Se prima ,quando, i " matusa " e i benpensanti affermavano che i fumetti erano letture da ragazzini , non trovando risposta a tale domanda lasciavo perdere e rinunciavo a capire . Adeso duranre e dopo la lettura del fumetto I MAESTRI DELL'ORZO - LA SAGA DEGLI STEENFORT publiccata dalla serie oro \n i classici del fumetto del quotridiano www.repubblica.it , mi è ritornata in mente quella sega mentale,ehm elucubrazione mentale di cui parlavo prima , poi allontanata , dopo aver letto questa frase detta da uno dei protagonisti del fumetto : << ( ... ) certi sapientoni cercano di sopiegare il fenomeno delal fermentazione ma sbagliano ... nella natura ci sono dei misteri come nella fede ... e pretendere di capirli è cosa empia (...) >> ancora in parte attuale dato che certa gente vuole trovare subito il perchè a tutti i costi anche dove non c'è . Tale fumetto è stupendo altr certi polpettoni delle fiction ( da cui non ne sono immune dato che li ho guardati e guardo la squadra o sono cresciuto guardando La Piovra ) orgoglio 1 e 2 o di vivere ( per citare le principali ,le più note ) ci ho ritrovato le stesse emozioni che ho provato nella lettura del conte di monte cristo e nella visione tv sia quella "classica" (più attinente e nello stesso periodo del romanzo ) sia quella riproposta in chiave moderna qualche anno fa non ricordo , SIC , esattamente il periodo . Lo so che dovrei evitare il copia e incolla in modo da perdere ed eliminare da me quellì'abitudine \ vizio per il quale sono conosciuto in rete ma poichè , Sic , gli url nascono e scompaiono , riporto qui con l'uso dello SPOLLER ( per evitafre a chi vuole leggerselo di conoscere notizie sulal trama dell'opera in questione ) news su tale fumetto prese dal sito del giornale che edita tale collana sia da mie ricerche perchè no anche cazzeggio in rete , e mie impressioni i e sensazioni in merito a questa stupenda storia
SPOLLER
TRAMA \ PERSONAGGIO\I
una storia di oltre trecento pagine almeno cosi è stato per me , che si leggono , , scordansi le cose in cui si è impegnati , tutto in un fiato , anche se , bisogna andare a vederso ogni tanto , altrimenti non si capirebbe niente l'albero genealogico posto all'inizio del primo capitolo e rileggersi le cose economiche per capire i finali di ogni capitolo ] per raccontare un secolo e mezzo di passioni. Con I maestri dell’orzo Jean Van Hamme e Francis Vallès creano un’opera unica nella storia del fumetto, che – come I Buddenbrook di Thomas Mann o l’Heimat cinematografico di Edgar Reitz – narra la storia di una famiglia attraverso le sue generazioni. Si comincia nel 1854, quando Franz Texel e Charles Steenfort, due giovani delle Ardenne del Belgio, si mettono a produrre dell’ottima birra. Saranno i primi “maestri dell’orzo”. Le loro vicende diventeranno, nel corso della saga, quelle dei loro figli e dei loro nipoti.
Tutto questo all’interno di un mondo che cambia a una velocità straordinaria, trasformando in industriale e multinazionale quella che all’inizio era una semplice attività artigianale. Tra drammi, gioie, colpi di scena, odi, amori e tradimenti, una delle saghe più originali e straordinarie del fumetto contemporaneo, raccolta per la prima volta in Italia in un unico volume.Si fa un gran parlare di crisi del fumetto. Autori, redattori ed editori si dannano per trovare la formula alchemica del successo commerciale. Si cerca di inseguire i gusti del pubblico per dargli esattamente quello che si aspetta, ma poi il pubblico è deluso, perché, letta l'opera, la giudica scontata. Si cerca di essere innovativi ed originali, ma poi il pubblico non apprezza: troppo "particolare", troppo "difficile", dice. Devi creare azione ma senza violenza, devi alludere al sesso ma non mostrarlo, devi interessare coi contenuti ma senza annoiare...Poi, fortunatamente, ogni tanto qualcuno si ricorda che, per realizzare un buon fumetto, serve anzitutto una bella storia da raccontare.
Ammettetelo. Se vi consigliassi un romanzo a fumetti che narra le vicende di una stirpe di produttori di birra cosa pensereste? Con ancora negli occhi le rutilanti avventure di supereroi mutanti, di arrampicamuri mascherati, di detective del futuro, di creature della mitologia giapponese che se le suonano, di ranger dagli occhi di ghiaccio o di chissà chi altri, vi verrebbe subito in mente una vicenda noiosa e pedante, un fumetto eccitante ed emozionante quanto un documentario di Discovery Channel. Ed invece I maestri dell'orzo, di Van Hamme e Vallès, attualmente pubblicato in economici ma pregevoli volumi cartonati dalla benemerita Eura Editoriale, è un piccolo capolavoro. In un periodo che va dalla seconda metà dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento, seguiamo le vicende, ambientate principalmente in Belgio, della famiglia Steenfort, produttrice della omonima birra. Ma la storia, pur interessante, della fabbrica di birra non è che, ovviamente, un pretesto. Attorno ad essa ruotano le gioie e le sofferenze di personaggi diversi, spesso travolti dall'imprevedibile intrecciarsi dei loro destini e dal legame indissolubile e fatale che unisce vite private e Storia. La passione della scrittura viscerale e lucida di Van Hamme e la precisione e il realismo degli scenari tratteggiati da Vallès sono talmente avvincenti che si fatica, francamente, ad alzare gli occhi dalle tavole. E quando realizzi che hai appena terminato di leggere un ottimo albo a fumetti che racconta di produzione di birra (!!!), ti rendi conto che, alla fine, i discorsi commerciali possono andare a farsi benedire, una volta tanto, se chi scrive e disegna sa fare il proprio mestiere.
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L'AUTORE
Jean Van Hamme (1939) è uno dei più popolari sceneggiatori del fumetto franco-belga. Dopo essere stato il direttore editoriale della casa editrice Dupuis, nel 1977 crea, in coppia con Grzegorz Rosinski, il personaggio di Thorgal, la cui serie tra il fantasy e la fantascienza diventa ben presto un successo. Exploit che si ripete nel 1984, quando insieme al disegnatore William Vance firma il thriller fantapolitico XIII, serie che tuttora, insieme a Largo Winch (anch’essa sceneggiata da Van Hamme), rappresenta uno dei maggiori best seller del fumetto europeo. Nel 1992 esce il primo volume de I maestri dell’orzo, saga familiare in sette capitoli disegnata da Francis Vallès (1959), artista che dopo essersi dedicato all’adattamento di romanzi classici come Oliver Twist, I viaggi di Gulliver, I tre moschettieri, oggi disegna la serie Tosca, scritta da Stephen Desberg. Jean Van Hamme ha anche scritto sceneggiature per il cinema, tra cui quella per il film Diva, diretto da Jean-Jacques Beineix nel 1981.Seguono, negli anni Ottanta, altre collaborazioni importanti, tra le quali la fortunata serie di spionaggio "XIII", realizzata con William Vance e pubblicata in albi da Dargaud. Nel 1986 pubblica sul mensile (A suivre) "Le grand pouvoir du Chninkel" con i disegni di Rosinski. Nel 1992 scrive "Maîtres de l'orge" per Glénat (disegni di Francis Vallès), e assume la direzione del CBBD, il Centro belga del fumetto, dopo la scomparsa di Bob De Moor. Nel 1996 scrive Blake et Mortimer per i disegni di Ted Benoît.








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l'esperimento di alamo ( new messico ) . Visot le conseguenze che avrà nelal storia mi aspettavo che fossero versati i classici , e SIC, per la maggior parte retorici e ipoctriti fiumi d'inchiostro . Invece niente . Ecco pr chi fosse interessato come alcuni di voi vecchi e nuovi , in particolare Simyna , oggi parlerò di questo , evento . e dele conmseguenze che mi hanno portato alal scelta dela non violenz di cui vi ho parlato in uno dei miei precenti post . infatti è uno di quelli , in particolare il tentativo dello sciernzato Leo Szilard tramite l'appoggio di Einstein di incontrare il presidente americano Roosvelt per presentargli le proprie perplessità. Purtroppo Roosvelt morì prima che avvenisse l'incontro, e il presidente Truman che gli succedette non lo vide mai. Dopo la resa della Germania i dubbi degli scienziati crebbero, e all'inizio di giugno fu consegnato al ministro della guerra americano Henry Stimson il “Rapporto Franck” : in esso si sconsigliava l'uso delle bombe atomiche contro il Giappone e si suggeriva una dimostrazione incruenta della nuova arma. Il rapporto, però, non ebbe grande fortuna e fu subito censurato, e ciò fu dovuto anche all'opposizione del fisico Oppenheimer, direttore tecnico del progetto Manhattan e fervo sostenitore dell'uso bellico dell'energia nucleare per terminare una volta per tutte il conflitto mondiale.; La presa di coscienza degli scienziati molti dei quali coinvolti nel progetto di sperimentazione che divennero pacifisti ; ma soprattutto la lettura della lettera , che alcunio chiamano lettera da hiroshima ( 

L’Africa del “grande dottore bianco”L’opera e la testimonianza svolta nel Gabon dal premio Nobel per la pace Albert Schweitzer di Floriana Mastandrea, L’altra Africa di Albert Schweitzer ( Armando editore, Roma 2004, 255 pp, euro 20,00 ) è arrivato al termine quel passaggio --- già iniziato con letture , documentari e film\ fictions sui tali maestri , con la frequentazione , poi purtroppo interrotta dopo appena due lezion per motivi familiari ( di cui vi ho raccontato lla fine in uno dei post precedenti ) di un corso organizzato dalla bottega del commercio equo &solidale , di cui sono socio della mia cittadina --- da un cultura bellicistica ereditata da mio nonno e i miei prozii ( fascisti ) sia da mio padre e mio zio ( Pcml \ servire il popolo , il primo, volante rossa ,il secondo sinistra extraparlamentare per chi fosse interesato all'influenzxa che essi hanno avuto sullla storia del nostro paese fra il 1960\1980 veda i link del blog ) che mi portava a prediligere giochi violenti tipo : a chi dava il mkorsop più forte , a reagire alla violenza con violenza a rispondere ad una semplice pacca\ buffeto con un colpo forte se non aditittura cazzatto\pugno,ad approvare la guerra contro la libia di regan e la prima guerra contro l'ira q di busch ,padre, per poi pianggere davanti ale vittime di8e bombardamenti , o quando seppi che le stragi dfatte dai Turchi verso i curdi erano causate dale armi americane ed europee , ecc ( altri episodi personali di cui non mi và almeno per il momento poi chi sà , di parlarne ) ; a una cultura della pace e della non violenza . Tale trapasso mi ha messo in luce che esiste anche una rivoluzione non violenta e , quella che in un post precedente chiamavo guerriglia contro culturale del tipo quella degli ex lutherblissett ora
Concludo questo post con un'ltra citazionje ( chiedo venia ,ma questa frase è troppo bella ed incarna benissimo sia l'argomento di oggi , ovvero il passaggio o trapasso , ovvero il liberarmi di cose non mie , da una cultura negativa a una positiva , ma anche lo spirito del blog ) : <<