29 / 09 / 2008 / LUNEDI' S.S. MICHELE ,GABRIELE E RAFFAELE ! BUON ONOMASTICO DA LUCKY L'ESPLORATORE ! :-)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
28.9.08
Senza titolo 899
LUCKY L'ESPLORATORE NEL RICORDO DI PAUL NEWMAN POSTA IL SUO ULTIMO FILM ! ERA MIO PADRE ! VE LO RICORDATE ? :-)
kids.wanna.rock.
Turbinii incessanti
di pensieri tumultuosi
si sfasciano
contro pareti d'ottone
e cieli di cartongesso
mentre il senso
del dovere scivola lontano
attratto dalla luna
insieme alle maree.
E' il vuoto d'una vita
a riempirsi in un istante
tra un giro di do e
un accordo in si
tremendamente bagnati da
malto e luppolo frizzanti.
Cade la punteggiatura
sul campo di battaglia
mentre i pensieri si arroccano
in un fandango che
diventa swing che
diventa libero movimento
tendente all'assoluto.
Sguardi stupiti pendono
dal soffitto
domande improvvise in
catene che si spezzano.
Il ritmo cresce
e le anche ondeggiano
i piedi si sollevano
si riabbassano
il volto si contorce
in un sorriso.
Un uomo in mezzo alla stanza
resta immobile
e senza età.
Un uomo in mezzo alla stanza
a quelle domande improvvise e stupite
risponde sempre allo stesso modo
dicendo
tra un soffio e un urlo
tra un sorriso e una lacrima:
Questo è rock'n'roll, fratello.
In sottofondo: "Keep on keepin' on - Redskins"
[P.]
IL GRANDE BLOB HA FATTO PLOFF
Miei cari amati amici blogger. Oggi propongo una sana riflessione. Dopo aver visto cosa accade ad una industria che tutti noi consideravamo nostra e con vanto, capisco che il sistema del chissenefrega tanto non pago io, è andato in cantina travolgendoci , perchè saremo noi a pagare per questo.
Mi riferisco all'Alitalia di cui si è detto di tutto e di più. So bene quanto la mal gestione ha influito ad affossarla, e so anche quanto i sindacati hanno contribuito a sotterrarla definitivamente per accontentare i troppi "bambini viziati" convinti di vivere ed esistere in un mondo che non c'è e che non è mai esistito, ma che gli hanno fatto credere che esistesse.
Ma facciamo un passo indietro arrivando agli anni ottanta e quindi al fenomeno dello yuppismo sfrenato, che ci ha portati alla rovina. Ricordate il termine yuppi nato nella famigerata moda italiota di copiare tutto ciò che arrivava d'oltreoceano come una bibbia sacra. Dove l'io imperante è l'unico dogma da seguire sposando il detto "morte tua vita mia" (in vulgaris). L'arrampicatore sociale non ancora trentenne (senza distinzione di sessi) che appunto a trentanni dev'essere per forza arrivato ai vertici altrimenti è un fallito/a, e per arrivarci non vive, non dorme, non mangia, ma studia strategie per fregare il concorrente diretto soffiandogli il posto o la promozione con un cinismo da fiction delle migliori. Lo yuppie non conosce pietà nè pietismo, ma solo una parola chiave, arrivare in vetta per gestiere il potere.
Tutto questo, ci ha portati oggi al fallimento di una delle industrie più prestigiose, da fiore all'occhiello per noi, (L'Alitalia). Dando alle ortiche il futuro del prossimo e di una nazione intera, in virtù del proprio tornaconto. Yuppismo puro in un paese come il nostro dove i vari governi che si sono susseguiti non hanno fatto assolutamente nulla per cambiare questa spirale da suicidio consapevole, sposando la teoria che è meglio un uovo oggi che una gallina domani, ma l'uovo oggi legato al singolo individuo e non all'azienda, porta al tracollo.
Ora il mio prurigionoso panegirico dove vuole arrivare? ... Alla caduta di un sistema mondiale basato sul "faccio tutto mi" la caduta delle banche da una all'altra in america e a breve ci sarà l'effetto domino, non ha fatto altro che dimostrare quanto l'economia "virtuale" sia ridicola, dannosa e inutile. E non lo dico per il crollo della grande banca americana e quindi dell'economia tutta, compresa la nostra, (siamo legati all'economia usa anche nell'espellere i rispettivi bisogni nel senso dei rifiuti corporali, anche se siamo entrati nella famigerata Europa, non è cambiato nulla nel flusso dell'economia e se l'euro sale rispetto al dollaro per noi europei è una tragedia e non un bene, spiegateci allora a cosa è servito entrarci)
ma per l'assurdità di un sistema che non riuscivo a capire come quello dei soldi e dei flussi bancari virtuali. E adesso arrivo al punto non disgiunto dal caso Alitalia e similari. Quando voi depositate pochi cent in banca, vincolandoli, i vostri soldi sono reali, ma se il procacciatore finanziario della vostra banca (broker finanziario) decide d'investirli dove lui meglio crede senza dirvelo, diventa tutto virtuale. Faccio un'altro esempio. Voi depositate una somma da investiere e quella somma è reale, negli scambi interbancari dove la vostra somma viene gestita, diventa virtuale. Se voi decidete di sbloccarla per riprendervela vi viene detto di aspettare perchè non c'è, questo è il capitalismo virtuale, figlio del vecchio capitalismo. Ora non voglio menarla più di tanto in un discorso complesso che tutti conosciamo bene a nostre spese e dico subito dove voglio arrivare.
Il capitalismo dal vecchio al nuovo è crollato. Da un grande blob rigurgitato in america che ha fatto plof f nel mondo facendo crollare tutte le borse.
Ora, una cosa che tanti dicevano da anni, restando inascoltati, è diventata reale con lacrime e sangue di molti. E adesso che, è stato dimostrato quanto il denaro virtuale legato ad un sistema capitalistico non funzioni più, anzi si è annullato da solo, dove andremo? ... Cosa faremo? ... Ci rimboccheremo finalmente le maniche nel fare, per il bene e il meglio del nostro paese, in prospettiva a lunga gittata, o si cercheranno altre strade sempre finte e fittizzie per rossicchiare il fondo del barile?...
Si capirà che per l'italia la vera industria da sviluppare (non a caso l'unica con il pil in crescita) è quella agricola o ancora continueranno a raccontarci che le industrie ecc (tutte in perdita) sono l'unica fonte di sviluppo? ... Si continueranno ad ignorare le risorse specifiche del nostro paese che vanta siti archelogici a sviluppo cultural turistico di portata enorme, che potrebbero da soli mantenere l'Italia tutta se solo si sviluppassero in special modo dal centro sud d'Italia, o si continuerà, come fatto in passato, a rovinarli per aprire fabbriche inquinanti e fumose poi destinate alla chiusura (vedi, una per tutte L'italsider di bagnoli) pe ri guadagni immediati di pochi singoli?
Potrei continuare per giorni, ma mi fermo qui. Non sono una economista nè altro del settore, solo una cittadina che osserva e pensa come credo voi. Convinta che il virtuale stia bene solo dentro un pc per scambi di ogni tipo e che nel reale per il bene di tutti si debba tornare a pensare nell'insieme di un popolo e non nel beneficio immediato di un singolo. Il capitalismo ha fatto bum e adesso?!!
Non so che cosa ho detto, ma l'ho detto.
Buon fine settimana a tutti voi, un grande bacio e un abbraccio al futuro.
Sempre vostra Rossella.
Senza titolo 897
27.9.08
I COLORI DEL PAKISTAN
ecco 2 video molto belli sul Pakistan, il primo è una canzone, il secondo mostra immagini meravigliose del paese:
http://etnomondi1.splinder.com/
Scuola: Como 9 insegnanti per una classe ... Marettimo: nessuno ha accettato la cattedra
ancora pressioni per Emiliano Morrone e Saverio Alessio, autori del libro su 'ndrangheta e politica "La società sparente"
Archiviato dal Gip di Urbino l'ultimo procedimento penale contro gli autori per diffamazione aggravata, Francesco Caputo, legale del querelante, l'imprenditore calabrese Domenico Parrotta, in una nota pubblicata il 26 settembre su "Il quotidiano della Calabria" ha scritto:
approfondimenti
- tinyurl.com/5ys66r
- www.revestito.it/?id1=
19&id2=1&Tipo=7&id3=14230 - http://www.nazioneindiana.com/
2007/11/04/minacce-in- calabria/ - http://www.francoabruzzo.it/
document.asp?DID=1340 - http://news.ladysilvia.it/
ladysilvia/13350/attualita/0/ - www.adnkronos.com/IGN/
Cronaca/?id=1.0.2509557769
Forum Europeo LA FORZA DELLA NONVIOLENZA' che si terrà a Milano dal 17 al 19 ottobre2008
del prossimo Forum Europeo "LA FORZA DELLA NONVIOLENZA' " che si terrà a Milano dal 17 al 19 ottobre, col patrocinio del Comune di Milano e di altri centri e con l'adesione e partecipazione di personaggi di grande spessore, a partire dal nostro Vittorio Bellavite fino a Noam Chomsky, Daniele Biacchessi, Rita Borsellino, Roberto Vecchioni, Dario Fo, Vladimir Luxuria, Giovanni Impastato, Giulietto Chiesa, Ottavia Piccolo, Dario Vergassola, Paolo Virzì e moltissimi altri (vedere poi in basso il link del sito).
In un momento come l'attuale, caratterizzato dalla recrudescenza d'intolleranza e razzismo, con l'urgenza sempre più pressante d'una politica concreta di pace, con l'esigenza di un reale rispetto per il territorio e l'ambiente, con la necessità di rispondere un chiaro NO a tutta la malavita organizzata e al commercio umano, sui minori ecc., il forum è un'occasione imperdibile per dimostrare che la NONVIOLENZA E' FORTE, E' UNA VALIDA ALTERNATIVA, ESIGE DI NON ESSERE IRRISA.
Chiediamo ai proprietari di siti e blog di riportare la notizia, e a tutti di diffonderla, magari di partecipare direttamente al forum stesso.
Un abbraccio e a presto
Daniela Tuscano
per registrarsi www.humanistforum.eu/it/users/registration
in esso , i popoli d'Europa si incontreranno per lavorare alla costruzione di un'Europa aperta al futuro, diversa, accogliente, nonviolenta e solidale, capace di aprire i nuovi orizzonti e i nuovi cammini che l'essere umano ha bisogno di percorrere e di dare il proprio apporto alla nascita della Nazione Umana Universale, la nuova civiltà planetaria libera dalla violenza.
Il programma del forum prevede tavoli di lavoro su:
* Economia alternativa
* Anti-discriminazion e
* Diritti umani
* Culture, migrazioni e cooperazione internazionale
* Arte ed espressioni popolari
* Ecologia e Ambiente
* Pace e Disarmo
* Sanità
* Educazione
* Mezzi di comunicazione
* Movimento studentesco
* Religiosità e spiritualità
* Tecnologia digitale
* Partiti politici
* Nuove generazioni
* La menzogna dell'informazione
E inoltre seminari, conferenze, laboratori, dibattiti su temi di attualità, esposizioni, presentazioni di libri e film, eventi artistici e tutti i contributi che organizzazioni e singoli vorranno fornire
Aderiscono tra gli altri: Dario Fo, Vladimir Luxuria, David Riondino, Francesco Sarcina delle Vibrazioni, Roberto Vecchioni, Dario Vergassola, Paolo Virzi.
Pièce teatrale di: Daniele Biacchessi, Ottavia Piccolo e Lucia Sardo.
Partecipano tra gli altri: Vittorio Agnoletto, Angelo Baracca, Paolo Bolognesi, Rita Borsellino, Roberto Burlando, Giulietto Chiesa, Maria Cuffaro, Marco Deriu, Manuela Diviri Norsa, Claudio Fragasso, Pina Grassi, Giovanni Impstato, Deborah Lambillotte, Noam Livne, Gabriel Mandel, Mouelhi Mohsen, Emilio Molinari, Luisa Morgantini, Manuela Sadun Paggi, Dijana Pavlovic, Luca Poma, Giuseppe Santagada, Giorgio Simonetti, Giorgio Schultze.
Orari d'apertura:
Venerdì 17 Palalido, Piazza Stuparich: 15.30 - 24.00
Sabato 18 Università Bicocca, Piazza dell'Ateneo Nuovo: 11.00 - 19.00 / Palalido, Piazza Stuparich: 19.30 - 24.00
Domenica 19 Palalido, Piazza Stuparich: 14.30 - 19.00
Per info: Eleonora Scabbia - cell. 340.23.47.207 - eleonora.scabbia@ fastwebnet. it
Senza titolo 894
vorrei sognare e vivere...
...vivere....
vorrei assaporare tutto di te
con voracità
e lentezza,
con passione
e dolcezza,
con la gioia dell'attimo
e la tranquillità del domani.....
elena
26.9.08
Sud Sound System - Le radici ca tieni (live Rockpolitik)
RISORGIMENTO E REVISIONISMO
A proposito di Porta Pia
di Franco Cardini - 24/09/2008
Fonte: Identità Europea [scheda fonte]
Credo che in questo paese si debba ancora imparare a discutere e magari a polemizzare: ma con serenità e, possibilmente, anche con qualche argomento che vada al di là delle pillole di conformismo e di politically correct.
Non riesco per esempio a capire perché nella nostra opinione pubblica e nei relativi mass media si debba sempre e per forza gridare allo scandalo ogni volta che qualcuno azzarda pareri dietro i quali sia sospettabile la presenza di di tesi o anche solo di proposte che appena appena escano dai solchi ben collaudati delle idées données e delle Verità Inconfutabili garantite dai manuali di scuola media e ripetute dai poligrafi travestiti da ricercatori che impestano le nostre librerie con best sellers regolarmente scopiazzati da vecchi libri di storia. Quelli col Barbarossa cattivo e i lombardi buoni, col Radetzky feroce e i bravi Tamburini Sardi, col “Mamma li Turchi” e col meno-male-che-c’è-stata-Lepanto. Insomma, con la storia detta, ripetuta, collaudata e ribadita sul metro di quei geniali maĩtres-à-penser che molti decenni or sono, mossi a pietà degli studenti pigri, redassero i manualetti noti come “Bignami”. E, se ci si oppone al Bignami, ci si becca la condanna secca come una mannaia: “revisionisti!”.
Ora, premesso che “revisionismo” è parola che dalla storia della politica sé Internazionale” per poi dilagare nel mondo della semistoria e della pseudostoria, è necessario sia chiaro che il lavoro degli storici, intendo di quelli veri, consiste sempre e inevitabilmente, in gran parte, nella revisione delle tesi e delle letture dei fatti quali gli sono state confidate da chi ha lavorato prima di lui. Non esiste quindi nessuna pagina di storia che sia stata scritta una volta sola e per sempre. La storia è una fatica di Sisifo.
Ecco perché è stata obiettivamente ridicola, al di là di qualunque posizione si voglia difendere, la polemica scatenata dall’orazione del generale Antonio Torre che, commemorando ufficialmente il 20 settembre scorso il 138° anniversario della Breccia di Porta Pia, si è particolarmente soffermato sui 19 caduti dell’esercito pontificio sorvolando su quelli italiani; e che il sindaco di Roma Gianni Alemanno non abbia dal canto suo provveduto a rimediare alla gaffe dell’alto ufficiale: sempre che – ha commentato qualcuno – solo di gaffe si sia trattato e non, orrore, di “scelta di campo” o peggio, raccapriccio, di “revisionismo”.
Ora, va da sé che in una sede ufficiale e paludata, per sua natura retorica e convenzionale, come quella di una commemorazione pubblica, non è mai il caso di lasciarsi andare a discussioni storiografiche: il che del resto non era senza dubbio nelle intenzioni e forse nemmeno nelle possibilità obiettive del generale Torre, che fa il militare e non lo storico.
Quel che però non mi meraviglia affatto – ormai so da tempo che cos’è l’Italia -, ma comunque continua a indignarmi, è la desolante piattezza del coro, praticamente unanime, di giornalisti, di politici e perfino (e ciò m’è dispiaciuto) di qualche storico serio: tutti allineati e coperti nello stigmatizzare il silenzio di Alemanno o comunque la sua scarsa energia nel difendere, a scanso di equivoci, la tesi ufficiale della quale egli, in quanto sindaco, viene considerato una specie di garante e di custode (e a dire il vero non se ne capisce il perché).
Insomma. Perché mai non si dovrebbe cominciar a dire che in realtà la storia del nostro Risorgimento, così come si svolse tra 1848 e 1870, non andò affatto come andò perché non avrebbe mai potuto andare altrimenti; e tanto meno che non andò per nulla nel migliore dei modi possibili? E, badate, qui ucronia e fantastoria non c’entrano per niente. Il dogma che la storia non si possa scrivere “al condizionale”, “con i se e con i ma”, è una fesseria che nessuno storico serio – a parte un manipolo di paleostoricisti convinti – non dice più da molto tempo. E non sono io ad affermarlo: bensì uno dei più grandi studiosi viventi, David S. Landes.
La discussione non è affatto oziosa: e tanto meno lo sarebbe al livello politico, se non vivessimo in un paese dominato, fra le altre cose, da una disinvolta schizofrenia e da un’impudica ostentazione d’incoerenze. Vorrei proprio che qualcuno mi spiegasse perché, nei nostri manuali scolastici, continua tuttora a trionfare una visione del Risorgimento degna del libro Cuore e delle Maestrine dalla Penna Rossa – alcuni epigoni delle quali sembrano oggi sedere sugli scranni del governo – mentre quel governo stesso si regge con l’appoggio determinante d’una forza,
L’unità proclamata nel 1861 e coronata dalla presa di Roma del 1870 andava direttamente contro un millennio di storia italiana, ch’è e sempre stata per sua natura policentrica, municipalistica, regionale e cittadina; e i capi degli stati italiani preunitari, a cominciare dal papa, si erano tutti – sia pur in diversa misura – adattati ad accettare una formula di unità federale, su un modello non lontano da quello che (essa sì in coerenza con al sua storia) fu adottata dalla Germania proprio in quello stesso 1870. E in tale senso, anche se con accentuazioni diverse, si erano espressi gli ingegni migliori e più equilibrati del nostro Risorgimento, dal Gioberti al D’Azeglio al Cattaneo.
Ma il governo piemontese, guidato dal Cavour e dai suoi successori, scelse – fino a un certo punto in accordo con Napoleone III, poi addirittura senza e contro di lui – la politica delle provocazioni, dei colpi di mano e dell’alternanza di menzogne e di atti di violenza per giungere, contro il diritto e la legittimità internazionali, alla violazione patente dei diritti dello stato pontificio. Che oggi tutti, anche senza sapere di che cosa si trattava, si sbracciano a qualificare di “corrotto”, di “incapace”, di “antistorico”, mentre la realtà del tempo non presenta per nulla tale quadro. Né si capisce perché si continui a far finta di non ricordare che la presa di Roma poté compiersi, proditoriamente da parte italiana, non appena, in conseguenza della sconfitta di Sedan, la protezione dell’imperatore dei francesi a Pio IX venne meno. O perché molti abbiano rimproverato il generale Torre per il suo omaggio – da soldato, se non altro – agli zuavi e in genere ai volontari che accorsero soprattutto dalla Francia a difendere il papa che aveva tutto il diritto a non venire attaccato su quel territorio che egli legittimamente governava.
E sarebbe poi stata con certezza peggiore, per esempio, un’Italia federale, di quanto sia stata l’Italietta unitaria che determinò la questione del Mezzogiorno, provocò scandali finanziari gravissimi a ripetizione, inventò infamie fiscali come la “tassa sul macinato” ch’era una vera e propria tassa sulla miseria, coniò “leggi internazionali” e massacrò contadini siciliani (Bronte) e operai (i cannoni ad “alzo zero” del Bava Beccaris, decorato dal “Re Buono”), fu incapace di rimediare al flusso continuo di poveracci che abbandonavano il paese per disperazione e si dimenticò del destino degli emigrati, infine ci gettò inutilmente – e con opportunistica furbizia – nel grande macello della prima guerra mondiale, da cui sarebbero appunto usciti i tanto detestati comunismo e fascismo? Aveva davvero proprio tutti i torti, l’ “infame” Franti?
Così è, se vi pare. Perché non proviamo a discuterne pacatamente, invece di stracciarci le vesti ogni volta che qualcuno prova a commettere l’indicibile peccato consistente di cercar di rimetterci in moto le meningi? E chiamatelo, se volete, “Revisionismo”.
dal sito: http://www.ariannaeditrice.it
ma al il giornale ci sono o ci fanno
Ciao a tutti, sono Massimo Licini dell'Agenzia agricola LAORE Sardegna.
Vi giro quanto si può leggere nel sito dell'UNAAPI sul forum degli apicoltori sull'articolo apparso oggi su una testata direttamente riconducibile al presidente del consiglio.
Vorrei invitarvi tutti a leggere l`articolo in prima pagina nella testata "Il Giornale", l`articolo è pieno di menzogne nella solita lotta politica contro gli "ambientalisti", ovviamente nella mentalità di alcune fazioni politiche, quasi sempre "di sinistra".
Questa tristissima pagina di disinformazione all`italiana , dimostra ancora di più come nel nostro paese l`informazione è asservita al potente di turno oppure alla parte politica che apre bocca.
E' una cosa molto grave perché noi sappiamo bene che le api non sono ne di destra ne di sinistra e il lavoro che fanno per tutto l`ambiente non ha nessun tipo di casacca politica.
F. Caboni
Mai come oggi mi son sentito di vivere in un momento storico decisamente buio, dove chi ha le chiavi dell`informazione può permettersi la manipolazione più completa della pubblica opinione.
Alessandro Todisco - Ravenna
Caboni sei riuscito a rovinarmi la digestione.
Massimiliano Gotti
Per seguire le vicende collegatevi a questo link tinyurl.com/44jo7f
25.9.08
Nuovi stili di vita per salvare il mondo
"Quando sento lamentele generalizzate per piccolissimi aumenti del prezzo della benzina, quando vedo usare esageratamente l'acqua, soffro. Spiego perchè, anche se dovrebbe ormai essere chiaro a tutti.
Almeno dall'inizio del secolo scorso, con la crescita esponenziale delle produzioni industriali e della conseguente diffusione degli odierni stili di vita, la domanda di risorse naturali (energetiche, materiali, derrate agroalimentari e agroindustriali, acqua) è fortemente aumentata, ma non è migliorato il modo di utilizzarle, come se fossero illimitate e a basso costo; conseguentemente, sono aumentati gli impatti ambientali.
Le due crisi petrolifere (1973 e 1979) avrebbero dovuto fare capire che il principale (enorme) problema che l'intera umanità avrebbe dovuto affrontare è quello della limitatezza delle risorse, quindi dei loro costi crescenti. Ma non è stato così, tanto che, con la nuova fase di reindustrializzazione iniziata nel 1980, sono cambiati i criteri produttivi di ogni attività (flessibilità e informatizzazione), ma non è cambiato il modo di utilizzare le materie prime.
Questa rvoluzione è stata avviata per cercare di riassorbire i costi crescenti delle materie prime, mantenendo o anche aumentando i livelli precedenti di produzione, soprattutto perseguendo un aumento della produttività del lavoro (e degli impianti). Ma i modesti aumenti globali della produttività, e quelli altrettanto bassi del reddito fano concludere che la "rincorsa" al recupero dell'aumento dei prezzi delle materie prime mediante l'aumento della produttività del lavoro si deve considerare esaurita, con l'attuale tipo di sviluppo economico e sociale.
Può preoccupare questa concluzione "controcorrente", ma è corretta e onesta. L'alternativa è di imboccare subito la via dello "sviluppo sostenibile". Per usare meno e meglio tutte le risorse, i modi sono principalmente:
- Nuovi beni a lunghissima durata e intensità d'uso;
- Nuove tecnologie e sistemi eco-compatibili;
- Relazioni tra imprese che scambino scarti e rifiuti (ecologia industriale per creare cicli chiusi);
- Città e trasporti sostenibili;
- Utilizzo massimale dei beni.
Tali cambiamenti epocali troveranno resistenze inevitabili, come per ogni cambiamento, ma sono ormai inevitabili, creando anche un maggiore equilibrio tra le aree del mondo."
(comparso su "la Nazione" del 23/09/2008)
il problema non è tony eff ma un altro visto che anche le paladine delle femministe come dolce nera lo difendono invocando la censura o dicendo come Dolcenera: " Tony Effe mi fa sesso perché non pensa ciò che dice sulle donne. Le sue canzoni seguono la moda "
Negli ultimi giorni non si parla d’altro che di Tony Effe e delle sue canzoni! Io ne ho lette e sentite di tutti i colori, ma c’è una cosa ...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...