Un assessore di Tenno è lo zio del ragazzo autore dell'omicidio suicidio, al momento delle dimissioni del sindaco non era in aula. Gianluca Frizzi ha dichiarato di non volersi schierare dalla parte di una famiglia o dell'altra, ma di voler essere comunque dalla parte di Alba Chiara.

23.5.18

La legge 194 compie quarant'anni riflessioni di un ragazzo nato nel 76


Risultati immagini per abortoLa legge 194 compie quarant'anni. Dopo anni di battaglie delle donne del movimento femminista e del partito radicale, e dopo un iter parlamentare lungo 5 anni che ha diviso il paese, nel 1978 una norma sancisce la possibilità per le donne italiane di interrompere una gravidanza indesiderata gratuitamente, presso le strutture pubbliche, entro i 90 giorni dal concepimento. Sostenuta dal servizio di informazione su contraccezione e maternità svolto dai consultori, l'applicazione della 194 ha permesso di ottenere significativi risultati, con la quasi totale scomparsa degli aborti clandestini. Ma il tema dell'aborto non ha mai smesso di essere controverso e gli attacchi alla legge non sono mancati ed  non mancano   Dopo il fallito tentativo di abrogazione con il referendum del 1981]. Promosso dal Movimento per la vita
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RispostaVotiPercentuale
Sì 10.119.797 32,00%
No 21.505.323 68,00%
Voti validi 31.625.120 92,26%
Schede bianche o nulle 2.651.999 7,74%
Voti totali 34.277.119 100%
Affluenza alle urne 79,43% (quorum raggiunto)
Totale elettori 43.154.682

10.119.797
(32,00%) No
21.505.323
(68,00%)
50%




,nell'ultimo decennio è stata altissima la percentuale di ginecologi che hanno scelto l'obiezione di coscienza,,  spesso ipocritamente perchè obbiettori in pubblico   ed   abortisti  in  privato facendo riapparire la piaga degli aborti clandestini  in particolare  anche  quelle immigrate  ed  straniwere e i viaggi per abortire all'estero tra le donne più abbienti  facendo  ritornare  ad  un passato che  sembrava  dimenticato  .  infatti    sono  concorde   anche  se  non    del tutto   con l'amioc   Cristian. A. Porcino Ferrara



  Brano tratto dal libro di C. A. Porcino Ferrara "Altro e altrove", Lulu Edition, 2018 pag 51-53 per   gentyile  convessione  dell'autore  


Risultati immagini per abortoInizialmente  La mia idea   sull'aborto , influenzata  da un documentario   su d'esso   era  (  ed  in parte  è  cosi  ancora  adesso ) è  quella  d'essere contrario     perchè è  distruggere  una  vita   che  si  stra  sviluppamdo è  formando  .      lo ammetto solo quando  c'è pericolo per la vita della madre  . Poi  pero'     dopo    aver   sentito    vari documentari   e testimonianze     ed  trasmissioni     come per  esempio  de  il temo e la  storia  -rai   quella  del   22.5.'18    penso   che   

  [ .....]
 SULL'ABORTO, INVECE, E' LEI CHE DEVE DELIBERARE

PERCHE' L'UOMO E' CACCIATORE MA HA PAURA A SPARARE!


  come  diceva  questa  famosa  canzone  di Corrado Guzzanti    del 1991\2 


 Ora   Se  fossi stato in età     di votare  (  o  se   il referendum     si  dovesse  fare  oggi   )   per  il referendum   avrei  votato  NO   cioè per  lasciare  la legge  ,  In quanto : 1)     chi sono io   per imporre la mia scelta  ., 2)  perchè devo proibire  agli  altri  di fare    cio'  che  a me  non piace  ., 3)   che  la  donna  che  prende  tale decisione   , una cosa  che non s  fa a cuor  leggero , possa  farlo in sicurezza   senza  dover  rischiare  di morire o  dover andare  all'esteero  o  in  strutture  . 4)  non basta   il senso di colpa  che  esso crea   , anche  a  distanza  d'anni    che lo si  è fatto  ,   non mi  sembra il caso   che  chi sceglie  od  è costretta  a  farlo (  strupro  , incesto , violenza  )  l'aborto  debba essere criminalizzata  e punito .  Modificherei  per  i motivi  spiegati    benissimo  dall'amico  Cristian Porcino  , il ruolo degli obiettori  . Quindi  caro  amico\a  teocon \  neocon   questa  legge  puo' anche non piacerti    e  fai  propaganda     \  campagna   contro   d'essa ,  benissimo è un tuo  diritto   ma non è     criminalizzando  e disiformando

   

  che  si fa  come  è stato  fatto di recente  in alcune città italiane  


 E quindi  abolirla riporterebbe il paese  indietro di   50  anni   .  Meglio appliccarla   soprattutto nei consultori    se proprio  si  vogliono   evitare  e combattere  gli aborti  ed  allo stesso  tempo   riducendo  lo strapotere  dei  falsi  ed ipocriti obbiettori   che    sono  per lo più  obiettori   in pubblico   per  non perdere  occassioni di  lavorare  in ospedali    del  vaticano  ed  altri  istituti  cattolici    ma  abortisti  in privato   .


Prof aggredita, fiori e una lettera dai suoi alunni: «Lei ci ha insegnato il valore del rispetto» Viareggio: il gesto della classe 3AL del licelo Classico-linguistico “Carducci" alla professoressa Angela Giovanna Palermo, reduce dallo scontro avuto con la madre di una studentessa un’altra classe della stessa scuola, per un 4 a storia ed altre storie

  Quando semini  bene   hai del bene   . Il caso    della  prof    aggredita    da  un gemnitore  di  un allunna   ma  riceve solidarietà   dagli allunni   


VIAREGGIO Passi l’anno scolastico a brontolare per le interrogazioni di quella prof che tra tutti è la più vicina a te come età ma è anche la più severa. Poi accade qualcosa che ti fa scoprire la persona che è.

 Ed allora finisce che a 16/17 anni si prendono non lo smartphone e nemmeno il computer, ma il cartoncino ed il pennarello. Per lasciare un messaggio dedicato proprio alla prof, ma che non si cancelli, non si sovrapponga al miliardo di file che viaggiano sulla Rete, non si confonda e rimanga unico: «Oltre che il Rinascimento ed Erasmo da Rotterdam lei ci ha insegnato il valore del rispetto e ci ha fatto capire quanto sia appassionata a ciò che fa».

Parole dei ragazzi e delle ragazze della classe 3AL del licelo Classico-linguistico “Carducci”, destinate alla professoressa Angela Giovanna Palermo, reduce dallo scontro avuto con la madre di una studentessa un’altra classe della stessa scuola, per un 4 a storia.Il più delle volte ci sembrano distratti e rimproveriamo questi quasi giovani adulti di non ascoltare. Eppure il messaggio tracciato sul cartellone accompagnato da un bouquet, racconta altro.«L’evento che l’ha colpita in questi giorni ha lasciato tutti noi senza parole, disgustati ed amareggiati di fronte a tanto ingiustificato bullismo. Pertanto, con questo gesto, vogliamo esprimere un atto di solidarietà nei suoi confronti, poiché la riteniamo una persona di profondi sentimenti e di valori umani. Purtroppo al giorno d’oggi, nella maggior parte dei casi, a parlare sono gli ignoranti, mentre coloro che sanno e che valgono veramente rimangono in silenzio. Molti silenzi, però, valgono più di mille parole. Non si faccia buttare giù, perché lei è una donna forte, nonché un esempio per tutti noi studenti. È arrivata lontano grazie alla dedizione ed all’impegno ed è riuscita ad ottenere anche il rispetto di persone carcerate e così ci ha insegnato a non avere paura».Insomma, hanno ascoltato davvero. E tra un brontolio e l’altro per le pagine di storia e filosofia da studiare, si sono immaginati da grandi, con lo stesso spirito e la stessa passione di chi decide di insegnare dentro un carcere. «Oltre che il Rinascimento ed Erasmo da Rotterdam lei ci ha insegnato il valore del rispetto e ci ha fatto capire quanto sia appassionata a ciò che fa. Infatti, in ogni attività, la passione toglie  gran parte delle difficoltà. Un abbraccio».E allora in classe è stato un bel parlarsi tra una giovane donna ed i suoi giovanissimi studenti. Prove di un dialogo che merita sempre, perché a saperli vedere, i nostri adolescenti sono tutt’altro che “sdraiati”».
   confermo quanto  ho scritto sulla mia  bacheca  di facebook      dove  ho riportato la stessa news 


ecco   come  Lega e m5 potrebbero fare ad attuare la politica dei rimpatri ( a scopo di equivoci , visto che molti non capisco o non hannovoglia di sfortzarsi a capire il mio sarecasmo ed ironia metto le faccine ) 😂😁




Fontanini all'ambulante senegalese: "Vuoi tornare a casa? Ti pago io il biglietto"

Il sindaco di Udine risponde all’appello del venditore ambulante. «I soldi li metto io, a patto che si fermi in Senegal». Il primo cittadino sul tema dell’immigrazione ha le idee chiare: gli stranieri che lavorano rispettando le regole sono benvenuti

UDINE. «Se Bubba vuole davvero tornare in Senegal, il volo glielo pago io di tasca mia, ma il biglietto deve essere di sola andata». Non si è fatto pregare il sindaco Pietro Fontanini e dopo aver letto l’appello del giovane venditore ambulante senegalese sulle pagine del nostro giornale ha messo mano al portafogli.
«Se mi promette che va in Senegal per restare là - continua il primo cittadino leghista -, il biglietto lo pago io, ho già contattato una compagnia aerea e ho trovato un posto per 290 euro da Venezia o da Treviso, posso permettermelo con le mie finanze personali quindi lo aspetto per concludere l’accordo».
Bubba è uno dei tanti stranieri che per sbarcare il lunario fa il “vu cumprà” in centro. Lo avevamo sentito per capire se fosse preoccupato dopo l’elezione di Fontanini il quale, anche nel vertice con il prefetto, si era augurato che molti richiedenti asilo rientrassero a casa loro ritenendo eccessive le presenze in città. «Sì sì, so chi è Fontanini, so chi è Salvini e quali sono le idee della Lega sui migranti - aveva spiegato Bubba -. Io non ce l’ho con loro, ma se mi pagano l’aereo sono pronto a tornare a casa.
Qui in Italia non riesco a sopravvivere. Non c’è lavoro e guadagno poco». Bubba ha 22 anni, il suo permesso di soggiorno scade nel 2021 ed è un volto noto del centro:, vende accendini, collane e nastrini: «Intasco dai 10 ai 15 euro al giorno – ci aveva detto – il minimo necessario per prendere qualcosa da mangiare.
Quando riesco a raggranellare qualcosa in più lo metto da parte per tornare nel mio paese. Sogno di aprire una mia azienda, magari nel settore del gelato. Vorrei diventare un piccolo imprenditore. Non so se ce la farò perché mi manca il denaro per tornare a casa. Ma se il sindaco mi rimpatriasse mi farebbe un favore».
Detto, fatto: Fontanini lo aspetta a Palazzo D’Aronco. Ma attenzione però, perché quella del primo cittadino leghista vuole essere una provocazione fino a un certo punto. «Il tema vero - dice - è che solo una minima percentuale dei richiedenti asilo scappano da guerre o sono perseguitati. Per la stragrande maggioranza dei casi si tratta di migranti economici e qui il lavoro non c’è.
Tra l’altro parliamo di persone che non hanno alcuna formazione quindi cosa potrebbero fare se anche i laureati fanno difficoltà a trovare un impiego? In pochi riescono a trovare un lavoro in nero, gli altri si arrangiano e il rischio che alla fine commettano reati è alto. E in quel caso dobbiamo essere inflessibili. Io non ho niente contro gli stranieri che vivono rispettando le regole. Chi ha voglia di lavorare e integrarsi è benvenuto, ma oggi mi pare che i numeri siano al di sopra delle reali possibilità e necessità del territorio».
Un concetto che Fontanini ha espresso anche nel corso dell’incontro con il prefetto Vittorio Zappalorto al quale ha chiesto il rispetto delle quote stabilite dall’accordo Anci e Viminale che prevede una presenza massima di 2,5 migranti ogni mille residenti. Udine quindi dovrebbe farsi carico di 250 richiedenti asilo mentre oggi ce n’è il doppio e nemmeno un anno fa è stata superata anche la soglia delle mille presenze.
Troppi per Fontanini che auspica anche un intervento del Governo per programmare dei rimpatri. «La situazione non è semplice perché ci sono paesi come il Pakistan che sono poco collaborativi, ma è chiaro che in qualche modo bisognerà intervenire».
Intanto il sindaco ha già dato mandato agli uffici di organizzare delle attività in modo da impegnare i profughi. «Abbiamo a disposizione 110 mila euro
- spiega - e li useremo per acquistare scarpe, tute, carriole e badili. Non possono stare qui senza fare nulla. Li impiegheremo per piccoli lavori di pulizia delle aree verdi a titolo gratuito di cui anche a Udine c’è molto bisogno».

21.5.18

il viaggiare , evadere , uccidere il proprio ego con droghe ed alcoool non è la scelta migliore esistono altri metodi

  canzone  consigliata



N.b
scusatemi se mi ripeto , ma ogni volta che sento di giovani bruciati arrestati o morti per droga o che si drogano o di madri ( e le risposte  proibizionistiche d'appoggio alla madre vedere mio precedente post sondaggio https://bit.ly/2KIhQTS ) che denunciano il figlio per delle canne anzichè cercare di capire perchè mi viene il magone e scrivo post del genere .... continua qui https://bit.ly/2J0kk32 se volete potete anche saltare questo post o mandarmi  a  fanculo i miei indirizzi social ,l'email li conoscete

la vita è un esercizio difficile per tutti\e ma le scorciatoie sono peggio del male . ( Massimo Barra, il fondatore della comunità Villa Maraini roma )

Adesso  iniziamo  il post 

Ora il  Riuscire ad abbandonare  (  o  uccidere    dipende da  persona   a  persona  )  il proprio   EGO è il cammino verso la vera libertà, nella quale si lascia vedere la vera natura della persona ed  esso perde il controllo sull’individuo. Tuttavia, questo non si programma, si presenta in ogni individuo in un momento preciso e in modo diverso.  Trovate  per volesse  approfondire    qui   ed  qui alcuni  consigli   Io personalmente  , poi  ciascuno\a   ha   un modo doverso  di vedere   la cosa  penso  che   non debba  essere ucciso  \  abbandonato il proprio Ego  o  almeno   in toto   come  suggerisce  questo articolo  di    http://www.fiumesilente.com   perchè  più  sarebbe   come  privarti  di una  parte  di  te  .  Infatti   concordo e  prendo come punto di  riferimento     questo interessante  articolo  di  http://www.anticorpi.info 


E' impossibile uccidere il proprio ego, e qualsiasi tentativo in questo senso è, ironicamente, un trucco dell'ego.

Contrariamente a quanto affermano alcune dottrine di propaganda spirituale, il tuo ego non è affatto un errore commesso dalla natura, da annullare mediante lo spirito. Se il tuo ego - la mente cosciente, la personalità - sta nuocendo in qualche modo alla tua felicita, è perché non è sano. L'ego può ammalarsi. Riempirsi la mente degli insegnamenti di un qualche guru della new age non lo guarirà. Il tuo ego esprime il proprio malessere tramite uno stato di disarmonia (l'unico sistema con cui gli è concesso di chiedere aiuto), ma farsi prendere dal panico è controproducente.

Il tuo cervello è un capolavoro evolutivo. Intendiamoci, seppur limitato, esso è tutt'altro che inutile, innatamente malvagio o perfino ostruttivo. Il tuo subconscio è una biblioteca vivente che ricorda tutte le storie dell'universo, in particolare quelle che fanno parte di te. Se smetti di trattare il tuo ego come un nemico e inizi a rapportarti alle negatività della tua mente con compassione e senza resistenza, con ragionevolezza, logica e profondo, costante amore, l'ego inizierà a guarire. E man mano che lentamente e delicatamente lo riporterai in uno stato di salute e benessere, inizierai a capire che è sempre stato tuo alleato. La sua è una forma di auto-tutela dalla delusione, dal rifiuto e dai danni causati da altri ego malati. Stava solo cercando di arginare le forze che feriscono la mente.   [ ... ]  continua  qui
Ecco   che  lotto    tutti  i  giorni  per  ridurlo e  tenerlo a  bada     e senza più abuso  d'alcool  e senza  canne  o altre  droghe  legali ed  illegali   e  quindi ridurre l’ego
Infatti  Sapere cosa non bisogna fare in ogni momento può aiutarvi a ridurre l’ego, anche se poco, ma è un buon inizio e mostra la direzione che bisogna intraprendere. Per questo motivo è importante che mettiate in pratica alcune “linee-guida”  che  ho trovato  su  un sito (  non ricordo  quale  mi pare  fosse  fra  quelli  citati prima  )    trovato in rtete  stimolato  da  una seduta   dal mio psico analista

– Non lodate voi stessi, né in modo diretto né indiretto.
–  Non cercate di essere sempre al centro dell’attenzione.
– Non parlate troppo o più del dovuto.
– Non sottolineate le vostre buone azioni.
– Non dimostrate le vostre maggiori conoscenze.
– Non accettate complimenti e lodi.
– Non mostrare sentimenti o pensieri di superiorità.
– Non cercate luoghi o compagnie che possano ingigantire il vostro ego.
– Non cercate la compagnia di persone che vi lodano e non mostrate quello che possedete.
– Non usate la vostra conoscenza né le bugie per impressionare gli altri.
– Non spettegolare.

Ora   i  primi  punti   almeno per me  per  la  mia esperienza   fin qui  fatta   sono   stagti duri all'inzio  , ma  poi  una  volta  acquisiti   diventano parte integrante   di  te    è ed  abbastanza  facile  anche  se  a  volte  ci cado specie  ai punti :  2 ,3,8,10 .
Ma  soprattutto  perchè  :  A  ) alcool   oltre  a farmi  male  (  l'averne  abusato   con la  mia  prima  ubriacatura  a  15 anni  )  e  veritiero  cioè il classico  vino in veritas   e   ti  fa  fare  ...  cazzate  .  B  ) le  droghe  , mi sono fortunatamente   fermato  ale canne ,  creano  un sacco di  problemi .  Inoltre  essi hanno   solo  effetto palliativo e temporaneo  , ed  ogni   volta   te ne  serve  sempre  di più e  finisci per  fipendere  d'essi  .  E  che  queste  nuove  generazioni



a   non lo  capiscono    ed  i  genitori   e  la  scuola  sempre  più allo sbando    non riesco ( salvo poche mosche  bianche   ) a stargli dietro  )  o lo  capiscono    tardi



 per  le  altre storie  qui  .  
Altri metodi  li trovate   cercando nell'archivio del  blog  .  Ma  soprattutto il metodo migliore   e  la  fiducia  in se  stessi  perchè  :  <<  [...] Sei tu sei tu sei tu chi può darti di più  \  Sei tu sei tu sei tu chi può darti di più [...]  >> qui   il  testo  della  canzone  consigliata  all'inizio del post  Ma  soprattutto  sono  viaggi  che non portano    a nulla  . Ed   come questa  famosa  canzone di  Guccini  \  Nomadi   :

 << Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già
dentro le notti che dal vino son bagnate
dentro le stanze da pastiglie trasformate
dentro le nuvole di fumo
nel mondo fatto di città
essere contro od ingoiare
la nostra stanca civiltà. [...]  

>>   e   come dimostrano oltre le  testoimonianze    prima  citate    da  questa  una delle scene  più drammatiche    di questo film



Mi  chiederete  come  ottenerla   e  dove  trovarla la fede   fiducia  in se  stessi   . Mi spiace ma poichè   :  <<  La vita umana non dura che un istante.Si dovrebbe trascorrerla a fare ciò che piace.  In questo mondo, fugace come un sogno, viver nell'affanno è follia.Ma non rivelerò questo segreto del mestiere ai giovani: visto come vanno le cose oggi nel mondo, potrebbero fraintendermi.
>>  Lindo ferretti    che  cita  Yukio Mishima  con questo  è tutto   alla prossma  



il non volere la pena di morte per pedofili e strupratori non vuol dire difenderli



 Credevo   che nel post precedente  /  vedi url  sopra  )  fossi stato  chiaro  .  ma  evidentemente  mi sbagliavo visto che    sono stato accusato di difendere  pedofili e  stupratori  , perchè i   alcune  chat  in cui  si   parlava  di   dare loro  la  pena di morte m'ero schierato  contro  . 
L'essere  contro l'uso dela pena di morte  non vuol  dire     che io difenda  che commette  teli crimini bestiali  . Comer potete  notare   dai miei post  ,  lo condanno  sempre  sia  che  sia  straniero  che  italiano, sempre  bestie (   sia   in situazioni normali  sia  sotto l'effetto di alcool e droghe )   e  criminali  sono  

20.5.18

La musica pop? È sempre più triste. E il rock in via d'estinzione ?


  per  approfondire 

  • https://it.wikipedia.org/wiki/Musica_pop

purtroppo è vero

http://www.repubblica.it/scienze/2018/05/18/news


Sì, è vero: ai piani alti delle classifiche arrivano soprattutto i brani con un alto tasso di “felicità” ma la realtà è che, nell’arco degli ultimi trent’anni, il tenore medio delle canzoni che accompagnano le nostre giornate si è fatto più oscuro, fuligginoso e depressivo. Lo svela una massiccia indagine appena pubblicata su Royal Society Open Science che arriva appunto a queste conclusioni. I ricercatori dell’università della California, sede di Irvine, hanno scoperto che "la felicità è in ribasso, la brillantezza sta calando mentre la tristezza cresce" spiega Natalia L. Komarova, una delle coautrici insieme a Myra Interiano, Kamyar Kazemi, Lijia Wang, Jienian Yang e Zhaoxia Yu. E il punto è che c’è perfino un’apparente contraddizione, visto che “le canzoni di successo stanno diventando più ballabili e con ritmi da party”. Festa mesta, avrebbero detto i Marlene Kuntz ormai molti anni fa. In realtà la questione è un po’ più complicata



La ricerca ha messo sotto la lente ben 500mila canzoni pubblicate nel Regno Unito fra il 1985 e il 2015, attinte anche dalle piattaforme MusicBrainz e AcustiBrainz. Ovviamente gli esiti non stanno a significare che tutte le canzoni sfornate negli anni Ottanta avessero toni, testi e registri “felici” e che quelle di oggi siano tutte irrimediabilmente tristi. In particolare i ricercatori hanno approfondito sia le “sensazioni che descrivono meglio i brani” che le “proprietà acustiche” di musica e arrangiamento. Per capirci, pezzi come Stay with me diSam Smith, Whispers de Passenger e Unmissable del duo Gorgon City sfoggiano un basso livello di felicità mentre Glory Days di Bruce Springsteen, Would I lie to you? degli Eurythmics o Freedom degli Wham! ne serbano un livello assai più elevato.
Una tendenza legata alle preferenze del pubblico o a fenomeni diversi? "La gente sembra preferire le canzoni più felici – scrivono i ricercatori nel paper – anche se ogni anno vengono pubblicati brani sempre più tristi". Col cortocircuito, come si spiegava, che dance e pop occupano ormai una parte preponderante fra i generi di maggiore successo, tanto da spingere il rock verso l'estinzione, almeno a partire dai primi anni Duemila. Uno scenario piuttosto complicato da decodificare che gli scienziati spiegano così: "Sembra che mentre il clima generale sta diventando sempre meno brillante le persone vogliano solo dimenticare tutto e ballare". In altre parole, in un grande insieme di brani dolorosi e nostalgici spicca un manipolo di pezzi divertenti e divertiti (piuttosto rari, negli Stati Uniti solo il 2% dei dischi venduti, per esempio, nel 1998 superò le 50mila copie) che sfrecciano in vetta, pur in una terra desolata di sconforto.
La potenza e la popolarità delle canzoni è stata studiata sotto mille prospettive nel corso degli anni: dall’aspetto socioeconomico alle caratteristiche intrinseche dei brani. Tuttavia, “contrariamente alla maggior parte delle ricerche precedenti noi abbiamo studiato un più ampio insieme di canzoni, sia quelle che hanno raggiunto le classifiche che quelle che ne sono rimaste escluse – si legge nell’indagine – questo ci ha consentito di analizzare più variazioni nelle caratteristiche musicali e dotare queste particolarità di una capacità predittiva. Il nostro obiettivo era capire le dinamiche del successo e correlarlo con elementi musicali, esplorando le possibilità di buoni risultati futuri sfruttando i trend del passato”. Da timbro e colore a tonalità passando per le numerose sfumature per così dire atmosferiche (triste, rilassato, felice, aggressivo, festoso e così via), a loro volta declinate in sottocategorie più dettagliate (confidente, divertente, autunnale, ansiosa eccetera), i brani sono stati dunque sezionati e categorizzati con l’aiuto di un meccanismo di machine learning che, appunto, ha sfornato il non troppo esaltante risultato.
Non solo: lo studio ha considerato anche il genere dei cantanti scoprendo che la “mascolinità”, se così si può definire, nelle canzoni – cioè la frequenza di una voce maschile nel pop – nell’ultimo trentennio è diminuita: “Le canzoni di successo sono ormai caratterizzate da un’ampia percentuale di artiste” si legge sempre nell’indagine. Risultato piuttosto contraddittorio, anche questo, in epoca di #metoo anche nel mondo musicale

i media stanno cambando atteggiamento nel descrivere gli strupri o è solo un caso i solato ? lo stupro di roma sui giornali




Il non aver sottolineato nei titoli   che  le  bestie  siano stranieri  è un primo passo  (  vedere  url  citato sopra  )  d'andare oltre  \  superare   il razzismo mediatiaco da caccia alle streghe . Risultati immagini per stupro Sia  che  sia un caso  o meno  è un piccolo segno  , un inizio  ,  che  una  buona  informazione  che  : tenta di non esacerbare  gli animni   creando dei capri espiatori  , un tentativo  d'arginare  l'odio  gratutito e  generico .

ma che genitore è uno che denuncia un proprio figlio\a per qualche canna ?

unione sarda 20\5\2018



Immagine simbolo

"L'ho fatto per il bene di mio figlio".
Queste le parole di una donna di 50 anni cagliaritana ai carabinieri della stazione di San Bartolomeo, quasi sorpresi nel trovarsi di fronte una madre decisa a denunciare il figlio diciottenne.
Il motivo? Da casa sparivano i soldi, lei ha sospettato del ragazzo e lo ha perquisito: nello zaino di scuola ha trovato pochi grammi di hascisc e marijuana. La madre-coraggio davanti ai militari non ha avuto dubbi: il giovane studente è stato così segnalato come consumatore alla Prefettura.
Dovrà seguire un percorso riabilitativo e, per un periodo, non potrà conseguire la patente di guida. Poi si vedrà.
"Lo faccio per non essere isolato ed escluso dal gruppo di amici: se non fai uso di droghe, che viene venduta senza alcun problema anche a scuola, vieni emarginato", ha confidato il ragazzo.
                                  Matteo Vercelli

quyell  potrebbe essere  l'estremna  razio  ma  non è il modo  principale  .  E' la dimostrazione   che   i genitori d'oggi sono   ....  fragili   ed inadeguati  al  cambiamento generazionale  . Un minimo di  dialogo   e  d'scolto   no  ?  

19.5.18

L'uomo ha mantenuto la sua indole di cacciatore

L'uomo ha mantenuto nel corso dei millenni nonostante lo sviluppo tecnologico la sua indole di cacciatore. Prima di cacciava per vivere e sopravvivere ora per bramosia . Ora per avidità e possesso.  Non solo animali ma anche suoi simili

18.5.18

femminicidi e condanna a morte



«Non voglio che mio padre esca presto dal carcere. Non possono dargli anche uno sconto di pena dopo quello che ha fatto a mia madre, sarebbe come ucciderla di nuovo». Gli occhi di Valentina si riempiono di rabbia, la voce è una lama sottile quando parla di Luigi Messina, suo padre, l’uomo che il 15 gennaio del 2017 uccise sua madre, Rosanna Belvisi, con 29 coltellate. Accadde a Milano, quartiere Lorenteggio, una mattina d’inverno. Un femminicidio annunciato. Le liti, anche violente, erano frequenti, lui alzava le mani e lei subiva. Nel ‘95 l’aveva anche accoltellata alla schiena. Ma i due erano rimasti insieme. Valentina invece, unica figlia della coppia, se n’era andata di casa già anni
fa, anche per non sentire più le discussioni, per non assistere più alla violenza.
Ha scelto di non portare più il cognome paterno, Messina. Su Facebook lei è Valentina Belvisi. «A mia madre, che io amavo e amo alla follia, avevo detto e ridetto di lasciarlo, la imploravo: lei non ci riusciva. Era convinta potesse cambiare». Il giorno dell’omicidio era in Svizzera con il fidanzato: «Mia madre in tarda mattinata smise di rispondere ai messaggi su WhatsApp. La chiamai, niente. Al pomeriggio scoprii dalla tv cos’era accaduto. Mi crollò il mondo addosso». Ha soltanto 25 anni Valentina ma la maturità di una donna adulta. «La forza devi trovarla anche se certi giorni non ti alzeresti dal letto». È rimasta praticamente sola, senza madre, padre in galera col quale ha interrotto ogni rapporto e qualche zio o cugino distanti o poco partecipi del suo dramma.




«Mio padre per me è morto, non voglio più avere niente a che fare con lui. Deve pagare fino all’ultimo. Mi ha scritto due lettere dal carcere, mai per chiedermi perdono per quello che ha fatto. Gli interessa solo il denaro e che non gli porti via tutto. Non si è pentito. La verità è che odiava mia madre».



"Ho visto giustiziare 278 persone nel braccio della morte, il rammarico più grande è non ricordare tutti i volti"





Una vita nel braccio della morte, in Texas, dove la pena capitale è ancora realtà. Michelle Lyons, mamma di 39 anni, ha visto morire 278 persone e in un'intervista al Resto del Carlino si confessa: "All'inizio ero brava a essere imparziale e insensibile, ma con il passare degli anni è diventato più difficile". ©   da  Twitter

Prima come giornalista, poi come portavoce del Dipartimento di giustizia criminale del Texas, Michelle racconta così la sua esperienza:
"È difficile vivere così tanto dolore. Le vittime stanno soffrendo, le famiglie dei detenuti stanno soffrendo. Gli stessi detenuti hanno le loro emozioni e tu sei il testimone di tutto ciò, questo lascia un segno indelebile su di te".
Michelle, tuttavia, ritiene che la pena capitale, in alcuni casi, sia

17.5.18

tolerranza o coesistenza ? la seconda seconda me

infatti



infatti il filosofo  cristian porcino in  una  recente  intervista   che trovate  qui in qusto mio post  sul suo libro   altro ed altrove   afferma : <<  Il concetto di tolleranza ha una storia importante ma col tempo tutto si è trasformato.  Trovo aberrante l’idea di un essere umano che sopporta qualcuno. È il fallimento dell’idea di umanità e di uguaglianza. Nessuno deve tollerare gli altri ma capirli, o per lo meno sforzarsi di comprenderli rispettandone le differenze. Io preferisco il termine rispetto alla parola tolleranza. Come diceva James Hillman: ‘Siamo qui non per capire tutto, ma per apprezzare quello che c’è”.>>

ecco  una storia condivisa  su facebook  


Ruth Ebenstein è con Ibtisam Erekat.
15 maggio alle ore 21:48




These are some really tough, painful days in this corner of the world. There is something so affirming, so incredible about my friendship with Ibtisam Erekat. It truly transcends what's going on around us. We're just... friends!! In the most natural way. I know that I've repeated this sentence, but it's CRAZY that this is what came out of cancer!! This photograph was taken this afternoon in East Jerusalem.
Ibtisam Erekat, I always, always LOVE being with you!!!
Ramadan Kareem!!
#Sisterhood #friendship #Israeli #Palestinian #Jewish #Muslim #Love #interfaith #Salaam#Shalom #Peace #ChildrenOfAbraham #PeaceAndLove #breastcancersurvivors

Questi sono giorni davvero duri e dolorosi in questo angolo del mondo. C' è qualcosa di così affermazione, così incredibile sulla mia amicizia con Ibtisam Erekat. Trascende davvero quello che succede intorno a noi. Siamo solo... amici!! nel modo piu ' naturale. So di aver ripetuto questa frase, ma e ' assurdo che questo sia quello che e ' uscito dal cancro. Questa foto e ' stata scattata questo pomeriggio a Gerusalemme est.Ibtisam Erekat, io sempre, sempre amo stare con te!!!
Ramadan Kareem!!
#Sisterhood #friendship #Israeli #Palestinian #Jewish #Muslim #Love#interfaith #Salaam #Shalom #Peace #ChildrenOfAbraham#PeaceAndLove #breastcancersurvivors

stranezze italiane perchè si emigra all'estero per fare lavri umili e non si fanno in italia ? Non si trova manodopera, allevatori in allarme: la pastorizia sarda è a rischio

nuova  sardegna  17\5\2018

Non si trova manodopera, allevatori in allarme: la pastorizia sarda è a rischio

Nonostante l'alta percentuale di disoccupazione è difficile reperire lavoratori per la campagna e non c'è più il serbatoio dei romeni: vanno nei paesi dove la paga è più alta oppure fanno i pastori a casa loro

di Michela Columbu




La mungitura (foto Massimo Locci)

NUORO. Gli allevatori lanciano l'allarme. Non riescono più a trovare pastori e operai disposti a lavorare in campagna. Il flusso di manodopera dai paesi dell'est Europa, infatti, già a partire dal 2017 ha iniziato ad assottigliarsi e ora gli allevatori si trovano in serie difficoltà. Sono moltissime le aziende agricole che si ritrovano senza manodopera. Ma dov'è finita la forza lavoro che negli ultimi 15-20 anni ha aiutato le aziende agricole a sopravvivere? Il flusso di immigrati dalla Romania si è praticamente interrotto. Oggi molte aziende agricole, grazie agli investimenti degli ultimi anni, sono strutture moderne e non cercano solo pastori ma anche manodopera qualificata.
I romeni arrivavano con un bagaglio di esperienza maturato a casa nell'allevamento di greggi di ovini. Bagaglio che poi veniva arricchito in Sardegna: i pastori hanno insegnato ai rumeni il mestiere e aggiunto professionalità a queste figure. Prima dei romeni erano stati gli albanesi, nei primi anni '90, a dare man forte alle aziende. Per una decina d'anni le campagne sarde hanno parlato albanese, salvandosi dallo spopolamento a cui sembravano essere destinati tanti ovili. Il problema della manodopera infatti non è di oggi, ma risale almeno a 30 anni fa. A vantaggio delle aziende sicuramente il fatto che i lavoratori dei Balcani, con vitto e alloggio pagati, rimanevano in azienda e, oltre alla forza lavoro, garantivano anche la presenza di notte. Le stesse identiche condizioni che, a partire dagli anni duemila, hanno garantito i romeni subentrati agli albanesi.
Oggi però i romeni preferiscono restare a casa loro. Le condizioni economiche in Romania sono migliorate e gli stipendi medi si aggirano intorno ai 600 euro al mese. Negli ultimi tempi, poi, il governo romeno ha avviato diverse politiche per convincere gli emigrati a tornare in patria ad aprire nuove aziende. Comunque non è solo per questo che i romeni non vengono più a lavorare in Sardegna.
Chi decide di lavorare all'estero sceglie il paese che garantisce migliori condizioni di lavoro e stipendi più alti, come la Germania, la Francia, l'Inghilterra. L'Italia rimane una meta ancora per molti, ma la Sardegna, che ha il limite dell'insularità, è stata ormai abbandonata anche per via dei costi delle trasporti. «Bisogna trovare una soluzione, così non si può andare avanti», dice Peppino Mura, un pastore di Ottana che ha provato operai di diverse nazionalità. «In azienda ho avuto romeni, indiani, pachistani, africani e, ovviamente, anche giovani sardi. Ma da due anni a questa parte è diventato impossibile trovare qualcuno disposto a lavorare in campagna. Non esiste più l'operaio che sa fare tutto: chi munge dice che non guida il trattore o non falcia l'erba o viceversa. È una vera lotta».
«Quello che più mi preoccupa è che non si riesce a trovare un operaio sardo - gli fa eco Sebastiano Porcu, allevatore di Irgoli che non ha mai avuto bisogno di manodopera, perché conduce l'azienda con il figlio -. Chi lavora in campagna sa bene che non ci sono orari di ufficio. Non è che alle 17 uno se ne va a casa. E si lavora anche il sabato e la domenica, ovviamente. E invece, a fronte di una disoccupazione altissima, anche in Sardegna, si ha paura di sporcarsi le mani e di lavorare in un ovile. Eppure è quello che hanno sempre fatto i romeni, fino a qualche anno fa. Ora la loro mancanza si sente». La pensa così anche Maria Laura Ghisu, titolare di un'azienda avicola a Ollolai. «Trovare manodopera è diventato un terno al lotto. Nella mia azienda abbiamo passato periodi in totale emergenza perché non si trovava nessuno disposto a lavorare. Ora quel periodo è passato, ma il problema generale rimane».
Per Gianbattista Mureddu, pastore di Fonni con ovile a Macomer, è un problema che si ripercuoterà sull'economia di tutta la Sardegna rurale. «Aziende medio grandi che hanno
un numero alto di capi saranno costrette a diminuire il bestiame se non si trova una soluzione al problema. È un fenomeno generale, che riguarda tutti i paesi della Sardegna e non solo le zone dell'interno. Qui rischia di sparire una delle tradizioni più antiche dell'isola, la pastorizia»


Quella debordante solidarietà filo-palestinese che ha resuscitato l’antisemitismo in Ue e Usa di Giuliano Cazzola + mio commento

Tra poche settimane, il 27 di gennaio, ricorrerà l’80° anniversario della liberazione, da parte dell’Armata rossa, del  campo di sterminio d...