4.4.09

Tomb Sweeping day

                       


 








In Cina oggi e' festa, e' il giorno dei morti, i cinesi avranno tre giorni di vacanza per recarsi sulle tombe degli antenati, moltissime persone si metteranno in viaggio in queste ore.


Avevo organizzato di andare a vedere questa celebrazione in prima persona e di scattare qualche foto per voi, purtroppo la primavera Suzhouse e' carica di pioggia e di freddo, quindi non siamo usciti, i cimiteri sono alla periferia della citta',  per oggi avevano organizzato spettacoli con artisti di strada, fuochi artificiali, gare di aquiloni, dragoni e lanterne.


Il Tomb Sweeping day si celebra due settimane dopo l'Equinozio, ed e' una delle poche feste tradizionali cinesi che segue il calendario solare, il nome cinese della festa e' Qing Ming, in questa festa si celebra l'arrivo della primavera, si celebra la


rinascita della natura, oltre a ricordare ed onorare gli antenati.


Si va al cimitero a pulire le tombe ed  a portare fiori, si bruciano modellini in carta di quello, che i cinesi credono potrebbe servire nell'aldila', monete, case, stoviglie oltre a lasciare offerte di cibo (quello preferito dal defunto), frutta e fiori sulla tomba.


Come per la nostra Pasqua anche i cinesi fanno bollire e colorano le uova per poi romperle e mangiarle durante i pic-nic che questi giorni di ferie gli permettono di fare, anche nella cultura cinese, l'uovo e' simbolo di rinascita e di apertura alla vita.


Anticamente la scelta del posto dove essere sotterrati veniva fatto seguendo i principi della geomanzia, tenendo conto di tante variabili, l'esposizione a sud, la vicinanza a corsi d'acqua, oggi invece le tombe, almeno nelle citta' si trovano in cimiteri, in aeree dedicate che non tengono molto conto del Feng Shui.


Non e' una festa triste, perche' il concetto di morte e' completamente diverso da quello occidentale,  la morte e' un passaggio obbligato che porta sicuramente dolore ai familiari, ma anche sollievo all'anima del nostro congiunto ed in un certo senso ne migliora la condizione.


Questa celebrazione ha dei punti in comune con la festa dei morti che io vivevo da bambina a Napoli, era quasi una giornata di festa si partiva da casa armati di stracci e detersivi, fiori e cose da mangiare, lungo la strada c'erano le bancarelle degli ambulanti che vendevano le mele caramellate e nelle pasticcerie si faceva il "torrone dei morti", una mattonella di cioccolato e nocciole.


Si passava tutto il giorno in cimitero, che diventava un posto familiare, non triste e doloroso, si passava il giorno facendo compagnia ai morti, si mangiava sulla tomba e si chiacchierava con il vicino, e si mettevano i fiori anche sulle tombe "orfane".


Per un giorno il cimitero era festoso, mi ricordo che era una festa bella, la gente si portava le sedioline pieghevoli e passava la giornata chiacchierando con tutti e ricordando bonariamente il congiunto, era una giornata di commemorazione contenta, positiva quasi gioiosa.







              







Le foto le ho prese da internet...il prossimo anno spero di riuscire a farle in prima persona.

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Meloni e company facessero leggi più serie anzichè Vietare le parole «handicappato» e «diversamente abile» nei documenti ufficiali. un linguaggio più inclusivo non si fa per via legislativa

  se invece  di  fare  una legge  per una   cosa di poco conto   visto che  la  sostanza  non cambia   facessero leggi  o  almeno modificase...