24.11.22

il 25 novembre dev'essere tutti i giorni perché non sia solo lava coscienza e una giornata delle ipocrisia

 Domani   è  25  novembre  ovvero la  giornata   sul  femminicidio e  violenze    sulle  donne  un problema    che    va  o  almeno dovrebbe     andare  al di  là  delle idee     politiche  \  culturali   di ciascuno  di noi     visto  che  

«La violenza di genere è un fenomeno criminale complesso, una piaga sociale, una grave violazione dei diritti umani. Sbaglia chi pensa sia questione di donne, è questione di uomini perché tocca agli uomini porre rimedio», sottolineando tra le altre cose che «i casi di violenza sono aumentati del 19% l’anno scorso».

                                                    Ignazio  la  Russa   


 e  come  ogni anno   mi   pongo  il problema   che  cosa  dire   e scrivere  che  non si  retorico o  ipocrita   ,   soprattutto     che  non generi equivoci  qual ora  dovessi  esprimere  , come  ho  fatto di   recente  , nel  mio  sfogo   contro  l'istituzione   (  non contro   l'argomento  si badi bene  )   del  giornata  obbligatoria  . La  risposta  a questo mio  assillante  dubbio   viene   dal botta  e  risposta    avuto   su Facebook   e  di cui  ho parlato nel post  precedente    ,  soprattutto  nelle  ultime  righe  . Posso dire   che  esso  è ormi un emergenza  endemica   dovuto alla mancata  prevenzione   e all'affrontarlo solo ed  esclusivamente  , peraltro applicandole  male  ,  legislativo  \  repressivo . Infatti   è  assodato che  le  manifestazioni ,  convegni  ,   campagne di sensibilizzazione     e  spot   non bastano  o  sono solo inutili   quasi  propagandistici   se  non s'affronta  (  salvo pochissimi casi  d'insegnanti coraggiosi  )   a livello educativo   nelle  scuole    e  negli oratori     o altri centri  d'aggregazione    giovanile  .  Quindi posso dire    da  ex stalker   che  non basta  una  giornata   per  dire  NO  al  femminicidio  \  violenza  di genere , il NO  dev'essere  continuo  perché  mica  le  discriminazioni   ed  le  sopraffazioni   avvengono un  solo   giorno  all'anno  .  Concludo questo  mio  post   raccontando , le  storie  spesso  sono più  efficaci  di mille  bla  ... bla  ....  , la storia  di Lea Garofalo  ,  riporta dall'amica  \  Compagna  di strada   ed  utente del nostro blog  Daniela  Tuscano  


24 novembre 2009: barbara uccisione di Lea Garofalo.
Il 24 novembre ricorre l’anniversario della barbara uccisione da parte della 'ndrangheta di Lea Garofalo, figura di donna coraggiosa che ha saputo dire di no alla mafia. Lea decise di testimoniare sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco.
Parlò della "bestia nel cuore" in casa sua. Lea Garofalo, che aveva 35 anni, fu rapita e poi strangolata a Milano, in un appartamento di Piazza Prealpi, dopo che il marito le aveva dato appuntamento all’Arco della Pace. Il corpo venne bruciato per tre giorni in un campo a San Fruttuoso affinché di lei fosse cancellata ogni traccia. La figlia Denise, che allora aveva 17 anni, rimase ad aspettare il ritorno della madre. Poi andò a fare denuncia accusando il padre. La scelta di Lea fu raccolta da Denise, che ha testimoniato nell’Aula del tribunale, con grande coraggio, sapendo che sul banco degli imputati c’erano suo padre, suo zio e il suo ex fidanzato. Ricordava Don Ciotti: “ Abbiamo un debito con Lea Garofalo. Il problema è chi tace e chi lascia fare. Ci sono troppi cittadini a intermittenza, troppa gente che si commuove ma non si muove. Ne usciamo solo con un grande appello e chiamata alla responsabilità civile”.
Roberto Cenati - Presidente Anpi Provinciale di Milano
per non sapesse o non ricordasse chi era e la sua vicenda

 
“Di me si parlerà quando non ci sarò più” aveva confessato al suo avvocato. E così è andata.
Lea Garofalo è stata una delle primissime donne ad aver avuto il coraggio di ribellarsi alla propria famiglia di ‘ndrangheta.
Aveva incominciato a parlare nel 2002, in cambio della protezione dello Stato per sé e per la figlia Denise.
Per lei sognava un destino diverso da quello che le era toccato in sorte, voleva che studiasse, perché sapeva che solo la scuola ti può far alzare la testa e dire di no.Per questo aveva raccontato tutto: lo spaccio, le faide, gli omicidi. Per questo, una volta abbandonato il programma di protezione, il 24 novembre 2009, esattamente 13 anni fa, è stata raggiunta a Milano dal suo ex compagno, uccisa e il suo corpo dato alle fiamme. Aveva 35 anni. Per il suo omicidio quattro membri del clan sono stati condannati all’ergastolo, tra cui anche il suo assassino. Solo allora, su richiesta della figlia, il 19 ottobre 2013 Milano l’ha salutata per l’ultima volta in una piazza Beccaria gremita all’inverosimile, con le parole della figlia Denise. “La mia cara mamma ha avuto il coraggio di ribellarsi alla cultura della mafia, la forza di non piegarsi alla rassegnazione e all’indifferenza. Il suo funerale pubblico è un segno di vicinanza non solo a lei, ma a tutte le donne e gli uomini che hanno rischiato e continuano a mettersi in gioco per i propri valori, per la propria dignità e per la giustizia di tutti".Alla donna straordinaria che è stata, al suo coraggio, al suo esempio. Mai dimenticarla.


proprio mentre finivo di scrivere questo post che su mio Facebook come ricordo è comparso questa mia condivisione di qualche anno fa




quindi  ecco perchè    continuerò  a parlarne    cercando     di  non   scendere    nel   retorico   e nell'ipocrisia  













23.11.22

[ terzo giorno senza mondiali ] dopo Mussolini il capo banda di cazzullo sto leggendo i primi due capitoli di Le origini della seconda guerra mondiale di Richiard Orvery

per  capire   l'oggi bisogna  conoscere il passato ed in virtù di ciò  sto leggendo  le  origini della  seconda  guerra mondiale  dello storico Richard Overy  .   Un modo   sia   per passare  il tempo essendo convalescente   per  via  di un herpes  \  fuoco   di sant'Antonio ( anche  questo  ci mancava  in quest'anno orribile , vedere  post  precedenti  ) , sia   per  tenere fede  a quanto detto nei post precedenti   sul  mio  rifiuto      di non guardare  e possibilmente  di non parlare     dei   mondiali del Qatar 2022 Dopo aver letto ( lo avevo già iniziato e finito prima del problema di salute ) l'ultimo  saggio  uscito per  i centenario della   marcia   su roma   dell'ottobre  1922  di     Aldo Cazzullo, inviato ed editorialista del Corriere della Sera, Mussolini il capobanda un saggio che ci fa riflettere sul perché dovremmo vergognarci del fascismo.    
Sto  iniziando  , sono al secondo capitolo  il  saggio   di R. 
Lo  so  che   non si dovrebbe  fare  paragoni  ed  attualizzazioni visto l'enorme  differenza   tra le due  epoche   ma la  situazione    è  simile  . Infatti  , come       gli stati   Europei   gli Usa  e  L'Urss   ebbero  in insieme    grandissime responsabilità sul come  s'arrivo alla seconda  guerra  mondiale   sta  avvenendo  la stessa cosa nel conflitto fra Russi ed  Ucraina. A  prescindere   da   questa mi interpretazione    personale   esso  è un   saggio    interessante    ed  notevole   che  analizza    le  cause  della    seconda  guerra  mondiale    a  360  gradi  non soo  dando  la  colpa   che certamente  ci fu   alle potenze  dell'Asse  ( Germania  , Italia  , Giappone  ) Infatti    nella   nota  introduttiva   di Amazon si legge  










  



Il primo settembre 1939 le truppe tedesche attaccavano la Polonia due giorni dopo Francia e Gran Bretagna dichiaravano guerra alla Germania. Iniziava un conflitto europeo che due anni dopo, con l'ingresso
di Urss, Giappone e Stati Uniti, avrebbe raggiunto le dimensioni di una guerra mondiale. Il volume ricostruisce puntualmente le ragioni all'origine del conflitto, mettendo in luce come esso non fu soltanto la "guerra di Hitler", ma più in generale l'esito di una fondamentale instabilità del quadro internazionale che vedeva il declino dei vecchi imperi coloniali di Gran Bretagna e Francia e l'emergere di nuove potenze ambiziose e aggressive come la Germania, l'Italia e il Giappone.

  

22.11.22

il mio sfogo contro la giornata anzi settimana del 25 novembre giornata contro il femminicidio crea fraintendimenti

Come  ho  già  detto    più  volte       in diversi post  del blog  oltre a scendere in piazza o fare iniziative di dubbio gusto ed di dubbia utilità come panchine colorate contro il bullismo , scarpe rosse contro i femminicidi e tanti bla... bla  ... bisogna   :<< non insegnare a tua figlia ad essere preda ,insegna a tuo figlio a non essere cacciatore >> ( joumana haddad poetessa libanese -1970 - vivente )


ed  è su queste  basi      che   ho    scritto     tale   post  incriminato  è causa  di tante polemiche  
 
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Tutti
che palle adesso la giornata #pulicoscienza del #25novembre contro il #femminicidio e #violenzadigenere è diventa settimana #retorica ed #ipocrita proprio come quelle del #10febbraio #27gennaio. Settimane in cui il bla .... bla ha il sopravvento sui discorsi seri e non di circostanza per poi cadere nel dimenticatoio o nei programmi per " appassionanti" .

  è vero  a  prima vista a  chi mi legge   soprattutto  da  poco   può  sembrare  che  io sia  a  favore  dei femminicidi   ( cosa  lontana  da me   e   chi  mi  legge o segue con assiduità   ed  spirito critico    lo  sa  che  non lo sono  ) ed   come  mi  hanno commentato 

*****
Mi freghi sempre, devo farti i complimenti ancora una volta. Complimenti per cio' che pensi del 27 gennaio e del 10 febbraio. Che delusione e che scarso rispetto per chi ha subito le persecuzioni. Cadere nel dimenticatoio? Ma sei il primo a sbraitare quando vengono ricordati spesso date e fatti. Non mi venire a dire che è una provocazione, non ci casco piu'.

ma in realtà  qui protesto  ed  mi sfogo  contro le  giornate  lava    o  come preferisco scrivere  io pulisci coscienza  . Infatti i  risposta  a  ****  e altri eventuali commenti   non è una provocazione come potrebbe sembrare ma solo uno sfogo contro le giornate puli coscienza spesso fatte di inutili bla ... bla .... ed polemiche per poi nei giorni successivi cadere nel dimenticatoio e tutt rincominciare come prima Inoltre non è questione di scarso rispetto per le giornate del 27 gennaio e del 10 febbraio perchè tali eventi posso anzi devono essere ricordati tuto l'anno e sempre non solo una volta all'anno ed usati specialmente quello del 10 febbraio come arma revisionista e negazionista nellla maggiore parte del casi . Infatti   sbraito  ed  scrivo post    su  tale  date  già  da  una settimana  prima  ed spesso  , come quest'anno ho  già pronti   e tengo  in  bozze  dei  codicilli    \  storie  che affrontano  tali eventi di queste  due  giornate  .  Cosa  che  farò anche   con i  femminicidi   cercando in ogni modo chemi sarà possibile    di  non cadere  nell'ipocrisia  e nella retorica   soprattutto  quella  maschilista  . perchè  il silenzio   è uguale  a morte   cosi come  l'autocensura  ed  l'ipocrisia .Dobbiamo lavorare nelle famiglie, nella scuole e nella comunicazione per cambiare questa mentalità contorta che ci vede coinvolti tutti »  in sintesi   come  la poesia  citata  , ancora  una volta  ,  all'inizio  del post 

[ secondo giorno senza mondiali ] pur di non guardare i mondiali del qatar 2022 mi rifugio in quelli storici .il primo gol della prima partita dei primi Mondiali

 Sono passati due giorni  ed  ancora   non ho ceduto  ed  non sono venuto meno   dicevo nel  post  introduttivo di questo diario  - Infatti   fin ora  no ho seguito   nessuna  partita  in diretta  o  visto programmi  tv in merito anche  se   ho solo  visto  , purtropo è  impossibile  non vederli   se  vuoi cercare 
notizie    come   le  prime repressioni   ed  sequestri  a  chi  porta cappelli arcobaleno
o il gesto  sia   della  nazionale  Iraniana   





 che    non ha  cantato  l'inno nazionale  rimanendo in silenzio   sia   quello di  Alex Scott, ex calciatrice della Nazionale inglese femminile, oggi commentatrice per la Bbc

dalla pagina fb di Lorenzo Tosa  Ieri alle 18:41
 
C’è Harry Kane, la Nazionale inglese e più o meno l’intera Europa del calcio che si è “tolta” dal braccio la fascia arcobaleno per paura delle reazioni della Fifa.E poi c’è lei, Alex Scott,
ex calciatrice della Nazionale inglese femminile, oggi commentatrice per la Bbc, che si è presentata ai microfoni a bordo campo sbattendo allegramente in faccia agli sceicchi la fascia arcobaleno.Una donna che mostra al mondo il simbolo dei diritti della comunità Lgbtq+ in uno dei Paesi più misogini e omofobi al mondo. Non so se è chiara la differenza.



 










  o  storie    come  quella  che  riporto sotto   in quanto   sono fra  le  prime   pagine di tutti i  portali d'informazione  .  Il mio  cercare fra  gli speciali i retroscena   avviene    senza  ipocrisia  ed  cadute  dal pero  dei nostri giornalisti   che  adesso s'accorgono   di quello  che sta  succedendo in questi  mondiali  .

  repubblica  18\11\2022

Lucien Laurent, primo marcatore dei Mondiali 
Il primo gol della prima partita dei primi Mondiali .Lo segnò il francese Lucien Laurent ( foto sora sinistra ) a Montevideo, in uno stadio che non c'è più

 scommetterei qualcosa che questo sia l'unico al mondo. Si trova a Montevideo, capitale dell'Uruguay, e segna con un palo, un accenno di traversa e una striscia sul marciapiede il punto esatto in cui fu segnato il primo gol nella prima partita del primo Campionato mondiale di calcio, il 13 luglio del 1930

A vederlo non sembra un granché, ma c'è un motivo: lo stadio di Pocitos, in cui era stata giocata la partita, fu abbattuto già pochi anni dopo, al suo posto sorse un quartiere residenziale, e per ritrovare l'ubicazione del campo e della porta è stato necessario un lungo studio su foto aeree e documenti d'epoca. Alla fine non era rimasto abbastanza spazio per un monumento più grosso, una porta intera avrebbe sconfinato nel giardino di un vicino. A qualche metro di distanza, davanti a una tintoria all'incrocio tra le vie Coronel Alegre e Charrua, compare un cippo ancor più minimalista (e, a quanto risulta dalla foto di Google Street View, vandalizzato da una scritta), lì dove c'era il centro di centrocampo.
La partita era Francia-Messico, finì 4 a 1 per i francesi, e il primo a segnare fu Lucien Laurent, operaio della Peugeot e calciatore dilettante (come tutti i suoi compagni). La fabbrica gli aveva concesso un permesso speciale: per andare, giocare e tornare dall'Uruguay in piroscafo mancò dal lavoro per quasi due mesi. Quei primi Mondiali erano nati un po' in sordina, boicottati dai britannici, chiusi nel loro sdegnoso isolamento da inventori del football, e anche dalla maggior parte degli altri Paesi europei, restii a costose spedizioni dall'altra parte del mondo in tempi di crisi post-1929. Ma alla fine il torneo fu un successo, con una finale giocata in uno stadio nuovo di zecca, quello del Centenario, davanti a 93 mila spettatori, e vinta dai padroni di casa dell'Uruguay con un 4-2 contro l'Argentina.
Lucien Laurent morì nel 2005 a 98 anni e fece in tempo a vedere i primi Mondiali vinti dalla Francia, in casa, nel 1998. E c'è un altro filo che lo lega ai campionati che cominciano domenica in Qatar: nel 1930 in nazionale con lui c'era anche suo fratello, il difensore Jean (che però non giocò neanche una partita). Per la prima volta da allora, la Francia ha di nuovo due fratelli in squadra: Théo e Lucas Hernandez.



21.11.22

già si sente aria di natale .il presepe del papa per il natale 2022

 

[ primo giorno senza mondiali ] Radice o Seme ?

  Cercando     di mantenere  quanto ho  detto   nel post    : << [ Anteprima ] Io personalmente   poi  gli altri  utenti facciano  come credano    non parlero   o  almeno ci provo   dei  mondiali  di calcio  del Qatar  >>  e  nella  prima  giornata  senza  mondiali     ne  approfitto per   farmi un  po'  di auto  analisi    ed  condividere  con  voi  il mi  dubbio     espresso  nel  titolo di  questo  post  . Inizialmente  influenzato  sia   dai dischi  : 1) Le radici e le ali dei Gang   .,  2)  radici   di Guccini   ed  altre  letture  di libri   e racconti  familiari appartenenti alle ideologie  della  guerra  fredda  (   comunismo liberale  e   marxista ,   fascismo , cattolicesimo  sia quello pre  conclio  vaticano  II   sia  quello post   concilio  )  ma    la ecisoione  \ l'arrivo  è stato  autonmamente  mio  optai per  le radici   .Qualche    anno dopo  ,  non ricordo se un libro  o intervista  di Melissa  Panariello ( la  famosa      di cento  colpi di spazzolla  prim  di andare  a  dormire    )  o qualche  altro  autore  \  ice  che  dissero  parlardo d'identità    di sentirsi più  semi che  radici   . e  da  questa  Parabola    :  Il seme che cresce e porta frutto Ez 17,22-24; 2Cor 5,6-10; Mc 4,26-34 


  
comentata  qui  su   https://www.paroladivita.org/ Entrai  in  crisi .  Fin   quando  quando  partecipai  nel  2009\2010  alla presentazione    del libro  


2008, TAGLIATO PER L’ESILIO  di  Karim Metref, 
Ed. Mangrovie

Scritto tra l’Algeria e l’Italia, “Tagliato per l’esilio” è una raccolta di racconti. Il filo conduttore che lega questi racconti brevi molto diversi tra di loro è l’esilio. Ma l’esilio non è inteso soltanto come quello di chi prende, se ne va, e lascia la terra natia. L’esilio è raccontato in tutte le sue sfacettature. E’ innanzitutto di chi si sente in esilio a casa propria che si tratta.
La prima parte -autobiografica- comincia con quest parole: “Il 25 novembre 1967 nascevo in esilio sulla terra dei miei avi. …” .

In cui chiesi  all'autore  ,   purtroppo  il dialogo  originale   è andato perso nella  formattazione  del pc   e  nella  perdita  della  scheda  usb   della video camera    in cui avevo  impresso  tale  risposta  ,   ti senti  più  seme  o radice  ?    Ricordo    che  mi disse  , motivandole  entrambe  . 
 Smisi   alllora di  farmi  la  domanda  fin quando  ieri ho letto  su questa  intervista ad  andrea  Pennacchi  



in particolatre quando dice :   [...] ma attenzione: la purezza delle radici è una balla colossale. Le radici sono sempre storte, al buio, si nutrono di putrefazione. Le hai, non le puoi rinnegare ma sei scemo se pensi che siano pure. Non mi si venga a raccontare la favoletta. Spero non sia questa l’idea di fondo. Oltre a essere falsa, porta a finali pessimi ».[....] .
Ed  ecco che rincomincio  con  un' altra  auto   analisi   . Attraverso  la  quale    ho  fatto  la scelto , almeno spero quella definitiva perchè  non si può andare  sempre  avanti ed  indietro   finsce   che ti blocchi  e  in concludi niente     ,  di entrambe  .   Infatti  mi sento  SEME in  quanto   si ha  ho  qualcosa  da  dare    o  lasciare  agli altri (  non solo  figli e  nipoti  ) . RADICE .perchè  ripensando alla ai miei nonni e ai miei prozii\e ( almebno quelli che ho conoscoiuto in prima persona ) suoi nonni gli considero fulcro dei miei valori : onesta , rispetto , coerenza mi rivolgo come Giuccini nel'omonimo album esponendoli i miei dubbi, poiché : « ha visto nascere e morire gli antenati miei/ lentamente, giorno dopo giorno ».
Ma poi, intuendo che non potro avere una risposta definitiva alle mie domande ( tòpos comune di chi s'auto analizza e si mette indiscussione e fa autocritica ed  nel  cd  di Guggini  citato    ) capisce che la « casa è come un punto di memoria/le tue radici danno la saggezza/e proprio questa è forse la risposta/e provi un grande senso di dolcezza ». Infatti nella vita o creazione d'opera  d'arte  non  si può sempre  stare  ad elucubrare  o cercare  certezze  . Ma  bisogna  avere  , anche se  non sempre  è possibile  visto  che    come   ho già  detto  : << la vita è anche trasfornazione perchè “Nulla si crea,nulla si distrugge,tutto si trasforma”  >> avere  un centro  di gravità   permanente   per  dirla  come l'omonima   canzone di Battiato   ma  soprattutto  perchè  nella vita   niente è per  sempre  come   anch'essa  amonima  canzone  di  Danilo sacco   contenuta    nell' album   Minoranza Rumorosa
 che  ho usato  nella  colonna  sonora e  di cui   si  sentono nell'aria le  prime  note  .      

Caso in A2 Basket : la schiacciata rompe il canestro, verso lo 0-20 a tavolino




da Sportal.it
Ieri 14:55


Un singolare episodio sospende la sfida tra Trapani e Rieti: deciderà il giudice sportivoTermina con la schiacciata di Marco Timperi la trasferta della Kienergia Rieti a Trapani. Il canestro si piega, gli addetti hanno difficoltà nella sostituzione, e la gara viene definitivamente interrotta. Probabile lo 0 a 20 a tavolino per Rieti: sono concessi al massimo 30 minuti da regolamento per sistemare le apparecchiature. Si attende l’omologazione del risultato da parte del giudice sportivo.
La gara inizia con il dominio dei padroni di casa. La Kienergia mette il primo canestro e poi subisce un 16
a 0 di parziale da una Trapani che difende bene e gioca sulle ali dell’entusiasmo trascinata dai 14 di Mollura ed i 10 di Massone. Rieti in difesa non c’è e lo scarto si allarga addirittura fino al -23. Zugno dalla lunga prova a suonare la carica ma si va al riposo sul -20 di scarto.
La reazione della Kienergia arriva nel terzo quarto, e porta la firma di Maglietti. L’italo-argentino ispira e conclude, e gli ospiti torna sotto di dieci. Trapani perde Carter per 5 falli e si attacca al capitano Mollura, che ricaccia indietro ogni tentativo di Rieti di riavvicinarsi ulteriormente. Nell'ultimo e decisivo parziale arriva lo stop per la sostituzione del ferro, piegato da Timperi in schiacciata. Ma gli addetti hanno problemi e la gara viene così sospesa definitivamente.


20.11.22

inizio del diario SENZA MONDIALI

Leggi anche
il mio  precedente  post : <<  Io personalmente   poi  gli altri  utenti facciano  come credano    non parlero   o  almeno ci provo   dei  mondiali  di calcio  del Qatar   >>


Da oggi inizierà un mio  diario in cui parlerò  di come   sopravvivere  ai   mondiali  edil  concentrarmi.   delle  eventuali storie   mondiali  e  il dietro le quinte  vista la censura     e  l'autocensura   che ci  sarà     o  di  come  ho  passato   la    giornata   Ma   non divaghiamo  .

Oggi   , come  da 32   anni  ( più precisamente  da italia 90 ) , ho saltato in tv la  giornata  inaugurale  della  kermesse  dei mondiali di calcio  .Come    ci sono riuscito    vi chiederete  ?  semplice   per  il fatto   che  il calcio , anche   se  ancora  ne racconto storie  ed ogni tanto  guardo le partite in tv o allo stadio   , o  parlo coe commento con amici   tifosi   giusto  per   rmanere  isolato ed  emarginato ,  non mi  sta  più appassionando   come  quando ero ragazzo  che   pur  guardando le partite   ho sempre  odiato  le trasmissioni    considerandole  un oppio   \ arma  di distrazione di massa  come   descrive  benissimo questa  canzone  (  e   relativo   video  sotto    riportato )   dei  Mcr 


 intravedevo quello   di  cui  parla  in questo belllissimo  articolo    del  giornalista  Massimo Fini  o questo video    di  Nova Lectio pur  continuando almeno fino  a calciopoli  a rimanere fedele  e sdrammattizzare   , che  ormai  fosse tutto soldi  e  oppio  .   Il post  potrebbe  finire  qui  , ma  una cosa  mi sento  di dire   e  che un po'  di silenzio  da parte  dei media  ,  telecronache  a parte perchè svolgono   servizio per  coloro che  scelgono di non  optare  per  il boicotaggio ,  piuttosto che   i soliti  articoli ipocriti     e  di circostanza   come  se   scoprissero solo  ora  il marcio che c'è dietro   e  la poco democraticità  del paese   in cui si tengono  . 
Ne  ho aprofittato per :  mangiare  castagnre     arrosti.te nel cammino di casa  con  gli amici    e pooi   vedermi le  altre  ultime due  puntate    della   fiction   , Esterno Notte  genere drammatico, giallo del 2022, diretto da Marco Bellocchio, prolungamento e d  approfondimento  dei  due  film  :  Buongiorno, notte  ( 2003  )  e  dell' omonimo  Esterno notte  ( 2022 )     dello  stesso regista    sulla  vicenda  di Aldo Moro 















raiplay  



19.11.22

Martina Bernile: "Ero direttrice alle poste, ho lasciato tutto per l'Europeo

L'italiana contro la francese Lallemand. Il sogno inseguito a costo di sacrificare il posto fisso ("Ferie e permessi a New York per fare esperienza"), la nuova vita ("Ho aperto una palestra"), l'amore per gli animali. Il match in diretta sul nostro sito a partire dalle 20,30

 L’impiego alle Poste. L’immaginario collettivo, sensazione giusta o sbagliata che sia, lo associa a una vita tranquilla, magari senza picchi ma stabile. E se poi si diventa addirittura direttrice di una filiale, che volere di più dalla vita? “Nel mio caso ci si è messa di mezzo la boxe e allora ho mollato tutto per inseguire il mio sogno”. Martina Bernile, 34 anni, novarese (“Genitori napoletani, sennò mio padre chi lo sente”), stasera combatte il match più importante della carriera. Titolo europeo dei pesi mosca contro la francese Justine Lallemand, diretta live streaming su Repubblica.it a partire dalle 20.30.Se non ci fosse tanto altro (“Amo tutti i cani del mondo, ho due amstaff, Kora e Chavez, li porto anche sui pantaloncini quando combatto”), verrebbe da dire una vita tra ring e uffici postali: “Concorso a 20 anni, entro, lavoro tanto tempo al centro di smistamento. Mi permetteva di fare il turno di notte, così di giorno potevo allenarmi. Peccato che ogni tanto dovessi anche dormire…”. Poi la decisione fi cambiare tutto: “E’ stata una scelta forte ma con delle basi sotto. Mi sono sposata e sono andata in Sicilia, con mio marito, un ex della kickboxing, e abbiamo aperto una palestra a Mazara del Vallo. E’ stato un successo, sei anni intensissimi a formare ragazzi. Poi dopo la pandemia siamo tornati a Milano per un’altra scommesse di questo tipo, per la precisione a Cassano d’Adda”.In Italia la boxe femminile sta costantemente guadagnandosi spazio: “Ma non siamo in America, dove c’è una spinta importante, anche mediatica. Lo posso
dire con cognizione di causa,
 per tre anni le mie ferie erano per andare a New York e fare esperienza sul ring”. Una crescita del movimento andata a braccetto con Martina:  “Da piccolina ero una bambina frenetica, dovevo scaricare tanta energia. Ho provato tantissimi sport ma non ce n’era uno che mi catturasse. Poi mio padre mi ha portato in palestra e ho sbroccato”. Talmente giovane da dover pazientare: “Avevo 15 anni, e si parla di un’epoca in cui le atlete erano pochissime. Purtroppo non potevo fare la boxe perché ero minorenne, quindi praticavo anche altri sport di combattimento”.
Insomma, una sorta di suffragetta, con un match talismano tra i dilettanti: “Ho affrontato la grandissima Simona Galassi (super campionessa della boxe italiana, ndr), una signora dentro e fuori dal ring. E ovviamente ci ho perso. Ma che esperienza eccezionale”.  Piedi ben piantati per terra, metaforicamente (“Ma sognare non costa nulla, e sarebbe bello fare un match con il pubblico che va a vedere Katie Taylor”), e pugilisticamente: “Il mio alias, ‘Little Tank’, me lo ha dato mio marito. Sono piccolina, compatta. Tendo ad andare a cercare le mie avversarie, ma se occorre so anche girare al largo. La mia avversaria è più alta di me, ci completiamo per fare un grande match”. Tradotto: la andrà a cercare, Justine è avvertita.