11.6.09

Peonie di carta per voi

Peonie di carta                                               Immagine di franca bassi "Peonie di carta"


Cari amici, oggi mi sentivo molto stanca per scrivere, ho letto moltissimo per un lavoro. Ho dovuto riposare la mente e gli occhi. Ci sono persone che per riposare e passare il tempo, guardano la TV, leggono, giocano a carte, a bocce, oppure fanno quello che credono meglio. Oggi non sapevo come passare il tempo.Vabbè dopo che mi sono preparata  un bel piatto di spaghetti con le cozze, erano buonissimi! Ho cambiato scrivania e sono andata alla stanza dove lavoro. Una specie di laboratorio, dove c'è: La  colla, la carta crespa di tanti colori, pinze ecc. cosa ho fatto? cinquanta peonie di carta crespa, le regalerò a una ragazza nel mio palazzo, che si sposa  la prossima settimana. Adesso ho fatto questa immagine per voi. Anche se sono peonie di carta, le ho fatte con  amore e ve le dono volentieri. Un caro saluto franca 


Lettera agli amici

I tempi della profezia sono maturi

Nella Bibbia quando Dio vuole mandare un castigo al suo popolo, gli toglie «la Parola» e la siccità diventa sinonimo di mancanza di profeti e profezia. Quando invece vuole benedire il suo popolo, manda i profeti e la Parola scorre come la pioggia e ne impregna tutta la terra. Il profeta Gioele (sec. IV a.C.) annuncia che l’era messianica vedrà una abbondanza straordinaria di profezia: «Sopra ogni carne effonderò il mio Spirito. I vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani vedranno visioni»(Gl 3,1). Questo testo  non distingue tra Israeliti e non Israeliti (credenti e atei), ma afferma che lo spirito di profezia sarà effuso su tutti: «su ogni carne».
Pensavo a queste parole profetiche, quando lessi l’e-mail di Maurizio Chierici il quale mi comunicava che oltre tre mila persone in quattro giorni avevano letto la mia «Lettera aperta al cardinale Angelo Bagnasco: “Senza la profezia rimane la complicità”». Sono rimasto colpito dalla valanga di adesioni e ho sentito immediatamente la mia responsabilità aumentare. Oltre al sito del settimanale «Domani», (http://domani.arcoiris.tv/?p=602) , la lettera è stata ripresa dal sito di Paolo Moiola (http://www.paolomoiola.it/) e del Tafanus (http://iltafano.typepad.com/il_tafano/) e so che moltissimi l’hanno mandata ai loro contatti e conoscenti. Veramente la rete è uno strumento di democrazia e di libertà.
Con la mia lettera aperta non ho compiuto un atto di coraggio, né ho voluto cercare consensi a buon mercato, ma ho adempiuto un voto di coscienza, cioè un obbligo interiore che mi deriva dal mio essere cittadino di uno stato democratico e laico e di essere al tempo stesso un credente che svolge la funzione di prete nella Chiesa Cattolica. Parlare di coraggio e di paura è fuorviante, oggi è sufficiente essere solo se stessi per emergere in un oceano di servilismo e di omertà. Io non rappresento la Chiesa e non intendo essere un capo popolo, ma nello stesso tempo non posso rinunciare ad essere me stesso e solo me stesso: perché valgo soltanto per il grado di autenticità nella verità che sono capace di dare con la mia vita, la mia dirittura e il mio disinteresse. Non temo le conseguenze di alcun genere perché non ho mai avuto mire di carriera, e oggi sono parroco di una parrocchia senza territorio e senza parrocchiani, mentre don Milani stava meglio: era parroco di 40 persone.
Credo in Dio e il mio Dio ha il volto di Gesù Cristo che ha sempre preso le distanze da ogni forma di potere, che ha messo in guardia dall’esercizio del potere, basato sullo sfruttamento e ha imposto ai suoi discepoli un comportamento e scelte diametralmente opposti. Gesù non ha cercato il compromesso con l’esistente, non è venuto a patti con il potere, né civile né religioso, ma ha indicato le responsabilità e le connivenze, additandole al disprezzo della coscienza illuminata dalla Parola di Dio a favore del principio invalicabile che è la persona umana. A questo scopo non ha esitato a schierarsi contro «il sabato», come dire che ha negato la ragione stessa dell’esistenza della religione. Davanti ai nostri occhi, gli atei travestiti da laici e gli psudo-credenti, travestiti anche da vescovi e cardinali, stanno facendo scempio delle regole della convivenza sociale e umana, basata sui bisogni dei più piccoli e incapaci di badare a se stessi. Costoro contrabbandano i principi e i cosiddetti «valori» con gli affari e le convenienze, con gli intrallazzi e i tornaconti.
E’ tempo della Parola e delle parole di senso: in un mondo seppellito da «morte parole», facciamo sentire il suono e la musica della Parola che libera la coscienza e impegna la volontà per fare argine davanti al degrado politico, sociale,  istituzione e religioso in cui stiamo affondando perché abbiamo permesso che un pazzo «malato» di egotismo andasse al governo per guidare l’intera Nazione verso l’abisso della decadenza. Non si può più restare muti senza diventare complici. E’ l’ora che i credenti non chierici e i laici custodi dell’autonomia dello Stato, sorgano dalle loro comode poltrone, e rompano il silenzio di rassegnazione di fronte all’emergenza educativa che sta attanagliando il nostro Paese, divenuto zimbello del mondo intero a causa di un presidente del consiglio che si comporta e agisce come un malato mentale assetato di narcisismo auto celebrativo. I cattolici e in modo particolare i vescovi non possono tacere di fronte a questa deriva che ha toccato livelli da sub-basso impero, senza sentire la colpa di essere responsabili «in solido» di quanto sta accadendo.
I vescovi possono parlare di  «emergenza educativa», ma solo se ammettono la loro responsabilità di avere sostenuto un uomo indegno di governare il nostro popolo e a condizione che si assumano la responsabilità piena delle conseguenze del loro sostegno. Il governo sta compiendo scelte scellerate nel più totale disinteresse rassegnato: il decreto sicurezza che ripropone le schedature dei bambini, dei senza fissa dimora, ecc., riportandoci indietro alle schedatura di stampo nazifascista che credevamo finita per sempre con l’avvento della democrazia e la costituzione dell’Europa. Non possiamo tacere di fronte ai poveri che affrontano l’esodo della salvezza verso la Terra Promessa del benessere, senza dimenticare che l’occidente, mèta dei diseredati, è colpevole dello sfruttamento dei paesi da cui essi scappano. Abbiamo depredato l’Africa da oltre due secoli per il nostro benessere (materie prime) e per il sollazzo di pochi imbecilli (safari), stiamo ammazzando l’Africa con le scorie radioattive, vendiamo armi alle bande in permanente guerra, succhiando l’anima all’intero continente e abbiamo anche il coraggio di respingere il barconi della disperazione. L’aggravante sta nel fatto che tutto avviene anche per opera di un governo che si dichiara ispirato ai principi cattolici, appoggiato dal mondo cattolico e sostenuto dai vescovi, i quali di fronte all’immoralità dilagante si girano dall’altra parte come il prete e il sacrestano della parabola del Samaritano (Lc 10,30-33).
Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, in occasione dell’80° anniversario del Patti Lateranensi (11 febbraio 2009) ebbe a dire che mai le relazione con un governo in Italia erano state così eccellenti come con l’attuale governo. Dopo i fatti degli ultimi mesi, dopo le accuse della moglie, dopo gli eventi di Casoria, su cui il capo del governo ha giurato sulla testa dei figli, dando nei giorni successivi quattro versioni differenti dello stesso fatto, commettendo così uno spergiuro imperdonabile per la morale cattolica, di fronte alle bugie sistematiche ammannite come verità, il cardinale segretario di Stato e il presidente della Cei, a mio avviso, se avessero avuto un minimo pudore evangelico, avrebbero dovuto parlare apertamente e dire: noi come Chiesa rescindiamo unilateralmente il concordato per indegnità morale di un governo che opera palesemente l’ingiustizia, per un presidente del consiglio dichiarato da un tribunale «colpevole di corruzione di testimoni» e responsabile attivo del degrado morale dell’intera nazione con i suoi comportamenti privati, con il suo esempio tracotante, con le sue bugie manovrate come verità, per il suo disprezzo delle istituzioni statuali, per lo spergiuro con cui ha condannato se stesso e i suoi figli: un uomo che spergiura sulla testa dei suoi figli non è degno né della paternità né tanto meno del governo della nazione perché sta scritto: «Non giurate: né per il cielo né per la terra né con qualunque altra forma di giuramento, ma il vostro sì sia sì, il vostro no sia no, in modo da non cadere nel giudizio » (Giacomo 5,12). I vescovi avrebbero dovuto chiedere ad una sola voce le dimissione del governo e avrebbero dovuto dire ai cattolici che non è loro lecito sostenere un megalomane del genere che tutto deforma e inquina a proprio vantaggio, incurante del bene comune dell’intera nazione.
La gerarchia, se vuole proporsi come guida morale, deve distinguersi dai sistemi immorali di governo e ancora di più dalla politica amorale e senza alcun riferimento etico che invece di educare il popolo prospettando la complessità degli eventi e proponendo le soluzioni ragionevoli.
Vediamo minori che compiono «delitti» contro la persona «per noia», che ricattano i coetanei per avere cellulari e denaro, minori che si spostano da una città all’altra per delinquere senza alcun problema … madri che offrono le figlie per lo «jus primae noctis», pur di vederle apparire nude in tv e avere una particina in qualche reality per individui complessati e senza speranza. Non è questa una emergenza educativa?
E’ tempo della profezia. Torni la profezia, ma non la voce esile di un singolo che conta poco, ma torni la voce di un popolo, la voce del popolo del concilio Vaticano II, abortito appena nato,  torni il laicato che è la spina dorsale della Chiesa e nessuno abdichi dal proprio servizio, dal proprio compito, dal proprio identità. In questo momento in tutta Italia stano sorgendo gruppi che celebrano il concilio come contrasto alla deriva fondamentalista di una gerarchia e di un papato che invece di guardare avanti, si voltano indietro, rimpiangendo le cipolle d’Egitto. Credo che bisogna assumersi la responsabilità in prima persona. Credo che sia urgente che i credenti e i non credenti prendano penna carta e calamaio e scrivano al Cardinale Bagnasco e al proprio vescovo, facendo sentire la propria voce. Se qualcuno non riesce ad esprimere i suoi sentimenti, copi la mia lettera, vi scriva due parole di accettazione o di rifiuto, di condivisione o di contestazione e la spedisca a titolo personale. Se duemila contatti scrivessero duemila lettere sono duemila segni e duemila parole, autentici sassi che rompono il virus «tacere», autentico strumento di connivenza e di malaffare.
Verrà un giorno in cui la Storia ci chiederà conto se c’eravamo e se abbiamo avuto sentore dei «segni dei tempi» e se siamo stati capaci di viverli e di difenderli con la nostra vita e con le nostre parole del cuore. In caso contrario ci additerà ai posteri come complici indegni del nostro tempo.


Genova, 7 giugno 2009
Paolo Farinella, prete



Inquietante...

Dicono che sogniamo, l'articolo di "Repubblica.it" è stato fatto sparire, ma qui siamo in Parlamento, o no?



Non mi fa impazzire Grillo, però parla dal Senato... acciderba...

un ulteriore passo in avanti nella lotta contro la pornografia

Come  da me   accennato precedentemente  sulle pagine di questo  blog , oggi ho fatto un ulteriore passo   di  fuoriuscita dala  mia dipendenza  \  prigione    della  ornografia   Infatti cercando Persepolis  ( vedere  sotto  )


ho trovato  due  dvd (  di uno non ricordo il titolo, l'altro  era  Eros e Tanatos (1995) - Dir. Mario Salieri )  . Gli ho presi  e  gettati , verso le  06.45\07.00  mentre  uscivo a  correre  nel bidone  dell'indifferenziato  . Cosi pure  ho guardato per  l'ultima volta  alcuni video di youporn  e  , Sic  ,  ho usato  tali immagini come fantasia autoerotica  . .Ma  da  Domani   usero  solo ed  esclusivamente  la  fantasia  proprio  come  la  canzone di Dalla Disperato  erotico  stop ,
Quindi Domani  è  un altro  giorno  (  come dice  il famoso  film  via  con  il vento , trovate  a destra   un immagine  e  la  sigla è usata   nel  famoso  programma  uscio ad  uscio o, anzi meglio a  casa mia  visto  che  il conduttore  fa  parlare , fa  dare monologhi la  gente  senza    contrasdditorio  o senza  domande  scomode    e i  giornalisti   fanno  solo da  tappezzeria  )  . Poi  Per me  da  domani :sarà  come  la  famosa  canzone  Domani  21 aprile  2009 una  canzone  piena di speranza   ne trovate  sottto il testo 


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Tra le nuvole e i sassi passano i sogni di tutti
passa il sole ogni giorno senza mai tardare.
Dove sarò domani?
Dove sarò?
Tra le nuvole e il mare c'è una stazione di posta
uno straccio di stella messa lì a consolare
sul sentiero infinito
del maestrale
Day by day
Day by day
hold me shine on me.
shine on me
Day by day save me shine on me
Ma domani, domani,/ domani, lo so
Lo so che si passa il confine,
E di nuovo la vita
sembra fatta per te
e comincia domani
domani è già qui
 Estraggo un foglio nella risma nascosto
scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso
 Ogni vita che salvi,
ogni pietra che poggi,
fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi e la vita la vita si fa grande così
e comincia domani
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare
con un pò di fortuna
si può dimenticare.
Dove sarò
domani? Dove sarò?
Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti,
dei miei piani Dove sarò domani,
tendimi le mani,
tendimi le mani
Tra le nuvole e il mare
si può andare e andare
sulla scia delle navi
di là del temporale
e qualche volta si vede
domani
una luce di prua
e qualcuno grida: Domani come l’aquila che vola
libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo
eccoci qua cittadini d’Abruzzo
e aumentano d’intensità le lampadine una frazione di
secondo prima della finee la tua mamma,
la tua patria da ricostruire,
comu le scole, le case e specialmente lu core
e puru nu postu cu facimu l’amorenon siamo così soli
a fare castelli in aria
non siamo così soli
sulla stessa barca
non siamo così soli
a fare castelli in aria
non siamo così soli
a stare bene in Italia
sulla stessa barca
a immaginare un nuovo giorno in Italia
Tra le nuvole e il mare si può andare,
Qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida, domani
Non siamo così soli

Domani è già qui



In tale  gesto    ho provato le stesse sensazioni   del post  citato precedentemente  .  Sono   un po'  duro con me  stesso  , certo , ma  su certe  cose  onde  evitare  ricadute frequenti  è meglio essere  duri senza perdere la  tenerezza  ( per  parafrasare Ernesto che Guevara )   che  essere troppo sensibili   e quindi  rovinare il percorso che s'intende  portare  avanti  e  quindi  morire  o peggio sopravvivere  .
Un ulteriore passo  in avanti   verso la luce  , come   ho  fatto per il mio  ubriacarmi  e  consumare  abbondantemente  alcool  e   sulla mia  (   ci sto  ancora  lavorando  dato  che  ogni tanto ci ricado )  la fame  nervosa  rendente  alla bulimia  , posso  ( lo voglio )   liberarmi  da questa mia dipendenza 


concludo  dedicando  questo  post  A  dessy  fornara  ,  Mariangela  Scrufari ,  Antonietta Vinciguerra,Costanza  Valenti , Francesca Valeria Baicchi

Europa, Europa...


4.203. Tante sono le preferenze accordate a Giorgio Schultze nella corsa all'Europa. Insufficienti a ottenere un seggio, ma risultato lusinghiero soprattutto per uno sconosciuto, che non ha mai ottenuto spazi in canali televisivi importanti, e che ha dovuto contare sulle sue sole forze (e sui quelle di noi volontari) per la propria campagna elettorale.

Eppure Giorgio si è piazzato ottavo su 18. In che modo? "Andando casa per casa, persona per persona, entrando da sotto le porte, dagli spifferi delle finestre socchiuse - risponde. - Abbiamo incontrato giovani in cerca di riferimenti certi e profondi. I sorrisi e gli abbracci di chi ha ritrovato la forza della solidarietà e della fiducia". E la simpatia, anche, di chi l'ha scoperto grazie alla rete: un mezzo potentissimo, l'unico finora rimasto - specialmente dopo l'infame decreto anti-intercettazioni - in nostro possesso per veicolare un'informazione libera e diffondere un messaggio diverso da quello quotidianamente ammannito dai media-scendiletto. Le periodiche voci allarmistiche sulla censura a Internet, pertanto, anche quando infondate non possono che allarmarci, e ci sembrano tanto dei ballon d'essai per saggiare la nostra resistenza e capacità di reazione, in attesa di sferrare il colpo finale. Nervi saldi, quindi, ma occhio vigile .



Giorgio ha affrontato i temi di giustizia, legalità, diritti civili, ambiente, nucleare, crisi, sicurezza e spesa pubblica con Vattimo, De Magistris e con tante, tantissime persone comuni. Ora proseguirà nel suo impegno come coordinatore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Ne abbiamo bisogno. Giova infatti informare che, mentre per il giocondo ministro Brunetta la crisi è un'invenzione o quasi, quello del commercio d'armi è l'unico settore che prosperi davvero. E incarna il maggiore, e più temibile, dei poteri forti che contrastano Obama.

Schultze ha ribadito in più di un'occasione come le spese militari provochino disoccupazione e impoverimento, tagli a sanità, istruzione, servizi pubblici, persino a quella sicurezza oggi così tanto invocata: ma per l'Italia intorpidita dalla banda BB tutto quanto non conta nulla, anzi, è proprio incomprensibile; roba "lontana". D'altro canto il vento destro ha travolto l'intera Europa: ma, per questo, vi lascio alle accurate disamine di Mìklos Tamàs e don Paolo Farinella. Qui mi limito a registrare, e lo faccio con infinita pena, la pervicace miopia e inconcludenza dei rimasugli della sinistra italiana (alludo, sia chiaro, al Pd e non alle decrepite frattaglie finto-rivoluzionarie, ormai definitivamente - e giustamente - polverizzate dalla storia). La quale, se non è stata del tutto travolta dall'uragano berlusconista, lo deve solo ai demeriti di quest'ultimo - ma voglio vedere i ballottaggi per le amministrative... -. Adesso, una, specie se a quella sinistra appartiene, vorrebbe non infierire. Ma quando una Concita De Gregorio, dalle pagine dell'"Unità" (?), invece di porsi delle domande preferisce smarronare sul successo di Italia dei Valori, paragonandolo incautamente a quello della Lega; quando persino un quotidiano amico deve riconoscere che il Pd "si stringe nella vecchia foto di famiglia dell'apparato, sempre uguale a sé stessa" ("Repubblica" del 9 giugno); quando non si riesce a elaborare un lessico al passo coi tempi, espressione del cuore che vada di pari passo con la mente (non con la pancia, cara De Gregorio); quando non ci si vuol liberare delle scorie clericali che paralizzano il partito e nulla condividono con la storia di quest'ultimo... certi esiti non possono sorprendere.

Le uniche affermazioni davvero importanti, le due donne (anche questo un segnale da non sottovalutare) che hanno sconfitto il Cavaliere machista, rispettivamente a Udine e a Parma, sono state Debora Serracchiani e Simona Caselli: poco note, e percepite come lontane dalla nomenklatura.
Non sono una nuovista per vocazione; anzi, amando la realtà che costruisco - vale a dire, il futuro - il passato, cioè la Storia, quella con la maiuscola, mi è cara. Non considero quindi dirimente l'età d'una persona per attestarne o meno il valore. Mi limito a constatare che, perfino nella realtà dove vivo, la cosiddetta sinistra da una ventina d'anni continua a proporre le stesse facce, brava gente magari, ma, senza offesa, a mio parere prive di quelle qualità che giustifichino un loro, per dir così, "diritto all'insostituibilità". Eppure restano lì, immutabili. Per un quindicennio circa a Bresso ha operato un bel gruppo di ragazzi: entusiasti, un po' ingenui e bislacchi forse, ma generosi e pieni di sogni. Quel bel gruppo eravamo noi.
La maggior parte di quei giovani ben volentieri avrebbe offerto il suo entusiasmo a servizio della "causa": io, sicuramente. E la cosa era risaputa. Ebbene, nella quasi totalità dei casi o siamo stati ignorati, o trattati con sufficienza, salvo qualche apprezzamento del tutto isolato che non ha sortito alcun effetto. Nel frattempo, i giovani sono incanutiti e il gruppo disperso. Non morto, evidentemente: abbiamo incontrato altri interlocutori e ci siamo ancora, vivi e vitali, ma solo grazie alla nostra incrollabile e ostinata volontà. Una volontà che ci ha resi più forti, quasi inscalfibili: ma quanto tempo sprecato, e per sempre







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Post scriptum. Gheddafi è giunto a Roma in visita ufficiale sfoggiando sull'uniforme l'immagine di Omar al-Mukhtar, dai nostri giornali definito "l'eroe della resistenza anti-italiana". L'aggettivo smentisce il sostantivo, veicolando nei nostri connazionali l'idea che Mukhtar fosse una sorta di bandito, antesignano di al Qaida. Ora, la mia simpatia nei confronti del colonnello libico, forse l'unico uomo al mondo più truccato di B., è pari a quella che nutro per un carciofo nelle terga; ma descrivere Mukhtar - la cui vicenda conobbi molti anni fa grazie a un incontro pubblico col prof. Del Boca - come "anti-italiano" equivale a spacciare Garibaldi per un nemico di austriaci e francesi, solo perché all'epoca li combatté. Lo stesso fece Mukhtar: eravamo noi gli invasori, e a lui non andava. Doveva forse applaudire? Che poi Gheddafi lo usi per le sue smargiassate, beh, rientra nello stile del personaggio. Guarda il caso proprio lui e Putin sono tra i più accesi sostenitori di B.. Tra simili ci s'intende.










                                                                     Daniela Tuscano








Niente crisi per i mercanti di armi

Più 4% nel 2008, più 45% in dieci anni. Un commercio che vede anche l'Italia ai primi posti e a cui ogni cittadino contribuisce con 689 dollari l'anno La crisi economica vi ha colpito pesantemente? Entrate nel business che non conosce stallo: il commercio di armi. Come ogni anno da Stoccolma il Sipri, l'istituto internazionale di ricerca per la pace, la più autorevole fonte internazionale nel campo del monitoraggio sul sistema degli armamenti, ci offre una panoramica su un settore dell'economia internazionale tanto fiorente quanto poco vantato e pubblicizzato, almeno al di fuori delle riviste specializzate. Intanto il dato globale, che è eccellente: nel 2008 le spese militari nel mondo sono cresciute del 4%, raggiungendo 1.464 miliardi di dollari, ovvero oltre 900 miliardi di euro, pari al 2,4% del pil globale e a 217 dollari a persona. E anche se la crisi in realtà, ha un po' inciso anche sui profitti delle aziende che lavorano nel sttore della "difesa", resta la bella sicurezza di operare in un ramo dove nel medio periodo, dieci anni, l'aumento del volume d'affari è stato del 45%. Tanto più che, secondo il Sipri, dal 2002 il valore delle armi è cresciuto del 37%. Come per ogni altro settore industriale ci sono delle eccellenze e delle congiunture particolarmente favorevoli. Ad esempio: «Durante gli otto anni della presidenza di George W. Bush la spesa militare è aumentata a livelli che non si registravano dalla Seconda guerra mondiale: questo periodo ha dato continuità all'industria delle armi, che si era consolidata già nei primi anni Novanta». Gli Usa del resto primeggiano tanto come produttori - il 66% delle industrie di armamenti sono americane - quanto come consumatori, detenendo il primo posto al mondo per le spese militari con 607 miliardi di dollari nel 2008. L'Europa si deve accontentare del 31% della produzione e sente il fiato sul collo di new entry più recenti ma già agguerrite come Russia, Giappone, Israele e India. Fra i mercati emergenti più promettenti spicca la Cina che, sempre nell'anno passato, ha speso 85 miliardi di dollari per la difesa, in un'ascesa apparentemente inarrestabile: più194% nel periodo 1999-2008 . Seguita dalla Francia che, grandeur oblige, ne ha spesi 65 e dalla Russia che ha dedicato al settore 58 miliardi. L'Italia, con i suoi 40 miliardi, che comunque gravano su ogni cittadino italiano nella misura di 689 dollari annui pro capite data la relativa scarsità della popolazione, si colloca solo all'ottavo posto di questa speciale classifica e pesa appena per il 2,8% sulle spese mondiali per la difesa. Però, si sta impegnando per fare di più: il budget militare è aumentato dell’1,8% rispetto al 2007. Un cliente eccezionale - e seguendo le cronache non stupisce più di tanto - è l'Iraq, dove il budget militare è cresciuto del 133% rispetto al 2007. La "guerra al terrore", del resto, è un bel volano. Insieme, le guerre in Afghanistan e in Iraq sono costate agli Stati Uniti 903 miliardi di dollari. Non manca un grido d'allarme. Se, scoraggiate dalla crisi, le nazioni del mondo virassero durante l'anno in corso al pacifismo e riducessero le spese militari per risollevare i bilanci - così pare voglia fare l'Italia, imitata da Lituania, Serbia, Spagna, Svezia e Lettonia - le industrie che producono armi potrebbero affrontare un brusco calo della domanda. Ne resterebbe danneggiato anche il nostro Paese che detiene l'ottavo posto anche come produttore e che ha tra le compagnie di spicco Finmeccanica, al nono posto nella classifica ’Top 100’ dei produttori, con armi vendute per un totale di 9,8 miliardi di dollari e un profitto di 713 milioni di dollari. Ma consola a questo proposito sapere che Cina e Russia hanno triplicato le spese dal 1999 e Corea del Sud, Arabia Saudita e Stati Uniti hanno avuto un aumento del 50%. Segnali incoraggianti anche dall'America Latina dove le spese militari sono aumentate del 50% nell’ultimo decennio, «spinte dalla corsa intrapresa dal Brasile per ottenere lo status di potenza regionale e la scalata delle spese in Colombia legate al suo conflitto». Scriveva Marinetti: Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo.


 

La Stampa.it

8 giugno 2009

Senza titolo 1519

Paura dei tuoi occhi,
di quel vertice puro
entro cui batte il pensiero,
paura del tuo sguardo
nascosto velluto d'algebra
col quale mi percorri,paura delle tue mani
calamite leggere che chiedono linfa,
paura dei tuoi ginocchi
che premono il mio grembo
e poi ancora paura
sempre sempre paura,
finchè il mare sommerge
questa mia debole carne
e io giaccio sfinita
su te che diventi spiaggia
e io che divento onda
che tu percuoti e percuoti
con il tuo remo d'amore.
(A.Merini)





10.6.09

il viaggio più lungo comincia con un passo



Mentre ascolto in sottofondo  questa  canzone 





mi riviene in mente questa frase dettami più volte da mio padre e letta, non ricordo quale , in uno dei suoi libri << il viaggio più lungo comincia con un passo"   ( ?  Mao  Tse  Sung 1893-1976 ) >> che  poi mi  ha dato la  forza  di condividere  queto mio scritto altrimenti destinato al mio archivio segreto 

Nei miei primi anni di  " prigione  " ho capito che  dovevo accettare  delle modifiche  al mio stato  d'essere  e  compiere  delle   scelte radicali  . Infatti invece  di    di interpretare  un ruolo  blo
ccato   del passato  ho deciso   di riedificare  la mia vita  \ opera  d'arte  e  voltare pagina   (  e dove fosse  possibile  di strapparla )  mantenendomi   il più aderent e possibile  alle variazioni   dele esperienze  che  vado ogni  giorno facendo  . Quindi  eco  che piuttosto farmi divorare    " dalla  prigione   "  ho preferisco  anche soffrire  mangiarla  boccone  dopo  boccone . Infatti  ho deciso   fin dalla creazione di  questo   blog  (  vedere  manifesto ,   faq  aggiornamento  faq    )  che   ho accettato   come  mio " unico  vestito  " la  mia pelle  ed  ho deciso   di applicare  (  a volte  con successo   a  volte  senza  successo  )  di  andare oltre le ideologie  e   Liberare la mente dalle ortodossie    traduzione in italiano dell'intervista Liberating the Mind from Orthodoxies di David Barsamian a Noam Chomsky  )  Ed è proprio in questo contesto  che   si  è  svolto una dele mie  principale  " battaglie  "  nella notte  fra 7\8 giugno  il primo passo  della mia liberazione   dalla  mia pornodipendenza   e  dal smettere   nel  ricorrere  ade  esse per  alimentare le  mie  fantasie  mastrubatorie \onanistiche  , mi sono alzato mi sono messo il pigiama ed  in pantofole  ho attraversato la strada per  andare     nel marciapiede di fronte    per  buttare  nel bidone  dela carta e  cartone   dele riviste hard  che  tenevo nascoste  , non sono riuscito a  trovare i  dvd  e  i dvdx  talmente  gli ho  nascosti ed  occultati  bene ( o forse gettati via  da mia madre  ? )    , ma  lo farò appena  li ritrovo  o mi ricordo dove   gli ho messi o come  gli ho  occultati  , sempre  che  non ci  pensi ( e se lo fa non ne  farò  un dramma  )     .
IL perchè proprio  in piena  notte   ,  non saprei spiegarlo  ,  forse  perchè influenzato   dalla mia  ora   quotidiana  di riflessione  di stampo  siloniano soprattutto quello dell'ultimo periodo e  quello postumo   come

Confessioni    ( riportato   anche  se    riadattato alle mie esigenze  qui  da qualche parte  sul nostro blog )  Pubblicato in occasione del ventennale della morte di Ignazio Silone, avvenuta a Ginevra il 22 agosto 1978, su «Quaderni Siloniani», rassegna internazionale diretta da Luce d’Eramo e Vittoriano Esposito, (Pescina), n. 2, 1998, pp. 3-5.   , o  forse perchè come dice  il libro   che sto leggendo  , Smettila d'incasinarti !  come rendersi la vita meno  complicata   e  essere  più felici   di  Roberto Re  (  foto a  destra  ) : << Il pensiero   di per sè  non produce  risultati  >>  e  qui  ulteriori  news  sul libro.
Forse  è  questo  che   mi ha  bloccato o  reso il mio processo discontinuo  .
Infatti questo mio  gesto , è  il  primo atto  concreto (  almeno spero  , visto che i  precedenti  hanno avuto dele ricadute  )   di quel processo di   dissociativo    deciso    tempo   fa  . Spero adesso di  riuscire  a passare (   stavolta   in maniera definitiva  e  senza  ricadute  )   dalle   parole  ai fatti concreti  .
Le  origini  di questo mio processo  dissociativo  ? Le  figure   di m...  con  A) mia madre  , quando mi  ha  sgamato o guardando youporn o  delle  riviste  .,  B)  con gli amici   ( pornodipendenti  e non )   anche sposati che mi  vogliono   o far  ....   a  tutti   costi perchè  secondo loro   visto che  ancora mi mastrubo  non ho  mai  ciullato  .,  c)  con le  donne delle pulizie  ( una  ex  con il marito pornodipendente  e  una nuova    non )., La  ex  prima di passare le   "cosegne "  ala  nuova  mi ha  fatto una battutina ironica  : <<  mi raccomandfo  evita  di fargli  trovare nei casetti del bagno   o  io del mobile  di camera mia  o  fra le  coperte   e il materasso  quelle riviste  che  guardi   tu >> Ma  soprattutto     1)  la lettura   di  libri  che     trovate  sotto i dettagli biografici  : A  )  come guarire  dalla pornografia  di  Marco distort   un po'  confessionale   e  bigotto  in certi casi , ma  mi è stato  d'aiuto per  le ricadute  e  non perdemi d'animo un questa lotta  .,  B )  Economia canaglia    di loretta  Napoleoni che nel  capitolo  VII , alle  pagine    149-53  in particolare  ,   afferma in sintesi  :   <<  la  prima   attività  d'internet  eè la pornografia  e la  seconda il gioco d'azzardo  , la  terza la  pornografia infantile  . Su questo non c'è dubbio  >> C )  porno romantica  di Carolina  Cutolo   2)  alcuni scritti   del movimento femminista  ( anin  60\80  )  che se  attualizzati   e riadattati   ad oggi sono più attuali che  mai   vedere   sotto  l'url  contenente  dei documenti   , alcunoi post  del  gruppo  di yahoo  no  alla  pornodipendenza   sotto  l'url   , 3)   il documetario  (n se   avevo  già parlato    in un post  precedente )  il corpo  delle  donne     trovate  sotto    gli Url  del video  e  del  blog   e   il  film (  non ha   a che fare direttamente  con la pornografia   , ma   riguarda  la dipendenza  da  droghe e psicofarmaci  )   Quando l'amore brucia l'anima (Walk the Line), film biografico sul cantante Johnny Cash     qui  il promo
 





4)  ed in fine l'sms  di  rispota  ala  mia richiesta d'aiuto    di  mariangela scrufari  mia  amica  prima sullarivista  ( ora  solo online  )  di Sbs  \  smemoranda   e  adesso di facebook  : << Non è semplice  ... ma  ce lampuoi  fare . Devi arrivare  a capire  che  è una    che  non solo   non ti da  niente   ma ti svuota l'anima ,,, [...] >>
Lo  so  che   con quel gesto  mi varà il rimoerso per  averci    gettato dei soldi  (  dato che metà  gli  avevo comprati  )   e  magari  sarebbe  stato meglio se  li avessi regalartio , ma  è meglio cosi  evito (  in quanto    sono  solito  fare  scambi   )  occassione  per  averne altre  o  al massimo dei  dvd  e  dvdx   .  Ma  esso da  quel modo che  ho  avuto modo di provare  direttamente   sono , se  non coltivati effimeri   e passano in fretta  con meno dolore  . Meglio cosi    che  schiavo  e  dipendente  .Ora  la lotta  più  dura  è quella   alle  "  diramazioni  " video  e  internettiane, e  il smettere di ricorre  ad  esse  nelle mie fantasie  erotiche    . Ma  già il primo passo  è stato fatto   . E  come  nella  citazione all'inzio  del post  d'oggi   il viaggio  è iniziato  w  interromperlo    sarebbe  da  stupidi , e poi  continuare  ad essere  schiavo non mi  và   , meglio   essere  soli  è considerato  da  amici fruitori   e dipendenti  comne  snob  ed  intrapendere  una  dura  strada   come   diceva  un poeta  scomparso  fisicamente  10 anni fa  , ma  ma  ancora  vivo nela musica italiana (  di cui  mi vergogno a  citare il nome tanto  è noto   e i cui pensieri sono nusatoi a proposito e  a  sproposito   trovate  qui   di chi si tratta   ) : <<  (...) Certo bisogna farne di strada\da una ginnastica d'obbedienza\fino ad un gesto molto più umano\che ti dia il senso della violenza\però bisogna farne altrettanta\per diventare così coglioni  (...)  >> se  voglio  uscire   da questa  prigione   che mi crea   solo dipendenza  o petegoezzi femminili specialmente  .
E poi minsembra  opportuno lasciarmi alle  spalle una cosa  che  di trasgressivo  (  rispetto  al clima  culturale  in cui  in Italia   si  è  sviluppata  come  dimostrano  i  tre  dvd  di  focus     "    Storie proibite "    collana che racconta la rivoluzione dei costumi sessuali degli italiani dal dopo  guerra  ad  oggi  ,   sotto maggiori dettagli   dimostrano quei )  non ha più  niente   ed  è diventata solo conformismo  o moda   cioè  è ormai mercificazione  e sfrutttamento 


  approffondimenti 

  scritti femministi   e   altro
http://www.nelvento.net/archivio/68/femm/index.html
http://www.liberidalporno.org/
http://groups.yahoo.com/group/masturbazionedipendenza
http://groups.yahoo.com/group/noallapornodipendenza
http://groups.yahoo.com/group/PornodipendenzaeAmore


  film \  documentari
http://ilcorpodelledonne.blogspot.com 
http://www.ilcorpodelledonne.net/documentario/index.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Quando_l'amore_brucia_l'anima )
http://focus.bow.it/Focus/94618/Storie_proibite_Vol._1.html
http://focus.bow.it/Focus/94618/Storie_proibite_Vol._2.html


  libri 


In sintesiI consumatori vivono oggi in un mondo virtuale idilliaco costruito dai media. Intrappolati in una fitta ragnatela di chimere economiche e politiche, i cittadini ne sono spesso (e inconsapevolmente) parte integrante. Ma la realtà economica globale è un pianeta che muta con sconcertante intensità e rapidità. A gestirlo è l'economia canaglia, una forza indomabile in mano a nuove generazioni di spregiudicati uomini d'affari, imprenditori e finanzieri. I cittadini alimentano un subdolo meccanismo che li danneggia. Ma tutto ciò è già successo. Attraverso esempi concreti, Loretta Napoleoni descrive l'avvento e la diffusione dell'economia canaglia, invitandoci ad aprire gli occhi e a conoscere veramente il mondo in cui viviamo: dalla caduta del Muro di Berlino, attraverso gli anni novanta, la rivoluzione cibernetica, il diffondersi della pirateria fino alla tragedia delle Torri Gemelle e alla costruzione dell'impero economico cinese e di quello finanziario islamico. per ulteriori    recensioni   ecco il sito  da  cui  ho tratto la  foto  e  le news 

www.ibs.it/code/9788842814863/napoleoni-loretta/economia-canaglia-lato



Descrizione: A causa del peccato, la sessualità umana è spesso contaminata da impurità ed immoralità, che ne cambiano l'uso legittimo in un uso depravato. L'amore fisico viene a volte barattato con la ricerca di un piacere egoistico, a scapito del partner, che viene usato come "strumento" della propria libidine. La pornografia è uno strumento pericoloso per l'equilibrio non solo morale, ma anche psichico di un individuo. Essa può facilmente generare un asservimento a stimoli di eccitazione visiva che, col tempo, possono diventare indispensabili per innescare il desiderio. Troppe persone, soprattutto maschi, arrivano al punto di non poter più fare a meno di certe immagini per eccitarsi. Dove porta tutto questo? Sembra un paradosso, ma porta all'insoddisfazione sessuale e alla creazione di modelli di comportamento fasulli, che procurano solo dolore e schiavitù. La pornografia è un problema che genera altri problemi. Si può definire il punto di partenza, ma difficilmente ci si rende conto di dove essa può portare nella corruzione interiore. Questo libretto si propone di illustrare i pericoli della pornografia sia ai giovani che alle persone sposate, e di fornire alcune indicazioni per guarire dalle forme di dipendenza che essa crea.


Indice: Introduzione; Dove nasce il desiderio sessuale? La tentazione elettronica; Storie di schiavitù; Gli effetti della pornografia; Il valore terapeutico del senso di colpa; Motivi che possono spingere verso la pornografia; Una terapia spirituale per guarire dalla pornografia; Conclusione.
news  tratte da http://www.clcitaly.com/live/articolo/index.php?query=002340

 porno romantica  (  una  mia  recensione intervista  )
Provate a pensare a un corso di sesso per corrispondenza che migliori l'informazione e liberi da tutta quella serie di pregiudizi che imbrigliano l'istinto e congelano le emozioni. Immaginate che dietro l'iniziativa ci siano ben più alti ideali ("la necessità di gettare il cuore oltre l'ostacolo e corrergli incontro") e che l'ideatrice del progetto - tale Caterina Cicutto, anni trenta, laureata in Sociologia - voglia avviare un movimento di emancipazione per affrancare una volta per tutte la sessualità dalla nicchia dell'inconfessabile e dello scabroso. Fatto? Aggiungete adesso il brivido per le avventure e quel retrogusto romantico che soltanto l'amore sa dare - non quello eterno, sia chiaro, ma quel sentimento travolgente che finché dura non c'è niente di meglio - e poi mescolate. Sugli effetti dell'esperimento c'è già chi è pronto a darsi per vinto: "Dopo la prima dispensa io, cara Caterina, mi dichiaro pornoilluso". Perché questo libro, un bel miscuglio di situazioni piccanti, ricette amatorie che hanno la genuinità dei rimedi della nonna, confessioni scandalose e parabole languide, diverte e appassiona per la contagiosa ironia e sincerità che trasudano da ogni pagina. Con uno stile diretto, leggero e scanzonato, Carolina Cutolo fonda una vera e propria corrente di pensiero che combina l'integralismo romantico con il sesso sublime: il Pornoromanticismo.


















con questo  è tutto   , vi terrò informati  sulle mie eventuali   sucessi  e ricatute  .  A  voi  , se  vi  va  e  se  volete  ,  parlare    \  condividere  esperienze  simili


Tramonti Polacchi



    

Tramonti polacchi               Questi sono tramonti polacchi e precisamente della Regione Mazury.
                La Regione chiamata la Terra dei Grandi Laghi.

                E'   un complesso dei  laghi più grandi della Polonia , che unisce tra
                se, tramite canali,   più  di  1000 laghi,  della  superficie  complessiva
                di  310 Km2.

                L'Associazione  dei   Polacchi   a   Milano,    promuove   l'iniziativa
                di sostenere la nomina dei grandi laghi di Mazury,  come una delle
                sette meraviglie  della Natura.

                Queste   immagini    mi   arrivano   direttamente   dalla Polonia,
                gentile omaggio di una mia amica polacca.

                E' da notare com'è diverso   il tramonto sul lago  rispetto a quello
                sul mare. Almeno a me sembra diverso..

                La mia amica assicura che è uno spettacolo unico il rosso del cielo
                che si riflette sullo specchio del lago, incendiandolo.

                Spero di poter un giorno o l'altro accettare l'invito  della  mia amica
                e recarmi di persona a godermi lo spettacolo.

ELEZIONI: LE DOGLIE DOPO IL PARTO

Contro la storia, la stupidità
Chi si contenta gode. Poteva andare molto peggio. Bisogna prendere atto della realtà. L’Europa va a destra, sceglie la xenofobia come metodo politico (Austria, Olanda, Repubblica Ceca, e Italia) e non si accorge che sarà travolta dalla forza della Storia che non si ferma davanti al alcun ostacolo. Anche se restassi solo in tutta Europa e nel mondo, continuerei a pensare e a dire che la maggioranza sbaglia e su questo fronte ne pagherà conseguenze amare. La maggioranza è solo una forza, spesso fondata sull’ignoranza o sulla manipolazione, mai potrà “fare verità”. Si può sbagliare da soli, ma anche in massa. Penso che l’attuale maggioranza degli Italiani e Italiane si siano venduti il cervello e ne sono anche contenti: cornuti e felici come si addice ad una Italia corrotta e masochista.
Chiunque avesse visto il «Report» della Gabanelli di domenica 7 giugno 2009, se ne avesse avuto bisogno, si sarà reso conto che l’emigrazione è frutto delle politiche assassine dell’occidente: società come Eni e Agip hanno ucciso non solo la popolazione, ma anche la terra della Nigeria, del Sudan e degli altri paesi africani per i prossimi secoli: il gas e il petrolio ad ogni costo. Lo sfruttamento delle materie prime, letteralmente derubate, e le conseguenti scorie lasciate sul posto a carico di quei paesi e l’inquinamento irreversibile di acqua e terra, sono la causa prima dell’immigrazione clandestina. Chiunque accende un fornello o pigia un interruttore o accende il ventilatore, deve sapere che quel gesto è frutto del furto che l’Italia, per quanto ci riguarda, opera in Africa. Noi siamo complici di genocidi e abbiamo anche il coraggio di respingere i residuali sopravvissuti che vengono a chiedere le briciole che cadono dalla mensa del nostro benessere. Moralmente e giuridicamente, noi siamo condannati alla pena capitale senza appello e senza anestesia. Saremo travolti dalle nostre stesse scelte e paure, quando la «collera dei poveri» raggiungerà il punto critico e inizierà inarrestabile l’esodo dal sud del mondo, come aveva profetizzato Paolo VI nell’enciclica Populorum Progressio nel 1967 (42 anni or sono!!!!): «I ricchi … ostinandosi nella loro avarizia, non potranno che suscitare il giudizio di Dio e la collera dei poveri, con conseguenze imprevedibili. Chiudendosi dentro la corazza del proprio egoismo, le civiltà attualmente fiorenti finirebbero con l'attentare ai loro valori più alti, sacrificando la volontà di essere di più alla bramosia di avere di più. E sarebbe da applicare ad essi la parabola dell'uomo ricco, le cui terre avevano dato frutti copiosi e che non sapeva dove mettere al sicuro il suo raccolto: «Dio gli disse: “Insensato, questa notte stessa la tua anima ti sarà ritolta” (Lc 12,20» (Populorum Progressio, 49).

Confronto di civiltà: non cristiana e cristiana
Nel 2° millennio avanti Cristo, Abramo emigra da est verso ovest, Giacobbe si trasferisce in Egitto con tutta la tribù e il faraone gli concede una terra dove vivere con uomini, donne e armenti. Erano più civili quando non c’era ancora la civiltà occidentale-cristiana (!?) e i rapporti tra i popoli si misuravano sulla forza. Il cristianesimo ha portato un messaggio di universalità e di comunione, dichiarando la fine della Torre di Babele e inaugurando l’era della Pentecoste, in cui tutti i popoli parlano la stessa lingua umana perché come una è la terra così esiste una sola famiglia umana che ha diritto «pro capite» alle stesse risorse di tutta la terra. Dopo due mila e passa di cristianesimo, noi siamo già tornati all’inciviltà della preistoria e Dio e religione sono solo ingredienti di una poltiglia che ci serve per drogarci ad intermittenza a seconda delle convenienze. Queste elezioni europee e per noi anche amministrative dicono che noi vogliamo tutto e non vogliamo cambiare né vita, né strategia, né indirizzo: quello che è mio è mio e quello che è tuo è anche mio. E’ la logica intrinseca berlusconista della politica, della tv, dell’economia, del mercato, della ricchezza condita con la salsa protezionistica della Lega. Non andremo lontani perché la storia ci schiaccerà, lasciando al sole i nostri magri cadaveri. Di fronte a questa desolata distesa di cadaveri, il profeta Ezechiele griderebbe: “Audite, ossa arida” che tradotto come si mangia significa: “Svegliatevi, vecchie carcasse!” (Ez 37,4).

«L’uomo di rimmel» è nero furioso
L’Italia è dominata dall’”uomo di rimmel” e dalla Lega, anche se la Nazione ha rimandato al mittente il plebiscito del «papi nazionale impomatato». Il Pd ha perso 4 milioni di voti cioè l’avanzo primario delle primarie che elesse Prodi. Le lotte intestine dei baroni, la povertà della politica, la mancanza di una idea di società, la solitudine dei cittadini attanagliati da problemi reali come la sicurezza e la paura del futuro non hanno avuto risposte di respiro, ma solo slogan di convenienza. Hanno avuto buon gioco i barbari e i lanzichenecchi che hanno giocato sporco sulla pelle del futuro dell’Italia: tanto a loro che gl’importa del futuro? A loro importa riscuotere cash adesso. Colpisce la distinzione che gli elettori hanno fatto del voto: alle europee hanno stoppato Berlusconi, impedendogli il trionfo che voleva e l’ordalia che pretendeva; alle amministrative, dove lui conta poco, ma la localizzazione territoriale, lo hanno incoronato principe senza scettro, pur consegnandogli il territorio da cui sarà sempre più difficile scalzarlo. Come la gramigna si diffonde il virus dell’illusionismo berlusconista fondato sul vuoto, sull’ignoranza e sulla irrazionalità. Il virus del berlusconismo si radica sull’egoismo individuale, sul vuoto di appartenenza, sulla furbizia e sull’idea di fondo che chi è furbo è più bravo ha fatto miscela con un andazzo immorale da basso impero, dove si arrangia chi può e chi si perde si perde. Quando l’Italia si risveglierà dal torpore della ragione, non avrà solo un gran mal di testa, ma farà un tonfo di consapevolezza che le sfracellerà le ossa.

L’Italia berlusconita-bossita
Oggi gli stessi vescovi scoprono che il tessuto connettivo dell’Italia si è “sfilacciato”. Che lungimiranza! Meglio tardi che mai. Lo sapevano tutti e questo sfilacciamento era già assodato, quando i vescovi sponsorizzavano il governo, il Casini, e facevano affari con loro. Lo aveva detto nel 2007 Giuseppe De Rita nel 41° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, parlando di una «poltiglia», una «società mucillagine» composta da tanti coriandoli che stanno l'uno accanto all'altro, ma non stanno insieme: «… il PD o il PDL di Berlusconi sembrano proposte prive di senso, nel momento in cui nessuno crede più a «uno sviluppo collettivo in cui ci stiamo tutti … il Pd si raggrinza su se stesso e il Pdl è un'operazione di marketing … Abbiamo solo gente che aspira alla presenza, al suo momento di piece, come l'impulso ad esistere fosse l'unico rimasto dentro di noi. Una società mucillagine dove tutte le componenti stanno insieme perché accostate, non perché siano integrate … La prima speranza è che la minoranza vitale si allarghi … dobbiamo sperare in un allargamento della base vitale del sistema … gli italiani hanno una coscienza larga. Prodi una volta in un momento di rabbia ha detto che “questa società non è meglio della politica” … allora deve migliorare la società, si deve tornare a una coscienza stretta: persino una minoranza faziosa, ma forte dei propri valori è meglio della "mucillagine"» (7 dicembre 2007).
Ora ci aspetteremmo che se vogliono essere profeti, i vescovi devono stare zitti per almeno cinque anni e fare i gargarismi con l’acqua benedetta prima di parlare. Non possono fare i puri e gli innocenti, come se fossero rientrati in Italia adesso, dopo una vacanza alle Maldive. No! Non è lecito ai vescovi dire bugie e prendere in giro chi ancora si sforza di stare nella “loro” Chiesa che essi hanno trasformato in una lobby e in una confraternita di affari. Non licet! In questo contesto, credo una parte notevole di responsabilità ricada su di loro, che hanno appoggiato questo governo, pur sapendo che era contro ogni etica, ogni idea di Stato di diritto, contro gli stessi fondamenti della dottrina sociale che essi sciacquano di tanto in tanto, contro il diritto internazionale che tutela migranti, poveri e perseguitati politici, contro i veri interessi della Chiesa che riguardano la costruzione una città umana che abbia al centro la persona da dovunque arrivi. I vescovi hanno taciuto sulle scelte disumane e omicide del governo, hanno taciuto sulla questione morale del presidente del consiglio che si trastulla con le fanciulle minorenni e maggiorenni che ripaga con posti al parlamento, diventato ormai il luogo della rappresentanza del nulla, un mero pied-à-terre. I vescovi hanno taciuto e il loro silenzio è un urlo di condanna che li consegna alla coscienza della storia, la quale non paga mai il sabato.

PS. Ha vinto Di Pietro, il quale adesso si deve dimettere da tutte le circoscrizioni per mandare al parlamento europeo chi non è stato eletto. W la morale! Prendo atto anche che ha raccolto le firme per il referendum e adesso è contro il referendum. Ne prendo atto. Spero che da adesso tutti gli antiberlusconisti imparino a progettare, a partire dalla propria coscienza, paesi, città, regioni e nazioni, immergendosi tra la gente e tornando a fare scuola di politica, come strumento di servizio agli altri. Devono sapere dal Pd all’Idv e a chi ci sta che divisi non si va da nessuna parte: si è solo condannati alla morte certa.
La cosiddetta sinistra estrema (non so come si possa vedere qualcosa di estremo in questi gnomi che non sanno vedere oltre l’orizzonte del proprio piatto naso) ha perso ancora una volta e restano recidivi perché si ostinano a non volere capire le batoste della storia. Sono così importanti le differenze semantiche tra Vendola e Ferrero da avere la precedenza sui destini del Paese? Chi ha votato questi segmenti impazziti ha votato il ridicolo e dà ragione a De Rita che parla di mucillagine. Chi li ha votati, ne conosco tanti, lo hanno fatto in buona fede, ma non si sono accorti che li hanno anche inchiodati nel loro egoismo di spezzoni di casta, senza arte né parte, incapaci di mettersi insieme attorno a tre idee condivise: somigliano a quello che per punire la moglie, si castra da solo. A me pare che costoro credendo di svoltare a sinistra, hanno girato tanto da non accorgersi di essersi ritrovati a destra della destra: erano trecento erano giovani e forti e sono morti. Hanno sprecato quasi il 10% (radicali compresi) dei voti, buttandoli al vento e lasciando milioni di Italiane e Italiani senza rappresentanza e mediazione politica là dove si fanno le leggi. Nati per essere marginali, ce l’hanno messa tutta e ci sono riusciti anche bene da soli e due volte. Non c’è due senza tre. Lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti.

Referendum
I referendari con la scusa di volere abolire «la legge porcata» di Calderoli, vogliono consegnare l’Italia chiavi in mano e senza batter ciglio a Berlusconi che certamente li ricompenserà con qualche nomina senatoriale, cioè pleonastica. Il dilemma è grande: non andare a votare significa tenersi la porcata; andare a votare significa consacrare «l’uomo di rimmel» for ever. Tra i due mali scelgo il minore: non andare a votare. Non capisco come il Pd insista nel diabolico piano di sostenere il referendum che lo segherebbe dalla vita politica presente e futura per almeno sette generazioni. E’ proprio vero che da quelle parti hanno la vocazione alla stupidità.
Credo che le persone che non si sono rassegnato all’impero dell’uomo che frequenta minorenni, debbano avere come progetto una missione grandiosa: affossare il referendum, sbattere fuori Berluscioni & C. (si accettano anche novene, tridui, bidui e fioretti per impetrare la grazia) e ricostruire il tessuto connettivo del Paese sui fondamentali del diritto e della democrazia laica. Mai avrei pensato di non andare a votare, ma non ho altre scelta e credo che sia il male minore, «sic stantibus rebus». Io non andrò a votare per il referendum e pazienza se questa volta il mio non voto è in sintonia con la Lega.
Ora anche l’uomo di rimmel è contro il referendum minacciato dalla pistola alla tempia che Bossi ha prontamente estratto. Inizia la sceneggiata dei ricatti e che il Paese vada pure in malora, tanto loro ogni mese portano a casa pagnotta, cacio, gnocchi, abbacchio, frutta, gelato e champagne, francese naturalmente!

Genova 9 giugno 2009
Paolo Farinella, prete

DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLA DONNA E DELLA CITTADINA

DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLA DONNA E DELLA CITTADINA (1791)



(Olympe de Gouges 1748-1793; fu ghigliottinata “per aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso ed essersi immischiata nelle cose della Repubblica.”)



 


Uomo, sei capace d’essere giusto? E’ una donna che ti pone la domanda; tu non la priverai almeno di questo diritto. Dimmi? Chi ti ha concesso la suprema autorità di opprimere il mio sesso? La tua forza? Il tuo ingegno?



Osserva il creatore nella sua saggezza; scorri la natura in tutta la sua grandezza, di cui tu sembri volerti raffrontare, e dammi, se hai il coraggio, l’esempio di questo tirannico potere. Risali agli animali, consulta gli elementi, studia i vegetali, getta infine uno sguardo su tutte le modificazioni della materia organizzata; e rendi a te l’evidenza quando te ne offro i mezzi; cerca, indaga e distingui, se puoi, i sessi nell’amministrazione della natura.



Dappertutto tu li troverai confusi, dappertutto essi cooperano in un insieme armonioso a questo capolavoro immortale.



Solo l’uomo s’è affastellato un principio di questa eccezione. Bizzarro, cieco, gonfio di scienza e degenerato, in questo secolo illuminato e di sagacità, nell’ignoranza più stupida, vuole comandare da despota su un sesso che ha ricevuto tutte le facoltà intellettuali; pretende di godere della rivoluzione, e reclama i suoi diritti all’uguaglianza, per non dire niente di più.



 


Preambolo



 


Le madri, le figlie, le sorelle, rappresentanti della nazione, chiedono di potersi costituire in Assemblea nazionale. Considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti della donna sono le cause delle disgrazie pubbliche e della corruzione dei governi, hanno deciso di esporre, in una Dichiarazione solenne, i diritti naturali, inalienabili e sacri della donna, affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, ricordi loro senza sosta i loro diritti e i loro doveri, affinché gli atti del potere delle donne e quelli del potere degli uomini, potendo essere paragonati ad ogni istante con gli scopi di ogni istituzione politica, siano più rispettati, affinché le proteste dei cittadini, fondate ormai su principi semplici e incontestabili, si rivolgano sempre al mantenimento della Costituzione, dei buoni costumi, e alla felicità di tutti. In conseguenza, il sesso superiore sia in bellezza che in coraggio, nelle sofferenze della maternità, riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell’essere supremo, i seguenti Diritti della Donna e della Cittadina.



 


Articolo I



 


La Donna nasce libera ed ha gli stessi diritti dell’uomo. Le distinzioni sociali possono essere fondate solo sull’utilità comune.



 


Articolo II



 


Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili della Donna e dell’Uomo: questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e soprattutto la resistenza all’oppressione.



 


Articolo III



 


Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione, che è la riunione della donna e dell’uomo: nessun corpo, nessun individuo può esercitarne l’autorità che non ne sia espressamente derivata.



 


Articolo IV



 


La libertà e la giustizia consistono nel restituire tutto quello che appartiene agli altri; così l’esercizio dei diritti naturali della donna ha come limiti solo la tirannia perpetua che l’uomo le oppone; questi limiti devono essere riformati dalle leggi della natura e della ragione.



 


Articolo V



 


Le leggi della natura e della ragione impediscono ogni azione nociva alla società: tutto ciò che non è proibito da queste leggi, sagge e divine, non può essere impedito, e nessuno può essere obbligato a fare quello che esse non ordinano di fare.



 


Articolo VI



 


La legge deve essere l’espressione della volontà generale; tutte le Cittadine e i Cittadini devono concorrere personalmente, o attraverso i loro rappresentanti, alla sua formazione; esse deve essere la stessa per tutti: Tutte le cittadine e tutti i cittadini, essendo uguali ai suoi occhi, devono essere ugualmente ammissibili ad ogni dignità, posto e impiego pubblici secondo le loro capacità, e senza altre distinzioni che quelle delle loro virtù e dei loro talenti.



 


Articolo VII



 


Nessuna donna è esclusa; essa è accusata, arrestata e detenuta nei casi determinati dalla Legge. Le donne obbediscono come gli uomini a questa legge rigorosa.



 


Articolo VIII



 


La Legge non deve stabilire che pene restrittive ed evidentemente necessarie, e nessuno può essere punito se non grazie a una legge stabilita e promulgata anteriormente al delitto e legalmente applicata alle donne.



 


Articolo IX



 


Tutto il rigore è esercitato dalla legge per ogni donna dichiarata colpevole.



 


Articolo X



 


Nessuno deve essere perseguitato per le sue opinioni, anche fondamentali; la donna ha il diritto di salire sul patibolo, deve avere ugualmente il diritto di salire sulla Tribuna; a condizione che le sue manifestazioni non turbino l’ordine pubblico stabilito dalla legge.



 


Articolo XI



 


La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi della donna, poiché questa libertà assicura la legittimità dei padri verso i figli. Ogni Cittadina può dunque dire liberamente, io sono la madre di un figlio che vi appartiene, senza che un pregiudizio barbaro la obblighi a dissimulare la verità; salvo rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge.



 


Articolo XII



 


La garanzia dei diritti della donna e della cittadina ha bisogno di un particolare sostegno; questa garanzia deve essere istituita a vantaggio di tutti, e non per l’utilità particolare di quelle alle quali è affidata.



 


Articolo XIII



 


Per il mantenimento della forza pubblica, e per le spese dell’amministrazione, i contributi della donna e dell’uomo sono uguali; essa partecipa a tutte le incombenze, a tutti i lavori faticosi; deve dunque avere la sua parte nella distribuzione dei posti, degli impieghi, delle cariche delle dignità e dell’industria.



 


Articolo XIV



 


Le Cittadine e i Cittadini hanno il diritto di costatare personalmente, o attraverso i loro rappresentanti, la necessità dell’imposta pubblica. Le Cittadine non possono aderirvi che a condizione di essere ammesse ad un’uguale divisione, non solo dei beni di fortuna, ma anche nell’amministrazione pubblica, e di determinare la quota, la base imponibile, la riscossione e la durata dell’imposta.



 


Articolo XV



 


La massa delle donne, coalizzata nel pagamento delle imposte con quella degli uomini, ha il diritto di chiedere conto, ad ogni pubblico ufficiale, della sua amministrazione.



 


Articolo XVI



 


Ogni società nella quale la garanzia dei diritti non sia assicurata, né la separazione dei poteri sia determinata, non ha alcuna costituzione; la costituzione è nulla, se la maggioranza degli individui che compongono la Nazione, non ha cooperato alla sua redazione.



 


Articolo XVII


 


Le proprietà appartengono ai due sessi riuniti o separati; esse sono per ciascuno un diritto inviolabile e sacro; nessuno ne può essere privato come vero patrimonio della natura, se non quando la necessità pubblica, legalmente constatata, l’esiga in modo evidente, a condizione di una giusta e preliminare indennità.

Decostruire la mascolinità non significa demolire l’uomo. È reinventarlo, liberarlo dalle catene degli stereotipi affinché possa essere se stesso,

Ultimo  post  per  questa  settimana   sulla violenza  di genere o  femminicido    La nostra  mascolinità, spesso definita da stereotipi cul...