30.7.08

Addio oro e travertino. Ecco la chiesa gonfiabile!

Messe volanti sulle spiagge, prima esperienza a Cagliari

Ma non tutti sono d'accordo e sul sito della diocesi fioccano le proteste

Addio oro e travertino

Ecco la chiesa gonfiabile













Addio oro e travertino Ecco la chiesa gonfiabile

La costruzione di una chiesa sulla spiaggia di Bibione nell'estate dello scorso anno



dal nostro inviato JENNER MELETTI :

CAGLIARI - Sono emozionate, le Sentinelle del mattino. «Ragazzi, è bellissima. L'abbiamo appena ritirata dalla ditta che ce l'ha costruita. È un capolavoro». Sono emozionate, queste Sentinelle (chiamate così da papa Wojtyla che disse loro: «Giovani, voi stessi siate gli apostoli degli altri giovani»). Sulla spiaggia del Poetto a Cagliari stanno per montare la prima chiesa gonfiabile poggiata sul suolo italiano. Lunga trenta metri, larga quindici, colori nero e fucsia che non ricordano certo le cattedrali romaniche. È completa di altare, abside, confessionali. Cinque compressori, in cinque minuti, permetteranno di "costruire" una chiesa che nei secoli passati richiedeva decenni, se non secoli, di lavoro.

Una domanda è d'obbligo. Era proprio necessaria? "Ci serviva - risponde don Andrea Brugnoli, il prete delle Sentinelle, da anni impegnato a evangelizzare in luoghi insoliti come gli autogrill, le spiagge, le discoteche - un luogo sacro dove poter accogliere i giovani che la notte sono alla ricerca di Dio. Non sempre c'è una chiesa, accanto ai luoghi del divertimento e della movida. E allora abbiamo fatto questo investimento, con la chiesa gonfiabile. Ci costa tanto, decine di migliaia di euro, perché è stata progettata e costruita esclusivamente per noi. Ma non sarà usata solo in Sardegna: dopo Cagliari, andremo su altre spiagge: a Campomarino di Tremoli, a Bibione, a Ravenna. Sì, lo so che c'è qualche polemica. Qualcuno ha detto che dopo la chiesa gonfiabile arriveranno anche i cristiani gonfiabili, ma noi questa scelta l'abbiamo fatta con serenità. L'abbiamo deciso l'anno scorso, a Bibione. Anche là, durante l'opera di evangelizzazione, non c'era una chiesa vicina e allora l'abbiamo costruita, con i tubi in ferro, legno, teli. È stata una vera fatica ma in una sola sera in quella chiesa improvvisata sono entrati più di mille giovani".

Ancor prima che la chiesa sia gonfiata, c'è già chi parla di degrado della liturgia. Nello stesso sito ufficiale della diocesi di Cagliari - il cui arcivescovo, Giuseppe Mani, ha chiamato le Sentinelle - c'è chi si scatena contro questa cattedrale di plastica. "Terribilis est locus iste: hic domus Dei est, et porta caeli". Il fedele che si firma L. J. C. ricorda "l'introito della S. Messa per la dedicazione di una chiesa". "Terribile, o importante, è questo luogo. Questa è la casa di Dio e la porta dei cieli...Queste parole ci spiegano cosa si debba intendere per chiesa. Oggi invece si propone questa chiesa gonfiabile, piazzata in mezzo a ombrelloni, materassini e annesse nudità varie... Se i bagnanti vogliono andare a messa, si vestano da fedeli e vadano nella chiesa più vicina che spesso - è anche il caso della spiaggia del Poetto - non dista certo centinaia di chilometri". A L. J. C. fa eco, "con fraternità", Caterina. "Passare dall'Arca tutta d'oro, con cherubini e tabernacolo, a una plastica gonfiabile dove tenere l'Eucarestia, il mistero dei misteri, lo trovo veramente squallido".

Il sacerdote delle Sentinelle non si scompone. "La messa - dice -non è prevista, l'adorazione del Santissimo sì. La nostra chiesa sarà aperta dalle 23 alle 3 della notte e come tetto avrà la luna e le stelle. Non c'è copertura, infatti, nel nostro luogo sacro. Noi crediamo di avere fatto una cosa bella che speriamo sia gradita al Signore, il quale merita sempre il meglio". Per "favorire l'incontro fra Gesù e i giovani" le Sentinelle della notte le hanno provate tutte. Hanno celebrato messe negli autogrill, hanno costruito cappelle per l'Adorazione sulle spiagge e nei viali della movida. "Per fortuna - dice don Brugnoli - nella fede non c'è il copyright". E allora dagli Anglicani ha preso l'idea degli "inviti a cena con Gesù", dove si mangia gratis e alla fine c'è un prete che parla di Cristo, del diavolo, del peccato e della conversione. "Le parole più importanti Gesù le ha pronunciate a tavola", sottolinea.

Dall'Inghilterra arriva anche l'idea della chiesa gonfiabile. Oltre la Manica è ormai una moda, per chi ad esempio non vuole costringere gli invitati a un matrimonio a spostarsi dalla chiesa al luogo del ricevimento. Si affitta la chiesa, si monta sul prato della villa, chiama un sacerdote. Ci sono anche tariffe precise: per un giorno, 3 mila euro. Per 2 giorni, 4.200. Per un weekend, 7.850 euro. Ma là - e anche in Spagna - i "gonfiabili" sono diventati quasi una mania. Ci sono non solo le chiese, ma anche le discoteche, i night club, le sale da gioco. In pochi minuti, in occasione di feste o sagre, si può allestire un mezzo paese.

Per ora, in Italia, è arrivata la prima chiesa. Chi rimpiange le pietre e i marmi, durante la preghiera avrà comunque una chance. Non ci sono tegole, nella chiesa di plastica, nemmeno finte. Guardando in alto, si potranno ammirare le stelle.

(26 luglio 2008)

Fonte articolo e immagine: Repubblica.it




 


Le mie considerazini sono molto brevi: attendo che dopo la realizzazione del Cristo morto in croce (ovviamente da gonfiare tipo ciambella per coloro che non sanno nuotare), dove metteranno il punto per soffiarci dentro??? Beh! vi sembra poco!? potrebbero scatenarsi tutti i moralisti teologi che stanno in Vaticano! Dovranno disporre di un cerimoniale solo per quello. Ma se il punto per gonfiare il Cristo fosse??? Insomma... non voglio sbilanciarmi indicando quale potrebbe essere "IL POSTO DOVE METTERE LA BOCCA E GONFIARE CRISTO". Qualunque sia il luogo di entrata o di uscita, sono convinto che scoppierà un puttiferio teologico.

A VOI AMICI LA SENTENZA... O MEGLIO IL VOSTRO PARERE RIGUARDO QUESTA INIZIATIVA

Con Amicizia e Rispetto

Gentleman -  (Morris) =^-^=

29.7.08

Senza titolo 721

La dimensione del sogno
Parte1 Parte2

Mi ero ripromesso di scrivere qualcosa sull'interpretazione del sogno, nei topic precedenti avevo già espresso le mie distanze da una possibile interpretazione basata sul simbolismo, specialmente se questo simbolismo era  considerato comune fra gli uomini.  Avevo riproposto l'ipotesi di alcuni autori che consideravano il sogno frutto di una scarica casuale a carico dei nuclei del ponte nel tronco encefalico e riconducevano la forma parzialmente coerente e narrativa a dei processi postumi al sogno stesso e riconducibili al recupero mnemonico. In linea con la mia personalissima opinione sui processi inconsci, avevo ricondotto l'analisi dell'attività onirica alla sua dimensione emotiva, che considero una perfetta chiave per la lettura dei differenti "oggetti" che popolano il nostro teatro notturno.
I processi difensivi che vengono messi in atto per impedire la comprensione diretta del significato di un sogno penso siano conosciuti a livello naif da tutti, i significati reali vengono coperti da significati fittizzi, che impediscono di comprendere direttamente il significato sotteso. Questi meccanismi di difesa hanno un funzionamento simile a quelli della veglia; si potrebbe dire a livello metaforico, che i nomi degli oggetti vengono mescolati, in modo tale che ad ognuno di questi non corrisponda più il nome reale. Soltanto che al posto di oggetti e nomi, abbiamo visioni ed emozioni. Le sensazioni endogene, inespresse durante il giorno, cercano sfogo durante la notte, ma per impedire che queste emozioni rimosse possano essere riconosciute, vengono coperte da visioni contraddittorie, alienanti il significato originario. Nel recupero mnemonico queste visioni vengono poi ricondotte in una struttura narrativa coerente, così che ciò che prima era vicino ora è lontano, il significante è dissociato due volte dal significato, la prima per la scissione fra immagine e contenuto, la seconda fra un contenuto e l'altro.
Questo mi spinge ad essere così dubbioso dall'interpretazione dei sogni basata sul simbolismo, in quanto la maschera che copre i nostri attori notturni, ritornando alla metafora del teatro, poco ci può dire della "persona" che la porta. Se volessimo riconoscere un nostro amico durante una rappresentazione teatrale senza conoscere il suo ruolo all'interno della commedia, cercheremmo di individuarlo tramite la voce, il colore degli occhi, se visibili, il suo portamento, di sicuro non cercheremmo di farlo guardanto i costumi.
Spero di essere riuscito a spiegare perché considero così importante la dimensione emotiva di un sogno, quella dimensione che permane anche al risveglio, anche quando del sogno non abbiamo memoria, e che tal volta è in grado di condizionare il nostro umore, in positivo o negativo, durante la giornata.
Il sogno reale, oltre ad essere estremamente diverso dal sogno ricordato, vissuto, è anche strettamente personale. Questo è il secondo motivo che mi spinge a prendere le distanze dai "dizionari" dei sogni. Prima ho parlato di uno dei meccanismi di difesa dell'io, lo spostamento. tramite questo meccanismo di difesa la componente emotiva viene spostata da un oggetto interiore all'altro. La paura dei ragni, può derivare dalla paura del proprio fratello ad esempio, con il quale da piccoli si passava il tempo ad uccidere questi animali. La paura, non vissuta, non elaborata, rimasta inespressa all'interno del nostro inconscio, trova uno sfogo proiettandosi sulla figura del ragno, portando ad un individuo che ha ancora buoni rapporti con il fratello, ma che teme ogni cosa che assomigli ad un ragno. In questo esempio, oltre a spiegare il funzionamento del meccanismo di spostamento, ho voluto far notare come questo spostamento non sia completamente casuale. L'emozione di paura è slittata fra due immagini, fratello e ragno, che erano contigue. Così avviene nel sogno, le visioni e le emozioni non vengono mescolate a caso, ma lungo una rete di ricordi, significanti, immagini mentali fortemente interconnesse (questo disegno potrebbe aiutare la comprensione). Mi preme precisare che questa rete non deve essere intesa come qualcosa di fortemente autobiografico, in linea con una visione semplicistica del pensiero Freudiano sui traumi o ricordi infantili. La costruzione di questa rete avviene secondo moltissimi processi, oltre che da una componente autobiografica, questa rete si struttura quindi anche lungo componenti semantiche, percettive, oppure semplicemente linguistiche (ortografiche, fonologiche). Quindi può avvenire uno spostamento anche fra simboli che non condividono nessun significato particolare, ma hanno semplicemente una forma ortografica simile (ragno-bagno ).Questo dovrebbe rendere l'idea della complessità, e della sua dimensione personale, del materiale che chi vuole interpretare i propri sogni si appresta ad elaborare.
Ed è proprio da questa complessità che vorrei parlare dell'ultimo punto del post di oggi. Perché? Perché un individuo dovrebbe volere avventurarsi in questo territorio inesplorato che vuole rimanere inesplorato per la propria sopravvivenza? Per chi vuole interpretare i propri sogni penso sia un ottimo punto da cui cominciare, perché i "rischi" per chi si avventura in solitaria in questo territorio sono certamente tangibili. Ricordo aver letto molto sul sogno, e non solo di Castaneda, che nella sua semplicità evidenziava pur sempre il pericolo di perdersi nelle pratiche iniziatiche, pericolo che in qualsiasi testo sull'argomento viene accennato. E' sempre una territorio che nasce per risolvere i problemi del quotidiano, i problemi che noi stessi abbiamo deciso di non affrontare nel quotidiano perché apparentemente troppo grossi per poter essere affrontati a viso aperto. Perché infilare la testa nel vaso di Pandora? Perché operare una scelta così contraddittoria,  ci nascondiamo qualcosa per poi tornare al mattino a sbirciare  cosa abbia  sotterrato.  A parer mio è un desiderio  particolare,  degno di nota e di interesse, ben di più  della nostra più profonda dimensione interiore. Come dire, forse è meglio iniziare dalla superficie invece di calarsi subito in profondità.

per gli appassionati di cinema

 da losteyeways@gmail.com


Cari amici blogger,
mi prendo la libertà di scrivervi in privato per annunciarvi una importante novità che riguarda "Il Teatro dei Vampiri". Da oggi,  infatti, tra le sue pagine nasce una nuova rubrica curata da Pier
Maria Bocchi, penna raffinata ed arguta della critica cinematografica italiana. Accorrete dunque a leggere, seguendo questo link
 http://contenebbia.splinder.com/tag/cinefilia+bocchiana

Se possedete un sito web o un blog e volete pubblicizzare l'iniziativa, potrete inserire l'apposito banner utilizzando il

codiche qui di seguito:

VERSIONE GRANDE

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VERSIONE PICCOLA

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Grazie per la paziente attenzione e.. a presto !

Senza titolo 720

  30 / 07 / 2008 / S. PIETRO CRISOLOGO !  TANTI ...... A TUTTI LORO DA LUCKY !  :-)


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Marco Travaglio su informazione imbavagliata e Schifani

Se li conosci li eviti by P.Gomez e M. Travaglio

 


copt13 se li conosci li eviti


"Mi sono battuto fino all'ultimo perché Enzo Biagi restasse alla Rai." Silvio Berlusconi, febbraio 2008; "Non penso affatto di presentarmi come leader del centrosinistra." Walter Veltroni,gennaio 2006; "Voglio che sia a tutti chiaro che non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi." Gianfranco Fini, novembre 2007; "Italia, Italia, vaffanculo!" Mario Borghezio, luglio 2005; "Veltroni leader del Pd? Non finché io vivo." Massimo D'Alema, giugno 2006; "Un uomo, con il mio curriculum, l'avrebbero già fatto presidente della Repubblica." Anna Finocchiaro, maggio 2005. La carta d'identità dei nostri 'rappresentanti' e la storia di quello che hanno detto e hanno fatto. Per capire quello che potranno fare. Luogo e data di nascita, curriculum, segni particolari, fedina penale, assenze in Parlamento e frasi celebri. Il momento peggiore della nostra vita repubblicana. Basta leggere questo libro. Che è utile avere come guida non solo al Parlamento, ma anche all'Italia sfibrata e stravolta di questi anni. Sono più di 150 politici. Vecchi e nuovi. Con una piccola schiera di virtuosi (o quasi) che hanno diritto alla citazione. Sono pochi e si notano di più. Non perdiamoli di vista"


http://unoenessuno.blogspot.com/2008/03/se-li-conosci-li-eviti-di-travaglio.html


interessante lettura  e  commentario di Alduccio.




                                                                        Introduzione



Questo è un libro di pronto soccorso, per aiutare i cittadini prima a orientarsi tra le liste elettorali e poi a conoscere i nuovi parlamentari. Che, essendo stati decisi a tavolino dalle segreterie dei partiti grazie alla legge Porcellum da tutti ferocemente deplorata e da tutti voluttuosamente utilizzata, si conoscono per nome e cognome prim'ancora di andare a votare. Come già nel 2006, anche ora non possiamo bocciare chi ci ha delusi e premiare chi si è comportato bene. Perché, salvo rarissime eccezioni, ogni lista contiene i buoni (pochissimi) e i cattivi (tanti, troppi). Con tutta l'approssimazione che deriva dalla fretta e dai continui stop and go dei partiti nella compilazione delle liste, abbiamo tentato di raccontare «chi ha fatto che cosa». Con più di centocinquanta schede sui candidati presentabili (operazione che ha richiesto pochissimo sforzo) e su quelli impresentabili (una faticacela).

   Diversamente da altri nostri libri, non ci siamo limitati al criterio dei precedenti e delle pendenze penali. Convinti che non basti essere incensurati per fare politica (aiuta, ma non è sufficiente), abbiamo scovato anche i fannulloni, i voltagabbana, i cambiacasacca, gli ignoranti, i nemici della legalità e della libertà d'informazione, i corresponsabili dello scandalo della monnezza in Campania, gli amici dei ladri e dei mafiosi che non hanno mai valicato i confini del codice penale, quelli che hanno comprato casa a Roma sottocosto grazie al cognome che portano o alla carica che ricoprono, quelli che sono finiti in lista perché parenti o raccomandati, quelli che hanno votato decine di leggi vergogna e magari oggi, confidando nell'amnesia generale, hanno pure la spudoratezza di auspicarne l'abolizione.

   II giudizio su chi è stato buono e chi cattivo, naturalmente, dipende dal nostro personalissimo parere. Qualcuno lo condividerà, qualcun altro no. Ma nessuno potrà mettere in dubbio la veridicità dei fatti che abbiamo raccontato e puntualmente verificato, indicandone regolarmente le fonti. Dunque, nella prima parte, abbiamo compilato le «nostre liste»: con i nomi dei parlamentari che, durante la scorsa legislatura, si sono meritati la rielezione (o l'avrebbero meritata se fossero stati candidati) per aver lavorato bene o aver bocciato leggi canaglia come l'indulto extra-large e il bavaglio mastelliano ai giornalisti; e con quelli che sarebbe stato meglio non rivedere mai più in Parlamento. Nella seconda parte, un'antologia di tutto il peggio delle «loro liste», partito per partito. Si scoprirà che non tutti coloro che promettevano candidature «nuove» e «pulite» hanno mantenuto l'impegno. Anzi, soprattutto a destra, ma in parte anche nel centrosinistra, hanno mentito spudoratamente. Veltroni e Franceschini avevano promesso di non candidare condannati, nemmeno in primo grado, e neppure personaggi sottoposti a giudizio. Invece hanno candidato almeno due pregiudicati, qualche condannato in primo e secondo grado e diversi imputati e indagati. Berlusconi, a suo modo, è stato di parola: si era impegnato a non presentare «supposti autori di reati», infatti ha candidato decine di colpevoli non supposti, ma sicuri.

   Il fatto, comunque, che si sia posto il problema della moralità nelle urne, per la prima volta dal biennio magico 1992-93, è già un fatto rivoluzionario. Così come la scomparsa dalle liste del Pdl di alcuni «impresentabili rinunciabili» (ad altri il Cavaliere non poteva proprio dire di no): da Mastella a Cirino Pomicino ad Alfredo Vito. Il merito è tutto di Beppe Grillo e delle centinaia di migliaia di persone che hanno dato voce alla sua battaglia per un Parlamento Pulito. Senza la loro pressione dal basso, ai piani alti tutto sarebbe continuato come prima. La prova evidente che l'impegno dei cittadini è sempre utile: nel Palazzo si fa né più né meno quello che la gente tollera che sia fatto. Quindi, bisogna insistere e non arrendersi mai.



© 2008, Chiarelettere editore




 


 


 

La storia si ripete






Nobili uniformi circondano


le nostre città.


Fierezza ambisce


quest'Italia


irrequieta


e


impotente.


I sentieri del non ritorno


sono


vicini.


Sicurezza


la chiama


il potente.


Incombe


una guerra fredda


su due poli:


ordine,disciplina.



Stona come nota di piano


non accordato..


Chi miete panico


resistenza non avverte.



Sopprimere l'invasore?


Comprendiamo che non è


Con vile arma


Forza




Si possa risolvere


quello che è stato


deciso da tempi lontani


e risolti a


tavolino.



Facile blaterare


e


camminare in altra


direzione.



Vedremo carissimi…



La storia


si ripete.





preghiera del viandante

dal  portale locale    dei cdv   di  www.contro-mano.net

Preghiera del viandante.


09 04 2008



Der_Wanderer.jpg






Autunno
mezzadro di tutti i sogni
questo naufragare
di petali e foglie morte
mormoranti
al tepore della deriva
porta a destinazioneLasciami vagabondo
se puoi
in questo tramonto prematuro
che offri ai miei poveri occhi
e al loro sguardo
errante all’orizzonte    

Sono un viandante
di parole e giorni
dinanzi al tuo mite sorriso
ma quanto splendore e follia
e quanta serenità
Autunno
un istante prima
dell’eterea luce.




 

Senza titolo 719


Ordine


Deleterio


Imperfetto


Onnipresente

Senza titolo 718

  QUESTO E' UN CAMION GIOCATTOLO DI LATTA DEI VIGILI DEL FUOCO !  VE LO RICORDATE ?  :-)


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L' ultima lezione


L’ultima lezione


By pino scaccia | Luglio 28, 2008



“Vorrei segnalare un video straordinario, dura dieci minuti ed è l’ultima lezione di Randy Pausch, un professore malato di cancro, che racconta il valore dell’esistenza, delle passioni e dei sogni. Detto così sembra quasi banale, in realtà va oltre ogni immaginazione. Ne hanno parlato i media, ma forse non tutti hanno avuto l’occasione di vedere questo documento, che secondo me andrebbe diffuso nelle scuole. Se vi volete bene, prendetevi 608 secondi esatti, togliete i rumori di fondo nella stanza e guardatevi questo video. Con molta attenzione. Molta, mi raccomando. Se non vi volete bene abbastanza, fatelo anche due o tre volte, ma penso che già la prima possa smuovere qualcosa.”. Enrico Fovanna Il video.


Cari amici, ieri sera prima di andare a dormire,  ho visitato il blog "La torre di babele TG1", ho fatto un copia incolla, per voi, questo uomo, Randy  Pausch, ci ha lasciato una erdità, "L'ultima lezione di Randy Pausch".Vi consiglio di andare a vedere, a me è venuto in mente mio padre, le sue grandi lezioni di vita. Mi sono tornate  in mente le sue frasi: "Ricordati figlia mia, prendi la vita, con un sorriso, amala tanto, attimo per attimo, la vita è una bellissima favola vivila".Franca Bassi


Senza titolo 717

  L'AVETE VISTO IL FILM SPAGHETTI HOUSE ?  :-)


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28.7.08

Senza titolo 716

  29 / 07 / 2008 / S. MARTA !  UN FELICE ONOMASTICO DA LUCKY L'ESPLORATORE !  :-)


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Fra guerriero e uomo libero.

 







 

Malinconico spargi nel  vento

ogni volere,

tendi mano per rassicurarti,

ascolti voce per aver tenerezza mancante.

Sfiori con la mente ogni ricordo lontano

e ne fai miraggio.

Ti consoli negli pochi attimi

di spazio
la penna s’un foglio bianco

e con pochi tocchi sgorghi l’animo tuo!

Conflitto fra guerriero

e

uomo libero.



Maledici ogni spada che  devi punire,

l’amore che non riesci a fermare.



Scelta di vita nei tempi antichi tuoi

speranza che una porta sarebbe

rimasta socchiusa nell’aspettarti..

Soffri.

ma il dovere sopra tutto anche alla vita tua!







( agli uomini che il senso del dovere ha prosciugato la loro vita )





tributo a faber 21-24 luglio 2008

La scorsa settimana si è svolta la 4 edizione ( contando dalla nuova gestione guidata dal maestro Sandro Fresi ) del tributo a de andrè .
Esso si è articolato in 4 giornate e ha visto la contaminazione fra musica , e arte . ma andiamo con ordine

il 21 luglio
si è tenuta ( ancora rosico , per non esserci andato e d'essermi perso una cosa bellissima a detta di tutti e come testimonia questo video del  collega  larivea  qui il suo profilo  su youtube  dove trovate altri video  interessanti  ) la mostra del fummettista pittore di pittura di Simone Sanna  bocca di rosa ed altre storie percorso d'immagine e parole dedicato a De andrè

  La sera il concerto allo stadio Nino Manconi della pfm  non  documentabile con foto o video miei  perchè  sono uscito in fretta  e  avevo llasciato la digitale  a casa  molto bello anche se : 1) mancavano i vecchi elementi tipo mauro pagani ; 2) il palco era troppo lontano dalle tribune anche se si poteva entrare sul campo , ma aveva piovuto e quindi era quasi impraticabile , il vento era forte e quindo l'acustica non era delle migliori ; 3) hanno fatto solo 45 minuti canzoni di De Andrè ( su un ora e 40 minuti di concerto ) e anziché alternare come sarebbe stato meglio canzoni de Andrè a canzoni loro Cosi la maggior nparte dela gente se ne andava a metà concerto . Purtroppo non avevo la macchina foto grafica e devo ricorrere alla foto del giornale locale la nuova sardegna  cronaca  di  Olbia  --Gallura  e poi lo ammetto io stato fra quelli , ma avevo passaggio in macchina con gli amici ( abito a 40 minuti a piedi dal campo ) che se ne sono voluti andare perchè non gli piaceva tanto il genere musicale della pfm
 


 su youtube cercando tempio pausania    trovate   alcuni pezzi del concerto

Il  22 luglio
concerto itinerante per le vie del centro storico , purtroppo non l'ho seguito , visto che :1) Iskeliu , bravi si , ma conosco i loro pezzi a memoria e poi si sentivano da cas mia erano a 150 – 200 metri :3) gli altri due gruppi malinda mai ( senza le coriste e la flautista  ) e elisa carta trio avrebbero suonato in piazza la notte

ecco il mio reportage diretto del concerto notturno

Molta gente nonostante sia il bis di quello del pomeriggio . Sedie tutte occupate e gente in pidi tanto riempire anche la via che costeggia la piazza e il tavolini del bar e dele pizzeria che in essi s'affacciano

Primo gruppo

brava la voce della cantate (suo blog  ) ma troppo timida eed emozionante , forse perchè abituata ad un genere musicale diverso ed a cantare ( almeno fda quel poco che la conosco ) poco dal vivo e ha una voce bassa e da uomo . Bravi anche i musicisti di suporto , troppo vicini all'originale quasi da imitarlo musicalmente . ma tutto sommato ascoltabile . qui soto un video del concerto del pomeriggio del mio amico e compaesno la rivea



Secondo gruppo ( completo di coriste e flautista )




molto sperimentale come dimostra il video da me girato
Anche se certe volte nei pezzi di chitarra erano quasi uguale ( sembrava che li facessero il verso ) al modello .
Quasi due ore di concerto , hanno invitato il pubblico ad alzarsi dalle sedie ed andare sotto il palco ( vedere il video ) . dei veri trascinatori , bravissimi tutti in particolare la flautista , il violinista ed il fisarmonicista . di cui riporto sotto le foto . Buona la conoscenza di soul e world music e per violino e fisarmonica
ecco vi alcuine  foto



le  altre le trovate  sul mio album  flick 

Le fre canzoni più belle : l'Ottima la versione al piano \ tastiere de la canzone di marinella , peccato che l'abbia cantato una delle coriste non avrebbe guastato la voce femminile , comunque bella e struggente . E quella del video .


il 23 luglio
teatro del carmine
unico pezzo notevole che un po' si distacca dal modello originale era le aggiughe fanno le pallone
Elisa carta trio

la bravissima ballerina e coreografa Daniela tamponi sola

per i video consultate queli dela livrea o avevo poca bartteria e avevo paura che mi si scaricasse


gli ostinatiecontratri ( www.ostinatiecontrari )
video mio




con accompagnamento di daniela tamponi
bravi e coraggiosi visto che alcune canzoni dei Faber fattte solo a chitarra e armonica non rendono bene
tropo rigorosi , tanto da sembrare per i puristi e un orecchio poco istruito uguali al modelo de andrè ( cosa che in parte è vera ) ma sono più vicioni a bob dylan dei primi tempie e alla tradizoner italiana soprattutto fra l'800 e gli e gli anni 60 del 900

il 24

Il   premio letterario Una storia Sbagliata
Arrivato alla terza edizione questo concorso aperto a tutti è dedicato dalla città di Tempio Pausania non a caso a Fabrizio De Andrè, che proprio a Tempio, nel nord della Sardegna, ha voluto piantare un pezzetto delle sue radici.
Quest'anno il tema è Bocca di Rosa  .  La presidentessa  dela  giuria  era  la  compagna di viaggio esterna  Carolina Cutolo   autrice  del libro pornoromatica
qui il suo blog

Peccato ad  avere lasciato  a casda la mia moleskina  e  qui non potervi riferire le impressioni  dall'ìascolto della lettura dei   racconti dei  primi tre  classificati   .  in fra un intervalo e l'altro la musica  (  speriamo che l'anno prossimo cambino   griuppo altriemnti   diventa sempre uguale   )  i bravissimi humaniora
  se nel caso  questo sito fosse  inagibile  eccovi l'altro url


  sotto  trovate  alcune foto sia della premiazione 

scusate  se  è mossa  ma  stavo ridendo di gusto quando caolina leggeva uno , mi pare il primo o il secondoi classificato ,  dei racconti e poi  essendo dentro un teatro le  foto   e i video   del 23  e del 24  sono state fatte  in   una situazione di clandestinità



qu in con   Il vincitore
il barese Vito Nicassio, avvocato e scrittore per passione, autore di un racconto che ha messo in luce una buona tecnica e una perfetta sintonia con il tema dela rassegna

   e  un video  del concerto



e prossimante  non mancante di visitarlo e lasciare un commento le  foto  del concerto sul mio album di flick


Senza titolo 715

  VI PIACEVANO LE CANZONI DI BILLY IDOL ?  :-)


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Senza titolo 714

Imbavagliata luna


 


La notte ha steso il suo nero panneggio


messo i gioielli più sfavillanti


e qualche nuvola qua e là


notte ideale per gli amanti


ti penso


vorrei tu fossi qui


illuminarmi del tuo sorriso


come fiore ai raggi del sole


fremere alla melodia della tua voce


come rosa alla brezza del mattino


gioire nel guardarti


come prato in temporale estivo


vorrei tu fossi qui


leveresti tristezza a quelle nuvole


che imbavagliano la luna


 


Pietro Atzeni

27.7.08

Senza titolo 713


dalla  cdv  esterna  girovita.splinder.com


 


 


[...]


E tu dici la vita dovevi almeno capire perché,
la vita, il tempo che cambia col vento che arriva
quest'anima stanca che pure respira
quest'angolo piatto che gira, quest'anima
dolce e cattiva, che dice "guardami..."
dice "perché non parli" dice "sbrigati
prima che sia troppo tardi... guardami...
perché non parli? Fermati prima che
sia troppo tardi"


sulle rom morte in mare informazione a senso unico


      da  miic.livejournal.com/

Una giornata al mare



Mi chiamo Quagliarulo Amilcare, e sono l'uomo che compare in questa foto. Sì, sabato scorso ero a Torregaveta, sulla spiaggia dove sono annegate due ragazze rom. Io e mia moglie, Scannapieco Pamela, eravamo tra quei bagnanti che "hanno continuato a prendere il sole a pochi metri dai cadaveri stesi sulla spiaggia". Siamo noi i protagonisti della "foto che getta la vergogna sull'Italia", come ha scritto addirittura l'Independent; siamo noi gli ispiratori di decine di editoriali e centinaia di post che denunciano l'indifferenza dell'uomo contemporaneo davanti alla morte o l'odio razziale verso i rom o magari il decreto Maroni sulle impronte digitali. Siamo noi i bersagli della maledizione dei parenti delle vittime e dell'anatema del vescovo Sepe.
E' vero: eravamo lì e non abbiamo fatto niente per salvarle. Sapete forse come vanno queste cose, non si capisce mai bene cosa sta succedendo: abbiamo sentito urla, trambusto, visto gente che si tuffava in mare. Io non l'ho fatto, non sono abbastanza atletico né abbastanza coraggioso, ma altri ragazzi - bagnini o bagnanti, non so - sì, sono accorsi appena hanno capito che le ragazzine erano in pericolo. Sono riusciti a portarle a riva, hanno tentato di rianimarle, ma non c'è stato nulla da fare. Le hanno coperte con due teli, qualcuno ha messo accanto a loro un mazzo di fiori. Noi siamo andati a vederle, siamo rimasti un po' accanto a loro, ci siamo fatti raccontare la storia e abbiamo raccontato quello che avevamo visto noi, abbiamo mormorato banalità sulla tragicità della vita, sulla pericolosità del mare, sull'incoscienza della gioventù. Tutti quelli che erano sulla spiaggia hanno fatto così: lo si vede bene in questo video, e soprattutto in questo, nella parte finale.
Siamo rimasti lì per un po', in attesa che le portassero via. Ma prima che le portassero via è passata più di un'ora. A un certo punto, continuare a restare in piedi accanto a quei corpi straziati ci è sembrato inutile, persino un po' morboso. Siamo tornati al nostro posto, a qualche centinaio di metri da lì (le foto possono essere ingannevoli, a seconda dell'inquadratura la prospettiva può risultare schiacciata).  Non ci siamo tuffati in acqua ridendo, non abbiamo acceso la radio a tutto volume, non ci siamo messi a giocare a racchettoni. Siamo rimasti lì, confusi e imbarazzati, senza sapere bene che fare e che dire.In fondo anche quando c'è il morto in casa dopo un'ora di veglia c'è sempre qualche parente che esce dalla stanza e va a fare il caffè, o si alza e guarda distrattamente i libri sugli scaffali, o magari accende la tv senza volume.
Ma come avete potuto restare lì a divertirvi, ad abbronzarvi, come in una normale giornata al mare, ribattete voi dalle vostre centinaia di editoriali e di post. E' vero, abbiamo sbagliato, non abbiamo saputo comportarci come si deve in una situazione del genere. E sì che una situazione del genere capita quasi ogni estate sulle spiagge italiane, e ogni volta ispira decine di editoriali e centinaia di post. Voi che leggete e scrivete blog e giornali vi sareste sicuramente comportati meglio. Vi sareste rivestiti, per scongiurare il rischio di abbronzarvi. Sareste andati via da quella spiaggia, certo non per sdraiarvi su una spiaggia vicina, al riparo dai fotografi, ma per chiudervi in casa, al buio, a meditare sulla morte. E pazienza se i giornali avrebbero scritto: "Quando sono arrivati i soccorritori hanno trovato una spiaggia deserta...",  denunciando l'indifferenza dell'uomo moderno che scappa davanti alla morte. Certamente voi, se mentre andate in vacanza vi imbattete in un incidente mortale in autostrada, girate la macchina e tornate indietro. Voi non andreste mai a passare le vacanze a Lampedusa, a fare il bagno in quel mare che ne ammazza a mucchi tutti i giorni. Voi, se incontrate delle zingarelle sulla spiaggia, di sicuro rivolgete loro la parola, e le avvisate sui rischi del mare mosso. Voi sapete sempre cosa è giusto fare, e non pensate che qualunque gesto possiate umanamente fare - rivestirvi o spogliarvi, andarvene o restare, dire una preghiera o pensare al post indignato che scriverete sul vostro blog - non può che risultare goffo, inadeguato, disperatamente inutile davanti all'infame scandalo della morte che si prende due bambine e le risputa sulla spiaggia sotto due asciugamani sporchi, durante una bella giornata al mare.

Domeniche...

 


 




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La  mente  ferma immagine,

cuore aleggia

anima gioisce

ore immense nel  divenire

del  noi!


by  donatella  camatta

Cina Cade il tabù di Tien An Men




 



L'immagine di un ferito trasportato su un carretto durante gli scontri di piazza Tiananmen del 1989 è comparsa per errore giovedì sul quotidiano di Pechino "Xinjing bao". Lo conferma oggi la stampa indipendente di Hong Kong. La fotografia, scattata dal giornalista cinese (passaporto americano) Liu Xiangcheng, fa da cornice alla sua intervista rilasciata al quotidiano. E' assente ogni altro riferimento alla "strage di Tiananmen" che vide l'esercito cinese aprire il fuoco sulla folla che manifestava per la democrazia; tragica vicenda che ancora oggi costituisce un tabù in Cina. Ma lo sforzo intrapreso dalle autorità perché l'episodio finisca del dimenticatoio è finito per ritorcersi contro di loro: l'errore sarebbe infatti stato provocato dalla completa ignoranza sui fatti dei giovani editori, hanno confermato giornalisti esperti. La svista costerà cara ai responsabili: le autorità competenti sono "arrabbiate", riferisce il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post.

Senza titolo 712

  OGGI PORTO LA MIA MENTE E IL MIO CUORE AL MARE !  :-)


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26.7.08

Senza titolo 711

Luoghi comuni e politica

Dei luoghi comuni, della loro formazione e del loro ruolo nel discorso, specialmente quello persuasivo o dilemmatico, ne avevo già parlato (1, 2). In estrema sintesi, per chi non volesse rileggere i link che ho proposto, i luoghi comuni sono quelle conoscenze universalmente condivise che usiamo nel discorso; il loro ruolo è particolare, perché in base alla cultura e alla sua omogeneità, possono essere presenti nella mente del parlante un luogo comune in grado di falsificarne un altro in base alla necessità discorsiva. Sinteticamente si possono considerare i luoghi comuni, come la conoscenza naif che Einstein avrebbe sul giardinaggio. Essi sono la base del relativismo culturale e al tempo stesso della produttività del discorso garantita dalla loro manipolazione e dall'assenza di staticità; Mosconi [1990] li considera magmatici, polimorfi, vaghi quanto una metafora. Una analisi dei luoghi comuni e della politica promette di restituire un ruolo centrale ai cittadini superando le svalutazione delle loro capacità critiche, operato da concetti come l'atteggiamento, opinione pubblica e rappresentazione sociale che presentano il pensiero e il discorso naif come qualcosa di necessariamente più semplice e affetto da biases, frutto di un sistema mediatico, entrato prepotentemente nella comunicazione politica che vuole il cittadino un imbuto passivo di informazioni. In questi termini il senso comune non può essere più confinato nell'ambito dei processi di base del pensiero, né considerato solo come il deposito delle idee universalmente condivise, esso infatti è caratterizzata dal "nucleo sano" del "buon senso" da intendersi non come una rassegnata accettazione di ciò che conviene o è evidente, ma come quella capacità razionale e critica indicata già da Voltaire e teorizzata da Gramsci nei Quadreni: la capacità ad esempio, di criticare le superstizioni religiose, "di non lasciarsi deviare da arzigogolature, e astruserie metafisiche, pseudo-profonde, pseudo-scientifiche ecc." La capacità, come dicevo prima, di non subire passivamente, e anzi di criticare, il flusso continuo di "informazioni" emesso dai mass media e dalla televisione in primo luogo. In questi termini, si rivaluta il senso comune nella sua natura contraddittoria, come qualcosa che non è frutto semplicemente dell'ideologia delle classi dominanti, ma è anche costruttore e protagonista della storia. E' nella politica poi, che il concetto di senso comune trova la sua migliore applicazione, perché, come abbiamo visto, esso assume un ruolo centrale nel contraddittorio fulcro nella politica, specialmente nelle sue forme democratiche, dal momento che i conflitti, le contraddizioni, e le argomentazioni centrali nel dibattito politico interessano il senso comune e si risolvono mediante esso. Spero di essere stato anche solo parzialmente esaustivo nell'introdurre il tema centrale di cui mi occuperò durante il tirocinio, tramite l'analisi mediante Textmining di una forma di comunicazione e dibattito politico sopravvissuta alla prepotenza della televisione: la radio. Questo mezzo di comunicazione affianco ad internet evidenzia come sia riduttivo, oltre che sorpassato, attribuire al tubo catodico una capacità persuasiva quasi ipnotizzante. Nonostante la sua forza, la comunicazione politica non è completamente assorbita da questa, la voglia di partecipare, di far sentire la propria voce, resiste, specialmente in questo periodo con il Grillismo che tramite Di Pietro ha trovato una possibile appendice in parlamento [ndr]. Tale voglia di partecipazione si manifesta, più che in televisione, la cui manipolazione può essere effettuata soltanto mediante la decisione di quale canale vedere, attraverso i mezzi sopra citati, i blog, le diverse modalità fornite da Internet, ma anche la tradizionale e più facilmente raggiungibile radio, innescando un flusso di comunicazione che da unidirezionale diventa bidirezionale.

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...