3.6.12

dalle strelle alle stalle Declino d'un grande sogno pop, la strada dal successo all'inferno Luigi fregapane




leggo  su l'unione sarda 316\2012 la storia toccante di Luigi Fregapane ( qui news su di lui http://giannipiludu.blogspot.it/2005/12/luigi-fregapane.html)  

 i media e i grandi cantanti ( forse perchè ancora non si è ucciso o fatto gesti eclatanti  ) non lo cagano minimamente   e pensano solo ad  apparire    anzichè 

Ma lui  tenacemente  resiste .Ma  ora lasciamo parlare  l'articolo in questione 

Declino d'un grande sogno pop, la strada dal successo all'inferno

di GIORGIO PISANO ( pisano@unionesarda.it  ) 
Ha disperatamente bisogno dell'aiuto di uno di quelli a cui non troppi anni fa dava del tu. Luigi Fregapane, detto Luis, faceva parte di un gruppo musicale che gli ha fatto sentire l'irresistibile fruscìo del danaro e il profumo della gloria pop: le ragazzine che assediano l'albergo dove dormi, la sicurezza che ti scorta fino al palco per evitare che ti divorino d'amore. Il gruppo si chiamava I nuovi angeli e cantava brani di assoluta inconsistenza ma di strepitoso successo. L'Italia nazionalpopolare, avrebbe detto Pippo Baudo, rispondeva entusiasta battendo le mani a tempo quando intonavano pezzi come Donna Felicità oSingapore .
In un lampo ricchezza e notorietà si sono fatte cenere. Da Torino, dov'è nato, Luis si è rifugiato prima a Finale Ligure e poi in un paesino minuscolo della Sardegna centrale, Baradili: 94 abitanti, lui compreso. Alle spalle ci sono due figli, vita piena e fumata. Abita in una casetta di nemmeno sessanta metri quadri con Franco, vecchio amico del padre, quattro interventi neurochirurgici già subìti e un quarto in programma.
Strana coppia. Finché la malattia non ha fatto invasione di campo, vivevano di seratine, feste di matrimonio. Campavano, insomma. Ora c'è molta malinconia nelle due stanzette (una è uno studiolo di registrazione) che dividono insieme a Perla, il cane, e Trottola, il gatto. Cento foto e articoli di giornale tappezzano le pareti per ricordare un passato magico che è volato via in un soffio. Luis lo tiene presente soprattutto a se stesso con un taglio di capelli (corvini) che rimandano ai Beatles. In aggiunta, c'è sovrabbondanza di bracciali su polsi magrissimi, anelli, orecchino e una catenina appesa a un corpo asciutto e maturo. Sorriso buono e piccoli vezzi da star: «Quanti anni ho? Diciamo più di cinquanta».
Franco invece ne ha 73. Aveva una famiglia, l'ha lasciata in Liguria per stare accanto a un ragazzo che aveva ospitato a lungo nella sua casa prima del trasferimento in Sardegna. Quel che gli preme, adesso, è stare attaccato a un'esistenza che non ha più nemmeno la consolazione «d'un lavoro o d'una specie di lavoro, come suonare le tastiere».
Il paese, che li ha visti arrivare quando Luis aveva ancora una certa popolarità, non li ha giudicati: agli artisti sono riconosciute molte attenuanti, altrimenti che artisti sarebbero? Accoglienza calda e amichevole, rimasta intatta.
Le cose però sono andate di male in peggio, a vuoto il tentativo di cercare il rilancio con una band isolana, rari i contatti col vecchio ambiente. Nel frattempo sono anche cresciuti i debiti, le incursioni fiscali, l'artiglio delle finanziarie, la spesa sempre più robusta per visite mediche ed esami. Come uscirne? Facile: basta preparare le musiche di un nuovo album, affidarsi a un buon paroliere locale e lanciare un messaggio ai big della musica leggera italiana. «Mi basterebbe che eseguissero un brano, soltanto uno e noi torneremmo a stare a galla».
A lavoro concluso, Luis ha scritto a Vasco, Jovanotti, Mannoia, Dolcenera e altri. Lettere sintetiche e chiare: Sos. Risposta? Neanche una. I compagni di ieri sono diventati fantasmi.
Quando è cominciato il declino?
«Dopo I nuovi angeli , ho avuto una stagione a Canale 5 e poi, pian piano, più nulla. Doveva essere scritto in cielo: mia madre mi ha partorito in una chiesa dedicata agli esorcismi, Sant'Alfonso. Mia sorella gemella è morta quasi subito; io, che pesavo sette etti, ce l'ho fatta».
Vuol dire che il passaggio dalle stelle alle stalle era scontato?
«Dalla vita ho sempre preso quello che mi ha dato. Sono figlio di un maresciallo di Polizia che la mattina, appena sveglio, ascoltava i discorsi di Mussolini e poi andava a combattere contro le Brigate Rosse nella Torino feroce di quel periodo. Dico questo perché non avevo messo in conto né trionfi né depositi stellari in banca».
Non si è saputo amministrare?
«Durante la carriera ho messo da parte trecento milioni di lire. Li ho spesi quasi tutti sperando inutilmente di far guarire mia madre dal cancro. Le sconfitte non mi hanno mai buttato giù ma quella di sei anni fa è stata pesantissima».
Cos'è accaduto?
«Franco s'è ammalato. Dicevano che era diabete. Era anche diabete. Quando è entrato in coma tumorale, hanno cominciato a capire. L'avevo portato a Cagliari, ospedale san Giovanni di Dio, per farlo vedere. Dieci ore d'attesa, niente: torni domani».
Poi?
«Il giorno dopo stessa storia: oggi non ce la facciamo, ripassi. Il fatto che venissimo da Baradili li lasciava supremamente indifferenti. Il terzo giorno le ore d'attesa sono diventate diciassette, e ho perso il controllo dei nervi. Ho gridato, insultato un infermiere, preteso che lo visitassero».
Perché non avrebbero dovuto?
«Avevo i capelli lunghi, un'aria trasandata, qualche filo di trucco. Capito perché ci snobbavano?».
Continuava a vivere pensando d'essere sul palco?
«Nemmeno un po'. Questo è il mio modo di essere. Ho una storia pesante, io».
Cioè?
«Coi Nuovi angeli ho cantato a Mosca davanti a centomila persone, termometro a meno 20. Il momento più emozionante della mia carriera è stato l'incontro con Fausto Leali, grande artista e grande persona. Ho scritto una canzone per lui».
Devastante l'impatto con la ricchezza?
«Sì perché ti avvicina a gente molto più ricca di te. Passavo l'estate a Porto Ercole, villa e spiaggia privata. Mi sono tolto lo sfizio di andare in Francia per una passeggiata, per sei mesi sono stato a Parigi in una suite dello Sheraton. Frequentavo locali dove incontravo Frank Sinatra, Liza Minnelli, Paul Newman».
E magari serviva un aiutino per mantenere alta l'ispirazione.
«Mi bastava mezzo spinello per schizzare di testa. Sono creativo, ci vuol niente per accendermi. Cocaina? Qualche tiro l'ho fatto ma non m'è venuta la passione, colpa della fase down».
Troppo deprimente?
«Sono rimasto deluso. Che senso aveva prendere una sostanza che ti faceva volare ma subito dopo ti schiantava a terra senza pietà? Allora avevo molti sogni e molte speranze. Forse ero progressista ma non sapevo di esserlo. D'altra parte la vera differenza tra destra e sinistra non sono mai riuscito a coglierla».
Quanto è riuscito a guadagnare?
«E chi lo sa? Ho incassato dalla Siae anche venti milioni in una botta sola».
Oggi?
«Campo ancora di musica, nel senso che compongo per qualche artista locale, il lavoro è pochino. Riesco a mettermi in tasca cinquecento euro al mese, non tutti i mesi però. In più, dormo due ore per notte e assisto Franco, che ha bisogno costantemente di aiuto. Fortuna che la casa, poco più di un nido, è nostra. Ma c'è tutto il resto».
Debiti?
«Mi hanno concesso ventimila euro per un progetto de minimis e subito dopo ne hanno preteso settemila di tasse. Franco ha la pensione e l'indennità di accompagnamento. Non solo, la Regione mi riconosce anche un'ottantina di euro al mese perché sono il suo badante».
E allora?
«Sei anni fa, quando è cominciato tutto, abbiamo bussato alle porte di tre finanziarie. Sapete quanto costa una risonanza magnetica? Trecento euro. Ne abbiamo fatto a volontà. Ma non mi lamento, non frughiamo nei cassonetti per vivere».
Ve la cavate, comunque.
«Per forza. Facciamo vita ritirata, Franco si stanca in fretta. Io lavoro a tempo pieno per lui. Il mio ritmo è il suo. Ho preso la patente quando s'è ammalato, a me non interessava averla».
A quanto ammonta il vostro debito?
«Trentamila euro. Sono sicuro che se un artista nazionale cantasse una mia canzone avrei risolto tutto».
Perché ha scelto di fuggire in Sardegna?
«Stavamo a Finale Ligure, badavamo a un oliveto di oltre 430 piante. Una sera vediamo in tivù un reportage da Baradili, uno dei più piccoli Comuni d'Italia. Una meraviglia. Ci guardiamo e in un attimo abbiamo deciso. Franco dice che è il richiamo delle radici».
Perché?
«Lui di cognome fa Meloni ed è nato a San Gavino. Io sono di Torino ma mia madre era del Nuorese. Sarà stato questo che ci ha fatto scegliere la Sardegna?».
Quando vi siete trasferiti?
«Undici anni fa. Allora Baradili aveva centoventi abitanti. Appena arrivato, mi hanno fatto qualche intervista e questo ci ha aiutato molto».
In che senso?
«La popolazione ci ha guardato subito con simpatia. Potevamo apparire bizzarri ma io avevo un volto conosciuto, quindi nessuno ci ha dato noia. Baradili è un luogo meraviglioso, fatto di gente speciale».
D'accordo, ma per campare?
«Fino a quando non c'è stata la malattia, bastava poco. Per suonare a una festa di matrimonio ci davano anche settecento euro. Metti che in un mese riuscissimo a farne due ed eravamo a cavallo. Qui non serve moltissimo per vivere».
Tutto finito?
«Inevitabile. Ho anche pochissimo tempo per comporre. Affitto il mio studiolo di registrazione, vendo qualcuna delle mie chitarre».
Come nasce l'idea di proporre a un big di cantare nel vostro album?
«Nasce dalla disperazione e dall'amicizia con un paroliere cagliaritano, Roberto Pinna. I testi sono impegnati, legati al sociale: non c'interessava la rima cuore-amore. Uno dei brani ( Nei tuoi occhi c'è la strada ), secondo noi, potrebbe essere tagliato su misura per Jovanotti».
Gliel'avete chiesto?
«Abbiamo lanciato un appello su Facebook e su Twitter per sapere se qualcuno ci stava, insomma se l'idea poteva interessare. Poi, nella fase due abbiamo inviato una mail e il brano in questione a una serie di big, compreso Luciano Ligabue».
Risposte?
«Silenzio. L'unico che ha avuto la bontà di risponderci è stato Red Ronnie. Ha promesso di invitarci in una trasmissione che conduce non so dove».
E gli altri, nessun contatto?
«Sento ogni tanto il cantante dei Nuovi angeli , Pasquale Canzi. Ma sta peggio di noi, ha beccato una serie di tramvate dalla vita».
Abitasse a Roma, sarebbe lo stesso?
«Nel segmento-nostalgia, i gruppi possono vivere per quattro mesi. Dopo le comparsate con vecchie canzoni in tivù, accettano compensi veramente minimi per continuare a stare sulla piazza. Non ne vale la pena».
Da Baradili però tutto diventa più difficile.
«Può darsi ma qui resto. Non mi sento un fallito, amo la vita e sono pronto a combattere. Nessuno risponde alla mia mail? Pazienza, cercherò un'altra via. Di sicuro non alzo bandiera bianca. In fondo sono un privilegiato».
Privilegiato?
«Ho avuto la grande fortuna di vivere una vita magica, anni irripetibili. Sono fiero di quello che ho fatto, perfino dei miei errori. Scappare a Cagliari o a Milano non servirebbe: per sfondare devi avere un padrino e io non ce l'ho. Eppoi c'è anche un'altra ragione».
Quale?
«Al di là del fatto che non potremmo permetterci di vivere in una città, qui ci sentiamo protetti. E questo è qualcosa che non ha prezzo».
Obiettivo, dunque, aspettare?
«Esatto. E intanto cercare sei-settemila euro per portare Franco in Svizzera: per la sua malattia, faringioma cerebrale, ci sono i chirurghi migliori. Serve un quarto intervento e non intendiamo rinunciarci».

terremoto in emilia la vita rinasce e continua nonostante le strumentalizzazioni di destra e sinistra



Ma è possibile che destra e sinistra ad ogni disgrazia debbano sparare sempre cazzate( anche se vedi sotto mescolate a cose serie ) ? Ma .... si facessero un clistere al pepe


e invece di fare strumentalizzazioni politiche ed xenofobe mettessero da parte la loro ideologia e si dedicassero ad andare li farebbero meglio . un occasione persa per tacere . la vera solidarietà e il vero aiuto è quello che avviene in silenzio e lontano dai riflettori . Ma Andiamo con ordine

.la prima viene  dal  gruppo la destra di storace  .Essa  dice  però delle  che la sinistra sembra dimenticare o ignorare nascondendo la testa sotto la sabbia : << (...)  in circostanze già drammatiche, alle quali si affianca lo scandalo delle banche. Sì, perché al dramma si aggiunge la beffa delle commissioni bancarie per i bonifici di solidarietà, pari a 4 o 5 euro. Un’assurdità alle quali aggiungiamo le proroghe concesse al pagamento di tributi e di ratei, semplici differimenti temporali che preoccupano gli emiliani; e sorgono spontanee alcune domande: la famiglia che ha il mutuo ma non ha più la casa deve continuare ad ingrassare le banche? L’imprenditore che si e’ visto ridurre il castelletto dovrà utilizzare gli eventuali contributi per la ricostruzione per pagare gli interessi alle banche?
Lo Stato deve intervenire immediatamente con contributi a fondo perduto per le imprese e le famiglie, finanziamenti a tasso zero per permettere la ripresa delle attività, e incentivi. La proroga delle scadenze tributarie non può essere quella data a settembre ma non deve essere inferiore almeno ad un anno e deve escludere l’applicazione di interessi che la tradurrebbe in nient’altro che una beffa.
Soprattutto si deve pensare in maniera lungimirante a una ricostruzione efficace e non formale, intervenendo sui presidi sanitari e di pubblica sicurezza,sul patrimonio artistico e culturale lesionato, e garantendo quella rete infrastrutturale capace di restituire slancio all’economia locale: l’ospedale di Mirandola, il centro di residenza sanitaria di Finale Emilia, gli uffici tributari, del giudice di pace; cispadana e tangenziali di Mirandola e San Prospero; l’intero polo scolastico della Bassa modenese e ferrarese: tutto questo va mantenuto ed incentivato.
L’Emilia ce la può fare con l’aiuto di tutta l’Italia, ma c’è bisogno di una guida della nazione competente e capace. ( qui il resto dell'articolo ) 
La seconda  idiozia anch'essa mescolata   con argomenti  seri  , espressa  in maniera  ipocrita  ( da  uno  che veste  con giacche  da 20 €  non rinuncia   a benefit   da parlamentare   come  faceva una volta il vecchio pc   che dava  50 %  al partito fino agli anni fino alla morte di Berlinguer    e poi iniziando  seguendo il CAf  ad arraffare  





 e  le spara  grosse per  ritornare   da quel limbo dove  anche gli elettori ( sottoscritto compreso  prima di passare su  posizioni libertarie  )  lo avevano relegato : << IL TERREMOTO È DI DESTRA: “HA COLPITO L’EMILIA, TERRA DI SINISTRA. IL SISMA FA LOTTA DI CLASSE >>. Già il titolo   sembra  dire  tutto  , ma  poichè uso come arma  come  punto di  riferimento  l'apparenza  inganna  ecco un estratto fedele  (  qui l'editoriale  originale è del 31 maggio 2012 ) da http://www.daw-blog.com


 «Dopo un quarto di secolo in cui si è voluta negare l’esistenza della lotta di classe e proclamare la sua scomparsa, persino il terremoto, nei suoi effetti più drammatici, prende le intollerabili sembianze di classe e le prende in uno dei territori più civili e operosi del paese, quell’Emilia Romagna in cui, per più di un secolo, il movimento operaio e la sinistra sono stati protagonisti di una gigantesca opera di civilizzazione»E poi l’ex presidente della Camera si mette a fare la conta dei morti tra operai e non operai, e scopre che esiste “una questione sociale aperta”:
«La tragedia che distrugge la vita, rivela immediatamente la questione sociale aperta. Nel primo terremoto 4 su 7 sono state le persone uccise sul lavoro, nel secondo 11 su 17. Molti di loro, per ragioni di prevenzione non avrebbero dovuto stare lì a lavorare, ma ormai il lavoro non ha più contratti e leggi che lo proteggano. Ci sono edifici dove si lavora e altri no. Quelli dove si lavora, i capannoni, cadono molto più facilmente. Vuol dire che quando gli uomini lavorano sono meno considerati dall’economia, dalla società e dalla politica. Può darsi che indignarsi non basti, ma bisognerebbe che l’indignazione almeno travolgesse la classe dirigente di questa società diventata ormai insopportabile».
Eh, questo terremoto-di-destra che uccide gli operai.




Ma ora nonostante tutto in cullo alla politica la vita rincomincia .




Gli animali e i bambini nascono e le coppie si sposano . Insomma la vita rincomincia ecco alcune news prese in giro dalla rete
 MIRANDOLA (MODENA), 2 GIU – Sei cuccioli nati il 20 maggio, il giorno del primo terremoto che in Emilia ha provocato morte e distruzione. Sono dei cani meticci, incrocio fra un volpino e un yorkshire. I proprietari, la famiglia Semioli, di origine sarde e residenti a Mirandola da almeno 20 anni, li hanno portati con loro nella tenda che li ospita nella tendopoli allestita dalla Protezione civile per chi e' rimasto senza tetto. In mezzo alle brandine, e' stato steso un telo bianco su cui i sei cuccioli dormono e giocano. ''Non sapevamo come chiamarli – spiegano i proprietari – ma, essendo nati il giorno del terremoto, abbiamo pensato a dei nomi che ricordassero questo evento. Cosi' li abbiamo chiamati: Terre, Moto, Venti, Maggio, Sisma e Paura.a cucciolata e' diventata, ovviamente, luogo di attenzione per i bambini della tendopoli, che si alternano per coccolarli e tenerli in collo. ''In questa atmosfera di tristezza – spiega la famiglia Semioli – sono almeno una occasione di vivacita' ed allegria''.
Ma giustamente ci sono anche gli umani. Infatti

Booe Muliake ( il re templare )di Angelo Masia


Poichè , cvedi il caso del romanzo   l'eleganza del riccio  ,   il passaparola oltre la rete  è il mezzo più efficace  che  ci sia per  diffondere  libri      faccio  un po'  di " propaganda  "  al libro  ( sotto  un a presentazione  video  )  


 dell'amico   scrittore   Angelo Mascia (  al centro la  locandina   inviatami   via  fb   insieme alle  altre  foto   dall'autore  )  



Care amiche e cari amici,



Sabato 9 giugno Boe Muliake verrà presentato a NAPOLI nella splendida e suggestiva antisala dei baroni del L MASCHIO ANGIOINO. La presentazione di Boe Muliake è inserita nella 'Giornata templare' organizzata dall’'Accademia Partenopea Federico II in collaborazione con La Confraternita dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques De Molay. E’ un’occasione fantastica non solo per presentare il romanzo, ma anche per far conoscere la straordinaria storia della Sardegna.
Grazie al vostro aiuto e al vostro ‘passaparola’ il mio romanzo storico comincia ad essere conosciuto e diffuso in tutta la Sardegna. 
Boe Muliake  sotto  uno spot  del libro  sta partecipando ad alcuni importanti premi letterari nazionali, senza però ‘montarsi la testa’ ( e non se la monta neppure il suo autore!).
Sono consapevole che, nonostante le belle recensioni e un certo successo di vendite ( la prima edizione è quasi esaurita e il libro sta per essere ristampato) in un mercato librario difficile come quello sardo, il libro può essere subito avvolto dalle nebbie dell’oblìo se non continua ad essere sostenuto e diffuso da voi, amiche e amici della Rete. Un autore esordiente e una piccola casa editrice come la PTM non ha altri mezzi per far conoscere un libro.
Tra una settimana si conclude l’anno scolastico e cominciano anche per me le vacanze estive. Potrò dedicare quindi più tempo alla stesura del mio nuovo romanzo ( una bella storia incentrata su Eleonora d’Arborea nell’epoca della peste nera, dei processi dell’Inquisizione e i roghi delle streghe, un’Eleonora inedita che si innamora del menestrello della corte di Mariano IV ) e alle presentazioni di Boe Muliake. Chi di voi vi ha partecipato sa che si tratta di ‘incontri’ assolutamente non cattedratici, delle chiacchierate tra autore, presentatrice o presentatore e pubblico, riflessioni ad alta voce sulla Sardegna di ieri e di oggi, sul perché si scrive, sul piacere della lettura. 





Il 9 Giugno Boe Muliake sarà a Napoli, i circoli dei sardi stanno organizzando la presentazione del libro a Torino e a Milano, ma io voglio continuare a presentare il libro nei paesi più piccoli della Sardegna. E’ proprio lì, nei nostri paesi in cui minori sono le occasioni di dibattito culturale che occorre organizzare momenti di incontro. Una delle presentazioni ‘meglio riuscite’, sotto tutti i punti di vista, è stata quella del B&B ‘Sa pardina ‘di Orroli. Sala piena e discussione di alto livello.
Per questo amiche e amici, nel suggerirvi di inserire Boe Muliake tra le vostre letture sotto l’ombrellone, vi chiedo di segnalarmi librerie ed edicole in cui non è presente Boe Muliake e di verificare la possibilità di presentare il libro anche nel vostro comune. 
Il libro può essere presentato dalla vostra pro loco, dal gruppo folk, da un’associazione, dall’assessore alla cultura, dalla biblioteca, dal gruppo dei bocciofili, ma anche in un chiosco vicino al mare o da un agriturismo che può organizzare la cena medievale, dai negozi di artigianato, dai fiorai, dai barbieri e dai calzolai.
VEDETE VOI con chi, l’importante è non organizzare una presentazione in una NOTTE SENZA LUNA perché in quel caso BOE MULIAKE potrebbe sconvolgere anche la vita serena e tranquilla del vostro paese.
Care amiche e cari amici, posso chiedervi di 'girare' questa Nota ai vostri amici e ai vostro 'contatti'?
Grazie infinite e un affettuoso saluto, Angelo Mascia












rabbia e delusione del sistema giudiziario e investigativo delle forze dell'ordine italiane [ aggiornamento post cellulare rubato ]

fncl sia a me che butto butto chne butto le cose importanti e conservo le fesserie . Infatti avendo buttato via la scatola del mio c5-03 nokia e non avendo estrapolato d'essa nè dal cellulare ( sta scritto sull'etichetta dietro il cell o sul telefono digitando *#06# ) .  peccato era un regalo della laurea . Fncl anche   al sistema giudiziario ed investigativo italiano ( ovviamente senza generalizzare e condannare in toto perchè ci sono persone competenti ed in gamba ) . sono andato da caramba con i numeri in chiaro delle chiamate fatte con la mia scheda ( da coloro che mi hanno rubato il cellulare )stampati dal sito della wind e loro anzichè registrare prendere la denuncia e poi chiamare le persone sono solo 3 ( per giunta una è stata chiamata più volte nel carso di questi tre giorni e per ben quasi 3 mila secondi di conservazione ) mi dicono : senza il codice imei non possiamo fare niente . le ipotesi sono due o hanno le amni legate da questa burocrazia di .... oppure non hanno voglia d'indagare e sentire le persone interessate . 
Poi si scandalizzano per l'alto astensionismo elettorale o per i discorsi qualunquistici dei bar e non solo o se si vota Grillo e company . Scommetto che se fossi un potente o un alto papavero dai sepolcrio imbiancati , la denuncia sarebbe stata presa . Ma pazienza    sempre  allegri bisogna  stare perchè : 


mettiamoci l'anima  in pace ed  impariamo da questa  vicenda  ad mettere le cose   sempre in un posto le cose  , a lavorare   quando c'è da  lavorare  e non a coglionare , ad  essere meno distratto ( chiudere  , tasche di giubbotti e  di zaini  . 

Indiano uccide la moglie e la getta nel Po: «Era troppo occidentale». La Lega: «Ha inquinato il Po»

lo so che dovrei lasciar  perdere   tali fesserie , ma   chi  tace  acconsente  ed  è per  questo che  essi trovano terreno fertile
da  http://isegretidellacasta.blogspot.it


SABATO 2 GIUGNO 2012
Indiano uccide la moglie e la getta nel Po: «Era troppo occidentale». La Lega: «Ha inquinato il Po»





L'operaio indiano che ha ucciso la propria moglie incinta gettandone il cadavere nel Po, ha «inquinato il nostro sacro fiume». Il messaggio, scritto su Facebook dal capogruppo leghista al Comune di Udine Luca Dordolo, ha attirato commenti critici e offese oltre a richieste di dimissioni da parte di esponenti del centrosinistra. Ma cosa aveva scritto l'esponente del Carroccio sul social network? «Maledetto, inquinare così il nostro sacro fiume..... Vorrei vedere io se andassimo a defecare o sgozzare mucche e maiali sul Gange, cosa direbbero.... Ah già, già lo fanno.... Ah beh, allora.....».
«Si tratta di humour nero e di provocazioni forti - ha replicato Dordolo, interpellato dall'Ansa - che vengono strumentalizzate. La mia intenzione non era quella di offendere né le donne né gli stranieri operosi e disposti a integrarsi in questo Paese». Ma alla «Zanzara» su Radio 24 ha detto: «Non mi vergogno di quelle frasi, mestolate sul grugno ai musulmani».
Ai consiglieri della maggioranza di centrosinistra a Udine, che gli hanno chiesto di dimettersi, il capogruppo leghista respinge la richiesta ai mittenti. «Pensino piuttosto - ha concluso - a rivedere le loro fallimentari politiche sul multiculturalismo, che anche a Udine hanno portato a una mancata integrazione degli stranieri». Il vicesegretario del Pd di Udine, Hosam Aziz, chiede un intervento del segretario della Lega Nord del Friuli Venezia Giulia, Matteo Piasente. Aziz ritiene «indispensabile un intervento delle segreteria regionale, a meno che i vertici della Lega non condividano con il silenzio le dichiarazioni di Dordolo. Ma se la Lega, come penso, non le condivide, dovrebbe essere conseguente e chiedere a Dordolo le dimissioni da consigliere comunale visto che sembra inaccettabile che un partito sia rappresentato in un consiglio comunale di una città medaglia d'oro per la Resistenza da chi diffonde il seme del razzismo e della violenza politica».


hanno  bisogno  di una educazione   






2.6.12

dubbi musicali \fiilosofici

ascoltando questa canzone


suggeritami dall'amica musicofila di  fb https://www.facebook.com/chicca.signorinafantasia

  e  l'ascoltando  ,  cercando su youtube  , per replicare di   queste  due  canzoni  ,  mi chiedo  loe stesse doamnde  che mi sono  fatto senza trovare risposta leggenmdo e vedendo il film l'eleganza del riccio
 sempre per  sempre


o Niente è per sempre ma se ci credi sarà infinito.




alla parata militare del 2 giugno


Le polemiche   , alimentate  anche dal sottoscritto sul suo  facebook  parata    si parata  no , mi hanno fatto   ritornare  alla mente  , quella  che  è  la  colonna  sonora  del post  d'oggi  ,  questa  canzone  della mia infanzia 


In queste polemiche   do ragione a    http://mimuovofacciocose.blogspot.it/ di cui  riporto   questo post  :<<  Ricordate il Celeste con la giacca arancione? ecco, per me lui - insieme a centinaia forse migliaia come lui - è una ragione, anche se non...continua  qui >>.
n. 706-707 (8-15 Giugno 1969), nella storia "Paperinik e il Diabolico Vendicatore"
Infatti in situazioni  come queste  ( crisi  economica e  una gravissima calamità naturale   in Emilia ) che la parata  del 2  giugno  già di per se   inutile è solo  ( vedere    foto a  sinistra  ) .
Infatti   << Come se non fossero mai stati inzuppati di berlusconismo fin nelle parti più intime, delle volgarità di un regime da operetta e di una retorica nazional-militaresca che spesso e volentieri parodiava il fascismo, gli italiani prendono le distanze dal recente passato. Ce lo dice un sondaggio reso noto alla vigilia della parata militare che sfilerà oggi sui Fori imperiali di Roma, sia pur in tono minore rispetto agli altri anni: il 68 per cento degli interpellati dalla Swg per la trasmissione Agorà di Raitre si è dichiarato contrario alla tradizionale sfilata, percentuale che raggiunge il picco dell'86 per cento tra i giovani dai 18 ai 24 anni.(....)   >>  di   ANGELO MASTRANDREA  02.06.2012  da il manifesto ( ringrazio la cdv http://convertigliacapoinnheit.blogspot.it/ ,  idem  per  gli articoli   che  trovate  nel resto   del  post   presi dal suo blog  , per  avermelo segnalato  ) 

 << Ora  Si dirà  >>  sempre  secondo  ilmanifesto  <<   è per via del terremoto, i soldi andavano usati per i soccorsi, o ancora che la campagna antisprechi ha colpito al cuore della Difesa, che mantenere le truppe a Kabul è diventato un lusso che non possiamo più permetterci e nemmeno vederle sfilare per le strade della capitale è conveniente, perfino che i sentimenti pacifista e antimilitarista sono ormai maggioritari nel cuore degli italiani. Tutto vero, ma la spiegazione rischia . Tutto vero, ma la spiegazione rischia di essere non esaustiva. I fischi all'inno nazionale durante la finale di Coppa Italia Napoli-Juventus, il basso gradimento per i militari e i loro costi paiono lo specchio rovesciato dei tricolori a ogni balcone e dell'inno cantato a squarciagola ai Mondiali del 2006, delle telecronache Rai da Istituto Luce delle parate nell'era La Russa, del bombardamento mediatico sui «nostri ragazzi in missione di pace» in Iraq prima, in Afghanistan poi.

Azzardiamo, a complemento: fosse che, per una parte non trascurabile dei nostri concittadini, il sogno berlusconiano di un Paese senza Stato eccitasse il nazionalismo nella stessa misura in cui il ritorno a una dura realtà fatta di tasse e sacrifici lo converte nel suo opposto? Che siano, alla fin fine, due facce della stessa medaglia ? >> 
Nonostante  il vario  movimento su social network   e siti  , compreso l'appello   che riporto sotto  
ho trovato questa lettera mandata a Napolitano dall'Anpi-Esquilino (Roma) e l'ho mandata anche io http://www.quirinale.it/                                                                        
llustrissimo Sig. Presidente della Repubblica,Lei ha chiesto ai giovani di aprire porte e finestre, anche qualora le trovassero chiuse. Le chiediamo con tutto il rispetto di dare l’esempio: apra porte e finestre alla Solidarietà; trasformi il 2 giugno da festa della Repubblica militare a festa della Repubblica solidale. Inviti il Governo, in quanto sua prerogativa costituzionale, ad annullare la parata militare che l’anno scorso era costata 4,4 milioni di euro e che secondo il ministero della Difesa quest’anno costerà quasi 3 milioni di euro. Le chiediamo con rispetto che quei denari siano investiti in opere di solidarietà con la popolazione stremata dal terremoto, verso i cittadini italiani dell'Italia del nord e che quei contingenti chiamati a sfilare vengano utilizzati nelle zone bisognose di aiuti. Grazie con tutto il cuore.


29 maggio 2012 17:08
   come  promesso non ho seguito  e  visto la bella  giornata e festiva  ( era  chiuso  anche l'associazione  di volontariato )    sono andato  a camminare  mi auguro che  sia  stata  cosi  ( vignetta  suggeritami  dal sito prima citato  



e  che  quel vecchio cariatide   bacucco   di  Napolitano  abbia  , anche  se  non credo  visto  che  il potere e il protagonismo da  alla testa  ,   preso esempio  da   quanto  successe   l' 11 MAGGIO 1976: 

Roma. La parata militare del 2 giugno, quest'anno, non si svolgerà. Lo ha comunicato il ministro della difesa Forlani, con una nota ufficiale. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far si che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via Dei Fori Imperiali.

Concludo   con due ultime  citazioni  :
1)   dalla pagina  fb  di Fiorella Mannoia  

Caro presidente Napolitano, non credo che i terremotati dell'Emilia se ne facciano qualcosa della vostra "sobria" parata. Destinategli i fondi che spendereste per questa inutile sfilata di armi...sarebbeto sicuramente piú confortati.

 2)   a queste persone qui    che  hanno saputo dire  No  e hanno più rispetto per le vittime  delgli alti papaveri e  sepolcri imbiancati   a loro il mio  Grazie  



I Vigili del Fuoco non sfileranno alla parata del 2 giugno
Dopo l’appello dei sindacati dei Vigili del Fuoco, è arrivata la decisione del Ministro Cancellieri di non far sfilare i lavoratori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco alla parata del 2 giugno.



I Vigili del Fuoco non sfileranno alla parata del 2 giugno.
Il Ministro dell'interno Annamaria Cancellieri ha accolto la proposta dei vigili del Fuoco e ha deciso che il Corpo non sfilerà alla parata del prossimo due giugno. La manifestazione che è stata confermata dal Presidente Napolitano, nonostante i tanti appelli a rinunciarvi arrivati soprattutto dal web , aveva fatto storcere il naso anche ai Vigili del fuoco. La decisione del Ministro, infatti, è arrivata dopo che il sindacato di base dei pompieri aveva fatto un appello affinché gli operatori fossero esentati dal partecipare alla sfilata, poiché sarebbero stati impegnati in altro modo, cioè avrebbero potuto prestare soccorso ai terremotati dell'Emilia Romagna.Soddisfazione dal sindacato - La decisione del Ministro Cancellieri quindi è stata fortemente apprezzata dall’ Usb Vigili del Fuoco, che hanno commentato la notizia affermando che “il ritiro dei Vigili del Fuoco dalla parata restituisce dignità ai lavoratori, riconoscendo la loro professionalità e la loro funzione, che per noi non è quella di marciare come marionette”. Il sindacato inoltre ha precisato che è urgente rafforzare le capacità operative di questo organismo, da sempre in prima linea, come accaduto anche per il sisma in Emilia Romagna, ma per il quale negli ultimi anni “i governi hanno operato soltanto tagli, lasciandoli con il contratto non rinnovato da quattro anni”, aggiungendo che “ulteriori tagli  si profilano all'orizzonte” dimostrando in questo modo che la considerazione per questo organismo “viene manifestata dalla politica solo a parole”.
continua   qui sul sito in questione 

1.6.12

questi sono eroi o super eroi


«Avevo febbre, mal di gola, stato confusionale, agitazione, spossatezza. Caddi in uno stato di incoscienza, avevo 42-43 gradi corporei. Persi venti chili». Poi la malattia: 'mieloradilcolopatia immunomediata post vaccinica'.
RAFFAELE LOBINA DAVANTI ALLA STATUA DA LUI REALIZZATA

Sino a dodici anni fa faceva il muratore e lavorava per un'impresa edile di Cagliari. Poi nel febbraio del 2000 accadde qualcosa: andò in un ambulatorio Asl per la vaccinazione antitetanica e la sua vita cambiò. Oggi Raffaele Lobina, 52 anni, fa lo scultore: piccole e grandi opere d'arte che si possono ammirare anche in paese. Ha realizzato pure la grande statua di Santa Barbara che domenica mattina sarà benedetta in occasione della sagra di Burcei.

sempre dallo stesso giornale
anche  se  qui niente  d'eccezionale rispetto  alla prima storia  in quanto  ho conosciuto colleghi \ er  simili .Unica  cosa  è la rarita  con cui  essi arrivano al traguardo della laurea


Cagliari, Isa: mamma coi superpoteri
Lavora da colf e la notte fatica sui libri

Cagliari, Isa: mamma coi superpoteri Lavora da colf e la notte fatica sui libriISA COSSU - FOTO BELILLO


Le vite degli altri: Isa Cossu, nata a Sant'Andrea Frius nel 1960, residente a Pirri dall'età di tre anni è una mamma infaticabile. Lavora da colf e la notte studia, anche Heider.
Da queste finestre il tramonto è rosso, l'aria tiepida e la vista su Terramaini farebbe venire voglia di lanciare i libri per aria (come Lucignolo) e correre via, unirsi alle coppiette in passeggiata, agli sportivi pronti per la corsa, agli amici che in gruppi festosi trotterellano verso la pizzeria al centro del parco. È invece Isa non dichiara diserzione davanti al suo dovere. Si fa coraggio e sorride alla giornata che se ne va, che è stata durissima, e al suo professore di Matematica. Lui la guarda: «Prego signora, prenda pure il gesso». Un'equazione tosta e una parabola da disegnare sulla lavagna. Avanti, coraggio Isa, siamo solo alla prima ora di lezione, Istituto Pertini corso serale per lavoratori, classe quarta. La fine sarà soltanto alle 23.30 e nessuno immagina cosa è stata la tua giornata, la tua vita dove oggi abbiamo ficcato il naso sin dall'alba increduli che se la notte ti appassioni alla psicologia sociale di Fritz Heider, la mattina fai le faccende nelle case degli altri e il pomeriggio lustri gli uffici di una banca.

la sfiga [ un cellulare perso e usato a scrocco da chi lo ha trovato ]

Oggi  ho scoperto che mi hanno rubato il cell   , con  scheda  annessa  è  si  sono messi  a fare  connessioni e  chiamate  peste lo colga e lo si coddi un trau  (n teremine    che non traduco   perchè  credo  che   anche  i non sardi   lo  capiscano e colgano la frase   poca educata   e gratuita  e me  ne  scuso ma  quando ci vuole  ci vuole  )  a chi approfittando dello smarrimento del mio cell si è divertito con internet e chiamando consumandomi l'offerta e e il resto del credito.  Ma  andiamo con ordine nel racconto  

Non sono tanto superstizioso, mai una settimana che ormai  volge  al termine   fatta  di sfiga  ,  mi sa  che inizierò a crederci   e  faro  cosi

Lunedì causa  la  mia  sbadataggine  di non mettere  mai le cose    nello stesso posto   , perdo al lavoro il cellulare  . Lo  chiamo e  o  lo facciamo chiamare e  sms  da  : colleghi  , babbo   .Lo   cerchiamo  dappertutto ( tranne     e  forse era li   nei plateau  delle piante  da  portare in negozio anche se  le  colleghe  \  commesse  lo escludono perchè  dicono che li svuotano e li puliscono    sempre  quando arrivano  dall'azienda   , visto  che  li riutilizziamo per   i clienti    )    : nei plateau   che  abbiamo  in azienda , nei plateau  di una coppia  di clienti  presente  in quel  momento  ( e  a cui abbiamo poi telefonato  , credendo  che fosse  finito  nei loro plateau, invece niente    )  ,  dove  gettiamo i rifiuti  dell'umido  ,  dove  stavo lavorando   ,   e nelle serre  dove avevo lavorato la mattina   , nello zaino  , nella  giacca    ma niente  non lo sentiamo ,  tutto questo per  3  giorni   . Forse   per  il   fatto che  cadendo , essendo  Touchscreen  ,si  è   attivato  il  tono  silenzioso con la vibrazione  . Poi  poichè  mi serviva  la scheda  per  lavoro  , non la  uso solo per  sminchionare  \ cazzeggiare  ,  pazienza a  anche  se  con un po'  di rammarico  perchè era un regalo  dela greffa    per  la laura  mi faccio fare  al punto wind  del mio paese  il reset  della  scheda  e  ne  faccio dare  un altra  con lo  stesso n pagando  10 € .  E  dopo   due  giorni    ho di  nuovo  il numero .
Accetto  razionalmente   o quasi il fatto perchè per  parafrasare  alcuni    strofe   di  questa     vecchia  canzone


C'é chi nasce come Paperino: Sfortunato e sempre pieno di guai (....)
Ma io mi sento come Vil Coyote
Che cade ma non molla mai
Che fa progetti strampalati e troppo complicati
E quel Bip Bip lui non lo prenderà mai
Ma siete tutti come Vil Coyote
Che vi ficcate sempre nei guai
Vi può cadere il mondo addosso, finire sotto un masso
Ma voi non vi arrenderete mai.

Cosi  come accetterò  , anche se  mi ci vorrà un bel  po' e la denuncia  alla  pula  o ai caramba   , il  fatto che   qualcuno ( escluso  i  nostri dipendenti e  ora  colleghi di lavoro )  che lo  ha  trovato  è ha  fatto  la bastardata  di  usarlo per  i suoi porci comodi  ( connessione   alla rete  , sms  , e  telefonate  ) .Oltre  all'accettare  il fatto  ,  sono riuscito   a desistere  ( grazie  ai consigli dei vecchi  e  alla mia esperienza  e ala  coerenza   con i miei valori di legalità  e nonviolenza  )   a   , come  volevo fare  in origine  in questo post  ,  a  pubblicare   in chiaro i tabulati  wind    con i numeri   chiamati e  sms     da parte   di  quel o quei putribondi   figuri  .   Vi lascio  scusate  per  le  continue citazioni musicali ♫ , ma  la musica  m'aiuta  a mandare  giù rospi come questi ed  a  esprimermi al meglio ☯. Infatti  un detto trovato  sulla mia bacheca   di fb  non ricordo da quale dei miei tanti   contatti  :<< Là dove si arresta il potere delle parole, comincia la musica. (Richard Wagner  )   vi lascio   con questa  canzone



che magari non è collegata all'argomento del post d'oggi ma mi rilassa ed è in onda alla radio mentre scrivo le ultime parole di questo mio resoconto dei questa settimana .
A presto Bella Gente